Connessioni Teoria dei Numeri - Fisica

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Percorso riepilogativo
Teoria dei Numeri → Teorie di stringa → effetti
quantistici → realtà fisica
Gruppo “B. Riemann”*
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
*Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro
congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa.
Abstract
In this paper we show some connections between Number
Theory, String theory, quantum effects ( as entanglement and
others) and some natural phenomena
Riassunto
In questo lavoro mostriamo come, partendo dalla teoria dei
numeri, si arriva alla funzione zeta dell’ipotesi di Riemann ,
alle teoria di stringa, e da qui agli effetti quantistici più
1
importanti (entanglement, gia dimostrato come loro
conseguenza; effetto tunnel, effetto Casimir, effetto Hall
quantistico, ecc. anche questi possibili conseguenze delle teorie
di stringa). E, infine, da questi a diversi aspetti e fenomeni
della realtà fisica, artificiali o naturali che fossero ; per
esempio, per l’effetto entanglement, abbiamo i computer
quantistici e la crittografia quantistica, ma anche
l’orientamento degli uccelli nelle loro migrazioni, ecc.
°°°°°°°°°°°°°°
L.M. Ionescu, nel suo lavoro “REMARKS ON PHYSICS AS
NUMBER THEORY” (Rif.1) dice che la fisica è
fondamentalmente una teoria algebrica dei numeri. Ma tale
teoria si basa anche sulle teorie dei numeri, da quella
elementare a quella analitica, passando anche per la teoria
algebrica dei numeri, che , ricordiamo, è una particolare
2
teoria dei numeri, insieme alla teoria elementare, alla teoria
analitica, alla teoria geometrica, e alla teoria computazionale.
Wikipedia, alla voce “Teoria dei numeri”, descrive la teoria
algebrica in questo modo:
“…Nella teoria dei numeri algebrica, il concetto di numero viene generalizzato a quello di
numero algebrico che è radice di un polinomio a coefficienti interi. Questi domini contengono
elementi analoghi agli interi, chiamati interi algebrici. In questo ambiente, è possibile che le
proprietà familiari dei numeri interi (come l'unicità della fattorizzazione) non siano più
verificate. La forza degli strumenti utilizzati -- teoria di Galois, coomologia dei campi, teoria
dei campi delle classi, rappresentazioni dei gruppi e funzioni L -- è quella di consentire
(almeno in parte) di recuperare l'ordine per questa nuova classe di numeri.”
Mentre per la teoria elementare dei numeri:
“Nella teoria dei numeri elementare, gli interi sono studiati senza l'uso di tecniche provenienti
da altri settori della matematica. Rientrano in questa parte le questioni di divisibilità,
l'algoritmo di Euclide per calcolare il massimo comune divisore, la fattorizzazione di interi in
numeri primi, lo studio dei numeri perfetti e le congruenze. Tipiche asserzioni sono il piccolo
teorema di Fermat e il teorema di Eulero (che è una sua generalizzazione), il teorema cinese
del resto e la legge di reciprocità quadratica. Vengono indagate le proprietà delle funzioni
moltiplicative come la funzione di Möbius e la funzione φ di Eulero; come pure le successioni
di interi come i fattoriali e i numeri di Fibonacci.”
che accenna ai numeri primi e ai numeri di Fibonacci (tra
loro connessi (Rif.4) , molto presenti in natura e in fisica (vedi
Riferimenti 2, 3 e 4).
Quindi, pensiamo che i fenomeni della fisica non dipendano
esclusivamente dalla sola teoria algebrica, ma anche, in buona
misura dalle altre teorie dei numeri , sia pure in varia misura,
3
ed in particolare la teoria elementare sopra accennata.
In riferimento 2, vediamo come dai numeri primi si possa
arrivare alle teorie di stringa e alla realtà fisica.
Altri nostri lavori (vedi Riferimenti finali), pure sul suddetto
sito, connettono la teoria dei numeri alle teorie di stringa,
mentre altri lavori , per esempio su Fibonacci, dimensioni,
e stringhe (Rif. 3), mostrano l’importanza della teoria dei
numeri in diversi fenomeni naturali. Tuttavia, in Rif. 14.
riconosciamo al principio algebrico una sua importanza,
ma insieme al principio aritmetico e a quello geometrico.
Ma cominciamo con gli effetti quantistici, dei quali solo uno
(l’effetto entanglement) è stato già dimostrato come
conseguenza della teoria delle stringhe (Rif. 9).
L’entanglement è alla base,tra l’altro, anche dei futuri
computer quantistici e della crittografia quantistica, ritenuta
del tutto inviolabile, nonché del teletrasporto quantistico e
dell’invisibilità temporale (Rif. 19), e anche del teletrasporto
4
quantistico temporale (Rif.20) ; e possibilmente anche del
fenomeno dei calcolatori prodigio, il cui cervello
funzionerebbe con modalità simili, come rapidità e precisione,
a quelle di un computer quantistico (Rif. 18).
Presumiamo che in futuro anche altri effetti quantistici (come
l’effetto Casimir (Rif. 12, e 13 e 16), possano essere
ricondotti alle teorie di stringa, ed essere, come l’entanglement,
alla base di fenomeni naturali, ed essere sfruttati con apposite
tecnologie anche nel mondo macroscopico.
Per esempio, l’effetto Casimir potrebbe avere ricadute
tecnologiche in astronautica (Rif.16, in fase di preparazione e
successiva pubblicazione).
L’effetto Casimir, inoltre, potrebbe essere sfruttato, oltre che
per i viaggi spaziali, anche per il teletrasporto metrico, per la
sua potenziale capacità di produrre l’energia negativa,
necessaria allo scopo (Rif.19). E se servirà per i viaggi
spaziali, sfruttando i brevetti della ricercatrice egiziana, ed
5
altri simili, l’effetto Casimir potrebbe alla lunga servire
successivamente, con i necessari adattamenti, anche per aerei
di linea, navi e treni, e forse anche per le automobili.
Ma, intanto, si comincerebbe con lo spazio, se queste nuove
idee e nuovi conseguenti brevetti sull’effetto Casimir fossero
validi come si spera.
Anche l’effetto tunnel potrebbe avere la stessa spiegazione
in termini di teorie di stringa, e già ha le sue applicazioni
(diodi tunnel, memorie flash e microscopio ad effetto tunnel,
ecc.) .
Idem potrebbe essere anche per l’effetto Hall quantistico,
connesso a resistenza elettrica, superconduttori, ecc. ma
anche alla carica frazionaria, e/3 o e/5, dove 3 e 5 sono numeri
primi (e di Fibonacci), ma questo aspetto deve ancora essere
definito in maniera migliore.
Poiché potrebbe essere collegato alla congettura di Goldbach
per n = 10 , come somma dei numeri primi 3 + 7, e 5 + 5
6
con 7 e 5 la carica rimanente come 7 decimi e 5 decimi
dell’elettrone, ponendo questa come 10 decimi = 1 = e.
Nelle cariche frazionarie, sono i decimi minori ad essere
interessati ( 3 e 5, ma non 7, maggiore di 5), e questo potrebbe
essere interessante. Per esempio, dal Rif. 17, riportiamo il
seguente brano, con riferimenti ad altre cariche frazionarie,
connesse al numero pari 100 (= carica dell’elettrone divisa in
100 centesimi):
“…Oltre che alle frequenze delle vibrazioni delle stringhe, alla stabilità nucleare, ai
cicli biologici di due specie di cicale (13 e 17 anni), tali numeri primi naturali
potrebbero essere collegati anche alle cariche elettriche frazionarie 1/5, 1/11, 1/13 e
1/53 (sebbene 53 non sia numero primo naturale ma numero primo normale, ma
molto vicino a 47 che è primo naturale, e il coefficiente 9 di 53=6*9-1 è contiguo a 8
di 47 = 6*8-1, con 8 numero di Fibonacci) .
Così infatti si legge nell’articolo “Superstringhe” della rivista Focus: …“La presenza
di dimensioni nascoste, consente alle stringhe di vibrare in un’infinità di modi diversi,
molto più di quanto si possa immaginare. La teoria delle stringhe, quindi, consente
non solo di descrivere le particelle note come l’elettrone o i quark, ma anche di
prevederne di nuove.
Alcune peserebbero di più di un atomo, altre avrebbero carica frazionaria, pari a 1/5,
1/11, 1/13 o 1/53 di quella dell’elettrone…”
Notiamo che tali denominatori 3, 5, 11 e 13, 53 costeggiano i
più piccoli numeri di Fibonacci 3, 5, 8, 13, 55 saltando
soltanto 1, 2 iniziali , e 21 e 34 compresi tra 13 e 55. Un semplice caso?
Rivediamo ora la congettura di Goldbach per N pari = 100 anziché 10,
7
e vedremo che i numeri primi coinvolti ora sono complementari a 100,
e 100 meno i centesimi della carica frazionaria a denominatore, sono
anch’essi numeri primi, tranne 87 che è un semiprimo,cioè prodotto
dei due numeri primi 3 e 29:
TABELLA 1
Centesimo di carica
frazionaria :
1/11, 1/13, 1/53
11 numero primo
13 numero primo
53 numero primo
100 - centesimi
Somma 100 come da
congettura di Goldbach
89 numero primo
87 = 3*29 non numero
primo
43 numero primo
100
100
100
Quindi abbiamo due coppie di Goldbach sulle tre possibili, ma
di sicuro 11, 13 e 53 sono numeri primi, come pure 3 e 5 delle
precedenti cariche frazionarie con denominatore minore di 5
Forse la congettura di Goldbach non c’entra, ma di sicuro
c’entrano i numeri primi, e soprattutto il numero 3, poiché 1/3
e 2/3 sono, com’è noto le cariche frazionarie, positive e
negative, dei quark (dalla voce “Quark (particella)” di
Wikipedia), in modo che 3/3 o 1/3 +2/3 = 1 = carica
dell’elettrone:
8
Nome
Carica Massa stimata (MeV/c2)
Up (u)
+2/3
da 1,5 a 3,3 1[13]
Down (d)
−1/3
da 3,5 a 6 1[13]
Strange / Sideways (s)
−1/3
da 80 a 130
Charm / Centre (c)
+2/3
da 1 150 a 1 350
Bottom / Beauty (b)
−1/3
da 4 100 a 4 400
Top / Truth (t)
+2/3
173 100 ± 1 300
L’evidenza in rosso è nostra.
E a proposito delle masse delle particelle, notiamo che i loro
rapporti tra un valore e il precedente “costeggiano”da vicino
la serie di Fibonacci, a ulteriore riprova che i numeri (in
questo caso quelli di Fibonacci, vedi Rif. 2 e 4) sono molto
importanti in fisica, in questo caso sub-atomica:
9
TABELLA 2
Valori
minimi
massa
stimata
dei
quark
1,5
3,5/1,5=
2,33
3,5
22,85
80
14,37
1 150
4 100
173 100 1 300=
171 700
3,56
42,21
≈ numeri
di
Fibonacci
o loro
medie
Valori
Rapporti
massimi successivi
massa
stimata
dei quark
3
3,3
6/3,3=1,81 2
21
13
6
130
21,6
10,38
3
1 350
44,5
4 400
media tra
34 e 55
173100+1300
=172600
≈ numeri
di
Fibonacci
o loro
medie
3,25
21
10,5
media tra
8 e 13
3
39,34
34
La corrispondenza approssimativa è molto evidente.
E così anche per i rapporti orizzontali tra la stima massima e
quella minima, molto vicini o connessi al numero 1,618 =
10
numero aureo.
TABELLA 3
Stima massima M
3,3
6
130
1 350
Stima minima m
1,5
3,5
80
1 150
Rapporto M/m
2,2
1,71
1,625
1,17
≈ 1,618
2,6 = 1,618^2
≈ 1,618
≈ 1,618
≈1,22
media tra 1,27=
√1,618 e
1,12 =√1,27=
4
√1,618
4400
4100
1,073
173 100+1 300
=174 400
173100 - 1300 =
171 800
1,01513
8
≈1,061=√1,618
≈ 1,01515=
32
√1.618
Anche qui, l’evidenza della connessione dei rapporti
orizzontali tra stime massime e stime minime con il numero
aureo 1,618, il suo quadrato e le sue radici quadrate è
fortissima, assolutamente non imputabile al caso.
E quindi a sostegno della presenza del numero aureo nei
numeri espressione delle probabili masse dei quark ,
considerando le stime massime e quelle minime delle masse
11
dei quark.
Vediamo ora analoga connessione con i livelli energetici degli
atomi.
Dalla voce “Configurazione elettronica”paragrafo “numero
quantico principale (n)” :
“…Numero quantico principale (n)
Il primo numero quantico n, detto numero quantico principale, determina la distanza media dal
nucleo (dimensione dell'orbitale), che aumenta al crescere di n, e la maggior parte dell'energia
dell'elettrone (livello energetico=periodo). Elettroni (e orbitali) che condividono n appartengono
dunque allo stesso livello di energia.
Il numero quantico principale assume tutti i valori interi positivi in ordine crescente anche se le
orbite stazionarie definite della condizione quantistica m*v*r=n*h/(2π) (dove l'unica variabile è n,
essendo le altre costanti) sono solamente le prime sette.
I vari livelli correlati ai differenti valori di n vengono a volte detti "gusci" e (principalmente per
ragioni storiche) vengono anche indicati da lettere, come elencato di seguito:[1]
Valore di n Lettera Massimo numero di elettroni nel livello (pari a 2 x n2)
1
K
2
2
L
8
3
M
18
4
N
32
5
O
50
6
P
72
7
Q
98
…
…
…
12
Stati con valori di n superiori a quelli mostrati nella tabella sono perfettamente ammissibili in teoria
ma relativi ad atomi che non sono stati ancora scoperti (il valore n=8, ad esempio, si inizierà a
utilizzare con elementi aventi numero atomico superiore a 119)…. “
Come si nota facilmente, i numeri della terza colonna
(massimo numero di elettroni…) costeggiano da vicino i
numeri di Fibonacci o loro medie aritmetiche:
TABELLA 4
Massimo numero di
elettroni (e)
Numeri di Fibonacci
(f)
2
8
18
32
50
72
98
2
8
17 media tra 13 e 21
34
55
72 media tra 55 e 89
99,5
Differenza f – e
Anche queste numeri
di Fibonacci
0
0
1
2
5
0
1,5 media tra 1 e 2
Media tra 55 e 144
sebbene non consecutivi
119
116,5 (media tra 89 e
144)
-2,5 media tra 2 e 3
…
…
…
Anche qui, anche per il numero 119 non riportato in tabella da
Wikipedia, ma solo accennato poiché si riferisce ad atomi non
13
ancora scoperti, l’evidenza della connessione
tra i due tipi di numeri è forte, e cioè difficilmente frutto del
caso.
Conclusioni
Insomma, possiamo concludere che tutti gli effetti quantistici
noti, potrebbero avere una spiegazione nelle teorie di stringa,
a loro volta spiegabili con principi matematici (aritmetico,
geometrico e algebrico) e poi avere anche degli effetti
macroscopici che conosciamo (computer quantistici, motori ad
effetto Casimir, ecc.). Per finire riportiamo un interessante
brano di John Derbyshare, dal suo libro “L’ossessione dei
numeri primi”, e riportato in un nostro precedente lavoro
(Rif.17) :
“ Un accenno alla relazione tra aritmetica e fisica quantistica,
relazione che dovrà essere la struttura portante del programma
Langlands, almeno nei nostri contributi in tal senso, è riportato nel
libro “L’Ossessione dei Numeri Primi” (Bollati Borungheri) di J.
Derbyshire. In esso sono riportate le osservazioni che seguono.
“…Non sorprende che la teoria pura dei numeri – i concetti che riguardano i
numeri naturali e le loro relazioni reciproche – debba avere attinenza con la fisica
subatomica. La fisica quantistica ha una componente aritmetica molto forte
14
rispetto alla fisica classica, poiché dipende dall’idea che materia ed energia non
siano infinitamente divisibili. L’energia si presenta in forma di 1, 2, 3 o 4 quanti,
ma non come 1 + 1/2 , 2 + 17/32, 2 o p quanti. Certo questo non è tutto e la
meccanica quantistica non avrebbe potuto essere sviluppata senza gli strumenti più
potenti dell’analisi moderna. La famosa equazione d’onda di Schrodinger, per
esempio, è scritta nel linguaggio dell’analisi tradizionale. Eppure, la componente
aritmetica è nella meccanica quantistica, mentre nella meccanica classica è quasi
del tutto assente”.
In questo brano si nota molto bene la preferenza di
Derbyshire per la teoria pura dei numeri come connessione
tra la medesima e la fisica quantistica. Contrariamente a
Ionescu, che preferisce la teoria algebrica : forse hanno
ragione entrambi in qualche misura, ma nessuno dei due in
maniera assoluta.
Inoltre, a livello microcosmico, per esempio nelle cariche
frazionarie, nei numeri quantici, nei pesi atomici degli
elementi più stabili, è fortemente presente la sezione aurea
(Rif. 22) ; e sia a livello microcosmico che a livello
macrocosmico, i numeri di Fibonacci (e i loro cugini numeri di
Lie e partizioni di numeri) sono, secondo noi, lo strumento
numerico della natura per regolare e stabilizzare i suoi
fenomeni, che tramite esso possono crescere sempre uguali a se
15
stessi ma a scale superiori, tramite i frattali, ma solo entro
certi limiti; abbiamo infatti notato che i numeri di Fibonacci,
ma anche i loro cugini, pur essendo infiniti, non superano mai
le 300 unità nei vari fenomeni in cui sono coinvolti. Per questo
non troviamo mai fiori connessi al numero 277 , ma al
massimo 144 (nei girasoli) e così via: la natura sembra
accontentarsi di questi numeri fino a circa 300, ma se la cava
benissimo lo stesso. Probabilmente, dopo tale limite , i
fenomeni coinvolti con tali numeri diventano caotici , instabili
e/o non più gestibili, e la natura non insiste oltre. Per questo
pensiamo che la fisica è un sottoinsieme della matematica per
quanto riguarda la componente numerica. La matematica
mette a disposizione numeri enormi, ma la natura usa i più
piccoli (fino a 300 o giù di lì), come in questo caso di Fibonacci
ecc., e anche loro medie aritmetiche (riscontrate in parecchi
fenomeni da noi studiati sotto questo aspetto). I numeri più
grandi usati per motivi pratici dai matematici sono i numeri
16
RSA, prodotti di due numeri primi di centinaia di cifre nella
crittografia RSA, ma questa non è fisica, è solo matematica
applicata. La fisica e la natura in genere si accontentano di
molto meno, forse per i motivi sopra accennati (è una nostra
supposizione, probabilmente e fondamentalmente corretta).
Riferimenti (tutti sul nostro sito, salvo diversa indicazione)
1) “REMARKS ON PHYSICS AS NUMBER THEORY”
L.M. IONESCU
Abstract. There are numerous indications that Physics, at its
foundations, is algebraic Number Theory.
The Bohr’s Model for the Hydrogen atom is the starting point of a
quantum computing model on serial-parallel graphs is provided as the
quantum system affording the partition function of the Riemann Gas /
Primon model.
The propagator of the corresponding discrete Path Integral formalism
is a fermionic zeta value “closely” related to the experimental value of
the fine structure constant corresponding to the continuum Path
Integral formalism of Feynmann.
The duality of multiplicative number theory, as a theory of the graded
Hopf module of integers, and the Kleinian geometry of the primary
finite fields underlying its base of primitive elements, are briefly
mentioned in this framework (“Integer CFT”).
(www.gsjournal.net/old/files/4606_Ionescu2.pdf)
2) “Dai numeri primi alla realtà fisica attraverso i numeri primi, i
numeri di Fibonacci, i numeri di Lie (e relative simmetrie), le
17
partizioni di numeri, la funzione zeta, l’ipotesi di Riemann, e le teorie
di stringa (effetti quantistici microscopici e macroscopici)
“Gruppo B. Riemann”*
Michele Nardelli, Francesco Di Noto
Abstract
In this summary paper we connect prime numbers and physic reality
trough Fibonacci’s numbers, Lie’s numbers, partitions, zeta function,
Riemann Hypothesis and string theory
Riassunto
In questo lavoro riepilogativo mostreremo come, partendo dai numeri
primi, si arriva a comprendere meglio la realtà fisica, passando per i
numeri di Fibonacci, i numeri di Lie, i numeri di partizione, la funzione
zeta e la relativa ipotesi di Riemann, e la teoria delle stringhe, rinviando ai
numerosi riferimenti finali per gli eventuali approfondimenti.
Tutti i matematici conoscono bene cosa sono i numeri primi, le loro
congetture (Goldbach, numeri primi gemelli, Polignac, ecc.) e le loro
applicazioni in varie branche della matematica: dalla più semplice
aritmetica alla più difficile analisi matematica, tramite la funzione zeta
dell’ipotesi di Riemann , passando per il Teorema dei numeri primi, le
stime logaritmiche ecc. ecc. 1
sul nostro sito http://nardelli.xoom.it/virgiliowizard/
3) “FIBONACCI, DIMENSIONI, STRINGHE: NUOVE
INTERESSANTI CONNESSIONI”
Francesco Di Noto e Michele Nardelli1,2
1Dipartimento di Scienze della Terra
Università degli Studi di Napoli Federico II, Largo S. Marcellino,
1080138 Napoli, Italy
2 Dipartimento di Matematica ed Applicazioni “R. Caccioppoli”
Università degli Studi di Napoli “Federico II” – Polo delle Scienze
e delle Tecnologie
Monte S. Angelo, Via Cintia (Fuorigrotta), 80126 Napoli, Italy
Riassunto
In questo lavoro si mostrano semplici ma interessanti connessioni tra i numeri F di Fibonacci
F = 1,2,3,5,8,13 e i numeri D corrispondenti alle dimensioni spazio -temporali coinvolte nelle
teorie di stringa, con D = 2F, formula che potrebbe essere la condizione limitante (o una delle
18
condizioni limitanti) circa i modi di vibrazioni delle stringhe, le quali possono vibrare solo con
certi numeri D, come 10 e 26 per le stringhe eterotiche, e non con altri. Inoltre potrebbe
esistere una connessione tra le simmetrie dei gruppi algebrici di Lie, importanti nel Modello
Standard, e i numeri D = 2F.
Se così fosse veramente, l’intero nostro universo visibile poggerebbe, dal punto di vista
matematico, quasi interamente sui numeri di Fibonacci, oltre che sui numeri primi, i numeri
primi naturali, ed anche sui numeri di partizioni p(n), coinvolti nelle teorie sulla gravitazione
ma anche nelle teorie di stringa, e i numeri p-adici, coinvolti nelle teorie di stringa. Ci sarebbe
quindi un solido ponte tra la fisica teorica e alcuni settori della teoria dei numeri (numeri di
Fibonacci con la formula D =2F, numeri primi sottoforma di numeri primi naturali, di forma
6F + 1, numeri p –adici, e infine i numeri di partizione; tutti numeri con curve logaritmiche,
molto diffuse in parecchi fenomeni naturali.
Sul sito eprints.bice.rm.cnr.it/640/1/Nardinot02.pdf
4) “L’EQUAZIONE PREFERITA DELLA NATURA:
n^2 + n + 1 (alla base de numeri e dei gruppi di Lie, dei numeri di
Fibonacci, delle partizioni di numeri, delle simmetrie e delle teorie di
stringa)” (aggiornamento all’1.1.2012 con alcune tabelle finali)
GRUPPO ”B. RIEMANN”
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
5) “L’EQUAZIONE PREFERITA DALLA NATURA
E I RELATIVI GRAFICI PARABOLICI”
Gruppo “B. Riemann”
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
6) DAI NUMERI COMPLESSI ALLA REALTA’ FISICA
(in particolare gli ottonioni) Gruppo “B. Riemann”
Michele Nardelli, Francesco Di Noto
*Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle
loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa.
7) “The Fibonacci’s zeta function. Mathematical connections with
some sectors of String Theory”
Michele Nardelli 1,2 and Rosario Turco
8) Sulla funzione zeta di Riemann e connessioni con la teoria di
superstringa (M.Nardelli) - 05:44, 5/2/2005
19
9) “DALLA TEORIA DEI NUMERI ALLE TEORIE DI STRINGA
CONNESSE AD EFFETTI QUANTISTICI (ES: ENTANGLEMENT),
SULLE FORME DI TELETRASPORTO E ALCUNI ALTRI
FENOMENI NATURALI”
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
10) DAI NUMERI PRIMI AL BOSONE DI HIGGS TRAMITE LE
SIMMETRIE (numeri primi-numeri di Lie-gruppi eccezionali di Liesimmetrieteorie di stringa-E8xE8-bosone di Higgs)
Gruppo “B. RIEMANN”*
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
*Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle
loro connessioni con le teorie di stringa.
12) “On some equations concerning the Casimir Effect Between
World-Branes in Heterotic MTheory and the Casimir effect in spaces
with nontrivial topology. Mathematical connections with some sectors
of Number Theory”
Michele Nardelli 1,2 , Francesco Di Noto
13) Effetto Casimir - Seconda Parte (aspetti sperimentali e tecnologici)
Gruppo B. Riemann
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
Recente importante novità sull’effetto Casimir:
News: Diciannovenne egiziana brevetta un avveniristico motore spaziale che genera una spinta
propulsiva dal vuoto
(Categoria: Pianeta Terra)
Inviato da Richard
gio 14 giu 2012, 15:51
20
di Salvatore Dimaggio
Far muovere una pesante navicella spaziale traendo energia dallo spazio vuoto? Non è un'idea assurda, anzi
è fattibile ed è stata addirittura brevettata. Aisha Mustafa studente di fisica egiziana di 19 anni è titolare
dello strabiliante brevetto. Ma come è possibile? Quando sentiamo parlare di concetti che sfidano il buon
senso e la logica e non li sentiamo provenire da un ubriaco che caracolla fuori da un bar, ma da
un'autorevole rivista scientifica, probabilmente c'è di mezzo la Meccanica Quantistica. Com'è noto se si
scende al di sotto di una determinata scala, la realtà inizia a comportarsi in modi bizzarri. Una delle
peculiarità del mondo quantistico è che una fetta consistente dei dati che descrivono un sistema sembrano
sempre mancare all'appello. E per “mancare all'appello” non si intende che noi li ignoriamo, ma che proprio
mancano dalla realtà. Su qualunque sistema quantistico regna sempre un velo d'indeterminazione. E ciò vale
persino per il vuoto. Se esiste un sistema del quale si sa sempre tutto per definizione è il vuoto. Ma nella
fisica quantistica, come si è detto, la realtà possiede sempre contorni sfumati e per garantire questa
indeterminazione anche nei sistemi vuoti, abbiamo un ribollire di coppie di particelle ed antiparticelle che
nascono e si annichilano in tempi brevissimi (perciò dette virtuali), creando una sorta di “rumore di fondo”
che rende il vuoto, caotico e parzialmente indeterminato come qualsiasi altro sistema quantistico.
Ma se il mondo quantistico ha una naturale propensione all'indeterminazione, che ritroviamo come una vera
e propria costante, anche l'uomo ha una propensione naturale: quella ha ricercare utilizzi pratici per le leggi
della natura. Non appena scoperto che il vuoto per la meccanica quantistica non è così vuoto, ci si è chiesti
se fosse possibile sfruttare la baraonda di particelle virtuali che alberga in esso. Lo scienziato, Christopher
Wilson ed i suoi collaboratori del Chalmers University of Technology , lo scorso anno, sono riusciti a
“promuovere” i fotoni virtuali in fotoni reali e dunque comune radiazione a microonde. Dunque in effetti è
possibile sfruttare le caotiche particelle virtuali che abitano il vuoto. L'esperimento di Wilson si basa sull'idea
espressa dal fisico Moore nel 1970 che la trasformazione in particelle reali poteva accadere se si fosse riusciti
a far rimbalzare i fotoni contro uno specchio che si muove ad una velocità quasi pari alla velocità della luce
(effetto Casimir dinamico). Ovviamente far muovere degli specchi a quella velocità è impossibile, ma con uno
stratagemma ingegnoso si è riusciti ad ottenere un effetto simile. Il medesimo effetto Casimir dinamico è alla
base dell'idea della giovane studentessa egiziana che potrebbe rivoluzionare l'esplorazione spaziale. Questa
tecnologia è del tutto alternativa alla propulsione chimica che è stata sempre utilizzata nei voli spaziali che
che presenta numerosi problemi legati al peso del combustibile, al suo stoccaggio ed alla sua disponibilità
illimitata. Il motore di Mustafa potrebbe risolvere questi inconvenienti in un sol colpo.
Fonte:
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14) “I tre principi matematici alla base delle teorie di stringa
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(geometrico, aritmetico, algebrico)”
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
15) “On the various mathematical applications and possible
connections between Heterotic String Theory E8 x E8 and some
sectors of Number Theory”
This paper is dedicated to the memory of Dazzeglio Servi ,
proud that the mathematical talent of his beloved son
Roberto leads to new and important results.
(Michele Nardelli)
Michele Nardelli1,2 , Roberto Servi, Francesco Di Noto
16) “NOTA AGGIUNTIVA AL LAVORO “EFFETTO CASIMIR
SPERIMENTALE”
Gruppo “B. Riemann”*
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
*Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro
congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa.
17) “Su alcuni contributi al programma Langlands: ulteriori
connessioni tra alcuni fenomeni fisici naturali, Teoria dei Numeri e
Teoria di Stringa”.
Michele Nardelli1,2 e Francesco Di Noto
Sul sito:
eprints.bice.rm.cnr.it/337/1/Nardelli8.pdf
18) I CALCOLATORI PRODIGIO E L’EFFETTO
ENTANGLEMENT
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Abstract
In this paper we show some connections between human brain and quantum
computer, based on quantum effect know as entanglement.
Premessa
Di recente si è scoperto che l’effetto quantistico noto come entanglement è una
conseguenza della teoria delle stringhe (Nota 1e seguenti), ed è alla base, tra l’altro,
della percezione del campo magnetico terrestre da parte del pettirosso per orientarsi
nelle sue migrazioni, ma anche del futuro computer quantistico, che farà calcoli esatti
e velocissimi, quasi istantanei. La stessa cosa fanno i cosiddetti calcolatori prodigio,
per cui ipotizziamo un effetto entanglement nel cervello di queste persone (spesso
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ignoranti in matematica) e che consente loro prodigiose prestazioni di calcolo (da qui
il nome di calcolatori prodigio), analoghe a quelle che faranno i computer
quantistici.
19) Invisibilità spazio - temporale e teletrasporto metrico:
possibili affinità teoriche oltre che tecniche?
Gruppo “B.Riemann”
(Francesco Di Noto, Michele Nardelli)
20) “Teletrasporto quantistico temporale (I viaggi nel tempo e i mondi
paralleli)”
Francesco Di Noto e Michele Nardelli
Abstract
In this paper we show some connections between, time travels and parallel
worlds
Riassunto
In questo lavoro divulgativo mostriamo le possibili connessioni tra
i viaggi nel tempo (ora resi possibili, a livello sub-atomico, dall’effetto
quantistico “entanglement”, che tra l’altro è una conseguenza delle teorie
di stringa, a loro volta connesse alla teoria dei numeri, in particolare ai
numeri di Fibonacci, ai numeri e ai gruppi di Lie ed alle partizioni di
numeri: tutti numeri vicini alla metà di un intervallo tra un quadrato e il
successivo, e quindi tutti compresi nella stretta striscia numerica attorno a
2T+1, con T numeri triangolari, noti in matematica combinatoria.
21) Nuove connessioni aritmetiche tra i “numeri magici” degli elementi chimici
più stabili, i livelli energetici nei gas nobili ed i numeri di Fibonacci
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
Abstract
In this paper we will show some numeric connections between magic numbers and
Fibonacci’s numbers
Riassunto
In questo lavoro mostriamo nuove connessioni numeriche tra numeri magici della
stabilità nucleare e i numeri di Fibonacci, con accenno anche ai livelli energetici dei
gas nobili, anch’essi connessi ai numeri di Fibonacci
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Nota . In questo lavoro la relazione tra i numeri di Fibonacci e la tavola periodica
degli elementi, ed in particolare gli elementi chimici più stabili, è più diretta, senza
cioè il passaggio intermedio tra funzione zeta di Riemann e/o la teoria delle stringhe,
come in altri fenomeni
22)” La serie di Fibonacci nel microcosmo (effetto Hall quantistico,
cariche frazionarie , masse dei quark, numeri quantici, stabilità
nucleare)”
Gruppo “B. Riemann”*
Francesco Di Noto, Michele Nardelli
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