Deborah Dalmonte 5^B erica CAPITOLO VIII: La comunità politica La sovranità appartiene a Dio Nel 2013 il dovere civico si basa solo ed elusivamente su rendere alle persone le tasse. Mi ricorda l’articolo della costituzione Italiana che afferma “La sovranità appartiene al popolo Insistere sul dovere per pagare i tributi: rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse, le tasse; a chi il timore, il timore; a chi il rispetto, il rispetto. Deborah Dalmonte 5^B erica Un obbedienza libera e responsabile da un’autorità che fa rispettare la giustizia, assicura il bene comune. Potrebbe esser obbedienza libera nel momento in cui l’autorità da il buon esempio ed è il primo a rispettare la giustizia. Non sono d’accordo il quanto l’obbedienza non può essere libera perché, come ci insegna la storia, è sempre forzata e quindi non può assicurare il bene comune. Il messaggio biblico ispira incessantemente il pensiero cristiano sul potere politico Oggi forse non influisce più così tanto come una volta. La dimostrazione stessa di questa frase è la costituzione italiana Il primo governo italiano dopo il Referendum del 1946 fu guidato dalla Democrazia cristiana Deborah Dalmonte 5^B erica La persona umana è fondamento e fine della convivenza politica Sono d’accordo. È fine della convivenza perché la smania del potere lo porta all’egoismo e alla “distruzione” del benessere comune Buono il concetto di “formarsi una propria opinione sulla cosa pubblica e la libertà”. Ognuno ha il diritto di avere le sue idee e ha il dovere di rispettare quelle altrui, soprattutto se diverse. Le persone hanno la possibilità di formarsi nel momento in cui l’opinione di ciascuno viene rispettata. Il popolo non vive la pienezza della vita, perché troppo preso dalla monotonia quotidiana e quindi svolge automaticamente i suoi doveri Il popolo non è una moltitudine amorfa, una massa inerte da manipolare e strumentalizzare, bensì un insieme di persone, ciascuna delle quali ha la possibilità di formarsi una propria opinione sulla cosa pubblica e la libertà di esprimere la propria sensibilità politica e di farla valere in maniera confacente al bene comune. Il popolo « vive della pienezza della vita degli uomini che lo compongono, ciascuno dei quali ... è una persona consapevole delle proprie responsabilità e delle proprie convinzioni ». Deborah Dalmonte 5^B erica La popolazione dovrebbe salvaguardare qualsiasi ogni forma di cultura, dai gruppi maggioritari alle minoranze etniche. A ogni popolo corrisponde in generale una Nazione, ma per varie ragioni non sempre i confini nazionali coincidono con quelli etnici Le minoranze hanno diritto di mantenere la loro cultura, compresa la lingua, nonché le loro convinzioni religiose, e la celebrazione del culto. La tradizione spesso segna da dove veniamo. Si ha il dovere e il diritto di proteggere la propria storia per raccontarla ai postere e per non dimenticare chi siamo e da dove veniamo, anche se si fa parte di una minoranza. Deborah Dalmonte 5^B erica DOVREBBE. La comunità politica persegue il bene comune. Ultimamente i politici, essendo l’Italia in una forte depressione economica, hanno deciso perseguire(?) il bene comune tagliandosi, finalmente, gli stipendi. Spesso mi chiedo se sia veramente così o “il perseguimento del bene comune” venga venduto come tale, un po’ come quando si sponsorizza un libro puntando su una bellissima copertina, ma una volta che lo leggi ti rendi conto che non vale nulla. Il significato profondo della convivenza civile e politica non emerge immediatamente dall'elenco dei diritti e dei doveri della persona. La Chiesa si è confrontata con diverse concezioni dell'autorità, avendo sempre cura di difenderne e di proporne un modello fondato sulla natura sociale delle persone. Secondo me è sbagliato perché, la convivenza civile è alla base del benessere della società. Non sono d’accordo. La Chiesa non diffonde un concetto di autorità basandosi sulla natura sociale delle persone. Se fosse davvero così non rinnegherebbe le persone che convivono e i loro figli. Purtroppo certi punti di vista non li cambierà mai. La chiesa parla tanto dell’amore verso il prossimo. Non è amore dare alla luce un bambino? Non è più felice una coppia non sposata che si ama, di una che vive nel matrimonio e si tradisce, e nonostante tutto fa finta di niente? Dio ama tutti, e sicuramente non rinnega chi non ha scelto il matrimonio ma crede il lui. Mi ricorda la mia excatechista. Deborah Dalmonte 5^B erica L'autorità politica deve garantire la vita ordinata e retta della comunità, senza sostituirsi alla libera attività dei singoli e dei gruppi, ma disciplinandola e orientandola, nel rispetto e nella tutela dell'indipendenza dei soggetti individuali e sociali, verso la realizzazione del bene comune. Non capisco il concetto di “garantire la vita ordinata e retta della comunità”. L’autorità politica deve esser d’esempio per la comunica e rappresentarla. Mi sembra difficile che riesca a garantire la una vita retta e ordinata. Può pero, se ben strutturata, orientare le persone al rispetto dei diritti individuali e sociali. L'autorità deve lasciarsi guidare dalla legge morale. Esatto! Motivo per cui deve riflettere e non lasciarsi trasportare dai voleri materiali!!!!! Deborah Dalmonte 5^B erica Gli strumenti giuridici internazionali relativi ai diritti dell'uomo indicano giustamente il divieto della tortura come un principio al quale non si può derogare in alcuna circostanza. vero Non sono d’accordo. Anche se il mio pensiero si allontana, sotto questo punto di vista, da quello cristiano, credo che in alcuni casi la tortura possa esser utilizzata per coloro che non hanno avuto pietà e rispetto della vita altrui. Credo ciò soprattutto perché spesso colui che viola la vita altrui non mostra alcun segno di pentimento. Per tutelare il bene comune, la legittima autorità pubblica ha il diritto e il dovere di comminare pene proporzionate alla gravità dei delitti Nello Stato di diritto, il potere di infliggere le pene è correttamente affidato alla Magistratura ………… ahahahahahhahahaha Deborah Dalmonte 5^B erica La pena non serve unicamente allo scopo di difendere l'ordine pubblico e di garantire la sicurezza delle persone: essa diventa, altresì, uno strumento per la correzione del colpevole, una correzione che assume anche il valore morale di espiazione quando il colpevole accetta volontariamente la sua pena. È difficile che il colpevole accetti volontariamente la pena Sono d’accordo assicurare i diritti del colpevole come quelli dell'innocente Sono d’accordo. Sono d’accordo, anche se non credo che esista una cifra numerica idonea per ripagare una vittima da un errore giudiziario, degli anni, della reputazione, persi. è opportuno che la legislazione disponga un equo indennizzo per la vittima di un errore giudiziario Deborah Dalmonte 5^B erica La crescente avversione dell'opinione pubblica alla pena di morte e i vari provvedimenti in vista della sua abolizione, ovvero della sospensione della sua applicazione, costituiscono visibili manifestazioni di una maggiore sensibilità morale Nel sistema democratico, l'autorità politica è responsabile di fronte al popolo. L'obbligo dei governanti di rispondere ai governati non implica affatto che i rappresentanti siano semplici agenti passivi degli elettori Non sono d’accordo. Esistono molti perbenisti che si fingono favorevoli alla sua abolizione, ma in realtà non lo sono. Direi! Le autorità politiche vengono scelte dal popolo, ed è quindi giusto che si assumano le proprie responsabilità. Altrimenti non verrebbero eletti come rappresentanti del popolo. Deborah Dalmonte 5^B erica Vero. Anche se spesso la dimenticano. Coloro che hanno responsabilità politiche non devono dimenticare o sottovalutare la dimensione morale della rappresentanza La corruzione distorce alla radice il ruolo delle istituzioni rappresentative. Esatto. Probabilmente non la si potrà mai eliminare. La pubblica amministrazione, a qualsiasi livello — nazionale, regionale, comunale —, quale strumento dello Stato, ha come finalità quella di servire i cittadini. Anche se con tempi di attesa lunghissimi, ma lo fa. Deborah Dalmonte 5^B erica I partiti sono chiamati ad interpretare le aspirazioni della società civile orientandole al bene comune. E non i loro voleri. Spesso vengono utilizzati come mezzo di disinformazione, in maniera inappropriata, e diseducativamente. I mezzi di comunicazione sociale si devono utilizzare per edificare e sostenere la comunità umana, nei vari settori, economico, politico, culturale, educativo, religioso. Un altro aspetto di grande importanza è la necessità che le nuove tecnologie rispettino le legittime differenze culturali. Talvolta vengono utilizzate come arma di attacco contro culture diverse. Deborah Dalmonte 5^B erica La società civile è composita e frastagliata, non priva di ambiguità e di contraddizioni: è anche luogo di scontro tra interessi diversi, con il rischio che il più forte prevalga sul più indifeso. Ormai si potrebbe chiamare società incivile. Senza il rischio. Il forte prevale sempre sul più debole Potrebbe trovare lo spazio per esprimersi nel momento in cui le attività della società vengano sviluppate in maniera adeguata e le persone vengano educate al rispetto dello spazio altrui. Le attività della società civile costituiscono le modalità più adeguate per sviluppare la dimensione sociale della persona, che in tali attività può trovare spazio per esprimersi compiutamente. Deborah Dalmonte 5^B erica I rapporti che si instaurano in un clima cooperativo e solidale superano le divisioni ideologiche, spingendo alla ricerca di ciò che unisce al di là di quanto divide. Il problema è che non si istaurano. Nel momento in cui si istaurano è difficile che vi sia un clima cooperativo. Bisogna esser in grado di superare l’astio che si è credo. Questo non è da tutti. La dignità della persona e la natura stessa della ricerca di Dio esigono per tutti gli uomini l'immunità da ogni coercizione nel campo religioso. La società e lo Stato non devono costringere una persona ad agire contro la sua coscienza, né impedirle di operare in conformità ad essa. Dovrebbe esser così. Deborah Dalmonte 5^B erica I giusti limiti all'esercizio della libertà religiosa devono essere determinati per ogni situazione sociale con la prudenza politica, secondo le esigenze del bene comune, e ratificati dall'autorità civile mediante norme giuridiche conformi all'ordine morale oggettivo. La mia libertà finisce quando inizia quella di un altro. La Chiesa e la comunità politica, infatti, si esprimono in forme organizzative che non sono fini a se stesse. Entrambe spesso hanno dei propri fini e per raggiungerli li mascherano come fini comuni. Non sono d’accordo. Deborah Dalmonte 5^B erica La Chiesa ha diritto al riconoscimento giuridico della propria identità. Si. Così come la chiesa, anche le altre istituzioni. La Chiesa pertanto chiede: libertà di espressione, di insegnamento, di evangelizzazione; libertà di manifestare il culto in pubblico; libertà di organizzarsi e avere propri regolamenti interni; LIBERTÀ DI SCELTA, di educazione, di nomina e di trasferimento dei propri ministri; libertà di costruire edifici religiosi; libertà di acquistare e di possedere beni adeguati alla propria attività; libertà di associazione per fini non solo religiosi, ma anche educativi, culturali, sanitari e caritativi.