25-04-2011 IL COLLO VESCICALE (SFINTERE URETRALE INTERNO) A questo livello le fibre muscolari del detrusore (fibre liscie) hanno una disposizione circolare a forma di imbuto e sono sotto controllo del sistema nervoso autonomo, ossia si contraggono per via riflessa (sfintere involontario). SFINTERE URETRALE ESTERNO è una struttura muscolare (fibre striate) che circonda l'uretra membranosa e in parte la superficie anteriore dell'apice prostatico. Esso svolge una funzione importante ai fini della continenza urinaria ed è sotto controllo del sistema nervoso somatico, ossia è sotto controllo volontario. Lesionano lo sfintere interno Turp, adenectomia prostatica, prostatectomia radicale Lesionano lo sfintete esterno uretroplastica posterore con anastomosi bulbo -prostatica CONDIZIONI DI CONTINENZA integrita’ del serbatoio vescicale normale capacita’ e compliance stabilita’ del detrusore meccanismo del collo vescicale meccanismo uretrale intrinseco meccanismo uretrale distale estrinseco adeguato supporto anatomico e normale trasmissione della pressione addominale all’uretra. 1 25-04-2011 FASE DI RIEMPIMENTO E’ legata alle proprietà muscolari e visco-elastiche della parete; in particolare queste permettono alla vescica di riempirsi senza aumenti significativi della pressione; è sotto il controllo ortosimpatico e dei recettori beta adrenergici, i quali determinano inibizione e rilasciamento del detrusore; contemporaneamente sono attivati i recettori alfa adrenergici, con relativo aumento delle resistenze al collo vescicale ed all’uretra prossimale FASE DI SVUOTAMENTO Si attua grazie ad una contrazione detrusoriale di massa e contemporaneo rilasciamento della muscolatura uretrale e del piano pelvico. La contrazione detrusoriale isometrica è mediata dal parasimpatico con inibizione ricorrente dell’attività ortosimpatica, raggiungimento di un livello critico di pressione con apertura del collo vescicale e quindi la fase isotonica della contrazione detrusoriale. A svuotamento completato, la P.Uretrale ritorna a livelli basali e si chiude il collo vescicale. Incontinenza urinaria di tipo continuo Perdita di urina continua,goccia a goccia Sgocciolamento postminzionale Perdita di urina a gocce che compare dopo aver finito di urinare FASE PREMINZIONALE • Durante il riempimento, si incrementa l’attività dello sfintere intrinseco dell’uretra, che evita così la perdita di urina; quando la vescica è piena e la sensazione diventa cosciente, l’individuo dovrà decidere se rinviare l’atto minzionale (ed in tal caso la corteccia cerebrale inibirà il riflesso, aumentando la contrazione dello sfintere striato dell’uretra) o dar luogo all’atto minzionale, attivando da parte dei centri superiori le vie parasimpatiche, con contemporanea inibizione di quelle ortosimpatiche INTERNATIONAL CONTINENCE SOCIETY Incontinenza urinaria incapacità di svuotare la vescica in tempi e modi socialmente adeguati Classificazione dell’incontinenza • IUS : Incontinenza Urinaria da SFORZO. ( stress incontinence) Si Utilizza la classificazione di INGELMAN-SUNDBERG per definirne la gravità: • 0 = non incontinenza urinaria • 1 = incontinenza con sforzo di notevole entità • 2 = incontinenza con sforzo di moderata entità • 3a = incontinenza al minimo sforzo • 3b = incontinenza urinaria al minimo sforzo che si verifica prevalentemente durante le deambulazione IUU: incontinenza urinaria da URGENZA (urge incontinence) IUM: incontinenza urinaria di tipo MISTO (mixed incontinence) In alcuni casi l incontinenza si manifesta quale campanello di allarme di situazioni in cui la vescica non si svuota completamente urinando volontariamente,in tal caso si parla di incontinenza da rigurgito se non trattata è potenzialmente in grado di causare complicanze renali Enuresi notturna Perdita involontaria di urina durante il riposo notturno 2 25-04-2011 Incontinenza urinaria da sforzo Perdita incontrollata di quantità variabili di urina dovute ad aumenti improvvisi della pressione addominale Incontinenza urinaria da urgenza Contrazioni incontrollate del muscolo detrusore non opportunamente contrastate dai sistemi sfinteriali preposti Sfintere uretrale ipoattivo Perdita di urina associata ad uno stimolo urinario improvviso, molto forte, impellente e non rimandabile, che non consente di arrivare fino in bagno BLADDER CONTROL PROBLEMS Fattori responsabili della continenza maschile: Iperattività detrusoriale VESCICALE URETRALE Bassa compliance vescicale Incontinenza urinaria da causa detrusoriale Urge incontinence su base ostruttiva Sindrome da deafferentazione (su base neurologica) ALTERAZIONI URETRALI Ipermobilità uretrale Deficienza sfinterica intrinseca 3 25-04-2011 Incontinenza urinaria da causa sfinterica CHIRURGICA (prostatica, uretrale, pelvica) TRAUMATICA (pelvi e perineo) NEUROGENA (trauma, infezione,neoplasia,degenerazione) EZIOLOGIA DELL’INCONTINENZA DOPO PROSTATECTOMIA INCONTINENZA SFINTERICA (danno anatomico postchirurgico,danno neurologico postchirurgico) PROSTATECTOMIA RADICALE INSTABILITA’ DETRUSORIALE (infezioni, ostruzione uretrale) 2 1 • indebolimento del sistema di accumulo di urina correlato con la riduzione della lunghezza dell’uretra membranosa e con l’interessamento delle strutture miofasciali attorno all’uretra, • non adeguata preservazione dell’apice prostatico e del collo vescicale FATTORI DI RISCHIO PER INCONTINENZA DOPO T.U.R.P per squilibrio forze correlate alla sezione di fasci nervosi e conseguente -bassa compliance - riduzione della stabilita’ detrusoriale ....anche il tempo di permanenza del catetere può ritardare la ripresa della continenza.... 4 25-04-2011 ANAMNESI Protocollo di valutazione Sofferenza dell otturatore interno IMPATTO SULLA QUALITÀ DELLA VITA Proposta piemontese ESAME URODINAMICO COMPLETO (insuff. sfinterica o instabilità detrusoriale?) • flussometria con residuo • cistomanometria (p. detrusoriale = p. vescicale -­‐ p. addominale) • curva pressione -­‐ flusso • emg del piano perineale • upp sta8co e dinamico • valsalva leak point pressure Isolamento Riduzione interazioni sociali Necessità di protezioni speciali ( es per il letto) Modificazioni abitudini di vita (mappare le toilettes) Limitazione o cessazione attività fisiche Rinuncia all attivittà sessuale Depressione Disistima personale UROFLUSSOMETRIA • Registrazione ele0ronica del flusso urinario in corso di minzione, u7lizzato nella valutaz. diagnos7ca di paz. Con sintomi di ostruzione al deflusso vescicale. • Risulta7 non specifici in quanto le anomalie possono essere ascri0e anche ad ipocontra>lità del detrusore. 5 25-04-2011 UROFLUSSOMETRIA 3 • Pur con notevoli incertezze, paz. con Qmax >15 ml/sec sembrano avere scarsi risulta7 dopo prostatectomia rispe0o a quelli con valore <15 ml/sec. • Q.max correla meglio dei sintomi alla presenza o assenza di ostruzione e consente una dis7nzione tra normalità, IPB, stenosi uretrali o prosta77. RESIDUO POST-­‐MINZIONALE (RPM) • Si definisce come volume di urina che resta in vescica immediatamente dopo aver terminato la minzione. Il 78% degli uomini normali presenta un RPM <5 ml ed il 100% <12 ml. • Rappresenta un parametro di sicurezza: gli uomini con RPM significa7vo devono essere controlla7 più stre0amente qualora scelgano una terapia non chirurgica. Eventualmente… • • • • • • uretrocistografia esame video-urodinamico eco-urodinamica ecografia trans-rettale emg e potenziali evocati tac o rmn • Il flusso urinario viene definito come rapporto tra volume di urina espulso ed il tempo; viene misurato in ml/sec. • La curva flussimetrica normale ha aspe0o quasi simmetrico, a campana ed il flusso max viene raggiunto dopo circa 3-­‐5 sec. STUDIO PRESSIONE-­‐FLUSSO • Valutazione urodinamica che consente di differenziare tra paz. con Q.max basso secondario a: ostruzione scompenso vescicale vescica neurologica. • Consenta anche di iden7ficare le ostruzioni ad elevata pressione nei paz. sintoma7ci con flusso normale. TEST AL PANNOLINO (pad test ICS 1998) • Tempo 0: applicare pannolino pre-pesato e bere 500 cc di acqua, da seduto. • Tempo 30 min.: camminare, salire le scale. • Tempo 45 min.: alzare e sedersi x10 volte, tossire forte 10 volte, saltellare 1 min, • Tempo 60 min: sollevare oggetto da terra x 10 volte, lavarsi le mani con acqua fredda. • Poi togliere il pad, pesarlo 6 25-04-2011 Cognome nome data di nascita Diario minzioni Data del giorno della rilevazione________________________________________________________________ _______ Peso del pannolone utilizzato ASCIUTTO gr___________________________________________________________ ORA PESO MINZIONE ora BEVANDE tipo quantità MINZIONE Stimolo spinta FUGHE Quantità Perdita Attività OSSERVAZIONI Diario peso pads I.U.LIEVE I.U.MEDIA I.U.SEVERA bladder training rieducazione rieducazione chirurgia Rieducazione preoperatoria chirurgia TERAPIA COMPORTAMENTALE ACCORGIMENTI GENERICI (riduzione introito di liquidi, evitare caffeina, the, alcool, ecc) MODIFICAZIONE ABITUDINI MINZIONALI RIEDUCAZIONE VESCICALE (bladder drill) ( diario vescicale) FATTORI DI RISCHIO PER INCONTINENZA DOPO PROSTATECTOMIA RADICALE Malattia avanzata (localizzata all’apice) Terapia radiante preoperatoria Precedente chirurgia prostatica Malattia neurologica associata Infezione vie urinarie ricorrenti 7 25-04-2011 Condizioni che influenzano il recupero della continenza Tono del nucleo fibroso centrale Attivitò tonica del reclutamento muscolare Conservazione del riflesso di protezione perineale Corretta gestione delle pressioni intraddominali Corretta coordinazione perineodiaframma respiratorio Funzione erettile pre intervento Neurourol Urodyn. 2007;26(1):140-3; discussion 144. Preoperative erectile function is one predictor for post prostatectomy incontinence. Wille S, Heidenreich A, Hofmann R, Engelmann U. CONCLUSION: Erectile function is a predictor of PPI and should be recorded preoperatively. Copyright 2006 Wiley-Liss, Inc. J Urol. 2007 Jul;178(1):208-11. Epub 2007 May 17. Links Relationship between the integrity of the pelvic floor muscles and early recovery of continence after radical prostatectomy. , Doo CK, Hong JH, Choo MS, Kim CS, Ahn H. Department of Urology, University of Ulsan College of Medicine, Asan Medical Center, Seoul, Korea. PURPOSE: We investigated how the preoperatively estimated integrity of pelvic floor muscles related to the recovery of continence after radical prostatectomy. MATERIALS AND METHODS: A total of 94 patients underwent magnetic resonance image of the prostate and urodynamic studies before undergoing radical prostatectomy and evaluation of voiding symptoms before, and 3 and 6 months after surgery. Incontinence was defined as any unwanted urine leakage. On the magnetic resonance image the thickness of the levator ani and pelvic diaphragm, and prostate volume were measured to correlate with continence status. RESULTS: Incontinence was noted in 41.5% and 15.9% of the patients at 3 and 6 months, respectively. Recovery of continence 3 months after RP was related to the thickness of the pelvic diaphragm on sagittal imaging (p=0.017), the ratio of the levator ani on the axial image to prostate volume (p=0.047), functional urethral length (p=0.007) and incontinence before surgery (p=0.009). Recovery at 6 months was related to neurovascular bundle sparing (p=0.013) and marginally to the pelvic diaphragm on sagittal imaging (p=0.059). On multivariate analysis the pelvic diaphragm on sagittal imaging (HR 2.455, 95% CI 0.894-6.739, p=0.008) and the ratio of the levator ani on the axial image to prostate volume (HR 1.886, 95% CI 0.952-3.736, p=0.011) significantly predicted continence at 3 months, while at 6 months only the pelvic diaphragm on sagittal imaging showed a significant relationship (p=0.024). CONCLUSIONS: Pelvic diaphragm thickness and the ratio of levator ani thickness to prostate volume are independent factors predictive of post-prostatectomy incontinence. Patients with better developed pelvic floor muscles, especially in relation to the size of the prostate, can be expected to achieve earlier recovery of continence after radical prostatectomy. Song C informazioni sulle cause di eventuale incontinenza Informazioni e presa di coscienza della muscolatura del pavimento pelvico Apprendimento della corretta contrazione Tempi Modalità Corretta gestione delle pressioni intra addominali Corretta gestione della compliance vescicale Correzione di eventuali cattive abitudini minzionali Corretta gestione dell’idratazione La corretta informazione su possibili conseguenze dell’intervento e possibili provvedimenti da prendere…… nonché una corretta informazione ed il coinvolgimento della partner…… possono ridurre l’impatto sulla QoL (Kirschner-Hermanns 2002) Testing perineale 8 25-04-2011 IMPORTANTE: Identificazione del paziente da sottoporre a trattamento riabilitativo Conoscenza dei risultati del trattamento riabilitativo sulla prevalenza e durata della I.U. Conoscenza dell’epoca più opportuna di inizio dell’ intervento riabilitativo OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONE Restituire al paziente la coscienza della propria muscolatura, riprendendone il controllo; Inibire l’insorgenza di contrazioni detrusoriali involontarie; Reprimere le contrazioni detrusoriali non inibite prima che causino incontinenza; Migliorare il tono-trofismo della muscolatura perineale; Migliorare la validità delle contrazioni volontarie e riflesse e la forza muscolare Rafforzare il meccanismo sfinterico; Convertire le fibre muscolari striate periuretrali e dell’elevatore dell’ano da fibre a rapida contrazione a fibre a contrazioni lenta. chinesiterapia aumento del reclutamento della muscolatura volontaria (n° di U.M., ipertrofia, velocità-durata) chinesiterapia aumento della percentuale di fibre “slow”, ottenute dalla ‘trasformazione’ delle fibre “fast” (Freeman 2004) (Dinubile 1991, De Lancey 1998) 9 25-04-2011 RIEDUCAZIONE Manovre di reclutamento endoanali Stabilire da parte del paziente la consapevolezza e la funzione dei gruppi muscolari; Il rafforzamento della muscolatura striata dello sfintere è ottenuto attraverso ripetuti esercizi attivi e passivi (necessario motivazione e compliance del paziente) OBIETTIVI Evocazione muscolare submassimale e massimale Incremento della stiffness muscolare Incremento della stiffness neuronale Incremento della stiffness passiva o biomeccanica Modificazione della finalità del gesto Incremento del guarding reflex Esercizio propriocettivo come proposta di lavoro per il raggiungimento di tali obiettivi dopo: -la corretta presa di coscienza perineale Ottimizzare la capacità di risposta alle sollecitazioni improvvise e alle variazioni posturali LA TERAPIA STRUMENTALE Ft. Dott. Donatella Giraudo 10 25-04-2011 LA STIMOLAZIONE ELETTRICA FUNZIONALE Vengono stimolati,, tramite l’utilizzo di una corrente dei meccanismi riflessi di tipo propriocettivo e muscolo cutaneo con: Effetto riorganizzativo sul sistema neurofisiologico Effetto facilitatorio sulla contrazione volontaria Miglioramento del controllo neuromotorio obiettivi stimolazione elettrica funzionale aumento del reclutamento (diretto-indiretto) della muscolatura volontaria del pavimento pelvico (Hahn 1991) • contrazione dello sfintere e/o dei mm. del pavimento pelvico • • inibizione riflessa del detrusore. • • La soglia di stimolazione afferente è più bassa di quella efferente, per cui nella IU da urge si utilizzano frequenze da 5 a 20 HZ, mentre nella IUS il range è tra 50 e 100 HZ (durata impulso ottimale 0,2 -1,0 msec) 11 25-04-2011 ATTO Imput sensoriale MOTORIO Feed back di c ontr ollo Processi perce>vi Processi sensoriali lega7 allo s7molo In entrata Iden7ficazione ed elaborazione dello s7molo Scelta della risposta da me0ere in a0o Caricamento e Processi perfezionamento motori del programma motorio di risposta Ft. Dott. Donatella Giraudo è un sistema in grado di fornire informazioniriguardanti processi biologici non sufficientemente coscientizzate Risposta motoria Esecuzione della risposta è quindi in grado di registrare attività fisiologiche non apprezzabili a livello di coscienza in condizioni normali o diventate non più apprezzabili per un processo patologico Ft. Dott. Donatella Giraudo Ft. Dott. Donatella Giraudo Ft. Dott. Donatella Giraudo Ft. Dott. Donatella Giraudo 12 25-04-2011 Ft. Dott. Donatella Giraudo Ft. Dott. Donatella Giraudo obiettivi Ft. Dott. Donatella Giraudo le variazioni di pressione rilevate e l’attività elettromiografica di superficie possono essere considerate indici affidabili solo se in grado di riprodurre fedelmente la contrazione muscolare, la forza prodotta e la durata della contrazione Ft. Dott. Donatella Giraudo Ft. Dott. Donatella Giraudo il segnale elettromiografico è un indicatore dell’attività muscolare; non “misura” la contrazione muscolare ma indica il correlato elettrico della contrazione stessa: è una misurazione “elettrica” e non di movimento Ft. Dott. Donatella Giraudo 13 25-04-2011 Cautele: accurata pulizia della cute per ottimizzare la conduttività individuare accuratamente i punti di repere per il posizionamento degli elettrodi: utilizzare la metodica bipolare, con un elettrodo di riferimento equidistante dagli altri due Ft. Dott. Donatella Giraudo Elettromiografico endocavitario Il segnale viene rilevato con l’utilizzo di sonde endocavitarie ad elettrodi circolari posizionate nell’ano e visualizzato su di uno schermo Ft. Dott. Donatella Giraudo Cautele: un elettrodo endoanale troppo grande può provocare uno stretch dello SEA; uno troppo piccolo determinerà uno stato di contrazione volontaria continua per evitare di “perderlo” Ft. Dott. Donatella Giraudo Il tracciato viene influenzato dalla quantità a dalla conducibilità del gel utilizzato per la conduzione e dalle secrezioni mucose Ft. Dott. Donatella Giraudo Ft. Dott. Donatella Giraudo utile una “misura” per il livello di introduzione della sonda Ft. Dott. Donatella Giraudo 14 25-04-2011 favorisce ed accelera la fase di presa di coscienza del piano perineale ed agisce su una eventuale insufficienza dell’effettore periferico, migliorando il risultato del testing perineale, con o senza alterazione della sensibilità retto-anale e vaginale. Ft. Dott. Donatella Giraudo • . • BIOFEEDBACK con sonda a due anelli o sonda pressione, • RIEDUCAZIONE FUNZIONALE mettendo l’ischio cavernoso in tensione e chiedendo la contrazione contro resistenza • SEF con correnti bifasiche con frequenze di 35-5O HZ, 30-80 mA. 0,2-1,0 msec Ft. Dott. Donatella Giraudo Se….IPERATTIVITÀ VESCICALE La riabilitazione rinforza il meccanismo inibitorio uretrovescicale attraverso il miglioramento della contrazione volontaria della muscolatura perineale. • SEF , con correnti di 5-20 HZ, 0,5-1,0 msec, per 15-30 min • RIEDUCAZIONE FUNZIONALE per incremetare il reclutamento di muscoli del pavimento pelvico • TRATTAMENTI COMPORTAMENTALI • (bladder retraining) 15