Facoltà di GIURISPRUDENZA MASTER IN “MANAGEMENT E FUNZIONI DI COORDINAMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE” - Titolo Project Work “Il sistema informativo dell'Asl e la progettazione di un database per il dipartimento materno infantile" Anno accademico 2006/2007 Relatore: professore Donato Limone Candidato: Ketty Fasciolo matricola 002082 INDICE Premessa .................................................................................................3 Introduzione .............................................................................................5 Nascita dell’informatizzazione......................................................................7 Le fasi dei sistemi informativo .....................................................................8 Le Macro aree ......................................................................................... 13 Il sistema MEDTRAK e il sistema TRAKCARE ................................................ 18 Il sistema RIS/PACS ................................................................................ 29 Il sistema FIRST AID................................................................................ 31 Il sistema LAB-TRAK ................................................................................ 32 Intranet aziendale e il sito web istituzionale ................................................ 34 Dipartimento materno Infantile ................................................................. 39 Il database relazionale ............................................................................. 39 Progettazione del database e stato dell’arte................................................. 42 Criticità .................................................................................................. 47 Conclusioni ............................................................................................. 48 Bibliografia ............................................................................................. 50 2 Premessa Per capire come sia stato difficile informatizzare il territorio occupato dai vari presidi dell’AUSL, descrivo in poche parole come sia strutturata la mia piccola regione. La Valle d’Aosta è la più piccola regione italiana, situata ai confini nord-ovest della nazione; la sua morfologia è quasi completamente montuosa, infatti, in questa zona, sono situate le più alte vette del continente europeo e solo il 20% di esse si eleva al di sotto dei 1500 metri. Come si evince dal nome stesso, la mia regione si estende lungo una valle centrale, dove, al centro di essa, è situato il capoluogo Aosta; lungo questa vallata ne derivano numerose altre definite laterali. Dal punto di vista politico-amministrativo, la Valle d’Aosta è stata la prima regione italiana ad ottenere lo status di regione autonoma; risale, infatti, al 1948, la concessione dello statuto speciale. La logica conseguenza che ne deriva è la grande potestà primaria che la regione gode in ambito legislativo e amministrativo. Questo potere si riflette anche in ambito sanitario, dove l’Assessorato Regionale alla Sanità ed Assistenza Sociale è l’unico referente per l’AUSL. L'Azienda USL della Valle d’Aosta, di seguito AUSL, nell'erogazione dei Servizi, è impegnata a raggiungere risultati gestionali attraverso sistemi finora usati dalle aziende private, senza però dimenticare la propria natura pubblica e quindi i principi etici che devono comunque caratterizzarne l'attività. Ogni Unità Sanitaria Locale è un’Azienda pubblica che provvede ad assicurare ai cittadini del proprio territorio di competenza la generalità dei servizi sanitari. L'AUSL è dotata di personalità giuridica pubblica e di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica, come stabilito dai decreti legislativi n° 502 del 1992 e n° 517 del 1993 e dalla legge regionale n° 24 del 1994. Tra le particolarità della Regione Autonoma della Valle d'Aosta c'è anche quella di avere istituito una sola Unità Sanitaria Locale che copre tutto il territorio regionale. Il compito che la Regione le ha assegnato è quello di garantire adeguati e 3 uniformi livelli di assistenza ai cittadini valdostani, sia direttamente, attraverso le proprie strutture, sia acquisendoli da altri soggetti sanitari accreditati. L'AUSL assume, pertanto, il compito di assicurare l'offerta di servizi sanitari su tutto il territorio regionale comprendente 74 comuni ed un bacino di utenza di circa 118 mila residenti. Per quanto riguarda le attività di ricovero e cura, l'AUSL può contare su un Presidio Ospedaliero articolato in tre strutture, tutte concentrate nel capoluogo regionale: • Presidio di viale Ginevra (ex Mauriziano) con 295 posti letto e 31 in dayhospital; • Presidio Beauregard con 141 posti letto e 9 in day-hospital; • Sede di via Saint Martin de Corleans con 15 posti letto e 8 day-hospital; mentre, a livello territoriale, il comprensorio é stato suddiviso in 4 distretti che assicurano l'erogazione delle funzioni di tutela socio-sanitaria del cittadino e di garanzia dei livelli uniformi di assistenza • numero 1 - Distretto Alta Valle con sede nel poliambulatorio di Morgex • numero 2 – Distretto di Aosta con sede nel poliambulatorio di Aosta • numero 3 – Distretto Media Valle con sede nel poliambulatorio di Chatillon • numero 4 – Distretto Bassa Valle con sede nel poliambulatorio di Donnas Sono organi dell'Azienda Unità Sanitaria Locale il Direttore Generale ed il Collegio Sindacale. Il Direttore Generale é coadiuvato dal Direttore Amministrativo, dal Direttore Sanitario, dal Consiglio dei Sanitari e dal Collegio di Direzione ed é nominato dalla Giunta Regionale. In base alla legge regionale di riordino del servizio sanitario regionale (nr. 5/2000) l'AUSL é articolata in quattro aree: • territoriale – distrettuale • ospedaliera • prevenzione • tecnico - amministrativa 4 Introduzione Per svariati anni la trasformazione del mondo informatico è stata annunciata. Al giorno d’oggi il mondo informatico, invece, è totalmente ad uso e consumo di tutti gli ambiti della nostra esistenza, senza le remore e le resistenze che ne avevano caratterizzato l’avvio. L’impatto delle tecniche digitali si preannuncia capace di modificare la stessa dimensione umana. Da una somministrazione dei primi anni, che potremmo definire omeopatica, e riservata agli adepti della nascente “religione informatica”, la “medicina” digitale viene ora iniettata a dosi crescenti verso il cuore della collettività. Merci, apparati produttivi, mezzi di comunicazione, sistemi di controllo, relazioni umane, armi sono stati stravolti dall’avvento della digitalizzazione. L’imponenza dei processi ha investito ogni individuo, sia esso alfabetizzato alle tecnologie informatiche, sia esso escluso, e lo ha trasformato da passivo elemento investito dal cambiamento, come nei primi anni di espansione, ad attore protagonista della sua accelerazione. Molto spesso è avvenuto inconsapevolmente e nei modi più disparati, come attraverso l’acquisto ed il consumo di merci o informazioni che mantengono un apparente aspetto tradizionale, ma che, al loro interno, accumulano dosi crescenti di strumenti e funzioni digitalizzate. Non c’è stato luogo nell’agire umano che ne sia stato risparmiato, che risulti “non contaminato” o, per qualche motivo, esterno al processo di mutazione. Dal lavoro all’intrattenimento, dalla casa agli oggetti di consumo tra i più svariati, dai processi formativi alle forme comunicative, fino alla stessa progettazione della vita, nulla sembra essere in grado di resistere all’ubiquità tecnologica del digitale. Le cose, gli oggetti, il fare vengono trasformati, ripensati, investiti da un vento di mutamento in apparenza impalpabile, ma, in realtà, costante ed imponente, ormai anche nel breve periodo. Tutto ciò modifica incessantemente il quadro delle relazioni umane e la stessa percezione del movimento degli accadimenti lungo la scala del tempo, attraversando, componendo e ricomponendo le strutture sociali preesistenti. Le nuove tecnologie digitali non incidono solo sulla qualità delle informazioni disponibili, ma creano nuovi modelli di relazioni, di sistemi d’aggregazione e di connessione, che incidono profondamente anche sul piano politico e sociale. 5 Che lo si riconosca o meno, che piaccia oppure no, la rivoluzione digitale ha ridisegnato la condizione umana e nulla, d’ora in avanti, potrà essere come prima. Scartoffie e cartellette con scritture illeggibili stanno scomparendo anche dagli ospedali per lasciare posto a sistemi informatizzati in cui tutti i dati e le informazioni non richiedono più (o richiedono meno) di perdersi o essere lasciate all’interpretazione delle varie risorse umane. 6 Nascita dell’informatizzazione Come è noto, il riordino del Sistema Sanitario Nazionale degli anni ’90 ha imposto la trasformazione degli enti sanitarie in aziende nella duplice forma di aziende di servizi al territorio e di azienda ospedaliera, entrambe dotate di personalità giuridica pubblica e fornite di ampia autonomia. Ad esse è affidata la gestione delle attività del S.S.N.. Fino alle riforme degli anni ’90, che hanno profondamente modificato il modo di concepire gli enti che fanno parte dell’Amministrazione Pubblica, il carattere di azienda come ordine strettamente economico di questi istituti, è sempre stato trascurato per lasciare spazio ad una concezione dell’istituto pubblico come soggetto che assicura il rispetto delle norme e la legittimità degli atti e non come ente che produce ed eroga servizi. IL riconoscimento nell’ambito della riforma del sistema sanitario della natura aziendale delle Aziende Sanitarie Locali e degli ospedali costituisce, quindi, un’operazione tutt’altro che banale se si considerano le modalità con cui l’erogazione dei servizi sanitari era attuata in precedenza. L’adozione del concetto di azienda sanitaria esprime la volontà di passare ad un sistema in cui l’attenzione è focalizzata sui risultati conseguiti e sulle risorse consumate a tale amministrazione scopo. aziendale, Si vuole che affermare consiste con nell’avere forza il un potere modello di di decidere autonomamente quali servizi erogare, come e quando erogarli, a quali condizioni renderli disponibili, con assai limitati controlli preventivi, salvo dover rispondere dei risultati. Con ciò si è abbandonato definitivamente il modello di amministrazione che regola per diritti (per atti), che si diffondeva su principi di rigida determinazione delle procedure e dei forti controlli formali preventivi, da cui nasceva inevitabilmente la deresponsabilizzazione degli organi di gestione sui risultati ottenuti. Il nuovo modello di amministrazione per risultati si fonda su principi opposti, che consistono nel riconoscimento di autonomia sui processi di gestione, autonomia che viene, però, guidata dal meccanismo di forte responsabilizzazione sulla quantità e sulla qualità di servizi prodotti ed erogati. Per le aziende sanitarie ciò può significare rompere il rigido controllo cui sono state sottoposte in temi di accesso dei fattori produttivi: in una concezione 7 aziendale esso deve pienamente rientrare nell’autonomia gestionale così come ogni altra scelta deve avvenire a totale discrezione dell’azienda, in coerenza con i suoi programmi e le sue attività. La necessità di governare questa evoluzione in modo efficace richiede che le aziende possano disporre di informazioni sempre più accurate, integrate e tempestive senza le quali appare ingestibile la complessità aziendale e dei processi che ne condizionano la rapida evoluzione. In tale contesto l’introduzione di sistemi informativi e una loro visione aziendale hanno costituito un elemento ed un momento di forte cambiamento. L’importanza dei sistemi informativi come leva strategica di cambiamento ha determinato la necessità di uscire, una volta per tutte, dall’equivoco sistema informativo uguale tecnologia. Le nuove tecnologie, in particolare le tecnologie dell’informazione, hanno costituito un grande potenziale di miglioramento sia della qualità aziendale sia della qualità dei servizi. Le fasi dei sistemi informativo Si definisce, generalmente, un sistema informativo, l’insieme di persone, macchine, applicazioni software, procedure e dati, che permettono ad un’organizzazione di disporre delle informazioni giuste al momento giusto. Il sistema informativo affonda sulla correlazione tra informazioni e decisioni e tra informazioni e controllo. Esso rappresenta l’elemento connettivo essenziale perché l’impresa possa porsi in relazione con l’ambiente esterno e gestire di concerto le proprie relazioni intraaziendali. Il sistema informativo è un insieme ordinato di elementi che rilevano, elaborano, scambiano e archiviano dati con lo scopo di produrre e distribuire le informazioni nel momento e nel luogo adatto alle persone che in azienda ne hanno bisogno, utilizzando a tale scopo la tecnologia più appropriata e applicando logiche e metodi suggeriti, per le diverse classi dei fenomeni aziendali, dalle discipline di economia aziendale. Il concetto di sistema informativo non è necessariamente legato alla dotazione di supporti informatici, ma può fondarsi anche su modalità alternative di raccolta e 8 elaborazione dati. dell’informazione Tuttavia, e della il ruolo assunto comunicazione nella dalla cosiddetta progettazione tecnologia dei sistemi informativi automatizzati è ormai divenuto imprescindibile in realtà aziendali che operano in contesti dalla crescente complessità. I dati sono l’elemento unificante di un’azienda; ne rappresentano i prodotti relativi all’azienda stessa e lo stato del sistema ambiente. Quando questa mole di dati viene organizzata in una forma intelligibile ed utilizzabile per scopi conoscitivi, si crea l’informazione. L’informazione è, ormai, considerata, a tutti gli effetti, un patrimonio delle aziende, vero e proprio fattore produttivo, asset che ha assunto valore economico qualificabile e che necessita di una gestione non solo operativa e tattica, ma anche strategica. Il successo stesso di un’organizzazione dipende dai dati raccolti e dalla conseguente informazione prodotta. Un sistema informativo deve provvedere alla raccolta e alla classificazione di tali informazioni da attuarsi con procedure integrate ed idonee, al fine di produrre, in tempo utile e ai giusti livelli, le sintesi necessarie per i processi decisionali, nonché per gestire e controllare l’attività aziendale nel suo complesso. Ogni soggetto che operi nell’impresa (a qualunque livello) necessita di input di natura informativa per poter scegliere il comportamento più adeguato tra le possibili alternative del proprio processo decisionale. Questo sistema diviene, dunque, lo strumento fondamentale e necessario per fornire ad ogni centro decisionale tali informazioni affinché l’impresa venga amministrata con consapevolezza e piena conoscenza dei fatti. Il sistema informativo diviene un vero e proprio ponte informativo che collega il sistema impresa a tutto ciò che la circonda, quindi anche ai soggetti direttamente interessati (azionisti, clienti, dipendenti, fornitori, amministratori, eccetera) ed ai soggetti indirettamente interessati (collettività, organismi politico-amministrativi, sindacati, consumatori, eccetera). Per sistema si intende una pluralità di elementi materiali coordinati fra loro in modo da formare un complesso organico soggetto a date regole. Anche il sistema informativo, quindi, è costituito da un insieme di elementi interattivi che cooperano ed interagiscono fra loro. E’ mia intenzione, ora calare quanto precedentemente affermato nella realtà con la quale ho, quotidianamente, a che fare. 9 Il nascere di forti tensioni competitive ed il continuo modificarsi delle condizioni del quadro ambientale hanno imposto al management la possibilità di tenere sotto controllo in maniera integrata e particolareggiata, le globali e multidimensionali condizioni di svolgimento dell’attività aziendale, attraverso l’analisi ed il monitoraggio di un numero di variabili in progressiva crescita. Le strutture informative deputate a gestire tali dati e informazioni hanno dovuto essere abbastanza flessibili da consentire la soddisfazione delle varie richieste nei loro caratteri di dinamicità. Negli ultimi decenni si è assistito ad una crescita dei sistemi informativi computerizzati, dovuti, principalmente, al progresso tecnologico. Lo sviluppo dei sistemi informativi è una componente essenziale delle moderne aziende che sono sempre più al centro della generazione di “conoscenza” tramite informazioni. La prima fase è stata rappresentata dall’introduzione di procedure automatizzate per la gestione dei dati. Il sistema informativo automatizzato è nato, infatti, con l’avvento di applicazioni di natura applicativa i cui benefici sono evidenti alla luce dei volumi di dati trattati e della ripetitività delle procedure di elaborazione. Al primo nucleo di applicazioni se ne sono poi aggiunte altre di natura analoga, ma più complesse, quali, ad esempio, la gestione dei magazzini, che hanno costituito quell’insieme di applicazione che, storicamente, ha rappresentato il risultato tangibile dell’introduzione dei calcolatori e che è tuttora presente in tutti i sistemi informativi automatizzati. L’introduzione dell’information technology ha consentito, oltre ad un’apprezzabile diminuzione dei costi, una migliore qualità e una certa trasferibilità dell’informazione codificata, anche se a prezzo di una più elevata rigidità dell’architettura informativa aziendale. In un secondo momento l’azienda ha avvertito l’esigenza di dotarsi di un supporto automatizzato in grado di produrre informazioni per management impegnato nella programmazione e nel controllo operativo delle attività e risorse aziendali. Ciò ha portato alla progettazione esterna di sistemi informativi aventi lo scopo di aggiornare con frequenza e continuità i “quadri di controllo aziendali”, che sono uno degli strumenti indispensabili per un’efficace direzione aziendale. In un contesto gerarchico caratterizzato da un’elevata parcellizzazione e sequenzialità, i cosiddetti sistemi informativi direzionali hanno supportato la programmazione e le analisi delle scelte di gestione delle diverse funzioni 10 aziendali attraverso la produzione di report (report di vendita, report per tipo di spese, report di produzione eccetera. ) Si è quindi provveduto a far realizzare applicazioni di contabilità generale, di controllo di gestione e sistemi di reporting sulle più significative attività aziendali. L’insieme di queste procedure automatizzate, che tendono a fornire informazioni di tipo predeterminato e in modo routinario alla direzione, è appunto chiamato reporting direzionale e rappresenta una delle componenti del sistema informativo per il controllo direzionale. Tradizionalmente questi sistemi vengono chiamati management information system. La terza fase dell’evoluzione dei sistemi informativi automatizzati ha previsto la progressiva crescita della capacità di offrire una risposta alle attività direzionali non formalizzate, attraverso sistemi di supporto alle decisioni non strutturate e non routinarie. Il sistema informativo automatizzato è da vedersi in questa fase come uno strumento addizionale a supporto del processo decisionale, che comunque non può prescindere dall’esperienza e dall’istinto del decisore. A differenza dei sistemi di reporting, i sistemi di supporto alle decisioni hanno richiesto, nella fase di progettazione, il fattivo coinvolgimento degli utenti finali delle informazioni e pertanto presuppongono che questi ultimi abbiano un livello di maturità e di consapevolezza adeguato. Le linee evolutive dei sistemi informativi automatizzati consentono di chiarire i presupposti di un’ulteriore tendenza che ha caratterizzato in misura crescente la modellizzazione e la progettazione degli stessi sistemi rispetto alle caratteristiche funzionali, ossia la crescente attenzione alle problematiche di integrazione tra i diversi applicativi adottati in azienda. In linea generale, si può affermare che la progressiva estensione del ruolo dell’informatica aziendale da mero supporto a singole attività operative a fonte informativa per le attività di controllo e pianificazione ha determinato varie modifiche nell’architettura del sistema informativo aziendale. Tali modifiche sono così sintetizzabili: • evoluzione verso un sistema “a isole di informatizzazione”, senza particolari opportunità e fabbisogni di “dialoghi” tra le diverse attività operative informatizzate; 11 • evoluzione verso un sistema informativo “tecnologicamente” integrato, mediante la connessione delle diverse ”isole”; • evoluzione verso un sistema informativo “funzionalmente” integrato, sino al livello estremo di integrazione funzionale “nativa” che caratterizza i software ERP (entreprise resource planning) di più recente concezione (es. medtrak ). Solo con i sistemi ERP l’integrazione del sistema informativo aziendale diviene nativa, poiché il sistema nasce già integrato, sia sotto il profilo dell’architettura informatica, sia sotto quello della progettazione logica: gli archivi sono unici, le procedure strettamente collegate tra loro, l’aggiornamento degli archivi all’interno del sistema è gestito in modo unitario e centralizzato. Il sistema integrato prevede il collegamento di tutte le funzionali gestionali in un unico sistema in grado di pianificare, gestire e organizzare tutte le attività dell’azienda. L’integrazione “funzionale” si definisce appunto come la possibilità di assicurare la reale coerenza dei sistemi informativi con le esigenze operative dell’organizzazione. A tale scopo le singole applicazioni sono in grado di interagire attivamente, mediante l’interscambio e l’utilizzo di informazioni coerenti e l’attivazione reciproca di funzionalità complesse. I moduli di un ERP sono funzionalmente integrati fra loro, ossia tengono conto di tutte le dipendenze logiche e di tutti gli scambi di dati che abitualmente sussistono tra le aree cui si riferiscono e condividono un comune ed unico database. Per esempio, quando nel modulo delle vendite è acquisito l’ordine di un cliente, alcune informazioni sono trasmesse al modulo della produzione senza che vi siano altri interventi umani, affinché si possa tener conto immediatamente nei piani di produzione di quanto richiesto dal mercato. Dal modulo della produzione altre informazioni sono trasmesse, se necessario, al modulo degli approvvigionamenti che deve emettere i necessari ordini ai fornitori. L’integrazione fra i vari moduli è garantita dall’esistenza di un unico database per l’intero sistema, in cui sono archiviati tutti i dati aziendali in modo necessariamente univoco e con alto grado di attendibilità. La disponibilità di un siffatto database rappresenta, senza dubbio, un presupposto essenziale ed un 12 fattore di successo rispetto all’implementazione dei sistemi informativi “direzionali”. Le Macro aree I sistemi informativi dell’azienda possono essere analizzati attraverso una preliminare scomposizione delle attività aziendali in “macro aree” alle quali tendono a corrispondere esigenze informative particolari, legate alle caratteristiche delle attività svolte e delle finalità perseguite da ciascuna area. Può, dunque, rilevarsi utile introdurre una distinzione tra le seguenti aree del sistema informativo aziendale, i cui contenuti saranno successivamente illustrati: • area direzionale • area ospedaliera • area amministrativa • area territoriale • area delle relazioni esterne Sovente si vuole fare riferimento a ciascuna delle aree come ad uno specifico ed autonomo “sistema informativo” (per esempio il sistema informativo ospedaliero oppure il sistema informativo amministrativo), evidenziando in tal modo una piena autonomia di funzioni e contenuti specifici, ma sottolineando, nel contempo, un’interconnessione con gli altri sistemi. In sintesi, per realizzare un’efficiente sistema complesso delle informazioni, l’azienda si è avvalsa della consulenza di una società informatica esterna per la costruzione di un sistema informativo unitario che produce informazioni disponibili e utilizzabili da tutte le componenti dell’azienda stessa. I flussi informativi che alimentano l’area direzionale sono generati: • dall’area amministrativa, con particolare riferimento alla rilevazione ed alla contabilizzazione nel sistema dei costi e dei ricavi aziendali; • dall’area sanitaria (area territoriale ed area ospedaliera), con riguardo essenzialmente a dati di attività; • dall’area relazioni esterne con riferimento, per esempio, a indicatori di soddisfazione espressi all’utenza ed ai rapporti con le altre aziende e con l’ente regionale. 13 Il sistema informativo direzionale rappresenta, infatti, un’area del più complessivo sistema informativo automatizzato aziendale e, come tale, le molteplici interdipendenze con le altre aree richiedono un’attenta riprogettazione dei flussi informativi aziendali nell’ottica di una strettissima integrazione: • tra l’area direzionale e le altre aree sopra descritte; • tra i moduli della base dati gestionali (area amministrativa, del territorio, ospedaliera) che devono garantire un’elevata qualità del dato, in assenza della quale anche i sistemi direzionali più sofisticati non possono comunque il pieno conseguimento degli obiettivi. L’area direzionale include i seguenti moduli a supporto dei processi di pianificazione, di budget, di revisione e di controllo degli scostamenti: • moduli per il controllo di gestione; • moduli a supporto del budget delle singole strutture complesse o semplici dell’azienda nel suo complesso (in termini di risorse allocate – personale, materiale, impianti, servizi – e di attività, prestazioni, servizi erogati); • moduli per la valutazione e pianificazione delle attività e per il controllo strategico (attività dell’alta direzione fondata sulla base del sistema di reporting aziendale e del sistema aziendale di indicatori di sintesi relativi a tipologie di costi per prestazione, domanda di prestazioni, accessibilità ai servizi, risorse impiegate, attività svolte e risultati ottenuti, qualità). Si suole schematizzare il processo evolutivo dei sistemi informativi direzionali come una sequenza di fasi che hanno rispecchiato l’evoluzione di tre fattorichiave così definibili: • le tecnologie informatiche disponibili; • gli approcci metodologici progressivamente consolidati in tema di controllo direzionali; • le finalità ed il ruolo attribuiti in azienda a quest’area del sistema informativo. Le fasi abitualmente distinte sono le seguenti: • sviluppo dei sistemi per il reporting contabile; • reporting di origine extracontabile; • sistema di supporto al processo decisionale; • applicazione di nuove tecnologie di intelligenza artificiale. 14 L’attuale contesto del Sistema Sanitario Nazionale è caratterizzato da forte complessità strategica e organizzativa, dalla necessità sempre più evidente di governare le conoscenze e i fattori critici di gestione, relazioni intra e inter organizzative e di cogliere e rispondere al meglio alle richieste dell’utenza. L’area direzionale è parte integrante del sistema informativo aziendale ed ha l’obiettivo di migliorare l’efficacia e la produttività dei manager e dei professionisti clinici nel valutare in modo sistemico situazioni (aziendali e quadri clinici dei pazienti), politiche e decisionali alternative a livello manageriale e a livello clinico. Scopo dell’area amministrativa del sistema informativo è quello di produrre informazioni significative per i destinatari, allo scopo di facilitare l’attività amministrativa. Gli input sono dati grezzi, provenienti dai diversi sistemi operativi di magazzino, di gestione del personale, di controllo della produzione, eccetera. Sono indicazioni riguardanti le attività e le operazioni che avvengono all’interno dell’ambiente con cui questa interagisce. Queste vengono poi raccolte, classificate, registrate, elaborate, secondo il processo di conversione, al fine di produrre dei risultati, detti outputs, che rappresentano delle informazioni sintetiche o analitiche, a seconda del procedimento di interrogazione. Nel convertire i dati esistono meccanismi di controllo ad hoc, necessari per la verifica di coerenza formale e logica dei dati da inserire nel sistema informativo per elaborazione. In particolare, per quanto riguarda il sistema amministrativo, i principali processi oggetto di rilevazione sono quelli a carattere economico-finanziario associati alle singole transazioni operative, dalle quali vengono estrapolati i dati rilevanti. Essi, una volta eseguiti i controlli formali e logici, vengono inseriti nel sistema informativo, vengono classificati, elaborati e inseriti nei database per essere rilasciati per le successive interrogazioni, ovvero per redigere elaborati di sintesi, report, proiezioni e previsioni riguardo all’andamento dell’azienda. Tutte queste operazioni hanno prodotto, a loro volta, dati ed informazioni che sono andati ad integrare i database del sistema amministrativo, fornendo dei feed-back per la rettifica degli input iniziali. Il sistema amministrativo registra operazioni anche a carattere operativo, ma non codifica l’intera transazione operativa (per esempio 15 la registrazione di una vendita). Cattura, invece, solo i singoli segmenti della transazione aventi valore economico, cioè quelli che modificano l’entità e la composizione del capitale, con effetti diretti sul conto economico e sullo stato patrimoniale. I segmenti che vengono immagazzinati, vengono classificati come transazioni amministrative. Si tratta di un insieme di classi di operazioni che presentano caratteristiche comuni a molte aziende a prescindere dal contesto di riferimento, in quanto raggruppano le operazioni riferite agli acquisti, al magazzino, alla registrazione contabile, agli affari legali, alla gestione del personale, eccetera. Le transazioni amministrative vengono ordinate secondo determinati processi di rilevazione e di classificazione dati, definendo così il ciclo contabile. Nello scorso decennio, nell’area ospedaliera e territoriale, il trattamento automatizzato dei dati si delineava come interesse proprio quasi del management e dei servizi di supporto, generalmente: • per scopi operativi finalizzati alla gestione operativa o tecnica dei diversi reparti (per esempio la gestione dei posti letto), senza alcun significativo impatto sui processi diagnostici o terapeutici; • per scopi di contabilizzazione dei costi e di pianificazione; • per il controllo e la programmazione dell’attività nel breve e nel medio tempo. Una delle principali leve del cambiamento pone l’attenzione sulla centralità della relazione tra erogatore (inteso sia in termini di struttura sanitaria sia di medico) e paziente; ciò in quanto l’ambiente in cui l’azienda opera è molto dinamico e complesso, e impone l’esigenza di governare e anticipare i bisogni dei pazienti, di analizzare i punti di forza e di debolezza del processo di diagnosi e cura per migliorarne l’efficienza (per esempio, riducendo i tempi decisionali) e l’efficacia (per esempio, migliorare la qualità percepita del servizio). Il prerequisito necessario per l’adozione di decisioni razionali e, conseguentemente, per una gestione soddisfacente della relazione con i pazienti consiste nella disponibilità di informazioni efficaci non solo relative ai flussi amministrativi ad esso correlate (come la prenotazione degli esami), ma, soprattutto, quelli inerenti alla sua storia clinica. 16 A dimostrazione di ciò, l’integrazione dei dati del paziente rappresenta oggi una priorità logica e la progettazione dei sistemi informativi clinici si sposta da un focus dipartimentale, in cui l’informatica era progettata e utilizzata a supporto delle esigenze funzionali di singole unità organizzative (reparti, dipartimenti, eccetera) per finalità di produttività individuale di reparto; ad un focus basato su ”processi diagnostici-terapeutici” e virtuali “percorsi del paziente” attraverso la struttura sanitaria che lo accoglie in cura. Infatti, questi sistemi consentono agli operatori clinici di gestire il processo di diagnosi con una maggior completezza di informazioni e all’azienda di governare meglio la domanda. Purtroppo, ancora ad oggi, lo strumento principale per la gestione del patrimonio informativo clinico è ancora rappresentato da un documento cartaceo, ovvero la cartella clinica, anche se si sta lavorando per la cartella clinica informatizzata. Nell’area delle relazioni esterne, l’azienda ha intrapreso un processo di cambiamento interpretabile come passaggio da un modello “chiuso”, inquadrato in norme ed orientato principalmente alle esigenze della struttura organizzativa interna, ad un modello orientato ai risultati e “aperto”, seppure nel rispetto delle norme, ove è importante analizzare non solo il lato dell’offerta, ma anche quello della domanda, dei bisogni dei pazienti e degli altri attori che svolgono la loro attività nell’ambiente in cui l’azienda opera. In particolare un’azienda sanitaria aperta: • Instaura rapporti con i propri utenti basati sulla fiducia reciproca, relazionandosi in modo trasparente nel processo di assunzione delle decisioni di diagnosi e cura, fornendo informazioni e servizi esaurienti; • Scambia costantemente flussi informativi con gli altri attori del sistema sanitario (per esempio: altre aziende sanitarie, regione, ministero), consentendo una migliore continuità di cura (per esempio, nel caso di pazienti che accedono a diverse strutture sanitarie che condividono dati clinici), un miglior governo della domanda sul territorio e più efficaci opportunità di pianificazione dell’assistenza sanitaria e della tutela della salute; • Gestisce rapporti con i fornitori basati su scambi e flussi informativi che consentono di fare fronte in modo più puntuale alle esigenze di 17 approvvigionamento aziendale (per esempio, riducendo il limite del sotto scorta perché si riducano i tempi di riapprovvigionamento). Le relazioni che l’azienda instaura verso l’esterno sono il risultato di una chiara strategia istituzionale finalizzata ad utilizzare informazioni disponibili all’interno dell’azienda provenienti dai sottosistemi informativi amministrativo, clinico e direzionale, e informazioni provenienti dall’ambiente esterno (per esempio, rilevazioni dei bisogni dei pazienti) allo scopo di migliorare l’efficienza nella gestione dei processi di supporto all’attività di cura (per esempio, approvvigionamento) e i processi di cura. Il sistema MEDTRAK e il sistema TRAKCARE L’azienda ha adottato un sistema informativo clinico integrato, basato sui processi diagnostici terapeutici e sul paziente, il cui obiettivo è finalizzato, non tanto all’autonomia e alla semplificazione di procedure, ma, piuttosto, orientato al governo dei flussi di informazioni che consentono la condivisione di dati e la comunicazione tempestiva tra i diversi soggetti coinvolti in un processo (per esempio, percorso diagnostico terapeutico), allo scopo di favorire una migliore gestione della conoscenza e di eliminare le distanze di spazio (diversi reparti) e tempo (per esempio, trasferimento di referti dal laboratorio al reparto) nel supporto alle decisioni legate alle attività. Sono stati, così, introdotti vari software, applicati a supporto delle attività propriamente cliniche e terapeutiche per la gestione dei dati del paziente e per la condivisione delle informazioni a supporto delle decisioni della diagnosi e del percorso terapeutico. Infatti, oggi, come in tutte le realtà sanitarie pubbliche italiane, l’azienda gestisce in modo completamente autonomo alcune delle procedure dipartimentali. La scelta è caduta su di un sistema informativo integrato sviluppato in Australia, ma commercializzato in tutto il mondo; la denominazione commerciale di tale sistema è Medtrak, che negli ultimi rilasci viene denominato Trakcare. La piattaforma applicativa Medtrak è un sistema di informatizzazione windowsbased incentrato sul paziente, che, grazie alla sua tecnologia informatica, 18 consente una gestione efficace dei processi clinici amministrativi della struttura sanitaria. Medtrak è una piattaforma che supera il concetto di integrazione tra moduli e si configura come un sistema ERP per l’ambiente sanitario in grado di assolvere in modo organico alla totalità delle esigenze dell’azienda. Il sistema, infatti, è in grado di percepire e gestire in modo integrato e trasparente i dati riguardanti tutta l’attività erogata di prestazioni socio-sanitarie, utilizzate e/o utilizzabili da ogni utente facendo parte di un’anagrafica di 200/250 mila assistibili (su una base di 180 mila assistiti). Sostanzialmente, ad ogni paziente sono associati tutti gli episodi di contatto con le strutture dell’azienda sanitaria, siano esse l’ospedale, il distretto, le RSU, eccetera, in modo da avere a disposizione l’intera storia “sanitaria” della persona; la perfetta trasparenza delle informazioni coesiste con la selezione e differenziazione degli accessi degli utilizzatori, abilitabili separatamente per l’alimentazione dei dati, la consultazione di parte degli stessi o di tutti e per l’elaborazione. Inoltre, l’interfaccia utente uniforme facilita non poco l’interscambiabilità delle informazioni e gli utilizzatori stessi. La piattaforma è, inoltre, munita di un sistema di protezione e di auditing delle singole transazioni, nonché di una tecnologia di archiviazione e di firma elettronica in linea con la normativa italiana. L’implementazione di tale sistema informativo è stata graduale, in quanto non si trattava di un’istallazione ex-novo, ma, in parte, anche di una sostituzione di vecchi sistemi informativi non sempre integrati. Dal punto di vista prettamente tecnologico, Medtrak si presenta come un classico applicativo a due livelli (client server), sviluppato in visual basic, lato client, mentre, invece, lato server viene utilizzato in database caché; si tratta di un database post-relazionale che risulta molto performante nel trattamento di oggetti ed istruzione SQL e che è in grado di garantire un livello ottimale di sicurezza sul controllo di voluminose e complesse quantità di dati quali quelli sanitari. Il dialogo tra client e server avviene tramite ocx messa a disposizione direttamente da Intersystems (il produttore del database). La configurazione lato client, ne risulta notevolmente semplificata, evitando complesse (e spesso invasive) configurazioni del client. 19 Dal punto di vista normativo, il Piano socio-sanitario regionale (PSSR) relativo alla salute ed il benessere sociale, approvato con apposita legge, per il triennio 2006/2008 prevede per l’Ente pubblico (Regione Valle d’Aosta, unico referente dell’azienda AUSL) l’impegno a: • garantire una distribuzione equilibrata dei servizi sul territorio per facilitare la massima accessibilità agli stessi e la più ampia libertà di scelta ai cittadini; • valorizzare il coordinamento tra le istituzioni e tra gli operatori ai fini di integrare gli interventi dedicati a persone, famiglie e gruppi sociali. • favorire l’integrazione dell’attività dei medici di medicina generale (MMG) e dei pediatri di libera scelta (PLS) con la struttura sanitaria regionale, attraverso l’utilizzo di una cartella su base informatica; • integrare la cartella del medico con i dati presenti sulla piattaforma ERP sanitaria utilizzata presso l’azienda USL (Medtrak); • incentivare la cooperazione medico-clinica tra la struttura centrale (Azienda USL e Regione) e la periferia (MMG e PLS); • creare eccellenza nella comunicazione tra medico e paziente;assicurare in ogni momento la riservatezza e la protezione dei dati sanitari del cittadino. Allo stato attuale, non si è ancora raggiunto il 100% del piano di istallazione presentato nel piano pluriennale 2006/2008. Tale ritardo nei tempi di implementazione è dovuto, principalmente, a nuove esigenze di implementazione che hanno, inevitabilmente, distolto l’attenzione dagli obiettivi attuali: come, ad esempio, l’implementazione di un sistema informativo sanitario, centrato, non solamente verso l’attività ospedaliera, ma, soprattutto, l’attività territoriale, che, negli ultimi anni, è stata uno dei principali obiettivi dell’attuale direzione aziendale. Il sistema Medtrak gestisce in modo integrato (un database unico con funzioni di datawarehouse) le seguenti aree: ricoveri, cartella clinica elettronica, DRG/SDO, ambulatori, servizi territoriali, sale operatorie, farmacia e laboratori analisi. Il Medtrak è stato implementato con prodotti specifici (SmartCCE, liste di attesa, statistiche Prestazioni, CEDAP, analisi SDO/DRG ed applicativi per la gestione dei servizi territoriali) che ne hanno ottimizzato l’utilizzo. 20 Andando ad analizzare in maniera più approfondita le funzionalità del sistema si possono individuare due distinte aree di intervento: ricoveri e ambulatori. Nei primi troviamo: • liste d’attesa • gestione letti • procedure-interventi • prestazioni verso i vari servizi ospedalieri (laboratorio, radiologia, cardiologia, eccetera) • DRG • SDO • cartelle cliniche • lettere di dimissione mentre nei secondi si individuano: • liste d’attesa • prenotazioni • prestazioni • referti • immagini (DICOM) A seguito delle innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, i vertici aziendali hanno ritenuto opportuno affidarsi al - sistema Trakcare -, evoluzione web-based della piattaforma Medtrak – per le nuove implementazioni. Ad oggi, si è partiti con la realizzazione della cartella clinica elettronica, in fase sperimentale, per alcuni reparti afferenti ai Dipartimenti Ospedalieri. TrakCare è riconosciuto a livello mondiale come il Sistema Informativo Ospedaliero più integrato e completo. Completamente riscritto con le più moderne tecnologie di progettazione web based, introduce un’importante novità: è un sistema basato sui processi sanitari e non più secondo una logica di moduli software. Al WORKFLOW MANAGER è affidato il compito di disegnare ed implementare i processi ospedalieri. Trakcare è un sistema Enterprise Resource Planning in cui: - tutte le funzioni dell’architettura si compongono per realizzare i processi aziendali - è progettato con una visione olistica e integrata, riconciliando le diverse 21 esigenze dei singoli reparti e dell’organizzazione ospedaliera nel suo insieme per un miglioramento globale dell’efficacia e dell’affidabilità. E’ un sistema scalare e quindi può essere implementato completamente o essere integrato ad altri moduli preesistenti in azienda. TrakCare offre agli enti sanitari la scelta tra un modello organizzativo accentrato o decentrato, per consentire la migliore cooperazione tra reparti per l’ottimizzazione delle risorse; rende disponibili informazioni clinico-sanitarie della massima precisione a tutto il personale sanitario in ogni luogo ed in qualunque momento e aiuta a creare il miglior modello organizzativo per la migliore cura del paziente. Il risultato è un sistema completamente configurabile per funzione, reparto o per utente. Questo è il presupposto per creare soluzioni cliniche aderenti a qualunque specificità. Per ogni ambiente di lavoro vengono definiti e programmati i processi (tramite il WORKFLOW MANAGER), segue la modellizzazione dell’interfaccia utente per processo e funzione (LAYOUT MANAGER), sono definite le regole cliniche di compatibilità come allarmi per soglie critiche o per incompatibilità farmacologiche (CLINICAL DSS), i protocolli (CLINICAL PATHWAY), ecc.. In sintesi cercherò di rendere l’idea su cosa vertono i vari processi. - Workflow manager è sicuramente uno degli ambienti più innovativi: consente la configurazione dei processi. L’ospedale è un’organizzazione complessa fatta da processi definiti, ma mutevoli. Qualunque ambito lavorativo deve, quindi, rispondere ad un principio di organizzazione e controllo e non a logiche statiche di programmazione. La potenza del sistema si fonda sulla capacità di comporre processi aziendali partendo dalla selezione di attività elementari. Ad ogni attività vengono, successivamente, attribuite le caratteristiche del processo per ogni ambito di lavoro (workbench). Definito il workbench, si passa alla costruzione del processo vero e proprio dove vengono correlate le attività e i criteri di cooperazione del workflow. Workflow manager consente di definire l’appropriato workflow per ogni processo principale, attraverso la definizione delle correlazioni fra le componenti software, garantendo il monitoraggio dei flussi di lavoro. 22 - Clinical Decision Support System (Clinical DSS) assolve due importanti requisiti: • Creare le regole di compatibilità cliniche • Generare report dinamici definiti dall’utente Clinical DSS è stato pensato per essere un valido aiuto nella complessa attività di indagine e di cura. E’ un ambiente di generazione dove vengono definite in modo agevole le propedeuticità e compatibilità delle prestazioni così come dei farmaci. Ha un ruolo solo consultivo e, in caso di possibile errore clinico, il sistema suggerisce o avvisa l’utente secondo quanto stabilito e descritto nelle regole del sistema (gestione automatica degli alert). Clinical DSS agisce anche in fase di prenotazione della prestazione. L’utente può definire un evento di qualunque natura (clinica o amministrativa), al verificarsi del quale, il sistema intraprende alcune possibili attività di segnalazione o allarme (gestione centralizzata degli alert) quali: • Eseguire funzioni legate al processo (ad esempio impostare stati, fare ordini, ecc.) • Mandare un messaggio (via SMS, email, etc.) di alert all’utente per, ad esempio, valori di un referto fuori soglia di tolleranza, rifiuto della terapia da parte del paziente, etc. • Interrompere un certo processo • Ecc. TrakCare mette a disposizione un sofisticato sistema di reporting che agisce in ambiente web. In aggiunta, Clinical DSS consente a tutta l’organizzazione di estrarre report non standard secondo necessità. La necessità di estrarre dati da un sistema informatico non è propria solo delle unità amministrative o sanitarie, ma anche (e soprattutto) dell’ambito medico. In generale TrakCare, vista la sua completezza, è un generatore di grandi volumi di dati. Tali dati devono rispondere ad almeno due criteri: essere corretti ed accessibili. Per questa ragione Clinical DSS mette a disposizione un sistema di reporting guidato (tipo wizard) che permette anche ad utenti non esperti di generare richieste di estrazione dati (anche complesse) in un tempo velocissimo (mediamente almeno 4-5 volte inferiore a qualunque sistema di reporting). Le variabili sono quelle della base dati: tutti i dati possono essere estratti con 23 qualunque criterio di aggregazione. L’ambiente di report è incluso nel sistema ed è possibile accedervi da qualunque utente autorizzato. Sempre con Clinical DSS è possibile definire indicatori di performance per monitorare le attività svolte. - E’ già da anni che le Aziende Sanitarie pubbliche e private cercano di valutare l’impatto introdotto dai DRG sull’andamento aziendale. E’ dimostrato che per alcune patologie è possibile definire un percorso di cura standard. La vera complessità è la gestione di un quadro del paziente, spesso non corrispondente allo standard clinico/scientifico pre-definito. Clinical pathway (Percorso Clinico) consente di definire i protocolli da applicare in ragione di sintomi riscontrati e diagnosi effettuate. Clinical pathway consente di disegnare i Protocolli di Cura, coordinando il percorso diagnostico e terapeutico di dettaglio ed i relativi attori coinvolti in una scala temporale. L’assegnazione di un protocollo di cura può, a sua volta, essere il risultato dell’applicazione di un Protocollo Diagnostico, stabilito sulla base di indagini ma anche di questionari definibili ad hoc. L’applicazione dei protocolli consente non solo di prevedere l’assorbimento delle risorse necessarie per determinate patologie, ma di derivarne anche una previsione dei costi da sostenere, consentendo, quindi, il confronto con i ricavi attribuibili per singolo DRG. Le risorse programmate nel protocollo di cura sono quelle configurate nel sistema e determinano un’assoluta accuratezza nel calcolo dell’assorbimento anche a livello di controllo di gestione. L’ambito scientifico ha da tempo avanzato la richiesta di strumenti a supporto della ricerca applicata, ma, solo di recente, sono state messe a disposizione tecnologie informatiche in grado di dare una risposta professionale a questo capitolo gestionale molto importante. Clinical pathway aiuta anche nell’applicazione del controllo di Qualità e per la valutazione dell’appropriatezza delle risorse impegnate in ragione del caso clinico trattato e della deviazione verificatesi rispetto allo standard. Il traguardo che è possibile raggiungere è la Medicina Basata sull’Evidenza (Evidence-based medicine – EBM), un processo di apprendimento continuo basato su casi specifici e sui risultati conseguiti in termini di validità ed applicabilità clinica. 24 - Forse il più potente degli strumenti di tailoring è Layout manager, attraverso il quale vengono disegnate le maschere applicative. Ovvero è possibile disegnare una medesima applicazione, ad esempio una cartella clinica di reparto, in modo diverso per medici e/o infermieri, per reparti differenti, ma anche per utenti del medesimo reparto. Il risultato è un vero Clinical Information System. Layout manager è un configuratore dinamico di applicazioni. Ogni applicazione lavora in un ambito predefinito (workbench) dove valgono regole, parametri e dati. Layout manager risponde ad ogni necessità clinica organizzando dati e sequenza logica delle applicazioni così come i processi clinico-organizzativi richiedono. Nel dettaglio: - Il registro sanitario elettronico o EHR, vero cuore di TrakCare, contiene i dati clinici e tutte le informazioni di tipo amministrativo relative ai pazienti. TrakCare può interfacciarsi con altri mondi applicativi scambiando informazioni in formato HL7 (Il protocollo HL7 è nativo nell’applicazione ed è utilizzato sia per la comunicazione con sistemi dipartimentali di terze parti, sia per l’accesso ad anagrafiche esterne. Questo consente di mantenere le anagrafiche centrali di riferimento e di colloquiare in modo paritetico con le altre secondarie). Tutto il patrimonio informativo gestito da TrakCare è accessibile da utenti interni all’ospedale, dalle intranet geografiche fino ad arrivare al domicilio del paziente o allo studio medico remoto. Tutte le tecnologie più recenti, dai cellulari di ultima generazione ai palmari, ai tablet PC con touchscreen possono essere collegati in wireless. Sono stati introdotti criteri di alta efficienza per la gestione dei pazienti in lista di attesa, in regime di ricovero, ambulatoriali, di pronto soccorso, per quanto riguarda i dati clinici o di fatturazione, così come la gestione dei letti in ospedale. Il concetto di base è la programmazione e la gestione delle risorse in rapporto alle necessità. Il sistema consente di stabilire il percorso del paziente e i dati ivi generati. Il sistema implementa la gestione sincrona di informazioni elettroniche e cartacee, consentendo di abbinare ai documenti amministrativi e medico legali (quali lettera di dimissione, referti, altro...) anche certificati o documenti di tipo 25 cartaceo opportunamente digitalizzati da scanner. Questo risolve il problema del disaccoppiamento delle informazioni, spesso causa di errori. Le informazioni sono trattate in modo unitario e possono essere riprese e stampate in qualunque momento. E’, inoltre, gestito il criterio della competenza delle informazioni per garantirne l’accesso in conformità con le attuali norme della privacy. Opportunamente si deve parlare di ambiente applicativo, considerando che ogni ambiente viene costruito sulla realtà dei processi ospedalieri. Nell’ambito del sistema TrakCare, troviamo la funzionalità di gestione anagrafica Patient Master Index (PMI) per raccogliere tutte le informazioni del paziente: dati anagrafici e tutti i dati clinico / diagnostici. Quando il paziente si presenta in ospedale, le funzioni PMI Search e Registration vengono utilizzate come parte integrante del flusso di lavoro. Prima di procedere alla registrazione, si effettua una ricerca in anagrafica tramite PMI Search per individuare la posizione del paziente. Ogni accesso, sia esso un ricovero, un episodio di pronto soccorso, così come una visita ambulatoriale, viene tracciato dal sistema e registrato nell’archivio centrale. Da questo momento le informazioni diventano patrimonio dell’azienda sanitaria. Il PMI può essere utilizzato come anagrafe centrale dell’Azienda Ospedaliera o ASL, per un network di ospedali, ma anche a livello cittadino o regionale. La funzione accettazione, dimissione e trasferimento (ADT) registra tutti i pazienti che sono ammessi al ricovero ospedaliero. Consente di: • ricoverare, trasferire e dimettere i pazienti, nelle diverse modalità previste dalla normativa. • gestire il registro dei nuovi nati. • gestire tutta la problematica delle coperture assicurative. • gestire le risorse dei posti letto. Tra le funzioni di gestione degli eventi è presente anche tutto il ciclo informativo per la gestione dei parti. Le informazioni della madre e del neonato sono trattate sia congiuntamente sia separatamente. Tra le funzioni principali si riporta: gestione dello storico delle maternità, registrazione della nascita neonato, 26 collegamenti dati tra madre e figlio, dati clinici e diagnostici del parto, analisi statistiche del parto. Il sistema può anche gestire la programmazione del personale (medici ed operatori sanitari in genere), delle apparecchiature e degli ambulatori ed è stato progettato per ottimizzare e programmare tutte le risorse per le attività ambulatoriali secondo i più sofisticati criteri allocativi; è uno strumento fondamentale per la realizzazione di un’organizzazione efficiente. Questo ambiente applicativo si svincola dal concetto standard di CUP. Si parla più propriamente di processo di programmazione e prenotazione di risorse ospedaliere. Nel contesto di gestione ambulatoriale per esterni, l’applicazione è un CUP ricchissimo di funzioni di prenotazione e gestione delle agende. Nel contesto di ricoveri si parla di programmazione e gestione delle risorse allocate alle degenze e quindi di CUP intramurario. E’ fondamentale evidenziare la potenzialità dell’architettura, specialmente quando la medesima risorsa viene utilizzata per tipologie di pazienti diversi e, quindi, viene richiesta da flussi di prenotazione diversi. Tipicamente questa necessità diviene essenziale quando si parla di Diagnostiche ad alto costo, dove è proprio la capacità di gestire la risorsa al meglio che ne determina una corretta strategia di efficienza e ottimizzazione. Il sistema tratta tutti gli aspetti delle prestazioni sanitarie: dalle richieste di analisi ed indagini, alla prescrizione di farmaci, ai referti ed alle osservazioni cliniche; gestisce i dati clinici dei pazienti per consentire al personale medico ed infermieristico di prendere decisioni rapide ed informate; permette al personale autorizzato di inserire le richieste direttamente nell’EHR (Electronic Health Record) del paziente, mediante computer messi in rete e situati in reparto, ambulatorio, sala di consultazione o a domicilio. Le richieste vengono inviate direttamente all’erogatore del servizio o al medico che sarà coinvolto nella prima fase del processo. La richiesta può comparire nella worklist del medico che dovrà erogare la prestazione o essere stampata su modulo in caso di invio ad erogatori non informatizzati. Infine, il sistema confronta automaticamente la richiesta con i dati 27 clinici del paziente, al fine di identificare le eventuali incompatibilità allergiche, le possibili interazioni con altri trattamenti o altri esami richiesti dall’ospedale. La gestione dei referti è estremamente sofisticata per rispondere alle esigenze dei medici che hanno bisogno di strumenti di refertazione integrati con tutta la storia del paziente durante il ricovero e senza dover reintrodurre dati o informazioni già registrate nel sistema. Si stima che oltre il 30% del tempo di un medico in reparto sia dedicato a questa attività, quindi la dimensione dell’efficienza introdotta è evidente. Il sistema comunica il referto o l’esito dell’analisi direttamente all’EHR, in modo che il personale curante possa accedere ai risultati non appena disponibili tramite qualsiasi computer connesso alla rete. Si vengono a gestire nei referti i range di tolleranza o di criticità. Se il referto contiene valori anomali, questi vengono notificati al medico ricevente attraverso varie tipologie di segnalazione di allarme: pager, SMS o altri sistemi elettronici. Il sistema è in grado di fornire un supporto decisionale attivo agli operatori sanitari anche con associazione di altri referti o analisi richieste al paziente. E’ possibile effettuare una graficizzazione dell’andamento dei valori numerici. La maggior parte dei processi clinici prevede un importante coinvolgimento del corpo infermieristico. Le attività di gestione dei pazienti e di somministrazione farmaci vengono pianificate e validate dal medico e successivamente organizzate nella lista di lavoro degli infermieri. La programmazione delle attività viene rappresentata secondo modalità diverse, utilizzate in funzione del modello organizzativo: gestione per tipologia di attività, per reparto, per orario di esecuzione, per tipologia di paziente. E’ importante evidenziare che, a fronte di somministrazioni farmacologiche o di utilizzo di presidi medico/chirurgici, il materiale viene automaticamente scaricato dal magazzino centrale o dipartimentale, mantenendo così un reale aggiornamento delle giacenze e delle scorte. Consumo e riordino sono integrati con il Sistema Amministrativo per consentire le normali attività di gestione logistica ed una valorizzazione in tempo reale del consumato. L’architettura TrakCare rende la tradizionale gestione a moduli software un concetto obsoleto e completamente superato, sia dal punto di vista organizzativo che informatico. 28 Il sistema RIS/PACS Il sistema RIS (Radiology InformationSystem) e il sistema PACS (Picture Archive Computer System) sono sistemi informativi utilizzati per la gestione dei processi di lavoro nell’ambito di una corretta organica gestione del flusso dei dati e delle immagini all’interno ed all’esterno della Struttura Complessa di Radiologia. Essi garantiscono un miglioramento del servizio sanitario (buona qualità della prestazione erogata, diminuzione dei tempi di attesa, diminuzione della durata delle degenze, eccetera). L’importanza dell’utilizzo di questi sistemi informativi è legata all’utilizzo sempre più crescente delle bioimmagini tra i dati clinici necessari all’attività medica, sia essa diagnostica, terapeutica o di ricerca scientifica. Questo utilizzo deriva dai successi delle tecnologie informatiche a supporto della visualizzazione, gestione sia di delle immagini refertazione, mediche, nonché nella sia nelle loro funzioni trasmissione di ed archiviazione. Il sistema RIS viene usato per: • integrazione anagrafica usl, cup, ps • pianificazione attività • gestione risorse tecnologiche • gestione risorse umane • distribuzione lavoro nell’unità operativa (worklist di sala) • refertazione (integrazione con sistema di refertazione assistita, refertazione vocale, firma digitale) • archiviazione referti • integrazione con sistemi PACS (prefetching, gestione immagini e flusso di lavoro) • distribuzione referti intra ed extra ospedaliera Il sistema PACS viene utilizzato per: • ricezione, gestione e archiviazione delle immagini (prodotte nei due ospedali, nei poliambulatori e nei centri traumatologici) • refertazione a monitor • trasferimento gestione delle immagini sul territorio in fase diagnostica • integrazione con il sistema RIS (liste di lavoro, dati esami, gestione flusso di lavoro) 29 • distribuzione delle immagini intra ed extra ospedaliera • gestione lavoro a domicilio Al giorno d’oggi gli enti ospedalieri e le maggiori organizzazioni sanitarie gestiscono dati in modo uniforme mediante l’utilizzo di formati comuni, accettati e resi disponibili ai diversi produttori di dispositivi elettronici e medicali. Gli standard per imaging medicale devono prevedere anche l’accorpamento e l’associazione precisa ed univoca delle informazioni sul paziente cui i dati si riferiscono, ai dati immagine, ai dati anagrafici, ai referti medici relativi ad una certa analisi clinica, eccetera. Per fare ciò esistono sistemi in grado di creare un collegamento o verificare la coerenza di uno già esistente. Lo standard DICOM (Digital Imaging and Communications in Medicine) definisce i criteri per la comunicazione, la visualizzazione, l’archiviazione e la stampa di informazioni di tipo biomedico quali, ad esempio immagini radiologiche. Il formato DICOM rappresenta lo standard per la trasmissione e la memorizzazione di immagini biomedicali. La diffusioni di DICOM è favorita dal fatto che è sviluppato in collaborazione con i maggiori produttori mondiali di dispositivi di diagnostica medica. La sua diffusione si rivela estremamente vantaggiosa perché consente di avere una solida base di interscambio di informazioni tra apparecchiature di diversi produttori, server e PC, specifica per l’ambito biomedico. Il successo ed il continuo sviluppo di DICOM si basano sul fatto che esso si pone al di sopra dei protocolli TCP/IP ed è quindi trasparente rispetto al mezzo fisico di comunicazione. La possibilità di scambiare immagini DICOM, che, solitamente, sono corredate da informazioni anagrafiche (esempio nome del paziente), apre problematiche di sicurezza in termini di confidenzialità, integrità ed autenticità. DICOM offre una serie di soluzioni di sicurezza che non vogliono essere tecniche ma metodologiche. La sicurezza DICOM in termini di integrità, confidenzialità ed il non ripudio può essere garantita, unitamente all’uso di certificati digitali, mediante l’incapsulamento di file DICOM all’interno di buste crittografiche; viene, cioè, definito uno specifico formato di file denominato “secure DICOM file”. La possibilità di scambiare immagini mediche corredate da varie informazioni attraverso reti telematiche fa sorgere l’esigenza di uno standard di comunicazione di settore. In un contesto più ampio di azienda sanitaria, tale 30 opportunità consente al radiologo la consultazione di tutti gli esami dello stesso paziente contemporaneamente ed in un solo posto, ed al medico di reparto di accedere immediatamente alle immagini, attraverso un collegamento in rete locale. Uno standard, infatti, consiste in un insieme di norme fissate allo scopo di ottenere l’unificazione delle caratteristiche di una determinata prestazione o processo tecnologico, da chiunque o comunque prodotto. Il sistema FIRST AID Il sistema First Aid supporta gli operatori medici, infermieristici ed amministrativi nella gestione del Pronto Soccorso e/o del dipartimento di Emergenza Urgenza Accettazione. Il sistema First Aid consente anche, tramite la produzione di report e statistiche, l’analisi delle principali casistiche sull’attività del Pronto Soccorso, da poter utilizzare per migliorare la qualità e/o il rapporto costi/benefici dei servizi erogati. Le varie funzionalità di questo sistema sono: • gestione anagrafica del paziente (integrazione con l’anagrafica ospedaliera) • accettazione del paziente in pronto soccorso • valutazione codice di urgenza (triage) • gestione cartella clinica di pronto soccorso (visita) • richiesta esami strumentali (integrazione con il RIS/PACS) • richiesta esami di laboratorio (integrazione con il laboratorio) • richiesta di consulenze (integrazione con i reparti) • definizione dell’esito del paziente (dimissione, ricovero, eccetera) • integrazione con l’accettazione amministrativa ospedaliera in caso di ricovero • produzione stampe (cartella clinica, referto autorità giudiziaria, INAIL, ricette, eccetera) • report e statistiche • flussi regionali Vi sono varie integrazioni fra i vari software bidirezionali e sono relative a: 31 • allineamento anagrafico • richiesta di referti • ritorno dei referti mentre per le aree applicative, le principali integrazioni sono tra: • Medtrak e First Aid • Medtrak e RIS/PACS • First Aid e RIS/PACS Il sistema LAB-TRAK LAB-TRAK è un sistema completo di gestione dei laboratori di analisi chimicocliniche. Integrato come tutti gli altri sottosistemi in TrakCare, è completo e preciso in tutte le sue funzioni: propone una gestione dei dati clinici completamente rivisitata rispetto alla gestione tradizionale dei laboratori di analisi clinica. LAB-TRAK è stato progettato per integrarsi al sistema TrakCare o funzionare come soluzione indipendente dotata di tutte le funzionalità richieste dai più moderni e sofisticati laboratori di analisi. Che si tratti di prelievi, analisi, costi, anamnesi o informazioni finanziarie, il sistema raccoglie tutti i dati e li rende accessibili on-line. LAB-TRAK importa ed esporta tutti i dati sulle patologie per consentire analisi e pianificazione strategica. E’ stato appositamente progettato per snellire le attività di laboratorio nei seguenti settori: • ematologia. • chimica clinica. • anatomia patologica. • trasfusionale. • microbiologia, inclusa la creazione di tabelle di microrganismi e relativi pannelli antibiotici standard che portano alla generazione dell’antibiogramma. LAB-TRAK è già stato interfacciato con numerosi analizzatori. 32 Nella mia realtà, però, al momento, viene unicamente utilizzato nei settori di chimica clinica, ematologia ed anatomia patologica. LAB-TRAK è uno strumento che offre ai laboratori funzionalità per migliorare l’esecuzione delle attività qui sopra elencate, riunendo i dati e fornendo un valido feedback tramite un efficace sistema di gestione delle informazioni. Tutte le richieste possono partire direttamente dal reparto e sono indirizzate dal sistema di ORDER ENTRY oppure direttamente dalle videate PATIENT ENTRY di LABTRAK. LAB-TRAK accede direttamente all’anagrafica centrale di PATIENT MASTER INDEX. Il sistema può essere utilizzato sia in ambito ospedaliero sia all’esterno. Tutti i richiedenti o gli erogatori sono riconosciuti e validati per l’eleggibilità della richiesta di informazioni. Questo consente di avere informazioni e dati sullo stato di avanzamento dei processi di produzione sempre aggiornati. LAB-TRAK è ideale per rispondere alle esigenze delle aziende sanitarie moderne ed in pieno sviluppo. Tra le sue caratteristiche vanta: • Massima configurabilità del sistema di richieste PATIENT ENTRY. • Invio automatico dei referti con anamnesi del paziente e indicazioni mediche per il personale curante. • Programmazione dei rapporti. • Stampa dei referti in conformità con la legge sulla privacy. • Accesso remoto al sistema. • Integrazione con MS Word per template standard dei referti. • Esportazione di dati ad altri sistemi. • Gestione pazienti. LAB-TRAK, inoltre, dà la possibilità di definire i flussi di dati e pazienti. La pre-registrazione dei campioni e la funzione Load List on-line velocizzano i tempi di risposta. Permette, tra le altre cose, di introdurre e gestire commenti ed anamnesi cliniche. Il sistema dispone di una funzionalità avanzata di ricerca per individuare i pazienti nel sistema tramite vari criteri: il numero di registrazione, la tipologia di analisi, il foglio di lavoro, il codice unico del paziente, il nome intero o parziale del paziente, la sua data di nascita, sesso, reparto, il codice del medico, la data del ricovero, il numero di tessera sanitaria o dell’assicurazione sanitaria. 33 I criteri di smistamento dei campioni sono definiti in fase di analisi ed implementati nelle routines di creazione episodi. LAB-TRAK permette di gestire le urgenze in tutte le fasi del ciclo produttivo del laboratorio di analisi, dal foglio di lavoro al modulo di validazione dei risultati provenienti dagli analizzatori. Le urgenze sono, solitamente, evidenziate rispetto alla routine. LAB-TRAK consente l’invio e la ricezione di esami verso strutture interne ed esterne, consentendo la tracciabilità dei campioni inviati o ricevuti. LAB-TRAK, infine, fornisce un set predefinito di report statistici ed è possibile far fronte ad eventuali altre esigenze tramite la creazione di report specifici. Intranet aziendale e il sito web istituzionale Intranet aziendale è un sistema di comunicazione interno all'azienda, basato sugli standard tecnologici utilizzati in Internet. Gli strumenti per creare una Intranet aziendale, quindi, sono simili a quelli usati per Internet. Intranet ed internet hanno in comune una parola: net, che significa rete. La visualizzazione di una rete è abbastanza facile: una serie di fili che si intersecano con connessioni ad ogni congiunzione. In molteplici occasioni si ha a che fare con una rete: quando si telefona, quando si utilizza un bancomat e così via. Oggi, grazie alla diffusione dell’informatizzazione, internet è ben conosciuto nelle sue funzionalità di base, mentre il concetto di intranet è più recente. Le reti multimediali, interne ed esterne all’impresa, stanno cambiando il modo di concepire il business in molti settori economici: cambia il modo di comunicare, di organizzarsi e di vendere. Le imprese hanno capito che con internet e le sue varianti interne più protette, le intranet, possono sviluppare vantaggi importanti e generare maggior valore per i propri clienti. All’interno dell’organizzazione è possibile aumentare il grado di integrazione tra le diverse funzioni e, nel caso di imprese delocalizzate, tra le diverse sedi diminuendo i costi di comunicazione. La connessione con i clienti e tra i clienti può aiutare a capire prima e meglio le aspettative della domanda. I tempi e la qualità delle risposte al mercato migliorano. 34 Nella prima fase della sua vita il web ha fornito informazioni pubbliche e di interesse generale in modo totalmente aperto e gratuito. Tuttavia gli utenti hanno anche necessità di disporre di informazioni private di valore specifico e di tipo riservato. La natura di internet, aperta e non controllata, appare, quindi, poco adatta a soddisfare queste esigenze. Internet ed intranet hanno in comune non solo la tecnologia, ma anche l’obiettivo strategico di rendere possibile questa rivoluzione nell’impresa. Una delle migliori definizioni è quella data nel 1998 da Tyson Greer in Understanding Intranets: "intranet è il web aziendale, il sito virtuale dove business e comunicazione si sviluppano; condivide le medesime tecnologie di internet con due differenze fondamentali, proprietà e modalità di accesso". Intranet è, in sostanza, il posizionamento di una organizzazione in rete, un modello che ridefinisce la relazione tra azienda e persona. In uno scenario economico come quello attuale, la tendenza dell’azienda a concentrarsi sui processi interni porta in primo piano il tema delle intranet, applicazione che si sta fortemente diffondendo, perché consente di migliorare in modo tangibile l'organizzazione, i processi e il ruolo stesso delle persone all'interno dell’azienda. Fondamentalmente è un sistema per comunicare: è una rete di persone, non solo un insieme di macchine collegate fra loro. I computer sono e saranno sempre più le officine ed i magazzini del nuovo secolo. I dati immagazzinati sono meno tangibili dei pezzi tenuti a magazzino, ma la differenza più interessante che il computer non immagazzina solo la conoscenza, ma permette di elaborarla e di produrne di nuova. La conoscenza e la sua gestione diventano vantaggio competitivo delle organizzazioni. Le persone, i gestori della conoscenza, costituiscono la chiave del successo. La comunicazione interna e la circolazione in azienda di informazioni riguardanti il business aziendale, i processi, i dati utili, è oggi quanto mai un fattore di successo per le aziende di ogni dimensione e tipologia. Una rete Intranet serve anzitutto a migliorare efficienza interna e rapporti aziendali: vediamo perché. Il termine Intranet indica una rete interna ad una realtà aziendale, a differenza di Internet che è una rete pubblica e universalmente accessibile. 35 Lo scopo di Intranet è quello di facilitare e rendere uniforme l'accesso alle informazioni necessarie alle persone che operano all'interno dell'azienda, favorendo così l'incremento della produttività, riducendo i tempi morti di lavorazione e i relativi costi, consentendo una migliore e più completa interazione tra i diversi livelli produttivi e migliorando in tal modo la qualità della comunicazione interna. Intranet permette di rendere visibili informazioni, diffondere progetti, informazioni o file, ovvero collaborare, condividere conoscenze e lavorare in modo più efficiente. I vantaggi che Intranet porta sono indubbiamente notevoli. Come per un sito web, il successo ed in definitiva il valore stesso di Intranet si misura in base alla ricchezza di informazioni in essa contenute, ma anche e soprattutto in base alla facilità di reperire le informazioni, alla navigazione, che deve essere intuitiva ed user-centric, alla frequenza di aggiornamento, alla velocità di accesso. Se ogni dipendente necessita di ore per reperire le notizie, i dettagli di un progetto o le ultime statistiche, avrà perso tempo e produttività, ed il costo supererà il beneficio. La rete Intranet deve è sviluppata in funzione dell'azienda, rispecchia le reali esigenze e l'organizzazione interna. I vantaggi maggiori si sono ottenuti quando Intranet è stata integrata con gli applicativi in uso in azienda, così da funzionare da "pannello di controllo" da cui accedere a tutti gli strumenti di lavoro quotidiani: database, archivi di documenti, Internet, tramite un unica "porta di accesso". Qualora, per ragioni di sicurezza, fosse necessario limitare gli accessi e/o proteggere i dati, si possono facilmente implementare soluzioni che permettano un maggiore controllo sulla pertinenza, sull’adeguatezza e sulla riservatezza delle informazioni distribuite e garantiscano una minore dispersione delle informazioni e delle notizie riportate. La sicurezza pone da sempre seri problemi agli operatori dei sistemi informativi: sono sempre più numerose le aziende che trasmettono o ricevono sulla rete pubblica e privata informazioni riservate. Questo traffico di messaggi fa nascere preoccupazioni su potenziali attacchi da parte di virus e pirati informatici, sulla riservatezza delle comunicazioni private e sulla sicurezza delle transazioni. 36 Al fine di tutelare al massimo questa riservatezza sono stati posti in essere alcuni accorgimenti quali: l’utilizzo di un router specializzato, delle firewall, il quale non è altro che un nodo di rete che consente di filtrare i pacchetti in modo da lasciar passare da internet alla LAN (Local Area Network), e viceversa solo le comunicazioni autorizzate o determinati tipi di pacchetti; l’adozione di pacchetti protetti attraverso protocolli sicuri, che consentono di crittografare le informazioni e che permettono di utilizzare le informazioni solo a coloro che sono in grado di effettuare un’autenticazione. Uno dei punti critici della messa in opera di Intranet è stato ed è tutt’ora quello del puntuale e effettivo aggiornamento. Andando nel dettaglio è doveroso segnalare che, nell’ambito dell’azienda AUSL della Valle d’Aosta, il servizio intranet è stato ribattezzato Andromeda. Andromeda offre vari servizi; essi sono: l’home page (raggruppa i link di tutti i servizi offerti), la rubrica telefonica e di tutti gli indirizzi e-mail, la rassegna stampa 2006/2007, le news, lo spazio riservato all’ente ricreativo aziendale (C.R.U.S.L.), le informazioni sindacali, la formazione, il mercatino delle occasioni, le pubblicazioni (della direzione strategica, dell’area ospedaliera, dell’area prevenzione, dell’area territoriale, dell’area tecnico-amministrativa, della qualità, della rete oncologica Piemonte/Valle d’Aosta, il nuovo atto costitutivo dell’azienda, il benessere organizzativo, la manualistica, le documentazioni, la carta intestata, il marchio AUSL, i prezzi dei farmaci e la ricerca dei contenuti). Una funzionalità molto usata che troviamo sul nostro server aziendale è la email. Tramite l’e-mail, all’interno di intranet, l’azienda comunica molti dati ai vari clienti. La gestione personalizzata di tale servizio permette di gestire un portafoglio clienti condiviso ed effettuare il back-up di tutte le e-mail inviate e ricevute; inoltre, se viene calcolata anche la possibilità di non dover dipendere da nessun intervento esterno, possiamo semplicemente calcolare come l'utilizzo di questa risorsa consenta effettivamente sia un risparmio del tempo di comunicazione, sia un abbattimento dei costi fissi per un servizio di posta elettronica professionale. E’ da segnalare, inoltre, che l’azienda ha istituito un web istituzionale (www.ausl.vda.it) per rendere, a tutti i cittadini, informazioni utili. Il sito è 37 costituito da una pagina iniziale con, in primo piano, le news, nella sezione in alto a sinistra, il menu principale, in alto a destra, i servizi in rete, in basso a destra i servizi in “evidenza” (con il termine di servizi in “evidenza” ci si riferisce a tutti quei servizi maggiormente utilizzati dall’utenza quali, ad esempio, orari degli ambulatori, farmacie di turno, referti radiologici, informazioni cup, concorsi, appalti, bandi, eccetera) e, in basso a sinistra, i link istituzionali (visto il filo diretto che lega l’azienda U.S.L. con la Regione Autonoma Valle d’Aosta, nella videata sono presenti i link della Regione stessa, nonché quelli del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore della Sanità). Il menu principale è suddiviso in varie parti: presentazione dell’azienda (struttura, l’organigramma per dipartimenti e per aree, la storia dell’ospedale, tutte le funzioni della direzione strategica, i convegni, eccetera); i servizi amministrativi (il sistema informatico e delle telecomunicazioni, gli affari amministrativi, gli appalti ed i bandi, O.S.R.U., eccetera); l’ospedale (direzione medico-ospedaliera, sedi dei presidi, la suddivisione dei reparti, gli screening, la consultazione dei propri referti radiologici tramite l’utilizzo del login e della password consegnati all’utente dal personale di radiologia al momento dell’esecuzione dell’esame stesso); i servizi sul territorio (sedi distrettuali e servizi offerti); i servizi di rete (i nomi, gli indirizzi e gli orari di apertura al pubblico e relativi numeri telefonici di tutti i medici di assistenza primaria, di tutti i pediatri di libera scelta, di tutti i veterinari); le farmacie di turno; i tempi di attesa delle varie prestazioni; servizi agli stranieri (gestione ambulatori per stranieri, mediatori interculturali, guide per gli stranieri redatte in varie lingue); area della prevenzione (ubicazione delle varie strutture con indirizzi, numeri telefonici, orari e loro relative funzioni); promozione della salute (presentazione dei vari progetti); guide ai servizi. Vista l’obbligatorietà per legge, l’azienda si è attivata con tempestività per garantire l’universalità dell’accesso, senza possibilità che qualcuno ne potesse risultare escluso: ipovedenti, persone con disabilità (sia permanente, sia temporanea), anziani, persone inesperte di internet o con attrezzature obsolete o poco comuni, ovvero particolarmente lente. 38 Dipartimento materno Infantile In questa parte viene analizzato più in dettaglio lo stato di informatizzazione del dipartimento Materno Infantile e vengono evidenziate le criticità riscontrate nella gestione attuale dei dati e dei flussi informativi. Nella prima parte sono forniti alcuni cenni informativi sui data base relazionali. Il database relazionale Ai più il termine database è divenuto una parola di uso comune, ma, seppur possa sembrare inverosimile, sono moltissime le persone con le quali ho a che fare in ambito lavorativo che mi continuavano a chiedere delucidazioni in merito a cosa fosse un database. Tutto ciò è avvenuto in concomitanza con l’inizio della stesura di questo project work. E’ quindi mia intenzione cercare, a grandi linee, di dare una versione sommaria di ciò che si intende per database. Il database è una raccolta di dati organizzata, utilizzata allo scopo di modellare un qualche tipo di organizzazione o di processo organizzativo. Non ha importanza che si utilizzi un foglio di carta od un software per computer per raccogliere e memorizzare i dati. Ogni volta che vengono raccolti dati in modo organizzato per uno scopo specifico si sta creando un database. Esistono vari modelli di database, ma, in questo contesto, è mia intenzione analizzare in modo maggiormente dettagliato il database relazionale. Il primo database relazionale fu realizzato nel 1969 ed oggi è, probabilmente, il modello più diffuso per la gestione di database. Il padre del modello relazionale, il dottor Edgar F. Codd, era impiegato presso l’IBM, alla fine degli anni ’60, come ricercatore ed era alla scoperta di nuovi modi per gestire grosse quantità di dati. Il dottor Codd presentò ufficialmente il suo nuovo modello relazionale in un libro storico intitolato “A relational Model of Data for Large Shared Databanks”, pubblicato nel giugno del 1970. Egli basava il nuovo modello di database su due rami della matematica: la teoria degli insiemi e la logica predicato di ordine primo. Il nome stesso del modello deriva dal termine relazione, che è parte della teoria degli insiemi (molti ritengono, erroneamente, che il modello relazionale derivi il proprio nome dal fatto che le tabelle di un database relazionale possono essere correlate fra loro). 39 Un database relazionale archivia i dati in relazioni, che l’utente percepisce come tabelle. Ogni relazione è composta di tuple, o record, e attributi o campi. La posizione fisica dei record o dei campi in una tabella è ininfluente ed ogni record di una tabella viene identificato da un campo che contiene un valore univoco. Sono queste le due caratteristiche di un database relazionale che consentono ai dati di esistere indipendentemente dal modo in cui essi sono fisicamente archiviati nel computer. Quindi, all’utente non è richiesta la conoscenza della posizione fisica di un record per poterne recuperare i relativi dati. E’ questa la differenza rispetto ai modelli di database gerarchico e di rete, in cui la conoscenza del layout delle strutture è fondamentale per il recupero dei dati. Il modello relazionale suddivide le relazioni nei tipi seguenti: uno a uno, uno a molti e molti a molti. Una relazione fra due tabelle viene implicitamente stabilita tramite i valori corrispondenti di un campo condiviso. Se l’utente conosce le relazioni tra le tabelle del database, egli può accedere ai dati in un numero praticamente infinito di modi. Può accedere ai dati da tabelle che sono direttamente correlate, ma anche da tabelle indirettamente correlate. Il recupero dei dati in un database relazionale avviene tramite l’SQL (Structured Query Language). L’SQL è il linguaggio standard utilizzato per creare, modificare, gestire ed eseguire ricerche nei dati relazionali. La maggior parte dei principali programmi di database oggi sul mercato incorpora varie forme di implementazione di SQL, da finestre in cui l’utente può inserire manualmente le istruzioni SQL digitandole, a strumenti grafici che consentono di creare query, utilizzando vari elementi strumenti dell’interfaccia. Per utilizzare un database, non è richiesta la conoscenza dell’SQL. Se il software di database utilizzato contiene un generatore di query grafico oppure se si utilizza un’applicazione personalizzata per lavorare ai dati di un database, non dovrete scrivere mai istruzioni SQL. Il database relazionale offre molti vantaggi rispetto agli altri modelli esistenti: Integrità incorporata a più livelli: l’integrità dei data è incorporata nel modello al livello di campo per garantire l’esattezza dei dati; a livello di tabella per garantire che i record non siano duplicati e per rilevare la mancanza di valori di chiavi primarie; a livello di relazione per garantire che la relazione tra due tabelle sia 40 valida, e a livello di business per garantire che i dati siano esatti in termine di business stesso. Indipendenza logica e fisica dei dati dalle applicazioni di database: le applicazioni costruite su di un determinato database non vengono minimamente influenzate né da modifiche apportate dall’utente alla progettazione logica del database stesso, né da modifiche che il produttore un software di database dovesse apportare all’implementazione fisica del database stesso. Esattezza e coerenza dei dati garantite: i dati sono coerenti ed esatti grazie ai vari livelli di integrità che si possono imporre all’interno del database. Facile recupero dei dati: su richiesta dell’utente è possibile recuperare i dati da una particolare tabella o da più tabelle correlate all’interno del database. Ciò consente la visualizzazione delle informazioni in un numero quasi infinito di modi. Questi ed altri vantaggi si sono dimostrati di grande utilità per la comunità dei database e per chiunque debba raccogliere e gestire dati. Il database relazionale è diventato così il più utilizzato in molte circostanze. Fino a qualche tempo fa, uno dei maggiori inconvenienti dei database relazionali era la lentezza dei programmi su cui essi si basavano. La colpa di ciò non era del modello relazionale, bensì della tecnologia di supporto disponibile all’epoca dell’introduzione del modello. La velocità di elaborazione, la memoria e l’archiviazione erano insufficienti per offrire ai produttori di software di database una piattaforma su cui costruire un’implementazione completa del database relazionale; quindi, i primi programmi di database relazionali funzionavano al di sotto delle loro effettive potenzialità. A partire dagli anni ’90, però, i progressi della tecnologia sia hardware sia software hanno risolto il problema della velocità di elaborazione ed hanno consentito ai produttori di creare programmi in grado di supportare il modello in modo più completo. Il sistema di gestione di database relazionali è il programma RDBMS (Relational DataBase Management System). Un RDBMS è un programma che viene utilizzato per creare, gestire, modificare e manipolare un database relazionale. Molti programmi RDBMS forniscono anche gli strumenti necessari a creare applicazioni per l’utente finale che interagiscono con i dati archiviati nel database. Ovviamente, la qualità di un RDBMS è direttamente proporzionale al supporto fornito al modello di database relazionale. All’interno della stessa categoria dei 41 “veri” programmi RDBMS, il supporto dato al database relazionale non è ancora stato interamente implementato. Malgrado ciò, tutti i programmi RDBMS continuano a evolversi, diventando sempre più potenti e completi. A partire dagli inizi degli anni ’70, molti produttori di software cominciarono a commercializzare programmi RDBMS che prevedevano vari tipi di hardware, sistemi operativi e ambientali di programmazione. Fino agli albori del ventunesimo secolo, si può affermare che i programmi RDBMS sono presenti ed integrati nelle nostre vite almeno quanto i telefoni cellulari. La necessità di condividere i dati diventa palese con l’aumento degli utenti di database tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90. Il concetto di un database centralizzato a disposizione di più utenti sembrava un’idea molto promettente, che poteva facilitare l’implementazione della gestione dei dati e della protezione dei database. I produttori di database risposero a tale necessità con lo sviluppo di programmi RDBMS client/server. In questo tipo di sistema i dati si trovano su di un computer che funge da database server, e gli utenti interagiscono con i dati tramite applicazioni installate su i loro computer detti database client. Lo sviluppatore dei database utilizza il programma RDBMS client/server per creare e gestire il database e gli applicativi sub-ordinati per l’utente finale. Egli implementa l’integrità e la protezione dei dati sul database server, il che offre la possibilità di basare molte applicazioni per l’utente sullo stesso insieme di dati senza conseguenza alcuna sull’integrità e la protezione dei dati stessi. I programmi RDBMS client/server sono in uso già da molto tempo per i gestori di grosse quantità di dati condivisi. Progettazione del database e stato dell’arte Personalmente, ritengo che la progettazione vera e propria di un qualsiasi database debba essere realizzata da personale specializzato informatico e da sviluppatori di database professionisti, posta in essere dopo solidi studi informatici, matematici e di progettazione di sistemi di lavoro per database; a maggior ragione se si tratta di un sistema informativo quale il Trakcare. A tal proposito il mio compito nell’ambito della progettazione del database dipartimentale è quello di analizzare i vari passaggi con relative criticità per lo 42 sviluppo di una cartella clinica informatizzata che la mia azienda intende adottare nei vari reparti entro la fine dell’anno 2008. Analizzo, ora, quello che, attualmente, accade nel dipartimento maternoinfantile. Quando la paziente arriva in pronto soccorso viene eseguito un pre-ricovero da parte del ginecologo di guardia, il quale inserisce nel sistema First Aid i dati anagrafici. Una volta accettata all’interno del reparto viene effettuato il vero e proprio ricovero. Di solito l’ostetrica provvede a stilare la cartella infermieristica ed ostetrica in forma cartacea nella stanza dei tracciati con i relativi dati anagrafici (nome, cognome, data e luogo di nascita, cittadinanza, residenza, domicilio, numero di telefono di casa e cellulare, professione, datore di lavoro, ramo di attività, titolo di studio, stato civile, data del matrimonio), dati specifici (cognome e nome del coniuge, luogo e data di nascita, cittadinanza, numero telefonico del cellulare, professione, datore di lavoro, ramo di attività, titolo di studio), nome/i del/i futuro/i neonato/a/i/e, anamnesi (data ultima mestruazione, settimana di gestazione, cicli regolari od irregolari, numero dell’attuale gravidanza, parti precedenti nati vivi o morti, numero IVG, numero aborti spontanei, numero di tagli cesarei, data precedenti parti con sesso e peso, data presunta del parto, consanguineità tra padre e madre con il relativo grado, portatori di tratto talassemico di entrambi i genitori, decorso della gravidanza fisiologico o patologico, difetto di crescita fetale, precedente allattamento al seno, tipo di alimentazione desiderato materno o artificiale), diagnosi di entrata, terapia in corso, esame obiettivo (PAO, temperatura se RPM, peso, incremento ponderale, allergie alimentari o ai farmaci, indagini prenatali quali amniocentesi, villi coriali, fetoscopia, funicolocentesi, ecografia >22 settimane, procreazione medico assistita quali IVI, GIFT, FIVET e ICSI), esami recenti (hitachi, coagulazione, emocromo, ECG, gruppo sanguigno, HBSAG, tampone vaginale), numero visite durante la gravidanza, numero ecografie, data della prima ecografia. Ultimata la sopraccitata raccolta dati in forma cartacea, i dati stessi vengono riportati sul sistema informatico Medtrak. 43 La seconda fase si svolge dopo il parto (spontaneo o cesareo) dove viene compilata (sempre in prima battuta in forma cartacea e, in un secondo momento riportata in forma informatica) la parte inerente al parto ed al neonato. Questa fase comprende la storia del parto di uno o più neonati e si suddivide in: luogo, data e orario esatto del parto, forma del parto (spontaneo o cesareo), eventuale anestesia o analgesia, generalità del parto (singolo o plurimo), sesso (numero dei maschi e/o delle femmine), esordio del travaglio con data ed orario, modalità del travaglio (naturale o indotto), rottura delle membrane (data, ora e modalità spontanea od artificiale), liquido amniotico (qualità e quantità), dilatazione dell’orifizio al momento della rottura delle membrane, orario della dilatazione completa, durata del tempo di secondamento, modo di secondamento (spontaneo o manuale), stato del perineo e genitali al momento del parto, durata (primo, secondo, terzo e totale periodo), misurazione della placenta, misurazione del funicolo, intersezione (centrale, laterale, marginale), peso totale della placenta, consistenza della placenta, presentazione del feto (cefalica, podalica, trasversa), posizione del feto, esecuzione profilassi Rh, peso, lunghezza, circonferenza cranica del neonato, punteggio Apgar al 1°, 5° e 10° minuto, ph cordonale, numero braccialetto del neonato, esecuzione skin to skin, attaccamento precoce al seno materno, tempo trascorso tra il parto e la prima poppata efficace. Nel caso in cui la partoriente debba essere sottoposta ad un taglio cesareo, l’anestesista deve compilare la cartella di anestesia perdurale e la degenza postoperatoria. Questi i dati nuovamente ripetuti: nome e cognome, data di nascita, altezza, peso, skin to skin in sala operatoria (se è stato eseguito o il motivo per il quale non lo è stato), l’allattamento (materno o artificiale), effettuazione del rooming-in, oltre a tutti i dati relativi all’intervento. Una volta che il neonato è venuto alla luce, in sala parto od in sala operatoria, il neonatologo di guardia compila la cartella cartacea del neonato, copiando i dati dalla cartella cartacea dell’ostetricia, aggiungendo l’ora della rottura delle membrane con la sua modalità, l’apgar attribuito, se è stata effettuata una rianimazione primaria e se il neonato ha meconiato o urinato venendo alla luce. Il neonato viene portato nel reparto Nido, oppure in Patologia Neonatale, nel caso presenti problematiche (prematurità, patologie), dove l’infermiera o la 44 puericultrice rileva i dati inerenti al neonato: nome e cognome, peso, circonferenza cranica, lunghezza, ph cordonale e apgar. Questi dati vengono scritti sulla cartella cartacea infermieristica e ripetuti su di un foglio cartaceo; questo viene recapitato, manualmente o telefonicamente, all’ostetrica che, a sua volta, riporta questi dati sul sistema Medtrak dove va ad implementare le varie pagine del CEDAP, SmartCCE, attestato di nascita, SDO. Solo dopo aver assolto ai compiti sopraccitati, l’infermiera o la puericultrice va ad implementare la pagina sul sistema Medtrak del neonato con il suo nome e cognome, luogo di nascita, attribuendo il codice fiscale al neonato stesso. Un altro compito dell’infermiera o della puericultrice, sia che il neonato venga ricoverato al nido o in patologia neonatale, consiste nel compilare un altro database, ideato con il sistema filemaker, denominato “neonati”. Questo serve per le varie statistiche e per la raccolta dati per il progetto che il dipartimento materno-infantile sta elaborando dell’O.M.S. denominato “Ospedale Amico del Bambino”. In questo database, oltre a riportare tutti i dati precedentemente inseriti dall’ostetrica e dal neonatologo, viene implementato con l’inserimento dei dati del domicilio di residenza, del numero di telefono di casa, del cellulare della madre e del padre ed il nome dell’assistente sanitario di riferimento sul territorio. Nel reparto di patologia neonatale, invece, oltre ai dati riportati al nido, vengono aggiunti quelli relativi all’assistenza respiratoria (ossigenoterapia, CPAP e IPPV), alla terapia farmacologia (diuretici, isotropi, eritropoietina, surfattante, broncolavaggio, antibiotici), alla degenza (lettino rianimazione, incubatrice, culla calda e culla normale), all’alimentazione (parenterale totale, parenterale parziale, entrale, garage, AOG, biberon, seno), alla marsupio-terapia, alle procedure invasive (catetere venoso periferico, incannulazione vena/arteria ombelicale, catetere centrale per via chirurgica, catetere venoso percutaneo, intubazione nasotracheale/orotracheale, drenaggio toracico, rachicentesi e cateterismo vescicole. Durante la degenza la puericultrice o, in sua mancanza, l’infermiera si occupa di compilare con i dati anagrafici il libretto di salute del neonato, precedentemente redatto dall’ostetrica subito dopo il parto. 45 All’atto della dimissione il ginecologo consegna alla madre un prestampato con riportati la data e di uscita, la diagnosi di entrata e di uscita, i dati relativi al parto, il peso e il sesso del neonato, l’allattamento alla dimissione, la terapia durante la degenza e la terapia consigliata, la data della visita di controllo, l’appuntamento per la rimozione dei punti, se durante la degenza vi siano state delle complicazioni e l’emocromo post-parto e, infine, chiude la cartella clinica nel sistema Medtrak, compilando la diagnosi e stampando la SDO della madre. Nello stesso momento il neonatologo effettua le dimissioni del bambino, compilando la diagnosi nel sistema Medtrak e stampando, anch’esso, la SDO, ovviamente del neonato. In un secondo momento compila il libretto della salute del neonato con i dati relativi alla degenza e alla dimissione. Infine esso compila il database “neonati”, sia del nido sia della patologia neonatale, implementando i dati dell’infermiera o della puericultrice, nonché quelli inerenti alla partoriente, precedentemente riportati dall’ostetrica, con i tutti dati relativi al parto (spontaneo o cesareo), il ph e il BE del cordone ombelicale, gli esami ematochimici (se effettuati), se vi è stata PROM (rottura prematura delle membrane) > a 18 ore, se è stata eseguita la profilassi antibiotica, se è stata eseguita la profilassi corticosteroidea, se è stato somministrato l’antibiotico al neonato, se è stata praticata la rianimazione e usati farmaci (ventilazione con maschera, intubazione, aspirazione endo tracheale, massaggio cardiaco esterno, surfactante, adrenalina, bicarbonati ed espansori di volume), se vi è familiarità per ipoacusia, se vi è familiarità per lussazione congenita delle anche, l’esame obiettivo alla nascita e alla dimissione. Anche l’infermiera o la puericultrice, al momento della dimissione dal nido o dalla patologia neonatale, hanno il compito di compilare nel database “neonati” alcuni dati. Essi sono: l’utilizzo durante la degenza di succhiotti, soluzione glucosata, paracapezzolo e latte artificiale, se durante la degenza è stata effettuata la fototerapia, se è stato effettuato lo skin to skin in sala parto/sala operatoria, le ore trascorse tra il parto e la prima poppata efficace, se è stato effettuato il rooming in notturno, se sono stati effettuati esami per immagini (Rx torace, Rx total body, Rx addome, Rx clavicole, ecografia cerebrale, ecografia renale, ecografia addominale, ecocardiogramma, ECG, EEG, TC cranio, RMN encefalo), se sono state effettuate consulenze (NPI, chirurgica, cardiologia, dermatologica, 46 ortopedica, oculistica), alimentazione alla dimissione, data ed esito dello screening di Guthry e data ed esito dello screening audiologico. A questo punto viene implementata la scheda delle assistenti sanitarie sul territorio del sistema Medtrak, chiamata SmartCCE. Ciò prevede l’inserimento dei dati relativi alla sede del consultorio assegnato in base alla residenza, il peso alla dimissione, l’allattamento alla dimissione, l’alimentazione durante la degenza (materna, artificiale, mista o con latte materno tirato), se il seno presenta ragadi, se per l’allattamento al seno viene usato il paracapezzoli, se la madre ha bisogno del mediatore culturale, se sono previsti rientri prossimi al nido o in patologia neonatale, se aderisce all’intervista per il progetto dell’OMS, se l’assistente sanitaria deve chiamare il neonato per un controllo ravvicinato oppure chiamare il reparto per verificare l’eventuale insorgere di problematiche di varia natura. La SmartCCE viene stampata, posizionata in un’apposita cartellina, che verrà, successivamente, inoltrata ai vari consultori con l’utilizzo del fax da parte delle segretarie impiegate nel dipartimento. Lo stampato dell’effettiva effettuazione del fax viene allegato alla scheda per un’eventuale verifica di spedizione. Criticità Analizzando le varie fasi delle operazioni che coinvolgono i vari attori del dipartimento, balza, immediatamente, all’occhio il fatto che stessi dati vengono richiesti ben quattro volte, escludendo ciò che viene richiesto all’anagrafe per la dichiarazione di nascita, e vengono riportati in maniera cartacea ed informatica la bellezza di otto volte. Si evince il tempo che viene speso e, molto probabilmente, sprecato dai vari soggetti; al contrario se fosse improntato un database comune per tutti i dati, gli stessi verrebbero scritti una volta sola dal ginecologo al momento del prericovero in pronto soccorso ed implementati dall’ostetrica al momento del ricovero, così andrebbero a sparire i vari software personalizzati. E’ macroscopica la possibilità di incorrere in un errore, visto che la scrittura manuale, in più di un’occasione, può essere travisata o mal interpretata; inoltre la concreta probabilità di commettere un “errore di trascrizione” è, come si suol dire, costantemente, dietro l’angolo. 47 Ciò sarebbe facilmente approntabile se si avesse a disposizione un palmare o, in ultima analisi, un tablet. Per quanto riguarda la SmartCCE, viene speso molto tempo per i vari invii, in quanto, molto spesso, il fax è fuori servizio, oppure le linee sono occupate o, addirittura, il fax viene inviato e mai ricevuto. Con la creazione di un database comune, ci sarebbe la possibilità di “incanalare” i dati direttamente alla struttura territoriale, senza alcuna perdita di tempo e con il completo rispetto della privacy, in quanto la scheda verrebbe messa a disposizione sul personal computer dell’assistente sanitaria di riferimento. Conclusioni Come si è potuto vedere, dall’analisi delle criticità che sono, per lo più, la ripetizione di dati e la salvaguardia della privacy, si può concludere che con la realizzazione di un database comune, la cartella clinica e l’informatizzazione di tutto il territorio vengono risolei tutte le problematiche. Infatti, con un database comune, la privacy viene maggiormente tutelata, le informazioni risultano essere più chiare, leggibili, immediate e continuamente aggiornate. Avendo la possibilità di avere un aggiornamento immediato dei dati, nonché una loro aggregazione completa ed una struttura di essa organizzata e contenente eventi ed informazioni comuni, si vengono a ridurre notevolmente i tempi utilizzati dalle varie risorse umane per la raccolta dati, limitando del tutto i singoli software, attualmente, in uso nei vari reparti. Lo scopo di tutto ciò è legato al fatto che si verrebbero ad evitare le varie ripetitività dei processi informativi, nonché di avere un’elevata standardizzazione ed un interscambio tra i reparti che hanno in carico la diade “madre-bambino”, come richiesto dal progetto dell’OMS “Ospedale amico del bambino”, a cui il mio dipartimento ha aderito. Con l’informatizzazione che, quotidianamente, fa passi da gigante, l’azienda sanitaria deve sempre stare al passo con i tempi, sviluppando ed aggiornando continuamente i propri processi produttivi ed organizzativi, rispettando ed accontentando le richieste di efficienza e di efficacia che la società pone per la gestione della propria salute. 48 A livello personale, nell’ambito in cui sono chiamata ad operare, con il nuovo sistema trakcare, l’azienda ha posto in essere un sistema che, seppur perfettibile ed in via di sviluppo, tende a soddisfare tutte queste richieste, sia dal punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo. Entro la fine del 2008, questo sistema permetterà all’azienda, ai suoi operatori ed a tutto il parco utenti di raggiungere un livello standard di assoluto rispetto. 49 Bibliografia • Sergio Bellocci - E-work lavoro, rete, innovazione – Drive approdi – gennaio ‘05 • Pier Franco Camussone - Il check up dei sistemi informativi – Etaslibri – maggio ‘91 • Luca Buccoliero, Claudio Caccia, Greta Nasi - E-he@lth dei sistemi informativi – McGraw Hill – febbraio ‘05 • Luca Buccoliero, Claudio Caccia, Greta Nasi – Il sistema informativo automatizzato nelle aziende sanitarie – novembre ‘02 • Paolo Guccini – Usare database senza fatica – McGraw Hill – settembre ‘98 • Michael J.Hernandez –Progettare un database - Mondatori informatica – maggio ‘03 • Pier Franco Camussone – Informatica e strategia – Copyright SDA bocconi novembre ‘00 • www.ausl.vda.it/homepage • www.cic.ivrea.it/I-prodotti/Medtrak • www.wikipedia.org/wiki/Database • www.neowiki.neooffice.org • www.filemaker.it • www.forumpa.it/forumpa2001/sanità/060uslvalledaosta • www.grusol.it/informazioni/04-09-06bis.PDF • www.wikipedia.org/wiki/Sistema_informativo • www.tesionline.it/default/tesi. • www.wikipedia.org/wiki/DICOM • www.regione.vda.it/intranet/default • www.ausl.vda.it/datapage • www.prosasrl.it/offerta/Medtrak • www.sanita.forumpa.it/documenti/0/100/150/153/ospedale.pdf • www.cic.ivrea.it/Le-soluzio/Per-la-San/I001_TrakHealth-and-TrakCare.pdf • www.koinesistemi.it/pagina/sanita.htm • www.tesi.cab.unipd.it/archive/00000580/01/Borgo.pdf • www.vega.dfc.unifi.it/ris/delcorona.pdf 50 • www.radiologicotoscano.it/rispacs.html • www.iss.it/binary/publ/cont/07-1.1174298434.pdf • www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro • www.ministerosalute.it/servizio/datisis.jsp • www.edipi.com/riviste/mds/articolo=1124 • www.sofi.it/sanita.htm • www.sas.com/offices/europe/italy/sas/success/dettagli/valle_aosta.html • www.crcitalia.it/userfiles/2720.pdf • www.invallee.it/Invagroup/clienti/usl_aosta.asp 51