Anno I – Numero 18 Mercoledì 26 Settembre 2012, SS. COSIMO E DAMIANO BENESSERE E SALUTE Notizie in Rilievo • Benessere e Salute 1. Cosa fare per i gonfiori intestinali • Società e Salute 2. Pentiti dei tatuaggi: non sempre il laser funziona • Alimentazione e Salute COSA FARE PER I GONFIORI INTESTINALI Consigli per contrastare l’aria nell’intestino: • Masticare molto bene e lentamente • Mangiare in un ambiente tranquillo • Evitare zuccheri e dolci di pasticceria, sempre ma soprattutto a fine pasto • Evitare la frutta a fine pasto; gli zuccheri sono normalmente smaltiti molto in fretta, ma se digeriti dopo un pasto ricco di proteine e/o grassi, che richiedono una lunga digestione, non possono essere assorbiti rapidamente e fermentano producendo gas. Perturbano inoltre, la digestione delle proteine, per cui si aggiunge un gonfiore da putrefazione dei residui proteici. 3. Il ruolo dell’acido folico • Bere zuppa di miso (anche durante il pasto) in quanto contiene fermenti che aiutano la digestione. • Curiosità • Chiudere il pasto con una tisana di finocchio, cumino, anice , (stellato o verde), angelica o una tazza di tè bancha. Vanno bene anche lo zenzero, la cannella e la curcuma. 4. Perché si dice prendere in castagna • Patologie 5. Gli effetti delle apnee notturne sulla salute dei bambini • Fare esercizi di respirazione che muovano la muscolatura addominale, facendo rientrare la pancia nell’ispirazione e sporgere la pancia nell’espirazione. • Non fumare, il fumo fa aumentare la formazione di aria nella pancia, aumentando la peristalsi. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 18 SOCIETA’ E SALUTE PENTITI DEI TATUAGGI: IL LASER NON SEMPRE FUNZIONA Rimuovere il tatuaggio, prima amato e oggi non più, non sempre è possibile anche se si utilizza la tecnologia laser avverte uno studio italiano Capita a molti di pentirsi di essersi fatti tatuare. Quella che un tempo era un’immagine o una frase gradita, oggi – magari perché non si ama più quella persona, una filosofia o un certo stile di vita – può divenire fonte di imbarazzo o fastidio. L’unica via perseguibile è l’eliminazione del tatuaggio. Tuttavia, a volte, le cose non sono così semplici, anche se si ricorre al laser. Ad aver appurato che la rimozione con il laser non sempre è utile e funziona è uno studio italiano condotto dai ricercatori del Gised (Gruppo italiano studi epidemiologici in dermatologia), coordinati dal dottor Luigi Naldi. «I tatuaggi sono spesso rimpianti più tardi nella vita – spiega il dottor Naldi – Lo stile di vita può cambiare nel corso del tempo, e un tatuaggio, una volta voluto e apprezzato, diventa imbarazzante». STUDIO, pubblicato su Archives of Dermatology, si è concentrato sull’efficacia del laser Qswitched, lo standard attuale, per verificare se e quanto fosse efficace nel rimuovere i tatuaggi. In effetti, l’intervento di rimozione per mezzo del laser Q-switched ha prodotto maggiori risultati rispetto ai metodi precedenti come, per es. la escissione chirurgica. Nonostante ciò, avverte l’esperto, la rimozione dei tatuaggi non è una procedura semplice e i risultati variano da paziente a paziente. L’interesse per la ricerca è infatti nato dalla constatazione che, anche se i tatuaggi restano ancora piuttosto popolari, i pentiti sono in costante aumento. RISULTATI: Naldi e colleghi hanno così valutato le caratteristiche di oltre 350 pazienti che si sono sottoposti a rimozione di tatuaggi tra il 1995 e il 2010. Il primo eclatante dato ricavato ha mostrato che la rimozione è risultata più difficile nei fumatori. Questo evento può essere dovuto a una possibile complicazione nelle risposte infiammatorie e immunitarie causata dal fumo. I dati ufficiali parlano di un 70% in meno di probabilità di riuscita rimozione per i fumatori, rispetto ai non-fumatori, a fronte di dieci sedute di trattamento. Tra i tatuaggi più ostici da rimuovere sono stati trovati essere quelli situati nelle gambe, sulle caviglie e i piedi. Poi vi sono quelli più grandi e quelli a più colori (in particolare il rosso). Unica nota positiva, è che un intervallo tra un intervento e l’altro che vada oltre le otto settimane pare offrire maggiori possibilità di riuscita. Altra difficoltà difficile da superare sono i tatuaggi più vecchi di 3 anni. In questo caso la spiegazione può essere trovata nella maggiore profondità tra gli strati della pelle raggiunta dall’inchiostro nel corso del tempo. «Questi risultati devono essere considerati quando si parla di rimozione di un tatuaggio con i pazienti – aggiunge Naldi – Devono inoltre essere presi in considerazione al momento di decidere di decorare la propria pelle con un nuovo tatuaggio». Insomma, se ancora non vi siete fatti tatuare ma ci state pensando… be’, magari pensateci su bene e un bel po’ prima di decidere. (Fonte: Stampa, suggerito da G. Ascione, A. Filone) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 18 ALIMENTAZIONE E SALUTE L’IMPORTANZA DELL’ACIDO FOLICO L’acido folico è costituito da una struttura piuttosto complessa e presente in varie forme nel nostro organismo e, soprattutto di recente, molti sono gli studi scientifici che sono stati effettuati a riguardo. Le funzioni dell’acido folico sono principalmente due: la biosintesi di purine e pirimidine (composti chimici fondamentali che costituiscono il DNA) e la biosintesi di metionina. Quest’ultimo aspetto è molto importante in quanto, per sintetizzare la metionina, il nostro organismo consuma omocisteina (il cui accumulo sarebbe predisponente per malattie cardiovascolari). FABBISOGNO: nell’uomo adulto è consigliata un’assunzione giornaliera di 0,2 mg, 0,4 mg in gravidanza e 0,3 mg in allattamento. Inoltre in stati di malattia ed alcolismo le dosi giornaliere consigliate sono superiori. C’è da dire poi che alcuni chemioterapici hanno effetti antagonisti a quelli dell’ac. folico. FONTI ALIMENTARI: l’acido folico è presente soprattutto nei vegetali a foglia, nel fegato, nelle uova e nei legumi, meno nel latte, nella carne e nella frutta. Esso è termolabile, il che vuol dire che la cottura degli alimenti ne riduce la biodisponilità (50%). Anche la conservazione a temperatura ambiente ne riduce la quota. CARENZA: come già detto l’acido folico è fondamentale per la biosintesi di componenti fondamentali del DNA. Per questo motivo alterazioni ematologiche riscontrate in carenza di acido folico sono imputabili a un difetto di questo meccanismo nelle cellule eritropoietiche, con la conseguente comparsa in circolo di globuli rossi molto grandi (macrociti) e particolarmente fragili. Oltre all’anemia, in stati carenziali più gravi, possono essere evidenziate alterazioni delle funzioni del midollo osseo. Inoltre si è visto che una carenza di acido folico può compromettere lo sviluppo nervoso nei neonati e, a lungo termine, può favorire l’insorgere di tumori. Come già detto l’acido folico è presente soprattutto nei vegetali, basterebbe quindi un adeguato apporto giornaliero di questi alimenti per scongiurare ogni possibile problematica collegata a questo prezioso nutriente. (Fonte: Salute 24, suggerito da G. Giffoni, C. Amente) PERCHÉ SI DICE "PRENDERE IN CASTAGNA"? Si tratta di un’espressione derivata da “prendere in marrone”, considerata sinonimica, dato che castagna e marrone indicano entrambi il frutto del castagno. Ma marrone ha anche altri significati, tra cui quello di “errore, sbaglio” e “azione sconsiderata, dannosa, inopportuna” o più semplicemente “marachella, birbonata, scappatella”. “Prendere in marrone”, oggi non più in uso, voleva dire cogliere qualcuno in errore e, per estensione, anche scoprire qualcuno in un luogo o in una situazione inappropriata. ANCHE IN FALLO È possibile un legame tra questi modi di dire e l’analogo “cogliere in fallo”, in quanto sia fallo sia marrone indicano gli organi genitali maschili ed è nota l’associazione popolare tra questi e la stupidità. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 18 PATOLOGIE GLI EFFETTI DELLE APNEE NOTTURNE SULLA SALUTE DEI BAMBINI Almeno due bambini su cento soffrono di apnee notturne, un disturbo della respirazione che si manifesta durante il sonno, noto come Sindrome OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome. Negli adulti questi disturbi hanno un'incidenza doppia (4%). "L'OSAS pediatrica, la forma ritenuta piu' aggressiva, e' caratterizzata da eventi ricorrenti di parziale o completa ostruzione delle vie aeree durante il sonno, con interruzione della normale ventilazione, frammentazione del sonno, deficit neurocognitivi e patologia cardiovascolare anche in tenera eta'". A lanciare l'allarme e' il prof. Francesco Peverini, Direttore Scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno. "In particolare - afferma Peverini - si puo' rilevare ipertensione arteriosa con conseguenze cardio-circolatorie, alterazioni metaboliche, riflessi sullo sviluppo e sulla crescita, rischi di riduzione delle capacita' riflessive e del quoziente intellettivo". E' necessario, quindi, "sensibilizzare le famiglie, i pediatri ed i medici scolastici affinche' intervengano per tempo nell'individuare i piccoli pazienti affetti da OSAS al fine di evitare l'acuirsi di rischi futuri. Si tratta di disturbi che possono riguardare l'individuo in qualsiasi fase del suo sviluppo e coinvolgere, quindi, anche i bambini di tutte le eta'". L'OSAS colpisce circa il 2% della popolazione pediatrica in eta' prescolare e scolare". Durante il giorno, i bambini affetti da OSAS sono spesso iperattivi, facilmente irritabili, manifestano problemi comportamentali e scarso rendimento scolastico per ridotta capacita' a mantenere viva l'attenzione, la capacità riflessiva, la memoria a lungo termine e il consolidamento della medesima; posso mostrare anche modificazioni del quoziente intellettivo; hanno poi un'ansia immotivata con aumento della frequenza e dell'intensita' di alcune paure. Ma non e' inusuale trovare bambini con pigrizia, svogliatezza e sonnolenza. Infine e possono presentare inappetenza con rallentamento della crescita ponderale". Nella gran parte dei casi la sindrome deriva dall'ipertrofia adeno-tonsillare, il bambino quindi "potrá trarre giovamento dall'utilizzo di un trattamento medico con corticosteroidi topici e antistaminici prima di ricorrere alla chirurgia, di pertinenza otorinolaringoiatrica".