La necessaria conoscenza di costi e ricavi

La Newsletter di Vega - marzo 2008
La necessaria conoscenza di
costi e ricavi
La redazione di un conto economico aziendale è un passo indispensabile per
la corretta definizione dei prezzi di vendita.
Come ogni impresa, la farmacia,
nell’ambito della propria attività,
produce ricavi e sostiene costi: la
differenza tra ricavi e costi determina
il reddito della farmacia.
I ricavi della farmacia sono rappresentati per la quasi totalità dal valore
del venduto. I costi sono costituiti
da numerose voci, che vengono
raggruppate, per comodità, in due
grandi categorie: costi variabili, dipendenti direttamente dalla quantità
di merce movimentata, e costi fissi,
la cui entità è indipendente dal volume del fatturato.
Le regole della buona amministrazione prevedono che ogni responsabile
di impresa abbia una conoscenza
analitica dei valori di ricavi e costi
sopportati dall’azienda nell’esercizio
precedente e sia, quindi, in grado di
determinare con precisione, mediante un semplice ‘conto economico’, il
risultato conseguito nel periodo di
tempo. Questo non solo per ‘misurare’ il passato, ma, soprattutto, per
organizzare il futuro: amministrare
significa, infatti, stabilire gli obietti-
vi economici che si vogliono ottenere
e definire le attività necessarie per
raggiungerli.
Tra le attività un posto di primo
piano spetta alla definizione delle
politiche di prezzo ed, in particolare, della percentuale di ricarico da
applicare al costo dei prodotti per
ottenere il loro prezzo al pubblico.
Ogni sua fluttuazione si riflette immediatamente sull’utile dell’impresa
farmacia ed è quindi importante prevedere con buona approssimazione
quale sarà l’esito dell’intervento sul
risultato d’esercizio.
Ovvio, per esempio, che una riduzione dei prezzi possa essere meglio
sopportata se accompagnata da
un’analoga riduzione dei costi di
acquisto dei prodotti: il contemporaneo contenimento di costi e ricavi
mantiene invariato il reddito d’impresa. Questo non significa necessariamente che il prodotto per il quale
si sono spuntate migliori condizioni
di acquisto debba essere oggetto
di promozione alla clientela. Può
essere ragionevole, infatti, utilizzare
la riduzione dei costi derivante dal
migliore acquisto di una determinata
referenza per metterne in promozione
un’altra, più attraente agli occhi
della clientela. È quello che accade
con i ‘prezzi civetta’ della grande distribuzione organizzata, che sceglie i
prodotti da promozionare non in base
alle condizioni di acquisto praticatele, ma dell’impatto sul pubblico che
esercita l’offerta.
Ovviamente, è ipotizzabile che una
riduzione del prezzo al pubblico
determini un aumento nelle vendite
di una determinata referenza, compensando con l’incremento di volumi
la riduzione dei margini. Attenzione,
però, a non effettuare previsioni
troppo ottimistiche: per compensare
una riduzione del ricarico dal 33% al
25%, risultato di uno sconto del 10%
sul prezzo di vendita, è necessario un
aumento del numero di pezzi venduti
di quasi il 50%.
R. Benucci
Il contributo dei singoli prodotti al reddito aziendale
L’esame del conto economico di
un’azienda, benché indispensabile
per una valutazione delle sue perfomance economiche generali, non
consente di evidenziare gli effetti su
costi e ricavi delle politiche di vendita applicate a determinati prodotti
o categorie merceologiche.
Solo riuscendo ad attribuire direttamente ai singoli prodotti o a
categorie merceologiche i profitti
ed i costi da loro generati, diviene
possibile pianificare, controllare e
consuntivare l’incidenza degli interventi operati.
Ovviamente, per ottenere un tale
dettaglio sono necessarie notevoli
risorse e solo con l’avvento dell’informatica, verso la fine degli anni
Sessanta, i più grandi distributori
di beni di largo consumo hanno
implementato soluzioni per la determinazione del cosiddetto Profitto
Diretto di Prodotto o Direct Product
Profitability (DPP), di cui viene indicato il processo di calcolo.
Direct Product
Profitability (DPP)
Fatturato del prodotto
– Prezzo d’acquisto merci
= Margine Lordo
– Costi di magazzino
– Costi di trasporto
– Costi del punto vendita
= Profitto Diretto Prodotto (DPP)