Per stare meglio
II doloracronico
una malattiajantas,
Quasi due milioni di persone, in Italia, sono colpite da dolori che,
dopo gli esami del caso, sembrano essere senza causa. Ecco come
affrontare una patologia ancora misteriosa, ma che si può curare
di Silvia Pigorini Con la consulenza di Giustmo Varrassi.
presidente dell'Aisd e ordinario di anestesia e rianimazione dell'Università dell'Aquila
U
ne. Noi donne ne siamo più colpite, perché abbiamo più fibre nervose, ma lo sopportiamo meglio perché la nostra soglia
del dolore, in genere, è più elevata.
Più che un sintomo
A differenza del dolore acuto, che è un segno di malattia e quindi è utile perché serve da campanello d'allarme per farti capire che qualcosa non va nel tuo corpo,
quello cronico sembra non avere senso.
In pratica, cioè, è un male che non segnala una malattia, ma che sembra senza causa. E il dolore stesso diventa, così, la malattia. Secondo i dati emersi dalla ricerca
// dolore cronico nella popolazione italiana, realizzata da Eurisko per conto dell'Aisd, l'Associazione italiana per lo s
tudio del dolore, sono 1.850.000 gli italiani a soffrirne: cioè, il 4% della popolazio-
Diagnosi tardive
«Mi ero rotta tre costole a causa di un incidente domestico e credevo di essere
guarita bene. Poi, ho cominciato a soffrire di dolori alla schiena, che secondo i
medici non avevano nessuna causa. Ho
provato a prendere antidolorifici di ogni
tipo, ma servivano a poco e il male restava. Però, avevo anche la sensazione di
non essere presa sul serio, visto che nessuno sapeva dirmi cos'avessi. Così, ho iniziato a dubitare di me stessa: il dolore era
reale?», così racconta Giulia, 41 anni, che
soffre di dolore cronico. Casi come quello di Giulia, purtroppo, non sono isolati.
Questo mondo del dolore, infatti, è ancora poco conosciuto, non solo dall'opinione pubblica, ma perfino dai medici. E
questo porta a diagnosi spesso tardive e a
terapie non sempre appropriate. Dalla ricerca è emerso che questi malati convivono con la sofferenza per circa tre mesi prima di rivolgersi al medico. E solo il 13%
dei casi va da uno specialista nella cura
del dolore. Inoltre, non sempre la visita si
conclude con una diagnosi certa, perché
spesso i medici indicano terapie non
n forte mal di denti ti sveglia nel
cuore della notte? Un'emicrania ti
impedisce di lavorare? Soffrire di
un dolore improvviso può capitare a tutte. E, di solito, basta prendere un analgesico perché il malessere scompaia. Non è
cosi, invece, per chi deve fare i conti con
il dolore cronico neuropatico, un danno
del tessuto nervoso causato da malattie
come il diabete, l'herpes zoster (il fuoco
di Sant'Antonio) o la sclerosi multipla. Ma
il dolore può dipendere anche dalle più
comuni lombosciatalgie, ernie discali, dolori facciali oppure presentarsi, e restare,
in seguito a interventi chirurgici e ortopedici o a traumi da incidenti stradali.
Per avere gli Indirizzi dei centri
Spesso la difficoltà, per chi soffre di questa malattia, è trovare i medici e le strutture
pubbliche più adatti a fare una diagnosi corretta e individuare le terapie specifiche
per il singolo caso. Sul sito dell'Associazione Italiana per lo Studio del Dolore,
www.aisd.it, trovi tutte le informazioni sulla malattia e gli indirizzi dei centri italiani
specializzati. La segreteria risponde invece al numero 0862434963.
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Puoi combattere il male anche a tavola
Lo sostiene la rivista americana Pain, la più autorevole nel campo della terapia
del dolore. Tacchino, pollo e banane, per esempio, contengono trìptofano,
un amminoacido con effetto antidolorifico, lo stesso procurato dagli acidi grassi
polinsaturi omega 3, contenuti nel pesce azzurro e nei semi di soia.
Le antocianine presenti nelle ciliegie, invece, hanno dimostrato di avere gli stessi
effetti analgesici di un composto (l'indometacina) utilizzato nella terapia di molte
malattie infiammatorie. Anche erbe e spezie sono ricche di composti con effetti
benefìci sul sistema nervoso. Mentre il resveratrolo, presente nel vino rosso
e nelle arachidi, ha un effetto antinfiammatorio e antiossidativo. Ma non sempre
il dolore si combatte mangiando. Nei malati di artrite reumatoide, per esempio,
è stato dimostrato che il digiuno porta a ottimi miglioramenti, che
possono essere mantenuti con una dieta ipocalorica, ricca di frutta e di verdura.
Il caffè, invece, è sconsigliato nella terapia del dolore per il suo effetto
sul sistema nervoso e perché può interagire negativamente con i tarmaci.
appropriate e costringono il paziente a rivolgersi a diversi specialisti per riuscire a
trovare una soluzione. È meglio sapere,
però, che è fondamentale consultare il
medico ai primi sintomi, per poter trarre
il maggior beneficio dalle terapie giuste.
causati, per esempio, da sclerosi multipla,
da una lesione al midollo spinale o da un
trauma del nervo periferico e che, per
problemi economici, non possono acquistare i farmaci. In questo senso, il nostro
Paese è il fanalino di coda europeo per la
terapia del dolore».
Ci vogliono più strutture
«II dolore cronico è una malattia, che va
I risvolti psicologici
diagnosticata e curata indipendentemen- II dolore cronico non mette in pericolo la
te dalla causa che può averlo originato», vita, ma può comprometterne la qualità.
dice il nostro consulente, Giustino Varras- Può manifestarsi con un bruciore localizsi. «È per questo che è fondamentale inse- zato, fitte come colpi di lama, una sensarire il trattamento del dolore nei Livelli es- zione di formicolio oppure la perdita di
senziali di assistenza (Lea) e realizzare più sensibilità in alcune parti del corpo. Ma
centri specializzati nella medicianche con un'eccessiva sensina del dolore. Il nostro impegno
bilità al caldo o al freddo o un
come medici, quindi, è di riusci- Alcune
forte senso di fastidio sulla pelre a utilizzare tutti gli strumenti tecniche di
le a contatto con i vestiti o soche ci mette a disposizione la rilassamento lo sfiorandosi con la mano. E
scienza per ridurre l'impatto di come yoga
tutto ciò, in mancanza di tratquella che si sta rivelando una e training
tamenti adeguati, può portare
vera piaga sociale. E far sì che l'Ia diverse conseguenze: oltre
aiutano a
talia diventi davvero una nazione
alla dipendenza da farmaci e alsenza dolore inutile», conclude il tenere sotto la difficoltà di svolgere molti
medico. «Purtroppo, però, non controllo
compiti quotidiani, spesso si
tutte le novità di legge vanno in il malessere crea una situazione di depresquesta direzione», aggiunge Diesione, perché il malato sta mago Beltrutti, presidente della Lega italiana le ma non si sente curato né capito, quincontro il dolore. «L'ultimo provvedimento di può soffrire anche di disturbi del sondell'Agenzia italiana per il farmaco, per e- no, stati d'ansia, paura e depressione.
sempio. ha limitato l'accesso ad alcuni farmaci indicati per il trattamento del dolo- Le terapie che funzionano
re cronico neuropatico. In pratica, vengo- Con la terapia del dolore si può ottenere
no rimborsati i medicinali solo per un ri- un miglioramento decisivo della qualità
stretto numero di manifestazioni di dolo- della vita. Non esiste, però, una cura valire e si è creata, di fatto, una discriminazio- da per tutti. E non c'è un farmaco che da
ne tra pazienti che soffrono dello stesso solo tenga sotto controllo il dolore. La
male. Si tratta, insomma, di una penalizza- maggior parte delle persone ha bisogno
zione per tutte quelle persone che soffro- di una combinazione personalizzata di teno quotidianamente di spasmi dolorosi rapie. Ecco le più efficaci, oltre ai farmaci
analgesici che possono tenere sotto controllo il dolore, ma non lo fanno sparire.
> La neurostimolazione (o stimolazione elettrica). Alcuni dispositivi di stimolazione sono efficaci se applicati sulla pelle. Altri, invece, più sofisticati, vanno applicati
direttamente al sistema nervoso: per esempio, vicino al midollo spinale, attraverso un pacemaker midollare.
> La fisioterapia. L'esercizio fisico delle
parti del corpo interessate dal dolore aiuta a ripristinare la funzionalità delle articolazioni e dei muscoli irrigiditi.
> La chiropratica e l'osteopatìa in alcuni
casi specifici danno sollievo attraverso la
manipolazione delle articolazioni.
> I metodi di cura tradizionale cinese. In
particolare, diversi studi scientifici hanno
dimostrato l'efficacia dell'agopuntura che
tra l'altro, rispetto ai farmaci, ha pochissimi effetti collaterali.
> Le tecniche di rilassamento, come il
biofeedback, aiutano a sopportare meglio
il male. Anche lo yoga, che permette di alzare la soglia del dolore attraverso varie
tecniche di respirazione e meditazione,
può dare sollievo.
> II sostegno psicologico spesso è utile
per riuscire a ridimensionare il dolore e a
non farsene condizionare troppo nei rapporti sociali e negli affetti. Il rischio di chi
soffre di questa malattia, infatti, è anche
di farla diventare il perno attorno a cui
ruota tutto il resto della vita.
•
E se fosse stress?
E se la causa del dolore dipendesse
dal tuo stile di vita, da come respiri,
cammini, ti siedi o accumuli stress?
Ne è convinta Ingrid Bacci,
terapeuta craniosacrale e autrice
del libro Liberi dal dolore
(Corbaccio, 17,60 euro). Secondo
lei, infatti, la tensione ripetuta
si fissa nei muscoli e può portare,
quindi, a stati di dolore che
sembrano inspiegabili. Partendo
da questo presupposto, l'autrice
propone tecniche di respirazione,
di riduzione della tensione
muscolare
e di controllo degli stati
emotivi come
paura, rabbia, ansia,
che permettono
di raggiungere
una migliore
consapevolezza
di se stessi
e di guarire dal dolore.