La Leishmaniosi canina: una patologia subdola e devastante La Leishmaniosi canina è una malattia parassitaria trasmessa da piccoli insetti (flebotomi o pappataci – insetti di 2-3 mm, simili alle zanzare, di colore giallo pallido o giallo ruggine, con il corpo e le ali ricoperte da una fitta peluria) e sostenuta da un protozoo (piccolo parassita unicellulare). L’infezione del cane avviene attraverso la penetrazione di parassiti nel sangue dei nostri sfortunati amici a quattro zampe mentre il flebotomo compie il suo pasto di sangue. I flebotomi, a loro volta, si infettano nutrendosi del sangue di animali infetti. I flebotomi sono insetti notturni che iniziano la loro attività al calare della notte con picchi di massima intensità intorno alla mezzanotte e nell’ora che precede il sorgere del sole, essenzialmente da maggio ad ottobre. La sintomatologia ed i segni clinici della Leishmaniosi nel cane sono estremamente variabili e talvolta difficili da inquadrare; essi includono: lesioni cutanee (dermatite secca esfoliativa tipo forfora; perdita di pelo intorno agli occhi, sulle zampe, sul dorso; crescita accelerata delle unghie; ulcere soprattutto a livello delle articolazioni e prominenze ossee; noduli generalizzati o localizzati; pustole), linfoadenomegalia, milza palpabile, perdita di peso, diminuzione dell’appetito, intolleranza all’esercizio, debolezza, lesioni oculari (blefarite, cheratocongiuntivite, uveite, emorragie retiniche), lesioni renali (principale causa di morte dei soggetti affetti da Leishmaniosi), epistassi (perdita di sangue dal naso), poliuria-polidipsia (sete ed urina aumentate), sintomi gastro-enterici, sintomi respiratori, zoppie, e molti altri. La malattia può essere trasmessa anche all’uomo (principalmente bambini, anziani ed immunodepressi), solo ad opera dell’insetto. In Italia si segnalano circa 200 casi umani di Leishmaniosi all’anno: l’uomo, infatti, è solo un ospite occasionale del parassita. La presenza in casa di un animale affetto da Leishmaniosi non rappresenta un rischio per il proprietario di contrarre l’infezione; infatti il flebotomo diventa infettante (ovvero capace di trasmettere l’infezione) dopo circa 15 giorni dal pasto di sangue effettuato su un cane infetto: è improbabile che il flebotomo resti in casa per un periodo così lungo; inoltre, il flebotomo punge solo una volta per notte per cui dormire vicino al proprio cane infestato non comporta un aumento del rischio di trasmissione per l’uomo. Il trattamento della Leishmaniosi nel cane determina frequentemente miglioramenti clinici, ma ciò non è mai associato alla eliminazione completa del parassita dall’organismo. Altresì, in assenza di cure farmacologiche idonee, gli animali malati vanno incontro inesorabilmente a morte. L’incidenza della malattia in Campania negli ultimi anni è in costante e preoccupante aumento; le province più colpite sono Napoli, Salerno e Caserta. Al momento non sono disponibili vaccini per la profilassi della Leishmaniosi per cui la prevenzione è indispensabile e si basa essenzialmente su due punti: 1) ricoverare, durante le ore serali e notturne, nel periodo maggio-ottobre, i propri cani in luoghi chiusi o che siano protetti da idonee zanzariere a maglie molto fitte; 2) applicare sui propri animali prodotti repellenti di comprovata efficacia e tollerabilità come da documentazione scientifica. E’ obbligatorio per i proprietari di cani residenti in aree endemiche di sottoporre annualmente il proprio cane a visita clinica ed a prelievo ematico per la diagnosi di Leishmaniosi presso strutture veterinarie di fiducia. L’Ambulatorio Veterinario “ANIMAL FOOD” sito in Giugliano in Campania (NA) alla via Casacelle n° 72 effettuerà al costo di soli € 20,00 visita e prelievo ematico per la diagnosi di Leishmaniosi a tutti i cani (regolarmente iscritti all’anagrafe canina) i cui proprietari ne faranno richiesta nei mesi di Giugno e Luglio.