ATTIVITÀ ECONOMICA
Selezione
Acquisizione
Utilizzo
di
RISORSE
Per soddisfare
BISOGNI
- sempre crescenti e più sofisticati
- sempre meno soddisfabili dall’attività
economica dei singoli
Moneta
intermediario negli scambi
unità di misura del valore (prezzo)
strumento per accumulare il valore
ATTIVITÀ ECONOMICA
Esprime processi di:
- scelta risorse da utilizzare
- produzione del bene o servizio
- scambio diretto (o indiretto  moneta)
PROCESSI
Produzione
Consumo
Scambio
Risparmio
Investimento
Investimento: in fattori materiali o immateriali
Risparmio  possibile se:
risorse prodotte e vendute > fabbisogno da
soddisfare
Azienda: unità economica elementare che svolge
attività di produzione di beni o servizi
per il soddisfacimento dei bisogni umani
E’ destinata a perdurare nel tempo
Produzione  Beni economici
Utili per soddisfare bisogni umani,
ma disponibili in quantità limitata
Valore di un bene:
- di scambio (venditore che cede, compratore
che acquista)
- d’uso (per il possessore che intende
continuare ad utilizzarlo)
- di costo (sacrifici necessari per ottenere il
bene)
Risorse umane
Risorse materiali
Azienda
Conoscenze tecniche
e professionali
Capacità di iniziativa
e di coordinamento
Modalità di realizzazione dell’attività:
Riflettono
Aspetti tecnici
Aspetti economici e finanziari
Aspetti etici
FUNZIONE ECONOMICA
Aziende di produzione
per il mercato
Aziende di erogazione
(o di consumo)
- soddisfano indirettamente
i bisogni umani
soddisfano direttamente
i bisogni umani
- attuano processi produttivi
che creano VALORE, cioè
+ ricchezza disponibile
AZIENDE DI PRODUZIONE
(IMPRESE)
Possono produrre i loro beni o servizi
Su previsione
Attuano una produzione
standardizzata che poi
offrono sul mercato.
Sostengono prima i
costi per i fattori produttivi,
che recuperano con la
vendita del prodotto.
Esempi:
industria automobilistica,
alimentare, aziende
mercantili, ecc.
Su commessa
Attuano una
produzione
personalizzata, su
specifico ordine del
committente, con cui
stabiliscono
anticipatamente
il prezzo.
Esempi:
cantieri navali,
imprese edili
TRASFORMAZIONE O PRODUZIONE
(generazione di valore)
in senso
ECONOMICO
(i fattori produttivi
vengono impiegati
per ottenere
beni o servizi)
attività di
trasferimento nello
spazio o di
conservazione nel tempo
TECNICO
(trasformazione
materiale dei
fattori produttivi
impiegati)
(aziende industriali)
Oppure produzione
di servizi (es. banche)
Fasi della Creazione di valore:
- razionalità del processo di approvvigionamento
dei fattori produttivi;
- attività di produzione
- vendita delle produzioni allestite
maggior valore del bene
prezzo di vendita
AZIENDE DI EROGAZIONE
- Attuano processi di consumo, cioè
soddisfacimento diretto dei bisogni umani
- Obiettivo: NON conseguire corrispettivi
economicamente vantaggiosi, MA accrescere
risorse, beni e servizi per la collettività
interessata
Famiglie
Aziende di
Erogazione
Associazioni
Fondazioni
Enti ed istituzioni pubbliche
Aziende composte: svolgono congiuntamente processi
di produzione per il mercato e di erogazione
(aziende individuali, enti pubblici)
AZIENDE DI EROGAZIONE O DI CONSUMO
L’attività economica alimenta il consumo
Utilizzo di beni per
soddisfare i bisogni
Creazione di valore
tesa a soddisfare direttamente
i bisogni
di consumo (al loro interno)
Aziende
di erogazione (producono beni o
servizi destinati a soggetti esterni)
N.B.  RAZIONALITA’ del processo di
approvvigionamento dei fattori
- razionalità utilizzo risorse
- capacità di soddisfare i bisogni per cui l’azienda è
sorta
Il valore creato dalla produzione:
- è messo a disposizione dei consumatori secondo
regole fissate dall’azienda  non scambio di
mercato
- accrescimento risorse per la collettività
RISORSE
Nelle aziende di erogazione derivano da:
-
versamenti soci o associati
trasferimenti da Stato o da Enti
imposizione tributaria
tariffe prestazioni effettuate
proventi attività patrimoniali
FINE che orienta i soggetti aziendali nella loro
attività economica:
- nelle imprese  creazione di valore /
profitto/ remunerazione dei soci / potere
decisionale dei proprietari
- nelle aziende di erogazione  valore/
migliori prestazioni (efficienza, qualità)/
apporto capitale: non dà ruolo decisionale
AZIENDE DI EROGAZIONE:
- autoproduttrici
- erogatrici
- imprese sociali
COOP  hanno un ruolo particolare
N.B.
- le aziende di produzione perseguono talvolta
obiettivi sociali;
- le aziende di erogazione svolgono talvolta
attività accessoria di scambi nel mercato
Art. 2555 codice civile:
AZIENDA = complesso dei beni organizzati dall’
imprenditore per l’esercizio dell’
impresa
Art. 2082 codice civile:
IMPRENDITORE = chi esercita professionalmente
un’attività economica
organizzata al fine della
produzione o scambio di beni
o servizi
I SOGGETTI DELL’ATTIVITA’ AZIENDALE
Imprese individuali
titolare
coadiuvato da
dipendenti
altri
collaboratori
autonomi
società di persone (SNC, SAS)
responsabilità illimitata e
solidale
SOCIETA’
COMMERCIALI
Società di capitali (SPA, SRL,
SAPA, COOP)
Responsabilità limitata al
Capitale conferito
Attività direzionale: spesso svolta da pochi
soggetti (azionisti di maggioranza o manager non
proprietari)
ASPETTI PARTICOLARI COOPERATIVE
di produzione
di consumo
altre
Cooperative
Soci  apportano il capitale di rischio, ma
partecipano direttamente all’attività
Ruolo accessorio del capitale proprio
pure
di produzione
di consumo
Cooperative
acquistano fattori
anche da non soci
spurie
cedono la produzione
anche a terzi non soci
Giuridico
SOGGETTO
Economico
di responsabilità
Soggetto giuridico
di rappresentanza
Soggetto giuridico di responsabilità:
- persona o gruppo di persone cui sono
riconducibili diritti ed obblighi (titolare)
Imprese individuali
Società di persone
Società di capitali
titolare
i soci
la società stessa
Soggetto giuridico di rappresentanza:
- persone che formalmente rappresentano
l’azienda (ad es. amministratori, direttori,
procuratori, ecc.)
Soggetto economico:
- persona o gruppo di persone che di fatto
esercita il potere di comando
(soggetto solo a vincoli giuridici o morali)
Normalmente è espresso da chi apporta il capitale
proprio
Imprese individuali
Società di persone
titolare (di norma)
soci con la
maggioranza delle
quote
soci con la
maggioranza del
capitale sociale
Società di capitali
N.B. il capitale di comando o di controllo può
anche essere detenuto indirettamente
60%
Società A
Società B
30%
40%
Società C
60%
Società B 40%
Società A
Società D
60%
Società C 40%
Per esercitare il potere di comando talvolta non
occorre la maggioranza del capitale:
nelle SPA quotate in borsa con capitale
frazionato tra molti azionisti, può bastare anche
il 15-20% del capitale.
Azioni privilegiate
Azioni di risparmio
senza diritto di voto
o con voto limitato
Nelle coop  “una testa, un voto” (in teoria)
Nelle società di persone tutti i soci amministrano
(SNC) anche se di norma emergono le “figureleader”
Altri fattori che possono influenzare l’effettiva
capacità di controllo:
- rapporti di fornitura o di clientela
- possesso di marchi
- ecc.
CRESCITA DELL’IMPRESA
fenomeno dei manager
non proprietari
separazione fra proprietà
e controllo
MANAGER
derivano la loro autorità dalle
competenze tecnico-professionali
imprenditoriale
Approccio
manageriale
L’imprenditore:
- progetta l’impresa
- individua le linee strategiche
- definisce gli scopi
- organizza l’attività e ne segue l’evoluzione
- assume i profitti e corre i rischi
Il manager:
- realizza professionalmente le direttive
imprenditoriali
(ruolo complementare e integrativo rispetto
all’imprenditore)
Si può distinguere:
-
modello imprenditoriale assoluto
modello imprenditoriale relativo
modello imprenditoriale/manageriale
modello manageriale relativo
modello manageriale assoluto
private (soggetto giuridico privato)
Aziende
pubbliche (soggetto giuridico pubblico)
Sostanzialmente occorre però fare riferimento alla
natura del soggetto economico.
Possono esserci aziende formalmente private, ma
guidate da manager di emanazione pubblica
(ad es. Società a partecipazione statale, aziende
speciali, ecc.)
AMBIENTE
“Sistema di condizioni e circostanze, di diritto e di
fatto, qualunque sia la loro specie ed origine, nel
cui ambito l’impresa stessa trova condizioni di
vita, di sopravvivenza, di sviluppo”
(G. FERRERO)
L’azienda effettua con l’ambiente un continuo
interscambio di risorse
Stretta interdipendenza tra scambi di risorse
materiali ed immateriali.
Scambi  trovano normalmente espressione
monetaria
Gli “scambi di informazioni” influiscono (a breve o
a lungo termine) anche sull’andamento dei
processi economici.
PRINCIPALI CARATTERI AMBIENTALI
(che influiscono sull’attività delle aziende)




caratteristiche fisico-demografiche
caratteri sociali, culturali, religiosi, ecc.
quadro normativo-istituzionale
sistema economico/politico/finanziario
Tali elementi determinano:
 le caratteristiche specifiche dello scambio
impresa-ambiente
 i punti di forza e di debolezza dell’azienda
AZIENDA: opera attivamente nell’ambiente per
crearsi favorevoli condizioni di sviluppo
-
talvolta impone modelli culturali
influenza le scelte politiche
collabora con altre unità produttive
realizza processi di studio e ricerca
diffonde il progresso scientifico e
tecnologico
POSSIBILI EFFETTI NEGATIVI:
- Inquinamento
- Spreco di risorse
- Attenzione pubblici poteri
FASI DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
a) Analisi situazione di partenza e prevedibile
evoluzione futura
b) Determinazione obiettivi di fondo della gestione
c) Definizione regole di comportamento verso i
vari “STAKEHOLDERS” (portatori di interessi)
d) Definizione dei “business” ed analisi del
loro profilo competitivo
e) Scelta della “missione” (percorso strategico)
di ciascun business
f) Definizione strategie di portafoglio di ciascun
business (armonica combinazione)
g) Pianificazione operativa
Da piano strategico a
-
budget economico
- budget finanziario
- budget patrimoniale
Budget annuale
AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO
Ha finalità di:
- acquisire
- elaborare
- distribuire
INFORMAZIONI
a supporto di:
- informazione esterna
- processi decisionali e gestionali
Si occupa del sistema delle rilevazioni
amministrative di contabilità generale
e fornisce i dati elementari per il controllo di
gestione
(si integra perciò con tutte le altre aree
funzionali)
ULTERIORI ARTICOLAZIONI DEL SISTEMA
AZIENDALE
ASA = aree strategiche d’affari
SBU = strategic business unit
Sottosistemi aziendali che si sovrappongono
alle aree funzionali, con specifiche
problematiche di gestione, tecnologia e
rapporti con il mercato di riferimento
Alta direzione:
- sviluppa le linee generali d’indirizzo
- definisce la struttura organizzativa
- coordina l’attività delle varie aree d’affari
A livello di alta direzione (corporate) vengono
gestite:
- finanza
- programmazione e controllo
A livello delle singole ASA si gestiscono:
- produzione
- commercializzazione
MKTG e R & S sono spesso presenti sia a
livello corporate che all’interno delle ASA
Processi = insiemi di attività finalizzate a
fornire un prodotto/servizio per scambio di
mercato o per sviluppare altre attività aziendali
M. PORTER
Catena del valore
primarie
ATTIVITA’
di supporto
Attività primarie:
- logistica in entrata
- attività operative
- logistica in uscita
- mktg e vendita
- servizi alla clientela
Attività di supporto:
- approvvigionamento
- sviluppo della tecnologia
- gestione delle risorse umane
- attività infrastrutturali
Ogni attività costituisce un “anello” della
catena del valore
R&S
Mktg
Design
Distribuzione
Trasformazione
Fisica
Assistenza clienti
Il “sistema azienda” ha propri meccanismi di
controllo (FEEDBACKS).
Tende a garantire condizioni di EQUILIBRIO
DINAMICO
- nell’utilizzo dei fattori produttivi
- tra i comportamenti dei vari soggetti
- tra gli aspetti economici e finanziari collegati
con i processi economici.
Tende a perseguire obiettivi di:
- sopravvivenza
- sviluppo
 Unità nella molteplicità
 Permanenza nella mutabilità
 EQUIFINALITA’ = si possono attivare
comportamenti diversi per realizzare i
programmi previsti.
Il sistema aziendale è articolato in sub-sistemi,
analizzabili secondo DUE concezioni.
ORGANIZZAZIONE E PERSONALE
Organizzazione: decide come dividere i compiti e
coordinare gli organi.
Gestione del personale: decide come acquisire il
personale, selezionarlo, formarlo, retribuirlo, ecc.
È un’area che svolge funzioni strumentali rispetto
alle altre.
Variabili organizzative:
a) struttura organizzativa
b) meccanismi operativi
c) stili di direzione
d) cultura aziendale.
Devono essere reciprocamente compatibili e
finalizzate ad un obiettivo comune.
La struttura organizzativa dipende, tra l’altro, da:
- dimensione e tipo di attività
- esperienza e professionalità dei soggetti
aziendali
- stili di direzione
- clima aziendale.
Si distinguono:
- strutture organizzative plurifunzionali (basate
sulle aree funzionali)
- strutture organizzative multidivisionali:
 direzione generale  linee strategiche
(con il supporto di organi di staff, ossia
di consulenza senza potere decisionale)
 divisioni = organi di line  compiti
decisionali ed operativi
articolate sulle aree d’affari, prodotti o
mercati dell’impresa.
La FINANZA:
- reperisce e gestisce le fonti di finanziamento,
scegliendo le più adeguate rispetto agli
investimenti in corso
- svolge la gestione di tesoreria (liquidità
giornaliera).
In collaborazione con le altre funzioni, gestisce:
- i crediti
- la
pianificazione
e
programmazione
finanziaria
- l’analisi finanziaria degli investimenti.