Lezione mecc n.14 Argomenti di questa lezione: • • • • • Urti fra due corpi Leggi di conservazione negli urti fra due corpi Urti istantanei e forze impulsive Urti elastici ed anelastici Primi cenni a sistemi di più particelle (energia di rotazione dei corpi rigidi, momento d’inerzia) pag 1 Lezione mecc n.14 pag 2 Urti fra due corpi Per ogni particella, vogliamo conoscere ∆p. Poiché F=dp/dt, ∆p=∫Fdt ∫Fdt si chiama impulso Urti istantanei avvengono con forze di interazioni molto intense, ma per durate molto brevi. L’impulso ∫Fdt è fissato, e possiamo immaginare di mandare F all’infinito riducendo contemporaneamente il dominio di integrazione: F F t F t t La presenza di forze impulsive, permette di trascurare l’effetto di altre forze durante la breve durata dell’urto. Per esempio durante l’urto fra due auto possiamo trascurare l’effetto del peso e dell’attrito fra gomme e asfalto. Forze che possono essere di natura impulsiva: forze di contatto, altre reazioni vincolari…. Forze che NON possono essere di natura impulsiva: forza elastica, forza peso, attrito dinamico… Lezione mecc n.14 pag 3 Urti e leggi di conservazione (quantità di moto) Cosa ci dice la prima equazione cardinale quando consideriamo gli urti? Come si semplificano le cose quando gli urti sono istantanei (cioè avvengono per effetto di forze impulsive)? Ptot=costante ⇔ΣFext=0 Per urti istantanei (dove giocano forze impulsive) , la somma delle forze esterne si può restringere alle sole forze impulsive: l’impulso impresso dalle forze non impulsive nella breve durata dell’urto si può trascurare. Ptot=costante ⇔ΣFext-impulsive=0 Questo rende semplici problemi apparentemente molto complessi, perché sistemi non isolati si comportano come se fossero sistemi isolati durante l’urto. In un urto, se non agiscono forze esterne, si conserva la quantità di moto totale del sistema. In un urto istantaneo, se non agiscono forze esterne impulsive, si conserva la quantità di moto totale del sistema. Lezione mecc n.14 pag 4 Urti e leggi di conservazione (energia) Dell’energia (e della sua conservazione o non conservazione) nell’urto cosa si può dire? Urti elastici ed anelatici Un urto si dice elastico se Etot-fin=Etot-iniz Un urto si dice anelastico se Etot-fin≠Etot-iniz Spesso, ma non sempre, in un urto anelatico Etot-fin<Etot-iniz Quando un urto anelastico si conclude con i due corpi che si sono uniti in un unico corpo, l’urto si dice perfettamente anelastico. In un urto perfettamente anelastico si perde la quantità d’energia meccanica massima possibile (che non è tutta quella iniziale, a meno che uno dei corpi abbia massa infinita). In qualche testo si trova scritto “in urti anelatici si conserva la quantità di moto”. Questa è un’affermazione sbagliata. Lezione mecc n.14 pag Riassumendo… Per vedere se si conserva o meno la quantità di moto si deve verificare se agiscono o meno forze esterne (limitatamente alle impulsive, se l’urto è istantaneo). Per capire se si conserva o meno l’energia, si deve guardare all’elasticità o meno dell’urto. Esistono urti di vari tipi, dove si conserva una, l’altra, entrambe, o nessuna di queste due quantità. 5 Lezione mecc n.14 pag Un esempio (esercizio) e un po’ di calcoli Due particelle si muovono in una dimensione e urtano in maniera elastica. Note le masse e i valori iniziali delle velocità, vogliamo determinare le velocità finali. M1 , v1i M2 , v2i urto M1 , v1f Inizio Conservaz. q. m. : Conserv. energia: Separare 1 da 2 Scomporre le differenze di quadrati Dividere membro a membro (perché è lecito?) M2 , v2f Fine 6 Lezione mecc n.14 pag Il sistema è diventato lineare: v1i + v1 f = v2i + v2 f M 1 (v1i − vif ) = M 2 (v2 f − v2i ) M1 − M 2 2M 2 v = v + 1 f M + M 1i M + M v2i 1 2 1 2 M − M1 2M1 v2 f = v1i + 2 v2i M1 + M 2 M1 + M 2 7 Lezione mecc n.14 pag 8 M1 − M 2 2M 2 v = v + 1 f M + M 1i M + M v2i 1 2 1 2 M − M1 2M1 v2 f = v1i + 2 v2i M1 + M 2 M1 + M 2 vediamo casi particolari e casi limite: cosa succede se una massa è molto maggiore dell’altra (p.es. M1>>M2) nel caso si muova inizialmente uno solo dei due corpi e cosa succede se le masse sono uguali. M1>>M2, v1i=0 M1>>M2, v2i=0 M1=M2 Estensione al caso bidimensionale. Quali (e quante) sono le incognite? Quante (e quali) equazioni si possono scrivere? Lezione mecc n.14 pag 9 B m=? M A Esercizio 1 del 19 giugno 2012 Su una guida circolare di raggio R giacente sul piano orizzontale scorrono liberamente due manicotti A e B, rispettivamente di massa M (nota) ed m (da determinare). Inizialmente, B è fermo ed A si muove con velocità V, così che A urta B in un processo da considerarsi istantaneo ed elastico. Dopo il primo urto, ne avviene un secondo, in una posizione diametralmente opposta a quella in cui è avvenuto il primo. Quali sono i possibili valori di m? Per ogni valore mi individuato, si fornisca anche il modulo della reazione vincolare sul corpo B nell’intervallo di tempo fra i due urti. Lezione mecc n.14 pag 10 Imponendo la conservazione di energia e quantità di moto (l’urto è elastico e non ci sono forze esterne impulsive agenti sul sistema A+B) si ottiene che dopo l’urto vA=V(M−m)/(M+m) e vB=2MV/(M+m). Se dopo l’urto la velocità di A ha cambiato verso, i due corpi devono andarsi incontro con eguali velocità così da compiere ciascuno mezzo giro: deve essere vA=−vB, ovvero M−m=−2M, m=3M. Altre possibilità sono che A proceda (quindi vA>0) e che dopo aver percorso n giri e mezzo (con n=0,1,2,...) sia raggiunto da B. In questo caso, all’istante del secondo urto A avrà percorso un arco di lunghezza πR(2n+1) mentre B, avendo fatto un giro in più dovrà aver percorso un arco di lunghezza πR(2n+3). Imponendo che i due corpi transitino per la posizione richiesta allo stesso istante si ottiene πR(2n+1)/vA= πR(2n+3)/vB, da cui la condizione vB/vA=(2n+3)/(2n+1), ovvero (2n+1)2M=(2n+3)(M−m). Da qui si ricava m=M(1−2n)/(2n+3), che ammette una sola soluzione con m>0 per n=0, ed è m=M/3. Nei due casi, dopo l’urto si ha rispettivamente vB=V/2 e vB=3V/2, per cui la guida, dovendo fornire la forza centripeta, esercita in direzione radiale una forza mvB2/R, questa espressione assume in entrambi i casi il valore 3MV2/(4R). Volendo tenere in conto anche la reazione alla forza peso, al valore appena trovato si dovrà sommare (con Pitagora) il termine verticale mg. Si otterrà, rispettivamente 3M[g2+V4/(16R2)]1/2 e (M/3)[g2+81V4/(16R2)]1/2. Lezione mecc n.14 pag 11 Nuovo argomento Energia cinetica totale di un sistema di particelle. Espressione semplificata nel caso di corpo rigido. Ek tot=Σi(1/2)mivi2 Per un corpo rigido, per il quale (definizione) la distanza fra ogni coppia di particelle è fissata, le velocità non sono tutte indipendenti: la sommatoria si può scrivere in forma più compatta (provare!). Per un CR vincolato a ruotare intorno ad un asse fissato, l’espressione è ancora più semplice, poiché ∀i, vi = ω ⋅ ri 1 1 1 Ek = ∑i mi vi2 =∑i mi ri 2ω 2 = 2 2 2 (∑ m r )ω 2 i i i def 2 = 1 2 Iω 2 La quantità I appena definita si chiama momento di inerzia ed ha un valore che DIPENDE dall’asse di rotazione rispetto al quale è stato calcolato. Estensione della definizione di I al caso di distribuzioni continue di massa