EDITORIALE n programma biologico internazionale Il Programma Biologico Internazionale (IBP) di cui si vanno approntando adesso i piani dettagliati, ha tratto certamente ispirazione dal successo dell'Anno Geofisico Internazionale (1957-1959), con il quale avrà in comune essenzialmente la concentrazione di uno sforzo cooperativo internazionale in un breve periodo di tempo e la estensione di questo sul più vasto territorio possibile. Nella sua prima fase il programma impegnerà tre anni e occuperà alcune decine di paesi in tutti i continenti. L'Italia ha istituito presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche una commissione per l' IBP, presieduta dal Prof. Barigozzi. Tra le istituzioni italiane impegnate nel programma, l'Istituto Superiore di Sanità non potrà essere assente. Il Programma Biologico Internazionale non ha, come l'Anno Geofisico, alcuna speciale motivazione per una concentrazione dell'impresa in un breve lasso di rempo, se non quella dell' urgenza di iniziare uno sforzo intensivo di ricerca biologica su vasta scala, urgenza dettata dal progressivo e preoccupante mutare delle condizioni di vita terrestre ad opera dell'uom.o e insieme dall'incalzante ritmo riproduttivo della spe•ie umana. ' Il Consiglio Internazionale delle Unioni Scientifiche ha posto comé tema p er il programma la << base della produttività e del benessere umano >l , un tema cioè di carattere fondamentalmente applicativo-pratico. Alla base di questa tematica v'è, da un lato, la sentita esigenza di sollecitare il miglioramento nelle condizioni generali dell'alimentazimie e dell'igiene umana, dall'altro, il timore dell'esaurimento delle risorse energetiche e alimentari e del turbamento degli equilibri biologici proprio come conseguenza del crescente ritmo e della incoordinazione che finora hanno caratterizzato gli interventi umani sulla natura. Il Programma si svolgerà su due linee : << studio della produzione organica sulla terra, nelle acque dolci e nei mari, e della potenzialità ed uso di risorse nuove o già esistenti )) e << studio della adattabilità umana alle cangianti condizioni )), Nonostante l'interesse pratico dell'impresa, il Programma ha chiaramente rifiutato una impostazione empirica, e si è proposto primariamente lo studio di processi fondamentali . Così, il problema della produttività biologica della terra sarà centrato intorno all'indagine delle sorgenti di energia, della produzione di proteine, dei cicli di sostanze minerali, delle decomposizioni e trasformazioni organiche. Il problema dell'adattamento umano sarà impostato sullo studio di .1n11. Isl. Super. Sanità (1966) 2, Hl. Il comunità tipiche, viventi in ambienti speciali (indi , pigmei, polinesiani, lapponi, etc.) e - tra l' altro - sulle implicazioni biologico-genetiche di alcuni fatti culturali, socialr: e demografici (suddivisioni in caste, dimensioni delle famiglie, selezione naturale, aumento della popolazione, etc.) . Il Programma è stato suddiviso in sette sezioni, che meritano di essere menzionatP a chiarimento della strategia dell'impresa : produttività delle comunità terrestri (PT) ; p rocessi di produzione (PP) ; conservazione delle comunità terrestri (CT); produttività delle comunità d'acqua dolce (PF); produttività delle comunità marine (PM) ; adattabilità umana (HA) ; uso e trattamento delle risorse biologiche ( U M) . A Ila base del Programma Biologico Internazionale premono due tipi di istanze, in certa misura opposte, e che nel Programma cercano una conciliazione. Da una parte esiste la volontà di staccarsi dalle ipoteche tradizionali che legano lo sfruttamento della natura vivente all'impiego di cultnre e allevamenti ormai secolari, che lo limitano ad alcune regioni delle terre emerse. Si vuole rivedere tutto il problema dell'impiego delle risorse biologiche dalle fondamenta, in termini energetici e biosintetici, reimpostandolo sulla base dei principi generali della biologia, della genetica e della biochimica, superando le barriere nazionali e le circoscrizioni culturali, in un_~ nuova sintesi purame'h.te scientifica. Da un'altra parte è presente la preoccupazione di conservare allo stato naturale alcune comunità terrestri- vegetali, ani mali e soprattutto umane- che i progressi della tecnica vanno facendo scomparire. A questo fine è stata creata una sezione separata {CT) col compito di stabilire '' la necessaria base scientifica per un vasto programma mondiale di preservazione e dr: tutela di aree di importanza biologica o fisiogra.fica p er gli scienziati futuri )) (in questa formulazione v'è tuttavia una troppo diretta identificazione degli interessi umani con quelli della ricerca biologica). Appaiono così evidenti i poli che orientano la dialettica scientifica entro il Programma Biologico Internazionale. L'esigenza di razionalizzare, di uniformare la realtà, e l'esigenza di mantenere la variabilità naturale, come insostituibile riserva di conoscenze. Le stesse esigenze che sono valide sul piano della ricerca scientifica, s'impongono sul piano dell'intervento dell'uomo sul mondo che circonda e su s~ stesso. w . G. S. Ami. 181. Suptr . Sanitd (1966 ) 2, I-n . Nomenclatura dei virus Proposte e raccomandazioni del Comitato Provvisorio per la Nomenclatura dei Virus L'esigenza di un accordo internazionale sulla twm enclatura dei virus è stata sentita da lungo tempo da coloro che .~i occupano di Microbiologia e già diver.~e volte nel passato il problema è stato messo in cliscus.<ione dalla Associazione Internazionale delle Società di Microbiologia. A tale :>copo il Comitato Esecutivo di que:>ta A s:>ociazione n ella riunion.e del luglio 1963 a Parigi ha co.~tituito un Comitato Provvisorio per la Nomenclatura d ei Viru.~ in attesa della co.~tituzione di un Comitato Internazionale i cui Membri .~aranno nominati dalle Società Nazionali di Jl-'!icrobiologia e che terrà La :>ua prima :>eduta ufficiale in occasione d el IX Conp.re:>so Internazionale di Microbiologia a. iHosca nel 1966. l membri d el Comitato Provvi:>orio sono: C.H. (Coo.nbe Bi:>sett, Salisbury) - Presidente; TOURNIER P. (Paris) - Segretario; CooPER P.D. (Canberra) - JUembro ; FAZEKAS DE ST. GROTH (Canberra) . Membro; GINSBER<; H.S. (Philadelphia) - il1t>mbro; ANDREWES D. (Afoscow) . Membro; HIRTH L. (Strasbourg) - Memhm; IVANOVICS G. (Szegeà) - Membro; KAPLAN M. (Genève) - Membro: LWOFF A. (Paris) - Membro; MARAMOROSCH K. (Yonker:> , Neu; Yorl,·) . Membro ; PEREIRA H. (1\tlill 1/ill, J,ondon) - Mt•mbrn; ZHDANOV V. (Moscow) - Membrn. GoLDFARB Il Comitato si i> riunito il 25 e 26 giu pw /965 a Parigi e, non ritenendosi in diritto di prendere> alcuna decisione, ha soltanto emanato alcune proposte. Dietro suggerimento di'l Segrl'tario Dr. P . Tournier la Rl>dazione ha ritenuto opportuno di pubblicare tali prt•postl' .~ugli Annali dc>ll' lstituto Superiore di Sanità, nell'interl>.sse di turri gli Studio.si italiani che operano nel campo della Microbiologia. . l""· 1• 1- :S111>er. Snniltr (1966) 2 , 1· 11. 2 NOMENCLATURA DEl VIRUS PROPOSTE Principi generali. l) E' necessario stabilirf" una nomenrlatura internazionale per i virus. I virus non possono essere lasciati in un vuoto tassonomico. 2) Il solo modo di arrivare ad una nomenclatura internazionale dei virus è quello di utilizzare un sistema binomiale. 3) Il codice adottato per la oomenclatura dei batteri non può essere applicato ai virus. 4) Di conseguenza è necessario che virologi adottino un loro codice. Commenti. - Il codice Batteriologico, analogamente ai codici Zo-ologico e Botanico, si basa anche sulla legge di priorità. La eventuale applicazione della legt;e di priorità alla nomenclatura dei virus è quasi impossibile e sarebbe certamente causa d i polemiche senza fine. La decisione sui nomi da mantenere spetta alla Commissione di Giudizio del Comitato Internazionale per la Nomenclatura dei Virus. Denonlinazione d ei taxa. • I nomi già in u so devono essere mantenuti quando questo sia possibile. Nello stabilire nuovi nomi il Comitato Provvisorio fa le seguenti raccomandazioni: l) nessun taxon deve essere denominato in base a nomi di persone; 2) non devono essere permessi anagrammi, sigle, combinazioni di nomi, denominazioni senza senso; 3) le denominazioni devono essere preferibilmente in latino o m greco latinizzato (vedi codici Zoologico, Botanico e Batteriologico); 4) si deve scegliere una specie-tipo per ciascun genere. La scelta di questa specie-tipo deve cadere su quella maggiormente descritta nella letteratura (in base al criterio sierologico e ad altri criteri). La specie deve poi preferibilmente essere rappresentata in una collezione di colture-tipo e propagata e conservata in 4 o 5 paesi diversi. Il compito di qescrivere i generi - e le specie - tipo e di stabilire proposte definite pe'r la classificazione deve essere lasciato ai singoli autori o ai sottocomitati . della fu. tura Commissione di Giudizio; 5) la denominazione di sottogenere va stabilita mediante un epiteto tra parentesi che segue il nome del genere. Esempio: genere Cocksackievirus, sottogenere: Cocksackievirus (A); 6) specie diverse appartenenti a sottogeneri diversi dello stesso genere possono avere lo stesso nome. Esempio: Cocksackieviru.s (A) primu.s, Cocksackievirus (B) primus ; .&1111. 1st. Super. Sanità (1966) 2, 1·11. NOIIIENCLATURA DEl VIRUS 3 Commenti. - Questa regola venne adottata per potere mantenere i ai11temi già in uso. Essa implica che ogniqualvolta un genere è suddiviso in &ottogeneri, il nome dei sottoseneri deve essere menzionato. 7) i nomi di specie possono essere nomi, come in Zoologia, Botanica o Batteriologia, ma possono anche essere lettere o numeri. In ogni modo la specie-tipo deve avere un nome latinizzato. E sempio: Cocksackie. virw (A) primu& dovrebbe essere la specie-tipo. Le altre specie potrebbero essere 5, 18, oc, ~. etc.. . Anche in questo caso è così possibile mantenere sistemi già in uso; 8) il nome di tutti Poliovirw, Napoviru& ; generi virali finisce in « virus ». Esempio: 9) nessun genere virale deve avere una denominazione uguale a quella del genere di un batterio, di un protozoo, di un'alga, cioè alla de~ominazione di protisti procarionti o eucarionti. Dal momento che i . generi dei virus .devono terminare con il suffisso virw, questa regola va applicata solo nel caso che la denominazione di un protista termini ugualmente con lo stesso suffisso viru&. Se un batterio si chiama Chlamidoviru&, nessun genere virale potrà avere questo nome; 10) si deve scegliere un genere-tipo per ciascuna famiglia ; 11) il nome di una famiglia vie ne stabilito in base a quello del suo genere-tipo. Esempio: Poxviru&, Poxviridae; 12) il suffisso per la famiglia è idae, come nel codice Zoologico. Questo suffisso veD'De preferito ad aceae , io uso ~r le piante e per i batteri, perchè: • a) è più eufonico; b) permette di distinguere tra le famiglie batteriche e quelle virali; 13) dal momento che tutti i generi virali finiscono in viru& e tutte le famiglie vengono dc;Pomioate in base al loro genere-tipo, ne consegue che tutte le famiglie v irali termineranno in viridae; 14) si propone che i termini phylum, divisione, classe, ordine, !amiglia, ~nere e specie vengano applicati ai taxa virali. Questo non implica alcu.n a analogia tra taxa virali e quelli appartenenti ad altri phyla; 15) spersonalizzazione · il nome di un taxon non deve mai essere seguito dal nome dell'autore che lo ha proposto. Esempio: se Smith-Dupont ha proposto il genere Poxviru&, il genere è Poxviru.&e non Poxvirw SmithDrtpont; 16) per essere valida una denominazione deve essere approvata dalla Commissione di Giudizio. Tuttavia la Commissione di Giudizio può soltanto decidere se una denominazione è composta correttamente, cioè secondo A11n. lat. Super . Sanit4 (1966) 2, l · ll. 4 NOMENCLAT U RA DEl VIR US le regole, ma non ha alcun diritto di n on accetta re una denominazione in base al principio, ati esempi o, ch e essa non è. necessaria . In altre parole , la Commissione di Giudizio ha compiti di nome ncla tu ra e n on di sistema tica. La n ecessità di un nome e la sua giustificazio n e possono essere studiate da un Comitato sp ecializzato o da un singolo inòividu o. E' c hiaro ch e i nomi non necessari alla lunga scompai ono. Nomina conservanda. Il Comitato Provvi sorio ha co nsi d era to l'util ità di un accordo preliminare tr·a i virologi sui nomi òa conserva re. 11 Comitato Provvisorio propone pertanto una li sta di nomina conservanda (Tab . 1-4) eri una lista di nuovi generi. P e r ciascun ge nere è stata scelta una specie-tipo . CLASS IFICAZIONE DEl VIRUS Come già stabilito il Comitato Provvisori o h a compiti di nomenclatura non di sistematica . Tuttavia il Comitato Provvisor io ha il diritto di pro porre o di adottare un sistema. Inoltre esso ha anch e il diritto di proporre nomi per i vari taxa. Usufruendo di questi diritti, il Comi ta to Provvisorio ha di scu s~o i principi ·d i classifioazione ed ha r~ggiunto le seguenti con' elusioni: a) un sistema di virus d eve comprendere l 'intero m ond o dei virus; b) i c rite ri p e r stabilire rlivisioni , class i, ordini e famiglie devono essere chiaramente definiti . Il sistema L.H.T. (Lwoff, Horne, Tournier) è sta to considerato come il più ada tto al momento attuale e p e rtanto vien e r accomandato com e sistema provvisorio. Principi . P. a) La tassonomia verrà stabilita in base al v irlOn. b) La definizi one ·d elle famiglie vie n e basata sui segu e nti quattro caratteri del virion , senza p e rò dare loro a questo stadi o alcun significato ger a rchico : I -· la natura c himica dell'ac ido nucle ico (.ci oè R NA o DNA\. II - la simmetria d el capside nuclear e (cioè elicoidale, cubica o binaria\. lll - la presenza o l'a ssenza di un involucro per il quale viene propo sta la denominazione p eplos. Un pe plos è costituito da [leplo m er i così come un capside è costituito d a capsom eri. lV - caratteri come : per i virus eli coidali: diametro del capside nucleare ; per i virus cubi ci : l ) nume ro di triangolazione; 2) nume ro de i cap;;omeri. Ann. 1st. Sup er. Sanità (1 966) 2 , 1-11. ,, NOMENCLATURA DEl ViRUS 5 La somma di questi quattro criteri servirà a definire la famiglia. Cla~sifì,cazione. La gerarchia e i taxa del sistema L. H . T. vennero posti in discus· sione. Il primo criterio, propoMto da P. D. Cooper, è la natura dell'acido nucleico in base alla quale vennero stabilite due divisioni : deoxyvira e ribovim. Il secondo criterio è il tipo di simmetria, cubica od elicoidale. Quindi quattro classi: d eoxyhelica, deoxycubica, ribohelica, ribocubica. Un gruppo di virus, i batteriofagi, essendo muniti di coda, pre· ~entano un doppio tipo di simmetria, quella della testa e quella della coda. cioè una simmetria binaria. Trattandosi di cleoxyvirn, viene proposta una quinta classe, deoxybinala. Se si dovesse scoprire in futuro che alcuni ribovira hanno una coda, essi saranno d enomi· nati ribobinala. Ciascuna classe viene divisa in ordini a seconda che il cap side nucleare sia provvisto o privo di involucro. I nomi degli ordini si possono trovare nella Tabella 5. A tutt1 1 virus provvisti di involuc ro o peplos è stato dato un nome che include un prefisso corrispondente ad un nome greco o latino che sta a significare mantello. Gli ordini vengono suddivisi in famiglie in base al numero flei capsome ri e al numero di tria ngolazione (per i virus con simmetria cubica) o in base al diametro del capside nucleare (per i virus con simmetria elicoidale). Dal momento che le famigli e vengono denominate in base al loro genere-tipo, non esiste problema di nomenclatura per la loro denominazione. Il Comitato provvi sorio ha at·cettato una modificazione del sistema L. H . T . proposta da Hirth. L ' ordine dei Rhabdovirnles, costituito da virus forniti di RNA, &immetria e lico idale e capside nucleare nudo, viene suddiviso in due sottordini, in base alla rigidità o flessibilità del virion. Ciascun sottordine viene poi su~divi so in famigli e in base al diametro del capside nucleare . • Le ragioni di questo pro c~dim ento vennero discusse da Hirth. .· CODICE Il C omitato Provvisorio ha ·d eciso di preparare in futuro un cod ice di prova: « codice per la ~,omenclatura dei virus >>. Il codice ve rrà distribuito at Membri del Comitato Internazionale al più presto possibile. Durante il IX C ongresso, la Commissione •li Giudizio dovrà prendere in esame il Codice di prova del Comitato Provvisorio, i suoi emendamenti ed altri eventuali co dic i proposti dai virol ogi. E' augurabile che si possa raggiungere un accordo a Mosca e che venga messo a di sposizione un codice entro il 1966. Il Consiglio dell'Organizzazione Internazionale della Scienza Medica ha già accettato di prendere in esame il problema rlella sua pubblicazione. Sarebbe bene sia per il Com itato Provvisorio sia per la futura CommiS8ione di Giu· dizio che le proposte roncernenti il codice venissero messe in t'ircolazione piuttosto in anticipo. Allo scopo di facilitar e il lavoro del Comitato Provviso rio, si ril·hiede a lle Società Nazionali di inviare il nome dei loro rappresentanti nazionali, non solo al Segr etario Generale dell'Associazione l nternazionale delle Società di M.icrobiologia ma anche al Presidente ed al Segretario Generale del Comitato ProvviHorio . All'Il. lsl. S uper. S anità ( 1966) 2, \·l t . 6 NOMENCLATURA DEl VIRUS !\OTE AGGIUNTIVE l) Nel passato sono stati proposti alcuni sistemi di nomenclatura binomiale. Una delle ragioni per cui questi non vennero adottati è che essi implicavano un cambio radicale di nomi universalmente accettati . Il Comitato Provvisorio ha cercato accuratamente di non sopprimere nomi che sono di uso comune. 2 ) Un <·erto numero d i nomi l"Ome, per esempio, Echo , Reo, non sono in accordo con le regole propot~te dal Comitato Provvisorio, in quanto si tratta di sigle. Nondimeno il Comitato Provvisorio li propone come nomina conservandu giacchè sono rli uso comune. 3) Picornu è oggi comunemente usato per designare un <<gruppo » di virus. Per poter mantenere questo nome per un tax:on di livello superiore al ge nere ed inferiore all' ordine, cioè per una famiglia o per una sottofamiglia , fu necessario denominare Picorna un genere. Questo è stato fatto . 4) Papova, che è un ibrido di Papilloma, Polyom.u e Agente vacuolante e che non corrisponde ad un genere, non si è potuto mantenere. ANNESSO l DEFINIZIONE DEL NUMERO DI TRIANGOLAZIONE Un poliedro le cui facce siano tutte triangoli equilateri viene chiamato deltaedro. --Modelli ·eli deltaedri si possono costruire partendo da reti di triangoli equilateri disegnat,i su cartone che si poss\ ripiegare. Noi abbiamo enumerato tutti i possibili deltaedri che presentano simmetria icosaedrica (icosodellaedri) •. L 'icosaedro possiede 20 facce, ognuna delle quali è un triangolo equilatero ecl ogni icosodeltaedro ha 20 T facce , dove T è il nu.mero di triangolazione dato dalla formula: T = Pf' dove P può essere qualsiasi numero della serie l, 3, 7, 13, 19, 21, 31, 37 . .... .... ( =h 2 + hk + k 2 per tutte le coppie dei numero interi h e k, con nessun fattore comune) e f è qualsiasi numero intero. Fissato un valore rli P, se si aumenta f da l in poi si hanno successive subtriangolazioni del deltaedro primitivo. Classi di deltaedri icosaedrici Tabulazlone del numero di trlangolazlone: T Classr p = l 4 9 16 25 p = 3 3 12 27 Triangolazione N° T = Pf~ dove P = h~+hk + k~, h e k qualsiasi coppia di numeri interi C"OD nessun fattore comune e f = l, 2, 3, ~ • .. ... No di unitÀ strutturali S = 60 T N° di unità morfologiche M = 10T+2 = l()(T-1 \ esamcri + 12 pentnmeri <\lcuni esempi di virus stab iliti Fago q:> X, T=l; virus del mosai co giallo della rapa T=3 ; Herpes, Varicella T=l6; .\denovirus, Epatite infettiva canina T~25. * CAsPAR & KL lJ C . Cold Spring Hurbor SymJIOSÌII 011 Qu11ntitutive Biology, 1962, 17, 13. Anu. /st . Super. S a,.ità (1966 ) 2, 1-11. 7 NOMENCLATURA DEl VIRUS A~:"'ESSO Il GLOSSARY - GLOSSAIRE - GLOS SARIO Inglese Francese Italiano 1-------------1- ----------- ------------1 Thick Male Mouth ulcerating vesicles Bird Beet Co w C:abbage Guinea pig Tunic Hamster Rattle ADROS ( greco) ANDREIOS (gr.) APBTAI ( J~~r . ) AVIS (latino) BETA (lat.) BOS - bovis (lat.) BRASSIC A (lat.) CAVIA (lat.) CBITON ( l!ir.) CRICETUS (lat.) CROTALON (gr .) DOLICHOS ( gr .) EQUUS (lat. ) FLA VUS (lat.) FLECTERE (lat.\ GALLUS (lat.) GYMNOS (gr.\ HAPLOOS (gr.) IRIS - iridos (gr.) IS - inos ( gr.) LEPTOS ( gr.) MESOS ( 1!11'-l NAPUS (lat.) ORNIS>- ornithos OURA ( l!ir-) OVIS (lat .) PACB US l i!ir- ) PARV US (lat.) PEPLOS ( gr.) LODI! Horse Yellow To bend Cock Nakerl Simple lris, rainbow Fiber, filam ent Narrow Middle ~'>Tumip ( ~r . ) Bird Tail Sheep Thick Small ....::- Woman mantle PISUM (lat.) PROTOS ( gr.) RANA (lat.) RBABDOS ( l!ir .) RIGID US (lat.) SAGUM (lat.) SIMIA (lat. ) SOLA NUM ( lat.) STOMA - stomatos ( gr.) SUS suia (lat.) SYLVILAG US (lat.) ( Nome zoolo11ico del coniglio selvatico americano) TOG A (lat.) TRIFOLIUM ( lat.) Pea Fint Fro11 Rod Ri11id Manùe Monkey Ni11ht sharle Mouth Pi11 Cottontail ( wild rabbit) T ol!ia ( Roman mantle) Clover Epais Mile Aphtes Spesso Maschile Afte Oi seau Betterave Vacbe Chou Cobaye Tunique Hamster Grelot Lon l! C beva l J aune Courber Coq Nu Simple l ris, arc-en-ciel Fibre, filament Etroit MoyeO:.. Navet Oiseau Queue Brebis Epais Peti t Manteau de (emme Poi a Premier Grenouille Baguette Rii!iide Sai e Singe Solanée Boucbe Porc Lapin sauvage américain Uccello Barbabietola Mucca Cavolo Cavia Tunica Hamster Crotalo Lungo Cavallo Giallo Pi el!iare Gallo Nudo Semplice Iride, arcobaleno Fibra, fi lament o Stretto Medio Rapa Uccentr Coda Pecora Spesso Piccolo Peplo Pisello Primo Rana Bastoncino Ril!iido Mantello Sl'immia Soiano Bocca Maiale Conil!ilio selvat ico americano Toga Trèfl e l Trifol!ilio .dnn . l at. Su,_. Sanità (1 966) 2, t - Il. -- !" "' .."' ~ 5: j m ~ ... ~ lo. Fam;olia l. .. • l nomi in parentesi l'orriPpondono a sub-generi . PHAGOVIRIDAE 2. l. l. INOPHAGOVIRIDAE HERPESVIRIDAE l. l. IRIDOVIRIDAE ADENOVIRIDAE 2. • l. PAPILLOMAVIRIDAE . (COLT)T SECUND US HOMINIS HOMI NIS BACTERII TIPULAE ( HOMINIS) QUI NT US NEOFORMANS SYLVILAGI Pha ge T2 Human cytomegalovirus rd phage ( HoHmann- Berli n g) Herpes simplex virus Tipula l iride~cen.~ Adenovirus .$, Polyoma virus Shope papillom a virus Kilham Rat Virus PARVOVIRIDAE RATTI l. MICROVIRIDAE PUSTULOVIRUS AVIPOXVIRUS FIBROMAVIRUS MOLLUSCOVIRUS MICROVfRUS (genere-tipo ) PARVOVIRUS (genere-tipo ) PAPILLOMAVIRUS (genere-tipo) POLYOMAVIRUS (genere-tipo ) ADENOVIRUS (genere-tipo) IRIDOVIRUS (genere-tipo) INOPHAGOVIRUS (genere-tipo) HERPESVIRUS (genere-t ipo) CYTOMEGALIAVIRUS PHAGOVIRUS (genere-tipo) OVIS GALLI MYXOMATOSIS HOMINIS MONOCATENA inol•·sc 3. 4. 5. 6. l. " l ..Vome Contagious pustular der· matitiM Sheep pox Fowl pox Rabbit myxoma Molluscum contngio.1um Phage <p X 174 • ORFf l S~e·ti'[)O Vario la viMI8) Gen"e VARIOLAE l (- \ l. POXVIRl'S (genere-tipo) 2. DERMOVIRUS POXVfRIDAE (- viridae) l Subphylum: Deoxyvira Classi: Deoxyhelica, Deoxycubica, Deoxybinala. NOMINA CONSERVANDA l Ualiano Virus cit omep:alico l'uomo Fago T 2 del· Fago rd ( HoHmann· Berling) Virus fl erpe.• simplPx Tipuln iridescen .! Adenovirus 5 Virus del papilloma di Shope Virus polioma Virus del ratto di Kilham Dermatite pustolare contagiosa Vaiolo ovino Vaiolo dei polli Mixoma del coniglio Molluscum contagiosum Fago <p X 174 Vai olo comun ~ TABEI.I.A l z ~ "' c: ; ~ t;j ~ 5c: ,.,:z t'l Il: o (Xl ~ O> "'"' ~ :::: if ;! :" ~ " (;) ~ ... ::: ::: PACHYYIR US (genere-tipo) LEPTOVIRUS (genere-tipo) MESOV IR US (genere-tipo) ADROVIRUS (genere-tipo) PACHYVIRIDAE LEPTOVIRIDAE MESOVIRIDAE ADROVIRIDAE • Vesicular stomatit is Respiratory syncytial SY~CYT I A LI S 2. BRONCHOVIRUS STOMATOV IR US (genere-tipo) B<Jt,7 1S (PARA INFLUENZAE) PRIMUS R abies Inrluenzae A White r lover mosaic Pea mosaic P otato X Rattle mosaic Tobacco mosaic Cabbage mosaic l. PARAMYXOVIR US (genere-tipo) l nomi in parentesi co rri spondono " sull-J):eneri. STOMATOV IRID AE PARAMYXOVIRIDAE . DROSOPH ILAE l iug/I!AI! l italiano trifo glio Stomatite vescil'olare Respiratorio sinciziale Virus di L ' Héritier Mixovirus parainCluenzale l Rabbia Mosaico d el bianco lnrluenza A Mosaico del pisello X della patata Mosairo del crotalo Mosairo del tabacco Mosaico del •·avolo .Vo1ne rom. une Virus of L'Héritier Mixovirus parai nClue nzae l CAN JS 2. RABIESVIRUS I IN FU JENZAE) A TRIFOLtr PISUM SOLA NU M CROTALUM TABAci l BRASSICAE Specil!-tipo • 3. SIGMAVIR US l. MYXOVIR US (genere-tipo) PROTOVIR US (genere-tipo ) PROTOVIRIDAE MYXOVIRIDAE DOLICHOVIRlJ~ (genere-tipo) a e nere (- virus) DOLICHOVIRIDAE Famiglia (- virldac) Subphylum: Ribovira Classe: Ribohelica NONUNA CONSERVANDA TA.B ELI.A 2 2! \0 < ;; c: rl> o !:! c: ~ > >-! t" n 2! l'l a; o t.. ~ o "' <O "§: ~ ~ ti) ~ "" l l l Gew:re l. REOVIRUS '2. NEOVIRUS ARBOVIRlJS ( - virus) l ; • (MAMMALIS) PRIMUS NEOFORMANS OCCIDENTALIS S P"CÌ~·Iipo Classe : Ribocubka - NOMINA CONSERVANDA 6. CARDIOVIRUS ANDROPHAGOVIR US ( p;enere-t i p o) 5. RIDNOVJRUS Turnip yellow mosair E M C RNA phaf!e Rhinovirus l l ·inglue l ualiano l Reovirus l Virus ulceroso WEE italiano TARF.I.I. A EMC Fago ad RNA Rinoviru ~ Poliomielite l Cock118ckie Al ECHO l Afta epizootica Mosai!"o giallo della rapa .Yom r comum'.! Reovirus l Wound lumor virus WEE l l Nome comune Foot and mouth disea se Polio l Cocksacki e Al ECHO l l inglese Ordine : Toguvirale& PRIMUS (A).,PRJMUS ( HOMINIS) PRIMUS (HOMINIS i PRIMUS RATII BACTERII APHTHAE l. PICORNAVIR US l FLAVICANS l NAPOVIRUS ( p;enere-tipo) ( p;enere-tipo) 1 2. POLIOVIRUS 3. COCKSACKIEVIRUS 4. ECHOVIRUS l virus) Ordine: Gymnovirale! S7>ecie-tipo • Classe: Ribocubica - Gene,., (- Subphylum: Ribovira - C. ANDROPHAGOVIRINAE A. NAPOVIRlNAE (nominativo sotto-famip;lia) B. PICORNAVJRJ. NAE (- vlrinae) S oUQ/amiglia • l nomi in parentesi corrispondono a sub-generi . ARBOVIRrDAE REOVIRrDAE 1- v irldM) F a miglia NAPOVJRrDAE Famiglia (- virldae) Suhphylum: Ribovira - NOMINA CONSERVANDA TADF.I.I.A .t 3 2 ~ m " !:! :i l:' "> ~ !:-1 (') 2 ~ Il: o ; :.. ~ "' = .."' ~ ~ ;s f ~ .... "? :.. RNA Ribovira DNA DP.oxyvira gencttoo TiPo del materiale • Vedi Annesso l. Vira PHYLUM SUBPHYLA ~ c Ribocubit'a H Rihohelica 8 Deoxybinala C DetJxycubica l.. ~ - '" . ( E To~avirales ~ N .fymnovirales , E Sagovtrales l Ria1d1 (R) o Fl~oel (F) ... : Flex•vmdalea R : Ri!!:idoviridales /F . 1es .\ · N Rl1abd ov1ra E N Urovirales E Peplovirales • - N Haplovirales N E Cbitoviralea NucleocaP81d1 "'Nudi (N) o oon tnwluoro CE) H Deoxybelica ORDINI CLASSI Simmetria del nucleocapslde H : eUooldale C: oubloa B: binaria SOTTORDINI Propoata di dualfica:doue del vtru. ! , Arboviridae Napoviridae Reoviridae { Myxovir idae Paramyxoviridae Stomatoviridae Adroviridae f Leptoviridae Meaoviridae ~ Dolichoviridae Protoviridae ' Pacbyviridae Herpeaviridae Phal!:oviridae - ~ Microviridae Parvoviridae Papilloviridae Adenoviridae / lridoviridae 1 lnoviridae Poxviridae Nome 180 90 100-110 120-130 150 120-130 150 200 100 ? l- 32 9- 92 16- 162 ? . c&l*> meri. cl> capetde l - 12 3- 32 7- 72 25- 252 81- 812 N• d1 trfanaolazlonc • N• del nucleo- Diametro del FAMIGLIE T.uu:LLA 5 :;e ~ Il> ~ • !i ~ ~ § n ~ z Q