Parrocchia di San Paolo Consiglio pastorale 10 Maggio 2012 La riunione del Consiglio Pastorale ha inizio alle ore 21.00 alla presenza di 27 membri. Dopo la consueta preghiera con la Liturgia delle Ore il vicepresidente C. Molinari presenta i due argomenti che verranno trattati durante la serata: ˗ presentazione della Lettera Apostolica di Benedetto XVI “Porta Fidei” ˗ verifica del primo anno di cammino del nuovo Consiglio Pastorale. 1. PRESENTAZIONE E CONFRONTO SULLA “PORTA FIDEI” Don Filippo spiega che, con questa lettera apostolica, il Papa indice l’Anno della Fede: forse ci si è accorti che le persone dicono di credere ma non sanno più bene in che cosa. Il senso di dedicare un anno alla fede è di offrire la possibilità di riscoprire in che cosa crediamo davvero e di capire come vivere più a fondo l’incontro con Dio in Chiesa (attraverso la Liturgia ed i Sacramenti) e fuori di essa (nella Carità). Dopo una breve presentazione del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) da parte di Don Gabriele si apre il confronto: si propone la partecipazione in ottobre e novembre, o per lo meno l’attenzione a non sovrapporre le date, ad alcuni eventi di formazione che verranno offerti dalla Diocesi su questo tema (L. Giana) anche se bisogna notare che saranno incontri ad un livello non accessibile da tutti quindi forse può avere più senso che vadano alcuni e poi riportino alla Parrocchia (Don Filippo). È fondamentale riprendere i contenuti del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica e trovare un modo per riportarli e trasmetterli agli 11.000 parrocchiani: come fare? Viene ripresa la citazione di San Paolo presente nella lettera: “Con il cuore … si crede … e con la bocca si fa la professione di fede” (Rm 10,10): ma professare con la bocca implica a sua volta un impegno alla testimonianza pubblica che, per essere efficace, ha bisogno di essere supportata dalla conoscenza di testi come il Catechismo della Chiesa Cattolica (C.Molinari). Si osserva che, forse, prima ancora di elaborare metodi per portare il Catechismo della Chiesa Cattolica agli altri, il Consiglio Pastorale ha bisogno di studiarlo, capirlo ed imparare a viverlo: la gente ha bisogno di incontrare cristiani che credono e sappiano rendere ragione della loro fede (Lorenzini G., Uccheddu F.): viene anche sottolineato però che se apettiamo di essere totalmente preparati un anno comunque non basterà mai. Forse bisognerà procedere pezzo per pezzo utilizzando nuove energie e modalità visto che l’annualità della proposta è un arco di tempo ben più lungo di quello in cui siamo di solito abituati a progettare (Foglietti D.) Per molti risulta importante che il Consiglio Patorale si formi su questo tema ma anche trovare persone e modalità accattivanti per poi raccontare il Catechismo della Chiesa Cattolica e la bellezza del credere alla gente: tutti quanti, tante famiglie, hanno bisogno di incontri significativi e di trovare persone che indichino loro dove andare (Mazzia, Molinari L, Baccalaro). Un progetto così non può nascere ed esaurirsi nell’anno: è un cammino che, se vogliamo porti frutto, ha bisogno di iniziare ora per proseguire a lungo e soprattutto di coinvolgere e raggiungere “a tappeto” tutto il territorio della Parrocchia (Don Filippo). Dobbiamo, come fa la Chiesa stessa, adottare linguaggi diversi a seconda dell’età e dei livelli delle persone per raggiungerle tutte e cercare anche di fare incrociare le fasce di età (Negro M.). Tutte le proposte e le riflessioni sembra che possano essere sintetizzate in questi tre punti (Molinari C.): 1. avere fede: pregare (come, dove, quando), studiare, approfondire, conoscere 2. vivere la fede: liturgia (comprenderla e viverla), lavoro, sport e scuola, carità 3. trasmettere la fede (esempio del singolo, parlare alle persone, eventi) Don Gabriele sottolinea che la novità del Concilio Vaticano II è stata quella di non partire più dalla mente per poi aprire il cuore (approccio dottrinale) ma di partire dalla vita concreta per poi aprire il cuore e comprendere il catechismo. Abbiamo bisogno di venire in Parrocchia con i nostri vissuti, incontrare Dio e poi capire il testo, mettendoci un po’ di calore, altrimenti si rischia di conoscere il nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica mantenendo l’approccio di quello vecchio. 2. VERIFICA DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO PASTORALE Il vice presidente Cesare Molinari rilegge brevemente la traccia di verifica. Il Consiglio Pastorale (Margherita) sembra essere vivo, positivo e propositivo, formato da persone con le quali è possibile instaurare relazioni costruttive. Si valuta insieme di avere maggior attenzione nei confronti dei gruppi parrocchiali: creare le condizioni perché il Consiglio diventi con maggior frequenza un luogo sia dove relazionare le esperienze dei gruppi sia dove ricevere spunti e linee guida in modo che tutta la parrocchia cammini nella stessa direzione. Magari può essere lasciato uno spazio all’interno della riunione del consiglio previo contatto dei segretari da parte dei rappresentanti dei gruppi di volta in volta interessati (Margherita, Pellanda F, Conz A, Lora Lamia P., Uccheddu F., Molinari C.). L’esperienza di questo anno di Consiglio Pastorale è giudicata positiva: un’occasione per sentirsi maggiormente parte della Parrocchia, conoscerne le dinamiche e le persone, per inparare a relazionarsi con gli altri ed allargare i propri punti di vista (Baccalaro A., Stizzoli E., Pianella P.). La scelta di favorire le riunioni in plenaria piuttosto che il lavoro in piccoli gruppi ha avuto proprio lo scopo di permettere di conoscersi anche se ha sicuramente inciso sulla possibilità di ciascuno di riuscire ad esprimersi al meglio (Foglietti D.). Sono sicuramente importanti i momenti di verifica durante l’anno ma occorre prestare attenzione a riprendere l’anno successivo quello che ci si è detti (Margherita).