SOCIOLOGIA DEL CAMBIAMENTO NELLA
SOCIETA’ DIGITALE
PROF. ROSANTONIETTA SCRAMAGLIA
A.A. 2014-2015
Libera Università di Lingue e comunicazione IULM
Introduzione per lo studente:
Il corso di sociologia del cambiamento nella società digitale è tenuto dalla prof. Scramaglia e da
alcuni collaboratori tutti molto disponibili. È prevista anche la presenza di alcuni ospiti che
arricchiranno le lezioni.
Le lezioni frontali prevedono la visione e il commento di spezzoni di film, documentari e documenti
fotografici interessanti e utili al fine dell’esame. I link dei film, le parole chiave e gli
approfondimenti da studiare si trovano in community.
Per quanto riguarda il testo d’esame, è lungo, ripetitivo e alcuni passaggi vengono ripetuti svariate
volte in diversi capitoli: in questo riassunto troverete tutti i concetti riassunti ordinatamente e
arricchiti degli appunti presi a lezione.
La prof. dàS l’opportunità ai frequentanti di fare un test intermedio a metà corso che se superato si
potrà sostituire alla prova scritta d’esame (voto max. 26) . questo voto verrà poi integrato di un
orale obbligatorio che vertirà su una ricerca fatta in classe. Per i non frequentanti invece l’orale è
facoltativo.
La prof. non prende le firme.
Per quanto riguarda l’esame, esso prevede una prova scritta con domande chiuse e una domanda
aperta.
Consiglio di soffermarsi bene sulle parole chiave e sugli argomenti trattati a lezione dato che
l’esame verte principalmente su questo.
Voto conseguito: 30/30
Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 1 1 ) le sociologie e le altre discipline:
Ø La curiosità sociologica:
il sociologo studia gli esseri umani simili a lui e pur cercando le cause del loro agire finisce x
spiegarle in Base alla sua esperienza . la sua interpretazione si sovrappone a quella dell’individuo
che vive nella società e che ne subisce il condizionamento.
Ha una sensibilità e disposizione mentale vs la società=CURIOSITA’SOCIOLOGICA. Essa è
formata da elementi motivazionali e cognitivi che orientano il sociologo a un’analisi articolata
secondo tanti criteri:
-guardare l’ambiente come insolito
-ricondurre a regole le irregolarità
-scoprire ciò che è nascosto
-adottare una prospettiva comparativa
-cogliere la dimensione storica dei problemi sociali
La curiosità può essere educata, guidata e rafforzata. L’immaginazione sociologica è la curiosità
sociologica addestrata;è lei a consentire di riformulare i problemi sociologici.
Ø L’immaginazione sociologica
Bere il caffe: il sociologo ricerca:valore simbolico,differenze socio-culturali,relazioni socio
economiche, stili di vita e sviluppo storico-sociale. Esso ha valore simbolico nel quadro dei riti
sociali quotidiani. ci sono differenze tra culture e i sociologi le indagano. (oggi stili di vita , non è
nella dieta)
Mills definisce “immaginazione sociologica” come quella che permette a chi la possiede di vedere e
valutare il grande contesto dei fatti storici nei suoi riflessi sulla vita anteriore e sul comportamento
esteriore di tt una serie di categorie umane. gli permette di capire perché gli individui si formino
un’idea falsa della loro posizione sociale. l’individuo può comprendere la propria esperienza e
valutare il destino solo collocandosi dentro la propria epoca. Con il fatto stesso di vivere l’uomo
concorre a formare questa società anche se essa lo forma e la storia lo spinge.
Studio comparativo e studio storico sono molto intrecciati l’uno nell’altro. oltre a confrontare il
presente con il passato il sociologo deve anche analizzare il rapporto fra individuo e istituzioni
usando il supporto della psicologia;per mills nn si puo parlare di natura umana in generale. occorre
essere consapevoli che ha senso solo parlare dell’uomo che vive in una società in un dato tempo,
bisogna anche capire l’importanza dei ruoli che ha rappresentato e rappresenta e per farlo bisogna
considerare le istituzioni in cui sono inseriti. confine con psicologia sociale.
Ø Il mestiere del sociologo:
berger: il sociologo è una persona che ha un interessa appassionato, sfacciato x i fatti degli uomini.
curiosità davanti una porta chiusa dietro la quale ci sono voci umane. L’oggetto principale della sua
attenzione nn è il significato dell’agire umano ma l’azione in se stessa in quanto costituisce un
esempio della molteplicità infinita del comportamento umano. Egli sostiene che le cose nn sono
quelle che appaiono. La realtà sociale si rivela formata da tanti strati di significato. La scoperta di
ogni nuovo strato cambia la percezione dell’insieme.
Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 2 Ø La sociologia come scienza dei fatti sociali:
Aristotele credeva che la scienza fosse puro esercizio,attività creativa dello spirito, nn poteva avere
come obiettivo quello di risolvere dei problemi concreti.
Galilei ha introdotto un metodo che si fondava sugli esperimenti anzichè sui dogmi della filosofia
aristotelica (metodo:sensata esperienza,assioma,progresso matematico,cimento sperimentale).
Comte creò il termine sociologia x designare la scienza della società.si studia la società per
conoscerla e comprenderla.
Durkheim parla di “fatto sociale” per indicare l’oggetto delle scienze sociali comprende tutto ciò
che nella società si presenta all’esterno dell’individuo, che gli è preesistente e che modella il suo
comportamento. Es di fatto sociale:moda,istruzione,lingua…comprende un po tt i processi che
attraversano la società purchè presentino con una certa generalità qualche interesse sociale. La
società ha x oggetto la società costituita dai fatti sociale. Egli spiega che una società si fonda sul
diritto e sui costumi, noi assolviamo degli obblighi, nello stesso modo in cui rispettiamo gli impegni
che abbiamo contratto. continuamente siamo sottoposti alla verifica sociale e alla censura sulla
nostra condotta, anche nella società democratiche. D dice che quello che forma i fenomeni sociali
sono le credenze,tendenze,pratiche del gruppo preso collettivamente (il fatto sociale nn è 1 gesto,
movimento ripetuto da ogni individuo, queste sono le sue inclinazioni individuali).
Durkheim spiega come riconoscere i fatti sociali: Un fatto esiste indipendentemente dalle forme
individuali che prende quando si diffonde. È fatto sociale qualsiasi maniera di fare,fissata o
meno,suscettibile di esercitare sull’individuo una costrizione esteriore; o anche che è generale nella
estensione in una data società pur possedendo una esistenza propria, indipendente dalle sue
manifestazioni individuali.
Ø Macrosociologia: il SUICIDIO di Durkheim
Egli analizzò nel 1897 un fatto sociale ritenuto deviante, il suicidio, e lo classifica in diversi tipi a
seconda delle cause che lo provocano. È curioso notare che sia proprio un’azione che l’individuo
medita e prepara in privato, a essere considerata come un fatto oggettivo. D nota che gli abitanti di
ogni nazione hanno una tendenza piu o meno accentuata al suicidio e che qst rimane costante nel
tempo. Il suicidio è un indicatore sociale perché chi si suicida è colui che rifiuta la società in cui
vive,è chi si allontana da essa e rinuncia ad appartenervi perché la considera inadatta o perché si
ritiene inadeguato a essa. Ci sono 3 categorie:
1) suicidio EGOISTICO causato da una scarsa integrazione sociale in ambito
religioso,familiare,politico. (1 protestanti,2 cattolici,3 ebraici). La religione, il matrimonio, la
società politica(si pensa più alla cosa comune) preservano dal suicidio.
2) suicidio ALTRUISTICO OBBLIGATORIO: l’opposto del primo,l’uomo si uccide perché
troppo integrato molto frequente presso i popoli primitivi: suicidi di uomini giunti alle soglie della
vecchiaia/malati,suicidi di donne per la morte del loro marito,suicidi di accoliti o di servitori alla
morte dei loro capi. l’uomo si uccide perché ne ha il dovere senno disonore, è x dei fini sociali che
è imposto tale sacrificio. Per arrivare a ciò bisogna che la personalità individuale conti ben poco, tt
è comune a tutti,idee,sentimenti,occupazioni,la sorveglianza collettiva è continua. mancano
all’individuo i mezzi per crearsi un ambiente speciale al cui riparo possa sviluppare la sua natura e
farsi una fisionomia personale. Si chiama altruistico perché l’io nn si appartiene ma si confonde con
altra cosa diversa da sé e dove il polo della condotta è situato al di fuori di lui,cioè in uno dei gruppi
a cui appartiene.
Scribamates thinking good, feeling better! Pagina 3 3) suicidio ANOMICO: deriva dalla mancanza di norme sociali che regolano la vita degli individui.
Così quando ci sono delle crisi o dei periodi di rapidi mutamenti,alcuni,disorientati,si tolgono la
vita. Sia i disastri economici che le crisi felici agiscono al suicidio in egual maniera. Le crisi sono
perturbazioni dell’ordine collettivo, ogni rottura di equilibrio provoca morte volontaria.
Per Durkheim i bisogni, in quanto dipendono da un solo individuo, sono illimitati e il voler
perseguire un fine inaccessibile significa condannarsi a un perpetuo stato di malcontento …. X
essere felici bisogna limitare le passioni e solo la società è in grado di assumersi un tale ruolo
moderatore attraverso la sua COSCIENZA MORALE che egli descrive come regolamentazione che
stabilisce il massimo dell’agiatezza che ogni classe sociale può legittimamente cercare di
raggiungere. La scala dei valori cambia con il crescere e decrescere del reddito collettivo e coi
mutamenti che avvengono nelle idee morali della società.l’uomo è un essere soggetto a un freno
morale(sociale),egli riceve la sua legge da una coscienza superiore alla sua e di cui sente la
superiorità. quando la società è scossa sia da 1 crisi dolorosa sia da trasformazioni felici ma troppo
improvvise, essa è momentaneamente incapace di esercitare questa azione. Lo stato di sregolatezza
o di anomia è ancor più rafforzato dal fatto che le passioni sono meno disciplinate proprio quando
sarebbero bisognose di una maggior disciplina. Meno ci si sente limitati, più insopportabile ci
appare ogni limitazione. L’anomia nn dipende dalla maniera in cui gli individui sono legati alla
società ma dal modo in cui essa li disciplina.
Ø Le società come costellazioni, configurazioni, gioco:
simmel è il primo sociologo tedesco; parte da un interrogativo macrosociologico:com’è possibile la
società? A esso risponde a livello microsociologico analizzando le relazioni tra gli atomi sociali
studiando i sensi,la civetteria,il segreto. Egli enuncia 3 a priori sociologici che sono allo stesso
tempo le premesse che ci permettono di prendere coscienza dei processi reali che avvengono tra
individui. Il primo a priori riguarda il soggetto e l’altro,l’interazione tra l’ego e l’altro che si
riferiscono ai ruoli. Il secondo a priori è il contrario del primo ossia che l’individuo nn si esaurisce
nel ruolo che svolge egli è sempre di più dal ruolo che svolge in società. Il terzo a priori riguarda la
stratificazione, ogni individuo per le sue peculiarità appare destinato a un determinato posto nel suo
ambiente sociale. Simmel crede che la società sia un complesso di relazioni che gli individui creano
nel loro continuo interagire. Qst complesso di relazioni si stabilizza in forme che da una parte
rendono possibile l’analisi delle relazioni e dall’altra sono continuamente messe in discussione dalle
nuove complesse interazioni. Nella realtà fisica esistono stelle nn costellazioni che sono la
proiezione della ns cultura per simmel la società nn esiste di per se stessa come invece dice
durkheim, esistono invece degli individui con criteri immersi in relazione tra di loro dunque
dipende dal punto di vista dal quale ci mettiamo se vediamo qst individui raggruppati in forme.
Ø Danze e danzatori
Oltre all’immagine di una costellazione si può ricorrere a quella della configurazione che si crea
durante una danza collettiva. Elias introduce il concetto di configurazione perché esprime in modo
più chiaro e inequivocabile che quella che chiamiamo società nn è un’astrazione di peculiarità di
individui esistenti senza la società, e neppure un sistema o una totalità al di là degli individui, ma è
la rete di interdipendenze formata dagli individui. Nessuno potrebbe immaginare una danza come
una configurazione estranea agli individui nn esiste nessuna danza senza una pluralità di individui
orientati gli uni agli altri e reciprocamente dipendenti. Come mutano le piccole configurazioni della
danza cosi mutano le grandi configurazioni che chiamiamo società.
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