junior - Corpo Forestale dello Stato

JUNIOR
“LE TARTARUGHE POTREBBERO
RACCONTARE, DELLE STRADE,
PIÙ DI QUANTO NON POTREBBERO
LE LEPRI.”
KAHLIL GIBRAN, Sabbia e spuma, 1926
Le tartarughe, terrestri, marine
o palustri che siano, sono da sempre
considerati rettili affascinanti e ricchi
di mistero.
di Giulia Corrado
Silvano
LE NOSTRE TARTARUGHE TERRESTRI
Tra le specie di tartarughe terrestri più diffuse in Italia
troviamo:
- Testudo Hermanni (testuggine comune): unica specie autoctona del nostro Paese.
- Testudo Graeca (testuggine greca): la troviamo
principalmente in Liguria e Toscana.
- Testudo Marginata (testuggine marginata):
ormai naturalizzata in Sardegna.
MASCHIO O FEMMINA?
Riconoscere una tartaruga maschio da un esemplare femmina non è un gioco da ragazzi,
occorre infatti avere un occhio attento ed
esperto. Ma… state attenti alla coda, è un
ottimo indizio!
- I maschi hanno una coda molto più lunga di
quella delle femmine, arrivano fino al doppio della lunghezza.
- Il piastrone del maschio è leggermente concavo
rispetto alla femmina che è piatto (il piastrone è la
parte inferiore del guscio).
- I maschi adulti sono generalmente più piccoli
delle femmine adulte.
ATTENZIONE: nessun problema per la convivenza
tra due esemplari femmine, decisamente pericoloso
sarà invece mettere insieme più maschi. Ma perché?
Perché lottano fino allo sfinimento per avere il controllo del territorio, specie nella stagione degli amori. La proporzione giusta è 1 maschio per ogni 3-4
femmine.
54 - Il Forestale n. 75
JUNIOR
UNA SANA ALIMENTAZIONE PER UNA VITA LUNGA 100 ANNI
La tartaruga terrestre può vivere tranquillamente fino alle fatidiche 100 candeline,
ovviamente dovrà prestare attenzione all’alimentazione! Da sottolineare la sua
dieta vegetariana e quindi via libera a verdure varie, specialmente insalata, senza
disdegnare la frutta ben matura (senza eccedere!), aggiungendo magari del calcio
somministrando loro ossi di seppia ben puliti.
QUANTI ANNI HAI TARTARUGA?
Sapere quanti anni ha una tartaruga è un po’ come contare gli anni di un albero. Si,
ma come? Osservandola attentamente si dovrebbero riuscire a contare gli anelli
che costituiscono ogni singola placca del guscio, ad ogni anello corrisponde un
periodo di accrescimento.
Quindi fate i vostri conti!
È L’ORA DEL LETARGO…ARRIVEDERCI A PRIMAVERA
Le nostre tartarughe terrestri si godono il periodo del letargo durante la stagione invernale per poi uscire fuori in primavera.
Scavano buche sotterranee per una profondità di circa 30 cm, in cui si chiudono,
appunto, fino allo sbocciare della primavera successiva. Come per tutti i letarghi
anche in questo caso le funzioni vitali sono ridotte al minimo per non sprecare
energie.
Una cosa importante è non mandare in letargo (per gli esemplari domestici) tartarughe ferite o malate.
LA TARTARUGA E IL SUO GUSCIO:
INSIEME PER TUTTA LA VITA
La tartaruga terrestre è dotata di una corazza che la distingue da tutti i tipi di rettili ed è formata da un guscio placcato dorsale, chiamato CARAPACE, che svolge
una funzione protettiva e da un PIASTRONE che ricopre le zone inferiori; queste
due parti sono unite dal PONTE OSSEO.
In caso di pericolo la tartaruga, z-a-c-… e “sparisce”, infatti sono in grado di ritirare la testa, le zampe e la coda all’interno della corazza divenendo una preda
impenetrabile.
UN ANIMALE ESTREMAMENTE PROTETTO
Le tartarughe terrestri europee sono protette in base alla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, nata
nel 1973: la CITES; ed in particolare questi esemplari sono presenti nell’Allegato
A del Regolamento Comunitario n. 2724/2000 per cui non possono essere venduti
ed acquistati senza un certificato CITES ad hoc ( documento diverso dalla sola
denuncia di nascita).
RISPETTARE LE LEGGI
La legge 150/92 ha reso obbligatorio denunciare il possesso di tutti gli esemplari
presso gli uffici del Corpo Forestale dello Stato – Servizio CITES. La denuncia in
realtà era possibile fino al termine ultimo del 31/12/1995 e purtroppo chi non ha
regolarizzato il tutto entro il termine stabilito non può più sanare la propria situazione rischiando una sanzione.
Il Forestale n. 75 - 55
JUNIOR
Per qualsiasi ulteriore informazione e/o chiarimento potete contattare il numero verde del C.F.S. 1515 oppure visitare il sito www.corpoforestale.it o recarvi
presso l’ Ufficio CITES della vostra regione.
TESTUGGINE O TARTARUGA?
Finora abbiamo utilizzato solamente il termine tartaruga, ma che differenza c’è
tra tartaruga e testuggine? Sono forse sinonimi?
La differenza è sostanziale: la testuggine sta ad indicare la specie terrestre,
mentre per tartaruga s’intende quella specie che vive prevalentemente in acqua.
TARTARUGHE MARINE
Indipendentemente dall’essere terrestri o
marine le tartarughe sono ad ogni modo specie
protette. Sono considerate le dirette discendenti di alcune specie preistoriche vissute
circa 100 milioni di anni fa, tra le più antiche
creature della Terra.
In Italia abbiamo 3 specie di tartarughe marine:
- Caretta caretta (tartaruga comune)
- Dermochelys coriacea (tartaruga liuto)
- Chelonia mydas (tartaruga verde)
Le tartarughe marine hanno il CARAPACE e il PIASTRONE ossificati e hanno le
pinne al posto delle zampe.
DOVE VIVONO? Vivono sempre nel mare,
tranne che nel periodo della deposizione delle
uova (stagione estiva), quando gli esemplari femmine
escono dall’acqua per deporre le uova, appunto, in
buche poco distanti dalla spiaggia.
QUANTO MISURANO? Hanno dimensioni considerevoli: le tartarughe liuto possono
raggiungere anche i 200 cm di grandezza ed
arrivare a pesare fino a 500 kg.
COSA MANGIANO? Partiamo dicendo sin da subito che l’unica tartaruga marina erbivora è la tartaruga verde che per l’appunto si ciba di alghe e
piante marine.
Le altre specie di tartarughe (adulte) sono quasi esclusivamente carnivore e si
nutrono di granchi, meduse e di tanti altri animaletti marini.
DI CHI HANNO PAURA? I predatori più agguerriti nei confronti delle tartarughe
marine sono lo squalo e aimè l’UOMO.
56 - Il Forestale n. 75
JUNIOR
TARTARUGHE D’ACQUA DOLCE
Altro tipo di tartaruga vive invece nelle acque dolci. La più “famosa” è la
Trachemys scripta elegans, soprannominata la tartaruga dalle orecchie/guance
rosse, proprio per questa sua caratteristica cromatica.
Si tratta di animali poco esigenti e molto longevi.
DOVE VIVE? È originaria del centro e del sud
degli Stati Uniti (valle del Mississippi),
dall’Illinois al Golfo del Messico. È
stata introdotta nel resto del continente americano e in Europa, Asia e
Australia.
Predilige i laghi, gli stagni e i fiumi.
Durante la stagione estiva al prosciugarsi delle pozze d’acqua scava delle buche
nel fango o si ripara nei boschi o nell'erba
alta. Può resistere anche a climi rigidi purché la
temperatura dell'acqua in cui è immersa non scenda sotto i 3° in
inverno ed arrivi ad almeno 24° d'estate.
SI MANGIA!!!! Le tartarughe dalle guance rosse sono praticamente onnivore: spaziano dal pesce, ai molluschi, mangiano anche insetti e girini, ma anche alghe e
piante acquatiche. Oltretutto sono estremamente intelligenti tanto da adottare
delle strategie alimentari. Infatti le tartarughe nuotano sul pelo dell’acqua con la
bocca aperta, in modo da ingerire con l’acqua delle particelle alimentari. In seguito chiudono la bocca ed espellono l’acqua attraverso le narici, e ingoiano il cibo
rimasto nella bocca.
DALLA PARTE DELLA LEGGE:
Questa specie di tartaruga acquatica è entrata a far parte, da
qualche tempo, nell’Allegato B del
Regolamento della CE n. 338/97
del 09.12.1996.
Secondo questa importante legge
ne è vietata l’importazione nella
Comunità Europea. La sua entrata
non è dovuta alla rarità della specie o al pericolo di estinzione,
quanto alla sua selvaggia introduzione fino ad aver minacciato
seriamente l’esistenza delle altre
tartarughe palustri europee, in
particolare le Emys orbicularis.
Il Forestale n. 75 - 57