IL TERMOMETRO DELLA NET ECONOMY
Situazione al quarto trimestre 2004
In collaborazione con
Tavola dei contenuti
1.
Temperatura Sistema Italia ....................................................................... 7
2.
La situazione al 4° trimestre 2004............................................................. 8
2.1. L’audience della Rete....................................................................... 9
2.2. La banda larga ............................................................................... 11
2.3. Il Nuovo Mercato ............................................................................ 12
2.4. Volume di eCommerce................................................................... 14
2.5. La pubblicità online......................................................................... 16
2.6. Hot Spot attivi in Italia..................................................................... 18
2.7. Servizi a valore aggiunto nel fatturato della telefonia mobile ......... 19
2.8. Approfondimento PMI..................................................................... 21
2.8.1.
Connettività e acquisti online ................................................ 21
2.8.2.
Utilizzo del sito aziendale...................................................... 23
Glossario indicatori ........................................................................................ 25
Indice delle figure
Figura 1 - Sito più visitato (dicembre 2004) .................................................. 10
Figura 2 - Abbonati larga banda consumer in Italia ....................................... 11
Figura 3 - Confronto tariffe ADSL consumer ................................................. 12
Figura 4 - Nuovo mercato: capitalizzazione e società quotate ...................... 13
Figura 5 – Volume di eCommerce B2B ......................................................... 14
Figura 6 – Volume di eCommerce B2C ......................................................... 15
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Figura 7 – Pubblicità online............................................................................ 16
Figura 8 – Pubblicità online: composizione per tipologia............................... 17
Figura 8 – Numero Hot Spot attivi in Italia ..................................................... 19
Figura 9 – Percentuale ARPU da VAS .......................................................... 20
Figura 10 - Tipologia di connettività (storico)................................................. 22
Figura 11 - Connettività e acquisti online per settore merceologico .............. 23
Figura 12 - Utilizzo del sito aziendale ............................................................ 24
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Premessa
La Rete è ormai una realtà imprescindibile per l’economia e la società nel suo
complesso.
Le nuove tecnologie web based rappresentano una grande opportunità che le aziende
devono conoscere e saper realisticamente sfruttare adattando non solo il modello
organizzativo e di business aziendale (problema essenzialmente culturale), ma anche la
capacità di risposta alle esigenze di un mercato allargato e, in generale, più
consapevole.
Alla luce di quanto detto, il termometro della Net Economy intende monitorare il livello di
pervasività dell’economia digitale attraverso una selezione di “Net Indicatori” in grado di
misurare le principali variabili - chiave collegate al suo sviluppo. Gli indicatori presi in
considerazione sono:
¾ L’audience della Rete
¾ La banda larga: penetrazione nel mercato residenziale ed evoluzione delle tariffe
¾ Il Nuovo Mercato: capitalizzazione e società quotate
¾ Il volume di eCommerce: transazioni B2B e B2C
¾ Il numero degli Hot Spot attivi in Italia
¾ La pubblicità online
¾ La percentuale ARPU generata dai VAS e il traffico dei principali operatori di
telefonia mobile
¾ La Piccola e Media Impresa: connettività, acquisti online ed utilizzo del sito.
Il primo indicatore misura preferenze e abitudini di comportamento degli utenti della
Rete. L’indice mette a confronto il mercato Italiano, francese e britannico e sarà
aggiornato con periodicità trimestrale.
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Il livello di utilizzo della banda larga misura il grado di evoluzione della connettività, driver
dello sviluppo della Net Economy nel prossimo futuro. L’indicatore prende in
considerazione il mercato residenziale (consumer) e sarà aggiornato con una periodicità
trimestrale.
L’andamento del Nuovo Mercato è un’importante cartina di tornasole degli umori e delle
aspettative del mercato. L’indicatore considera sia il livello di capitalizzazione che il
numero di società quotate e sarà aggiornato con una frequenza trimestrale.
Il livello degli scambi online misura il grado di maturità nell’utilizzo della Rete come
canale di business. L’indicatore considera separatamente le transazioni tra imprese
(B2B) e quelle tra l’azienda e il consumatore finale (B2C). L’indice sarà aggiornato con
periodicità semestrale.
Il numero degli hot spot tende a misurare la penetrazione del wireless in Italia dopo un
lancio commerciale ritardato nel tempo rispetto agli altri paesi industrializzati. Anche in
questo caso l’indice sarà aggiornato con cadenza semestrale.
La pubblicità online, ovvero il valore degli investimenti che le aziende effettuano per la
promozione della loro azienda o dei loro prodotti utilizzando Internet come media.
L’indice riflette l’atteggiamento verso la rete delle aziende che, tanto più dedicano budget
di comunicazione a questo canale quanto più ne riconoscono le capacità di raggiungere
“il proprio target” sia per sviluppare brand awareness sia per stimolare gli acquisti on e
offline. L’indice sarà aggiornato con periodicità semestrale.
La percentuale ARPU (Average Revenue Per User) generata dai servizi a valore
aggiunto (VAS) offerti dai principali operatori di telefonia mobile. I VAS sono la
componente più innovativa del fatturato degli operatori di telefonia mobile, quelle su cui
si svilupperà nuovo business sia verso gli utenti consumer (SMS, MMS, entertainment...)
sia verso quelli business (principalmente dati). L’indice prevede aggiornamento
semestrale.
Infine un’attenzione particolare è dedicata al segmento delle piccole e medie imprese,
tradizionalmente più restie a modificare processi e metodi di business di tipo tradizionale.
Gli elementi analizzati riguardano:
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¾ La tipologia di connessione e la percentuale di aziende che si stanno dotando di
soluzione per la gestione online degli acquisti, suddivise per settore merceologico
di appartenenza (Industria, Commercio e Servizi)
¾ L’utilizzo del sito aziendale, da semplice vetrina a canale complementare di
business.
I dati prendono in considerazione circa 600 PMI monitorate all’interno dell’Osservatorio
Net Economy di Commercio Elettronico Italia – MATE, e saranno aggiornati con
frequenza semestrale.
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1. Temperatura Sistema Italia
Il 2004, nonostante uno scenario economico non positivo, rappresenta per la Net
Economy un anno importante: dopo le euforie iniziali e gli anni critici successivi,
quest’anno la Rete ha dato segnali positivi molto forti su tutti i fronti, affermando nuovi
modelli di business delle aziende e nuovi comportamenti di consumo da parte degli
utenti, con la diffusione di una connessione di qualità alla portata di tutti e lo sviluppo di
nuove offerte consone ai nuovi strumenti distributivi.
Unico neo è la mancata inversione della tendenza negativa negli investimenti IT, con
conseguente stagnazione dell’intero comparto dell’offerta da un lato, ma soprattutto –
dall’altro lato – con i mancati effetti positivi dell’investimento in IT sulla produttività del
lavoro all’interno delle aziende (la cui diretta correlazione è ormai dimostrata a livello
internazionale).
La diffusione della banda larga ha avuto una decisiva accelerazione raddoppiando il
numero delle utenze in soli 12 mesi. Si stima che per il 2007 verrà raggiunto il tetto di 10
milioni di utenze, pari a circa una famiglia italiana su due, pari all’attuale penetrazione
della banda larga negli Stati Uniti (51%).
Per quanto concerne il Nuovo Mercato si è assistito ad un’inversione di tendenza: dopo i
minimi raggiunti a settembre 2004, il mercato ha ripreso sfiorando, a febbraio 2005 i
valori massimi del 2003, intorno ai 10 miliardi di euro. Segnali confortanti vengono dalle
società incluse nell’indice techSTAR, il cui fatturato aggregato è passato dai € 2,8
miliardi nel 2003 ai € 4,1 miliardi nel 2004, crescendo a ritmi superiori al 20% annuo,
crescita a cui corrisponde un incremento del MOL da € 297 milioni a € 461 milioni.
Analogamente l’indici techSTAR ha registrato una performance pari al 22,8% nel corso
del 2003, del 4,3% nel 2004 e cresce del 17% da inizio 2005
Il 2004 è stato un anno pieno di soddisfazioni per l’eCommerce italiano, anno in cui sia il
B2B che il B2C hanno registrato tassi di crescita notevoli. Anche il 2004 vede i due
settori in crescita, nonostante il secondo continui a soffrire di una forte stagionalità che lo
svantaggia nel primo periodo dell’anno. In particolare, nel B2C sono nuovi settori quali la
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spesa online e una generalizzata riduzione del timore di truffe nei pagamenti (anche
grazie a BankPass e Paypal, strumenti ad hoc per il Web) a dare impulso alla crescita.
La pubblicità online registra una crescita del 17% rispetto al 2003, portando la spesa sul
Web oltre l’1% degli investimenti complessivi: l’ingresso dei grandi spender della
pubblicità tradizionale permette di affermare che il Web è entrato a pieno titolo tra i mezzi
di comunicazione.
La disponibilità di una connettività diffusa attraverso hotspot pubblici non ha avuto
l’espansione inizialmente prevista, ma – dopo il ritardo iniziale nella partenza del servizio
– soprattutto hotel e centri congressi stanno integrando la connettività nei servizi offerti ai
propri clienti, quei “mobile worker” numericamente in crescita ed equipaggiati con device
mobili interconnessi.
In relazione al fenomeno dei “mobile worker”, ma non solo (non è trascurabile infatti la
componente entertainment, loghi, sonerie e news), anche il modello di business dei
carrier di telefonia mobile stanno cambiando: il traffico voce - anche se in costante
crescita - porta a ricavi per utente (ARPU) decrescenti per gli operatori, che su questo
fronte usano il prezzo e le promozioni come arma competitiva. Sono quindi i servizi a
valore aggiunto a rappresentare il potenziale di sviluppo maggiore per il futuro. Questa
tendenza si sta già manifestando, e in poco più di due anni si è passati da una
percentuale del 5% circa al 16,7% di ARPU generato dai VAS. E il continuo proliferare di
nuovi servizi fa presumere che il dato sia in continua crescita.
Per quanto riguarda il settore delle piccole e medie imprese, si assiste ad un aumento
del grado di consapevolezza del ruolo che il Web ha sul livello competitivo generale
dell’azienda. Nonostante ciò, gli investimenti sono troppe volte ancora orientati solo a
logiche di breve periodo senza un effettivo piano strategico aziendale globale.
2. La situazione al 4° trimestre 2004
Per la valutazione dell’andamento generale della Net Economy del secondo trimestre
verranno presi in considerazioni i seguenti indicatori:
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¾ L’audience della Rete;
¾ La banda larga;
¾ Il Nuovo Mercato;
¾ Il volume dell’eCommerce;
¾ La pubblicità online;
¾ Il numero degli Hot Spot attivi in Italia;
¾ La percentuale ARPU generata dai VAS e il traffico dei principali operatori di
telefonia mobile.
2.1.
L’audience della Rete
Gli utenti attivi collegati ad Internet continuano ad aumentare: hanno superato la soglia
dei 16,6 milioni in Italia (home + work) mentre gli utenti domestici stanno raggiungendo i
14 milioni, in Francia sono circa 15,7 milioni e più di 22 milioni in Gran Bretagna.
L’universo degli utenti Internet ha superato in Italia i 30 milioni, a fronte di quasi 25 in
Francia e oltre 35 in UK.
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Figura 1 - Sito più visitato (dicembre 2004)
Unique visitors (Milioni)
15
13,040
9,395
10
5
7,998
Reach:
57,31%
Reach:
57,00%
Reach:
59,75%
0
Italia
Francia
Regno Unito
Fonte: MATE - IT Research and Consulting
Il sito più visitato è Google in tutti e tre i Paesi: il motore di ricerca, che già aveva
raggiunto il primo posto in Gran Bretagna, ha sopravanzato Wanadoo di misura (+0,4%
di reach) in Francia. Anche in Italia Google strappa il primato a Virgilio.
Interessante, in Italia, il 6° posto di eBay (5° in Inghilterra), ad indicare come siti di
scambi B2C e C2C stiano salendo tra le abitudini di navigazione degli italiani, con un
reach che è comunque meno della metà del primo.
Il primo sito di un media tradizionale è repubblica.it, con una reach del 10% circa.
Le preferenze dei consumatori si concentrano su portali generalisti, ricchi di contenuti
accessibili via wap, web e disegnati per offrire i servizi che la larghezza di banda
crescente sta inserendo tra le preferenze dei consumatori: è il caso di Rossoalice.it, la
cui reach è passata dal 4,65 al 9,82% nell’arco degli ultimi 3 mesi.
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2.2.
La banda larga
L’Italia è leader nella crescita della diffusione della banda larga consumer: nel 2004 si è
assistito ad un quasi raddoppio degli abbonamenti, con una crescente offerta di ultimo
miglio gestito da operatori diversi dall’incumbent (circa il 20% del totale). Le previsioni
per il 2005 prevedono un ulteriore raddoppio (almeno da parte di Telecom Italia): il
potenziale del mercato, finora considerato pari a 6 milioni di utenze, si sta allargando,
trainato da un’offerta sempre più accattivante di contenuti (prevalentemente
entertainment) che rendono appetibile la maggior spesa a fasce più ampie della
popolazione.
Anche il profilo tariffario ha un impatto positivo nella sostituzione: gli abbonamenti a
consumo sono ormai comparabili a quelli in dial-up, con evidenti vantaggi in termini di
fruibilità di contenuti in tempi più rapidi.
Figura 2 - Abbonati larga banda consumer in Italia
4327
4.500
Abbonamenti (x000)
4.000
3650
3200
3.500
2880
3.000
2280
2.500
2.000
1300
1.500
1.000
500
0
499
10
Dic.
'00
Dic.
'01
Dic.
'02
Dic.
'03
Mar.
'04
Giu.
'04
Set.
'04
Dic.
'04
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
Il numero di abbonati ha superato i 4,3 milioni e ha segnato un raddoppio rispetto a 12
mesi fa: Telecom fa sempre la parte del leone, sia per vendite dirette, sia wholesale.
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Figura 3 - Confronto tariffe ADSL consumer
40
37
30
35
31
Euro/mese
30
25
20
15
10
5
0
Italia
Francia
Regno Unito
Regno Unito: valor medio tra 512k e 2 Mb
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
Per quanto riguarda le tariffe, sempre più complicato è trovare un profilo tariffario
comparabile. In Italia Telecom ha raddoppiato la banda di Alice Flat, ma risulta sempre
l’offerta più cara a livello Europeo: a parità di banda l’offerta dell’incumbent francese (che
comunque mantiene un’offerta a 512k) è del 20% più bassa. Nel Regno Unito l’offerta a
1 Mb non esiste, mentre l’offerta a 2 Mb ha un costo mensile di 36 Euro; va notato come
non si tratti di offerta illimitata, ma presenti un limite di dati scaricabili mensilmente, di 15
GB nell’offerta a 2 Mb analizzata.
2.3.
Il Nuovo Mercato
Il secondo e il terzo trimestre hanno evidenziato una crisi per le società del nuovo
mercato, collegata in parte alla riduzione del numero di società listate (-2 da inizio anno,
-3 a dicembre), in parte alla sospensione di altre società, nel quarto trimestre 2004 la
situazione torna a migliorare, seppur con 38 società attive, trend che continua anche nel
più recente mese di febbraio, con una capitalizzazione che torna vicina ai massimi del
2003 (9,8 milioni di Euro).
Pagina 12 di 26
45 45 44 43
42 42
40
25
41 40
20
15
10
5
6
'9
ic 9
.
'
D 00
ic
.
'
D 01
ic
.
G ' 02
iu
.
'
D 03
ic
.
M ' 03
ar
.
G '04
iu
.
S '04
et
.
'
D 04
ic
.
Fe '04
b.
'0
5
0
50
45
4040
35
30
25
20
15
10
5
0
Numero società quotate
30
D
D
ic
.
Capitalizzazione mln euro
Figura 4 - Nuovo mercato: capitalizzazione e società quotate
Capitalizzazione NM
Società quotate NM
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
Il trend ci ricorda l’euforia del primo momento, ma evidenzia come ormai, dopo i facili
entusiasmi iniziali, la grande bolla ha lasciato in eredità società solide, che hanno saputo
sviluppare il proprio modello di business sostenibile legato al Web, anche con
riposizionamenti significativi nel corso del tempo, conseguenti al movimento che
caratterizza i fondamentali della rete ancora oggi (accessi, banda larga, nuovi modelli di
consumo dei contenuti, …).
Se l’ultima riga del bilancio è ancora negativa in molti casi, il MOL (margine operativo
lordo, che quindi evidenzia gli andamenti della gestione corrente) segna trend positivi e
molto positivi per le aziende della Net Economy.
Complessivamente, il fatturato aggregato delle società del segmento techSTAR è
passato dai € 2,8 miliardi nel 2003 ai € 4,1 miliardi nel 2004, crescendo a ritmi superiori
al 20% annuo, cui corrisponde una crescita del MOL da € 297 milioni a € 461 milioni. Le
azioni delle società hanno registrato performance brillanti che si sono riflesse nel
costante progresso mostrato dagli indici: techSTAR ha registrato una performance pari al
22,8% nel corso del 2003, del 4,3% nel 2004 e cresce del 17% da inizio 2005.
techSTAR ha esordito nell’aprile 2004 con 25 società - oggi ne conta 28 – ed è il
mercato delle imprese il cui elevato potenziale di crescita nasce da una formula
imprenditoriale innovativa o da prodotti/processi ad alto contenuto tecnologico. Le
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società techSTAR devono avere il margine operativo lordo in crescita e l’indebitamento
non superiore a 6 volte il MOL.
2.4.
Volume di eCommerce
Figura 5 – Volume di eCommerce B2B
40
35,1
Miliardi di Euro
35
26,7
30
25
16,3
20
15
12,5
9,9 11,1
18,8
21,0
14,2
10
5
0
I sem II sem I sem II sem I sem II sem
'02
'02
'03
'03
'04
'04
2002 2003 2004
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
L’eCommerce B2B registra anche per il 2004 un incremento superiore al 30% delle
transazioni online, segno ormai di un trend che difficilmente cambierà direzione,
nonostante questo rappresenti ancora pochi punti percentuali sul totale B2B.
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Figura 6 – Volume di eCommerce B2C
2,32
2,5
Miliardi di Euro
2
1,5
1,28
1,5
1,04
0,87
1
0,5
0,38
0,9
0,52 0,63
0
I sem II sem I sem II sem I sem II sem
'02
'02
'03
'03
'04
'04
2002 2003 2004
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
Nel B2C, a fronte di un dato USA che vede passare dalla Rete circa il 7% delle
transazioni, anche il mercato italiano sta crescendo a tassi significativi, grazie soprattutto
a pochi settori merceologici e ad un impulso degli acquisti in relazione a vacanze e
shopping natalizio. Il bilancio del 2004 è positivo, con un più 55% sull’anno precedente.
Sembra che – anche grazie ai nuovi sistemi di pagamento (Bankpass Web e PayPal) – il
timore legato alla sicurezza della Rete per la gestione dei pagamenti abbia fatto forti
passi indietro, permettendo a Internet di sviluppare maggiormente il suo potenziale oltre
che nella raccolta delle informazioni per la realizzazione di un acquisto, anche nella
conclusione dello stesso online.
Si ricorda che – al di là dei settori tradizionalmente best seller della rete (viaggi e
turismo, libri e CD) – stanno emergendo con forza altre merceologie, in testa le
assicurazioni auto online (14,4%) e l’acquisto di generi alimentari (la spesa online, che
porta la categoria all’11,1%).
Si ricorda che il B2C presenta elementi di stagionalità legati alla merceologia acquistata.
Stagionali sono infatti i viaggi e lo shopping natalizio, due elementi in grado di
influenzare i volumi complessivi. Un elemento di destagionalizzazione viene dalla “spesa
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online”, il cui impatto sul B2C inizia a farsi sentire. Per questo si presume che a fine anno
la crescita di tutto il settore sia superiore a quella registrata nel primo semestre.
2.5.
La pubblicità online
La pubblicità online – fenomeno nato con la Rete – ha registrato tassi di crescita molto
elevati (un fatturato che quadruplica dal 1999 al 2000), e previsioni di sviluppo ancor più
allettanti (si pensi che a inizio 2000 circa una PMI su quattro prevedeva di investire nel
nuovo media). Anche qui, lo scoppio della bolla ha portato ad una brusca frenata,
risollevata da merceologie quali Adult, Gambling e Dialer, per le quali la successiva
regolamentazione legislativa ha portato ad una contrazione di circa il 70% dei tre settori
nel complesso. Per una completa evidenza del fenomeno, si riportano i dati dall’origine,
evidenziando, a partire dal 2002, le componenti di questi tre settori e il resto del mercato.
I dati relativi al 2004 sono rilevati al netto dei settori indicati.
(Valori in milioni di euro)
Figura 7 – Pubblicità online
160
138,0
140
106,0
120
100
99,0
103,3
17,4
19,3
80
98,3
84,0
60
40
81,6
29,5
20
0
1999
2000
2001
2002
2003
2004 E
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
A settembre 2004 la quota di Internet sul totale dei diversi media rappresenta l’1,2%.
Sembrano archiviati i grandi cali del 2001 e 2002 e il 2004 registra un incoraggiante +
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17%. (NB: il dato è stato depurato dai settori Adult, Gambling e Dialers, che dopo i
provvedimenti legislativi non sono più ammessi dai principali portali e siti verticali.
Questa limitazione ha provocato un crollo del 70% circa degli investimenti nel 2004)).
Siamo di fronte ad un mercato in crescita, in cui – e questo è il fatto rilevante – si
affacciano i grandi inserzionisti dei settori tradizionali.
Figura 8 – Pubblicità online: composizione per tipologia
Altre
tipologie*
27%
Keywords
11%
eMail/
Newsletter
12%
Banners
31%
Sponsorizzazioni
19%
* incluso 3% di SMS
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
Per quanto riguarda le tipologie di pubblicità, sempre più gli inserzionisti prediligono
formati diversi dalla classica pubblicità tabellare. Rispetto al 2003, la variazione più
importante riguarda i banner, che hanno perso terreno (dal 39 al 31%) e le keyword, che
crescono di due punti percentuali. Le altre tipologie – per ora non monitorate in dettaglio
– crescono dal 20 al 27%, segno che sempre più si accede alle nuove potenzialità offerte
dalla comunicazione sul Web.
Pagina 17 di 26
2.6.
Hot Spot attivi in Italia
Il lancio commerciale del wireless pubblico (non comprendente quindi le wireless lan
private) in Italia è avvenuto a giugno del 2003, in netto ritardo rispetto alle principali
nazioni europee e non. Molte sono state le iniziative commerciali nei primi mesi che
portarono a registrare 450 hot spot attivi a settembre 2003.
Nei primi momenti del lancio ci furono prospettive molto rosee rispetto allo sviluppo
numerico degli hot spot: le aspettative per la fine del 2003 erano sull’ordine dei 1.400
punti di collegamento attivi. Queste previsioni furono disattese completamente in quanto
il numero effettivamente attivo di collegamenti wireless pubblici fu di 650 unità. Una
crescita comunque del 78% in sei mesi.
Il numero di hotspot pubblici è in continua crescita e, sebbene non esistano fonti ufficiali,
si stima che a fine 2004 ci si avvicini ai 1300 punti. Hotel e centri congressi fanno la
parte del leone (si stima che 3 su 4 siano collocati all’interno di tali strutture). A conferma
di ciò citiamo un recente annuncio di Megabeam di connettere i 146 hotel Best Western
italiani entro l’anno: crescita sostenuta, orientata ad integrare la connettività nei servizi
legati all’ospitalità, per un target di utenti “i mobile worker” in crescita e sempre più dotati
di device connessi.
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Figura 9 – Numero Hot Spot attivi in Italia
1275
1400
1200
1025
1000
650
800
600
400
0
200
0
1H03
2H03
1H04
2H04
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
2.7.
Servizi a valore aggiunto nel fatturato della telefonia
mobile
I modelli di consumo degli utenti di telefonia mobile sono in continua evoluzione, e
questo si ripercuote sulla composizione dell’ARPU (Average Revenue Per User) degli
operatori.
Il traffico voce resta la componente più importante dei ricavi delle società di telefonia
mobile, ma la sua incidenza sta perdendo terreno nei confronti dei servizi a valore
aggiunto (nonostante il traffico voce sia in continua crescita).
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Figura 10 – Percentuale ARPU da VAS
16,7%
18%
14,8%
16%
14,1%
14%
10,9%
12%
10%
8%
7,4%
5,2%
6%
4%
2%
0%
31/12/00
31/12/01
31/12/02
31/12/03
30/6/04
31/12/04
Fonte MATE
Nel corso degli ultimi due anni la percentuale di ARPU generata dai VAS è
progressivamente aumentata confermando il cambio di scenario competitivo tra i vari
operatori di telefonia mobile. Si è passati dal 5,2% registrato alla fine del 2000 al 16,7%
del secondo semestre 2004. Il maggior peso di “3” e l’impatto dell’offerta i-mode di Wind,
unite ad offerte aggressive dell’incumbent e di Vodafone hanno avuto impatti positivi sul
numero di utilizzatori del servizio, anche se l’impatto economico che ne è risultato è
modesto, proprio come conseguenza di offerte prova sviluppatesi nel 2004.
Questi risultati sono stati ottenuti grazie all’aumento di servizi non voce offerti. Si
consideri infatti il loro proliferare: sono passati dai semplici SMS ai più evoluti MMS, oltre
agli importanti risultati di suonerie e loghi, per non dimenticare i servizi di news (attualità,
sport, finanza ecc...) via SMS che oramai accompagnano la maggior parte degli utenti di
telefonia mobile. È oramai chiaro che i servizi a valore aggiunto rappresentano il
potenziale di sviluppo maggiore per il futuro.
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2.8.
Approfondimento PMI
Gli investimenti delle aziende italiane in tecnologia sono in calo: anche se meno marcato
del 2003, il trend nel 2004 è ancora negativo, registrando un -3,3% per le aziende fino a
50 addetti (un rallentamento della caduta, se confrontata con il -4,5% del 2003 sul 2002)
e un modesto +0,1% per le medie aziende (50-250 addetti), che nell’anno precedente
avevano registrato un -3% sul 2002. La maggior parte della spesa è a carico delle grandi
aziende (> 250 addetti). Si è assistito, quindi, all’attuazione di politiche di riduzione dei
costi e di limitazione dei rischi, razionalizzando gli investimenti e adottando solo le nuove
tecnologie in grado di garantire un ritorno nel breve periodo. Per quanto riguarda i
segnali per il 2005 le piccole imprese saranno ancora un’area critica, mentre sviluppi
positivi riguarderanno le medie imprese, che hanno raggiunto una complessità
gestionale paragonabile alle grandi e che pertanto si dovranno attrezzare anche in
termini di software e hardware adeguati. Sarà – il 2005 – ancora anno di
consolidamento, con la cautela e l’attenzione negli investimenti registrata già per il 20032004.
2.8.1.
Connettività e acquisti online
Quasi la totalità delle aziende (oltre il 98%) è ormai collegata alla Rete. Per quanto
riguarda la tipologia di collegamento si assiste ad un continuo progresso delle tecnologie
a banda larga a scapito dei collegamenti tradizionali (dial up analogico e ISDN).
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Figura 11 - Tipologia di connettività (storico)
100%
90%
6%
6%
12%
80%
17%
1%
6%
10%
4%
35%
70%
42%
60%
59%
1%
3%
3%
56%
60%
35%
2%
61%
50%
40%
50%
82%
2%
59%
30%
41%
20%
31%
34%
10%
12%
1998
Dial up analogico
DSL
1999
2000
ISDN
Fibra ottica
28%
25%
8%
0%
1997
2%
2001
2002
2003
7%
IS/04
Linea dedicata
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
Nel corso del secondo semestre del 2004, la banda larga ha ormai conquistato due
aziende su tre, con la netta prevalenza della tecnologia DSL che da sola copre il 64%
delle PMI. La tipologia che maggiormente sta perdendo terreno nei confronti della DSL è
l’ISDN, che nell’ultimo semestre ha perso ulteriori 3 punti percentuali.
Persistono tuttavia evidenti disomogeneità sia dal punto di vista settoriale che
dimensionale. I tassi di penetrazione della DSL sono infatti sensibilmente maggiori nel
settore dei Servizi e del Commercio e nelle aziende che superano i 50 addetti.
La gestione degli acquisti tramite soluzioni Internet è adottata (o prevista) dal 17% delle
PMI. Anche in questo caso ci sono evidenti disomogeneità tra le aziende appartenenti ai
diversi settori. Infatti si passa dal 21% registrato nel settore Commercio al 16% di quello
industria.
E’ bene ricordare che le logiche sottostanti all’eCommerce da parte delle piccole e medie
imprese sono ancora legate a risparmi ottenibili sul prezzo d’acquisto, mentre meno
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rilevanti sono, per le PMI, gli aspetti più qualitativi come la razionalizzazione dei tempi e
dei costi generali di processo.
Figura 12 - Connettività e acquisti online per settore merceologico
% aziende
che fanno
100%
acquisti
90%
online
3%
17%
2%
16%
4%
3%
21%
15%
80%
70%
60%
56%
58%
68%
82%
50%
40%
3%
30%
2%
20%
25%
10%
6%
2%
30%
21%
1%
10%
7%
5%
4%
0%
Media Italia
Dial-up analogico
Industria
ISDN
Commercio
Linea dedicata
DSL
Servizi
Fibra ottica
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
2.8.2.
Utilizzo del sito aziendale
A dicembre 2003 circa l’80% delle PMI dispone di un sito aziendale e un ulteriore 4% si
dichiara intenzionata a farlo nei prossimi 12 mesi. A dicembre 2004 il valore si mantiene
stabile rispetto a sei mesi fa, nonostante le previsioni di sviluppo dei siti aziendali, con un
ulteriore 6% che si dichiara intenzionato a realizzarlo nei prossimi 12 mesi.
La presentazione della società continua a confermarsi come l’uso principale, spesso
esclusivo, del sito aziendale, anche se nell’ultimo semestre la percentuale di PMI che lo
usano esclusivamente come vetrina è passata dal 62% al 59%. Continua lo sviluppo dei
cataloghi dinamici passati dal12% (dato di dicembre 2003) al 35%.
Considerare il proprio sito, invece, come vero e proprio webstore è ancora lontano dagli
obiettivi delle PMI italiane.
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Da questi dati si evince come le aziende stiano recependo le grandi opportunità che
Internet offre, spostando l’utilizzo del sito da semplice vetrina promozionale a vero e
proprio strumento di business.
Figura 13 - Utilizzo del sito aziendale
Catalogo
dinamico
35%
Webstore
6%
Vetrina
59%
Fonte: MATE – IT Research and Consulting
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Glossario indicatori
Audience della Rete: Misura comportamenti e preferenze degli utenti che navigano tra
le pagine del web. La misura dell'audience della Rete é indicata sia in termini assoluti
che relativi. Nel primo caso si fa riferimento al numero di unique visitors - cioé di singoli
visitatori - stimati sulla base dei singoli PC che si connettono ad un sito in un determinato
periodo di tempo. Nel secondo caso si riporta il livello di reach, cioè la percentuale di
unique visitor sulla totalità degli utenti che si sono collegati ad Internet nel periodo di
tempo considerato.
Banda larga consumer: Misura la penetrazione delle connessioni a banda larga
dell’utenza privata. Si considerano a larga banda le tecnologie di accesso xDSL, satellite
e fibra ottica che permettono una fruizione veloce dei contenuti veicolati su Internet. La
banda larga rappresenta pertanto il driver per lo sviluppo dei prossimi anni, su cui gli
operatori hanno riposto grandi aspettative (ad esempio, in relazione all’offerta di servizi
innovativi e contenuti multimediali: eLearning, telelavoro, ecc).
Nuovo Mercato: Il Nuovo Mercato è la piazza in cui vengono scambiati i titoli
“tecnologici”, cioè le azioni di società innovative ad alto potenziale di crescita. La
numerosità delle aziende quotate indica le iniziative che hanno raggiunto una maturità
tale da essere proposte sul mercato. Il livello di capitalizzazione misura il valore totale
del mercato in un determinato momento. Esso è dato dalla somma delle capitalizzazione
di tutti i titoli quotati (valore di mercato delle azioni x numero di azioni), e riflette gli umori
e le aspettative di sviluppo delle aziende del settore da parte degli esperti.
Volume di eCommerce: misura il grado di maturità nell’utilizzo della Rete come canale
di business. L’indicatore considera sia le transazioni tra imprese (B2B), che quelle tra
l’azienda e il consumatore finale (B2C).
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Pubblicità online: misura gli investimenti effettuati dalle aziende per la pubblicità in
Rete. Oltre al totale degli investimenti, vengono anche monitorate le tipologie di
pubblicità implementate.
Hot spot attivi: misura il numero di hot spot pubblici attivi. Il wireless ISP di hot spot
pubblici è partito in Italia nel giugno 2003.
Servizi a valore aggiunto nel fatturato della telefonia mobile: misura la percentuale
di ARPU generata dai servizi a valore aggiunto offerti dai principali operatori di telefonia
mobile in Italia.
PMI - Connettività e acquisti online: La tipologia di connessione, cioè la tecnologia con
la quale le aziende sono collegate alla Rete, indica la maturità dell'utilizzo di Internet per
un più rapido ed efficiente scambio di dati e accesso alle informazioni. La percentuale di
PMI che fanno acquisti online misura il grado di consapevolezza raggiunto dalle aziende
di minore dimensioni circa l’impatto (positivo) della Rete e delle tecnologie Internet based
nella gestione di processi tradizionali.
PMI - Utilizzo del sito: L’utilizzo del sito aziendale – da semplice vetrina a webstore misura la velocità alla quale il sistema delle PMI si muovono verso l’eCommerce.
Documento reperibile, assieme ad altre monografie, nella sezione Dossier del sito www.sanpaoloimprese.com
Documento pubblicato su licenza di MATE - IT RESEARCH AND CONSULTING
Copyright MATE - IT RESEARCH AND CONSULTING
Fonte: Osservatorio Net Economy - Commercio Elettronico Italia - MATE