Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche ONCOLOGIA Generalità Antonio Frassoldati – Oncologia Ferrara Glossario • Incidenza: numero di nuovi casi per 100.000 abitanti • Mortalità: numero di morti per 100.000 abitanti • Prevalenza: numero di persone con diagnosi di tumore ad una certa data • Trend: andamento temporale di un fenomeno Glossario • Sopravvivenza globale: percentuale di pazienti vivi ad un dato intervallo di tempo • Sopravvivenza libera da malattia: numero di pazienti che ad un dato intervallo di tempo non hanno mostrato ricomparsa del tumore, dopo la sua asportazione • Sopravvivenza libera da progressione: numero di pazienti che ad un dato intervallo di tempo non hanno mostrato segni di espansione del tumore, dopo aver ricevuto un trattamento specifico I numeri del cancro • Si stima che nel 2011, in Italia, verranno diagnosticati 360.000 nuovi casi di tumore maligno, di cui circa 200.000 (56%) nel sesso maschile e circa 160.000 (44%) nel sesso femminile. I tumori più frequenti I tumori più letali Tassi di incidenza (tutti i tumori) per classe di età Stima di incidenza nei prossimi anni Prevalenza dei tumori in Italia Fattori di rischio 1. Fattori di rischio generali 2. Fattori di rischio specifici Fattori di rischio Tra i fattori di rischio generali: 1. 2. 3. 3. 4. 5. 6. Età (il rischio aumenta con l’età) Familiarità (genetici) Razza Sesso (ormoni) Geografia Dieta Ambiente Prevenzione antitumorale • Prevenzione primaria • eliminare o ridurre l’esposizione ambientale ad agenti cancerogeni • Prevenzione secondaria • diagnosi precoce e terapia delle lesioni preneoplastiche o preinvasive • Prevenzione terziaria (chemioprevenzione) • interruzione del processo di cancerogenesi mediante farmaci o altre sostanze, fisiologicamente presenti nell’organismo o assunte con la dieta Classificazione dei tumori CLASSIFICAZIONE TUMORI CLASSIFICAZIONE BIOLOGICA - Tumore benigno o maligno CLASSIFICAZIONE ISTOGENETICA - Nomenclatura in base al tessuto/cellula di origine del tumore - Analisi microscopica - Analisi immunoistochimiche - Analisi genetiche CLASSIFICAZIONE CLINICA - Definizione di prognosi Tumori benigni • Le cellule sono caratterizzate da autonomia moltiplicativa ma hanno caratteristiche morfologiche e funzionali inalterate • Hanno una crescita più lenta e localizzata nel sito di insorgenza (raramente metastasi ) • Sintomatologia: – Compressione degli organi adiacenti – Eccesso di funzione (produzione di ormoni da parte di ghiandole endocrine per esempio) Tumori maligni • Le cellule sono atipiche dal punto di vista morfologico e funzionale • Accrescimento rapido • Presentano invasività neoplastica • Sono in grado di formare tumori secondari a distanza (metastasi) • Sono soggetti a recidiva • Spesso causa di cachessia neoplastica (legata spesso a meccanisimi immunologici, es TNF-α) CLASSIFICAZIONE ISTOGENETICA TUMORI-I Origine tissutale T. Benigno TESSUTI EPITELIALI Epiteli rivestimento Polipo, Papilloma Mesoteli Epiteli ghiandolari _ Adenoma TESSUTI CONNETTIVI Fibroblasti Fibroma Osteoblasti Osteoma Adipociti Lipoma Condrociti Condroma Meningi Meningioma T. Maligno Carcinoma Epitelioma Mesotelioma Adenocarcinoma Fibrosarcoma Osteosarcoma Liposarcoma Condrosarcoma - CLASSIFICAZIONE ISTOGENETICA TUMORI-II Origine tissutale T. Benigno TESSUTO MUSCOLARE Muscolo striato Rabdomioma Muscolo liscio Leiomioma TESSUTO NERVOSO Astrociti Astrocitoma Neuroblasti Ganglioneuroma Melanociti Nevo T. Maligno Rabdomiosarcoma Leiomiosarcoma Glioblastoma Neuroblastoma Melanoma Patogenesi Tumorale Evoluzione neoplastica I tumori hanno un periodo di latenza, molto lungo, che precede la comparsa della sintomatologia Perchè da una unica cellula cancerosa si formi un tumore clinicamente evidenziabile è necessaria la formazione di una massa neoplastica costituita da almeno 109-1010 cellule tumorali (1-10 g di peso) Downloaded from: Robbins & Cotran Pathologic Basis of Disease (on 16 April 2007 05:23 PM) © 2007 Elsevier Principali tappe evolutive • Iniziazione: mutazioni che trasformano una cellula somatica in una cellula neoplastica latente • Promozione: altri danni genomici causano la moltiplicazione della cellula neoplastica • Progressione: ulteriori mutazioni conferiscono invasività e metastatizzazione ad alcune cellule della massa neoplastica I geni colpevoli Geni che se mutati possono portare a formazione di tumori sono: • gli oncogèni, • i geni oncosoppressori e • i geni coinvolti nella riparazione del DNA. Oncogèni Geni recanti mutazioni attivanti che concorrono alla genesi e sviluppo di tumori Si comportano da geni dominanti Sono stati scoperti inizialmente in retrovirus oncògeni Vengono indicati con acronimi di tre lettere (es. ras, src, bcl, myc) mentre il loro prodotto genico o proteina con la lettera p seguita da un numero corrispondente al peso in kDa della proteina (p60, p98) o dalle stesse tre lettere con la prima maiuscola (Ras, Src, Bcl, Myc) Geni oncosoppressori Geni recanti mutazioni inattivanti che concorrono alla genesi e sviluppo di tumori Si comportano da geni recessivi (ecc. nel caso siano attivi in forma multimerica per es. l'oncosoppressore Tp53 presente nel 75% dei tumori umani) Tappe evolutive di un tumore 1. Alterazione della proliferazione cellulare 2. Riduzione o blocco della apoptosi (es.: perdita della proteina p53) 3. Neo-Angiogenesi 4. Perdita della capacità differenziativa con conseguente perdita delle proteine di adesione alle altre cellule; adesione alla membrana basale; rilascio di enzimi che degradano la matrice extracellulare. 5. Acquisizione capacità metastatica: le cellule tumorali sono in grado di entrare in circolo sanguigno/linfatico e a seconda delle loro proteine di superficie possono aderire ad altri tessuti e dare luogo a tumori secondari (metastasi) Sequenze di eventi nel processo di invasione La riduzione della differenziazione porta a perdita delle proteine di adesione intercell. Downloaded from: Robbins & Cotran Pathologic Basis of Disease (on 16 April 2007 05:23 PM) © 2007 Elsevier Sequenze di eventi nel processo di invasione Le cellule si attaccano alla membrana basale tramite recettori per la laminina Downloaded from: Robbins & Cotran Pathologic Basis of Disease (on 16 April 2007 05:23 PM) © 2007 Elsevier Sequenze di eventi nel processo di invasione Secernono enzimi proteolitici (collagenasi, attivatori del plasminogeno) Downloaded from: Robbins & Cotran Pathologic Basis of Disease (on 16 April 2007 05:23 PM) © 2007 Elsevier Sequenze di eventi nel processo di invasione Segue la degradazione della membrana basale e la migrazione della cellula tumorale. Downloaded from: Robbins & Cotran Pathologic Basis of Disease (on 17 April 2007 11:20 AM) © 2007 Elsevier Metastatizzazione Il fenotipo metastatico non è attribuibile a un singolo gene ma a più geni che conferiscono alle cellule tumorali entrate in circolo la capacità di arrestarsi in un determinato sito, grazie all'espressione di determinate molecole di adesione, e di sopravvivere resistendo alle difese immunitarie dell'ospite. Ogni tipo di tumore ha un organotropismo caratteristico. Downloaded from: Robbins & Cotran Pathologic Basis of Disease (on 16 April 2007 05:23 PM) © 2007 Elsevier Schema semplificato delle basi molecolari del cancro. Downloaded from: Robbins & Cotran Pathologic Basis of Disease (on 16 April 2007 05:23 PM) © 2007 Elsevier Sistema immunitario e tumori • • • • • Il sistema immunitario può riconoscere ed eliminare le cellule tumorali Meccanismo di escape tumorale al sistema immunitario I tumori che stimolano maggiomente il sistema immunitario sono quelli di origine virale Il processo flogistico è un fattore di rischio per l'insorgenza di tumori (per aumento produzione di citochine mitogeniche) Per combattere i tumori vengono usate anche terapie immunologiche: – Vaccini – Stimolazione delle autodifese con citochine (IFN, IL-2) – Immunotossine: anticorpi monoclonali coniugati a tossine, contro specifici antigeni tumorali – Espansione clonale e riiniezione nel paziente di infociti T estratti da tumori – Espansione clonale e riiniezione di linfociti dal sangue periferico del paziente trattati con IL-2 e con cellule tumorali dal materiale operatorio Valutazione Del Paziente Oncologico Iter Diagnostico ANAMNESI ESAME CLINICO DIAGNOSTICA STRUMENTALE DIAGNOSI CONCLUSIVA Anamnesi Valutazione dei Sintomi Un’attenta valutazione dei sintomi è fondamentale per indirizzare sia l’esame clinico del malato che la scelta delle indagini diagnostiche più appropriate. Anamnesi Sintomi Aspecifici ü ü ü ü Dimagrimento Astenia Febbricola Dolore Sintomi che hanno Portato alla Diagnosi di Tumore Il dolore è risultato essere il sintomo chiave che ha consentito la diagnosi del tumore 42% Dolore 28% Fatigue 25% Gonfiore 11% Cambiamento nelle abitudini della vescica 10% Ispessimento dei tessuti Tosse persistente 8% Emorragie insolite 8% 7% Cambiamento nella abitudini intestinali 6% Emorragia rettale Tosse con emissione di sangue 5% Costante cattiva digestione 5% Perdite vaginali Mal di gola persistente Problemi di deglutizione Altro 4% 3% 2% 20% Indice di Karnosky K: 100%: paziente senza segni nè sintomi K: 90%: paziente con segni minori K: K: 80%: paziente svolge attività normale con fatica 70%: paziente incapace di lavorare,può badare a se stesso 60%: paziente incapace di lavorare,richiede assistenza occasionale 50%: paziente richiede frequenti cure mediche e spesso assistenza K: K: K: 40-30%: paziente inabile;richiede cure continue K: 20%: paziente sempre ricoverato;supporto K: 10%: paziente moribondo ECOG/WHO 0: paziente attivo; non analgesici 1: paziente attivo ma limitato,terapia autologa 2: paziente a letto o seduto per meno del 50% del tempo di veglia 3: paziente a letto o seduto per più del 50% del tempo di veglia 4: paziente a letto per il 100% del tempo di veglia 5: paziente morto Iter Diagnostico Diagnosi STADIAZIONE APPROCCIO TERAPEUTICO CORRETTO PREVISIONE PROGNOSTICA Iter Diagnostico Diagnosi Patologia: studia le anormalità funzionali e strutturali di una cellula, di un organo o di un apparato Istologia: studio di una biopsia o di un tessuto o di un organo per fare diagnosi di tumore Immunoistochimica ( espressiore recettori ormonali o HER2-neu nei tumori della mammella) Patologia Molecolare (mutazione EGF-R nei tumore non-microcitoma del polmone) Citologia: studio delle cellule ottenute dai liquidi biologici o con agoaspirati (FNA) Solo in 2 casi la diagnosi può essere clinica: HCC e glioblastomi Stadiazione Clinica della Neoplasia Per stadiazione si intende la valutazione clinicostrumentale della estensione della malattia al momento della diagnosi üDa indicazioni per la pianificazione terapeutica üFornisce informazioni relative alla prognosi üAiuta nella valutazione dei risultati del trattamento. Stadiazione Clinica della Neoplasia Momenti della stadiazione ü Stadiazione Clinica ü Stadiazione Radiologica ü Stadiazione Chirurgica ü Stadiazione patologica Anatomo- Stadiazione Clinica della Neoplasia Momenti della stadiazione Stadiazione Clinica ü Esame obbiettivo ü Valutazione bioumorale ü Esami radiografici di base ü Esami endoscopici Stadiazione Clinica della Neoplasia Momenti della stadiazione Stadiazione Radiografica utilizza metodiche di “imaging” più sofisticate: ü ECO ü TAC ü RMN ü PET Ecografia Addome ü Vantaggi: Contemporanea visualizzazione di colecisti, fegato, dotti biliari e pancreas e degli organi pelvici; accuratezza nella diagnosi di dilatazione delle vie biliari e masse > 2 cm; non limitata da ittero e gravidanza; possibilità di effettuare agobiopsie guidate ü Limiti: meteorismo; obesità; scarsa preparazione dei paziente (ricordare sempre al paziente di eseguire la preparazione) ü Controindicazioni: Nessuna controindicazione e/o complicanza TAC ü Vantaggi: utile nell’identificare lesioni sospette in sede polmonare, mediastinica, addominale; non limitata da ittero, obesità, ascite, meteorismo; immagini ad elevata risoluzione, possibilità di eseguire biopsie ü Limiti: artefatti da movimento, ridotta sensibilità rispetto alla RMN nel distretto cervico-cefalico e cerebrale ü Controindicazioni: gravidanza; allergia a mezzi di contrasto iodati; IRC TAC Risonanza Magnetica ü Vantaggi: maggiore sensibilità rispetto alla Tc nel distretto cervico-cefalico, cerebrale, utile nei casi dubbi epatici e pelvici ü Limiti: non offre la interventi terapeutici possibilità di RMN PET ü Vantaggi: utile nei tumori a primitività ignota, nella stadiazione di alcuni tumori, nella diagnosi differenziale tra lesioni benigne e maligne, monitoraggio della terapia ü Limiti: dovrebbe essere usata in aggiunta o a completamenti delle altre indagini ( Indagine di II livello), falsi positivi ( infiammazione), falsi negativi ( lesioni < 1 cm) ü Controindicazioni: nessuna, accortezza nei pazienti diabetici PET PET Neoplasie Indagine/i di prima scelta Neoplasia Diagnosi Stadiazione FollowFollow-up Tiroide US (con agoaspirato) TAC RM TC PET Polmone Rx TAC PET TAC (RM) Esofago Rx Endoscopia TAC PET Stomaco Rx Endoscopia TAC Fegato US TAC RM RM TAC PET Pancreas US TAC TAC TAC ECO Colon retto Endoscopia TAC US (TAC, RM, PET) Rene US (>2 cm) TAC TAC RM (nelle forme avanzate) TAC Vescica Cistoscopia US RM TAC TAC Prostata US Rx torace Scintigrafia ossea (TAC) Scintigrafia ossea?? Linfomi Biopsia TAC PET TAC PET I Markers Tumorali Definizione Una sostanza misurabile quantitativamente nei tessuti e nei liquidi corporei, che possa individuare la presenza di una neoplasia e possibilmente l’organo in cui si è sviluppata. Morton K. Schwartz I Markers Tumorali Caratteristiche teoriche ü Produzione esclusiva e precoce da parte della cellula tumorale. ü Concentrazione correlata allo stadio della malattia. ü Variazioni di concentrazione in relazione all’efficacia della terapia e all’andamento della malattia. ü Non misurabile in soggetti senza tumore. I Markers Tumorali Classificazione Markers con elevata specificità d’organo: MARKER ORGANO TG Tiroide PSA Prostata HCG Sinciziotrofoblasto I Markers Tumorali Classificazione Markers con specificità per tipo cellulare: PRINCIPALI NEOPLASIE CHE POSSONO ESPRIMERE IL MARKER MARKER CALCITONINA ü ü ü ü NSE ü ü ü Carcinoma midollare della tiroide Tumori endocrini del tubo digerente Tumori neuroendocrini Neuroblastoma Tumore di Wilms Melanoma Linfomi SEROTONINA E APUDomi METABOLITI I Markers Tumorali Classificazione Markers correlati quantitativamente con un dato tipo istologico: MARKER TIPO ISTOLOGICO SCC TPA TPS Carcinomi di tipo squamoso CEA CA19.9 CA15.3 MCA CA50 CA195 Adenocarcinomi Associazione Marcatore-Neoplasia MARKER NEOPLASIA CA 15-3 Neoplasia Mammaria PSA Neoplasia Prostatica CA 125 Neoplasia dell’ovaio CEA CA19-9 Neoplasia del Colon-retto CA 19-9 GICA Neoplasia del Pancreas α-fetoproteina, β-HCG Nonseminomi α-fetoproteina, Epatocarcinoma CEA, calcitonina Neoplasia Tiroidea Stadiazione Clinica della Neoplasia Momenti della stadiazione Stadiazione Chirurgica Si basa sulla determinazione dell’estensione anatomica del tumore mediante interventi esplorativi (Es: laparotomia esplorativa nel Linfoma di Hodgkin o nel carcinoma ovario) Stadiazione Clinica della Neoplasia Momenti della stadiazione Stadiazione Anatomo-Patologica ü Estensione anatomica ü Coinvolgimento linfonodale ü Invasione vascolare ü GRADING ü Indice mitotico Sistemi di Stadiazione ü TNM ü Divisione in Stadi Sistemi di Stadiazione Sistema “T N M” (pTNM) T : dimensioni del tumore N : assenza o presenza di invasione linfonodale M : assenza o presenza di metastasi Sistemi di Stadiazione Classificazione Secondo il Sistema “T N M” T – estensione del TUMORE PRIMITIVO T0 TX Tis T1-4 non vi sono segni di tumore primitivo il tumore non può essere definito (manca la certezza) carcinoma in situ estensione vera e propria del tumore N – invasione dei LINFONODI LOCOREGIONALI N0 NX N1-3 non vi sono linfonodi invasi dalla neoplasia non vi sono elementi per valutare linfonodi invasi invasione più o meno estesa dei linfonodi regionali M – METASTASI A DISTANZA M0 assenza di metastasi MX non vi sono elementi per valutare presenza di metastasi M1 presenza di metastasi Sistemi di Stadiazione Grado di Differenziazione (grading istopatologico G) GX il grading non è definito G1 tessuto neoplastico ben differenziato (simile al tessuto normale) G2 tessuto neoplastico moderatamente differenziato G3 tessuto neoplastico poco differenziato G4 tessuto neoplastico indifferenziato (molto differente dal tessuto normale) Sistemi di Stadiazione Immunoistochimica e profilo genico Tumore della mammella Epressione HER2 Immuistochimica FISH: da eseguire se nell’immunoisticha si verifica un espressione 2+ Sistemi di Stadiazione Immunoistochimica e profilo genico Tumore del polmone: mutazioni EGF-R, KRAS, ALK