Documento: RAD 18
DIPARTIMENTO DI TECNOLOGIE PESANTI
Revisione n. 03
Data: 09/05/2013
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Gentile Signore/Signora,
Il medico che La segue ha ritenuto opportuno proporLe di sottoporsi alla TAC Coronarica.
La
preghiamo di leggere questa scheda attentamente prima di decidere se effettuare l’esame.
CHE COS’È L'ANGIO-TC CORONARICA O CORONARO-TC?
E’ un'indagine radiologica non invasiva che permette di visualizzare le arterie coronarie e di
escludere la presenza di placche aterosclerotiche. La TC multistrato rappresenta l'ultima
evoluzione di un costante miglioramento tecnologico che, grazie all'aumento della risoluzione
temporale e spaziale, riesce ad esplorare volumi sempre più estesi del nostro corpo in tempi ancora
più brevi.
Con le TC a 64 o più strati, capaci di eseguire scansioni estremamente veloci (decimi di
secondo) si rende possibile l’applicazione di tale metodica nella diagnosi delle malattie coronariche.
COME SI EFFETTUA L’ESAME
?
L’esame si esegue come una normale tomografia computerizzata, iniettando attraverso una vena
del braccio circa 70-100 cc di mezzo di contrasto iodato e 50-60 cc di soluzione fisiologica mediante
un iniettore ad alta velocità; successivamente vengono acquisite le immagini per una durata di 10-15
secondi durante i quali il paziente deve mantenere un'apnea assoluta al fine di eliminare gli artefatti da
movimento. Se necessario, nei giorni immediatamente precedenti all’esame viene instaurata una
terapia farmacologica con β-bloccante da assumere per bocca, al fine di ottenere una frequenza
cardiaca stabilmente al di sotto dei 65 battiti al minuto. Una ulteriore dose di β-bloccante può essere
somministrata per via endovenosa, se necessario, dal medico esecutore al momento dell’esame.
Viene inoltre somministrato, subito prima dell’esecuzione dell’indagine, un farmaco vasodilatatore
sublinguale per ottenere una migliore dilatazione e dunque una più accurata visualizzazione
dell’albero coronarico. Per aiutare ad affrontare l’ansia legata all’esame, può essere utile, anche a
giudizio del Medico Curante, l’assunzione di un blando ansiolitico circa 30 minuti prima dell’esame.
A CHI SI FA?
L’indicazione principale dell’esame è quella di escludere la presenza di malattia coronarica in
pazienti con probabilità di malattia bassa-intermedia e con indagini non invasive (in particolare la
prova da sforzo) non conclusive. Si tratta di Pazienti in cui, normalmente, il cardiologo non si aspetta
di trovare stenosi significative; in caso contrario sarebbe più indicato optare direttamente per un altro
tipo di indagine (scintigrafia e/o coronarografia), anche per l’elevata probabilità di dovervi comunque
ricorrere successivamente all’esame TC (che ovviamente non permette il trattamento di una stenosi,
come la coronarografia, ma al massimo la sua diagnosi).
Altri ambiti di utilizzo, tuttavia più limitati, sono la rivalutazione, in casi selezionati, di pazienti già
rivascolarizzati (limitatamente alla valutazione dei soli bypass o di stent coronarici di calibro sufficiente
– almeno 3 mm) con dolori toracici atipici, l’esclusione di malattia coronarica in pazienti con
cardiopatia dilatativa, l’esclusione di coronaropatia in pazienti candidati a chirurgia cardiaca valvolare
e l’esclusione di anomalie coronariche.
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CONTROINDICAZIONI
Oltre all’insufficienza renale severa, che controindica la somministrazione di mezzo di contrasto
iodato, costituiscono controindicazione all’esame tutte quelle condizioni che possono ridurre la qualità
dell’indagine e quindi l’accuratezza diagnostica: le anomalie del ritmo cardiaco (frequenti extrasistoli,
ritmo bigemino o trigemino, fibrillazione atriale), l’obesità (BMI superiore a 40), le malattie polmonari
severe (per la prevedibile difficoltà a trattenere il respiro durante l’esecuzione della procedura e per la
possibile controindicazione all’uso di beta-bloccanti), la presenza di diffuse placche calcifiche a carico
delle coronarie (che viene valutata attraverso una scansione preliminare prima della somministrazione
di mezzo di contrasto).
QUALI RISCHI SI CORRONO?
I possibili rischi sono di due tipi.
I primi sono legati alla somministrazione di mezzo di contrasto ed alle possibili allergie ad esso
collegate. Quelle più frequenti, comunque molto rare (1/1000 – 1/10000) sono di tipo orticarioide, si
risolvono rapidamente e spesso non richiedono nemmeno trattamento farmacologico. Sono tuttavia
possibili anche quelle più serie, dall’asma, all’edema della glottide, fino allo shock anafilattico
potenzialmente mortale, tuttavia sicuramente molto più rare (la loro frequenza è mal valutabile ma a
titolo prudenziale si può accettare una stima tra 1/100000 e 1/1000000).
Le comuni allergie (pollini, acari della polvere ecc) non necessariamente comportano un aumentato
rischio. Può essere comunque utile farsi consigliare dal proprio allergologo di fiducia una preparazione
farmacologica da assumere prima dell’esame, per quanto non esistano dati certi riguardo l’efficacia di
tale atteggiamento. Qualora in passato si sia invece verificata una reazione allergica importante al
mezzo di contrato iodato (urografia, TC, angiografia, coronarografia), la preghiamo di informarci
tempestivamente in quanto l’indicazione alla coronaro-TC andrebbe rivalutata.
Normalmente, comunque, l’unico effetto del mezzo di contrasto che il Paziente avverte durante
l’esame è un’intensa ma passeggera sensazione di calore.
Gli altri rischi sono legati all’esposizione ai raggi X. Qualunque esame che utilizzi i raggi X, dalla
banale radiografia sino alla Tomografia Computerizzata, è infatti legato alla possibilità di sviluppare un
tumore o, se l’irradiazione comprende i testicoli o le ovaie, di avere danni alla prole. Si tratta di un
rischio probabilistico, estremamente difficile da quantificare.
Studi recenti stimano che il rischio di sviluppare una neoplasia in seguito ad un esame coronaro-TC,
per un uomo di circa 50 anni, sarebbe inferiore a 1/1000; il rischio aumenta per le donne (per la
maggiore sensibilità della mammella – rischio inferiore a 3/1000) e, soprattutto, nei Pazienti più
giovani (5-6/1000 per una donna di 20 anni). I più recenti apparecchi TC consentono inoltre di ridurre
notevolmente la dose di raggi X (a circa 1/3 o meno) attraverso particolari tecniche di acquisizione che
comunque richiedono una frequenza cardiaca molto bassa (<60 battiti al minuto) e stabile e pertanto
non sono applicabili in tutti i Pazienti.
E’ evidente quindi che l’indicazione all’esame deve essere valutata molto attentamente dal Medico
richiedente. Se corretta, essa consente spesso di evitare il ricorso alla coronarografia, esame che
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comunque utilizza radiazioni ionizzanti ed è legato ad un rischio molto più elevato e concreto di
complicanze, trattandosi di una procedura invasiva.
COME SI ACCEDE ALL’ESAME?
Nell’Ospedale G. Mazzini questa tipologia di indagine è gestita in accordo tra UOC di
Radiodiagnostica e UOC di Cardiologia. I medici che collaborano nella gestione di questo settore
diagnostico e di riferimento per l’esame in oggetto sono il Dottor Antonio Bernardini (Radiologo) ed il
Dottor Donatello Fabiani (Cardiologo).
Per accedere all’indagine è necessario contattare direttamente l’U.O.C. di Radiodiagnostica
dell’Ospedale di Teramo.
L’indicazione all’esame è preceduta da un’attenta valutazione preliminare del quadro clinico del
singolo paziente, dell’iter diagnostico effettuato e di eventuali controindicazioni. Una volta confermata
l’indicazione, si verrà inclusi nella lista di attesa e ricontattati per la conferma definitiva circa una
settimana prima dell’esame.
RECAPITI per l’esame:
Segreteria U.O.C. Radiodiagnostica: 0861.429302 – Fax 0861.429309
L’informazione è il vero e proprio inizio dell’atto medico e parte integrante della nostra professione: per
questo anche il più piccolo dubbio o la più sottile incertezza devono essere risolti con le spiegazioni
necessarie che saremo lieti di fornirLe.
Grazie per la Sua collaborazione.
Il Signor /Signora:
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ha personalmente ricevuto le note informative per l’esame dal Dottor:
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Data ____/____/_______/ Firma _________________________________