LAUREA TRIENNALE IN TECNICHE DI NEUROFISIOPATOLOGIA AUDIOMETRICHE E AUDIOPROTESICHE Anno accademico 2007-2008 C.I. SCIENZE BIOMEDICHE II PATOLOGIA GENERALE Prof. Lina Matera Lezione 5. Il danno cellulare IL DANNO CELLULARE Le cellule sono dotate di meccanismi per far fronte ai cambiamenti ambientali mantenendo così la propria omeostasi. Talvolta questi meccanismi sono superati dall’entità dei cambiamenti. Si osserva quindi un danno, che può essere reversibile o irreversibile. Il “punto di non ritorno” non è stato identificato ed è oggetto di interpretazioni diverse. LE TAPPE EVOLUTIVE DEL DANNO CELLULARE Paradigma: l’ipossia Rigonfiamento idropico Caratteristiche Il rigonfiamento idropico è una risposta ad uno stimolo lesivo esogeno, reversibile se lo stimolo cessa. Rigonfiamento idropico Meccanismo e cause La membrana plasmatica rappresenta una barriera al flusso di Na+ all’interno e al flusso di K+ all’esterno della cellula. La relativa permeabilità a Na+ ne permette l’ingresso che deve essere perciò contrastato da una pompa ATP dipendente (Na+/K+ ATPasi) Un’ interferenza con uno di questi tre meccanismi (ad es. ipossia) fa aumentare la concentrazione intracellulare di Na+ L’iperosmolarità richiama quindi acqua all’interno. ACCUMULO DI INSULTI INTRACELLULARI DANNOSI • L’ipossia oltre a bloccare la produzione di ATP induce accumulo di piruvato nel citosol e conseguente abbassamento del pH. • Lo scambiatore ionico H+/Na+ pompa H+ fuori dalla cellula scambiandolo con Na+. • Lo squilibrio ionico di Na+ attiva lo scambiatore Na+/Ca2- aumentando l’entrata di calcio. • Data la bassa attività di ATP, il calcio non può essere pompato fuori e si accumula all’interno della cellula CONSEGUENZE DELL’ACCUMULO DI CALCIO • Attivazione della fosfolipasi A2 (PLA2) e degradazione dei fosfolipidi di membrana (acidi grassi di lisofosfolipidi che solubilizzano le membrane) • Attivazione di proteasi che attaccano il citoscheletro Le specie reattive dell’ossigeno(ROS) nel danno cellulare Superossido (O2-): prodotto da falle nel trasporto mitocondriale di elettroni o durante il processo infiammatorio Perossido di idrogeno. Gli anioni O2- vengono catabolizzati dalla supeossido dismutasi (SOD) a produrre H2O2, che in concentrazioni normali Æ H2O, in eccesso OH*. Nei meutrofili mieloperossidasi H2O2 Æ ipoclorito (OCl-) letale. Radicale idrossilico (OH) : è la forma più reattiva tra le ROS. Si forma per radiolisi dell’H2O (un effetto delle radiazioni ionizzanti), ma non solo. Il suo danno è riferibile a: Perossidazione lipidica fino a radicale lipoperossido Degradazione proteica. Gli aminoacidi contenenti solfo (metionina, cisteina, arginina, prolina e istidina sono i più vulnerabili). Danno al DNA (bersaglio importante) Perossinitrito (ONOO-) si forma dall’interazione del superossido O2-con l’ossido nitrico (NO+) ALTRE CONSEGUENZE DELL’IPOSSIA • La generazione di ROS aumenta a causa della diminuita disponibilità dei substrati necessari per la catena di trasporto degli elettroni • Apertura continua dei pori mitocondriali con fuoriuscita di citocromo C Gli organi, i tessuti e le loro componenti devono essere in grado di rispondere a stimoli quali: cambiamento del loro programma modifiche della funzione danno cellulare morte Quando la cellula non riesce più a mantenersi come un’unità metabolica funzionante sopravviene la morte Apoptosi/necrosi Circostanze: • • • • • • • • spesso in casi di morte programmata Atrofia Uccisione immunitaria cellulo-mediata Tossine (basse dosi) Mai in condizioni fisiologiche Complemento Ipossia Tossine (alte dosi) Apoptosi • E’ un processo legato allo sviluppo. Avviene infatti prima dell’impianto dell’embrione, durante l’impianto e in tutti gli stadi dell’organogenesi, in particolare nella involuzione dei dotti del Muller e di Wolff e nella formazione del lume interno degli organi cavi, come per esempio il cuore. Vi sono numerosi altri esempi nel normale ricambio cellulare che caratterizza epiteli stimolati ciclicamente (mammella ed endometrio umani), induzione della tolleranza intratimica, involuzione tissutale che si determina durante la metamorfosi degli Anfibi. • Nell’adulto: – in casi di morte programmata – Atrofia – Uccisione immunitaria cellulo-mediata Apoptosi/necrosi • Attivata da segnali extra ed intracellulari • Attivata da segnali extracellulari Apoptosi/necrosi • Istologia: • Colpisce cellule isolate in tessuti vitali. • Colpisce gruppi di cellule distruggendo la struttura del tessuto Apoptosi/necrosi Citologia: • nuclei picnotici, citoplasma condensato, frammenti cellulari rotondi. Granuli nucloplasmatici osmiofili. Le cellule colpite appaiono al microscopio ottico come piccoli corpi citoplasmatici densamente eosinofili contornati da membrane contenenti un singolo nucleo altamente picnotico (pyknosis: addensamento e riduzione della cromatina) o diversi frammenti nucleari. • Edema cellulare • Nuclei intatti, ma colorati debolmente Apoptosi/necrosi Test di esclusione del colorante: • i coloranti sono inizialmente esclusi • i coloranti entrano Apoptosi/necrosi Ultrastruttura del citoplasma: • compatto,con granuli intatti. • Reticolo plasmatico dilatato • Membrana plasmatica intatta (ma esternalizzazione fosfolipidi: fosfatidilserina) • I mitocondri mostrano un rigonfiamento di grande entità e corpi densi nella matrice • Profili degli organuli dilatati • Rottura della membrana plasmatica e delle membrane interne KIND OF TUMOR DEATH chemotherapics TUMOR Stained with Annexin & PI Apoptosis:Annexin PI Necrosis: Annexin PI Buttiglieri et al, Int.J.Cancer, 2003 Apoptosi/necrosi Effetti sui tessuti: Nessuna infiammazione Fagocitosi ad opera di cellule adiacenti Rapida involuzione senza il collasso della struttura dell’intero tessuto Infiammazione acuta Cicatrizzazione tardiva Cinetica dell’apoptosi L’apoptosi inizia bruscamente. La generazione di corpi apoptotici dura pochi minuti. Se non fagocitata immediatamente la cellula subisce una graduale perdita di densità, che coincide con la perdita della integrità di membrana, come dimostrato a livello ultrastrutturale e con l’assunzione di coloranti. Il periodo di tempo durante il quale il corpo apoptotico, una volta formato, rimane riconoscibole all’interno di un tessuto è stato stimato tra le 4 e le 9 ore, e coincide esattamente con il periodo di tempo che i macrofagi impiegano per degradare completamente le strutture biologiche eventualmente contenute all’interno dei loro fagosomi. Apoptosi precoce (bubbling) in cellule di coltura dopo actinomicina D Cellule epatiche di ratto dopo resezione della vena porta Sviluppo degli spazi interdigitali nell’ embrione di ratto involuzione della ghiandola mammaria dopo l’allattamento Centro germinativo selezione B linfocitaria cheratinociti in graft-versus-host disease T lymphocyte killing a b c Prostata dopo deprivazione di androgeni TIPI DI NECROSI • Necrosi coagulativa. Le cellule morte conservano i contorni intatti • Necrosi colliquativa: si osserva quando cellule sono digeritge da idrolasi prodotte dai granulociti neutrofili (infezione batterica con ascesso). Nel cervello seguita da dissoluzione con formazione cavità. • Necrosi caseosa: lesione tipica de lla tubercolosi. E’ il risultato della morte di cellule mononucleate operta da peptido glicolipidi della parete batterica. • Necrosi grassa Fig.2 Necrosi da infarto del miocardio Fig.3 Necrosi dell’encefalo da trauma Fig.4 Fig.4 Necrosi renale da avvelenamento acuto Fig. 5 Fig. 7a Fig.8a Fig.7b Fig. 8c Fig. 9a Fig. 9c Fig. 9b Fig. 9d Gangrena in diabetici e fumatori che si sviluppa come conseguenza di ostruzioni vascolari gravi Tubercolosi polmonare Fig. 12a necrosi caseosa Fig. 12b L’esame istologico dimostra la perdita dei contorni degli istiociti. Questa perdita è caratteristica della necrosi caseosa e non si trova in quella coagulativa