Oligopolio Roberto Mavilia Università per Stranieri “Dante Dante Alighieri” Alighieri di Reggio Calabria Università Commerciale “L. Bocconi” di Milano [email protected] OLIGOPOLIO Quando le imprese sanno si rendono conto che le decisioni di ciascuna di loro riguardo al prezzo e al volume di produzione influiscono sui profitti di tutte le altre, altre si dice che sono consapevoli della loro interdipendenza reciproca. La consapevolezza L l d ll’i dell’interdipendenza di d importanti conseguenze: reciproca i h ha d due i) a ogni impresa interessa sapere che cosa stanno facendo i concorrenti; ii) ogni impresa sa che gli altri produttori la sorvegliano e che reagiranno in qualche modo alle sue iniziative. Quindi l’impresa deve tener conto delle possibili reazioni dei suoi concorrenti quando prende qualche decisione; se un’impresa tiene conto delle possibili reazioni degli altri produttori quando decide come agire, si dice che assume un comportamento strategico. 2 Ipotesi fondamentali L’oligopolio si basa su quattro ipotesi fondamentali: prezzo 1)) I venditori fanno il p 2) I venditori si comportano in modo strategico: ogni impresa sa che le sue azioni influenzano i prezzi che le altre imprese possono applicare sui loro prodotti; quindi ogni impresa sa di influenzare le azioni degli altri 3) Gli acquirenti non fanno il prezzo 4) L’accesso al mercato può essere del tutto libero o completamente bloccato 3 Struttura di mercato i) I venditori sono pochi e fronteggiano una curva di domanda individuale decrescente; ii) I compratori sono tanti e nessuno ha dimensioni tali da i fl influenzare il prezzo; iii) I prodotti offerti dai vari produttori possono essere diff differenziati i i oppure no; iv) Gli acquirenti possono essere ben informati o poco informati sulle alternative disponibili; v)) Possono esistere barriere all’entrata oppure pp no. 4 OLIGOPOLIO • Le interazioni strategiche danno luogo a diversi modelli. I più importanti sono: • La competizione mediante la fissazione delle quantità ( d ll di Cournot) (modello C t) • La competizione mediante la fissazione ripetuta del prezzo (modello di Bertrand) • La concorrenza mediante fissazione delle qquantità dove una delle imprese agisce per prima (modello di Stackelberg) g) non ppresente in queste q slides. • Il comportamento collusivo 5 Duopolio di Cournot Consideriamo il modello di oligopolio più semplice, noto come d duopolio li di Cournot; C esso sii basa b su queste ulteriori l i i ipotesi: i i i) Nell’industria ci sono solo due imprese, che scelgono il loro volume di produzione contemporaneamente; ii) L’accesso all’industria è completamente bloccato; iii) I prodotti offerti dalle imprese sono omogenei; iiv)) Il costo t marginale i l di produzione, d i c, è costante t t e uguale l per le due imprese. Queste ipotesi sono ovviamente restrittive, ma questo modello rivela importanti caratteristiche del comportamento degli oligopolisti di validità più generale. generale 6 Il duopolio Cournot può evidentemente essere rappresentato come un gioco simultaneo con informazione imperfetta. Gli elementi fondamentali di tale ggioco sono: i) Giocatori: le due imprese; ii) Azioni: A i i l’insieme l’i i d i possibili dei ibili volumi l i di produzione d i (i (in questo caso, l’insieme delle azioni possibili non è discreto ma è continuo); iii) Strategie: l’insieme dei possibili volumi di produzione; iv) Vincite: i profitti associati a ogni combinazione di livelli di produzione. 7 La curva di domanda del mercato dipende dalla quantità complessiva offerta dalle due imprese: p p y p y1 y2 Dal ppunto di vista dell’impresa p 1,, la qquantità dell’impresa p 2è data (e non osservabile); quindi: p p y1 y2 Rappresenta la curva di domanda residuale che ll’impresa impresa 1 deve affrontare, cioè la sua curva di domanda individuale data la strategia di quantità congetturata dell’altra impresa. La curva di domanda residuale indica il prezzo al quale l’impresa p ppuò vendere il suo pprodotto, in funzione del suo livello di produzione, dato un che l’impresa 2 ha scelto una 8 certa quantità. I ricavi totali per l’impresa 1, basati sul suo livello di produzione d i e sulla ll congetture tt riguardo i d alla ll strategia t t i dell’altro, d ll’ lt sono uguali a : R1 y1 p y1 y2 y1 I ricavi marginali diventano: R1 y1 dp y MR1 ( y1 ) p ( y1 y2 ) · y1 y1 dy dato che: p y1 y2 dp y y1 dy 9 Data la congettura sulla strategia dell’impresa 2, l’impresa 1 massimizza il suo profitto sulla domanda residuale; la condizione di ottimo usuale MR1 y1 MC1 y1 diventa dp y p ( y1 y2 ) · y1 c d dy Intuitivamente, l’impresa 1 si comporta come un monopolista sulla frazione di mercato che prevede non sia coperto dall’impresa 2. Questa condizione di ottimo definisce implicitamente la risposta ottima dell’impresa 1 a ogni livello di produzione che l’impresa 2 può ò scegliere; li questa t funzione f i viene i solitamente lit t chiamata hi t 10 funzione di reazione. Analogamente, data la congettura sul livello di produzione dell’impresa dell impresa 1, 1 ll’impresa impresa 2 massimizza i suoi profitti sulla sua domanda residuale; la condizione di ottimo usuale MR2 y2 MC2 y2 diventa dp y p ( y2 y1 ) · y2 c dy L’impresa 2 si comporta come un monopolista nella frazione di mercato che prevede non sia coperto dall’impresa 1. Come prima, la condizione di ottimo definisce implicitamente la risposta ottima dell’impresa 2 a ogni livello di produzione che l’i l’impresa 1 puòò scegliere, li e rappresenta t la l funzione f i di reazione i 11 dell’impresa 2. Equilibrio nel duopolio di Cournot Un mercato oligopolistico è in equilibrio se ogni singola impresa adotta una strategia che è una risposta ottima, date le strategie adottate da tutte le altre imprese. In altre parole, il mercato è in equilibrio se nessuna impresa ha interesse a modificare il suo comportamento unilateralmente. Questa definizione vi ricorda qualcosa? SI’, ci ricorda la definizione dell’equilibrio di Nash… Un duopolio di Cournot è in equilibrio quando ogni impresa pproduce la qquantità che massimizza i suoi pprofitti data la quantità prodotta dall’altra impresa. Quest’equilibrio Quest equilibrio viene detto equilibrio di Cournot Cournot-Nash. Nash. 12 L’equilibrio di Cournot-Nash si trova usando le curve di reazione. reazione Analiticamente, l’equilibrio di Cournot-Nash risolve il seguente t sistema: it dp y p y y y c 1 2 1 dy dp y p y1 y2 y2 c dy Quindi ll’equilibrio equilibrio di Cournot-Nash Cournot Nash è caratterizzato da due quantità e dal prezzo di mercato: yˆ1 , yˆ 2 , pˆ p yˆ1 yˆ 2 13 Graficamente, l’equilibrio di Cournot-Nash è individuato dall’intersezione delle due curve di reazione: y2 RF1 y2 Equilibrio di Cournot-Nash yŷ2 RF2 y1 ŷ1 y1 14 Cournot-Nash vs. concorrenza perfetta Consideriamo un modello di Cournot con diverse imprese, cioè un oligopolio di Cournot, e focalizziamoci sulla funzione di reazione della generica impresa: dp y p( y) ·y j c dy Questa funzione di reazione può essere riscritta come: dp y y y j sj p ( y ) 1 p ( y ) 1 dy p y y c dove sj= yj / y è la quota di mercato della generica impresa j, j cioè la quota della produzione aggregata prodotta dall’impresa j. 15 Notiamo che: s j 1 MONOPOLIO s j 0 CONCORRENZA PERFETTA 0 s j 1 OLIGOPOLIO p( y) c s j 0 Perfect competition sj p ( y ) 1 c 0 s j 1 Oligopoly 1 p ( y ) 1 c s j 1 Monopoly Quindi: y M Monopolio li y Oli Oligopolio li y C Concorrenz a 16 Accordo autosanzionante Un accordo tra imprese è detto autosanzionante se è nell’interesse nell interesse di ciascuna impresa rispettarlo a condizione che anche le altre vi si attengano. Il concetto di equilibrio di Cournot-Nash si basa sull sull’idea idea che un equilibrio deve essere autosanzionante per essere attuabile. Se le imprese si accordano in modo tale che ognuna produca il volume di prodotto dell’equilibrio di Cournot-Nash, allora sarà nell’interesse di ogni g singola g impresa p non rompere p l’accordo,, dato che ritiene che l’altra impresa si stia comportando nello stesso modo. Naturalmente le tipologie di accordo che stiamo considerando sono accordi taciti, cioè accordi in cui ogni impresa intuisce quali sono i termini dell’accordo implicito senza discuterne 17 esplicitamente i termini con le altre imprese. Esempio Domanda di mercato: p y y y1 y2 Costi marginali: MC1 y1 c1 , MC2 y2 c2 Ricavi totali: R j y j y1 y2 y j Ricavi marginali: MR1 y1 2 y1 y2 MR2 y2 2 y2 y1 18 Funzioni di reazione: 2 y1 y2 c1 2 y2 y1 c2 Possiamo trovare l’equilibrio di Cournot-Nash: 2 2 y2 c2 y2 c1 y1 2 y2 c2 T 2c1 c2 y1 3 2c2 c1 T y2 3 Equilibrio di Cournot-Nash 19 T 2c1 c2 y1 3 2c2 c1 T y2 3 y se c 2 T 1 Perché? y se c1 T 2 Supponiamo ora che c1 = c2 = c: y T j c 3 2 2c T , y c , p 3 3 T Quindi: 2c c c c 9 3 3 2 T j 20 Il modello d ll di Bertrand B t d Nel modello di Cournot, le imprese scelgono contemporaneamente le quantità e il mercato fissa il prezzo di equilibrio. In molte situazioni, è più appropriato è preferibile rappresentare il mercato con un modello in cui le imprese fi fissano il prezzo, invece i d l volume del l di produzione. d i Il modello in cui le imprese scelgono i prezzi e il mercato determina le quantità di equilibrio viene detto modello di Bertrand. Supponiamo che le nostre due imprese debbano decidere contemporaneamente a quale prezzo venderanno il loro prodotto d tt nell periodo i d di tempo t considerato; id t assumiamo i i lt inoltre 21 che le due imprese affrontino gli stessi costi marginali, c. Il modello di Bertrand può essere rappresentato come un gioco simultaneo con informazione imperfetta. Gli elementi fondamentali di questo gioco sarebbero: i) Giocatori: le due imprese; ii) Azioni: l’insieme dei prezzi possibili; iii) Strategie: l’insieme dei prezzi possibili; g insieme di p prezzi. iv)) Vincite: i pprofitti associati a ogni 22 La domanda di mercato, D(p), dipende dal prezzo a cui il bene (omogeneo) è venduto sul mercato. mercato Dal punto di vista dell’impresa 1, il prezzo deciso d ll’i dall’impresa 2 è dato d t (e ( non osservabile) bil ); quindi i di la l domanda d d residuale l’impresa 1, cioè la sua curva di domanda individuale date le congetture sulla strategia di prezzo scelta dal rivale, può assumere una delle seguenti forme: 1) Se p1<p2, allora D1(p1)=D(p1) e D2(p2)=0, dato che nessuno comprerà dall’impresa 2 (le imprese producono lo stesso bene omogeneo); g ); 2) Se p1>p2, allora D2(p2)=D(p2) e D1(p1)=0, dato che nessuno compra dall dall’impresa impresa 1; 3) Se p1=p2=p, allora D1(p)=D(p)/2 e D2(p)=D(p)/2 per ipotesi, cioè i consumatori si dividono equamente fra le due imprese. imprese 23 P Modello di Bertrand: rappresentazione grafica Se P2>P1, Q2 = 0 Se P2=P1, Q2 = Q1 P1 Se P2<P1, Q2 = QM P2 MC1= MC2 Q2 Q1 Q 24 Quindi data ogni strategia p2>c, scelta dall’impresa 2, la miglior risposta dell’impresa 1 sarebbe di applicare un prezzo p1 leggermente più basso di p2. Sfortunatamente per l’impresa 1, il suo rivale ha esattamente la stessa t f i funzione di reazione: i se p1>c > , l’impresa l’i 2 può ò fissare fi un prezzo leggermente inferiore a p1, e ottenere tutta la domanda del mercato. Questa guerra dei prezzi deve fermarsi quando p1=p2=c, perché nessuna impresa che massimizza i suoi profitti potrebbe fissare un prezzo inferiore al proprio costo marginale. Evidentemente E identemente nessuna ness na combinazione combina ione di prezzi pre i tale per cui c i p1>c o p2>c può essere un equilibrio di Nash, dato che la risposta ottima di almeno un un’impresa impresa sarebbe di fissare un prezzo minore di quello del rivale. 25 Modello di Bertrand: rappresentazione grafica P MC1= MC2 P1= P1= MC1= MC2 Q2 Q1 QM Q 26 Questo implica che, se tutte le imprese operanti in un’industria oligopolistica li li i hanno h un costo marginale i l costante parii a c, nella ll situazione di equilibrio di Bertrand applicheranno tutte lo stesso prezzo pari a c. L’equilibrio di Bertrand-Nash ha una caratteristica molto interessante: replica perfettamente ll’allocazione dell’equilibrio concorrenziale (cioè genera lo stesso volume di produzione, lo stesso prezzo e gli stessi profitti) Infatti notiamo che: pj c 0 B j Due domande: i) Quali sono le ipotesi che portano a questo risultato? ii) Cosa C succede d se le l imprese i h hanno di diversi i costi ti marginali, i li 27 c1<c2? Cournot vs. Bertrand Perché nel modello di Cournot le imprese oligopoliste riescono a limitare la quantità prodotta e a mantenere il prezzo al di sopra di c mentre nel modello di Bertrand non ci riescono? Nel modello di Cournot, se l’impresa p 1 devia e espande p la produzione, il prezzo a cui entrambe le imprese vendono il loro prodotto diminuisce, e quindi l’impresa 1 non prende tutto il mercato solo l facendo f d scendere d un po’’ il suo prezzo. Nel modello di Bertrand, se l’impresa 1 devia abbassando leggermente il suo prezzo (e l’impresa 2 non diminuisce il suo prezzo, almeno temporaneamente), l’impresa 1 può aggiudicarsi ll’intero intero mercato con una minima riduzione di prezzo. L’incentivo L’i ti a deviare d i è MOLTO maggiore i che h nell modello d ll di 28 Cournot. Cartelli Un cartello è un accordo stipulato tra imprese operanti nella stessa industria che si mettono insieme e agiscono come un monopolista, cioè limitano il volume di produzione complessivo e fanno salire il p prezzo di mercato; accordi formali p per la costituzione di cartelli nei mercati di prodotti sono rari perché normalmente sono illegali. Un esito di cartello pieno è rappresentato dalla combinazione prezzo-quantità prodotta che massimizza il profitto complessivo delle imprese che fanno parte di un cartello; a livello di industria, l’esito di cartello pieno corrisponde all’esito di monopolio. Per avere successo un cartello deve essere in grado di: p l’accordo ai suoi membri i)) far rispettare ii) limitare l’entrata di nuove imprese 29 P MC AC La collusione: è analoga al monopolio Le imprese però si spartiscon il mercato MC E P* AC Curva di domanda MR Qi Q* Q 30 L’equilibrio L equilibrio in collusione (formula generale) Siano date per il mercato la funzione di domanda P=f(Q) (inversa) e le due funzioni di costo totale g(Q1) e g(Q2). Costo totale delle 2 imprese) i ) 12 f (q1 q2 ) * (q1 q2 ) g (q1 ) g (q2 ) Profitto P fitt totale Ricavo ttotale Ri t l delle d ll 2 imprese) (Qtot q1+q q2) t t=q La condizione p per avere Profitto max è q 0 1 0 q 2 31 Il fatto che le imprese p collettivamente traggano gg vantaggio gg dalla costituzione di un cartello non implica che rispettare gli accordi di cartello sia nell’interesse di ogni singola impresa. Quando un cartello riesce a far salire il prezzo al di sopra del costo marginale, le singole imprese che ne fanno parte sono incentivate a violare gli accordi espandendo il volume di produzione. p pc MC pc ΔΠ y cj y *j yj Se il prezzo deciso dai membri è pc > MC, ogni impresa ha incentivo ad espandere il volume di produzione fino al punto in cui pc = MC(yj*) 32 E possibile che un cartello sia supportato da un accordo E’ autosanzionante nel duopolio di Cournot? Supponiamo S i che h le l imprese i sii accordino di per dividere di id l la produzione (e i profitti) egualmente fra loro; se l’impresa 1 crede che ll’impresa impresa 2 venderà yM/2 unità (dove yM è il volume di produzione di monopolio), è nell’interesse di 1 onorare l’accordo vendendo yM/2 unità? L’impresa 1 ha un incentivo a incrementare la produzione al di sopra p di yM/2 p pari alla variazione nei p profitti q quando vende un’unità aggiuntiva, cioè MR1-MC1 In corrispondenza di yM, il volume di produzione che massimizza i profitti dell’industria, il ricavo marginale dell’industria è pari al costo marginale dell’industria: MR=MC1=MC2 La domanda è: a yM/2, MR1=MR o no? 33 La risposta p è: NO! Il ricavo marginale dell’industria ha tre componenti: i) un aumento t di ricavi i i per l’unità ità aggiuntiva i ti venduta d ii) una perdita di ricavi perché l’aumento della produzione nell’industria abbassa il prezzo ricevuto dall’impresa 1 per le unità che stava vendendo prima della variazione delle vendite. iii) una perdita di ricavi perché l’aumento della produzione nell’industria abbassa il prezzo ricevuto dall’impresa 2 per le unità ità che h stava t vendendo d d prima i della d ll variazione i i d ll vendite. delle dit I ricavi marginali delle singole imprese hanno solo due di queste tre componenti. Il ricavo marginale dell’impresa 1 considera (i) e (ii), mentre il ricavo marginale dell’impresa 2 considera (i) e (iii). 34 Paragonando i ricavi marginali dell’industria con quelli della singola impresa, notiamo che: i) L’impresa 1 ignora l’effetto negativo che l’espansione della sua produzione ha sull’impresa 2 quando calcola il suo ricavo marginale; i l ii) Allo stesso modo, l’impresa 2 ignora l’effetto negativo che la sua espansione i h sull’impresa ha ll’i 1. Quindi, in entrambi i casi, il ricavo marginale dell’impresa è maggiore del ricavo marginale dell’industria. p di rompere p Sarebbe qquindi nell’interesse delle due imprese l’accordo di cartello. Quindi, ll’esito esito di cartello pieno non è un accordo autosanzionante, e certamente non un equilibrio di Cournot-Nash. 35 Riprendiamo l’esempio seguito per Cournot e applichiamolo al cartello Domanda di mercato: p y y y1 y2 Costi marginali: MC1 y1 c1 , MC2 y2 c2 Ricavi totali: R j y j y1 y2 y j Ricavi marginali: MR1 y1 2 y1 y2 MR2 y2 2 y2 y1 36 In un cartello, l’industria riproduce l’esito di monopolio: MR MC 2 y c y M c 2 Quindi: y M c 2 , p M c 2 c 2 , Π M 4 A livello di impresa: y M j y c c M , Πj 2 4 2 8 M Π Mj 2 37 Possiamo ora paragonare i profitti ottenuti nelle diverse forme di mercato: Cj 0 Concorrenza perfetta: c 2 Duopolio di Cournot: T j 9 c 2 Cartello: M j 8 Quindi: i di 0 C j T j M j 38 Supponiamo ora che l’impresa 1 rompa l’accordo di cartello e espanda la produzione; dato che si suppone che ll’impresa impresa 2 tenga fede all’accordo, quale sarà la risposta ottima dell’impresa 1? Possiamo sostituire la congettura del livello di produzione dell’impresa 2 nella funzione di reazione dell’impresa 1: c 3 2 y1 c1 y c 4 8 D 1 y 2M 3 9 c 3 2 D 1 c c c c 8 8 64 4 6 y 2M y1D y1D 39 Notiamo che: c 3 c 3 2 D 2 c c c 4 8 4 32 y2M y 2M y1D Questo implica che: D 1 , M 1 D 2 M 2 dato che: c 2 M 1 M 2 8 40 Il “gioco di cartello” può essere rappresentato in forma normale l : 2 2 1 R R D 1/8 , 1/8 3/32 , 9/64 D 9/64 , 3/32 1/9 , 1/9 R 1 D R 0.13 , 0.13 0.01 , 0.14 D 0.14 , 0.01 0.11 , 0.11 dove R sta per “rispettare l’accordo” e D per “deviare” Non è difficile vedere che { D , D } è un equilibrio con strategie dominanti, e quindi l’univo equilibrio di Nash per questo gioco. gioco Quindi, l’esito di cartello pieno NON è un accordo autosanzionante: i l’i l’incentivo i a deviare d i per entrambe b le l imprese i 41 è troppo forte. APPLICAZIONI DEL MODELLO DI COURNOT E DI BERTRAND 42 Cooperazione e sanzioni Un oligopolista deve i) cercare di prevedere quali strategie adotteranno i suoi concorrenti; ii) tener conto di come questi potrebbero reagire alle sue decisioni. I modelli di Cournot e Bertrand illustrano adeguatamente il primo aspetto, ma non tengono conto delle possibili reazioni dei concorrenti. Dato che le imprese fanno un’unica scelta e la fanno contemporaneamente, non c’è modo di mostrare eventuali reazioni a questa scelta. Un modello più realistico deve tener conto del fatto che le imprese non decidono una volta per tutte, ma ripetutamente: in questo caso, l imprese le i possono scegliere li sulla ll base b d ll azioni delle i i passate, cioè i è 43 reagiranno al comportamento dei concorrenti. Un gioco di Cournot ripetuto Supponiamo che le nostre due imprese tentino di raggiungere un accordo autosanzionante per aumentare i profitti, e supponiamo i i l che inoltre h debbano d bb scegliere li ripetutamente i con un orizzonte infinito. Se le imprese sono ora in grado di reagire al comportamento dei concorrenti, possono “punire” in qualche modo le imprese che h hanno h d i di violare deciso i l l’accordo l’ d neii periodi i di precedenti. d ti Supponiamo che l’impresa 2 segua la strategia “Tit for tat”: Rispetta l’accordo di cartello finché l’impresa 1 lo fa e devia per un periodo se l’impresa 1 ha deviato nel periodo precedente. NB: Per definizione, una strategia g deve specificare p l’azione da scegliere in ogni possibile situazione in cui il giocatore può 44 essere chiamato a muovere! R 1 2 D R 0.13 , 0.13 0.01 , 0.14 D 0.14 , 0.01 0.11 , 0.11 In ogni periodo, l’impresa 1 deve decidere se deviare o no: Se ll’impresa impresa 1 devia, devia i suoi profitti aumentano da 0.13 0 13 a 0.14 0 14 (+ 0.01); nel periodo successivo, i suoi profitti diminuiranno da 0.13 a 0.11 (- 0.02) L’impresa 1 devia sono se: 0.02 0.01 1 r dove r è il tasso di sconto. 45 L’impresa 1 considera la strategia “Tit for tat” seriamente solo se soddisfa la condizione di credibilità, cioè il principio della razionalità i li à sequenziale. i l In altre parole, la punizione è una minaccia credibile? Deviare nel periodo corrente è la miglior risposta dell’impresa 2 al fatto che l’impresa 1 ha deviato nel periodo precedente? Notiamo che “D” è una strategia strettamente dominante per entrambi i giocatori nel gioco uniperiodale. Quindi, se l’impresa 2 si rende conto che l’impresa 1 ha deviato, cioè che l’esito di cartello pieno è diventato insostenibile, la risposta ottimale dell’impresa 2 è “D”, qualunque decisione l’impresa 1 stia scegliendo. La strategia “Tit for tat” è quindi credibile. 46 Simmetricamente, se l’impresa 1 segue la strategia “Tit for tat” allora ll’impresa impresa 2 devierà solo se, se di nuovo, nuovo 0.01>0.02/(1+ 0 01>0 02/(1+r) Questo implica che la coppia di strategie: { “Tit for tat” , “Tit or tat” } può esse esseree uun equ equilibrio b od di N Nash s pe perfetto e o pe per il ggioco oco ripetuto pe u o se e solo se: 0.02 0.01 1 r In altre parole, parole il tasso di sconto deve essere sufficientemente basso! Notiamo N ti che h questo t equilibrio ilib i di Nash N h non è unico: i l’ it di l’esito Cournot ripetuto, cioè una situazione in cui entrambe le imprese non seguano mai ll’accordo accordo è un altro equilibrio di Nash perfetto. Comunque, l’equilibrio “Tit for tat” è Pareto superiore! 47 Un gioco di Bertrand ripetuto Supponiamo che le due imprese vengano chiamate a scegliere simultaneamente i prezzi su un orizzonte infinito. Supponiamo inoltre che le nostre imprese scelgano le cosiddette strategie “grim-trigger”: Fissa un prezzo ps>c Fi > se nessuno ha h deviato d i i passato; se in qualcuno ha violato l’accordo, fissa per sempre un prezzo pari a c. c 48 Se le imprese si sono accordate di fissare un prezzo ps e nessuna impresa viola l’accordo, le due imprese dividono le il mercato e ottengono: 1 D ps ps c 2 R j Se l’impresa j resta fedele all’accordo e fissa un prezzo pari a ps, mentre l’impresa i devia fissando un prezzo leggermente più basso di quello del rivale, l’impresa i si aggiudicherà l’intero mercato; nel periodo corrente, corrente le imprese ottengono: iD D ps ps c , Dj 0 Da quel periodo in poi, poi entrambe le imprese faranno profitti 49 nulli. Il beneficio della deviazione è: 1 D ps ps c 2 D j R j Il costo della deviazione è un po’ più complicato: Rj 1 r Rj 1 r 2 Rj 1 r 3 ... Rj r Quindi le imprese devieranno solo se: Dj Rj Rj Rj r r 1 50 Questo implica che, se r<100%, allora queste strategie “grimtrigger” costituiscono un equilibrio di Nash perfetto per il gioco di Bertrand ripetuto. ripetuto Si noti che questo risultato è indipendente dal valore di ps! Ri hi d solo Richiede l che h ps>c. > Questo significa che, se le imprese possono sostenere un prezzo leggermente l più iù alto l del d l loro l costo marginale, i l possono anche sostenere il prezzo di cartello pieno. Le imprese à la Bertrand che fanno una scelta di prezzo una volta sola, fissano il prezzo pari a l costo marginale e hanno profitti nulli; n lli; le imprese che fissano il prezzo pre o ripetutamente, ripet tamente invece, possono fissare il prezzo di monopolio e dividere i profitti di monopolio: che differenza si ottiene solo facendo ripetere il gioco! 51 Gioco ripetuto un numero finito di volte I giochi dinamici che abbiamo analizzato finora sono chiamati giochi ripetuti all all’infinito infinito. Supponiamo che le nostre imprese debbano giocare il gioco di B t d per un numero fissato Bertrand fi t di periodi, i di cioè i è devono d giocare i un gioco ripetuto un numero finito di volte. Ricordate i d che h per trovare l’equilibrio l ilib i perfetto f siamo i partiti ii dalla fine dell’albero del gioco con il processo dell’ induzione retrograda. Che cosa succederà nell’ultimo periodo in cui le nostre imprese sono sul s l mercato? A quel punto le imprese affronteranno un gioco di Bertrand standard: d d ognii impresa i fi fisserà à il prezzo parii all costo marginale i l 52 e nessun’impresa avrà profitti economici. Che cosa succederà nel periodo precedente? Indipendentemente da quello che farà in quel periodo, l’impresa sa che nel periodo successivo fisserà un prezzo pari al costo marginale. Quindi non c’è modo di introdurre minacce: il prezzo futuro è essenzialmente ggià fissato,, q quindi un’impresa p dovrebbe scegliere g il proprio prezzo nel penultimo periodo come se non ci fossero altri periodi. Ma allora otteniamo l’esito di Bertrand anche in questo periodo. Man mano che procediamo all all’indietro indietro, troviamo che ll’esito esito di ogni periodo è equivalente all’esito del gioco di Bertrand statico. In generale, generale quando q ando c’è un n unico nico equilibrio eq ilibrio di Nash per il gioco statico, l’unico equilibrio di Nash perfetto per il gioco ripetuto un numero finito di volte è semplicemente ll’equilibrio equilibrio statico ripetuto in ogni periodo. 53