1.Il vulcanismo Uno dei segni più evidenti dell’irrequietezza del nostro pianeta è rappresentato da quasi 600 vulcani attivi. Se a questi aggiungiamo le continue emissioni di lave sul fondo degli oceani, il vulcanismo si rivela davvero un fenomeno di dimensione planetaria. 1.1 Grazie a sonde inviate nello spazio conosciamo che il vulcano più grande è su Marte, mentre l’attività vulcanica più frequente su Io (satellite di Giove). 1.2 L’attività vulcanica può manifestarsi in modi molto diversi, dalla tranquilla effusione di lava a esplosioni violente, eppure il vulcanismo è un fenomeno essenzialmente unitario. Per poterlo considerare in una giusta prospettiva prendiamo in esame alcuni aspetti fondamentali: - Il meccanismo che fa innescare i fenomeni vulcanici - I segni dell’attività vulcanica: le forme (edifici) e il modo in cui si sviluppano (tipi di eruzioni) e l’aspetto dei materiali emessi (prodotti) - La distribuzione geografica dell’attività vulcanica (che fa Filippini) Il ruolo dell’attività vulcanica è quello di trasferire quantità di materiali dall’interno all’esterno del pianeta. Questo avviene attraverso la continua fusione di rocce in profondità, seguita dalla risalita dei magmi e dalla loro solidificazione. Meccanismo che ha contribuito a formare la crosta terrestre e, con la superficie di gas e vapori, a creare l’atmosfera e l’idrosfera 1.3 I magmi Il fenomeno vulcanico è complesso per la molteplicità delle strutture e dei prodotti cui dà origine. C’è un aspetto comune a tutte le sue manifestazioni, la risalita di materiali rocciosi allo stato fuso (mescolati a gas e vapori). Tali masse, i magmi, si originano all’interno della crosta terretre e della parte più alta del mantello. Il processo di fusione procede gradualmente: materiale in origine molto caldo, solido, si trasforma in una massa pastosa al cui interno vi sono minuscole gocce di magma. Quando il 20 % dell’originario è ormai fuso, massa fusa sale per minore densità. La risalita del magma è relativamente rapida e dipende da molti fattori: viscosità, volume, profondità di origine… 2.Edifici vulcanici, eruzioni e prodotti dell’attività vulcanica Il trasferimento di materiale fuso sulla superficie terrestre presenta alcuni aspetti fondamentali: gli edifici vulcanici, i tipi di eruzione e i prodotti delle eruzioni 2.1 La forma degli edifici vulcanici Gli edifici vulcanici si accrescono nel punto in cui il materiale fuso fuoriesce: - all’estremità aperta in superficie (cratere) di un condotto di forma cilindrica (vulcani areali) - lungo spaccature che penetrano profondamente nell’interno della terra (vulcani lineari) Il condotto mette in contatto l’edificio con l’area di alimentazione. Nella sua risalita il magma può ristagnare in una camera magmatica a debole profondità. 2.1.1 La forma di un edificio dipende dal tipo dei prodotti eruttati. Si riconoscono due tipi di vulcani: - I vulcani-strato quando fasi di effusioni laviche si alternano con periodi di emissioni esplosive di frammenti sminuzzati di lava, che si depositano intorno al cratere dando origine alle piroclastiti. - I vulcani a scudo, come Hawaii e Islanda, hanno una forma appiattita, dovuta alla fluidità delle lave eruttate, capaci di percorrere molti km prima di solidificarsi (esplosioni pratic. Assenti) Il maggiore è Mauna Loa (9 km) 2.2 I diversi tipi di eruzione Questa classificazione presenta dei limiti perché in uno stesso vulcano possono verificarsi diverse attività. I fattori che più influenzano sono la viscosità del magma in risalita(alta m, acidi Riolitico, bassa basici Basaltico) e i contenuti aeriformi. Acqua capacità di espansione esplosiva. Attivita effusiva dominante - Le eruzioni di tipo Hawaiiano caratterizzate da abbondanti fusioni di lave fluide che originano vulcani a scudo. Sommità occupata da caldera. Dalle lave fluide i gas si liberano tranquillamente, ma nella fuga possono trascinare con sé lava fusaFontane di lava. Le eruzioni di tipo islandese sono simili a quelle sopracitate. La lava molto fluida fuoriesce però da lunghe fessure. Eruzioni dalla stessa fessura formano espandimenti lavici basaltici quasi orizzontali Attività effusiva prevalente Nelle eruzioni di tipo stromboliano predomina un’attività esplosiva più o meno regolare. La lava, fluida, ma meno che nelle precedenti, ristagne nel cratere, dove inizia a solidificare. Si forma così una crosta solida sotto la quale si accumulano gas che si liberano dal magma. La pressione dei gas fa saltare la crosta con modeste esplosioni. Attività mista Nelle eruzioni di tipo vulcaniano vi è un meccanismo similea stromboliano, ma lava molto più viscosa. I gas si liberano con molte più difficoltà e la lava solidifica formando un tappo di grosso spessore. I gas impiegano tempo più lungo per raggiungere pressioni sufficiente, l’esplosione è violentissima Il termine vesuviano indica un’attività caratterizzata dall’estrema violenza dell’esplosione che svuota gran parte del condotto superiore. Il magma sale a grande velocità fino a espandersi in maniera esplosiva uscendo dal cratere, dissolvendosi in un immensa nube di minutissime goccioline. Quando queste raggiungono il loro aspetto più esplosivo vengono dette di tipo pliniano. La colonna dei gas fuoriesce dal condotto da salire verso l’alto per alcuni km, prima di espandersi in gran nuvola. Dalla nuvola ricadono frammenti di lava vetrificata, pomici. Nelle eruzioni di tipo peléeano lava viscosissima e 600°C spinta fuori dal condotto già solida e forma cupole o torri di qualche centinaio di mt. Un cenno a parte merita il vulcano idromagmatico, interazione tra magma e l’acqua che permea le rocce. Il passaggio da acqua a vapore fa saltare la colonna di roccia soprastanti, generando enormi pressioni. - 2.3 I prodotti dell’attività vulcanica Materiali aeriformi e solidi sono i tipici prodotti dell’attività vulcanica. Tra i materiali aeriformi più abbondanti vi sono il vapore acqueoe l’anidride carbonica, seguiti da zolfo, azoto cloro e fluoro. Sono importanti da una parte perché hanno contribuito a formare l’atmosfera, dall’altro perché favoriscono l’innesco delle eruzioni del magma. I materiali solidi che vanno a costruire l’edificio vulcanico sono le colate di lava e le piroclastiti La presenza di sole lave o di sole piroclastiti, o di mescolanza dei due tipi dipende dal tipo di eruzione, quindi dal tipo di magma che è risalito. 2.4 Altri fenomeni legati all’attività vulcanica Nell’attività vulcanica l’acqua è sempre presente in abbondanza. Come conseguenza i detriti piroclastici incoerenti assorbono acqua fino a diventare saturi, finendo per diventare instabili e trasformarsi in colate di fango, conosciute anche con il nome indonesiano di Lahar, che si incanalano nelle valli e scendono con forza distruttiva per km. Altri fenomeni legati all’attività di un vulcano sono le manifestazioni tardive. Per tempo dopo l’emissione di lava continuano a risalire gas residui accompagnati da acque termo-minerali. E’ il caso delle terme italiane. Fenomeni legati a queste manifestazioni tardive sono i geyser, fenomeno che si manifesta quando da una cavità aperta in superficie viene emessa una colonna d’acqua molto calda, spinta a grandi altezze.