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gli strumenti del corso
Video 2
guida per l’insegnante
Muffe buone,
muffe cattive
Scopo del video
Il filmato presenta le muffe, un insieme variegato di microorganismi appartenenti al regno dei
funghi. Molte muffe liberano tossine, sostanze che
impediscono lo sviluppo di altri microorganismi, i
batteri.
Approfondimenti
Il video gioca sulla contrapposizione tra muffe
buone e muffe cattive per la salute umana. Una
muffa cattiva tristemente celebre è Phytophthora
infestans che aggredisce le piante di patata, pomodoro e melanzana. Originaria del continente sudamericano, una volta arrivata in Europa provocò
la grande carestia irlandese (1845-1849) che
portò alla morte di un milione di persone e alla
migrazione di altrettante. Distrusse, infatti, quasi
interamente i raccolti di patata, l’alimento base
della dieta delle fasce povere della popolazione
irlandese.
Una muffa buona, ancora più celebre, è il fungo
Penicillium notatum: il biologo Alexander Fleming
(1881-1955) ne scopre in maniera del tutto
casuale le proprietà antibatteriche.
Nel 1928, nel suo laboratorio londinese, lo
scienziato, intento allo studio dei batteri stafilococchi, nota che in una vaschetta contaminata
accidentalmente da una muffa le colonie batteriche non cresceono. La muffa produce una
sostanza che Fleming riesce a isolare e chiama
“penicillina”.
Alcuni anni dopo la sua scoperta, un gruppo
di ricercatori della Sir William Dunn School di
Oxford guidato dal patologo australiano Howard
Walter Florey (1898-1968) e dal biochimico tedesco Ernst Boris Chain (1906-1979) riesce a isolare
penicillina parzialmente purificata, molto più attiva rispetto a quella grezza, inizia la sperimentazione clinica su cavie animali e nel 1940 pubblica
i risultati ottenuti sulla rivista scientifica «The
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Insegnare scienze con la didattica digitale
commercio esistono anche antibiotici sintetici.
Due sono i possibili meccanismi di azione degli
antibiotici: battericida, che consiste nell’uccisione
diretta del batterio, o batteriostatico, che ne blocca la riproduzione, impedendo che prolifichi nel
nostro organismo.
Nel 1945 Fleming, Florey e Chain ricevono il
premio Nobel per la medicina. Fleming, nel corso
di tutta la sua vita, ha sempre l’umiltà di riconoscere al caso parte del merito della sua scoperta;
dichiara, infatti: «Ci sono migliaia di muffe differenti e ci sono migliaia di batteri differenti, e che la
sorte abbia messo la muffa giusta nel punto giusto
è stato come vincere alla Irish Sweep», la grande
lotteria irlandese abbinata alle corse dei cavalli.
gli strumenti del corso
Lancet». Forti dei segnali incoraggianti ottenuti
sugli animali, Florey e Chain cercano aiuto da
parte delle industrie farmaceutiche europee per
trovare un metodo di produzione della penicillina
su scala industriale. A causa del dilagare della
Seconda guerra mondiale, il gruppo di Oxford si
sposta in America dove lavorano a pieno regime
alla produzione di penicillina numerosi istituti di
ricerca pubblici e case farmaceutiche come Merck,
Squibb, Pfizer. Per la loro importanza le ricerche
sulla penicillina sono classificate come segrete.
Nel novembre 1942 i ricercatori ottengono la
produzione di penicillina su larga scala grazie a
un metodo basato sull’utilizzo del liquore di grano,
sottoprodotto della fabbricazione dell’amido risultante dal processo di macerazione del granturco.
Con la sintesi della penicillina la storia della
medicina e dell’uomo è profondamente mutata.
Grazie a questo e ad altri antibiotici, infatti, è stato
possibile debellare numerose malattie dovute a
batteri, in un breve periodo di tempo l’aspettativa di vita nel mondo occidentale è cresciuta di
qualche decennio, la mortalità infantile si è quasi
ridotta a zero e gravi malattie storiche, come peste
e tubercolosi, sono scomparse.
Con il termine “antibiotico”, composto dal prefisso “anti-” e da un aggettivo derivante dal greco
bíosis, “il fatto di vivere”, si indica una sostanza di
origine naturale prodotta da un microrganismo
in grado di ucciderne un altro. Attualmente in
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Proposte per il lavoro in classe
È facile che in casa si formino muffe sui muri o
su tessuti, oppure su alimenti non ben sigillati. E
alcune muffe provocano allergie e infezioni.
Potete far riflettere i ragazzi sulle condizioni perché si formi la muffa sui muri e sui tessuti.
In particolare è possibile suddividere la classe in
gruppi e proporre una ricerca sul metodo migliore
per rimuovere la muffa ed evitare che si riformi, e
sui sintomi comuni delle infezioni da muffe.
Quando e perché si forma sugli alimenti rappresenta un ulteriore spunto di discussione.
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