Computazione per l’interazione naturale: fondamenti probabilistici (2) Corso di Interazione uomo-macchina II Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell’Informazione Università di Milano [email protected] http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/l Probabilità //assiomi:definizione formale • L’insieme dei possibili valori osservati (risultati dell’osservazione di un processo casuale) definisce uno spazio campione è un insieme di valori dallo spazio campione. La classe F • Un evento A ! dei possibili eventi soddisfa le proprietà seguenti: • Su F è definita una misura di probabilità P : F ! IR, che soddisfa le proprietà seguenti: Probabilità condizionata • Sia B un evento a probabilità non nulla (P(B) > 0). La probabilità condizionata di un evento A dato B è definita come • Se P(A"B) = P(A)P(B), e quindi P(A | B) = P(A), allora i due eventi sono detti indipendenti. Variabili aleatorie • Una variabile casuale (o random) è una funzione • Se, dato può assumere soltanto valori interi, allora X è una variabile casuale discreta, altrimenti viene detta continua. • Una distribuzione (cumulativa) di probabilità è una funzione • tale che FX(x) = P(X ! x). Per tale funzione valgono le seguenti Distribuzione di probabilità • Se X può assumere un insieme finito di possibili valori, è possibile definire la distribuzione (di massa) di probabilità • tale che pX(x) = P(X = x). Valgono: Densità di probabilità • Se X è continua e FX è derivabile ovunque, possiamo definire la densità di probabilità • Dalla definizione di derivata: • Altre proprietà Valore atteso generica • X variabile casuale discreta con distribuzione pX(x), g : funzione, allora g(X) è variabile casuale e possiamo definire il suo valore atteso come: • X variabile casuale continua Valore atteso: proprietà Varianza • La varianza di una variabile casuale X • Vale allora: • Inoltre Distribuzioni utili Distribuzioni discrete //Bernoulli • Probabilità che, data una moneta con probabilità di “testa” uguale a p, un suo lancio abbia “testa” come esito. = • Media • Varianza Distribuzioni discrete //Binomiale • probabilità che, data una moneta con probabilità di “testa” uguale a p, n suoi lanci indipendenti diano x volte “testa” come esito. • Media • Varianza n=10, p=0.25 Distribuzioni discrete //Poisson • probabilità che, dato un evento che può avvenire in media lambda volte per unità di tempo, l’evento compaia x volte nell’unità di tempo. • Media • Varianza Distribuzioni continue //Uniforme • probabilità costante tra a e b, 0 altrove. • Media • Varianza lambda = 2; x = poissrnd(lambda,1,1000); hist(x) Distribuzioni continue //Esponenziale • probabilità che l’intervallo tra due eventi successivi in un processo di Poisson con parametro abbia lunghezza x • Media • Varianza Distribuzioni continue //Normale o Gaussiana • Media • Varianza Distribuzioni continue //Normale o Gaussiana • Media • Varianza >> >> >> >> >> mu=0; sigma=2; x=-10:0.1:10; y = normpdf(x,mu,sigma); plot(x,y) Distribuzioni continue //Normale o Gaussiana • Media • Varianza >> >> >> >> mu=0; sigma=2; x = normrnd(mu,sigma,1,100000); hist(x) Distribuzioni continue //Beta • Usata come a priori sul parametro della Binomiale • dove è la funzione Gamma • Media • Varianza Distribuzione Beta in funzione degli iperparametri a,b Distribuzioni continue //Gamma • Usata come a priori sulla varianza della Normale o sulla Poisson • dove è la funzione Gamma • Media • Varianza Distribuzione Gamma in funzione degli iperparametri a,b Estensione a due variabili casuali //distribuzioni cumulative congiunte e marginali • Date due variabili casuali continue X, Y , la distribuzione di probabilità cumulativa congiunta è definita come • Valgono le seguenti • Data la distribuzione cumulativa di probabilità congiunta FXY (x, y) le distribuzioni cumulative marginali di probabilità FX e FY sono definite come Estensione a due variabili casuali //distribuzioni di probabilità congiunte e marginali • Date due variabili casuali discrete X, Y • valgono le seguenti • Data la distribuzione di probabilità pXY (x, y) le distribuzioni marginali di probabilità pX e pY sono definite come Estensione a due variabili casuali //densità di probabilità congiunte e marginali • Se FXY (x, y) è dovunque derivabile rispetto sia a x che a y, allora la densità di probabilità congiunta è definita come • vale • Data la densità di probabilità cumulativa fXY (x, y) le densità marginali di probabilità fX e fY sono definite come Estensione a due variabili casuali //probabilità condizionate • Date due variabili casuali X, Y discrete , la probabilità condizionata di X rispetto a Y è definita come • X, Y continue Estensione a due variabili casuali //Teorema di Bayes • X, Y discrete • X, Y continue Estensione a due variabili casuali //indipendenza • Due variabili casuali sono indipendenti se • ovvero Estensione a due variabili casuali //valore atteso • Date due variabili casuali X, Y discrete e una funzione il valore atteso di g è • X, Y continue • Valgono le seguenti Estensione a due variabili casuali //covarianze • Date due variabili casuali X, Y , la loro covarianza è definita • come nel caso della varianza: • Valgono inoltre: Estensione a n variabili casuali • Date n variabili causali X1,X2, . . . ,Xn • valgono • Per ogni Xi è definita la marginale Estensione a n variabili casuali //caso discreto • Date n variabili casuali discrete, la distribuzione di probabilità congiunta • per la quale valgono: • La distribuzione di probabilità marginale è Estensione a n variabili casuali //caso continuo • Se la F è derivabile, la densità di probabilità congiunta è definita • quindi • La densità marginale di probabilità è Estensione a n variabili casuali //regola del prodotto • Dalla definizione di probabilità condizionate: Estensione a n variabili casuali //valore atteso • Date una distribuzione f(x1, x2, . . . , xn) e una funzione Estensione a n variabili casuali //covarianza • Dato un insieme X1,X2, . . . ,Xn di variabili casuali, è possibile definire il vettore aleatorio • Anche una funzione è rappresentabile come vettore Estensione a n variabili casuali //covarianza • Dato il vettore che, per ogni coppia i, j la sua matrice di covarianza è la matrice n x n tale • ovvero: Estensione a n variabili casuali //covarianza • è matrice simmetrica: • per definizione di covarianza • è definita positiva: • per qualunque vettore z: • ma Estensione a n variabili casuali //il caso Gaussiano • Un vettore aleatorio e matrice di covarianza ha una distribuzione normale di media di dimensione n x n forma quadratica di x Estensione a n variabili casuali //il caso Gaussiano • I contorni di densità costante sono determinati dalla matrice di covarianza • Per esempio in 2D Forma generale Forma diagonale (allineata con gli assi) Forma isotropa (matrice identità) Distribuzione Normale multivariata: //il caso multivariato • Consideriamo il caso della matrice di covarianza diagonale • allora • ovvero Distribuzione multivariata = prodotto di n distribuzioni gaussiane univariate, ognuna relativa ad una coordinata xi Distribuzione Normale multivariata: //il caso multivariato: geometria della Gaussiana • • soddisfa l’equazione agli autovettori reale e simmetrica: i suoi autovalori i sono tutti reali e possiamo scegliere un insieme di autovettori ortonormali • Sostituendo all’interno della forma quadratica • Indicando con la proiezione di lungo la direzione di ui Distribuzione Normale multivariata: //medie e covarianze • Valgono le seguenti come nel caso univariato Distribuzione Normale multivariata: //somma di variabili gaussiane indipendenti • Siano • La somma è ancora distribuita normalmente • Si noti che la distribuzione di z = x + y è cosa diversa dalla somma delle distribuzioni di x e y (che in generale non è gaussiana). Distribuzione Normale multivariata: //congiunta, marginale e condizionata di v.a.g. • Sia con • La distribuzione di x è la congiunta Distribuzione Normale multivariata: //congiunta, marginale e condizionata di v.a.g. • La distribuzione di x è la congiunta • Marginali: • Condizionate Distribuzione Normale multivariata: //congiunta, marginale e condizionata di v.a.g. • La distribuzione di x è la congiunta • Marginali: • Condizionate Distribuzione Normale multivariata: //formula di Bayes • Siano • La probabilità a posteriori vale: • Inoltre: Distribuzioni discrete multivariate //Bernoulli generalizzata e Multinomiale • E’ la generalizzazione a più eventi (e.g., lancio di dadi) della bernoulliana • Variabile discreta che prende 1 di K valori (Bernoulli, K=2) • Rappresentazione 1-of-K: • Sia p(xk=1) = • allora: Distribuzioni discrete multivariate //Bernoulli generalizzata e Multinomiale • E’ la generalizzazione a più eventi (e.g., lancio di dadi) della binomiale • Variabile discreta che prende 1 di K valori (binomiale, K=2) Distribuzioni discrete multivariate //Distribuzione di Dirichlet • Generalizza la distribuzione Beta • Molto usata come distribuzione a priori sui parametri della Multinomiale • Per K=3 Statistica Bayesiana • La base è sempre il teorema di Bayes • Definizione di distribuzione coniugata: Distribuzioni e coniugate Statistica Bayesiana //metodologia generale • Obiettivo: predire un dato x sulla base di n osservazioni S = {x1, . . . , xn} • Tre step: • Specifica del modello h con parametri di tuning generazione dei dati in S • Inferenza (learning dei parametri) • Predizione per la Modello o ipotesi h Statistica Bayesiana //stime puntuali • Rinunciando ad un approccio completamente Bayesiano, si possono ottenere stime puntuali dei parametri • Stima Maximum A Posteriori (MAP) • Stima di massima verosimiglianza (Maximum Likelihood, ML) Esempio: stima di massima verosimiglianza • Insieme di campioni x1, . . . , xn da distribuzione Gaussiana di parametri ignoti (identicamente distribuiti) • Campioni estratti indipendentemente: • allora • oppure usando la log-verosimiglianza Esempio: stima di massima verosimiglianza // della Gaussiana • Se con covarianza nota e media da stimare • per il singolo campione • derivando il secondo termine rispetto a (il primo è costante rispetto a teta) • per tutti i campioni • ponendo uguale a 0 media empirica Esempio: stima di massima verosimiglianza // Parametri della Gaussiana • Se con covarianza e media da stimare • per il singolo campione • derivando il secondo termine rispetto a prima e ripetendo il procedimento di media empirica covarianza empirica Esempio: stima di massima verosimiglianza // lancio di moneta • Per un singolo lancio uso Bernoulli 1 se il lancio ha dato “testa” come esito 0 altrimenti • Likelihood per N lanci indipendenti • Stima ML =0 • Quindi se dopo N=3 lanci osservo S = {C, C, C} allora =0 :-( Esempio: stima Bayesiana // lancio di moneta • Nel setting ML (frequentistico) in realtà con N piccolo ottengo conclusioni fuorvianti (la moneta è sicuramente truccata: darà sempre CCCCCCC....) • Approccio Bayesiano: funzione di likelihood: distribuzione di Bernoulli a posteriori: distribuzione Beta a priori coniugata di Bernoulli: distribuzione Beta Esempio: stima Bayesiana // lancio di moneta • Approccio Bayesiano: funzione di likelihood: distribuzione di Bernoulli a posteriori: distribuzione Beta a priori coniugata di Bernoulli: distribuzione Beta a priori coniugata di Bernoulli: distribuzione Beta funzione di likelihood: distribuzione di Bernoulli a posteriori: distribuzione Beta Esempio: stima Bayesiana // lancio di moneta • Approccio Bayesiano: funzione di likelihood: distribuzione di Bernoulli a posteriori: distribuzione Beta a posteriori: distribuzione Beta • Uso come stima il valore atteso della Beta a priori coniugata di Bernoulli: distribuzione Beta Esempio: stima Bayesiana // lancio di moneta • Uso come stima il valore atteso della Beta • Anche se uso un a priori uniforme • Quindi se dopo N=3 lanci osservo S = {C, C, C} allora = 0.2 ;-) Esempio: stima Bayesiana // lancio di moneta • Non a caso abbiamo utilizzato come stima il valore atteso della Beta • Implicitamente abbiamo usato lo Step 3: predizione Bayesiana: • Nel nostro esempio Esempio: stima Bayesiana // lancio di moneta • Qual è la relazione con la stima di massima verosimiglianza? • Per infiniti lanci • ovvero: • Infatti per T e N >> e Esempio: stima Bayesiana // lancio di moneta • Posso usare la formula di Bayes in modo ricorsivo (sequenziale) • ad ogni lancio, osservo T o C e uso come a priori la posteriori (Beta) del lancio precedente, quindi effettuo la predizione • S={C,C,C} osservo inferenza predìco aggiorno la mia credenza a priori • S={C,C,C,T} osservo inferenza predìco aggiorno la mia credenza a priori Esempio: stima Bayesiana // lancio di moneta • Nel nostro modello h possiamo calcolare in forma chiusa anche la verosimiglianza marginale o evidenza (dei dati) • Ricordando che • Usando Bayes Esempio: stima Bayesiana di modelli // lancio di moneta • Abbiamo supposto di avere un modello M = h • Cosa succede se avessimo due modelli possibili? Esempio: stima Bayesiana di modelli // lancio di moneta • Si supponga di avere K possibili modelli M1, . . . ,MK per i dati osservati S • Sia p(S|Mi) la distribuzione dei dati generati dal modello Mi (l’evidenza) • Possiamo allora valutare la plausibilità del modello....con Bayes!! preferenza iniziale del modello Esempio: stima Bayesiana di modelli // lancio di moneta • Definizioni prior odds ratio fattore di Bayes rapporto degli odds a posteriori (posterior odds ratio) Esempio: stima Bayesiana di modelli // lancio di moneta • Supponiamo che la moneta sia lanciata N = 250 volte, con T = 141 esiti Testa e N " T = 109 esiti Croce. • Vogliamo capire se la moneta è truccata (biased). Ipotizziamo due modelli Modello M1 la moneta è truccata, il parametro è aleatorio Modello M0 la moneta non è truccata, non ci sono parametri da stimare Esempio: stima Bayesiana di modelli // lancio di moneta • Supponiamo che la moneta sia lanciata N = 250 volte, con T = 141 esiti Testa e N " T = 109 esiti Croce. Modello M1 la moneta è truccata, il parametro è aleatorio Modello M0 la moneta non è truccata, non ci sono parametri da stimare Esempio: stima Bayesiana di modelli // lancio di moneta • Supponiamo che la moneta sia lanciata N = 250 volte, con T = 141 esiti Testa e N " T = 109 esiti Croce. Esempio: stima Bayesiana di modelli // lancio di moneta Esempio: stima Bayesiana di modelli // lancio di moneta (da MacKay) Stima Bayesiana di modelli // Il rasoio di Occam !"#$%&"'()*+,"-.%(/"012( Entia non sunt -.#/0$#"12&%/31&45650&75& multiplicanda praeter 8'3"159&:"1,'/1&45*533"12;<& necessitatem Modello semplice ma spiega pochi dati Modello intermedio !"##"$%&'(&)*+,$%& Modello che spiega molti dati ma troppo complesso Stima Bayesiana di modelli // Il rasoio di Occam • Posso approssimare: • Se assumiamo inoltre che la distribuzione a priori sia uniforme all’interno di un largo intervallo Stima Bayesiana di modelli // Il rasoio di Occam probabilità di osservare il training set se il parametro del modello Mi assume il valore più probabile quantità che cresce al diminuire di ovvero quanto più la distribuzione a posteriori di è concentrata sul valore derivato dall’osservazionedi S, e quindi quanto più esso va a modellare in modo preciso gli elementi nel training set