GENOVA e LA MUSICA Niccolò PAGANINI (Genova 1782 – 1840 Nizza) : (http://it.wikipedia.org/wiki/Niccol%C3%B2_Paganini) violinista, compositore e chitarrista della musica classica romantica. Una delle sue melodie più famose è La Campanella : https://www.youtube.com/watch?v=YaxHZxvmSwQ Fabrizio De André (Genova 1940 – 1999 Milano) : http://de.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_De_André „Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli / In quell’aria spessa carica di sale, gonfia di odori / lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano / quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano. / Se tu penserai, se giudicherai / da buon borghese / li condannerai a cinquemila anni più le spese / ma se capirai, se li cercherai fino in fondo / se non sono gigli son pur sempre figli / vittime di questo mondo. „ Così in La città vecchia: https://www.youtube.com/watch?v=cKBjwy25fkQ Fabrizio De André. Com’è bello passeggiare a Genova lungo Corso Italia. Le case in stile liberty distraggono per un attimo, ma al civico 6 sono i ricordi di una canzone che Fabrizio De André, detto Faber scrisse La canzone di Marinella : https://www.youtube.com/watch?v=wBecFeMzaPA. E’ qui che abitò in gioventù. È qui che iniziamo il nostro viaggio tra i ricordi, i luoghi amati, vissuti, cantati di Fabrizio De Andrè, della sua Genova fatta di caruggi (in genovese: creuza) e piazzette poco più grandi di un foulard, piena di colore, dialetti, labirinti, mare e tipi strani. E di poesie dove i protagonisti sono luoghi di contrabbando e l’amore è come la rivoluzione. Dopo la Foce, citata spesso come nella canzone Le acciughe fanno il pallone: https://www.youtube.com/watch?v=Wbp4Aq0zCTQ si trovava il Roby Bar. Era un ritrovo di artisti e personaggi bizzarri tra Via Cecchi e Casaregis. Gino Paoli (cf. qui sotto) lo ricorda nella sua canzone Quattro amici https://www.youtube.com/watch?v=xITJJr6TbG0. Tra quei quattro amici al bar c’era anche Fabrizio.Dirigendosi verso il centro storico arriviamo in una delle strade principali della citta, via XX Settembre dove un tempo le signorine della notte passeggiavano, e raggiungiamo uno dei luoghi simbolo della città, la magnifica Piazza De Ferrari. Qui si trovava uno dei punti di riferimento della canzone della Scuola Genovese (De Andrè, Luigi Tenco, Bruno Lauzi e ancora Gino Paoli), Orlandini Dischi, un vero e proprio ritrovo dove ascoltare musica e creare progetti. Poco distante è il Vico Dritto di Ponticello, oggi fagocitato da Piazza Dante, cantato nella colorita e bellissima A duménega : https://www.youtube.com/watch?v=dECOijpc6is in cui nell’antica Genova la processione domenicale delle prostitute sbeffeggiate dalla cittadinanza, si trasforma nelle crude parole del cantautore in un schiaffo al bigottismo imperante. Dopo 200 metri si arriva al Teatro Carlo Felice, di fronte a Palazzo Ducale, E luogo dell’ultimo saluto da parte dei suoi fan un paio di anni più tardi, con una folla di persone fuori dal teatro a testimonianza di eterno affetto e riconoscenza. Passando per via Roma ci si ferma e si assaggia un dolce all’antica confetteria Romanengo e si pensa al Naufragio della London Valour https://www.youtube.com/watch?v=CWhMn-86hqg (con testo). Il luogo più noto e rappresentativo del personaggio De Andrè è stato il suo personale tempio musicale: il negozio di Gianni Tassio in Via del Campo al 29. Luogo mitico e indimenticabile dove le copertine originali dei dischi di Fabrizio riempivano la vetrina. C’era anche la Esteve del cantautore, comprata all’asta grazie ad una colletta della città. Oggi ci si trova l’emporio-museo Via del Campo 29 rosso, aperto nel 2012, dedicato al cantautore e ai suoi colleghi genovesi, http://www.viadelcampo29rosso.com/. La via in tutto il suo insieme è cambiata radicalmente, ma se si chiudono gli occhi si può sentire una voce profonda cantare: “una bambina / con le labbra color rugiada / gli occhi grigi come la strada / nascon fiori dove cammina », da Via del Campo https://www.youtube.com/watch?v=n6SGXVdtE-U. Si raggiunge poi i suggestivi portici di Sottoripa protagonisti negli anni ’50 delle nottate di De André insieme all’amico Paolo Villaggio: uno dei locali di allora, Il Ragno Verde, è citato nel romanzo Un destino ridicolo : http://it.wikipedia.org/wiki/Un_destino_ridicolo scritto da Faber e Alessandro Gennari. Lungo questi portici, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ci sono anche i porticati pubblici più antichi d’Italia, databili al XII secolo, oltre ai famosi Palazzi dei Rolli. A poca distanza, in Piazza Cavour si può sentire ancora il vociare del mercato ittico in Crêuza de mä : https://www.youtube.com/watch?v=Mq1wJcQlDZY , da ascoltare magari sedendosi su una panchina al fondo della Via al mare Fabrizio De André, intitolata al cantautore nell’anno della scomparsa. Da visitare percorrendo ripide e suggestive crêuze è il quartiere di Sant’Ilario, dove ammirare il panorama ascoltando l’intramontabile Bocca di Rosa (https://www.youtube.com/watch?v=JrFjFOjxYyA). Gino Paoli (1934 Monfalcone) La gatta: https://www.youtube.com/watch?v=wCqDEGcA44o&list=RDwCqDEGcA44o&index=1 dove canta la soffitta povera dove faceva bohème appena sposato, componendo e dipingendo, uno degli angoli più pittoreschi: Boccadasse. Più avanti si farà ancora sommergere dalle memorie in una delle pagine più belle e meno conosciute. L’ufficio delle cose perdute: https://www.youtube.com/watch?v=6_dTB8m1a-4 un viaggio indietro nel tempo “ sulla strada che va al porto, dopo un arco c’è una piazza”; reclamando “ i miei vent’anni e le speranze in più”. Francesco Baccini (1960 Genova) Genova blues: https://www.youtube.com/watch?v=Ca6e6iQt1ms è “chiusa” e “sorda” nell’inno che le dedica partendo dal campo di Marassi, dalla gloria rossoblù del Genoa Football Club: città di segreti custoditi con gelosia, avara anche delle sue emozioni (“Se questi muri sapessero parlare/ Anche le strade potrebbero arrossire”) (con FABER) : Genova Paolo Conte (1937 Asti) Genova per noi: https://www.youtube.com/watch?v=Ah1hiqgCDZI con le sue fisime da vero piemontese mica sicuro che “quel posto dove andiamo non c’inghiotta e non torniamo più.” E’ troppa Genova, per chi non è “gente di Riviera”; e possono essere dolci le sue salite e i suoi angoli colorati ma “che paura che ci fa quel mare scuro / che si muove anche di notte e non sta fermo mai”. Francesco Guccini (1940 Modena) piazza Alimonda : https://www.youtube.com/watch?v=KbfIscqYKOE racconta la tragedia del G8 nel 2001 : http://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_del_G8_di_Genova. vede Genova “schiacciata sul mare” che cerca “respiro al largo, verso l’orizzonte”, la vede viva e forte che cerca di arginare il dolore con la sua antica saggezza: “La Lanterna impassibile guarda da secoli gli scogli e l’onda”. Una città sfinge che forse puoi decifrare solo al suo interno. Chi ne è fuori fatica a capire, chi ci abita vicino anche meno. Ivano Fossati (1951 Genova) Chi guarda Genova: https://www.youtube.com/watch?v=6yEUZIYHiqE vede Genova invece lieta e scanzonata, ricordando le felici estati passate da ragazzo a godersi i “cuori in cerca d’avventura”; dolci storie da ricordare poi durante i brevi inverni “In questi posti davanti al mare, con questi cieli sopra / Quando il vento raffredda a suo tempo il mare”. Max Manfredi (Genova 1956) http://www.bielle.org/Artisti/MaxManfredi.htm „Io sono nato a Genova/ Funicolari ascensori e creuze/ Io sono nato a Genova /Città viva di troppe attese /Non sono di Lisbona, / non è Coimbra il mio paese/ Nemmeno più sugli autobus /Mi sento l’animo portoghese. /Genova città ripida /Buone gambe per camminare/ Flipper messo in bilico/ Dove rotola un temporale /Città da cantautori /Per i ciclisti è micidiale /Se pisci sulle alture / Mezzo minuto e si inquina il mare“ Il Fado del dilettante : https://www.youtube.com/watch?v=iPdsAu3XiRU e inoltre: Umberto Bindi (Bogliasco (prov. Genova) 1932 – 2002 Roma) Io e il mare : https://www.youtube.com/watch?v=wuehy-VMgWE“Ma dentro di me so che tornerò / Alla spiaggia della Foce quando tornan le lampare / Sarò tra i pesci che avran tirato su / Rinchiuso tra le loro reti gettate nel più profondo mare” Bruno Lauzi La nostra spiaggia : http://www.placidasignora.com/tag/bruno-lauzi/“ E lungo tutta la Foce l’acqua era limpida e pura / E sugli scogli i pescatori avevano la mano sicura / E’ così che tanti anni fa era il nostro quartiere” Informazioni e testi adattati da http://www.viaggionelmondo.net/20269-genova-de-andre/ e dalla guida Touring “Liguria”, 2012. Antonella De Marchi-Pilotto 3 maggio 2015