La natura dei conti (le diverse interpretazioni)

La natura dei conti (le diverse interpretazioni)
Ogni operazione di gestione deve essere osservata sotto due aspetti. Conseguentemente,
avremo due serie di conti: i conti originari e quelli derivati.
Fino qui i diversi “sistemi” applicati al metodo della partita doppia combaciano.
Proseguendo nell’analisi, tuttavia, si possono riscontrare alcune significative differenze di
ragionamento da un sistema ad un altro, pur giungendo alla medesima contabilizzazione.
Nella costruzione teorica dello Zappa, padre della moderna economia aziendale ed
inventore del sistema del reddito, l’aspetto originario è l’aspetto numerario, ovvero è
rappresentato dal movimento del denaro e dei suoi assimilati.
In altre parole, l’ aspetto numerario riguarda la liquidità attuale (cassa, banca, posta) e
differita (debiti e i crediti di tipo commerciale, ossia derivanti da operazioni di investimento): per
questo sono denominanti conti numerari.
L’ aspetto derivato si riferisce invece a grandezze economiche, cioè a conti economici, che
a loro volta si distinguono in conti economici di capitale (o “di netto”) e in conti economici di
reddito (comprensivi dei crediti e dei debiti di finanziamento). I conti economici sono a loro volta
distinti in costi e ricavi di esercizio (che vanno a Conto Economico), conti di reddito con
funzionamento bifase (immobilizzazioni, titoli, partecipazioni e crediti e debiti di finanziamento –
che vanno a Stato Patrimoniale) e costi e ricavi di differita imputazione (rimanenze e risconti –
che vanno a stato patrimoniale).
Come rilevato, si sottolinea pertanto che i conti accesi ai crediti e debiti di finanziamento,
pur essendo considerati conti economici e realizzando “costi di finanziamento” e “ricavi di
finanziamento” vengono inseriti nello stato patrimoniale.
Tradizionalmente, i conti numerari si dividono a loro volta in tre sottocategorie: certi,
assimilati e presunti:
Certi è certi nell’ammontare e nel periodo di disponibilità (“Cassa” e conti
strettamente assimilati come “banca c/c”, “posta c/c”)
Assimilati è incerti nell’ammontare o nel periodo di disponibilità (debiti e crediti di
funzionamento come “deb. v/fornitori”, “cred. v/clienti”, ecc.)
Presunti è incerti nell’ammontare e nel periodo di disponibilità (fondi rischi, fondi
spese future, ratei, ecc.)
In definitiva, avremo i seguenti conti:
ORIGINARI (NUMERARI) DERIVATI (ECONOMICI)
REDDITUALI DI CAPITALE (del netto)
- Liquidità attuale (certi)
(cassa, banca c/c, posta c/c)
- Costi e ricavi d’esercizio - Conti economici inerenti
il capitale di rischio
- Liquidità differita (assimilati)
(crediti verso clienti, debiti verso fornitori,
altri crediti e debiti di regolamento)
- Ratei, fondi spese e rischi
(presunti)
- Conti di reddito con
funzionamento bifase
(immobilizzazioni, titoli e
partecipazioni, crediti e debiti di
finanziamento)
- Costi e ricavi di differita
imputazione
(rimanenze e risconti)
(capitale di rischio, riserve)
***
Ferma restando la distinzione fra i conti originari e quelli derivati, l’aspetto originario
coincide con quello sopra esposto: è pertanto aspetto numerario, ovvero quello rappresentato dal
movimento del denaro e dei suoi assimilati.
Ancora una volta, l’aspetto numerario riguarda la liquidità attuale (cassa, banca, posta) e
differita (debiti e i crediti di tipo commerciale, ossia derivanti da operazioni di investimento e di
vendita): per questo sono denominanti conti numerari.
L’ aspetto derivato si riferisce invece a grandezze finanziarie o economiche, a seconda che
si giustifichino entrate o uscite di moneta – attuale o differite – connesse ad operazioni di
finanziamento o ad operazioni di investimento e di vendita.
Il precedente schema assume pertanto la seguente configurazione (in rosso le differenze con
il precedente):
ORIGINARI (NUMERARI) DERIVATI
ECONOMICI FINANZIARI
- Liquidità attuale (certi)
(cassa, banca c/c, posta c/c)
- Liquidità differita (assimilati)
(crediti verso clienti, debiti verso fornitori,
altri crediti e debiti di regolamento)
- Ratei, fondi spese e rischi
(presunti)
- Costi e ricavi d’esercizio
- Conti di reddito con
funzionamento bifase
(pluriennali)
(immobilizzazioni, titoli e
partecipazioni, esclusi crediti e debiti di
finanziamento)
- Costi e ricavi di differita
imputazione
(rimanenze e risconti)
- Conti inerenti il capitale
di rischio
(capitale di rischio, riserve)
- Conti inerenti i crediti ed i
debiti di finanziamento
Il collocamento di tali conti nel bilancio è identico alla fattispecie precedente.
Radicalmente diversa è invece quet’altra interpretazione seguita da molti libri di testo (Il sistema del capitale
e del risultato economico):
Seconda tale impostazione, i conti originari e quelli derivati sono rispettivamente conti
finanziari e conti economici.
Tra i primi rientrano i conti numerari (la liquidità i debiti ed i crediti di funzionamento
(commerciali) ed i valori accesi ai debiti ed ai crediti di finanziamento connessi al capitale di
credito (esclusi pertanto quelli accesi al capitale di rischio).
I conti economici, invece, comprendono, oltre ai costi e ricavi, pluriennali e d’esercizio, i
conti economici di capitale, che corrispondono ai conti finanziari accesi al capitale di rischio
della precedente impostazione.
Lo schema, secondo questa interpretazione, assume pertanto la seguente configurazione (in
rosso le differenze rispetto al precedente)
ORIGINARI (FINANZIARI) DERIVATI (ECONOMICI)
- Liquidità attuale (certi)
(cassa, banca c/c, posta c/c)
- Liquidità differita (assimilati)
(crediti verso clienti, debiti verso fornitori, altri crediti
e debiti di regolamento)
- Ratei, fondi spese e rischi (presunti)
- Conti inerenti il capitale di credito di
finanziamento (valori finanziari puri)
(crediti e debiti di finanziamento)
- Costi e ricavi d’esercizio
- Conti di reddito con funzionamento bifase
(pluriennali)
(immobilizzazioni, titoli e partecipazioni)
- Costi e ricavi di differita imputazione
(rimanenze e risconti)
- Conti inerenti il capitale di rischio (conti
economici di capitale)
(capitale di rischio, riserve)
Il collocamento di tali conti nel bilancio è identico alla fattispecie precedente.
Queste interpretazioni sono tutte valide. Il problema fondamentale è rappresentato dai crediti e debiti di
finanziamento, che ogni impostazione tratta in maniera diversa.
Comunque sia le scritture in partita doppia coincidono sempre.