PROBLEMI DI SCELTA CON EFFETTI IMMEDIATI E IN CONDIZIONI CERTE Nella scheda dedicata alla Ricerca Operativa abbiamo già fornito spiegazioni esaurienti riguardo questo tipo di problemi e ora ci occuperemo, in maniera più approfondita, della loro classificazione e dei metodi con i quali vengono risolti. 1) PROBLEMI IN UNA SOLA VARIABILE E FUNZIONE OBIETTIVO CON DEFINIZIONE UNICA Questo tipo di problemi vengono risolti mediante l’individuazione del valore da assegnare alla variabile d’azione affinché la funzione obiettivo, definita in modo univoco, risulti massima oppure minima. ESEMPIO1 (Determinazione del guadagno massimo in un problema continuo) Un’azienda può produrre semestralmente al massimo 5000 quintali di una data merce il cui guadagno unitario è definito come segue: 0 ≤ x ≤ 5000 dove x indica la quantità prodotta e venduta. Determinare la quantità da produrre semestralmente affinché il guadagno complessivo semestrale sia massimo. Tenendo presente che deve essere 0 ≤ x ≤ 5000 scriviamo anzitutto la funzione che esprime il guadagno complessivo semestrale G(x). Essendo g(x) il guadagno unitario ed x la quantità prodotta e venduta semestralmente si ha: G( x ) = x ⋅ g( x ) = x ⋅ 6000 − x 1 = − x 2 + 2000 x 3 3 Si tratta di una funzione di secondo grado, cioè di una parabola, definita nell’intervallo [0;5000], che rivolge la concavità verso il basso. Si ha: G(0) = 0 1 G ( 5000 ) = − ⋅ 50002 + 2000 ⋅ 5000 = 1666666, 67 3 mentre il vertice, che ha coordinate V(3000;3000000), è interno all’intervallo di definizione. Confrontando G(5000) con G(3000) si conclude che producendo e vendendo la quantità x=3000 si ha il massimo guadagno globale semestrale pari a 3000000. Il problema poteva anche essere risolto mediante gli strumenti dell’analisi matematica, infatti: 2 G ′( x ) = − x + 2000 3 Quindi ponendo G ′ ( x ) = 0 si ha: 2 − x + 2000 = 0 3 da cui x=3000. In questo punto si ha un massimo, infatti: G ′′( x ) = − 2 <0 3 ESEMPIO2 (Determinazione del guadagno massimo in un problema discreto) Un’impresa fabbrica un certo prodotto in lotti che sono costituiti da 1000 pezzi ciascuno. Il prezzo di vendita è variabile al variare del numero dei lotti e precisamente: * Se viene prodotto un solo lotto il prezzo di vendita di ciascun pezzo è di £.340; 1 * Se vengono prodotti due lotti il prezzo di vendita di ciascun pezzo è di £.320; * Se vengono prodotti tre lotti il prezzo di vendita di ciascun pezzo è di £.300; e così via sino a 10 lotti che è la produzione massima dell’impresa. L’impresa sostiene una spesa fissa di £.100000 e un costo variabile di £.110 ogni pezzo. Si vuole determinare la quantità da produrre per avere il massimo guadagno. Il prezzo unitario di un pezzo è funzione del numero dei lotti x prodotti secondo una progressione aritmetica di primo termine 340 e di ragione -20: p = 340 − 20( x − 1) Il ricavo complessivo in funzione del numero x dei lotti (si ricordi che ogni lotto è formato da 1000 pezzi) è: R ( x) = 1000 ⋅ p ⋅ x = 1000 ⋅ [340 − 20 ⋅ ( x − 1)] ⋅ x = −20000 x 2 + 360000 x Il costo complessivo è: C( x ) = 110 ⋅1000 ⋅ x + 100000 = 110000 x + 100000 si ottiene: G ( x ) = R( x ) − C( x ) = −20000 x 2 + 360000 x − (110000 x + 100000 ) cioè: G ( x ) = −20000 x 2 + 250000 x − 100000 Il problema sin qui trattato è un problema a variabile x discreta positiva e minore o uguale a 10, quindi possiamo rappresentare la soluzione del problema con la seguente tavola: N° Lotti x 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 N° Pezzi 1000x 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 10000 Prezzo al pezzo 340 320 300 280 260 240 220 200 180 160 Ricavo Costo tot. R(x) C(x) 340000 210000 640000 320000 900000 430000 1120000 540000 1300000 650000 1440000 760000 1540000 870000 1600000 980000 1620000 1090000 1600000 1200000 Guadagno G(x) 130000 320000 470000 580000 650000 680000 670000 620000 530000 400000 Si conclude che la quantità da produrre per avere il massimo guadagno di £.680000 è pari a 6 lotti (6000 pezzi) con un prezzo di £.240 per ogni pezzo. Se il problema fosse continuo la quantità che rende massimo il guadagno si troverebbe nel vertice della parabola che rappresenta la funzione di guadagno, e precisamente per x=6,25 (allo stesso risultato si sarebbe giunto studiando gli zeri della derivata prima della funzione G(x). Il guadagno massimo corrispondente sarebbe pari a G(6,25)=681250 che è maggiore del risultato ottenuto nel caso discreto ma che è improponibile dal punto di vista pratico. Il risultato di x=6,25 ottenuto nel caso continuo permette però di circoscrivere il punto di massimo guadagno alle sole due alternative x=6 e x=7 che forniscono rispettivamente G(6)=680000 £ e G(7)=670000 £. Dal loro confronto concludiamo che la soluzione ottima è x=6. 2 2) PROBLEMI IN UNA SOLA VARIABILE E FUNZIONE OBIETTIVO CON DEFINIZIONE DIVERSA A TRATTI In molti problemi di scelta ad una sola variabile ci si trova in presenza di funzioni obiettivo con definizione diversa a tratti. Diverse possono essere le ragioni di tale definizione della funzione obiettivo ma spesso ciò è dovuto alla presenza di economie di scala, cioè di situazioni economiche le quali, ogniqualvolta la produzione di un dato bene o servizio supera un certo livello, richiedono il passaggio da un tipo di processo produttivo ad un altro. Nella risoluzione di problemi in cui la funzione obiettivo si presenta con definizione diversa a tratti è di notevole aiuto la rappresentazione grafica della funzione stessa. ESEMPIO1 (Scelta del processo produttivo più economico: funzioni lineari) La produzione di un certo bene può essere effettuata seguendo tre diversi processi produttivi: * Il processo A richiede un costo di £. 800 per unità più spese fisse nella misura di £. 100.000; * Il processo B richiede un costo di £. 600 per unità più spese fisse nella misura di £. 150.000; * Il processo C richiede un costo di £. 500 per unità più spese fisse nella misura di £. 200.000. Si vuole determinare qual è il processo produttivo più conveniente. Scriviamo subito la funzione obiettivo che esprime il costo totale relativo a ciascuno dei tre processi produttivi: ⎧800 x + 100.000 ⎪ C ( x) = ⎨600 x + 150.000 ⎪500 x + 200.000 ⎩ per il processo A per il processo B per il processo C Ora si possono determinare i punti di intersezione tra i tre tratti della funzione C(x): * P(250 ; 300.000) è il punto di indifferenza tra il processo A e il processo B; * Q(333,33 ; 366.664) è il punto di indifferenza tra il processo A e il processo C; * R(500 ; 450.000) è il punto di indifferenza tra il processo B e il processo C. Questi punti vengono anche detti punti di rottura (break points) poiché rappresentano i punti di passaggio di convenienza da un processo produttivo all’altro. Dall’esame del disegno della funzione obiettivo e dall’individuazione dei punti di rottura possiamo allora concludere che la funzione di costo preferibile è la seguente: ⎧800 x + 100.000 per 0 ≤ x ≤ 250 ⎪ C ( x) = ⎨600 x + 150.000 per 250 ≤ x ≤ 500 ⎪500 x + 200.000 per x > 500 ⎩ ESEMPIO2 (Scelta del processo produttivo più economico: funzioni di secondo grado) La produzione di un certo bene può essere effettuata seguendo due diversi procedimenti produttivi e la funzione di costo totale è definita come segue: ⎧⎪0,5 x 2 + 120 x + 10.000 per il processo A C ( x) = ⎨ ⎪⎩0,7x 2 + 80 x + 12.000 per il processo B Si vuole determinare qual è il processo economico più conveniente. 3 Per la parabola A si nota che il vertice cade nel punto di ascissa x= -120, cioè fuori dal campo di definizione e che volge la concavità verso l’alto; si può così concludere che la parabola A è sempre crescente per x non negativo e che assume il suo punto minimo in x=0 dove ha ordinata (costo) pari a £.10.000. Per la parabola B si nota che il vertice cade nel punto di ascissa x= -57,14 , cioè fuori dal campo di definizione e che volge la concavità verso l’alto; la parabola B è quindi sempre crescente nell’intervallo di definizione e pertanto assume il suo punto di minimo per x=0 dove ha ordinata pari a £. 12.000. Le due parabole si incontrano nel punto x=100 a cui corrisponde C(100)=27.000 £. Rappresentando le due parabole su uno stesso sistema di assi cartesiani e limitatamente al primo quadrante, si osserva che il processo produttivo A è più conveniente quando si devono produrre quantità del bene comprese tra 0 e 100 unità, mentre il processo B è più conveniente quando si devono produrre quantità superiori a 100 unità. In conclusione, la funzione di costo totale è definita come segue: ⎧⎪0,5 x 2 + 120 x + 10.000 C ( x) = ⎨ ⎪⎩0,7 x 2 + 80 x + 12.000 per 0 ≤ x ≤ 100 per x > 100 ESEMPIO3 (Determinazione del massimo profitto) Nella funzione di costo C(x) dell’ESEMPIO1 supponiamo che il prezzo unitario di vendita del bene sia espresso dalla funzione: p = 2. 000 − 2 x Si vuole determinare quale quantità occorre produrre per avere il massimo profitto, supponendo che la produzione massima sia pari a 550 unità. Il ricavo R(x) è espresso dalla funzione: R( x ) = p ⋅ x = 2. 000 x − 2 x 2 Da ciò deriva che la funzione profitto G(x) assume la forma seguente: ⎧− 2 x 2 + 1.200 x − 100.000 per 0 ≤ x ≤ 250 ⎪ G ( x) = R( x) − C ( x) = ⎨− 2 x 2 + 1.400 x − 150.000 per 250 < x ≤ 500 ⎪− 2 x 2 + 1.500 x − 200.000 per 500 < x ≤ 550 ⎩ Ora si possono fare le seguenti osservazioni: * Tutte e tre le parabole hanno la concavità rivolta verso il basso. * La prima parabola ha il vertice in (300 ; 80.000) e cade fuori il campo di definizione; la seconda parabola ha il vertice in (350 ; 95.000) che è interno al campo di definizione; la terza parabola nel punto (375 ; 81.250) che è esterno al campo di definizione. Dalle osservazioni fatte e dal disegno delle tre parabole su uno stesso sistema di assi cartesiani limitatamente al primo e al quarto quadrante si può concludere che la quantità che occorre produrre per avere il massimo profitto è x=350 con G(350) = 95.000 £. 4