Sopravvivenza a lungo termine dei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale con tecnica anterograda Open e Robotica per adenocarcinoma clinicamente localizzato SCOPO DEL LAVORO Analisi della sopravvivenza a lungo termine dei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale con tecnica anterograda Open e Robotica per adenocarcinoma clinicamente localizzato con malattia in stadio patologico pT2. MATERIALI E METODI Dal nostro database di 1628 pazienti sottoposti a prostatectomia open dal 2000 al 2012 sono stati considerati i dati relativi a 727 pazienti (44,6%) di età media 65,1 aa (range 43-78 aa) con malattia organo confinata. Abbiamo correlato la sopravvivenza libera da recidiva biochimica con i dati prognostici, clinici ed anatomopatologici disponibili. La ripresa biochimica di malattia è stata definita come il rilievo di PSA>0,2 ng/ml in due prelievi consecutivi. La sopravvivenza è stata valutata mediante il metodo di Kaplan Meyer utilizzando il log rank test per le analisi univariate e il metodo di Cox per le analisi multivariate. RISULTATI I margini chirurgici sono risultati positivi in 64/727 pazienti (8,8%) ed in 663 (91,2%)negativi. In 423 dei 641 pazienti dei quali erano disponibili i dati di follow-up è stata eseguita la tecnica Nerve Sparing (bilaterale o monolaterale). Il follow up medio è stato di 34,6 mesi (range 6-154). E’ stata osservata la ripresa biochimica di malattia in 65/641 pazienti (10,14%). Il tempo medio di ripresa biochimica di malattia è stato di 23,9 mesi (mediana 23,5; range 3-149). Di questi, 17 sono stati sottoposti a terapia ormonale, 15 a Radioterapia. 34/641 pazienti (5,3%) hanno presentato un semplice rialzo del PSA >0,2 ng/ml, che si è mantenuto stabile nel tempo e non ha richiesto alcun trattamento radio od ormono terapico. Pertanto questi pazienti sono stati esclusi dall’analisi di sopravvivenza. La sopravvivenza libera da malattia è risultata nettamente superiore per i pazienti con margini negativi (p<0,0001). Delle altre variabili disponibili lo stadio patologico ed i margini (entrambi con p<0.0001) sono quelle che correlano più significativamente con lo status. Entrambi si sono confermati fattori predittivi dello status alla multivariata (p=0.04 e <0.001 rispettivamente). DISCUSSIONE La recidiva biochimica di malattia si è presentata anche nei pazienti pT2 con margini negativi con un’incidenza del 3,01% (20/663). Esiste tuttavia un sottogruppo di pazienti che presenta un rialzo del PSA anche dopo molti anni dall’intervento ma che mantenendosi stabile non necessita di trattamento ma del solo monitoraggio del PSA. CONCLUSIONI Questi dati confermano che la prostatectomia radicale garantisce il controllo oncologico nella quasi totalità dei pazienti con malattia organo confinata. Solo una piccola parte dei pazienti presenta ripresa biochimica di malattia, ma non in tutti è necessario un trattamento.