Metodi e tecniche del Servizio Sociale 2 Servizio sociale e lavoro di comunità 1. Il concetto di comunità Cristina Tilli - A.A. 2016/17 2 Comunità: possibili usi del termine • gruppo di persone con origini, idee, interessi, consuetudini di vita comuni • struttura/istituzione di cura o recupero • soggetti che abitano e vivono nello stesso territorio • cerchie di persone con interessi simili, aggregati attraverso i social («comunità virtuali») Cristina Tilli - A.A. 2016/17 3 Comunità e società nella riflessione sociologica F. Tönnies Comunità (relazioni con alto grado di densità affettiva: famiglia, amici, vicinato/villaggio) diverso da Società (libera associazione per il raggiungimento di uno scopo, con relazioni incentrate sui ruoli rivestiti). M. Weber nella Comunità l’agire sociale poggia su una comune appartenenza, sentita dagli individui che ne fanno parte; nella Società, su una identità di interessi. Cristina Tilli - A.A. 2016/17 4 nella sociologia contemporanea, le relazioni sociali possono essere sia di tipo comunitario sia di tipo societario «una collettività può essere definita comunità quando i suoi membri agiscono reciprocamente e nei confronti di altri (esterni) anteponendo i valori, le norme, i costumi, gli interessi della collettività, considerata come un tutto, a quelli personali …» (L. Gallino) Cristina Tilli - A.A. 2016/17 5 La comunità … locale? « … non ho mai pensato, parlando di lavoro sociale di comunità, ad altro che non fosse la comunità territoriale. Le distinzioni (…) riguardano «i precedenti» di questo lavoro, ossia le scienze sociali, non il lavoro sociale di comunità; per il quale, ovunque (…) la comunità è un insieme di persone che abita lo stesso territorio con certi legami e con certi interessi in comune» (A. Zucconi, 1965) Cristina Tilli - A.A. 2016/17 6 Il senso di comunità - 1 “il senso di appartenenza (membership) non è altro che la percezione di fare parte di un tutto integrato … si raggiunge attraverso l'attribuzione di confini, che permettono prima di tutto di stabilire chi è dentro e chi è fuori la comunità … Le persone, sentendosi al sicuro e protette, esplicitano sentimenti e bisogni, ma si prodigano anche per il bene della comunità … Perché un individuo possa sperimentare il sentimento di appartenenza nei confronti della comunità è necessario che si senta accettato dalla stessa e che nutra nei suoi confronti l'aspettativa e la convinzione di potervi star bene". (M. Prezza, M. G. Pacilli, Il senso di comunità) Cristina Tilli - A.A. 2016/17 7 Il senso di comunità - 2 Il senso di comunità è costituito dall’insieme di sentimenti e percezioni che potenziano un legame affettivo e «permettono alle persone di sentirsi parte di un tutto, di avere la convinzione di essere affettivamente importanti gli uni per gli altri e di prevedere che i propri bisogni potranno essere soddisfatti in virtù di tale appartenenza» (Martini e Torti, 2003) Cristina Tilli - A.A. 2016/17 8 COMUNITÀ LIBERTÀ Cristina Tilli - A.A. 2016/17 9 2. Movimenti ed esperienze di comunità in Italia … ieri … Cristina Tilli - A.A. 2016/17 10 Adriano Olivetti e il Movimento di Comunità 1 Il ruolo della fabbrica «Io voglio che la mia Olivetti non sia solo una fabbrica ma un modello, uno stile di vita. Voglio che produca libertà e bellezza perché saranno loro, libertà e bellezza, a dirci come essere felici» Cristina Tilli - A.A. 2016/17 11 Adriano Olivetti e il Movimento di Comunità - 2 La comunità è un ordine politico generato dal basso, con la partecipazione di tutti i cittadini insiste su una porzione di territorio mira alla buona amministrazione del quotidiano (è storia che si fa ogni giorno) Cristina Tilli - A.A. 2016/17 12 Adriano Olivetti e il Movimento di Comunità - 3 Il connubio tra azienda e territorio gli utili della Olivetti diventano, in azienda, «alti salari, magnifiche architetture, una buona qualità del lavoro, servizi sociali senza paragoni» (L. Gallino) nel Canavese (Piemonte) implicazioni sociali dell’azienda e suo ruolo territoriale PRG di Ivrea e zone limitrofe indagine multidisciplinare di un gruppo di lavoro costituzione dei Centri Comunitari luoghi di incontro tra contadini, operai e AASS, con l’obiettivo della elevazione spirituale delle persone (dal 1949) Cristina Tilli - A.A. 2016/17 13 L’eredità di Olivetti: … la responsabilità sociale di impresa? La Responsabilità Sociale d’Impresa (o CSR - Corporate Social Responsibility) è entrata formalmente nell'Agenda dell'Unione Europea a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000 Secondo la nuova Comunicazione della Commissione europea del 25 ottobre 2011 riguardante la CSR, un’impresa è socialmente responsabile ogniqualvolta si dota di approcci e strumenti per integrare nella propria gestione gli aspetti relativi a tematiche ambientali, di etica, del rispetto dei diritti umani e dei diritti dei consumatori, con il duplice obiettivo di massimizzare la creazione di valore condiviso con gli stakeholders e di prevenire o mitigare gli impatti negativi della propria attività La CSR in Italia va oltre e individua pratiche e comportamenti che un'impresa adotta su base volontaria, nella convinzione di ottenere dei risultati che possano arrecare benefici e vantaggi a se stessa e al contesto in cui opera Adozione di una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, in un'ottica di sostenibilità futura. Cristina Tilli - A.A. 2016/17 14 Matera: il Servizio Sociale e i Sassi • ATTORI: A. Olivetti, A. Zucconi e il CEPAS, architetti, economisti agrari, medici igienisti, sociologi, antropologi, educatori degli adulti … • OBIETTIVO: «rifondare» Matera, trasferendo la popolazione dai Sassi – dichiarati inabitabili – in alcuni villaggi/VS/singoli poderi • Gli AASS erano punto di riferimento per gli abitanti dei territori a cui erano rivolte le misure di trasformazione sociale Cristina Tilli - A.A. 2016/17 15 Il progetto pilota Abruzzo promosso e finanziato da UNESCO (1958) in 12 Comuni avvio: ogni AS si presentava alle famiglie del Paese e si intratteneva con loro su temi di un eventuale intervento: importanza della scuola «pensionati» per bambini creati dal basso attività sociale individuale, di gruppo, incremento della comunità, attività di ricerca sociale Cristina Tilli - A.A. 2016/17 16 il Piano INA-CASA (1952-1974) • intende promuovere lo sviluppo economico e sviluppare forme di solidarietà sociale fornendo case a prezzi agevolati per i lavoratori • in 14 anni fornisce casa a 350.000 famiglie, provenienti da baracche, grotte, cantine, situazioni di sovraffollamento… • istituisce 20 borse lavoro per AASS, che assumono la direzione tecnica delle attività il Centro sociale, cuore delle attività, si basa sulla figura dell’AS, «professione che ha la funzione di far risolvere agli interessati i loro problemi, aiutandoli a comprenderne e rimuoverne le cause» Cristina Tilli - A.A. 2016/17 17 3. Esperienze di comunità in Italia … oggi … Cristina Tilli - A.A. 2016/17 18 Km 22 Km 20 Km 13 Santa Palomba, oggi Cristina Tilli - A.A. 2016/17 19 Che senso ha parlare di una comunità qui ed oggi in un Municipio di Roma … con una popolazione di quasi 180.000 abitanti distribuita su un territorio esteso come il Comune di Milano … dove quasi ogni quartiere ha caratteristiche molto particolari, dalla più centrale zona-bene al nucleo di edilizia residenziale pubblica collocato ai confini … del Comune … del mondo …? Cristina Tilli - A.A. 2016/17 20 Il Sig. Mario, dopo la morte della moglie, si è completamente lasciato andare … vive inseguendo le sue fantasie e la sua casa, collocata in un quartiere di edilizia popolare agli ultimi confini del Municipio, è divenuta un accumulo di ricordi e immondizie … da alcuni anni però, grazie anche all’intervento del servizio sociale, periodicamente istituzioni e cittadini della zona cercano di renderla più vivibile … Oggi Mario è «in carico» alla Comunità: ha il pranzo garantito dal Comune, la colazione dal bar del quartiere, e quando, ogni tanto, finisce in ospedale è la sua vicina di casa che avvisa il servizio sociale … 21 4. Servizio sociale e comunità: i perché di un connubio Cristina Tilli - A.A. 2016/17 22 «La vocazione di Angela Zucconi per il servizio sociale non era lo studio del caso perché riteneva, come Maria Calogero Comandini, che l’approccio individualizzante fosse troppo limitante e riduttivo in una società come quella dell’Italia assillata dalla fame, dalla disoccupazione e dall’analfabetismo. Ella considerava il servizio sociale individuale inserito negli enti assistenziali degli anni ’50-’60 un assurdo, perché non superava il limite dell’assistenza temporanea e interveniva spesso in situazioni cronicizzate» G. Certomà, Angela Zucconi. Il lavoro sociale di comunità come partecipazione dal basso. Cristina Tilli - A.A. 2016/17 23 La definizione internazionale di servizio sociale (2014) … Il servizio sociale è una professione basata sulla pratica e una disciplina accademica che promuove il cambiamento sociale e lo sviluppo, la coesione e l'emancipazione sociale, nonché la liberazione delle persone. Principi di giustizia sociale, diritti umani, responsabilità collettiva e rispetto delle diversità sono fondamentali per il servizio sociale. Sostenuto dalle teorie del servizio sociale, delle scienze sociali, umanistiche e dai saperi indigeni, il servizio sociale coinvolge persone e strutture per affrontare le sfide della vita e per migliorarne il benessere Cristina Tilli - A.A. 2016/17 24 Il Codice Deontologico: l’AS deve … 33. contribuire a promuovere una cultura della solidarietà e della sussidiarietà, favorendo o promuovendo iniziative di partecipazione volte a costruire un tessuto sociale accogliente e rispettoso dei diritti di tutti (…); 34. favorire percorsi di crescita anche collettivi che sviluppino sinergie e aiutino singoli e gruppi, soprattutto in situazione di svantaggio. 36. contribuire alla promozione, allo sviluppo e al sostegno di politiche sociali integrate favorevoli alla maturazione, emancipazione e responsabilizzazione sociale e civica di comunità e gruppi marginali e di programmi finalizzati al miglioramento della loro qualità di vita favorendo, ove necessario, pratiche di mediazione e di integrazione. 38. conoscere i soggetti attivi in campo sociale, sia privati che pubblici, e ricercarne la collaborazione per obiettivi e azioni comuni (…) Cristina Tilli - A.A. 2016/17 25 Promuovere il cambiamento sociale (1) … il passaggio dalla dimensione individuale a quella collettiva nella lettura dei problemi permette di tendere a superare l’approccio categoriale, riproposto recentemente dall’individualismo metodologico di stampo manageriale (aiutare le persone a superare i problemi per poi includerle nella società), considerando invece i problemi individuali come problemi sociali, modificando la società perché sia in grado di accogliere tutti Cristina Tilli - A.A. 2016/17 26 Promuovere il cambiamento sociale (2) … • orientare l’attenzione del servizio sociale non solo alle persone fragili/vulnerabili e agli emarginati, ma anche alla dimensione collettiva, creando un contesto sociale inclusivo, più attento ai legami sociali e più rispettoso delle differenze • passare da una cultura centrata sul bisogno/mancanza ad una fondata su risorse e capacità Cristina Tilli - A.A. 2016/17 27 Passareall’equità dall’uguaglianza Cristina Tilli - A.A. 2016/17 28 5. L’intervento nella comunità: sviluppo o organizzazione? Cristina Tilli - A.A. 2016/17 29 … rispetto all’obiettivo … • sviluppo di comunità promuovere il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti attraverso l’incremento delle risorse interne • organizzazione di comunità coordinare la capacità della comunità di fronteggiare i propri problemi con integrazione delle iniziative e delle risorse, soprattutto nelle e tra le organizzazioni Cristina Tilli - A.A. 2016/17 30 … rispetto agli attori maggiormente coinvolti … • la popolazione sia per lo sviluppo di reti di solidarietà sia per la partecipazione alle decisioni e agli interventi in favore della comunità • le istituzioni/organizzazioni di servizi incaricate di progettare e pianificare servizi e interventi Cristina Tilli - A.A. 2016/17 31 6. Qualche nota metodologica… Cristina Tilli - A.A. 2016/17 32 Alle origini del Servizio Sociale si distingueva tra il casework, il group work e il community work (cui si aggiungevano il metodo della ricerca sociale e quello dell’organizzazione dei servizi) ognuno di essi aveva la sua propria metodologia (non a caso è rimasta ancora oggi la definizione di «metodi e tecniche» del Servizio Sociale) Oggi, in Italia, l’unicità del metodo nella prospettiva tridimensionale ci dice che dobbiamo guardare alle situazioni contemporaneamente dalle tre angolature: individuo organizzazione comunità Cristina Tilli - A.A. 2016/17 33 Possibili modelli di comunità per la realtà italiana (1) … Community care organizzare le misure assistenziali per le persone più deboli, attribuendo priorità all’esigenza di vivere nella propria comunità rafforzare e ottimizzare le risorse presenti e crearne di nuove, per compensare le carenze presenti considerare la comunità nel suo insieme come qualcosa che necessita di supporto ma che è anche capace di offrirne Cristina Tilli - A.A. 2016/17 34 Possibili modelli di comunità per la realtà italiana (2) … Sviluppo di comunità in ogni comunità vi sono risorse, nelle persone e nel territorio, che non sono sufficientemente valorizzate l’obiettivo principale è promuovere il senso di comunità e sostenere le azioni di sviluppo della comunità, per ritirarsi dal campo, come professionisti, quando le condizioni lo consentano connette il processo con il risultato il modo in cui si realizza il cambiamento è importante tanto quanto il fatto che il cambiamento avvenga Cristina Tilli - A.A. 2016/17 35 «La storia di una città, di un quartiere, di una comunità, può essere per l’assistente sociale importante quanto l’analisi del terreno per l’agronomo» A. Zucconi, Aspetti e necessità dell’assistenza sociale a Roma, 1954 Cristina Tilli - A.A. 2016/17 36 7. Un cambiamento di prospettiva … Cristina Tilli - A.A. 2016/17 37 Cristina Tilli - A.A. 2016/17 38 ad un’ottica da un’ottica riparativa preventiva promozionale inclusiva Cristina Tilli - A.A. 2016/17 39 dal lavoro dentro ai servizi al lavoro fuori dai servizi con le persone, sul territorio Cristina Tilli - A.A. 2016/17 40 Piani di Zona: chi sedeva al tavolo? Cooperative sociali Servizi ASL Provincia Sindacati Ente/i locale/i Scuole Volontariato Aziende, commercianti, artigiani Cristina Tilli - A.A. 2016/17 Cittadini associati e singoli … 41 La comunità come luogo di partecipazione non serve a niente agire senza o al di fuori della comunità Cristina Tilli - A.A. 2016/17 non ha senso lasciar agire solo la comunità 42 il lavoro di comunità ha senso solo all’interno della dimensione politica dell’agire del Servizio Sociale Cristina Tilli - A.A. 2016/17 43