Perché le tartarughe non ci rivolgono più la parola. Di Luciano Zambianchi Oggi non se lo ricorda più nessuno, ma c’era un tempo in cui le tartarughe, che anche adesso sono apprezzate come simbolo di saggezza, erano ammirate anche per la loro fine eloquenza. Era il tempo in cui gli dei e gli uomini convivevano in pace, anche grazie ai consigli delle tartarughe, che avevano si le loro idee, forse un poco conservatrici, ma che avevano per tutti un consiglio e una parola buona elargita con una voce armoniosa e dolcissima, ed era proprio il suono della loro voce a rendere così ascoltati i loro consigli. Una delle convinzioni su cui si basava la “filosofia” delle tartarughe era che ad ogni essere dovessero venir riservate le possibilità, e le prerogative, della sua specie. Proprio per questo le tartarughe si opponevano con focosi discorsi Tartaruga gigante agli accoppiamenti tra specie diverse, ancora non c’erano stati i “misfatti” che poi avrebbero prodotto personaggi nefasti come i ciclopi, Ercole, Achille ecc. ecc. , ma la cosa era nell’aria e le tartarughe già avevano capito che presto qualche intelligentone le avrebbe messe a correre contro Achille “pie’ veloce” e cercavano di evitarlo. Nonostante questo Zeus, il più birichino tra gli dei, mise incinta Maia ( la più bella delle Pleiadi) ed ecco l’inizio della fine: nacque Ermes un bimbo degno di tanto padre. Già da appena partorito si capì subito che l’equilibrio ormai si era rotto, Ermes che era nato in una grotta del monte Cillene (il più alto del Peloponneso), appena si accorse di esser solo si tolse le fasce e uscì dalla caverna. Subito incontrò una tartaruga che gli raccomandò di non far birichinate e lui per ricambiarla le tolse il Ermes e la tartaruga carapace e con la parte cava ci fece una cetra a sette corde (una cetra che proprio grazie alla tartaruga emetteva un suono dolcissimo). Il teppistello poi andò a rubare una mandria di buoi ad Apollo trascinandoli per la coda, in modo che non si potessero seguire le tracce, nascose le bestie nell’Elide e poi tornò nella grotta in cui era nato, si rimise le fasce e rimase ad aspettare facendo finta di dormire. Apollo arrabbiatissimo dopo un poco capì il trucco e arrivò alla grotta, allora Ermes si mise a suonare e grazie alla dolcezza del suono della cetra di tartaruga incantò Apollo che lo perdonò e addirittura gli regalò una verga magica. Da quel giorno le tartarughe furono più attente, evitarono di farsi notare ma la cosa non servì, così anche le signore imitarono Ermes e rubarono i carapaci per fare pettini e specchi. Il mondo senza i saggi consigli delle tartarughe diventò un posto in cui tutti litigavano e così anche gli uomini decisero di strappare i carapaci per farne elmi e scudi. È in quel giorno che le povere tartarughe fecero voto di silenzio e incominciarono a nascondersi; a quanto mi risulta, ancora nessuna ha infranto il voto!