Direzione Artistica Scenica Frammenti Direzione Organizzativa degli spettacoli Piazza Matteotti, 7 56035 Lari –PI info +39.320.11.37.908 tel/fax +39.0587.68.53.86 e-mail [email protected] [email protected] web www.scenicaframmenti.com www.collinarea.it per aggiornamenti, commenti e foto durante il Festival blog.scenicaframmenti.com venerdi 13 luglio È possibile prenotare biglietti per gli spettacoli www.collinarea.it Crespina - Villa Valdisonzi _ore 21.45 ingresso 10 euro Grafica: ZUPPAGRAFICA www.zuppagrafica.com Programma Scenica Frammenti Presentazione Collinarea 2008 un cantiere artistico a cielo aperto dall’11 Luglio al 1 Agosto: spettacoli, workshops, installazioni, video, seminari. Con il sostegno di: Giannoni&Santoni,Camera di Commercio di Pisa, Unicoop Firenze, Ecofor, Toscana Ondulati, Toscana Energia, Antica Osteria Il Castello. Collaborano all’evento la Pro-loco Vivi Lari Associazione Il Castello . Vi segnaliamo con piacere e stima Marea Festival di Fucecchio (www.mareafucecchio.it) e Estate al Forte (Forte dei Marmi). sabato 14 luglio Lari, Piazza Matteotti _ore 21.45 ingresso gratuito Il Festival Collinarea festeggia i suoi primi dieci anni, raggiungendo un traguardo importantissimo. Ci piace dunque ricordare e ringraziare tutti coloro che hanno creduto e continuano a credere nel progetto. Enti pubblici e privati, il Comune di Lari soprattutto che nel 1999 ci ha affidato la gestione della prima rassegna, al tempo “LariScena”. Tra gli enti privati un sincero ringraziamento va all’azienda Giannoni&Santoni che da subito, non solo per quanto riguarda il Festival, ha appoggiato le iniziative di Scenica Frammenti. Questo senza nulla togliere a tutti gli altri che si sono inseriti nel tempo sposando a pieno le nostre idee e le nostre scelte. Un particolare saluto va alla gente, al nostro pubblico, alle persone che popolano il territorio che ospita il Festival, perché sappiamo che molto spesso non è facile accettare le “rivoluzioni culturali”, soprattutto in luoghi come questi dove la gente è abituata alla quiete tradizionale di una terra immersa nella natura. Quest’anno abbiamo deciso di proporre un programma fatto soprattutto di teatro, con qualche pillola di diverso colore in aggiunta. Gli spettacoli sono scelti proprio per il loro caratteristico modo di relazionarsi con la gente, lo spettatore. Dunque, molta narrazione, gioco popolare, vero o falso, un viaggio in precario equilibrio su quella fune che tende il confine tra la vita e il teatro che tanto piace a noi. Andrea I due te BOBO rondelli rivera Ogni volta che devo presentare una mia performance,soprattutto con Bobo, ho difficoltà nel limitare dentro le parole il nostro teatro canzone improvvisato… Proprio perché oltre le nostre canzoni e monologhi c’e’ una farsesca improvvisazione che spiazza più noi due sul palco che gli spettatori.. Il titolo “T “Terronisti” e’ opera di Bobo. Chiedete a lui il significato in camerino quando e’ stanco e vorrebbe andare a casa. gli fa piacere... Quando mi esibisco con lui mi sento protetto dal lato poetico, vocale e musicale e lui si sente protetto da me dal lato teologico-religioso... Che Dio ce la mandi bona... Almeno a Lari. rron Firmato Andrea Rivera ist i venerdi 11 luglio Lari, Piazza Matteotti _ore 21.45 ingresso 8 euro Tommaso Novi al pianoforte e alla voce, Francesco Bottai alla chitarra e alla voce, Matteo Consani alla batteria e Matteo Anelal contrabbasso. Evento straordinario del Festival Collinarea. La loro Festa. lil Il duo pisano si forma nell’estate 2005 da un’interessante combinazione. T Tommaso ommaso Novi (pianista) e Francesco Bottai (chitarrista) , già attivi musicisti del panorama pisano, sempre più spesso pensano alla loro città con tale passione e attenzione da dedicargli parte del loro tempo. Nascono alcune rime, poi diventano sonetti, racconti e canzoni. Si parla di Pisa e delle sue genti, di tutto quello che i nonni ci hanhan no lasciato in eredità della loro esistenza pisana senza mai abbandonare una rilettura in chiave moderna derna delle stesse realtà e dinamiche che tutt’oggi la caratterizzano. Il tutto condito da un delizioso swing “popolare”. Il duo riscuote immediatamente un enorme successo nel proprio territorio, anche al di fuori della provincia pisana dilagando come fenomeno musicale in tutta la regione T Toscana. All’attuale, con 2000 copie vendute in un anno del primo disco “Anco alle puce ni viene la tosse”, I Gatti Mézzi si presentano al pubblico con una nuova veste: la formazione di un tipico quartetto Jazz. Con questa formazione I Gatti Mézzi hanno appena prodotto il nuovo disco “Amori e Fortori” del quale, in meno di sei mesi, sono già state vendute quasi 2000 copie. I Gatti Mézzi sono prodotti da S.A.M. I GATTI MéZZI I Gatti Mézzi come non si sono mai visti Produzione Collinarea Festival 08 sabato 12 luglio Lari, Piazza Matteotti _ore 21.45 ingresso gratuito raz e ob ia di Nikola j K a r po l ingr esso 1.4 8 eu 5 ro lugli o o _o re 2 stell - Ca Lari i er Cant r eg dom enic a 13 ca pr d i icc e r o ’am con Alessandro Bianchi, Gianni Coluzzi, Alessandra Comanducci, Claudia Franceschetti, Alessio Ferruzzi, Ivan Giambirtone, Costanza Givone, Luana Gramegna, Domenico Piergallini, Silvia Rizzo, Federico T Tessieri. I capricci dell’amore nelle commedie di Anton Cechov è un allestimento inatteso e imprevedibile del teatro del drammaturgo russo, per questo molto affascinante; è composto da una serie di scene dal ritmo brillante e frizzante: una carrellata di situazioni il cui filo conduttore è il potente sentimento dell’amore. Un collage che mette insieme “Il giardino dei ciliegi” ed “Il gabbiano” passando dai due atti unici “L “L’orso” e “La proposta di matrimonio”, montati in una inusuale lettura e messa in scena. La stimolante regia di Nikolaj Karpov, infatti, conduce il pubblico in un percorso singolare alla scoperta degli aspetti comici e sentimentali, talvolta inaspettati, dei personaggi di Cechov; tutto ciò avviene attraverso il movimento e le “azioni fisiche” che sono alla base del metodo biomeccanico così come è stato elaborato da Karpov. Gli attori in scena sono stati selezionati dal regista durante suoi seminari e hanno tutti compiuto un percorso di formazione sulla biomeccanica con Karpov di almeno due anni. Karpov direttore del dipartimento di movimento dell’Ex-Gitis RA RATI, una delle più prestigiose accademie teatrali di Mosca, propone un teatro che si pone nel punto di incontro degli insegnamenti di Stanislavskij, Mejerchol’d e Michail Cechov e, nella sua pratica pedagogica, si concentra sull’importanza del Corpo dell’attore e del materiale testuale che quest’ultimo sceglie d’interpretare, alla ricerca di un’unione costante fra la forma e il contenuto, il senso e il movimento. di Andrea Kaemmerle con Carlo Monni, Andrea Cambi, Andrea Kaemmerle e la partecipazione straordinaria di Alberto Severi. Regia di Andrea Kaemmerle guascone teatro Il tempo in cui tutto si vende, si compra, si scambia, si commercia e mercanteggia, è il tempo degli OSTAGGI. Merce umana, uomini sottratti, oggetti per rappresaglie e rivendicazioni, situazioni ed occasioni dove ad ogni uomo si da un prezzo preciso. Ingegneri, tecnici delle multinazionali, giornalisti, soldati e mercenari forse lo hanno messo in conto scegliendo il proprio mestiere; ma cosa accade se per sbaglio vengono fatti OSTAGGI tre attori toscani? Magari mentre stanno girando un remake Western prodotto da uno sceicco retrò? Carlo Monni, definito il poeta contadino, il diamante grezzo della comicità toscana; Andrea Cambi, esponente di una comicità del dolore, attore di Benvenuti ed ex di Vernice Fresca, comico triste alla Buster Keaton; Andrea Kaemmerle, clown poetico ed irriverente. Un improbabile cella del sud del mondo diventa testimone di una fusione di riflessioni e grandi momenti di comicità profonda ed esistenziale. Unico collegamento con il mondo, sono i bollettini telegiornalistici del giornalista e drammaturgo Alberto Severi che interverrà dalla sua televisione per raccontare questi giorni di prigionia ed a mostrare le interviste e gli appelli disperati degli amici celebri dei tre ostaggi. lunedi 14 luglio Lari, Piazza Matteotti _ore 21.45 ingresso 8 euro - con cena 17 euro OSTAGGI ORT vicchio ’SAMCoop. Teatrale lancia uno spettacolo di e con Andrea Cosentino regia Andrea Virgilio Franceschi; collaborazione artistica Valentina Giacchetti primo spettatore Antonio Silvagni; oggetti scenici Ivan Medici pROG ETT OM ARA L’Asinara è un’isola nel nord della Sardegna. Luogo appartato, appena sfiorato dalla Storia, ma arredato con i relitti del suo passaggio: gli edifici e le docce di disinfestazione della Stazione Sanitaria Marittima di quarantena, l’ossario dei settemila prigionieri austro-ungarici che qui perirono dopo la trasformazione del Lazzaretto in campo di concentramento durante la prima guerra mondiale, il supercarcere di massima sicurezza di Fornelli, dove ancora risuonano gli echi della stagione della lotta al terrorismo degli anni settanta. L’Asinara è oggi area protetta, il cui rappresentante più famigerato è l’asino albino, specie endemica e dalle origini misteriose. Lo spettacolo segue un gruppo di turisti in giro per l’isola. Una visita guidata non si struttura in narrazione, ma comporta il passare accanto ai resti della Storia e fare i conti con la propria, l’attraversare la natura e scoprirvi la propria estraneità. I visitatori sono macchiette tratteggiate a pennellate grossolane nel loro aggrapparsi con ferocia svagata al presente, in una coazione a rimuovere il presentimento della fine. La ricerca dell’asino, l’infanzia, il terrorismo e la reclusione, l’umano e l’animale, il biografico e il cosmologico: la materia eterogenea dello spettacolo gravita attorno ad un finale che si ripete declinandosi variamente, fino a raggiungere il suo senso ultimo, che è fin dall’inizio nascosto alla luce del sole. Che abbaglia. Un racconto parallelo spinge infine la scena verso una ulteriore epifania: il paese dei balocchi dove ci si trasforma in asini, e la pista da circo dove esibirsi dopo la trasformazione. Un unico attore abita la scena. Un solo attore-isola in cui atterrano personaggi grotteschi, delimitati appena da una sigaretta, un paio di occhiali, un dialetto, una fotografia, un luogo comune. Uno spettacolo sul tempo che passa e che non torna più, neanche più le stagioni. In scena un attore, un cerchio, una pedana, un controluce. l’asino albino di e con andrea cosentino martedi 15 luglio Lari - Castello _ore 21.45 ingresso 8 euro Con Enza Barone, Spencer Barone, Walter Barone, Iris Barone e Gabriella Seghizzi. Musiche dal vivo eseguite da Massimiliano Nocelli. Installazione video e luci a cura di Michele Fiaschi. Elaborazione del suono di Mirco Mencacci. Effetti sonori Piergiorgio De Luca. Fonico, Simone Paoletti. Regia di Loris Seghizzi memorsceina ica f Memoria è la storia di una “famiglia teatrale” nata agli inizi del ‘900. Enza Barone, figlia di attori, nata e vissuta nella Compagnia di Teatro Viaggiante, inizia la propria esperienza artistica durante la seconda guerra mondiale. Attrice vera, vittima delle atrocità del nazifascismo, ripercorre insieme al figlio un secolo di teatro e, in parallelo inevitabile, “stracci” di storia d’Italia dall’avvento di Mussolini ai primi anni 80. In un’ora di parole ed emozioni riaffiorano i ricordi, i viaggi, gli aneddoti, gli incontri importanti e gli stessi ricordi spesso si materializzano in frammenti di spettacoli. Una vita spesa per il teatro, seguendone appassionatamente e fedelmente ogni singolo mutamento e trasmettendone l’amore ai figli, così come hanno fatto a loro volta i genitori con lei. L L’opera è il frutto di una lunga ricerca nell’archivio storico della compagnia composto da innumerevoli copioni, fotografie, costumi e ancora libri, scritti, scene ed oggetti. Memoria è lo strano esempio di una storia vera dove, semplicemente, la verità è più assurda della fantasia. ram nt i me giovedi 17 luglio Lorenzana - Piazza della Chiesa _ore 21.45 ingresso gratuito gli amorosi ro a g teat ricolo Gli Amorosi, la tragicomica storia infinita dell’Amore. Come d’abitudine del teatro Agricolo anche questo spettacolo vuole essere un punto d’incontro tra la tradizione teatrale italiana e il moderno teatro-circo. Le vicende trattate sono quelle eterne e meravigliose del capolavoro shakespeariano “Romeo e Giulietta”. L’importanza del testo fa si che non ci sia bisogno di alcuna presentazione rispetto alla trama, la nostra chiave di lettura invece richiede invece alcuni chiarimenti. L’uso della maschera e degli altri principi di Commedia dell’Arte. la giocoleria, i duelli acrobatici, il canto a cappella e la musica dal vivo sono gli strumenti attraverso i quali presentiamo al pubblico moderno i nostri due “Amorosi”: Romeo, sognatore, musicista, poeta da strapazzo, fifone ma passionale; eternamente innamorato dell’Amore, cerca di conquistare una Giulietta, femminista, acida, egocentrica e vanitosa, disincantata rispetto ai sentimenti e alla vita, in mano al suo terribile padre, il Pricipe Capuleti. Gli altri personaggi, Tebaldo, Mercuzio, frate Lorenzo ruotano attorno al tentativo di andare contro la storia. Il finale, malgrado il gioco comico e grottesco degli equivoci, è ahimè tragico ma il gioco della commedia nella commedia ci permette di ridere e riflettere sul messaggio della storia. L’Amore trionfa anche nella morte. venerdì 18 luglio Lorenzana - Piazza della Chiesa _ore 21.45 ingresso gratuito Dissacratorio, sarcastico e attualissimo, il testo di Stefano Benni, giornalista, scrittore e poeta. Dalla sua fantasia, in cui comicità e inventiva scenica si susseguono con ritmi incalzanti, scaturisce questa libera rivisitazione dell’opera collodiana. Pinocchio è come tutti sappiamo un mito, un testo simbolo, una filosofia e, perché no, anche il divino che diventa uomo. In questo caso invece è tutto al femminile: Pinocchia viene costruita, anzi, sembra venga modificata dagli attrezzi che Geppetto usa nel suo laboratorio pieno di orologi surreali e macchine diaboliche. Sì, viene cambiata nei circuiti. Infatti dai suoi primi momenti di vita Pinocchia ragiona, anzi straragiona, e la macchina comica sta proprio nella verifica che il padrepadrone di Pinocchia fa di questo oggetto fantastico. Si apre ovviamente una serie di equivoci e di gags molto divertenti sulle frasi sconnesse che la burattina dice. Una Produzione Officine Culturali Controscena & T Teatro Butera Branciforti - Bagheria da Stefano Benni con Enrica Volponi, Roberto Sardina, Leonardo Campanella, Alessandra Toia Regia di Rosamaria Spena sabato 19 luglio Pinocchia Lari - Castello _ore 21.45 ingresso gratuito pinocch ia officine c ultur ali co ntr os c en a bab ilon ia Spettacolo vincitore del premio scenario 2007 di e con Valeria Raimondi Enrico Castellani scene Babilonia Teatri/Gianni Volpe; costumi Franca Piccoli luci e audio Giovanni Marocco; movimenti di scena Luca Scotton coproduzione Operaestate Festival Veneto con il sostegno di Viva Opera CIrcus/Teatro dell’Angelo t ea “Made in italy” non racconta una storia. Affronta in modo ironico, caustico e dissacrante le contraddizioni del nostro tempo. Lo spettacolo procede per accumulo. Fotografa, condensa e fagocita quello che ci circonda: i continui messaggi che ci arrivano, il bisogno di catalogare, sistemare, ordinare tutto. Procede per accostamenti, intersezioni, spostamenti di senso. Le scene non iniziano e non finiscono. Vengono continuamente interrotte. Morsicate. Le immagini e le parole nascono e muoiono di continuo. Gli attori non recitano. La musica è sempre presente e detta la logica con cui le cose accadono. Come in un video-clip. made in italy è un groviglio di parole. E’ un groviglio di tubi luminosi. E’ un groviglio di icone. Per un teatro pop. Per un teatro rock. Per un teatro punk. Un teatro carico di input e di immagini: sovrabbondante di suggestioni, ma privo di soluzioni. tr i made i y l a in t domenica 20 luglio Lari - Piazza Vittorio Emanuele _ore 21.45 ingresso 8 euro se lo stato non fosse burocrazia, sarei un cittadino se l’ideologia non fosse scissa dalla realtà, sarei ideologico se la chiesa non esistesse sarei cattolico LABORATORIO TEATRO ORVIETO & GIAMPAOLO ASCOLESE lunedi 21 luglio Camugliano di Ponsacco _ore 21.45 ingresso gratuito But it f u l u Concerto Multimediale Ispirato a NATURA MORTA CON CUSTODIA DI SAX di Geoff Dyer Con: Giampaolo Ascolese, batteria; Filibreto Palermini , sax tenore; Elio T Tatti, contrabbasso; Alberto Rossatti voce recitante; progetto visivo Massimo Achilli - montaggio video Roberto Marini - Collaborazione per la ricerca cinematografica: Diego T Torroni - Produzione: Laboratorio Teatro Orvieto&Giampaolo Ascolese T Trio bea Geoff Dyer, generazione del ’58, laurea d’obbligo ad Oxford, una lunga militanza giornalistica per svariati periodici culturali, un impegnativo studio sulle arti visive. Da sempre appassionato di letteratura, fotografia fotografi e musica, in Natura morta con custodia di sax, (titolo italiano di But Beautiful), si è prodotto in un ardito e finora nora intentato esperimento di fusione dei tre generi per rendere omaggio all’umanità fallibile di alcuni giganti del jazz, con una serie di storie che della musica dal vivo mantengono tutte le improvvisazioni stilistiche e le variazioni tematiche, nonché l’essenza temporale che solo le migliori fotografie fotografi sanno catturare. Con questa modalità mo ha accostato frammenti di storie vere e di aneddoti a certi episodi della vita di alcune leggende del Jazz che, se pure mai veramente accaduti, gli pareva potessero offrire una verità immaginativa di quella musica. L’importante L ’importante è che, attraverso il linguaggio, fossero imbevuti dello spirito della musica di quella persona. Ed è così che un attore, un trio jazz ed un fotografo e artista visivo con la stessa passione ed entusiasmo hanno trasformato in uno spettacolo multimediale l’opel’ope ra dello scrittore inglese. Cercheremo attraverso la parola, le immagini e la mumu sica di tracciare un percorso di quella musica raccontando alcuni tra i nomi più imponenti del jazz tra gli anni 40 e gli anni 60: B. W Webster, T. Monk, C. Baker. biutiful cauntri cine ma Con la presenza dei registi Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio, Peppe Ruggiero Allevatori che vedono morire le proprie pecore per la diossina. Un educatore ambientale che lotta contro i crimini ambientali. Contadini che coltivano le terre inquinate per la vicinanza di discariche. Storie di denuncia e testimonianza del massacro di un territorio. Siamo in Italia, nella regione Campania dove sono presenti 1200 discariche abusive di rifiuti tossici. Sullo sfondo una camorra imprenditrice che usa camion e pale meccaniche al posto delle pistole. Una camorra dai colletti bianchi, imprenditoria deviata ed istituzioni colluse, raccontata da un magistrato che svela i meccanismi di un’attività violenta che sta provocando più morti, lente nel tempo, di qualsiasi altro fenomeno criminale. mercoledi 23 luglio Lari - Piazza Vittorio Emanuele _ore 21.45 ingresso gratuito L’estrema destra vista dall’interno: la sua musica, i capi, le alleanze, i rituali, lo sdoganamento politico che sta aprendo ai nazifascisti italiani le porte del potere istituzionale. La destra radicale in Italia può raggiungere il mezzo milione di voti e diventare determinante, in un quadro politico in cui ne bastano 25.000 a decidere chi governerà il Paese. Per questo viene sdoganata.NAZIROCK racconta questo passaggio politico, usando come filo lo conduttore le band che infarciscono di testi fascisti la loro musica skin, oi, white power e punkadestra. Il film apre con le immagini dei “due milioni” convocati a Roma dall’opposizione al governo Prodi, di, il 2 dicembre 2006, ma soprattutto racconta la Nashville dell’estrema destra: una grande manifestazione, organizzata da Forza za Nuova, il movimento guidato da Roberto Fiore (condannato a nove anni per banda armata), che si è svolta a Viterbo, iterbo, nel Lazio, con la partecipazione dei principali gruppi rock assieme a militanti e a leaders provenienti da Spagna, Germania, Francia, Grecia, Libano e Romania. Alla manifestazione di Forza For Nuova si vendono decalcomanie filonaziste, lonaziste, stemmi con la faccia di Hitler da applicare alle felpe, testi negazionisti che non temono di sfoggiare in copertina titoli come “Auschwitz: fine ne di una leggenda”. Dal palco ascoltiamo politici e intellettuali provenienti dalla Germania, dalla Spagna, dalla Grecia, dalla Romania, discettare di “cataclisma multirazziale” e “Uomo Nuovo di fronte alla DecaDeca no a notte fonda, nel grande hangar che di giorno ospita i dibattiti, allo spettacolo dei concerti rock: una folla a denza”. Assistiamo fino braccio teso nel saluto nazifascista, giovani che srotolano un grande striscione, accuratamente stampato. Il testo, in caratteri cubitali: “PIU’ NAZISMO PER TUTTI”. T Tra ra i relatori, a Viterbo, forse il più applaudito è Luigi Ciavardini, condannato a 30 anni per la strage di Bologna, che dieci giorni dopo il suo intervento al Campo d’Azione viene arrestato per rapina. Appassionato anche l’intervento di Andrea Insabato, condannato a 12 anni, poi ridotti a 6, per l’attentato dinamitardo alla sede del Manifesto. Ma ancora più interessaninteressan ti e rivelatrici sono le interviste ai giovani che partecipano al meeting politico, facce da proletari, ragazzi che non hanno occhi cattivi, ma che potrebbero fare cose molto cattive, guidati da chi sa strumentalizzare la loro voglia di giustizia e la loro ignoranza a volte abisabis sale. Li ascoltiamo senza commentare, li guardiamo, nel montaggio alternato coi brani nazirock, inframezzati ai materiali di repertorio che ricordano gli orrori e le distruzioni provocati da un’ideologia portatrice di morte e vergogna. �Un incubo che lascia spiazzati, perché la domanda è sempre la stessa: “Possibile che la storia non riesca a insegnare nulla?” Con la presenza del regista Un film documentario di Claudio Lazzaro cine ma nazirock giovedi 24 luglio Lari - Piazza Vittorio Emanuele _ore 21.45 ingresso gratuito Nazirock otte fuochi nella n Tre donne, tre streghe, tre attrici e i monologhi in tasca. In un teatro abbandonato da molti anni, vivono le anime polverose di tre donne, attrici, liberate all’improvviso da un pubblico giunto quasi per caso. E così, dopo tanti anni, hanno finalmente la possibilità di avere un pubblico e di tornare in scena. Le tre attrici avevano indossato molte volte i panni delle protagoniste in famose opere in prosa; nella loro carriera però, proprio in quel teatro, avevano interpretato anche le tre streghe del Macbeth di William Shakespeare... Lo spettacolo si annoda e si snoda attraverso lo sdoppiamento dei ruoli, il conflitto dei personaggi, in una successione di passione malinconica e cruda tragedia di assurdo e divertente misticismo. L’ossessione dell’attrice che vuol rivivere il momento più bello della propria carriera e trova l’ostacolo del personaggio meno amato. La presa di posizione dell’attore che, uscendo a malincuore dal ruolo e dal luogo teatrale, usa la metafora shakesperiana per esprimere il proprio parere sulla vita di questo mondo e sul rapporto dell’attore col proprio mestiere. Una contaminazione delle scritture, da Shakespeare a Long e Belasco, passando per Eduardo, Niccodemi e Pessoa. Il teatro nella vita e la vita nel teatro. con Vincenza Barone, Gabriella Seghizzi e Iris Barone. Musiche di Massimiliano Nocelli, Francesco Oliviero e Carlo De Toni. Luci di Michele Fiaschi. Elementi scenici di Cesare Inzerillo. Regia Loris Seghizzi Con la partecipazione straordinaria di un interprete di “In Compagnia delle Mummie”. venerdi 25 luglio scenica frammenti Lari - Castello _ore 21.45 ingresso gratuito Dopo l’avventura del 2007, i Sindaciattori si incontrano nuovamente per dare seguito ad una storia rimasta in sospeso… La messa in scena Pirandelliana, in effetti non è riuscita, o forse è riuscita solo in parte. Comunque sarebbe stato meglio non scherzare troppo con Pirandello, perché secondo noi, che non siamo superstiziosi, sta succedendo qualcosa di strano. E’ arrivato all’improvviso un vento caldo di Sicilia. Deve essere questo vento inebriante di Sicilia che ci confonde le idee. Questo vento caldo e inebriante di Sicilia secondo noi ha portato la pazzia dalle nostre parti, qui in T Toscana, oltre ad un buonissimo odore. In un luogo indefinito, da dove sicuramente si vede il mare e se ne sente l’odore mediterraneo, si incontrano sette o otto persone, non ricordo bene, losche figure che dicono di essere genti importanti. Sembrano falsamente vere in questo ambiente arroccato sul tempo. Pare che siano stati portati anche loro da quello strano vento di Sicilia, ma io non riesco a credere alle loro parole, tanto meno alle loro gesta. Secondo me sono veramente dei matti, che siano morti o vivi. Mentre pensavo questa cosa una vocina mi ha soffiato all’orecchio dicendomi: …Sei stato fortunato, meglio matti che mafiosi Con Francesca Mancini (Sindaco di Chianni), Marta Perini (Sindaco di Calcinaia), Ivan Mencacci (Sindaco di Lari), Filippo Fatticcioni (Sindaco di Capannoli), Alberto Falchi (Sindaco di Palaia), Alessandro Guerrini (Sindaco di T Terricciola), Alessandro Cicarelli (Sindaco di Ponsacco) e forse Francesco Biasci (Sindaco di Casciana Terme) e In Compagnia delle Mummie Musiche di Massimiliano Nocelli; Luci di Michele Fiaschi Regia di Loris Seghizzi con la collaborazione di Francesco Oliviero L’intero incasso sarà devoluto a “Libera: associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. sabato 26 luglio Lari - Castello _ore 21.45 ingresso 10 euro COMPAGNIA IL SOLITO CARROZZONE (Compagnia dei Sindaci) meglio M che M ingresso 12 euro nafas domenica 27 luglio Regia e Coreografia Mauro Astolfi Produzione realizzata con il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali. Crespina - Villa Valdisonzi _ore 21.45 “Nafas” come parola indiana significa respiro, ma ha una sorprendente caratteristica data dal mutare significato in altre culture del mondo. Per esempio è associata al significato di libertà nel Sufismo, in Arabia invece descrive la forza dinamica inspirata dalla persona al momento della nascita. La relazione tra questi significati è stata il motore per questa creazione, dove, sul respiro che ho immaginato proprio come nascita, abbiamo cominciato a lavorare. Tre tavolini come fossero tre culle, tre lettini, la prima superficie all’esterno dove compiere i primi movimenti, inspirare la prima aria; poi la crescita, il gioco, lo studio degli altri. Lo stesso tavolino da grandi diventa il nostro peso, la nostra croce da sostenere. Dopo il nostro micromondo sembra allargarsi, ma è sempre costretto da linee, da schemi dove sembra ci sia molto spazio, ma il caos, le passioni, gli interessi e le paure rendono tutto molto piccolo e sempre uguale. Parte dell’idea di Nafas è involontariamente stata suggerita dai danzatori stessi; in alcuni momenti durante lo sforzo fisico intenso di alcune coreografie, il loro respiro sembrava un lamento, un piacere intenso, una disperazione. d n u o b l l e p s company e c n a d PITECUS spettacolo a piú quadri di Flavia Mastrella e Antonio Rezza lunedi 28 luglio Lari - Piazza Matteotti _ore 21.45 ingresso 10 euro o i n o t n a a z z e r Pitecus é spettacolo feroce ed impetuoso, aggredisce l’uomo e le sue scarse convinzioni, si scaglia contro il mondo razionale e razionato riducendolo ad ammasso di pensieri inutili, svilisce la condizione dell’essere mortificando le sue misere aspettative, inneggia alle ambizioni, anche le più meschine, lotta contro il pressappoco, ama gli estremismi e i paradossi comunicativi. Pitecus é opera mascolina, aggressiva, impietosa ed irriducibile, stronca la vita e chi la vuole fare, usa lo stato di narcosi dell’individuo per torcere contro la mediocrità odio e rimpianto, ridicolizza il triste vivere dell’uomo che, purtroppo medio, non si accorge della sua pochezza e mitizza le sue basse azioni. I personaggi sono tanti ed irrequieti, le loro problematiche fanno capolino dalle aperture poste sui quadri di scena, la loro violenza narrativa é quella tipica del nostro triste incedere. Tutto sommato lo spettacolo é altamente comico e trainante, trascina il poT vero spettatore verso strade senza asfalto né speranza, lo tira fuori per un’ora e mezza dai suoi assilli terreni per poi lasciarlo, solo ed incustodito, a godersi le bellezze della vita tipica. i s s o r g o r u ma e beat goes on marco di stefano the beat go es o n Marco Di Stefano: voce recitante & tromba Mauro Grossi: pianoforte & altro Due artisti della stessa generazione, nel pieno della maturità si incontrano e spontaneamente nasce un evento, un percorso nel momento più importante ed influente della vita artistica intellettuale della metà del ‘900: il movimento Beat. Uno spettacolo avvincente e di alto livello che ripropone testi e musiche fondamentali della Beat Generation e intorno ad essa. martedi 29 luglio Lari - Piazza Vittorio Emanuele _ore 21.45 ingresso gratuito giovedi 31 luglio Lari - Castello _ore 21.45 ingresso gartuito esser e essere o no n Uno spettacolo sulla creazione, ricco di aneddoti sul mondo del teatro, un omaggio all’essere attore, al suo meraviglioso e contrastato rapporto con il personaggio. dell’imp rovvis o Un attore, Antoine, decide di realizzare il sogno della sua vita: Scrivere e interpretare un monologo. Il suo progetto é grandioso, interpretare i più grandi monologhi dell’opera Shakespeariana quali Amleto, Riccardo III, Re Lear, Macbeth ... Cominciano le prove dello spettacolo e Antoine parte alla ricerca di un personaggio che possa accompagnarlo in questa avventura. La scelta é difficile, la sua passione per il teatro popolare lo spinge verso un personaggio comico che lo confronta ai suoi dubbi alle sue contraddizioni... Antoine decide di annullare tutto ma il personaggio ha ormai preso gusto all’idea di poter esistere il tempo di una rappresentazione. la compagnia Monologo scritto e interpretato da Luca Franceschi Scenografia: Stefano Perocco; Costumi: Rosalba Magini; Luci: Loredana Oddone INAREA È la serata conclusiva, la festa di Collinarea. L’intero borgo medievale diventa protagonista, animato in ogni suo angolo da artisti di ogni genere: concerti, performances, installazioni video e sonore. È possibile mangiare sul posto: i ristoranti e le osterie apparecchieranno le loro tavole, mentre gli altri esercizi commerciali rimarranno aperti preparando piatti speciali per l’occasione. Almadina ,Teatro Agricolo, Altrocanto, Schiamazzi notturni, Fattore Zeta, Carneigra, Manolo Strimpelli, Duende, Sullova, Accademia d’arte nello Slum, Dagoretti - Nairobi (progetto AMREF), Versilia in Bocca e molti altri artisti, teatranti, musicanti e video makers. Si ringrazia per la preziosa collaborazione la Pro-loco “Vivi Lari”. Aggiornamenti sul blog di Scenica Frammenti e al sito di Collinarea: blog.scenicaframmenti.com www.collinarea.it venerdi 01 agosto Lari, tutto il borgo medievale dalle ore 20.00 ingresso gratuito Ideazione e regia di Andrew Gaty e Loris Seghizzi Musiche di Massimiliano Nocelli e Francesco Oliviero Si celebra la festa di matrimonio di due giovani ragazzi, lei milanese e lui napoletano, lei proveniente da una facoltosa famiglia e lui da una popolare partenopea. In apparenza due poli opposti, in realtà le due “casate” sono unite virtualmente da retroscena sconcertanti. Il matrimonio si svolge in Toscana, luogo ideale per non creare gravi imbarazzi, un campo neutro per un incontro scontro che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe finire in parità. Lo spettacolo vive in spazi non convenzionali per il teatro e la scelta per la prima nazionale all’aperto non poteva che essere Lari, sede artistica della Compagnia, borgo medievale bellissimo e romantico. Gli spettatori vivranno quindi l’evento diventando protagonisti assoluti perché non può esserci cena di matrimonio senza parenti e amici degli sposi. Con questo spettacolo si vuole raccontare in modo diretto un momento topico della vita dell’uomo, ovvero il matrimonio, che può diventare lo specchio nel quale si riflette la cultura di un paese. Se poi si uniscono due persone di diverse origini, come in questo caso meridionali e settentrionali, è probabile, nel caso nostro certo, che emergano tutte le sfumature del quotidiano vivere di un popolo. La sorpresa sempre dietro l’angolo, gioie e dolori, odio e amore, dramma e comicità uniti dalla linea sottile che separa la finzione dalla realtà, sono gli elementi che caratterizzano lo spettacolo che vive all’insegna di un divertimento intelligente che fa riflettere. Il teatro dell’assurdo, che mai potrà essere assurdo quanto la vita. sabato 13 settembre Terricciola dalle ore 20.00 ingresso cena/spettacolo 35 euro sce i t n e m m nica fra Nozze miste ovvero Milano -Napoli 1-1 workshop Appunti per un Amleto di destra A cura di Dimitri Galli Rohl Il progetto, patrocinato dall’A.N.A.D (Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”), si pone come obiettivo principale l’esplorazione del testo più conosciuto di W. Shakespeare al fine di produrre materiale scenico utile al montaggio del saggio di diploma dell’allievo regista Dimitri Galli Rohl. Il percorso laboratoriale, al quale parteciperanno gli attori selezionati dal regista, si suddivide in cinque fasi, una per ciascun atto del dramma. L’intenzione del diplomando è quella di proporre il suo lavoro di ricerca nelle città che hanno contribuito a formare la sua cultura teatrale. Si comincia dunque con Lari, si prosegue con Milano, Lucca, Catanzaro e Roma. Il debutto dello spettacolo è fissato per il 21 Febbraio 2009 al Teatro Sala 1 di Roma. Combinare il lavoro di professionisti con quello di generosi outsider della scena è da sempre una delle sfide più interessanti per coloro che reputano il teatro uno strumento di conoscenza ancor prima che una mera forma di espressione del proprio ego. Durante il festival “Collinarea”, viene presentato il primo dei cinque laboratori basato sull’analisi dl II° atto dell’Amleto. Si tratta di un programma articolato in cinque giorni, con turni di lavoro mattutini e pomeridiani. E’ possibile prevedere una prova aperta alla fine del percorso da concordare con la direzione artistica del festival dal 12 al 18 luglio Lari, dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 Il laboratorio è aperto a coloro che possono vantare già attività teatrali pregresse, sia professionali che amatoriali. Il gruppo di lavoro non dovrebbe superare le quindici unità. L’invio di un curriculum vitae potrebbe risultare utile ai fini delle selezioni, qualora le richieste di partecipazione dovessero superare le aspettative degli organizzatori. Si richiede ai partecipanti una buona conoscenza generale del testo “Amleto” nella traduzione di Attilio Lombardo, la memoria perfetta dei versi recitati da Amleto e dal Primo Attore nella scena II del secondo atto (da “L’irsuto Pirro” fino a “ … Ardenti del cielo e infuriato i Numi). E’ inoltre consigliata la lettura del testo di Tom Stoppard “Rosencrantz e Guilderstern sono morti” e la visione dell’omonimo film. E P I S O D I O I: Dalla parte di Ecuba Ad Elsinore, ad un certo punto, arrivano gli attori. Non “degli attori”, ma GLI, attori. Saranno chiamati a recitare al cospetto del Re, il loro spettacolo sarà la scintilla che innesca definitivamente il meccanismo tragico che porterà alla distruzione dell’intera corte. Durante la rappresentazione de “La morte di Gonzago”, re Claudio si spaventa, urla, chiede che sia fatta luce. Amleto, il figlio tradito, grida, la gente non capisce cosa sia accaduto, il salone, presumibilmente si svuota in fretta. Forse intervengono addirittura dei soldati per riportare l’ordine. Ma cosa succede agli attori, DOPO? Qual è la sorte che viene destinata loro? Lo spettacolo ha creato scompiglio, ha offeso il re in persona. Ad Elsinore cadono teste per molto meno, a volte. Chi sono per noi GLI attori tanto da piangerne la sorte sciagurata? Scoprire l’identità della compagnia che si presenta a corte è quanto si propone il primo dei cinque laboratori previsti dal percorso “Appunti per un Amleto di Destra”. Il tentativo di comprendere, attraverso il testo shakespeariano, i motivi della pericolosa deriva “organica” dei sistemi democratici di mezzo mondo potrebbe cominciare proprio da questa riflessione sui meccanismi censorei esercitati sull’attore, da sempre capro espiatorio di una società contemporanea a Shakespeare soltanto nei deliri intellettuali dei critici e di troppi trafficanti teatrali disonesti. Il carro dei folli laboratorio teatrale condotto da Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco ed Enya Sicca (Compagnia Sud Costa Occidentale di Emma Dante) Il “carro dei Folli” è la proposta per un laboratorio di ricerca teatrale che si inserisce in un progetto più ampio che abbiamo chiamato “Pi curtisia” ; una tappa, un capitolo di un viaggio di cui a volte non ricordiamo l’inizio, così nascono i laboratori e questo in particolare,per ricordare raccontandocelo, come nelle più eccelse culture orali, come era la storia: Com’è che è andata? Il “carrus navalis” (da cui forse la parola carnevale) che varcava le frontiere tra i mondi, portando con sé visionari e inventori, fantasmi di eroi e spiriti divini, lo stesso carro che diviene nel medioevo la “stultifera navis” dove i diversi, gli scomodi, i folli, venivano imbarcati verso un naufragio, un viaggio senza ritorno, ma per timore di peccare davanti agli occhi di Dio, veniva lasciata loro una possibilità di salvezza: il fato, forse avrebbero incontrato terra e creato il paese dei folli, dove il normale sarebbe stato il diverso. Le feu , il folle sacro, il folle di dio, il folle d’amore . “ Il folle è in tutto e per tutto stereotipo della sregolatezza e dell’insensatezza della condizione umana, reso protagonista di un viaggio insulso alla volta del nulla, o forse del sapere universale.” Michele Brusasca –Stultifera navis Genesi del progetto “pi curtisia” Il progetto nasce con un indirizzo di ricerca metodologica sulla autorialità dell’attore. L’esperienza di Civilleri e Lo Sicco nella formazione e realizzazione della compagnia “Sud costa occidentale”, pensata insieme alla regista e attrice Emma Dante, indica un sistema strutturato di “regole” o”griglie” entro cui il miracolo può avvenire senza ricevere l’influsso della consueta costruzione dell’apparato dell’attore, piuttosto un labirinto che accoglie il Minotauro e non solo lo nasconde. La ricerca di Enya Idda in campo artistico (scultura, installazioni interattive) e nelle discipline orientali (Hara yoga, arti marziali, Teatro Noh) utilizza la medesima procedura, ma per finalità differenti: non tanto la creazione artistica di uno spettacolo, ma la forma come griglia dove già dimora ed è contenuta la rivelazione della consapevolezza dell’azione,del sé agente. L’incontro di questi due sentieri è un incontro da immaginarsi non come su un medesimo piano, non vi è una planimetria in cui sono segnati due cammini che in un punto vanno a intersecarsi per poi procedere congiunti , piuttosto è l’incontro di due planimetrie che se sovrapposte incontrano diversi punti di congruenza, talvolta fino a fondersi totalmente. workshop dal 25 luglio al 01 agosto Blob laboratorio teatrale condotto da Babilonia teatri fotografia mossa di un tempo di mezzo fotografare condensare e fagocitare il reale lavorare sull’accumulo di parole e sulla sottrazione dei gesti Il lavoro vedrà al centro la figura dell’attore, il suo corpo nello spazio in relazione ad altri corpi, l’ascolto e la coralità. Parlare stare muoversi insieme ad altri. Si andrà contro l’interpretazione. il coro come medium per riportare voci e pensieri. Il lavoro sul singolo andrà nella stessa direzione. L’attore senza il personaggio. La parola senza l’interpretazione. Le immagini come fotografie. Babilonia Teatri è stata fondata da Valeria Raimondi e Enrico Castellani. Da un progetto del 2005 sulla guerra in Iraq intitolato Cabaret Babilonia è nato il nome della compagnia: Babilonia Teatri.Il primo spettacolo, Panopticon Frankenstein, è il risultato del lavoro svolto all’interno del carcere di Montorio. Lo spettacolo nel 2006 è finalista della prima edizione del Premio Scenario Infanzia e nel 2007 è vincitore di Piattaforma Veneto di Operaestate Festival Veneto. Sempre nel 2007 la compagnia debutta con Underwork-spettacolo precario per tre attori tre vasche da bagno tre galline e vince l’undicesima edizione del Premio Scenario con made in italy. Per un teatro pop. Per un teatro rock. Per un teatro punk. workshop 18,19 e 20 luglio Per informazioni sui laboratori e iscrizioni: Loris Seghizzi e-mail: [email protected] tel. +39.320.1137908 Stage di percussioni metropolitane a cura di Giacomo Macelloni L’oggetto che prende vita... Improvvisamente si anima e grida al mondo la sua presenza. Tutto crea un suono. Siamo circondati da oggetti e suoni, basta osservare ed ascoltare per riconoscerli. Il vento porta storie lontane che si rivelano con il rumore delle foglie, con la danza di una busta, con lo sbattere di una porta. Ogni fabbrica, ogni strada, ogni casa, ogni discarica sono fonti inesauribili di oggetti e di rumori, che saggiamente utilizzati divengono suono, ritmo, pulsazione vitale. Il Ritmo fa parte del nostro quotidiano. L’oggetto ci rappresenta e parla per noi, ma va saputo osservare ed ascoltare... Scopo dello stage Lo stage, ha lo scopo di formare dei gruppi di musica d’insieme, partendo dalle basi ritmiche e non utilizzando le percussioni standard ma gli oggetti quali barili industriali, vasi, tubi, sacchi, libri, foglie etc. in sostanza tutti gli oggetti che i partecipanti desiderano portare. Per informazioni chiamare al 348.3228767 oppure scrivere a [email protected] workshop Argomenti trattati Solfeggio ritmico Approccio psicofisico all’oggetto Scelta degli oggetti che più caratterizzano la persona Analisi dei suoni prodotti dagli oggetti con utilizzo di varie tecniche e di vari battenti Studio dei principali rudimenti ritmici Analisi di partiture ritmiche Creazione e incastro di frasi ritmiche Pratica di gruppo Le classi verranno formate con un minimo di tre e un massimo di dieci partecipanti. La fine è prevista nel Festival Collinarea 08 con inserimento della performance del gruppo in una delle produzioni del cartellone. Docente: Giacomo Macelloni (batterista e rumorista delle produzioni Scenica Frammenti). 14, 16, 21, 23,Lari, 28, 31 luglio dalle ore 18.30 alle 21.30 seminario Mente e meditazione - l’essenza della felicità Swami Suddhananda La mente, i pensieri e le sensazioni sono doni meravigliosi che la natura ha dato all’essere umano per vivere a pieno la vita. Essi creano il nostro mondo di gioie e di dolori, creano inoltre l’illusione di un io separato dal fluire naturale dell’esistenza. L’individualità è senza dubbio uno strumento fondamentale per la sopravivenza ma è anche una delle cause principali della nostra sofferenza. La via per la liberazione da questa “ignoranza” è la conoscenza di noi stessi e il riconoscere la nostra vera natura, che è gioia, armonia e pura consapevolezza. Per questo c’è bisogno di conoscere la mente per quello che è, attraverso l’osservazione e la Meditazione. Swami Suddhananda ci introduce, durante i tre incontri al Collinarea Festival 2008, alla conoscenza della natura della mente e alla meditazione, con parole chiare e gioiose, attraverso esempi semplici sentirai il cuore aprirsi. La Meditazione non è qualcosa di lontano, misterioso o mistico, essa è qui ora. �La possibilità di essere in meditazione, costantemente e consapevolmente, è dentro ognuno di noi. La persona che riconosce la verità dentro se stessa realizza “Quello”, l’assoluto, il Sè, la felicità, Dio, il nirvana, ovvero �ciò che in realtà è senza nome e senza forma. 29, 30 e 31 luglio Swami Suddhananda è un maestro indiano contemporaneo dell’Advaita Vedanta. Conduce classi e commenta le letture secondo l’antica tradizione di Adi Shankara Acharya, visitando varie Università, centri privati e pubblici in India, Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia, Caraibi, Hong Kong, Manila, Singapore e in molte parti d’Europa. Nel 2000 è stato delegato alla Conferenza della pace delle Nazioni Unite a New York. Swamiji ha fondato nel 1982 la “Samvit Sagar Trust”, un’istituzione che ha l’unico obiettivo di diffondere la consapevolezza necessaria per la conoscenza di noi stessi. In India ha fondato tre ashram e otto scuole per bambini in zone rurali, per facilitare l’insegnamento e lo studio del Vedanta. La conoscenza di noi stessi non è un tipo di religione o una fede, è una conoscenza esattamente come tutte le altre. �Non si oppone al progresso scientifico ma al contrario fornisce all’individuo la possibilità di giocare un ruolo più consapevole sia nella famiglia che nella società. Gli incontri saranno nei giorni: Martedì 29 luglio 2008 dalle ore 19.00 alle 20.30; Villa Valdisonsi, Crespina (PI) Mercoledì 30 luglio 2008 dalle ore 19.00 alle 20.30; Castello di Lari (PI) Giovedì 31 luglio 2008 dalle ore 19.00 alle 20.30; Villa Valdisonsi, Crespina (PI) Ingresso gratuito. Gli incontri sono in inglese con traduzione in italiano. Si prega di arrivare alla lezione almeno con 15 minuti di anticipo, non sarà possibile accedere ad incontro iniziato. Per informazioni: Nico - 328 3583995 - [email protected] www.collinarea.it - www.selfknowledge.in 2 novembre, Festa dei Bambini un progetto di Cesare Inzerillo con la collaborazione di Marilena Manzella 2 Novembre, festa dei bambini è: Un Laboratorio a porte aperte Una messa in opera nelle carceri del castello Un viaggio… In Compagnia delle Mummie Piccole, brutte, vestite di tutto punto, accessoriate come le cugine povere di Barbie. Sono le mie mummie. Non piangono, non ridono. Ognuna di esse ha una propria identità e un posto in prima fila davanti la mia espressione. Conservano intatti gli ultimi residui di una favola stuccata e patinata. Non pregano, non si vergognano. Ingurgitano polvere e la conservano gelosamente. Le riguardo e le vedo reali, senza pene, senza vanto, senza ipocrisia. Gli effetti del tempo sono corrosivi e rivelatori. Le Mummie diventano la reclame di una vita consumata fino alla fine, senza il vestito buono della domenica e i lustrini delle grandi ricorrenze. eventi collaterali Il 2 Novembre è per la Sicilia una ricorrenza particolare, non il classico 2 Novembre del resto d’Italia. Quel giorno i bambini ricevono in dono dei giocattoli regalati dai cari defunti. Quel giorno le case si riempiono di “Pupi di zucchero”, un dolce tradizionale di fine artigianato, una vera e propria opera d’arte. La Sicilia è una terra che più di ogni altra si relaziona con la morte in modo a dir poco originale. Il lutto è vissuto quasi come una messa in scena di uno spettacolo. I “cadaveri” di Cesare vivono, si sono identificati in modo preciso in qualcosa, in qualcuno, hanno fissato la propria postura, la propria immagine e i propri concetti. L’uomo di questa società invece non si rende conto di essere morto… “un morto vivente”. Nel pensiero e nelle creazioni di Cesare traspare che la vita incontra e dà luce alla morte così come la morte abbuia senza scalpore la vita stessa. 11 luglio 1 agosto Lari, sempre aperto al pubblico In compagnia delle mummie In Compagnia delle Mummie nasce il 2 Novembre del 1948, in un pomeriggio caldo e umido, in un giorno tra la primavera e l’estate. Quel giorno caddero le foglie. Fondata da Abbate Cesare da Palermo e Salvoloris Dallari, la Compagnia ha portato subito in scena l’emozionalità della fermezza, la cura del particolare basato sull’importanza del gesto minimalista; proposto da menti egocentriche e narcisiste, così come è di per sé l’essere umano. L’immagine è quella di una Compagnia che non vuole, per quanto possibile vista la forza dell’impossibilità, lasciare spazio all’ipocrisia ma, al contrario, si concentra sull’azione diretta al coinvolgimento del pubblico; costruendo un bruttissimo, enorme specchio dove chiunque possa riuscire a vedersi e cercare di capire chi sia la vera mummia. …Un giorno lo specchio divenne acqua, divenne mare e vi sprofondarono in molti, ma mai abbastanza… Il mare ha desideri profondi, contiene la bellezza del cielo, unico elemento in grado di stabilire il colore dell’acqua. Il grande specchio dunque unì l’acqua al sole e noi diventammo vapore, umidità, buona solo a far vivere le piante. Tutto oggi vive, tranne noi esseri umani, morti viventi. E allora, meglio mummie… eventi collaterali 11 luglio - 1 agosto – performance il 25, 26 luglio e 1 agosto come arrivare a lari Da Firenze (68 km): Percorrere la S.G.C. FIPILI in direzione Pisa per 50.4 km Uscita Ponsacco, Pontedera Proseguire per Ponsacco prima e Perignano poi. Arrivati a Perignano, proseguire per Lari. Da Roma o Bologna: Autostrada A1 Milano-Napoli uscita Firenze Signa, S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno direzione Pisa, uscita Pontedera-Ponsacco (vedere sopra) Da Genova: Autostrada A12 Genova-Roma uscita Collesalvetti, S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno direzione Firenze, uscita Lavoria Proseguire seguendo le indicazioni per Lari, atraversando Cenaia e Perignano. Da Livorno: S.G.C. Firenze-Pisa-Livorno direzione Firenze, uscita Lavoria Proseguire seguendo le indicazioni per Lari, atraversando Cenaia e Perignano. Comune di Lari Comune di Ponsacco Comune di Lorenzana Comune di Terricciola Comune di Crespina