Scheda della ricerca – Comba

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Enrico Comba
Titolo della ricerca: Una cittadinanza imperfetta: il caso dei Nativi degli Stati Uniti
Disciplina: Antropologia
Parole chiave: Nativi americani, minoranze, rivendicazione identitaria, auto-determinazione
indigena
I Nativi americani hanno raggiunto la piena cittadinanza solo in epoca relativamente recente. È del
1924 la legge che estende la cittadinanza a tutti i Nativi americani che risiedono nel territorio degli
Stati Uniti, conseguente alla partecipazione considerevole e al prezzo di sangue pagato dai giovani
provenienti dalle comunità indigene nei ranghi dell’esercito durante la Prima Guerra Mondiale.
Tuttavia occorsero ancora alcuni decenni perché i diritti di cittadinanza venissero completamente
riconosciuti e applicati nei confronti dei Nativi. Anche da allora, però, l’appartenenza alla
cittadinanza statunitense è stata accolta e vissuta dalle popolazioni native con una considerevole
ambiguità e contraddittorietà. Un esempio di questo atteggiamento può essere osservato durante le
celebrazioni indigene note con il termine di “powwow”, festival di danze e canti tradizionali,
occasioni di incontri e di scambi tra le diverse comunità. In queste celebrazioni, la presenza dei
veterani, che hanno partecipato alle recenti missioni militari e alle operazioni di guerra dell’esercito
americano, è un elemento immancabile: la sfilata presenta con orgoglio accanto alla bandiera
nazionale anche le insegne militari, le decorazioni, i gradi e così via. Tuttavia, accanto a questi
simboli dell’appartenenza all’esercito nazionale, compaiono anche i simboli delle antiche società
guerriere (le lance decorate, gli scudi, le insegne con ornamenti di piume), che rappresentano
l’appartenenza a forme di associazionismo indigeno di origine pre-coloniale e che hanno
rappresentato le principali forme di organizzazione militare durante le guerre contro l’esercito degli
Stati Uniti. Emerge quindi la compresenza, apparentemente contraddittoria, tra il riconoscimento di
una cittadinanza nazionale, unito però all’affermazione di una appartenenza alternativa, la
rivendicazione di una autonomia storica e culturale di popoli che continuano a ritenersi assoggettati
al dominio di uno stato conquistatore.
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