REGIONE PIEMONTE: FINANZIAMENTI PER SERVIZI DI CONSULENZA PER LO SVILUPPO E IL RILANCIO DELLE IMPRESE IN CRISI I Commercialisti sono fra gli attori coinvolti dal bando della Regione Piemonte che prevede il finanziamento a fondo perduto di servizi di consulenza per la definizione di piani di sviluppo e di rilancio delle imprese che vogliono gestire e risolvere in maniera positiva situazioni di criticità operativa, finanziaria e gestionale. A questo scopo sono stati destinati 4 milioni e 500 mila euro per il biennio 2013-2014. Termini e modi per rendere operativa questa misura saranno definiti nelle prossime settimane da un apposito regolamento che è in corso di definizione. L’iniziativa è stata presentata dal Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e dall’Assessore Regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, nel corso di una conferenza stampa. “È nostra intenzione –hanno spiegato Cota e Porchietto – aiutare quelle aziende che stanno manifestando sintomi più o meno rilevanti di difficoltà operativa e/o finanziaria (ma dove non è ancora conclamato lo stato di crisi) e per quelle imprese che versano di fatto in una situazione di crisi, ma che presentano presupposti oggettivi di risoluzione delle criticità verificatesi e, quindi, di continuità aziendale”. La misura si rivolge a imprese con almeno 50 dipendenti da sole o associate, dei settori tessile, ICT applicato e lavorazioni meccaniche, e prevede: 1) la consulenza per la redazione del piano di rilancio a titolo gratuito 2) un contributo a fondo perduto per le spese di consulenza e affiancamento per la realizzazione delle attività e per le consulenze specialistiche per un importo minimo di 9.000 euro (100 ore) e massimo di 90.000,00 euro (1000 ore) 3) per il ricorso temporaneo a competenze manageriali o a condivisioni manageriali, un contributo a fondo perduto, nel rispetto del costo convenzionato orario relativo alla prestazione delle attività pari ad Euro 65,00(IVA compresa), per un importo minimo di 6.500,00 euro (100 ore) e massimo di 65.000,00 euro (1000 ore). L’importo massimo di contributo ammesso (90.000,00 euro + 65.000,00 euro) non deve essere superiore al 50% dell’importo previsionale indicato nel Piano di rilancio. Un comitato scientifico - composto da esperti con pluriennale esperienza in materia di crisi, innovazione, riconversione, analisi finanziaria, valutazione e finanziamento progetti e gestione progetti di reindustrializzazione – definirà i criteri per la classificazione delle domande delle aziende (es.: fatturato, dimensione, settore ecc.) e deciderà le caratteristiche dei profili di competenza e delle aree di consulenza, sulla base delle quali attuare la chiamata per avviso pubblico, al fine di costituire l’“elenco dei consulenti” ai quali potranno rivolgersi le Aziende per progettare e realizzare i Piani di rilancio. “La scelta di istituire un comitato scientifico e di dare vita ad un elenco di consulenti e non di un albo pubblico regionale sono dettate dalla volontà di evitare obiettivi di autopromozione dei singoli professionisti – hanno ancora precisato Cota e Porchietto – Solo le imprese che risponderanno al bando secondo i criteri di selezione delle domande potranno accedere all’elenco e scegliere il professionista che meglio si adatta alle esigenze del proprio piano di rilancio. Infine spetterà a Finpiemonte l’esame della correttezza e sostenibilità delle domande con la gestione dei finanziamenti”. “Il Commercialista - ha sottolineato Roberto Frascinelli, Referente del progetto per ODCEC Torino - tra i vari attori coinvolti diviene il “soggetto” che coordina e sintetizza i processi di aggregazione e selezione dei dati necessari alla redazione del Piano, assumendo così la funzione di “garante” del tecnicismo di costruzione dei piani gestionali di impresa. Piani che assumono una funzione interna all’impresa, volta ad illustrare le conseguenze economiche, finanziarie e patrimoniali di determinate decisioni e una funzione esterna all’impresa, volta ad illustrare il progetto imprenditoriale ai terzi (potenziali nuovi soci, banche, soggetti finanziatori, creditori, etc.)”. “Il Commercialista – ha aggiunto Frascinelli - diventa anche il soggetto che collabora alla creazione di un sistema di comunicazione efficiente e credibile con il sistema bancario e “razionalizza” le informazioni, collaborando alla predisposizione dei dati quantitativi, atti alla analisi dei rischi finanziari (affidabilità dei dati contabili, della struttura finanziaria e della redditività), e dei dati qualitativi, atti alla analisi dei rischio di Imprese (politiche e performance produttive e commerciali, struttura societaria, progetti di investimento, etc.)”. In conclusione “il Commercialista agisce per dare una forma organica al contenuto, traducendo in numeri le politiche di risanamento previste”.