Disfagia Sintomo più tipico di patologia esofagea Definizione SEGNI E SINTOMI INDICATIVI DI CONDIZIONI PATOLOGICHE DIGESTIVE Sensazione di ostruzione con conseguente difficoltà od impossibilità alla deglutizione, ad insorgenza precoce (entro 15 sec dai movimenti della deglutizione) Se associata a dolore odinofagia Cause di disfagia/odinofagia Ostacolo meccanico: Stenosi esofagee/ Diverticoli/Xerostomia/ Tiroiditi Pseudodisfagia Definizione Cause nervose: Acalasia cardiale/ Isterica/ Paralisi bulbare/Tetano botulismo/ Miastenia grave/ Spasmo Cardias Disfagia antalgica: Stomatiti/ Glossiti/ Faringiti/Laringiti/ Esofagiti sensazione che si sviluppa tardivamente (dopo 15 sec) e viene risolta con l’ingestione ulteriore di cibo Cause stato d’ansia scaricato da sunhope.it 1 ANORESSIA Patologica diminuzione dell’appetito Se prolungata, non motivata e associata a dimagrimento è spesso indice di patologia grave per: Malattie apparato digerente Alterazioni funzionali gravi a carico di reni, fegato, cuore, polmoni Malattie sistemiche Anoressia nervosa: una patologia psichiatrica sospettabile specie in giovani donne con associata depressione, malnutrizione e amenorrea in assenza di altri evidenti segni di malattia SITOFOBIA: timore di assumere cibo per consapevolezza che questo può scatenare dolore (pancreatite cronica, angina abdominis) VOMITO Espulsione forzata e dolorosa attraverso la bocca del contenuto gastrico Tipo: acquoso/ alimentare/ biliare/ emorragico/ fecaloide Cause: gastrointestinali/ biliari/ sistemiche/ metaboliche/ iatrogene/ alcolismo o primo trimestre di gravidanza (vomito mattutino)/ neurologiche (stimoli labirintici o ipertensione endocranica [ vomito a getto]) RIGURGITO Ritorno in cavità orale, con o senza emissione, di materiale alimentare ingerito, oppure di succo gastrico, senza la partecipazione delle attività muscolari coordinate descritte per il vomito. Così definito, il rigurgito comprende anche il reflusso gastro-esofageo (compreso il rigurgito del lattante). Considerato in senso stretto, il rigurgito si riferisce a materiale non ancora giunto a contatto col succo gastrico (solo masticato) ed è quindi sintomo di patologia esofagea: Neoplasie Diverticoli Acalasia Fa seguito al ristagno di cibo nell’esofago, che può diventare abnormemente dilatato, per un ostacolo organico o funzionale alla progressione, oppure entro un’estroflessione diverticolare. Il materiale può entrare nelle vie aeree e dare fenomeni “ab ingestis” AFFERENZE DEL VOMITO (stimoli nervosi, chimici, etc.) - Encefalo - Labirinto - Tubo digerente - Chemorecettori (metaboliti, veleni, farmaci, etc.) EFFERENZE DEL VOMITO (nervi somatici, S.N.A) contrazione muscoli intercostali diaframma parete addominale glottide stomaco e piloro rilasciamento LES, esofago muscolo cricofaringeo CAUSE DEL VOMITO - Patologie encefaliche (specie con ipertensione endocranica) - Affezioni labirintiche (labirintiti, cinetosi) - Malattie gastrointestinali acute a carattere doloroso o ostruttivo - Malattie gastrointestinali croniche - Malattie metaboliche/disendocrine - Intossicazioni, farmaci, rx-terapie - Numerose altre cause (compresi gravidanza, fattori emozionali, etc.) scaricato da sunhope.it 2 Il VOMITO risulta, nel complesso, sintomo aspecifico, di scarsa utilità clinica, talora addirittura un fenomeno parafisiologico. In CHIRURGIA è un sintomo importante agli effetti diagnostici Anche se spesso il sintomo non risulta facilmente inquadrabile, si possono individuare, sommariamente, tre tipi di VOMITO: • “Centrale”: affezioni labirintiche, neurologiche, cause tossiche, dismetaboliche, farmacologiche, etc. • Riflesso: fenomeno associato a stimoli dolorosi o a patologie gastrointestinali a carattere non ostruttivo • Ostruttivo: derivante da un ostacolo, parziale o completo, alla progressione del contenuto gastrointestinale (alimenti o secrezioni) CARATTERI ORGANOLETTICI DEL VOMITO (1): ELEMENTI INTERPRETATIVI A FINI DIAGNOSTICI Vomito riflesso: il carattere è sempre e soltanto gastrico o biliare Vomito ostruttivo: caratteristiche variabili, dipendenti dal livello e dal tipo di ostruzione (anche solo gastrico) VOMITO GASTRICO (per l’ematemesi, vedi emorragie digestive) - riflesso o ostruttivo (stenosi antro-piloriche o duodenali) - alimentare o meno (caratteri differenti secondo fase digestiva) - contenuto gastrico in fase interdigestiva: bianco, trasparente, leggermente filante - possibile componente biliare (reflussi duodeno-gastrici, abituali o secondari al vomito): giallo chiaro, trasparente, fino a verde scuro, denso, secondo tempi di ristagno - se componente biliare: riflesso o ostruzione sottovateriana VOMITO BILIARE: vedi ultimi due punti precedenti - solitamente in assenza di ingesti CARATTERI ORGANOLETTICI DEL VOMITO (2): ELEMENTI INTERPRETATIVI A FINI DIAGNOSTICI VOMITO ENTERICO - sempre e solo ostruttivo (ileo meccanico, raramente paralitico) - raramente alimentare (raro che il paziente assuma cibo) - liquido giallastro per componente biliare, denso, maleodorante VOMITO FECALOIDE - sempre e solo ostruttivo (è un vomito enterico tardivo) - fecaloide non significa fecale (vomito fecale: eccezionale, possibile solo in presenza di fistole gastro-coliche) - il termine si riferisce a un’intensa maleodoranza, evocativa dell’odore fecale, per abnorme crescita batterica ; altre caratteristiche analoghe a quelle del vomito enterico - solitamente dovuto a occlusione meccanica ileale “bassa” (ma ogni vomito enterico col tempo può diventare fecaloide - le occlusioni coliche non determinano vomito finchè il colon è “recettivo” e la valvola ileo-cecale resta continente MICROFLORA TUBO DIGERENTE ORGANO AEROBI Orofaringe 104-105: Streptococcus, ed esofago Haemophilus, Neisseria, Stomaco Vie biliari Duodeno, digiuno, ileo pross. Diphteroides Normalmente assenti Scarsi: E. coli, Klebsiella, Enterobacter, Enterococcus 102: Streptococcus, E. coli, Klebsiella, Enterobacter, Enterococcus Ileo distale 104-106: E. coli, Klebsiella, Enterobacter, Enterococcus 105-108: E. coli, Klebsiella, Colon Enterobacter, Enterococcus ANAEROBI 105-107: Fusobacterium, B. melaninogenicus e oralis, Pepto- peptostreptococcus Normalmente assenti Normalmente assenti 10-102: Bacteroides fragilis, Peptococcus, Streptococcus, Clostridium 105-107: B. Fragilis, Peptostreptococcus, Clostridium 109-1011: Bact. Fragilis, Pepto-streptococcus, Clost. scaricato da sunhope.it 3 INTERPRETAZIONE FISIOPATOLOGICA DEL VOMITO FECALOIDE L’ecosistema batterico intestinale si mantiene costante (e fisiologico), oltre che per fattori di competizione tra specie batteriche e per interazioni tra batteri e ospite, per un equilibrio ottimale tra crescita batterica e “clearance” del contenuto intestinale La progressione del contenuto e l’espulsione fecale compensano la crescita batterica, che avrebbe un andamento esponenziale Se interviene un evento ostruttivo a livello ileale, la carica batterica cresce rapidamente, fino a raggiungere livelli quantitativi e qualitativi (anaerobii) simili a quelli del contenuto colico (vomito fecaloide!) Se l’ostruzione è colica il viscere si distende abnormemente, fino a 2 possibili esiti: - incontinenza della valvola ileo-cecale e colonizzazione batterica retrograda, con aggiuntivo quadro occlusivo ileale - rottura del colon, di solito a livello del cieco-ascendente, se la valvola ileo-cecale resta continente (evento meno frequente) NAUSEA Sensazione che precede di solito il vomito, anche se spesso compare da sola Riconosce le stesse cause del vomito Tipica delle fasi prodromiche delle epatiti virali e delle colecistopatie; in questi casi si associa frequentemente ad inappetenza e/o dolori addominali e/o diarrea PIROSI Sensazione di dolore urente retrosternale che normalmente si irradia verso la gola Alterazione delle barriere antireflusso a livello della giunzione gastroesofagea che consentono all’acido gastrico, bile e pepsina di refluire nell’esofago ove provocano danno mucosale (macro o microscopico), spasmo muscolare e dolore. Si associa normalmente ad una sensazione di gusto acido/amaro in bocca e a scialorrea Si accompagna a disturbi neurovegetativi e, a volte, può simulare il dolore della ischemia cardiaca Cause: Ernia iatale da scivolamento, aumenti della pressione intra-addominale posizionali o da gravidanza o da obesità, incremento di fattori che tendono a rilasciare il LES ( cacao, fumo di sigaretta, alcol, estrogeni) Si riteneva che la causa fosse sempre il reflusso acido. Oggi si pensa a uno spasmo del LES, secondario al reflusso o ad altre cause (ulcera peptica, neoplasie esofagee o gastriche, farmaci gastrolesivi, sclerodermia esofagea, etc.). DISPEPSIA Sindrome caratterizzata da dolore addominale persistente o ricorrente localizzato ai quadranti superiori dell’addome Si accompagna spesso a senso di ingombro epigastrico, eruttazioni, nausea e pirosi scaricato da sunhope.it 4 TIPI DI DISPEPSIE Primitiva Reflusso G-E Gastriti acute e croniche Ulcera peptica Calcolosi della colecisti Pancreatiti digestiva extragastrica; organica/funzionale Extradigestiva Insufficienze cardiarespiratorie o renali, diabete, distiroidismi AEROFAGIA ED ERUTTAZIONE LE DISPEPSIE FUNZIONALI Cause principali gastrica; organica/funzionale Secondaria DISPEPSIE ORGANICHE Disp. Reflux-like - (ipers - iperm); H.Pylori +/- Disp. Ulcer-like - ( ipers - iperm); H.Pylori +/- Pirosi, eruttazioni acide, disfagia Disp. Dismotility-like (ipom-ipos/ipers) Disp. Biliare (ipos-ipom / ipers-iperm) Dispepsia Pancreatica (ipos-ipom) Dispepsia Intestinale (ipos / Alteraz. Flora intestinale) Precoce dilatazione/ingombro epigastrico postprandiale con acidità tardiva Peso epigastrico postprandiale tardivo o dolore tipo colica e tardivo Digestione lenta, steatorrea Dolori addominali, meteorismo, flatulenze Iperdistensione del fondo dello stomaco con conseguente distensione dolorosa di tipo simil-anginoso del diaframma o insorgenza di tachiaritmie Cause : eccesso di bevande gassate, eccessiva salivazione ERUTTAZIONE = emissione rumorosa di gas provenienti dallo stomaco Epigastralgia/ pirosi postprandiale tardiva migliorata dalla ingestione di cibo o alcalini AEROFAGIA = eccessiva deglutizione di aria ( > 1000 cc/die) Sono legate ad alterazioni delle funzioni secretorie e motorie che spesso concordano (ipers-iperm; ipos-ipom) ma possono anche discordare (ipom-ipers; iperm-ipos) Cause : aerofagia; fermentazione gastrica/ esofagea da ristagno per stenosi pilorica/ diverticolo esofageo; L’aria ingerita in eccesso (aerofagia) e non eliminata procede nel tenue e nel colon che vengono sopradistesi. In questi casi l’aria può essere intrappolata a livello delle flessure epatica e splenica (elevata angolatura delle stesse) con fenomeni di contrattura della muscolatura liscia circolare a monte delle flessure, insorgenza di dolore che si irradia alle spalle corrispondenti (e alla regione precordiale se a sin.) con senso di distensione negli ipocondri di competenza ove si apprezza, specie a sin., un intenso timpanismo percussorio : sindromi della flessura epatica e/o splenica scaricato da sunhope.it 5 SINGHIOZZO METEORISMO Eccesso di aria nell’intestino derivante: Aerofagia: N2, O2 ( Norm.=70%) (BIO)GAS intestinali provenienti in eccesso dalla produzione dei batteri intestinali aumentati nel tenue per iposecrezione di HCL ( O2 , CO2 , Metano, Idrogeno, Idrogeno solforato, Scatolo, ) (Norm.= 10%) Da eccesso di CO2 prodotta dalla neutralizzazione di un eccesso di HCL da parte dei Bicarbonati del succo pancreatico e da diffusione dal sangue (Norm.= 20%) Il fenomeno è alla base della Flatulenza intestinale che si accompagna spesso a dolori colici e che è particolarmente intensa in associazione ad occlusione cronica intestinale ( Presente anche la Stipsi) Singhiozzo = contrazione improvvisa del diaframma inducente una rapida inspirazione che viene interrotta dalla chiusura dell’epiglottide (rumore tipico!). Definizione Controllare il tempo di emissione di Carbone Vegetale o Materiale radiopaco (entrambi non assorbibili) somministrati subito dopo l’ultima defecazione Tipi di stipsi Abituale / Acuta Stipsi Intestinale Emissione di feci in scarsa quantità (< 50 g. al giorno)/ con scarsa frequenza (> di 48-60 ore tra le evacuazioni)/ eccessivamente asciutte/ e con difficoltà (carattere comune a tutti i casi elencati) Tecnica di accertamento Distensione stomaco/intestino sollecitante il diaframma ( Singhiozzo Occasionale); Affezioni inducenti irritazione del frenico quali ernia iatale/ pleurite diaframmatica/ pericardite/ infarto del miocardio/ peritonite acuta/ ascesso subfrenico/ pancreatite acuta/ ostruzione intestinale ( Singhiozzo Persistente periferico) Affezioni del SNC quali encefaliti/ meningiti/ emorragie/ tumori ( Singhiozzo Persistente centrale) Nevrosi ( Singhiozzo Persistente esclusivamente diurno) STIPSI ABITUALE STITICHEZZA Cause- ipopotassiemia con deficit funzionalità muscolatura intestinale Abitubini alimentari e stile di vita impropri Colon irritabile (alternata a fasi di diarrea) Stipsi Pelvi rettale o Dischezia Deficit muscoli volontari defecazione Stenosi/ Spasmo dello sfintere anale Deficit abituale(sensibilità) dei meccanismi riflessi a partenza rettale che innescano la defecazione Tecnica di riconoscimento: presenza cospicua di feci nella ampolla rettale dopo un tentativo inefficace di evacuazione > Fecalomi > Pseudodiarrea scaricato da sunhope.it 6 STIPSI ACUTA Sintomo di allarme, specie se progressivo ! Cause – prevalentemente organiche neoplasie colon/retto ragadi/ ulcere/ emorroidi/ proctiti/ fistole Uso recente di farmaci sedativi/ anticolinergici/ oppiacei/ esame radiologico con bario Tecnica di riconoscimento Esplorazione rettale / rettosigmoidoscopia/ colonscopia Caratteri della diarrea in rapporto alla sede della affezione principale Affezioni del tenue feci voluminose/grasse/residui indigeriti/ non dolorosa Affezione del crasso feci di piccole quantità e frequenti con associato dolore di tipo crampiforme Malattie infiammatorie intestinali Lesioni anorettali/ Neoplasie/ Rettocol. Ulcerosa tenesmo rettale muco/sangue/pus DIARREA Definizione Emissione di feci liquide o semiliquide, superiore al normale per quantità o per numero di evacuazioni Meccanismi patogenetici: accelerata peristalsi intestinale maggiore presenza di acqua nel lume aumentata permeabilità della mucosa difetto di assorbimento intestinale presenza nel lume intestinale di soluti osmoticamente attivi non assorbibili essudazione di plasma, proteine,muco nel lume intestinale TENESMO E INCONTINENZA Il TENESMO è una penosa, continua o ripetuta sensazione di stimolo alla defecazione. E’ sostenuta da - distensione/occupazione dell’ampolla rettale (fecalomi, neoplasie) - stimoli flogistici sulla mucosa L’ampolla è facilmente raggiungibile sia con una esplorazione rettale che con un rettoscopio. Esiste pure un tenesmo vescicale (cistiti di varia origine) L’incontinenza fecale (esiste pure un’incontinenza vescicale) è una riduzione o perdita della funzione di controllo volontario (o automatico durante il sonno) del passaggio di feci e gas attraverso l’ano. - Incontinenza maggiore: emissione involontaria di feci solide - Incontinenza minore: emissione involontaria di gas o feci liquide - Incontinenza paradossa: da distensione rettale e incontinenza dello sfintere anale interno (fecaloma) scaricato da sunhope.it 7 ITTERO ITTERO E’ un sintomo, spesso associato a PRURITO nella forma colestatica (ritenzione di sali biliari), ma anche un segno obiettivo generale. Consiste in una colorazione giallastra della cute, delle mucose visibili e delle sclere, provocato da un accumulo di bilirubina nei tessuti (livelli ematici >2-2,5 mg/dl). La bilirubina è un prodotto del metabolismo dell’emoglobina . Gli ITTERI sono classificabili in • Emolitici (pre-epatici): - bilirubinemia indiretta • Epatocellulari: - bilirubinemia indiretta e/o diretta • Ostruttivi (meccanici): - bilirubinemia diretta ITTERO DEFINIZIONE DI ITTERO: L’ittero è caratterizzato dalla pigmentazione gialla delle mucose e della cute dovuta ad una impregnazione dei tessuti da parte della bilirubina per un aumento del suo contenuto nel sangue La particolare affinità della bilirubina per l’elastina, componente delle fibre elastiche largamente presenti nella sclera ma anche nella cute, spiega la più precoce impregnazione delle sclere rispetto alla cute L’ittero di pertinenza chirurgica – Definizione ed anamnesi In rapporto alla diversa intensità della colorazione itterica si parla di: •SUB-ITTERO quando è riconoscibile soltanto a livello delle sclere e della mucosa sottolinguale (livelli di bilirubina >1,7- 2,5 mg/dL ) • se l’ incremento è prevalentemente a carico della bilirubina non coniugata (liposolubile) questa si fissa prevalentemente al tessuto grasso e alle mucose • ITTERO FRANCO quando tutti i tegumenti risultano chiaramente impregnati (livelli di bilirubina superiori a 3 - 4,5 mg/dL) • COLEMIA : aumento della biirubinemia nel sangue L’ITTERO è spesso associato a PRURITO nella forma colestatica • COLALEMIA : aumento dei Sali biliari nel sangue scaricato da sunhope.it 8 L’ittero di pertinenza chirurgica - Anatomia topografica delle vie biliari e fisiologia Principali funzioni del fegato (a) Deposito di glicogeno che può essere usato come sorgente di glucosio plasmatico (b) Controllo dell’assorbimento del glucosio (c) Sintesi di acidi grassi come forme di deposito di calorie in eccesso (d) Metabolismo di acidi grassi a chetoni (e) Deposito e metabolismo di vitamine (f) Sintesi di proteine plasmatiche (g) Detossificazione chimica di tossine chimiche prodotte endogenamente e somministrate esogenamente e filtrazione meccanica di batteri (h) Mantenimento del normale equilibrio idrosalino (i) Secrezione della bile Cellule coinvolte nella produzione e nella modificazione della bile L’ittero di pertinenza chirurgica - Anatomia topografica delle vie biliari e fisiologia Funzione della bile: DOTTI BILIARI Intraepatici CANALICOLO BILIARE COLANGIOCITI EPATOCITI COLECISTI COLANGIOCITI DOTTI BILIARI Extraepatici COLANGIOCITI Colangiociti=2-5% del volume epatico -ruolo chiave nella digestione dei lipidi: assorbimento intestinale dei lipidi e sostanze lipofile per azione dei sali biliari (es. Vit. K) -veicolo attraverso cui vengono eliminati: la bilirubina, alcuni metalli pesanti (Cu, Fe, Mn, Zn) e di altre sostanze potenzialmente tossiche e numerosi anioni e cationi organici (ormoni, farmaci, ecc), il colesterolo (regolazione della quantità di colesterolo presente nell’organismo, attraverso la sintesi di sali biliari e l’escrezione biliare del colesterolo) -protezione da infezioni intestinali, attraverso l’escrezione di IgA e di citochine -protezione dell’epatocita e delle cellule dei duttuli e della mucosa intestinale dall’azione tossica dei sali biliari. scaricato da sunhope.it 9 L’ittero di pertinenza chirurgica – Anatomia topografica delle vie biliari e fisiologia Elaborazione della Bilirubina nel Fegato Bilirubina captazione metabolismo epatico Metabolismo Intestinale e circolo enteroepatico L’ittero di pertinenza chirurgica – Anatomia topografica delle vie biliari e fisiologia Elaborazione della Bilirubina nel Fegato escrezione L’ittero di pertinenza chirurgica – Anatomia topografica delle vie biliari e fisiologia Elaborazione della Bilirubina nel Fegato captazione captazione metabolismo epatico metabolismo epatico escrezione escrezione scaricato da sunhope.it 10 BILIRUBINA BILIRUBINA, METABOLISMO INTESTINALE 1. FORMAZIONE - 80-85% catabolismo emoglobina eritrocitaria - 15-20% eritropoiesi inefficace e proteine con eme (citoc, mioglob, enzimi) EME biliverdina IX bilirubina IX LA BILIRUBINA è poco idrosolubile ed è veicolata dalla ALBUMINA plasmatica che la lega molto tenacemente nel sangue 2. 3. CAPTAZIONE-TRASPORTO: il complesso albumina-bilirubina viene: • scisso • trasportato all’interno dell’epatocita • legato alla ligandina e proteina X CONIUGAZIONE: • nel reticolo endoplasmatico viene coniugata con il glucuronato ad opera dell’enzima UDP-glucuronil transferasi e il donatore di glucuronato è l’URIDINA di-fosfo-glucuronato La bilirubina coniugata è abbastanza solubile e passa nella BILE. Si ritrova infatti nella bile sottoforma di MICELLE MISTE con GLI ACIDI BILIARI, acido colico e chenodesossicolico (assieme alla colilglicina e alla sulfolitocolilglicina). Questi acidi sono sintetizzati dagli epatociti a partire dal colesterolo. Una insufficiente quantità di sali biliari nella bile causa la precipitazione del colesterolo e conseguente formazione di calcoli Nell’intestino i glucuronidi della bile vengono scissi dalle IDROLASI BATTERICHE. La bilirubina diviene COMPOSTI LINEARI TETRAPIRROLICI INCOLORI: UROBILINOGENI Gli acidi biliari e gli urobilinogeni vengono riassorbiti dall’intestino (circolazione entero-epatica) e ricaptati dal fegato per essere ricliclati Captazione della bilirubina coniugazione X RIASSUNTO fegato Bilirubina non coniugata Blocco della escrezione Bilirubina coniugata duodeno colon Bilirubina diretta rene Feci ipo/ acoliche Danno epatocellulare o rilascio Emolisi Urine: assente bilirubina presente urobilinogeno Bilirubina nelle urine urine scure Bilirubina nelle urine solo se coniugata > urine scure scaricato da sunhope.it 11 In linea teorica un aumento dei valori di bilirubina indiretta in circolo può indicare • un aumento del catabolismo dell’emoglobina • una ridotta funzionalità delle cellule epatiche, Un aumento della bilirubina coniugata (diretta) è indice di una ostruzione delle vie biliari Bilirubina : metabolismo intestinale e circolo enteroepatico Gli urobilinogeni vengono ossidati a composti colorati: UROBILINE e escreti nelle feci, sono responsabili del colore delle feci una piccola frazione viene riassorbita nel tratto terminale dell’ileo e nell’intestino crasso entra nella bile. Se l’urobilinogeno viene In realtà, nella pratica clinica questa distinzione non è così netta e frequentemente le due situazioni patologiche coesistono. riassorbito in grandi quantità viene escreto dal rene. L’urobilinogeno è incolore I livelli della bilirubina diretta aumentano in caso di danno epatocellulare, benché non vengono raggiunti i livelli dell’ostruzione delle vie biliari Captazione della bilirubina Significato clinico dell’iperbilirubinemia coniugazione fegato duodeno escrezione batteri riassorbimento urobilinogeno colon rene stercobiline È presente nei liquidi corporei ( liquido cefalo rachidiano, versamenti articolari, cisti ) in proporzione al loro contenuto di albumina è assente nelle lacrime,saliva, succo pancreatico nel plasma è presente in concentrazione di 0.4 mg/dl pari a 7 mol/L quasi tutta in forma non coniugata. Il legame con l’albumina è così forte che non passa nelle urine. In compenso per la sua lipofilicità altera le membrane cellulari soprattutto nel SNC (ittero nucleare) la bilirubina coniugata invece può passare nelle urine e dare loro un colore rosso-marrone feci Urobilinogeno nelle urine > Incolore! scaricato da sunhope.it 12 Classificazione dell’ittero in base al metabolismo della Bilirubina Da • iperproduzione • diminuita captazione epatica • ridotta coniugazione epatica • diminuita escrezione nella bile per cause epatiche e post epatiche ITTERO DA BILIRUBINA NON CONIUGATA • DA IPERPRODUZIONE: • livelli sierici di bilirubinemia non coniugata: 3-4 mg/dl • emolisi intra e extravasale • infarti tissutali • emorragie gastrointestinali • eritropoiesi inefficace: eritrociti difettosi distrutti nel midollo • DA DIFETTI DI CAPTAZIONE: •ittero farmaco indotto: ac.flavaspidico, un antielmintico che inibisce il legame con la ligandina L’ittero di pertinenza chirurgica – Definizione ed anamnesi CLASSIFICAZIONE DEGLI ITTERI a seconda della sede della alterazione: ITTERO PRE-EPATICO O EMOLITICO da aumentata produzione di bilirubina indiretta per emocateresi extramidollare, come nel caso delle anemie emolitiche ITTERI DA BILIRUBINA PREVALENTEMENTE NON CONIUGATA Difetti di coniugazione epatica Congeniti • Iperbilirubinemia neonatale • L’iperB. non coniugata del neonato è transitoria e dovuta ad un deficit della glucoronil-transferasi • Sindrome di Gilbert •difetto autosomico dominante dovuto a mutazione della porzione regolatoria del gene che regola la espressione di bilirubina UDP glucuronil transferasi con difetto di captazione e di coniugazione della bilirubina in assenza di malattia epatica •Sindrome di Crigler-Najjar •bassa attività dell’enzima bilirubina UDP glucuronil transferasi • tipo I- severo 45 mg/dl • tipo II- moderato 20 mg/dl Acquisiti • Farmaci Cloromicetina, Vitamina K , Malattie Epatiche scaricato da sunhope.it 13 L’ittero di pertinenza chirurgica – Definizione ed anamnesi CLASSIFICAZIONE DEGLI ITTERI a seconda della sede della alterazione: ITTERO EPATOCELLULARE da danno tossico o infettivo degli epatociti, che provoca difetto di captazione o di escrezione della bilirubina, come nelle epatiti infettive, tossiche. ITTERI DA BILIRUBINA PREVALENTEMENTE CONIUGATA I livelli sierici si innalzano quando esiste un danno della funzione escretrice o quando il flusso biliare è ostacolato a livello canalicolare o del dotto biliare principale (colestasi intra e extraepatico) I livelli più alti si trovano nelle ostruzioni biliari complete: in questo caso la bilirubina non raggiunge l’intestino e le feci sono tipicamente pallide. La comparsa di bilirubina nelle urine è una spia precoce di danno epatico (epatiti virali e tossiche) che può precedere l’ittero. •Disordini congeniti: •Sindrome di Dubin-Johnson •Sindrome di Rotor •Colestasi familiare difetti nella funzione delle vie escretrici •Disordini acquisiti: •Da farmaci (ormoni steroidei) •Ittero post-operatorio (anestesia) •Epatiti e cirrosi •Ostruzione biliare extraepatica L’ittero di pertinenza chirurgica – Definizione ed anamnesi L’ittero di pertinenza chirurgica – Definizione ed anamnesi CLASSIFICAZIONE DEGLI ITTERI a seconda della sede della alterazione: QUADRO CLINICO DEGLI ITTERI OSTRUTTIVI: • COLORAZIONE GIALLA più o meno intensa della cute e delle mucose ITTERO DA OSTRUZIONE da ostacolo al deflusso della bile, si verifica un aumento della pressione a monte e rigurgito nel sangue di bilirubina coniugata e di sali biliari •La cute porta le tracce del grattamento dovuto al PRURITO più o meno intenso •Il fegato talora è aumentato di volume scaricato da sunhope.it 14 L’ittero di pertinenza chirurgica – Definizione ed anamnesi Bilirubina coniugata QUADRO CLINICO DEGLI ITTERI OSTRUTTIVI: Quando il danno epatico non è tale da giustificarne l’aumento URINE IPERCROMICHE REFLUSSO ALT( GPT) indica danno epatocellulare FECI IPOCOLICHE BILIRUBINURIA OSTRUZIONE GGT e ALP indicano Colestasi Cause di dolore addominale IL DOLORE ADDOMINALE CAUSE MEDICHE E’ un sintomo comune a varie patologie delle quali è il segnale d’allarme Il dolore è provocato da: - Distensione o spasmo di un viscere cavo (recettori algici presenti nella tonaca muscolare, liscia) - Distensione della capsula degli organi parenchimatosi (recettori algici presenti nelle capsule- fegato, milza, reni,….) - Trazione sul mesentere, sui legamenti e sul peritoneo (il peritoneo parietale è molto più sensibile di quello viscerale agli stimoli algogeni) - Infiltrazione o compressione neoplastica di nervi sensitivi - Ischemia attraverso la produzione di cataboliti tossici - Porfirie Ipokaliemia Emofilia Tetano Reumatismo Artrite Reumatoide Lupus Eritematosus Infarto Cardiaco Pericardite Mio e/oEndocardite Acuta Infarto Polmonare Pleurite Essudativa Tabe Dorsale Possono simulare un quadro di addome acuto, caratterizzato da dolore addominale di intensità variabile, localizzato o diffuso. Questo quadro di addome acuto, però, quasi sempre regredisce con il solo trattamento medico e solo raramente si interviene chirurgicamente, per risolvere le possibili complicanze di alcune affezioni. scaricato da sunhope.it 15 Cause di dolore addominale Cause di dolore addominale CAUSE CHIRURGICHE CAUSE CHIRURGICHE - SINDROMI ENDOPERITONEALI INFIAMMATORIE . Appendicite Acuta . Colecistite Acuta (Idrope, Empiema, Pancreatite Acuta) . Gastrite Acuta . Ulcera Peptica . Gastroenterite . Colite (Ulcerosa, Amebica, Batterica) . Diverticolite (Duodeno, Colon, Meckel) . Peritoniti - SINDROMI ENDOPERITONEALI PERFORATIVE . Esofago-Gastro-Duodenali: ulcere, rotture (traumatiche o iatrogene), neoplasie . Tenue: ulcere tifiche, morbo di Crohn, ischemia acuta . Colon: diverticolosi, lesioni iatrogene, neoplasie - SINDROMI ENDOPERITONEALI NON INFIAMMATORIE . Chiloperitoneo . Coleperitoneo . Colon Irritabile . Utero: manovre abortive - SINDROMI ENDOPERITONEALI ISCHEMICHE - SINDROMI ENDOPERITONEALI OCCLUSIVE - da Ostruzione Intrinseca Parietale Estrinseca - da Strozzamento Ernie esterne ed interne Volvolo Invaginazione . Angina o infarto intestinale, colite ischemica (fecalomi, corpi estranei) (tumori, mal. infiammatorie) (briglie aderenziali, compressioni) . Infarto splenico . Infarto epatico . Torsione: colecisti, milza, cisti ovariche, testicoli, omento . Necrosi neoplastica - da Ileo Dinamico IL DOLORE ADDOMINALE TIPI DI DOLORE ADDOMINALE •Viscerale profondo Tipo •Parietale •Riferito 1) DOLORE VISCERALE PROFONDO Sordo e cupo, viene variamente interpretato (a seconda della causa) come CRAMPIFORME, URENTE, TEREBRANTE, LACERANTE, A COLPO DI PUGNALE. In genere è scarsamente localizzato o avvertito nelle regioni mediane. •Colica Carattere •Ileo Paralitico •Urente •Terebrante 2) DOLORE PARIETALE Ben localizzato, asimmetrico, iperestesia cutanea, terebrante, continuo. Conseguente alla stimolazione meccanica o flogistica degli algorecettori del peritoneo parietale. Viene acuito dai movimenti del paziente, dalla tosse e dalla respirazione. E’ costante la contrattura di difesa della muscolatura parietale. Modalità d’insorgenza, intensità e sede 3) DOLORE RIFERITO Avvertito in regioni lontane dall’organo leso è un dolore ben definito e può essere riferito sia alla cute sia ai tessuti profondi. Irradiazione Le strutture interessate hanno la stessa derivazione embriologica del dermatoma del viscere sofferente. scaricato da sunhope.it 16 CARATTERE DEL DOLORE I COLICA MODALITA’ di INSORGENZA – INTENSITA’ e SEDE del DOLORE E’ caratterizzata da dolori spastici molto intensi determinati dalla ostruzione di organi cavi indipendentemente dalla natura dell’ostacolo (neoplasie, calcoli, spasmi muscolari, aderenze,…) -Inizio: improvviso, rapido o graduale ILEO PARALITICO -Intensità: dipende dalla causa scatenante Dolore gravativo determinato dalla distensione abnorme di un organo cavo per aumento del suo contenuto. . Dolore improvviso e brusco (molto intenso) e accompagnato da sintomi sistemici, come nello stato di shock (tachicardia, tachipnea, sudorazione), richiede una terapia di rianimazione e chirurgica. DOLORE URENTE Percepito in genere dai pazieni ulcerosi per l’azione irritante degli acidi gastrici. - Dolore a insorgenza rapida o graduale che aumenta nel tempo. Può stabilizzarsi, regredire e ripresentarsi come nel caso delle coliche o diventare insopportabile per un’evoluzione drammatica della patologia causale. DOLORE TEREBRANTE Causato dall’irritazione della sierosa in seguito a peritoniti, pancreatite o nelle neoplasie maligne. DIFFUSIONE del DOLORE Il dolore, dalla sua sede, può irradiarsi in regioni anche distanti innervate dallo stesso segmento neuronale che innerva l’organo malato. L’irradiazione del dolore costituisce una spia diagnostica per la sua specificità. -COLICA BILIARE Irradiazione del dolore verso il dorso e la spalla destra. -COLICA RENALE Irradiazione alla radice della coscia e ai genitali. -PANCREATITE ACUTA Irradiazione a sbarra sulla parete addominale anteriore e sul dorso L’ASSUNZIONE •di farmaci quali gli antiacidi (ulcera peptica), gli antispastici (colica renale), i vasodilatatori (angina abdominis) • di posture antalgiche quali la genupettorale ( pancreatite acuta), l’ immobile supina ( peritoniti.) o il cambiamento continuo (colica ureterale) - La localizzazione del dolore non è agevole e precisa per la complessa rete neurosensoriale parietale e viscerale dell’addome. LA PERITONITE “Infiammazione della cavità peritoneale causata, in genere, da un’invasione batterica” Classificazione etiopatogenetica 1) Peritonite Acuta Primitiva 2) Peritonite Acuta Secondaria a- invasione batterica o insulto chimico a partenza da:focolaio tossico infettivo del tubo gastroenterico- sistema epato-bilio-pancreatico- apparato urogenitale b- conseguenza di:necrosi / perforazione di viscere addominale/ deiscenza anastomotica/ ferita penetrante 3) Peritonite Cronica Granulomatosa Peritonite Tubercolare PUO’ APPORTARE ELEMENTI UTILI PER LA DIAGNOSI scaricato da sunhope.it 17 LA PERITONITE QUADRO CLINICO “Per la diagnosi è importante la valutazione del dolore addominale e della reazione della parete addominale”. DOLORE ADDOMINALE 1) DOLORE VISCERALE Dolore sordo, mal localizzabile, a carattere spesso urente o crampiforme. Sintomi di accompagnamento: sudorazione, nausea e vomito, senso di malessere, diarrea, ileo paralitico,… 2) DOLORE SOMATICO stimolazione del peritoneo parietale coinvolto dalla flogosi è più intenso di quello viscerale. Nelle fasi iniziali è ben localizzato. -segno di Blumberg (o manovra del rimbalzo) -segno di Murphy spontaneo o provocato -dolore provocato dal dito esploratore durante l’esplorazione rettale o vaginale 3) DOLORE VISCERALE RIFERITO LA PERITONITE QUADRO CLINICO: LA REAZIONE DELLA PARETE 1) IPERTONO MUSCOLARE SECONDARIO A UN RIFLESSO VISCERO-MOTORIO L’ipertono involontario della muscolatura addominale, è in genere, provocato o accentuato dalla palpazione, specie se effettuata in modo brusco - La palpazione deve essere graduale e delicataL’ipertono è evidenziabile in presenza di una colica biliare, ureterale o anche di un’ulcera duodenale NON INDICA L’ESISTENZA DI UNA PERITONITE 2) CONTRATTURA SECONDARIA A RIFLESSO DOLOROSO SOMATICO-MOTORIO E’ SEMPRE ESPRESSIONE DI PERITONITE (Circoscritta o diffusa) La contrattura può essere discreta e limitata oppure intensa e diffusa sino al quadro dell’ADDOME LIGNEO. L’insorgenza può essere progressiva (peritonite da propagazione) o immediata (peritonite da perforazione viscerale) La contrattura è, in genere, spontanea, indipendente dalla palpazione, che la esacerba. Qualsiasi movimento del paziente, anche respiratorio, viene limitato. PAZIENTE IMMOBILE NEL LETTO ATTENZIONE!! Le persone anziane, cachettiche , obese con ipotonia muscolare, le puerpere, i pazienti in stato di shock, possono non presentare reazioni di difesa. scaricato da sunhope.it 18 Linee verticali Fossetta giugulare ADDOME ADDOME Linea XIFOSTERNALE Punto Linea Verticali Linea MEDIANA PARACENTRALE IX Cartilagine PARACENTRALE Linee di Riferimento Linee di Riferimento Orizzontali Linea Transpilorica Linea Sottocostale Linea Ombelicale Linea Tubercolare Sinfisi Pubica Punto di mezzo tra la spina iliaca anterosuperiore e la linea mediana Punto di mezzo tra L Transpilorica e la Sinfisi Pubica Punto di mezzo tra la Fossetta Giugulare e la Sinfisi Pubica scaricato da sunhope.it 19 QUADRANTI e REGIONI ADDOMINALI ANTERIORI Semeiotica generale dell’addome/topografia dei visceri Fegato: occupa l’ipocondrio destro e parte dell’epigastrio Milza: situata nell’ipocondrio sinistro e nell’epigastrio ed e’ contenuta nelle porzioni alte sottocostali sinistre dell’addome. Reni : polo sup = ipocondrio ; polo inf = fianco Stomaco: occupa l’ipocondrio sinistro e l’epigastrio e’ in parte contenuto nella regione sottocostale sinistra Il pancreas: e’ contenuto nella porzione della C duodenale si proietta all’epigastrio e solo in piccola parte all’ipocondrio sinistro (coda) Intestino tenue: regione mesogastrica ed ipogastrica Cieco ed appendice vermiforme: regione iliaca destra Colon: - ascendente = regione del fianco destro; - discendente = regione del fianco sinistro; - trasverso = regione ipocondrio destro, epigastrio, ipocondrio sinistro; Sigma = fossa iliaca sinistra. Metodo Sistematico di Esame Addome 1. Ispezione 2. Palpazione Superficiale 3. Palpazione Profonda 4. Percussione 5. Auscultazione Le anomalie di Reni, Pancreas e Duodeno sono, in quanto retroperitoneali, sono difficilmente avvertibili nell’adulto e ancora meno nel bambino scaricato da sunhope.it 20 METODI DI INDAGINE FISICA: ORGANI ADDOMINALI Antro gastrico (Corpo): Ispezione, palpazione, percussione Intestino tenue e Digiuno: Ispezione, palpazione, percussione, auscultazione Fegato: Ispezione, palpazione, percussione, auscultazione (sfregamenti da periepatite nelle inspirazioni profonde) Milza: Ispezione, palpazione, percussione, auscultazione ( sfregamenti da perisplenite nelle inspirazioni profonde) Vescica e Utero ingrossato: Ispezione, palpazione, percussione METODI DI INDAGINE FISICA: STRUTTURE RETROPERITONEALI Stato dei Tegumenti Cicatrici Eventuali ernie (manovra di Valsalva) Smagliature; Eruzioni Simmetria (asimmetria da cisti ovarica) Piano Globoso ( meteorismo) Svasato (ascite) Incavato, a barca Contorno generale dell’addome Normoposta (centrale) Lateralizzata Cicatrice ombelicale Introflessione Introflessa (normale) Estroflessa (ernia,ascite) Palpazione, auscultazione ISPEZIONE DELLA PARETE ADDOMINALE MOVIMENTI 1. Disegno di onde peristaltiche 2. Presenza di moto respiratorio ritmico 3. Presenza di pulsazioni vascolari • Posizione Ispezione, Palpazione Aorta addominale: • Colore e pigmentazioni Ispezione, palpazione bimanuale, auscultazione (soffi da stenosi dell’arteria renale) Masse retroperitoneali: ISPEZIONE ADDOMINALE Distribuzione pilifera Reni: CIRCOLI COLLATERALI 1. Ostruzione della vena Porta (caput medusae) 2. Ostruzione della vena Cava Inferiore scaricato da sunhope.it 21 Circoli Collaterali L’addome è svasato ai lati; Batraciano, se l’ascite è di vecchia data e consistente Ostruzione Reticolo Portale puro (Porta- VCS) () : Della Vena Porta: sangue deviato tramite le vene paraombelicali alla VCS e/o VCI Della Vena Cava Inf: sangue deviato in alto alla VCS pervietà delle vene paraombelicali (vene porte accessorie) Prominenza asimmetrica CAPUT MEDUSAE: pervietà della vena ombelicale ! Reticolo Porta – VCI () : pervietà delle vene paraombelicali A L’addome è globoso Reticolo VCI-VCS: Laterale – ostruzione VCI B A = CIRCOLI PORTA - CAVA B = CIRCOLI CAVA - CAVA Circoli collaterali a “Caput Medusae” scaricato da sunhope.it 22 LE IPERTENSIONI PORTALI SPIDER NEVI Vene Paraombelicali Sx Dx Varici Esofagee scaricato da sunhope.it 23 Insufficienza epatica PALPAZIONE ADDOME GINECOMASTIA Palpazione superficiale Palpazione profonda Obiettivi: Palpazione Superficiale: rileva i lievi dolori e la resistenza della parete. Mano a piatto, NON con la PUNTA DELLE DITA Palpazione Profonda: aumento graduale della pressione con o senza l’aiuto della sinistra. Può essere AD UNA MANO o BIMANUALE (fegato, reni e milza) INFORMAZIONI EVINCIBILI DALLA PALPAZIONE Deve fornire dati in relazione alla TRATTABILITA’: Trattabile alla palpazione superficiale e profonda Poco trattabile alla palpazione superficiale e profonda Non trattabile alla palpazione superficiale e profonda 1) localizzazione dei dolori spontanei o provocati 2) studio degli organi accessibili INFORMAZIONI EVINCIBILI DALLA PALPAZIONE Deve fornire dati in relazione al DOLORE ed alla sua Localizzazione NON DOLENTE alla palpazione superficiale e profonda Dolore alla palpazione superficiale Dolore alla palpazione profonda Palpare prima le zone NON DOLENTI ed avvicinarsi alle dolenti delicatamente scaricato da sunhope.it 24 PUNTI DOLOROSI ADDOMINALI CLASSICI 1 punto epigastrico: all’unione del terzo superiore con il terzo medio della linea xifo-ombelicale 2 punto colecistico: fondo della colecisti. Situato subito al di sotto della IX costa, all’intersezione con la linea paracentrale 3 punto pilorico: situato all’interno del punto colecistico, sulla linea che unisce i margini inferiori della X costa 4 punto solare: all’unione del terzo inferiore e del terzo medio della linea xifo-ombelicale 5 punto di Morris (appendicite): sulla linea che 1. Punto ureterale superiore: incrocio linea transipilorica e linea verticale paracentrale 2. Punto ureterale medio: lungo linea bisiliaca all’incrocio con la paracentrale unisce l’ombelico con la spina iliaca anteriore superiore destra, a 3 cm dall’ombelico 3. Punto ureterale sopra pubico: sovrastante tubercolo del pube 6 punto di MAC BURNEY (appendicite): a metà 4. Punto ureterale inferiore: della linea che unisce l’ombelico con la spina iliaca anteriore superiore destra • uomo: esplorazione rettale 7 punto di Lanz (appendicite): all’unione del terzo • donna: esplorazione vaginale a vescica piena laterale con il terzo medio della linea bisiliaca 8.9 punti ovarici: a metà della linea che unisce l’ombelico con il centro della arcata crurale 10 punto uterino: sulla linea mediana, sopra la sinfisi pubica Ascite Punti dolorosi renali RICERCA DEL FIOTTO ADDOMINALE “liquido in addome libero e sotto tensione” 1. Punto vertebrale 2. Punto angolo-scapolare 3. Punto costo-vertebrale 4. Punto costo-muscolare 5. Punto costale scaricato da sunhope.it 25 Cause di ascite Ipertensione portale Cause cardiache con stasi epatica Sindrome nefrosica con proteinuria e ipoalbuminemia Cause flogistiche Scompenso cardiaco congestizio con edemi declivi, cardiomegalia, turgore delle giugulari, epatomegalia, reflusso epatogiugulare Pericardite costrittiva con assenza di cardiomegalia e presenza di polso paradosso Causa renale Aumento pv + Ipoalbuminemia + Ritenzione idrosalina Peritoniti primitive e secondarie Cause neoplastiche peritoneali o da organi intraaddominali Percussione Addome Obiettivi: caratterizzare i suoni addominali normali:zone di ottusità e timpanismo e caratterizzare eventuali raccolte addominali Il suono normale è TIMPANICO DIFFUSO SU TUTTO L’AMBITO; più grave (iperchiaro) sull’area di TRAUBE; meno grave (ipofonetico) in zona periombelicale e lungo il decorso del colon; più alto ( OTTUSO) su area epatica in ispirazione profonda. AREA DI TRAUBE Scomparsa / riduzione dell’area di Traube per: AREA DI TIMPANISMO dovuta alla proiezione del fondo gastrico sulla parete costale Splenomegalia Versamento pleurico sin. Cardiomegalia LOCALIZZAZI ONE • VI cart. costale superiormente • IX Cart. costale inferiormente • Punta del Cuore medialmente • Linea ascellare anteriore, lateral. 8-10 cm in altezza Versamento pericardico 12 cm in larghezza scaricato da sunhope.it 26 IL VERSAMENTO ASCITICO PERCUSSIONE RAGGIATA E CENTRIFUGA. LEGGERA EFFETTO DELLA POSTURA SUL VERSAMENTO LIBERO ASCITICO ADDOMINALE PERCUSSIONE LINEARE SUONO TIMPANICO SUONO OTTUSO MASSE SOLIDE ADDOMINALI SUONO TIMPANICO aria SUONO OTTUSO liquido masse solide LIMITE SUPERIORE CONCAVO VS ALTO E A PROFILO LINEARE NELLA ASCITE “NON NEOPLASTICA” LIMITE SUPERIORE CONCAVO VS ALTO E A PROFILO IRREGOLARE NELLA ASCITE “ NEOPLASTICA” scaricato da sunhope.it 27 Auscultazione Addome Borborigmi (Normale) Sfregamenti (Patologici) Suoni gorgoglianti dovuti a peristalsi attiva Possono acquisire particolare importanza in corso di flogosi dei foglietti epatici (periepatite) e splenici. SEMEIOTICA FISICA DEI PRINCIPALI ORGANI ADDOMINALI Soffi (Patologici) Aneurisma aorta addominale, stenosi dell’arteria renale o della mesenterica SEMEIOTICA FISICA DEL FEGATO PALPAZIONE DEL FEGATO PALPAZIONE > Delimitazione del margine epatico e della consistenza > Valutazione della dolorabilità 1. Iniziare da fossa iliaca destra 2. Fare inspirare il pz. durante la palpazione PALPAZIONE CON MANI A PIATTO MANOVRA DI UNCINAMENTO scaricato da sunhope.it 28 PALPAZIONE DEL FEGATO Caratteri semeiologici Palpazione del fegato DIMENSIONI Indicare la distanza del margine epatico rispetto all’arcata costale sulla linea xifo-ombelicale, paracentrale, ascellare anteriore • CONSISTENZA Parenchimatosa > normale Aumentata > fibrosi, neoplasia, stasi cronica, steatosi Diminuita > edema PALPAZIONE DEL FEGATO Caratteri semeiologici CARATTERI DEL MARGINE Smusso > normale Accentuato > Tagliente > fibrosi, cirrosi Arrotondato > stasi acuta, epatite acuta Regolare Irregolare > macronoduli, neoplasie PALPAZIONE DEL FEGATO Caratteri semeiologici SUPERFICIE Liscia > normale Micronodulare > epatiti croniche Macronodulare > cirrosi alcoolica, neoplasie, policistosi epatica Nodulo singolo > neoplasia, cisti scaricato da sunhope.it 29 PALPAZIONE DEL FEGATO Caratteri semeiologici CARATTERISTICHE DEI NODULI Numero Sede > lobi epatici Consistenza > parenchimatosa, dura, lignea, teso-elastica Superficie > regolare, irregolare, liscia Rapporti reciproci tra i noduli > isolati, confluenti PALPAZIONE DEL FEGATO Caratteri semeiologici SEMEIOTICA DEL FEGATO PERCUSSIONE Delimitazione del margine/limite superiore epatico Presenza dell’ottusità epatica Si percuote sulla emiclaveare (anteriormente), sulla ascellare anteriore (lateralmente) DOLENZIA E DOLORABILITA’ Distensione acuta della capsula glissoniana > fegato da stasi acuta epatiti acute Necrosi epatica da occlusione venosa Infiltrazione della capsula glissoniana > Neoplasie infiltranti AIA DI OTTUSITÀ EPATICA AIA DI TRAUBE !!! La scomparsa dell’aia di ottusità epatica significa la presenza di aria libera in peritoneo > perforazione gastrica o intestinale scaricato da sunhope.it 30 DIMENSIONI DEL FEGATO Si riferiscono a quelle della ottusità globale ( assoluta + relativa ) Cause di abbassamento ( Ptosi ) del limite superiore del fegato Infatti, l’ottusità assoluta può variare in minus (enfisema) o in plus ( retrazioni del margine inferiore) in rapporto al variare delle condizioni del polmone Condizioni toraciche: abbassamento del diaframma per enfisema/ Pnx/ Pleurite massiva Rilassamento dell’apparato sospensore Cause di risalita del limite superiore del fegato Ingrandimento del viscere (epatomegalia) Affezioni FEGATO Limite sup. della ottusità relativa al margine inferiore V costola sulla Emiclaveare; al VI e VII spazio intercostale sulla Ascellare anteriore e media, rispettivamente Limite sup. della ottusità assoluta 2 - 3 cm più in basso vs ottusità relativa al margine inf. VI cost. sulla Emiclaveare; ai margini sup. e inf. della VII cost. sulla Ascellare anteriore e media, rispettivamente Entrambi i limiti discendono di circa 2 cm nella inspirazione profonda e di 1 cm in posizione eretta PUNTO PARACENTRALE VIII Cartilagine Margine inferiore in posizione supina, corrisponde all’arcata costale dalla Ascellare media alla Emiclaveare; successivamente deborda di circa 1 dito trasverso fino alla parasternale LINEE PARACENTRALI si immette sotto l’arcata costale sinistra lungo la parasternale all’altezza (nel normale) della cartilagine della VIII costola. •SEGNO DI MURPHY •LEGGE DI COURVASIER-TERRIER 1. ITTERO + COLECISTI AUMENTATA DI VOLUME = CANCRO • La colecisti avendo pareti sane ha avuto modo di dilatarsi in relazione all’ostacolo deflusso 2. • ITTERO SENZA COLECISTI APPPREZZABILE = LITIASI Nel contesto di una flogosi cronica, la parete della colecisti ha perso elasticità e tende a non dilatarsi ECCEZIONI: 1) Alla litiasi della via biliare principale si associa un calcolo incuneato nel cistico, che ostacola il passaggio della bile. Ne consegue la dilatazione della colecisti (idrope) che fa eccezione alla legge di Curvoisier-Terrier scaricato da sunhope.it 31 ECCEZIONI: 2 – TUMORE DELL’ILO EPATICO Se il cancro delle vie biliari ha sede al di sopra dello sbocco del cistico, il quadro che si ha è quello di un ittero senza aumento di volume della colecisti MILZA scaricato da sunhope.it 32 GRADI DIVERSI DI SPLENOMEGALIE: LIEVE MODERATO NOTEVOLE COSPICUO INCISURE TRASVERSALI DEL MARGINE MEDIALE !! msc IX sic RENE mic scaricato da sunhope.it 33 scaricato da sunhope.it 34