A. A. 2014/2015 Elettrotecnica (Mecc – M-R) –a PRIMA PROVA INTRACORSO DEL 19/11/14 COGNOME…………………………….. NOME………...……… matricola………………… ESERCIZIO N.1 Considerati i riferimenti per le intensità di corrente come in fig.1, ed assunta su tutti i lati (L) della rete la convenzione dell’utilizzatore, si scriva il sistema fondamentale nella forma 1 Ra * Aο X ο½ B Ea 2 ia A dove X è il vettore colonna delle 2L incognite (tensioni e intensità di corrente) , A la matrice dei coefficienti e B il vettore dei termini noti. Re ie Rd id Rh Ed Rf 5 if A A ih * Jb Rg ib ig A 4 * Ec Rc ic 3 Fig.1 La rete ha N=5 nodi propri evidenziati (1,2,3,4,5) e 3 impropri non evidenziati (sui lati a,c,d) che non saranno considerati trattandosi di bipoli elementari ben noti (generatori reali di tensione) (NB: non sarebbe errato considerarli; in tal caso sarebbe N=8). I lati sono 8 (a,b,c,d,e,f,g,h). Il grafo è ridotto (non ci sono parallali tra i nodi propri), ma non completo: mancano infatti i collegamenti (13,24) che potrebbero essere integrati con bipoli “aperti”; con tale integrazione il numero dei lati salirebbe a N(N-1)/2=10. Tale integrazione non è ovviamente necessaria in questo primo quesito, ma risulterà utile per la scrittura della matrice delle conduttanze di cui al quesito 4. E’ fondamentale (non obbligatoria, ma fortemente consigliata) a questo punto la scelta dell’albero della rete: esso può essere sequenziale diretto (12345 , 23451, 34512, 45123,51234) o a zigzag (12534, 21535,….) oppure può essere ramificato (51-52-53-54), o misto (51-52-53-34,…..); si fissa uno qualsiasi di questi percorsi soprattutto per evidenziare i lati del co-albero e quindi le maglie “indipendenti”; un lievissimo “vantaggio” si ha per gli alberi sequenziali in quanto la sequenza può individuare automaticamente il nodo “dipendente”. A titolo di esempio si scelga l’albero 12345 (fig.1.1, dove per comodità sono conservati i riferimenti assunti per le intensità di corrente), costituito dai rami a,b,c,h; il coalbero è costituito dai lati d,e,f,g. 1 2 ia Fig.1.1 ie id 5 A if ib ig A ih A 4 ic 3 E’ indicato nella traccia di scegliere per tutti i lati la convenzione dell’utilizzatore (NB in tal caso il grafo di fig.1.1 diventa un “grafo orientato”). Questa indicazione è fortemente suggerita ma non può essere pensata come “obbligatoria”. Il vettore X delle 8x2=16 incognite si configura come: X =[ia(=i21) ib(=i23) ic(=i43) id(=i14) ie(=i51) if(=i25) ig(=i35) ih(=i54) va(=v21) vb(=v23) vc(=v43) vd(=v14) ve(=v51) vf(=v25) vg(=v35) vh(=v54)]-1 1 A. A. 2014/2015 Elettrotecnica (Mecc – M-R) –a PRIMA PROVA INTRACORSO DEL 19/11/14 Per ogni nodo, assumendo, ad esempio, un peso (+1) per i riferimenti uscenti delle intensità di correnti, (-1) per i riferimenti entranti e (0) per i riferimenti non interessati, le equazioni indipendenti ai nodi si scrivono 1) (-1)ia+(0)ib+(0)ic+(+1)id+(-1)ie+(0)if+(0)ig+(0)ih=0 2) (+1)ia+(+1)ib+ (+1)if =0 3) (-1)ib+(-1)ic+(+1)ig =0 4) (+1)ic+(-1)id+ (-1)ih=0 ossia (-1)ia +(+1)id+(-1)ie+ =0 Per l’appoggio di ogni lato del coalbero (fig.1.1) all’albero si genera una maglia indipendente; si fa un bilancio di tensioni ricordando che la circuitazione del campo elettrico è nulla lungo un percorso chiuso identificato dalla maglia “letta” come sequenza (ad esempio oraria) di nodi: daremo un coefficiente (+1) alla tensione incognita se rispetta la sequenza (vedi doppio pedice), (-1) se non la rispetta, (0) se assente: lato d), sequenza nodi 12341) (-1)va+(+1)vb+(-1)vc+(-1)vd+(0)ve+(0)vf+(0)vg+(0)vh=0 ossia (-1)va+(+1)vb+(-1)vc+(-1)vd =0 lato e), 123451 : (-1)va+(+1)vb+(-1)vc+(+1)ve+(-1)vh =0 lato f), 23452: (+1)vb+(-1)vc+ (-1)vf+ (-1)vh=0 lato g) 3453: (-1)vc+ (-1)vg+(-1)vh=0 Le equazioni caratteristiche, letti i riferimenti per i generatori, si scrivono come a) va=Raia+(-1)Ea ossia va-Raia=(-1)Ea b) ib=-Jb c) vc-Rcic=Ec d) vd-Rdid=(-1)Ed e) ve-Reie=0 f) vf-Rfif=0 g) vg-Rgig=0 h) vh-Rhih=0 Il vettore B si scrive quindi come B = [0 0 0 0 0 0 0 0 -Ea -Jb Ec –Ed 0 0 0 0]-1 A questo punto è scontata (e quindi non proprio necessario scriverla esplicitamente ) la matrice A dei coefficienti −1 +1 0 0 0 0 0 0 −π π 0 0 0 0 0 0 0 0 +1 −1 0 0 0 0 0 0 +1 0 0 0 0 0 0 0 0 −1 +1 0 0 0 0 0 0 −π π 0 0 0 0 0 +1 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0 −π π 0 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 −π π 0 0 0 0 +1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 −π π 0 0 0 0 +1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 −π π 0 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 −π β 0 0 0 0 −1 −1 0 0 +1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 +1 +1 +1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 −1 −1 −1 −1 0 0 +1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 −1 0 0 0 0 0 0 +1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 +1 0 0 0 0 0 0 +1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 +1 0 0 0 0 0 0 0 0 −1 −1 0 0 0 0 0 0 +1 0 (salvo errori materiali di trascrizione) 2 0 0 0 0 0 −1 −1 −1 0 0 0 0 0 0 0 +1 A. A. 2014/2015 Elettrotecnica (Mecc – M-R) –a PRIMA PROVA INTRACORSO DEL 19/11/14 ESERCIZIO N.2 R1 I Costruire il bipolo equivalente di Norton del bipolo A-B disegnato in fig.2 J1 A J2 R3 B * E Fig.2 Il bipolo equivalente di Norton è il seguente: I A Jcc Req B Fig.2.1 La resistenza equivalente si calcola ai morsetti AB della rete di fig.2 resa passiva, ossia annullando i valori dei generatori (Req=R1+R3) R1 I A R3 B Fig.2.2 L’intensità della corrente I valutata in condizioni di cortocircuito definisce Jcc R1 I=Jcc A J1 J2 R3 B * E Fig.2.3 Attivando i generatori uno alla volta, si ha 3 A. A. 2014/2015 Elettrotecnica (Mecc – M-R) –a PRIMA PROVA INTRACORSO DEL 19/11/14 R1 R1 I’=J’cc I”=J”cc A A J1 J2 R3 R3 B B Fig.2.4 Fig.2.5 ′ " ′′′ π½ππ = π½ππ + π½ππ + π½ππ R1 I’”=J’”c c A π 3 π 1 + π 3 πΈ + π½2 + π 1 + π 3 = −π½1 R3 B * E Fig.2.6 N.B. In fig.2.4 si configura un partitore di corrente (attenzione ai riferimenti presenti), in fig.2.5 la tensione sulla serie a sinistra è nulla perché imposta dal cortocircuito. Notare che il riferimento I iniziale non va mai “cambiato”. 4 A. A. 2014/2015 Elettrotecnica (Mecc – M-R) –a PRIMA PROVA INTRACORSO DEL 19/11/14 ESERCIZIO N.3 Data la matrice 1 G ο½ 0 ο 0,5 ο 0,5 0 2 ο1 ο 0,5 ο 1 3 ο 0,5 ο 1 ο 1,5 ο1 ο 1,5 3 [S] valutare, se possibile, il poligono completo di resistori che ammetta G come matrice delle conduttanze La matrice è simmetrica; i termini della diagonale principale sono non negativi, gi altri non positivi; la somma per righe e per colonne è nulla (In altri casi, tali condizioni non sono soddisfatte e quindi non si può parlare di n-polo equivalente). La presenza di elementi nulli tra le mutue conduttanze, implica un aperto (Grs=0) tra i due poli; se tutti gli elementi di una riga sono nulli, il polo è isolato. In questo caso il poligono completo è il seguente 1 2 R13=2Ω R14=2Ω R24=1Ω R34=2/3Ω R23=1Ω =2Ω 3 4 Fig.3.1 5 A. A. 2014/2015 Elettrotecnica (Mecc – M-R) –a PRIMA PROVA INTRACORSO DEL 19/11/14 ESERCIZIO N.4 (facoltativo) Per la rete di fig. 1 scrivere per ispezione la matrice delle conduttanze utilizzando il metodo dei potenziali nodali la matrice delle conduttanze [(N-1)x(N-1)] si ottiene semplicemente osservando la rete e considerando le conduttanze al nodo (autoconduttanze) come somma delle conduttanze dei rami afferenti al nodo stesso, le mutue come conduttanze del collegamento, cambiate di segno; ai fini di questo calcolo, i rami sono considerati passivi (se c’è un generatore di corrente, lo si annulla e la conduttanza del ramo corrispondente è nulla) Avremo quindi 1 1 ο¦ 1 ο« ο« ο§ ο§ Ra Re Rd 1 ο§ ο ο§ Ra ο§ ο§ 0 ο§ ο§ 1 ο§ο§ ο Rd ο¨ ο 1 Ra 1 1 ο« Ra R f 0 0 0 0 1 1 ο« Rc Rg 1 ο Rc οΆ ο· ο· ο· ο¦ο§ οͺ1 οΆο· 0 ο· ο§οͺ ο· ο·οο§ 2ο· 1 ο· ο§οͺ3 ο· ο ο· ο§οͺ ο· Rc ο¨ 4οΈ 1 1 1 ο· ο· ο« ο« Rh Rc Rd ο·οΈ ο 1 Rd Avendo assunto pari a zero il potenziale del nodo 5. n.b. Se su un ramo è presente un generatore ideale di tensione, l’intensità di corrente non può essere ricondotta alle conduttanze e quindi “sfuma” (in prima battuta) l’immediatezza della scrittura della matrice. Va tuttavia osservato che: a) il sistema prevede un incognita in più (l’intensità di corrente nel bipolo generatore ideale di tensione), ma una in meno ( è nota la differenza tra i due potenziali nodali, in particolare, se uno è di riferimento, anche l’altro è “noto”); b) uno dei due nodi di collegamento al generatore ideale può essere “soppresso” spaccando il bipolo originario in due generatori ideali gemelli partenti dall’altro nodo; in questo modo ci troviamo di fronte ad una rete con un nodo in meno, ma con generatori reali, per cui possiamo ricavare nuovamente la matrice delle conduttanze per ispezione. 6