Presentazione di PowerPoint

30/04/2014
Leishmania
I Flagellati Kinetoplastida
Phylum
I protozoi del genere Leishmania causano malattia nell’uomo e negli
Sarcomatigophora
animali, tra i quali il più recettivo è il cane
Ordine
Kinetoplastida
Classe
Zoomastigophorea
Famiglia
Trypanosomatidae
Genere
Trypanosoma, Leishmania
Ciclo biologico indiretto: riconoscono come ospiti intermedi
flebotomi del gen. Phlebotomus e del gen. Lutzomya
Leishmania: classificazione
Leishmania: classificazione
In passato la classificazione delle leishmanie era basata
sulla distribuzione geografica e sulle caratteristiche
cliniche della malattia nell’uomo
Sulla base del corredo isoenzimatico del cinetoplasto nel
1990 è stata elaborata una classificazione che divide il
Leishmania braziliensis ritenuta responsabile della
genere Leishmania in due sottogeneri (Leishmania e
patologia muco-cutanea; Leishmania tropica agente
Viannia) e sette complex differenti
della Leishmaniosi cutanea ; Leishmania donovani
causa della forma viscerale della malattia.
LEISHMANIOSI DELL’ UOMO
Leishmaniosi viscerale
L. donovani complex:
L. donovani
L. chagasi
L. infantum
Leishmaniosi cutanea
del Vecchio Mondo
L.tropica complex
L.tropica
L.aethiopica complex
L.aethiopica
L.mayor complex
L. mayor
Leishmaniosi del
L. braziliensis complex
Nuovo Mondo
L. mexicana complex
LEISHMANIOSI DEL CANE
Leishmania infantum è il principale responsabile della
leishmaniosi cutanea e viscerale dell’uomo e della
leishmaniosi del cane in Italia e nel Bacino del
Mediterraneo
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In Italia è presente solo la specie (complex) L. infantum, con
vari zimodemi, di cui il più diffuso è MON-1.
Lo zimodema comprende tutte le leishmanie con la stessa
mobilità elettroforetica per un numero definito di enzimi
esaminati
Il cane (Leishmaniosi canina, LCan), è l’unico serbatoio
riconosciuto di infezione, e l’uomo, in misura molto inferiore,
con due forme cliniche, cutanea (LC) e viscerale (LV).
Si stima che a livello mondiale sia la sesta più importante
malattia in ordine di importanza per l’uomo.
In Italia i casi segnalati nell’uomo sono circa un centinaio
all’anno
Altre specie domestiche (es. gatto, cavallo, bovino) e
selvatiche (es. volpe, ratto) possono raramente manifestare la
malattia, ma non sembrano fungere da reservoir.
Leishmania: il ciclo biologico
Leishmania presenta solo due forme
nel suo ciclo biologico
AMASTIGOTE
nelle cellule (SRE)
dell’ospite
vertebrato
PROMASTIGOTE
nell’intestino del
vettore
Gli amastigoti hanno corpicciolo rotondo, globoso od ovalare,
immobile, 2-5 µ x 2-3 µ; un cinetoplasto (kinetoplasto, DNA
extranucleare) piriforme od a bastoncino, un rizoplasto, abbozzo di
flagello che si diparte in prossimità del cinetoplasto da un corpo basale
o blefaroplasto e si esaurisce, senza esteriorizzarsi, alla periferia della
cellula protozoaria, circoscritto, nel suo breve percorso, da un manicotto
citoplasmatico che si invagina profondamente in modo da costituire
attorno al rizoplasto stesso una tasca flagellare aperta verso l’esterno.
I promastigoti sono elementi dal corpo
stretto e lungo fino a 20 µ, con protoplasma
granuloso, nucleo grande centrale,
cinetoplasto bastoncellare (ubicato in
posizione antinucleare subterminale o
terminale), blefaroplasto prossimo a questo,
puntiforme; infine lungo e robusto flagello
che si diparte dal blefaroplasto e presto si
rende cranialmente libero emergendo dalla
tasca flagellare con una porzione pressoché
lunga quanto l’intero corpo.
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Phylum Arthropoda
I paramastigoti si differenziano dai promastigoti per essere muniti di
Classe Insecta
cinetoplasto in genere ubicato non anteriormente ma allo stesso livello
Ordine Diptera
del nucleo, o poco posteriormente ad esso, e si possono reperire nella
Sottordine Nematocera
faringe, nel piloro e nell’ileo dei flebotomi infestati.
Famiglia Phlebotomidae
sottofamiglia Psychodidinae e Phlebotominae
Genere Phlebotomus, Sergentomyia,
Warileya, Lutzomyia e Brumptomyia
Numerose specie del genere Phlebotomus sono vettori di Leishmania;
Il genere Sergentomyia punge invece gli animali a sangue freddo
e non riveste interesse sanitario.
Le specie identificate sono:
I flebotomi appartengono alla famiglia Psichodidae.
Si riconoscono oltre 6oo specie ampiamente diffuse nei tropici,
subtropici e nel bacino del mediterraneo
2 sottofamiglie: Psichodinae (specie non ematofaghe) e Phlebotominae
Nel vecchio mondo ci sono due generi: Phlebotomus e Sergentomyia
Nel nuovo mondo (America latina) Warileya, Lutzomia e Brumptomyia
P.perniciosus
P.major
P.eriosi
P.papatasi
P.sergenti
P.mascitti
Insetti molto piccoli detti pappataci, ad abitudini prevalentemente
notturne, lunghi 2-3 mm
Deposizione dopo 4 giorni dal pasto sangue, in 6-12 gg larve dopo
giallo pallido o ruggine, andatura simile alle zanzare
4 mute (25-33gg) si impupano e raggiungono lo stadio adulto in 6-14gg.
le femmine si nutrono di sangue per lo sviluppo delle uova
2 cicli completi durano circa 9 mesi
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Apparato pungente corto e tozzo
Il capo forma con il torace e l’addome un angolo quasi retto,
caratteristico
Tutto il corpo è rivestito da peli lunghi e sottili; durante il riposo le ali sono perpendicolari
al dorso e appaiate
Zampe lunghe e sottili
Per lo sviluppo delle larve (terricole):
le larve vivono su materie escrementizie o su sostanze vegetali in
decomposizione
temperatura costante, oscurità completa, umidità relativa alta
Habitat:
spaccature della terra, fessure dei muri
Mentre i maschi si nutrono di succhi vegetali, le femmine,
pungono la cute per nutrirsi di sostanze organiche degli
ospiti (determinando irritazione) e per questo hanno strutture
buccali atte a perforare la pelle
Il pasto di sangue da parte delle femmine ematofaghe si
compie generalmente durante le ore notturne, con picchi
intorno alla mezzanotte ed un’ora prima del sorgere del sole;
si parla anche di un picco immediatamente dopo il tramonto.
Il volo dei flebotomi è molto silenzioso e di breve durata ed estensione
Conseguentemente alla puntura si può verificare una reazione
allergica, soprattutto in soggetti provenienti da zone non
endemiche (fenomeno più o meno generalizzato con febbre e
cefalea).
sono disturbati dal vento e da temperature al di sotto della media
(poche centinaia di metri, anche se in esperimenti di campo [di rilascio e
ricattura] la massima distanza registrata è stata di 2,3 km);
estiva. La velocità durante il volo è di circa 1 metro al secondo
(0,65 - 0,70 m/sec.)
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Gli organi di senso sono: occhi composti ed
ocelli, peli chemiorecettivi e sensilli
Le antenne sono i principali organi olfattori
Sono a sessi separati e ovipari, con
fecondazione interna per trasferimento delle
spermatofore maschili nelle
spermateche femminili
Metamorfosi completa attuata in 3 stadi larva-pupa-immagine
(adulto).
Larva provvista di mandibola, non ha occhi ne arti.
La pupa è uno stadio di sviluppo in cui l’insetto è immobile
e si forma dentro la cuticola larvale (bozzolo o pupario).
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promastigoti metaciclici
L’amastigote si insedia nel contesto delle cellule macrofagiche
Promastigoti inoculati con la puntura del
Promastigoti molto attivi e piccoli
flebotomo perdono il flagello (amastigoti) ed
Nell’intestino
del flebotomo si liberano, si
invadono le cellule del SRE all’interno delle
trasformano in promastigoti, si replicano e
quali si moltiplicano
migrano nel faringe ed alla proboscide
(ciclo 4-20 gg secondo la temperatura)
(cellule del sistema reticolo-istiocitario; monociti, ecc.) del
mammifero ospite; più esattamente entro un vacuolo
intracitoplasmatico circoscritto da una membrana fagosomiale
che, fondendosi con i lisosomi, si trasforma in fagolisosoma;
qui si sviluppa e si moltiplica per scissione binaria dando luogo
a numerosi elementi simili.
Monociti in circolo,
macrofagi nei tessuti
La capacità degli amastigoti di sopravvivere nei macrofagi e di
Oltre alla via di trasmissione classica ci sono altre presunte
vie di trasmissione:
1 – tramite trasfusione di sangue;
2 – trasplacentare: la cagna malata di leishmaniosi trasmette il
parassita ai cuccioli, quindi va tolta dalla riproduzione.
disseminarsi nell’organismo dipende da fattori intrinseci del
parassita e dal tipo di risposta immunitaria cellulo-mediata
elaborata dall’ospite.
La risposta immunitaria umorale è imponente ma non è protettiva.
Il continuo stimolo dell'antigene parassitario sul sistema immunitario
turba seriamente l'equilibrio umorale, si ha una iperproduzione di
anticorpi che però non riesce a distruggere il parassita.
Il periodo d'incubazione può variare da 1 mese sino a 3 anni e
oltre. L'età dei soggetti colpiti varia da uno a undici anni, con una
percentuale maggiore dei cani di età compresa tra i 4 e i 6 anni. La
sintomatologia è molto varia e il decorso è normalmente subacuto-
Questa disfunzione è alla base dei processi patologici della malattia.
cronico.
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DIAGNOSI
Evidenziazione protozoo da strisci midollari e linfonodali
Immunofluorescenza indiretta
PCR polymerase chain reaction (sonde al DNA)
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