L’etnomobbing: numeri, tutele e strategie sindacali I dati statistici Il significato Gli effetti Le tutele Etnomobbing: numeri, tutele, strategie 2% Mobbing in Europa 40% 20% 15% 10% % ,7 0 32 25% 20% 15% 10% 5% 5% 0% 0% Durata % Da 6 mesi ad un anno Fino a due anni Oltre due anni 25% ,8 0 27% 23 30% 30% 30% % 35% 35% 90 40% 5, 0% 4% 4% 4% % % 7, 6% Inghilterra Svezia Francia Irlanda Germania Italia ,7 0 % 40 30 8% 9, 90 9, ,2 0 10 10% % 12% % 14% Il mobbing è diffuso in maniera difforme in Europa. Le stime pongono l’Inghilterra al primo posto (16,3%), davanti a Svezia e Francia. L’Italia è al 4%, dietro anche a Irlanda e Germania; nel nostro Paese, comunque, sono almeno 1,5 milioni i lavoratori potenzialmente a rischio. Il 40% delle azioni di mobbing dura fino a due anni, mentre al distribuzione di genere è praticamente in equilibrio. La distribuzione per età penalizza la fascia di età 31 e 50 anni 33 ,3 0 16% 16 18% % I dati statistici Tra 21 e 30 anni Tra 31 e 40 anni Tra 41 e 50 anni tra 51 e 60 anni Oltre 61 Distribuzione per età 2 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie I dati statistici Rispetto al titolo di studio, il 50% degli interessati ai fenomeni di mobbing sono in possesso di diploma di scuola superiore. Impiegati (42%) e operai (34%) i più colpiti, mentre per quanto riguarda i settori produttivi il più a rischio è l’industria, in particolare quella dei grandi siti 40% 30% 40% 35% 20% 0% 25% 20% 25% 10% 5% Titolo di studio 20,80% 34% 30% 15% Laurea Superiori Scuola obbligo 10% 25% 42% 27% 23% 20% 0% 45% 50% 50% 15% 9% Inquadramento Operai Impiegati Quadri Dirigenti 15% 13,50% 10% Industria Commercio Servizi 5% 0% Settore 3 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie I dati statistici In totale 3.500.000 3.000.000 3.100.000 Solo Agricoltura 2.500.000 Solo Industria 2.000.000 1.725.000 1.500.000 984.000 1.000.000 500.000 0 500.000 270.000 250.000 Lavoratori stranieri Solo Servizi Rischio mobbing min Rischio mobbing max I lavoratori stranieri presenti in Italia sono circa 3,1 milioni, in maggioranza occupati nei servizi (55,9%). Quasi un milione gli occupati nell’industria. Si può stimare che le persone a rischio mobbing (o, comunque, a rischio di prevaricazione) siano comprese fra 250mila e 500mila. È maggiore la percentuale di lavoratori e lavoratrici straniere sottoccupate (10,7%) o sottoinquadrate (41,7%). Ciò si riflette nella retribuzione netta mensile: la differenza è di quasi 300 € 60% 30% 20% 10% 0% 800 7 25 8 37 51 . 1. 9 10 1. 1 97 1.000 4 Maschi stranieri Femmine italiane Femmine straniere 1.200 Maschi Femmine Totale 79 40% 1.400 10 Maschi italiani 1. 50% 600 400 200 Sottoccupati Sottoinquadrati 0 Stranieri Italiani 4 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Il significato Il mobbing consiste in una degenerazione patologica delle dinamiche conflittuali fisiologiche; per cui: 9 non è una singola azione né azioni isolate; 9 non è una singola occasione di critica; 9 non è un semplice demansionamento; 9 non è una semplice dequalificazione; 9 non è conflitto organizzativo fisiologico; 9 non è stress occupazionale o stress lavoro correlato Il termine mobbing deriva dall’inglese “to mob” (assalire, aggredire, affollarsi attorno a qualcuno) impiegato prima in etologia (Konrad Lorenz) e poi nell’esperienza umana, quale terrorismo psicologico con forme di comunicazioni ostili nei confronti di un singolo individuo (Leyman) Bullying (bullismo), Bossing (spadroneggiare), Job harassment (vessazione, tormento, molestie sul lavoro, anche a carattere sessuale e razziale), Whistleblowing (fare una soffiata) possono essere segnali che anticipano l’azione di mobbing propriamente detta 5 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie I segnali d’allarme sul conflitto Il rischio che il conflitto degeneri e diventi patologico è segnalato da alcuni eventi: 9 un abbassamento del morale dei lavoratori con poco o nullo interesse al lavoro svolto; 9 un innesco a catena di conflitti con i superiori e i colleghi; 9 una diminuzione della produttività; 9 reazioni eccessive ed inappropriate da parte dei soggetti coinvolti Se, però, questi sintomi non si focalizzano su una singola persona, ma si riferiscono ad un insieme di attori, allora siamo in presenza di forme di stress legate alla natura stessa del lavoro (ad esempio, responsabilità per la presenza di passeggeri, per il maneggio di denaro, per la salute dei pazienti) o a carenze di tipo organizzativo della azienda 6 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Lo stress lavoro correlato Lo stress lavoro correlato non è mobbing, ma alcune cause possono essere le stesse, come anche gli accorgimenti per ridurre i fattori di rischio 35% 31,30% 27,30% 23,50% 25% 17,90% 15% Conflittualità con superiori 10% 20% 15% 26,30% 16,80% 15,80% 10% 5% 0% 3,80% Ambiente di lavoro No coinvolgimento T urni No mensa Altro 15% 0% Fattori di rischio ,0 20 % ,4 % 10% 5% Formazione Strumenti di conciliazione Controlli ispettivi 4, 0% 25% 20% 21 30% ,9 % 35% 25% ,9 % Sintomo 15 0% 37,40% ,9 % Conflittualità con colleghi 5% 40% No interesse lavoro 16 20% Assenteismo 21 30% Azioni positive Le risposte fanno riferimento ad un sondaggio effettuato nel 2011 dall’Ugl su un campione di oltre 4mila intervistati Campagna informativa Welfare aziendale Altro 7 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Gli attori del mobbing Nella azione di mobbing intervengono più attori: 9 il mobber, colui che attua il mobbing ai danni di qualcuno; 9 il mobbizzato, colui che subisce, la vittima; 9 il side mobber o co-mobber, colui che aiuta il mobber; 9 lo spettatore passivo, colui che favorisce il mobbing non intervenendo; 9 l’oppositore, colui che prova ad aiutare la vittima o che non accetta il clima di tensione e conflitto Il mobber può fare una azione intenzionale (e quindi con piena consapevolezza) oppure casuale (senza consapevolezza) 8 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie I campanelli d’allarme Alcuni accadimenti possono precedere l’azione di mobbing: 9 rimproveri bruschi anche per mancanze piccole; 9 sensazione di essere sempre sotto controllo; 9 richieste verbali inevase; 9 proposte e suggerimenti di lavoro non considerati; 9 informazioni pertinenti il lavoro non date; 9 affidamento di compiti inferiori rispetto alla mansione; 9 provocazioni sistematiche; 9 estromissione dalla vita sociale aziendale; 9 prese in giro o pettegolezzi; 9 minore riconoscimento economico Nota: la circolare Inail 71/2003 forniva un elenco di cosiddette “costrittività organizzative” simile a questo ora presentato, ma è stata poi annullata dal Tar del Lazio nel luglio del 2005 9 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Tipi ed azioni Il mobbing può essere: 1. di tipo emozionale (orizzontale o tra pari, verticale); 2. di tipo strategico (bossing) Le azioni possono essere: 1. attive (con attacchi diretti); 2. passive (con isolamento) Le azioni si traducono quindi in: 1. attacchi ai contatti umani (limitazione alla libertà di espressione); 2. isolamento sistematico (esclusione dal gruppo); 3. cambiamento di mansioni (dequalificazione professionale); 4. attacchi alla reputazione (si mina la credibilità della persona); 5. violenze o minacce di violenza (contatto fisico diretto) 10 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Come si sviluppa il mobbing La “pre-fase”: 9 Ancora non vi è mobbing, ma cambia il clima nel luogo di lavoro La “prima fase”: 9 Il conflitto inizia a degenerare; si prende di mira la vittima designata La “seconda fase”: 9 La vittima inizia a provare disagio e si interroga sui motivi del cambiamento di atteggiamento nei suoi confronti La “terza fase”: 9 Si avvertono i primi problemi di salute con sintomi psicosomatici (senso di insicurezza, insonnia, problemi della digestione) 11 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Come si sviluppa il mobbing La “quarta fase”: 9 Si registrano errori dell’amministrazione; di il valutazione caso diventa ed abusi da “pubblico”, parte mentre aumentano le assenze per malattia La “quinta fase”: 9 La salute del mobbizzato, che spesso usa psicofarmaci, peggiora decisamente La “sesta fase”: 9 La vittima è escluso (licenziamento o prepensionamento) o si autoesclude (dimissioni volontarie) dal mondo del lavoro Eccezione è rappresentata dal cosiddetto “quick mobbing”: 9 Il conflitto sfocia immediatamente nel mobbing con un precipitare repentino della situazione 12 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Quando c’è mobbing È necessario considerare sette parametri: 1. Ambiente lavorativo – il conflitto è sul posto di lavoro; 2. Frequenza – almeno una azione ostile al mese; 3. Durata – da non meno di sei mesi, eccetto che per il quick mobbing; 4. Tipo di azioni – attive o passive; 5. Dislivello tra gli attori – la vittima è in costante inferiorità; 6. Andamento – si è almeno alla seconda fase; 7. Intento persecutorio – le azioni rientrano in un disegno vessatorio 13 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Le conseguenze Individuali: 9 Disturbi clinici con effetti precoci psicosomatici (cefalee, tachicardia, dolori osteoarticolari, oppressione toracica, disturbi dell’equilibrio), emozionali (tensione, disturbi del sonno e dell’umore) e comportamentali (disturbi dell’alimentazione, farmacodipendenza, fumo, forme di violenza) ed effetti tardivi con patologie psoriasi, d’organo ulcera) e (ipertensione, patologie infarto, dermatite, psichiatriche (disturbo dell’adattamento, disturbo post-traumatico da stress) Familiari: 9 La famiglia prima appoggia la vittima, ma poi tende ad isolarla, approdando ad una sorta di doppio mobbing: sul lavoro e casalingo 14 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie I costi Per il lavoratore: 9 Perdite economiche dirette (niente straordinari, trasferte o aumenti di stipendio) e maggiori spese per specialisti (medici e avvocati) Per l’azienda: 9 Perdite economiche dirette (aumento dell’assenteismo, nuove assunzioni con relativi periodi di addestramento, avvocati) e indirette (minore efficienza, ridotta produttività, danno d’immagine) Per la società: 9 Maggiori spese per terapie di sostegno medico e psicologico, fino a ricovero nei casi più gravi 15 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie La tutela giuridica In assenza di una disposizione di legge specifica a difesa della persona vittima di mobbing, la tutela giuridica è data: 9 dalla Costituzione agli articoli 2 (diritti inviolabili), 3 (pari dignità), 32 (tutela della salute), 35 (tutela del lavoro) e 41 (attività economica privata non in contrasto con l’utilità sociale e senza danno per la sicurezza, la libertà e la dignità umana); 9 dall’articolo 2043 del Codice civile (obbligo di risarcimento del danno ingiusto causato da fatto doloso o colposo); 9 dall’articolo 2087 del Codice civile (obbligo del datore di lavoro ad adottare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del lavoratore); 9 dall’articolo 700 del Codice di procedura civile (garanzia di una tutela in via cautelare in caso di comportamento pregiudizievole o discriminatorio che pone in serio pericolo il lavoratore); 16 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie La tutela giuridica In assenza di una disposizione di legge specifica a difesa della persona vittima di mobbing, la tutela giuridica è data: 9 dall’articolo 590 del Codice penale (punito chiunque causa lesioni personali , anche colpose, ad altro soggetto); 9 Dalla legge 300 del 1970 (cosiddetto Statuto dei Lavoratori, in particolare gli articoli 7 – procedura disciplinare -, 13 – tutela da comportamenti di dequalificazione professionale, 15 – nullità di atti discriminatori); 9 Dalla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Nel caso di cittadini stranieri si potrà valutare una tutela ai sensi dell’articolo 18 (Permesso di soggiorno per protezione sociale) del Testo unico sull’immigrazione (dlgs 286/98), laddove ricorrano i requisiti di violenza o di grave sfruttamento, oppure la richiesta di un permesso di soggiorno per cure mediche 17 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Alcune sentenze Tribunale di Torino, sentenza 5050 del 16 novembre 1999: 9 Possibile il mobbing in azienda similmente al mondo animale Tribunale di Torino, sentenza 1079 del 11 dicembre 1999: 9 È mobbing laddove vi è una vittima soggetta a ripetuti soprusi Tribunale di Torino, sentenza 1555 del 30 dicembre 1999: 9 Il mobbing è illecito ed il datore di lavoro è tenuto a risarcire il danno biologico e da dequalificazione professionale Tribunale di Forlì, sentenza del 16 novembre 1999: 9 Il mobbing è in fasi successive Tribunale di Como, sentenza del 22 maggio 2001: 9 Natura collettiva; danno esistenziale di tipo contrattuale o extracontrattuale 18 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Alcune sentenze Tribunale di Milano, sentenza del 11 febbraio 2002: 9 Mobbing con fatti e comportamenti vessatori Tribunale di Tempio Pausania, sentenza 157 del 10 luglio 2003: 9 Risarcimento danni per mobbing in un ente locale; prima pronuncia nel pubblico impiego Tribunale di Salerno, sentenza del 29 marzo 2004: 9 Risarcimento del “danno differenziale” Corte di Cassazione, sentenza 515 del 15 maggio 2004: 9 Rinvio al giudice che non aveva valutato attentamente le condizioni di lavoro vessatorie di una lavoratrice Tribunale di La Spezia, ordinanza del 22 giugno 2004: 9 Risarcimento a titolo provvisionale a carico del ministero della Difesa 19 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Alcune sentenze Tribunale di Forlì, sentenza 28 del 28 gennaio 2005: 9 Mobbing valore aggiunto in caso di risarcimento Tribunale di La Spezia, sentenza 294 del 1 luglio 2005: Superamento del periodo di comporto e mobbing Tar del Lazio, sentenza 5454 del 4 luglio 2005: 9 9 Mobbing non si configura come malattia professionale indennizzabile; la sentenza porta all’annullamento della circolare Inail 71 del 17 dicembre 2003 Corte di Cassazione civile, sentenza 4774 del 6 marzo 2006: 9 Il mobbing può realizzarsi con comportamenti datoriali materiali o provvedimentali Corte di Cassazione civile, sentenza 18580 del 11 luglio 2007: 9 No mobbing se trasferimento è per ridurre conflitto 20 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie Alcune sentenze Corte di Cassazione civile, sentenza 16148 del 20 agosto 2007: 9 Il datore di lavoro risponde per mobbing orizzontale; la richiesta di risarcimento entro 10 anni da quando si è manifestato il danno e non da quando sono iniziate le azioni vessatorie Corte di cassazione penale, sentenza 33624 del 29 agosto 2007: 9 Il mobbing non è reato penale; è quindi possibile solo ricorso civile Corte di cassazione civile, sentenza 24293 del 2 luglio 2008: Trasferimento e dequalificazione di dipendente Corte di cassazione penale, sentenza 27469 del 7 luglio 2008: 9 9 In caso di mobbing e contemporanee molestie o abusi sessuali, la vittima potrà ricorrere in sede civile (mobbing) e penale Corte di cassazione penale, sentenza 22858 del 9 settembre 2008: 9 In certi casi, viene meno il vincolo dei sei mesi per configurare azione di mobbing 21 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie La strategia difensiva È fondamentale che la vittima di mobbing sia assistita dagli esperti del sindacato. Prima di affrontare un giudizio è importante: 9 Ricostruire dettagliatamente il percorso lavorativo della persona coinvolta; 9 Reperire tutta la documentazione utile, inerente, ad esempio, i trasferimenti, le mancate promozioni, le condizioni di lavoro; 9 Individuare i testimoni 9 Richiedere copia della documentazione alla amministrazione, ai sensi della normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nonché delle leggi sulla trasparenza amministrativa (legge 241/90) e sulla privacy (legge 196/03) In linea generale, è opportuno ricordarsi sempre di mettere per iscritto eventuali osservazioni inoltrate ai superiori, evitando laddove possibile la comunicazione verbale, soprattutto in caso di tensione con l’azienda 22 Etnomobbing: numeri, tutele, strategie La strategia sindacale L’intervento sindacale può essere su livelli diversi 1. A livello confederale: promuovere accordi interconfederali e sollecitare le istituzioni nazionali e regionali ad emanare provvedimenti di legge; 2. A livello di federazione: verificare la presenza nei contratti collettivi nazionali di strumenti di tutela contrattuale e di osservatori sul fenomeno, anche con riferimento ai lavoratori e alle lavoratrici stranieri; 3. A livello territoriale: coinvolgere le istituzioni in attività di prevenzione del mobbing e di riduzione dei rischi potenziali; 4. A livello aziendale e territoriale: formalizzare al datore di lavoro le eventuali carenze organizzative e la presenza di comportamenti non adeguati; assistere il lavoratore nel ricorso alla magistratura, collaborando al recupero delle prove 23