ISTITUTO SCIENTIFICO DI CASTEL GOFFREDO UO D RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE NOME DEL PROGETTO Riconoscimento delle emozioni ed identità corporea GRUPPO MEDICI FIRMATARI/CAPOFILA Dr.ssa. Guiliana Vezzadini / Dr. Stefano Avanzi, Dr.ssa. Francesca Frassinetti LINEA DI RICERCA Medicina riabilitativa neuromotoria. ABSTRACT Introduzione Recenti ricerche hanno evidenziato una facilitazione, in termini di maggiore accuratezza e di minori tempi di reazione, in compiti di match visivo quando gli stimoli rappresentano parti del proprio corpo rispetto a parti del corpo di altre persone. Tale effetto è stato chiamato “self-advantage” (Frassinetti et al. 2008; 2010; 2011) ed è stato messo in evidenza sia per stimoli che rappresentano parti del viso che per stimoli che rappresentano parti del corpo. Il “self-advantage” è presente anche dopo lesione cerebrale sinistra mentre è presente per il volto ma non per il corpo dopo lesione cerebrale destra. Ulteriori studi hanno dimostrato che il movimento e l’espressione di emozioni mediante posture corporee modulano tale effetto di “self-advantage” (Frassinetti et al. 2009; Zamagni et al. 2011). Scopo dello studio Scopo del presente progetto di ricerca era quello di verificare se il riconoscimento implicito del sé corporeo potesse modulare il riconoscimento delle emozioni espresse dal corpo e/o dal viso. Inoltre tale ricerca aveva lo scopo di verificare se, lesioni a carico del circuito cerebrale deputato al riconoscimento del sé corporeo, potessero compromettere in modo specifico il riconoscimento delle proprie espressioni emotive. Materiali e metodi Sono stati coinvolti nel presente progetto di ricerca due gruppi di pazienti con lesioni cerebrali acquisite e due gruppi di controllo. I due gruppi di pazienti erano così composti: 10 cerebrolesi destri (CD: 6 donne; età media = 57; ds=13) e 14 cerebrolesi sinistri (CS: 3 donne; età media = 64; ds=16). I due gruppi di controllo erano così composti: 12 soggetti neurologicamente sani confrontati con pazienti cerebrolesi destri (SD: 9 donne; età media = 54 years; ds=9) e 11 soggetti neurologicamente sani confrontati con pazienti cerebrolesi sinistri (SS: 0 donne; età media = 48 years; ds=14). Tutti i soggetti sperimentali sono stati ripresi mediante una video camera durante l’espressione spontanea di 4 stati emotivi: felicità, rabbia, paura e neutro. In ciascun trial un’immagine veniva presentata al centro dello schermo di un PC ed al soggetto era richiesto di indentificare l’espressione ritratta. Le immagini potevano ritrarre le espressioni emotive del soggetto sperimentale (self), di un altro soggetto sano (healthy other) e di un altro soggetto con cerebrolesione acquisita (patological other). Sono stati realizzati due esperimenti: nel primo esperimento il volto e il corpo degli stimoli presentati appartenevano allo stesso soggetto (Esperimento “Congruente”); nel secondo esperimento il volto e il corpo degli stimoli presentati appartenevano a soggetti diversi (Esperimento “Incongruente”). Conclusioni Lo scopo di questo studio era quello di indagare se il riconoscimento delle espressioni facciali e corporee è modulato dal riconoscimento implicito della propria immagine corporea e se tale modulazione è compromessa in seguito a lesioni cerebrali destre o sinistre. Come atteso ed in linea con precedenti studi (Frassinetti et al. 2008; 2010; Zamagni et al. 2011), i nostri dati mostrano che i soggetti neurologicamente sani sono avvantaggiati nel riconoscimento delle proprie espressioni facciali e corporee. Inoltre i soggetti sani hanno difficoltà a riconoscere le emozioni espresse dal volto dei cerebrolesi destri. Ma cosa succede quando il nostro cervello subisce una lesione? Anche se entrambi i gruppi di pazienti sono meno accurati dei soggetti di controllo nell’esecuzione del compito, i pazienti con cerebrolesioni sinistre mostrano il vantaggio mostrato dai soggetti di controllo per il riconoscimento delle proprie espressioni mentre i soggetti con cerebrolesioni destre non hanno tale vantaggio. In particolare, i pazienti con cerelebrolesione desta hanno difficoltà nel riconoscimento delle proprie espressioni facciali. Questo dato, unitamente al dato che mostra una difficoltà dei soggetti sani nel riconoscere le emozioni espresse dal volto dei cerebrolesi destri, suggerisce che i pazienti con lesione destra sono probabilmente compromessi sia nell’espressione che nel riconoscimento delle emozioni facciali. I dati anatomici suggeriscono che le aree sensori motorie 3, 4, 6, risultate più compresse nei pazienti con lesioni cerebrali destre rispetto ai pazienti con cerebrolesione sinistra, potrebbero aver giocato un ruolo chiave nelle difficoltà di espressione e di riconoscimento delle proprie espressioni emotive. Non esistono in letteratura altre ricerche cha abbiano indagato i correlati neurali del riconoscimento delle proprie espressioni emotive. Ricerche, condotte con differenti metodologie, dimostrano che le aree frontoparietali destre giocano un ruolo chiave nel riconoscimento del proprio volto e del proprio corpo (Keenan, et al. 2000; Sugiura et al. 2006). Inoltre è stato dimostrato che il riconoscimento delle espressioni corporee attiva, oltre ad aree specificatamente deputate al riconoscimento delle emozioni (amygdala, corteccia orbito frontale, corteccia cingolata anteriore, insula, etc), anche aree sensori motorie (de Gelder 2006). I nostri dati suggeriscono che le aree sensori-motorie dell’emisfero destro sono importanti per l’espressione e il riconoscimento delle proprie espressioni facciali