2015 Testo e regia / Written and directed by Clemente Tafuri, David Beronio Con / With Luca Donatiello, Francesca Melis, Alessandro Romi, Felice Siciliano Produzione / Production Teatro Akropolis Durata / Running time: 40 min Lingua: italiano / Language: italian (a sheet with the translation of the short poetic text in the local language will be provided to the audience) Morte di Zarathustra è parte di un percorso di ricerca sulla nascita della tragedia, ispirato a Nietzsche e alle sue scoperte sul coro ditirambico, cioè quella straordinaria esperienza che è all’origine della tragedia classica e di cui si hanno pochissime tracce. Ma è proprio partendo da questa esperienza originaria, così remota e misteriosa, che è possibile immaginare un senso diverso per il corpo e la sua presenza. Il mito si presenta così nella sua natura più essenziale, sorge dall’azione stessa, balena come una piccola storia che subito svanisce, prima ancora di rendersi riconoscibile, prima ancora che chi assiste possa assimilarla a ciò che conosce. L’immagine che così si definisce è offerta al pubblico come qualcosa che esso avverte come intimamente propria, come una visione. Le figure che si avvicendano in Morte di Zarathustra sono familiari ed estranee al tempo stesso, dall’aspetto proteiforme. Non fanno appello alla memoria personale del pubblico ma alla sua memoria mitica, al fondo condiviso della coscienza di ognuno. E la sentenza di Nietzsche è ciò che rimane di questo oscuro sogno, non un pensiero ma, ancora una volta, un’immagine del mondo. Il lavoro condotto su questi materiali da Teatro Akropolis ha dato vita a diversi ambiti di studio realizzando un ampio progetto che comprende diverse pubblicazioni e l’attività di un gruppo di ricerca per attori. Morte di Zarathustra rappresenta invece, di questa indagine, l’esito sulla scena. Morte di Zarathustra (Death of Zarathustra) is part of a research on the birth of Tragedy, inspired by Nietzsche and his discoveries on the dithyrambic chorus, the extraordinary experience at the origin of the classic tragedy which has preserved very few traces. But it is precisely from this original, remote and mysterious experience that it is possible to imagine a different sense for the body and its presence. The myth presents itself in its most essential nature, it arises from the action itself, it flashes as a little story that soon vanishes, before it even becomes recognizable, even before the viewer can assimilate it to what it knows. The such defined image is offered to the public as something that it feels intimately, like a vision. The figures that come in Morte di Zarathustra are familiar and strange at the same time, proteanlooking. They don’t appeal to the personal memory of the public, but to his mythical memory, to the shared bottom of the conscience of everyone. And the sentence of Nietzsche is what remains of this dark dream, not a thought but, once again, an image of the world. The work conducted by Teatro Akropolis on these materials has created several fields of study, making a large project that includes a number of publications and the activities of a research group for actors. Morte di Zarathustra is the outcome on the scene of this project. “Non parlano le parole, parlano i muscoli, in grado di attingere a una conoscenza che neppure il poeta o il filosofo possono far propria del tutto. Così, le figure che si avvicendano familiari ed estranee a un tempo non fanno appello alla nostra memoria privata, ma al fondo condiviso della coscienza di ognuno, cioè al mito, presentato in Morte di Zarathustra nella sua natura più essenziale: l’azione, un balenio che subito svanisce e libera lo spazio per la musica e il rumore, la luce e l’ombra. [...] un’esplorazione condotta con vitalità, inventiva e senso sulla dis-misura delle capacità attorali in quella galassia conoscitiva che è Teatro Akropolis.” Matteo Brighenti - Doppiozero “Memoria mitica, la definiscono i drammaturghi, [...] un fondo di volontà e forza che contro tutti i tempi e tutti gli spiriti della storia ci rende quello che in fondo siamo. Il teatro è per Beronio e Tafuri il luogo di questa affermazione, [...] in una spontaneità che cerca di sfuggire dalle approssimazioni secondo una lezione molto contemporanea e con pochi ma chiarissimi padri, da Nietzche a Fersen, passando per Grotowsky e Artaud, che ha attraversato ed attraversa questa drammaturgia nel suo ripetuto farsi.” Maria Dolores Pesce - Dramma.it “Un esito ricco, una fruizione adatta a considerare lo spazio dell’azione teatrale in una dimensione che, in questi anni, ha trovato poche indagini accurate. […] Immagini che hanno a che fare con l’inconscio onirico e che costringono lo spettatore ad un salto concettuale che la scienza adesso assai meglio spiega con la teoria dei neuroni specchio: vedere il rito dionisiaco equivale a partecipare, a porre in atto il rito dionisiaco. E questa cosa, affascinante e orrenda assieme, non può che aprire squarci di studio e ricerca davvero formidabili.” Renzo Francabandera - Krapp’s Last Post “Ci sono i corpi nella loro precisione e imperfezione, l’immediatezza di un discorso che alterna l’eros alla sua sublimazione ontologica, ma, appunto, si potrebbero dimenticare gli spunti niciani di partenza per trovare comunque qualcosa di originario e primordiale nel teatro fisico di Clemente Tafuri e David Beronio.” Andrea Pocosgnich - Teatro e Critica “È esattamente un cominciamento, ciò a cui assistiamo in Morte di Zarathustra: il dramma è letteralmente secreto dal buio. Strazianti lamenti e vigorosi colpi sul pavimento del giovane e magnetico Alessandro Romi, a cui fa seguito un feroce coro ditirambico presentato (e non rappresentato, secondo un principio che proietta il lavoro in un mileu affatto contemporaneo) da quattro rigorosi attori che si intrecciano in una fitta serie di coese ed espressive partiture coreografiche.“ Michele Pascarella - Hystrio “Tafuri e Beronio ci scuotono, dunque, dal torpore passivo dell’intrattenimento, sollecitando la domanda: perché vado a teatro? Cosa osservo? Come osservo? E pertanto, chi sono io che vedo?” Giulio Sonno - Paper Street Guarda la rasssgna stampa completa su: http://www.teatroakropolis.com/produzioni-morte-zarathustra/ “Words do not speak, muscles do it, able to tap into a knowledge that even the poet or philosopher cannot possess entirely. Thus, the figures, that come familiar and strange at the same time, don’t appeal to our private memory, but at the bottom of the shared conscience of everyone, that is the myth, presented in Morte di Zarathustra in its most essential nature: the action, a gleam that soon wears off, and free space for music and noise, light and shadow. […] an exploration conducted with vitality, inventiveness and sense on the dis-measure of actorial ability, in that galaxy of knowledge which Teatro Akropolis is.” Matteo Brighenti - Doppiozero “Mythical memory, as playwrights define it, [...] a fund of will and strength that, against all time and all history’s spirits, makes us who we are at the bottom. For Beronio and Tafuri the theatre is the place of this statement, [...] into a spontaneity that tries to escape from the approximations, following a lesson very contemporary, with few but very clear fathers, from Nietzsche to Fersen, through Grotowski and Artaud, that went through this dramaturgy in his repeated beeing.” Maria Dolores Pesce - Dramma.it “A rich outcome, a fruition appropriate to consider the space of theatrical action in a dimension that, in recent years, has found few accurate investigations. […] Images that have to do with the unconscious dream and that force the viewer to a conceptual leap that science now much better explains by the mirror neuron theory: seeing the Dionysian rite equates to participate, to implement the Dionysian rite. And this thing, fascinating and horrendous together, can only open patches of study and research really formidable.” Renzo Francabandera - Krapp’s Last Post “There are bodies in their accuracy and imperfection, the immediacy of a speech alternating eros and its ontological sublimation, but, in fact, you could forget the Nietzschean ideas to find anyway something original and primal in the physical theatre of Clemente Tafuri and David Beronio.” Andrea Pocosgnich - Teatro e Critica “It ‘just a beginning, what we see in Morte di Zarathustra: the drama is literally secreted from the darkness. Agonizing laments and vigorous blows on the floor of the young and magnetic Alessandro Romi, which are followed by a fierce dithyrambic chorus presented (and not represented, according to a principle that projects work in a milieu not contemporary at all) by four strict actors that are intertwined in a dense series of cohesive and expressive choreographic scores.“ Michele Pascarella - Hystrio “Tafuri and Beronio upset us, then, from entertainment passive torpidity, asking the question: Why do I go to the theater? What I observe? How I observe? And therefore, who am I while I see?” Giulio Sonno - Paper Street Find the full press review on: http://www.teatroakropolis.com/produzioni-morte-zarathustra/ SCHEDA E NOTE TECNICHE Scenografia: • L’unico elemento scenografico è un praticabile in legno di misure 200x100x77 cm., fornito dalla compagnia. Caratteristiche spazio scenico: • Spazi teatrali non convenzionali al chiuso. È indispensabile una forte prossimità dello spettatore alla scena. Il numero di spettatori ammessi dipende dalle caratteristiche dello spazio e dovrà essere concordato con la compagnia. • Ampiezza minima area scenica: 8 x 8 m. • Quadratura nera o pareti nere. • È necessario avere la possibilità di fare il buio totale in sala. Luci e audio (a carico della struttura ospitante): • n. 20 PC 1000W con bandiere e portagelatine (le gelatine sono fornite dalla compagnia) • n. 1 consolle luci programmabile • n. 1 mixer audio con possibiltà di collegamento computer Note: • È necessario un intero giorno di premontaggio per puntamento luci e prove. • Tempo per il disallestimento: 20 minuti. • È necessaria la presenza di un responsabile tecnico all’arrivo della compagnia per il montaggio di luci e audio. • La pavimentazione deve essere pulita, liscia e priva di qualsiasi elemento o caratteristica che possa essere di disturbo al movimento degli attori. • È necessario che le luci formino a terra un quadrato di luce di 4,5 x 4,5 m. Il numero di americane presenti deve essere sufficiente all’illuminazione omogenea di tutto lo spazio. Per informazioni tecniche: Luca Donatiello, 329 9777850, [email protected] TECHNICAL SHEET AND NOTES Set design: • The only scenographic element is a sturdy wooden parallelepiped structure 200x100x77 cm., provided by the company. Stage area features: • Non-conventional indoor spaces. It is necessary a strong proximity of the audience to the stage area. The number of spectators allowed depends on the characteristics of the space and must be agreed with the company. • Minimum size of stage area: 8 x 8 m. • Black box (black backdrop and legs) or black walls. • It is necessary to have the ability to do the total darkness in the room. Lights and sound (provided by the hosting venue): • n. 20 PC 1000W with flags and gel frames (gels are provided by the company) • n. 1 programmable light mixer • n. 1 sound mixer ready for connection with computer Additional notes: • It is necessary to have the space available for a full day before the one of the show for set up (light and rehearsal). • Time for dismantling: 20 minutes. • Theatre technician available upon company’s arrival. • The flooring must be clean, smooth and free of any protru- ding material that could be troubling to the actors. • The lights must form on the stage floor a 4.5 x 4.5 m square. The number of light battens should be sufficient for an uniform illumination of the entire stage area. For technical information: Luca Donatiello, +39 329 9777850, [email protected] SCHEMA LUCI E PUBBLICO / MAP OF LIGHTS AND AUDIENCE OSPITALITÀ / HOSPITALITY L’organizzatore deve prevedere il vitto e l’alloggio per 7 persone in B&B, hotel o agriturismo in caso di trasferta superiore ai 200 km da Genova. The hosting organization must provide food and accommodation in B&B, hotel or farm for 7 people in the event of a transfer of more than 200 km from Genoa, Italy. COMPAGNIA TEATRO AKROPOLIS / TEATRO AKROPOLIS COMPANY La Compagnia Teatro Akropolis, nata nel 2001 sotto la direzione artistica di Clemente Tafuri e David Beronio, conduce una ricerca sul lavoro dell’attore in chiave fisico-espressiva, fondata sullo studio dell’origine del teatro e sulla natura del coro tragico anteriore alla definizione di personaggio. Il progetto di ricerca della compagnia si sviluppa principalmente lungo tre direttrici: una teorica, attraverso l’approfondimento di temi e la pubblicazione di libri che costituiscono l’orizzonte di senso dell’attività teatrale; una pratico-laboratoriale, slegata dalla scena, che costituisce il terreno di indagine sull’azione e sul suo orizzonte conoscitivo; una scenica, che trova il suo compimento nella produzione di spettacoli con cui la ricerca pratico-teorica si apre al pubblico. Dal 2001 sono stati svolti incontri, seminari e workshop pratici sul territorio nazionale e sono stati istituiti svariati gruppi di ricerca permanente per attori. Sono inoltre andate in scena 12 produzioni con circuitazione internazionale. La compagnia gestisce a Genova Teatro Akropolis, un luogo concepito per accogliere i processi creativi e la ricerca di artisti e gruppi teatrali a livello internazionale, attraverso l’organizzazione di residenze creative, festival, laboratori e svariate attività culturali. Teatro Akropolis Company, founded in 2001 under the artistic direction of Clemente Tafuri and David Beronio, conducts a research on the actor’s work focused on his physical and expressive way, based on the study of the origin of the theatre and on the nature of the tragic chorus prior to the definition of character. The research project of the company is spread mainly along three lines: a theoretical one, through the study of themes and the publication of books that constitute the horizon of sense of theatrical activity; a practical one, detached from the scene, which is the field of investigation on the action and his cognitive horizon; a stage one, which finds its fulfillment in the production of shows by which the practical-theoretical research opens to the public. Since 2001, meetings, seminars and practical workshops were held in Italy and abroad and were established several research groups for actors. They have also been staged 12 productions with international circulation. The company has the direction of Teatro Akropolis, a place in Genoa designed to accommodate the creative process and the research for artists and theatre groups at international level, through the organization of creative residencies, festivals, workshops and various cultural activities. PER INFORMAZIONI / FOR INFORMATION: Veronica Righetti Phone: +39 338 9750256 [email protected] Via Mario Boeddu 10, 16153 Genova, Italy www.teatroakropolis.com