unità D1. I fenomeni vulcanici vapore acqueo anidride carbonica materiali aeriformi Prodotti dell’attività vulcanica composti dello zolfo, dell’azoto, del cloro colate di lava (rocce effusive) materiali solidi piroclastiti eruzioni di tipo hawaiiano attività effusiva dominante (magma fluido) eruzioni di tipo islandese Tipi di eruzione attività effusiva prevalente (magma meno fluido) eruzioni di tipo stromboliano eruzioni di tipo vulcaniano attività mista (effusiva-esplosiva con magma viscoso) attività solo esplosiva eruzioni di tipo pliniano eruzioni di tipo peléeano eruzioni di tipo idromagmatico vulcani-strato Forma dei vulcani vulcani a scudo colate di fango (lahar) Altri fenomeni legati al vulcanismo tsunami manifestazioni tardive moféte geyser soffioni sorgenti termo-minerali vulcanismo lungo le dorsali oceaniche (v. effusivo) Distribuzione geografica dei vulcani vulcanismo lungo il margine di un continente o lungo una catena di isole (v. esplosivo) vulcanismo in centri isolati (punti caldi) (v. effusivo, vulcani a scudo) Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 1 unità D1. I fenomeni vulcanici Che cos’è un vulcano Un vulcano è la manifestazione in superficie della risalita di magma, cioè di roccia fusa mescolata a gas e vapori, tutti ad alte temperature. Il magma proviene principalmente dalla zona superiore del mantello, l’involucro su cui si appoggia la crosta terrestre. Il mantello, però, non è la sola sorgente di magma; le rocce possono andare incontro a fusione anche in zone più «superficiali», e cioè nelle parti più profonde della crosta. Dopo la sua eruzione in superficie, il materiale fuso viene chiamato lava. Quando la lava solidifica, in genere si accumula, fino a costituire un edificio vulcanico. I vulcani vengono distinti in: – vulcani centrali e – vulcani lineari. I vulcani centrali sono quelli più comunemente noti, perlomeno in Italia, dove se ne conoscono diversi esempi: l’Etna, il Vesuvio, lo Stromboli. Il cratere è l’estremità aperta in superficie del condotto vulcanico dal quale fuoriesce la lava. Il cono vulcanico è formato da strati di lava solidificata. La lava scende lungo le pendici del vulcano a formare nuovi strati. Il camino vulcanico mette in comunicazione l’edificio esterno con l’area di alimentazione. Il magma può anche non giungere in superficie e solidificarsi tra gli strati rocciosi. Il magma nella sua risalita può ristagnare più o meno a lungo in una camera magmatica, situata tra i 2 e i 10 km di profondità. Da qui il magma può originare periodicamente un’eruzione vulcanica. Nella camera magmatica il magma è rimescolato da correnti di convezione: il materiale più caldo e meno denso risale; quello più freddo e più denso scende. In alto, dove la pressione è minore, si raccolgono i gas che si libereranno poi dal magma. Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 U11_P1_doc1 2 unità D1. I fenomeni vulcanici dorsale oceanica crosta oceanica (solida) mantello superiore (solido) profondità 0 km astenosfera (fascia del mantello superiore in piccola parte fusa) 75 km materiale roccioso molto caldo ma solido roccia in parte fusa I vulcani lineari si formano quando il magma risale per mezzo di fessure eruttive: delle spaccature che penetrano pro­fon­damente nell’interno della Terra. I vulcani lineari si trovano soprattutto in corrispondenza delle dorsali oceaniche. I diversi prodotti delle eruzioni Le eruzioni vulcaniche trasferiscono materiale dall’interno della Terra alla sua superficie. Questo materiale – chiamato magma quando è ancora in profondità e lava quando è giunto in superficie – si trova in genere allo stato fluido. I prodotti fluidi delle eruzioni vulcaniche sono le lave. Esse non sono tutte uguali ma differiscono per composizione chimica, per contenuto di gas e per temperatura. Questi fattori influiscono sulla viscosità dei magmi cioè sulla resistenza allo scorrimento. L’aspetto di una colata di lava dipende da vari fattori: dalla composizione, dalla viscosità, dalla quantità di gas che contiene e dalla morfologia del terreno sul quale scende. I frammenti solidi che vengono scagliati all’esterno da un vulcano formano le piroclastiti. Le piroclastiti hanno dimensioni molto variabili: le ceneri vulcaniche; i lapilli; le bombe vulcaniche. Il magma può contenere fino al 5% in peso di gas e di vapori. La composizione chimica delle emissioni aeriformi è caratterizzata dall’abbondanza di vapore acqueo, anidride carbonica, zolfo, cloro e azoto. La presenza dei gas vulcanici svolge una funzione importante nell’innescare le eruzioni. Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 3 unità D1. I fenomeni vulcanici La forma dei vulcani Con il tempo, le colate di lava solidificata e i materiali piroclastici fuoriusciti durante le eruzioni si accumulano intorno al condotto, formando un rilievo. La forma di questo rilievo dipende dalla composizione della lava e dal tipo di materiali eruttati. In base alla forma, si distinguono due tipi principali di edificio vulcanico: i vulcani a scudo e i vulcani-strato. I più grandi vulcani terrestri sono del tipo a scudo. Sono edifici vulcanici larghi e con i fianchi poco ripidi. I vulcani a scudo sono originati da lave fluide. Queste lave contengono piccole quantità di gas e vapori, perciò le eruzioni sono poco violente. Il vulcano a scudo Mauna Loa (Hawaii) che cosa vede il geologo caldera sommitale colate di basalto condotti vulcanici camera magmatica U11_P3_doc1 I vulcani-strato sono vulcani a forma di cono, dai fianchi generalmente assai ripidi. I vulcani-strato sono un’alternanza di colate di lava e di strati di materiali piroclastici eruttati dal condotto centrale durante le fasi esplosive. Quando le lave solidificano ostruiscono il condotto vulcanico e i gas devono raggiungere forti pressioni per poter rimuovere il «tappo». Il vulcano-strato Fuji (Giappone) che cosa vede il geologo strati di piroclastiti colate laviche condotto centrale Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 U11_P3_doc2 4 unità D1. I fenomeni vulcanici Esistono anche altri tipi di strutture derivate dall’attività vulcanica: le caldere e i coni di scorie. Le caldere sono ampie depressioni circolari con il fondo piatto e le pareti interne ripide, che si formano in seguito al crollo della parte superiore dell’edificio vulcanico (sia del tipo a scudo, sia del tipo strato). I coni di scorie sono ammassi piuttosto regolari di frammenti di lava solidificata. I coni di scorie sono relativamente piccoli e hanno un profondo cratere alla sommità. I tipi di eruzione Possiamo classificare i vulcani in base al tipo di eruzione, anche se in un medesimo vulcano possono succedersi nel tempo tipi di attività diversi. I fattori che più direttamente influenzano il tipo di eruzione sono la viscosità del magma e il contenuto in aeriformi, soprattutto acqua e anidride carbonica. La viscosità varia moltissimo: è elevata nei magmi acidi e molto minore nei magmi basici. Il contenuto in acqua agisce attraverso la capacità di espansione «esplosiva» del vapore ad alte temperature, quando diminuisce la resistenza delle rocce attraverso le quali il magma sta risalendo. In base a queste differenze si può dare la seguente classificazione dei tipi di eruzione. In presenza di attività effusiva dominante (con magma fluido e contenuto in acqua variabile) si hanno eruzioni: – di tipo hawaiiano; fontana di lava lago di lava colata lavica – di tipo islandese. U11_P4_doc1 fessure antiche colate laviche vecchio condotto Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 5 unità D1. I fenomeni vulcanici Se l’attività è mista, effusiva-esplosiva, ma si presenta prevalentemente in forma effusiva (con magma meno fluido), si hanno eruzioni: – di tipo stromboliano. Se l’attività è mista effusiva-esplosiva (con magma viscoso e contenuto in aeriformi elevato) si hanno eruzioni: – di tipo vulcaniano; – di tipo pliniano; – di tipo peléeano. nube di cenere nube ardente Quando l’attività è soltanto esplosiva (eU11_P4_doc6 si ha un’interazione tra il magma e l’acqua) si hanno eruzioni: – di tipo idromagmatico. base-surge rocce permeabili fald fa lda fr ld frea ea ati tica rocce impermeabili magma in risalita rocce surriscaldate 6 Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 U11_P4_doc7 unità D1. I fenomeni vulcanici Fenomeni legati all’attività vulcanica Oltre alle eruzioni, esistono altri fenomeni legati all’attività vulcanica. I lahar sono delle colate di fango che si formano quando le ceneri presenti sui versanti di un vulcano si mescolano all’acqua piovana. Spesso, infatti, le eruzioni sono accompagnate o seguite da piogge intense, dovute alla condensazione del vapor acqueo emesso dal vulcano stesso. Le emissioni di gas vulcanici accompagnano quelle di lava, ma può accadere che esse si verifichino anche durante le fasi di quiescenza di un vulcano. Un geyser è un getto di acqua caldissima, emesso a intervalli di tempo regolari. L’altezza della colonna d’acqua può raggiungere molte decine di metri. Vediamo quale meccanismo lo regola. l’acqua calda risale verso la superficie in vicinanza della quale, a causa della brusca diminuzione di pressione, comincia a bollire ed esce con violenza l’acqua fredda scende in profondità attraverso rocce permeabili (come sabbie) o lungo fessure geyser strati permeabili strato impermeabile magma l’acqua che arriva in prossimità di un magma si riscalda, senza però trasformarsi in vapore (per l’elevata pressione a questa profondita) U11_P5_doc3 I soffioni sono fuoriuscite di vapore meno violente dei geyser, spesso utilizzate come fonte di energia geotermica. Se l’acqua non si spinge a profondità elevate, o la massa di roccia non è più tanto calda, l’acqua non si riscalda intensamente e anziché geyser si formano delle sorgenti termali. La distribuzione geografica dei vulcani Sulla Terra i vulcani attivi si trovano sia sulle terre emerse (dove sono più di 500) sia sui fondi oceanici. La maggior parte dei fenomeni vulcanici si verifica in corrispondenza delle dorsali oceaniche, dalla cui sommità fluiscono enormi quantità di lave basaltiche fluide. La maggior parte dei vulcani emersi della Terra è invece localizzata in corrispondenza di alcuni margini di continenti, oppure fanno parte di intere catene di isole vulcaniche. Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 7 unità D1. I fenomeni vulcanici Islanda Surtsey d i a r Popocatepetl u Mauna Loa Azzorre Tenerife Etna Tibesti Fogo Kilauea Erta Alé n M. Camerun Kilimanjaro OCEANO PACIFICO i Bromo sistema delle rift valley africane C Krakatoa Ararat Pelée Hawaii t Vesuvio Santorini OCEANO ATLANTICO Fuji Pinatubo Dorsale Medio atlantica St. Helens Aconcagua Piton de la Fournaise UA10_P.236-237_doc.01 Alcuni vulcani, però, si trovano in punti isolati all’interno dei continenti o delle piane abissali. Queste zone sono chiamate punti caldi. Nel nostro paese molti vulcani hanno costituito dei complessi imponenti, ma sono ormai totalmente estinti. Attualmente sono attive quattro zone: il monte Etna in Sicilia, parte della costa laziale-campana e del mare antistante, le isole Eolie e il Canale di Sicilia. Il maggiore dei vulcani attivi italiani è l’Etna, 3350 m, un vulcano-strato. Oggi le eruzioni avvengono sia da bocche poste alla sommità dell’edificio, sia da numerose bocche laterali, lungo le pendici. Presso Napoli c’è il Vesuvio, un vulcano-strato. Le sue fasi di attività sono intercalate a lunghi periodi di stasi. Come il Vesuvio, anche i vicini Campi Flegrei e l’isola di Ischia si trovano oggi in fase di temporaneo riposo. Nell’arcipelago delle Eolie si trovano il cono vulcanico dello Stromboli, Vulcano, Lipari, mentre Panarea ha avuto manifestazioni recenti. Salina, Alicudi e Filicudi sono considerati quiescenti. Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 8 unità D1. I fenomeni vulcanici 1 I nserisci nel disegno i termini elencati qui sotto, scrivendoli nei punti appropriati. Cratere; cono vulcanico; camino vulcanico; lava; camera magmatica. U11_P1_doc1 Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 9 unità D1. I fenomeni vulcanici uale tipo di vulcano rappresenta il disegno? Quale tipo di lava dà origine a questi edifici vulcanici? 2 Q ......................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................... caldera sommitale colate di basalto condotti vulcanici camera magmatica U11_P3_doc1 Copyright © 2010 Zanichelli SpA, Bologna [6203] Idee per insegnare le Scienze integrate con Lupia Palmieri, Parotto, Saraceni, Strumia scienze integrate © Zanichelli 2010 10