CORSO DI LAUREA TRIENNALE – SCIENZA DELLE FINANZE Cattedra unificata Anno accademico 2013-14 Prof.ssa Maria Gabriella Briotti [email protected] Lezione 18 novembre 2013 UN SISTEMA ECONOMICO RAGGIUNGE L’OTTIMO PARETIANO (EFFICIENZA PARETIANA) QUANDO SONO SODDISFATTE TRE CONDIZIONI 1. Allocazione efficiente del consumo => Massimizza utilità individuali OTTIMO NELLO SCAMBIO = UGUAGLIANZA DEI SMS Finché trovo qualcuno disposto a darmi più di quanto io chieda a parità di soddisfazione conviene continuare a scambiare… 2. Allocazione efficiente nella produzione=> Massimizza il prodotto OTTIMO NELLA PRODUZIONE = UGUAGLIANZA DEI SMST Finché un fattore è relativamente più produttivo in un settore rispetto a un altro settore conviene continuare a modificare la combinazione inputs… 3. EFFICIENZA“GENERALE” E OTTIMO “GENERALE” = UGUAGLIANZA TRA SMS E SMT Scelta dei beni da produrre E' IL FUNZIONAMENTO DEL MERCATO SULLA BASE DELLE LEGGI COMPORTAMENTALI DEL CONSUMATORE E PRODUTTORE 1 REALIZZA QUESTO CRITERIO DI EFFICIENZA IN GRADO DI PORTARCI A SITUAZIONI EFFICIENTI DI OTTIMO PARETIANO? PRIMO TEOREMA FONDAMENTALE DELL'ECONOMIA DEL BENESSERE: IN UN SISTEMA ECONOMICO CON MERCATI CHE OPERANO IN CONCORRENZA PERFETTA, E SE I MERCATI SONO COMPLETI, E SE LE FUNZIONI DI UTILITA’ SEGUONO LE PROPRIETA' NORMALMENTE IPOTIZZATE, E SE LE FUNZIONI DI PRODUZIONI ESCLUDONO RENDIMENTI CRESCENTI DI SCALA, UN EQUILIBRIO CONCORRENZIALE ESISTE ED E’ UN OTTIMO PARETIANO (efficienza allocativa) => LIBERE FORZE DEL MERCATO CONDUCONO AUTOMATICAMENTE A UN OTTIMO PARETIANO Nota: Potenziale fallimento del mercato e necessità di intervento pubblico se il mercato non ha le caratteristiche richieste dal teorema Condizione di CONCORRENZA PERFETTA SI HA CONCORRENZA PERFETTA IN PRESENZA DI: • BENI OMOGENEI • ELEVATA NUMEROSITA’ DEGLI OPERATORI • ASSENZA DI INTESE O DI ACCORDI TRA DI ESSI • LIBERTA’ DI INGRESSO E DI USCITA DAL MERCATO • PERFETTA INFORMAZIONE => Ciò implica comportamenti price-taking, il prezzo è un dato su cui il singolo operatore non può influire. 2 MERCATI COMPLETI: ipotesi secondo cui tutto ciò da cui dipende l’utilità degli individui può essere comprato e venduto in appositi mercati. In particolare M.C. escludono la possibilità di esternalità (es. inquinamento) => Esiste un mercato per ogni bene e servizio al presente o nei periodi nei quali si estende l’orizzonte della scelta Condizioni: Non ci sono esternalità! Non ci sono beni pubblici! Non ci sono costi di transaz. e asimmetrie informative! Nota => LA PORTATA PROPOSITIVA DEL PRIMO TEOREMA è PIUTTOSTO LIMITATA PER LA DIFFICOLTA' DI SODDISFARE NELL'ECONOMIA CONCRETA TUTTE LE CONDIZIONI CHE GARANTISCONO L'ESISTENZA E LA STABILITA’ DI UN EQUILIBRIO DI CONCORRENZA PERFETTA. Nota=> CON FALLIMENTO DEL MERCATO SI INTENDE IL VENIR MENO DELLE CONDIZIONI IN CUI IL MERCATO CONSEGUA SPONTANEAMENTE UNA POSIZIONE DI OTTIMO Nota => IL PRIMO TEOREMA indicando il fallimento del mercato PRECISA I LIMITI DELL'AZIONE DELLE LIBERE FORZE DI MERCATO E APRE LA STRADA ALL'INTERVENTO PUBBLICO. INTRODUCIAMO IL CONCETTO DI EQUITA' VARIE CONCEZIONI - COLLEGATE COMUNQUE A UNA QUALCHE IDEA DI EGUAGLIANZA - CONCEZIONI Più DIFFUSE E NON CONVERGENTI 1. EGUAGLIANZA DEI RISULTATI (ESEMPIO REDDITO) 2. EGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA’ (ES.: FATTORI DA CUI DIPENDE LA CAPACITA’ DI GUADAGNARE, CONOSCENZA) EFFICIENZA DI PARETO ED EQUITA’ 3 EQUITA’ è soddisfatta se gli obiettivi vengono raggiunti rispettando una qualche idea di “giustizia” nell’appropriazione dei benefici e nella sopportazione dei costi (es. concorrenza perfetta) Il concetto di ottimo paretiano produce situazioni efficienti in senso paretiano, punti di ottimo ma non necessariamente buoni, nel senso di auspicabili poiché potrebbero rappresentare situazioni con consumatori che hanno appena i mezzi per sopravvivere => O.P. non implica un giudizio di merito sulla sua desiderabilità SPOSTANDOCI SU UNA DIVERSA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO LA CONFIGURAZIONE DELL'OTTIMO PARETIANO CAMBIA, QUINDI I PUNTI DI OTTIMO (NEL SENSO PARETIANO) SONO TANTI OGNUNO CORRISPONDE A UNA DIVERSA DISTRIBUZIONE iniziale delle dotazioni tra individui. (es. Bice e Andrea) Il criterio paretiano PRESCINDE DA CONSIDERAZIONI DISTRIBUTIVE E NON ENTRA NEL MERITO DELLA MAGGIORE O MINORE EQUITA’ DI UNA DATA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO DI PARTENZA RISPETTO A ALTRE. CIO’ CHE E’ OTTIMO NELL'EFFICIENZA NON E’ NECESSARIAMENTE AUSPICABILE. SI INTRAVEDE LA POSSIBILITA’ DI UN INTERVENTO DELLO STATO (spostiamoci verso punti di ottimo auspicabile) Se un policy o pianificatore sociale, giudica negativamente una forte differenziazione delle utilità finali tra individui, come può raggiungere una maggiore equità distributiva? (Nota: giudizio di valore) 4 SI PUO’ RAGGIUNGERE ATTRAVERSO IL MERCATO QUALSIASI DISTRIBUZIONE DELLE UTILITA’ CHE SI PRESCELGA? SECONDO TEOREMA FONDAMENTALE DELL'ECONOMIA DEL BENESSERE SE IL PRIMO TEOREMA è VALIDO, SE LE FUNZIONI DI UTILITA’ E QUELLE DI PRODUZIONE SONO CONVESSE, CON MERCATI COMPLETI, OGNI POSIZIONE DI OTTIMO PARETIANO PUO’ ESSERE REALIZZATA COME EQUILIBRIO CONCORRENZIALE, ATTRAVERSO UNA APPROPRIATA DISTRIBUZIONE INIZIALE DELLE DOTAZIONI (O RISORSE) DEGLI INDIVIDUI QUINDI SE IL PRIMO TEOREMA è VALIDO (e se …), REDISTRIBUENDO OPPORTUNAMENTE LE DOTAZIONI INIZIALE DEGLI INDIVIDUI SI PUO’ REALIZZARE UN ALTRO OTTIMO PARETIANO ATTRAVERSO IL MERCATO. Potenziale fallimento del mercato e necessità di intervento pubblico se OTTIMO PARETIANO NON E’ AUSPICABILE, Il libero operare delle forze di mercato non garantisce che si pervenga a situazioni distributive accettabili (es. si potrebbe infatti concretizzare una concentrazione reddito estrema). CONCLUSIONE: DIVISIONE ISTITUZIONALE DI COMPITI TRA STATO E MERCATO. LO STATO DETERMINA L’EQUITA’ (CON LA REDISTRIBUZIONE), IL MERCATO CONCORRENZIALE DETERMINA L’EFFICIENZA ALLOCATIVA. PER OTTENERE LA DISTRIBUZIONE FINALE DI UTILITA’ CHE SI DESIDERA – E’ NECESSARIO DISTRIBUIRE OPPORTUNAMENTE LE RISORSE INIZIALI E POI LASCIAR FARE AL SISTEMA CONCORRENZIALE (COSI ANCHE L’EFFICIENZA SAREBBE ASSICURATA) => SECONDO TEOREMA 5 Significato e limiti del Secondo Teorema Il teorema indica un’assegnazione dei compiti : STATO redistribuzione iniziale MERCATO allocazione tramite l’equilibrio concorrenziale Nota: Ipotesi di separabilità tra redistribuzione ed efficienza è controversa VARIE CRITICHE AL SECONDO TEOREMA IN PARTICOLARE: LO STATO NON POSSIEDE LE INFORMAZIONI NECESSARIE PER SVOLGERE IL RUOLO CHE GLI ASSEGNA IL TEOREMA (DECIDERE LA DISTRIBUZIONE FINALE DELLE UTILITA’) LIMITI DELL’INDIVIDUALISMO E DEL WELFARISMO SU CUI E’ BASATO. IN PARTICOLARE, POSSONO ESSERE IMPORTANTI ALTRE INFORMAZIONI OLTRE AL BENESSERE DEI SINGOLI COME DA LORO PERCEPITO. (Es. Nuova definizione di Prodotto interno lordo?) 6 CAUSE DELLE VIOLAZIONI DI EFFICIENZA E EQUITA’ NEI MERCATI: Ipotesi di base 1. Mercati Mercati concorrenziali Mercati completi 2. Ottimo paretiano Cause Fallimento Esempi intervento pubblico BENI NON OMOGENEI Correttivo SCARSA NUMEROSITA’ DEGLI OPERATORI PRESENZA DI INTESE O DI ACCORDI RENDIMENTI SCALA CRESCENTI BARRIERE/ COSTI INGRESSO/USCITA INFORMAZIONE IMPERFETTA REGIMI NON CONCORRENZIALI (MONOPOLIO) ESTERNALITA’ Creazione mercato … BENI PUBBLICI Impresa pubblica … COSTI DI TRANSAZIONE E ASIMMETRIE INFORMATIVE Estrema deprivazione di taluni Redistributivo … (principio condiviso) Bisogni meritori (istruzione, Scelte pubbliche sanità) (paternalismo) Specificità efficienza paretiana Varie (brevetti/diritti di autore…) Domanda: Enunciare le cause di fallimento del mercato in un contesto di analisi statica 7 FALLIMENTI MICRO DEL MERCATO: MERCATI INCOMPLETI e BENI PUBBLICI Mercato completo: quando esiste un mercato dove tutti i beni in essere possono essere scambiati a un dato prezzo. INCOMPLETEZZA DEI MERCATI NEI CASI DI: - BENI PUBBLICI - ESTERNALITA’ - ASSENZA DI MERCATI PER COSTI DI TRANSAZIONE E ASIMMETRIE (caratteristiche dei beni pubblici => MANCA IL MERCATO => MERCATI INCOMPLETI => fallimento del mercato => necessità di intervento pubblico) CARATTERISTICA PRINCIPALE: NON – RIVALITA’ NEL CONSUMO PRODURRE UN BENE PUBBLICO SIGNIFICA PRODURRE UN BENE DI CUI POSSONO USUFRUIRE PIU’ PERSONE SENZA RIDURRE IL BENEFICIO CONSEGUITO DA ALTRI NEL CONSUMO DELLO STESSO BENE L’AUMENTO DI CONSUMO DA PARTE DI UN SOGGETTO NON RIDUCE LA DISPONIBILITA’ PER UN ALTRO. ES. Difesa nazionale, illuminazione delle strade, faro. IL CONSUMO AGGIUNTIVO NON GENERA COSTI AGGIUNTIVI => PER QUESTA CARATTERISTICA LA PRODUZIONE DI UN BENE PUBBLICO IN GENERE NON DETERMINA COSTI VARIABILI (CIOE’ QUEI COSTI CHE DIPENDONO DAL NUMERO DI COLORO CHE FRUISCONO DEL BENE O SERVIZIO) MA SOLTANTO COSTI FISSI. 8 L’IMPORTANZA CHE ASSUMONO I COSTI FISSI Costo medio totale (costo unitario) è decrescente all’aumentare della quantità di servizio reso => economie di scala crescenti. Es. Ponte NON ESCLUDIBILITA’ DAL CONSUMO DEL BENE (faro) EFFETTI PROBLEMATICI => FREE RIDING DEI FRUITORI (ATTENDONO CHE SI PRODUCA E DI FRUIRNE SENZA PAGARE), => ANNULLAMENTO DEI PROFITTI E NON CONVENIENZA ALLA PRODUZIONE => fallimento mercato Non rivalità e non escludibilità => intervento pubblico per produrli o stimolarne la produzione o per regolarne l’uso NOTA: Costi fissi elevati => Economie di scala crescenti => ASSIMILA I BENI PUBBLICI AL MONOPOLIO NATURALE: Conclusione: mercato non concorrenziale => UNA SOLA IMPRESA PRODUTTRICE CLASSIFICAZIONE: bene pubblico puro non rivalità e non escludibilità bene pubblico misto o impuro non rivalità BENI PUBBLICI GLOBALI: CONSEGUENZE CHE RICADONO SU AREE AMPLISSIME AL LIMITE IL GLOBO (AMBIENTE, STABILITA’ FINANZIARIA) 9 LA TRAGEDIA DELLE PROPRIETA’ COMUNI. Inefficienza dovuta al fatto che ciascuno usa la risorsa senza tenere conto degli effetti complessivi delle proprie azioni: aria acqua e altre risorse naturali. (condominio: ripartizione costi acqua per millesimi/unità abitativa non per consumo). FREE RIDING con un bene pubblico/comunità BICE E ANDREA SONO CONDOMINI DECIDONO SE ACQUISTARE O NO UN ALBERO PER IL GIARDINO. IPOTESI: PREZZO DI RISERVA DI BICE= 400 PREZZO DI RISERVA DI ANDREA = 400 PREZZO DELL’ALBERO= 700 Regola: SE ENTRAMBI ACCONSENTONO IL COSTO VIENE DIVISO (350 ca); SE SOLO UNO/A ACCONSENTE, PAGA TUTTO LUI/LEI. IN TABELLA I CASI POSSIBILI: Quale soluzione? DILEMMA DEL PRIGIONIERO! PRIMO NUMERO VANTAGGIO DI BCE, SECONDO DI ANDREA STRATEGIA DOMINANTE PER ENTRAMBI in mercato concorrenziale: => NON ACCONSENTIRE 10 La soluzione 50 50 è la soluzione cooperativa ma non è di equilibrio in un regime privatistico di mercato concorrenziale perché ognuno mira a ottenere un maggiore vantaggio da situazioni non cooperative (equilibrio di Nash) FORMALIZZAZIONE DI SAMUELSON Le condizioni dell’ottimo paretiano generale sono diverse da quelle viste per un mercato di concorrenza perfetta ovvero il saggio marginale di sostituzione tra due beni uguale per ogni individuo al saggio marginale di trasformazione tra due beni. Infatti, se il saggio di trasformazione di pane e faro è 2 a 1 (-2 pane = + 1 faro), nel caso di bene pubblico non è più richiesto che sia uguale al sms per ogni singolo consumatore. Se i consumatori sono quattro, basta che ciascuno rinunci a ½ di unità di pane per avere un faro a parità di soddisfazione (non rivalità del consumo di faro) => Condizione (n. 3) di efficienza generale in presenza di beni pubblici diventa: la somma dei saggi marginali di sostituzione dei vari soggetti consumatori deve essere uguale al saggio marginale di trasformazione nella produzione Conclusione: La necessità di attuare politiche cooperative per conseguire il massimo beneficio per la collettività è la giustificazione alla base dell’intervento pubblico nella produzione del bene e del finanziamento pubblico della produzione di taluni beni pubblici tramite i proventi fiscali invece del prezzo. 11 Problemi principali fronteggiati dall’intervento pubblico, in tale contesto Problema dell’entità ottimale del bene da produrre e della rilevazione delle preferenze (rivelate) e dell’esistenza di eventuali congestioni A favore del decentramento: decisioni ad opera di collettività ristrette quali enti locali (Tiebout, 1956) i BENI DA CLUB (Buchanan, 1965) se i fruitori del bene pubblico rappresentano un numero esiguo rispetto alla collettività. Gli individui si spostano verso le collettività la cui offerta di beni pubblici meglio si adatta alle loro scelte, quindi “votando con i propri piedi”. 12