Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 27/09/2014
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INDICE
IN PRIMO PIANO
27/09/2014 Milano Finanza
A Catania è pharmevolution
7
SANITÀ NAZIONALE
27/09/2014 Il Sole 24 Ore
Multa dell'Antitrust ai medici per i limiti alla pubblicità
9
27/09/2014 La Stampa - Nazionale
La girandola delle case di cura
10
27/09/2014 Il Messaggero - Nazionale
Tagli alle detrazioni nel mirino la sanità
12
27/09/2014 Avvenire - Nazionale
La Sanità torna nel mirino, ipotesi taglio delle detrazioni
13
27/09/2014 Avvenire - Nazionale
Tagli alla spesa, i disabili pagano il conto
14
27/09/2014 Avvenire - Nazionale
«Si è guardato troppo ai conti e poco all'assistenza di qualità»
15
27/09/2014 Avvenire - Nazionale
Un sorriso in 150 piazze d'Italia
16
27/09/2014 Avvenire - Nazionale
Un altro missionario stroncato dal virus
17
27/09/2014 Il Gazzettino - Nazionale
La spesa farmaceutica cala ancora I conti migliorano del 4,2% sul 2013
18
27/09/2014 Il Manifesto - Nazionale
Rifiuto delle cure
19
27/09/2014 ItaliaOggi
A Viareggio il festival della Salute ed a Massa quello degli ammanchi
20
27/09/2014 ItaliaOggi
Medici, multa da 831 mila euro
21
27/09/2014 La Padania - Nazionale
SANITA VENETA, il risparmio è servito «Italia, COPIACI!»
22
27/09/2014 Milano Finanza
Più fondi meno ticket
23
27/09/2014 Milano Finanza
Nuovi equilibri cercansi
25
27/09/2014 La Notizia Giornale
Ridurre web e giochi online Così si cura l'ansia dei giovani
27
27/09/2014 La Notizia Giornale
screening gratuiti la prevenzione si impara da piccoli
28
27/09/2014 La Notizia Giornale
Farmaci dirottati all'estero L'emergenza non ha fine
29
27/09/2014 La Notizia Giornale
Vaccini, ne hanno paura quattro genitori su dieci
30
27/09/2014 Osservatore Romano
Ebola minaccia per la sicurezza mondiale
31
27/09/2014 Gente
S.O.S. unghie occhio allo smalto
32
26/09/2014 Viver Sani e Belli
make app
34
26/09/2014 Viver Sani e Belli
CREMA PER IL CORPO AMICA PER LA PELLE
36
26/09/2014 Viver Sani e Belli
UN VISO TUTTO ACQUA...E MICELLE
38
27/09/2014 Io e il mio Bambino
Farmaci per bambini: cè da fi darsi?
39
27/09/2014 Io e il mio Bambino
Infuenza & C. gioca d'anticipo!
40
27/09/2014 Io e il mio Bambino
Rotavirus, si previene
43
27/09/2014 Ok - salute e benessere
Test di gravidanza sempre più precisi
45
27/09/2014 Ok - salute e benessere
Ricetta elettronica al via anche in Veneto
46
27/09/2014 Ok - salute e benessere
Ridare il sorriso alle pazienti oncologiche
47
27/09/2014 Ok - salute e benessere
Farmaci in dolce attesa: sbagliato sospenderli
48
27/09/2014 Ok - salute e benessere
Depilazione Cure estetiche e terapie contro i peli superflui
49
27/09/2014 Ok - salute e benessere
Quando serve un aiuto
55
27/09/2014 Saper Vivere
Acquista energia e vinci la tristezza dell'autunno
59
27/09/2014 Panorama della Sanita
Tagliare gli sprechi e investire in "Buona Sanità"
63
27/09/2014 Panorama della Sanita
Dalla visita Berna 2014 emerge un'Aifa in solida crescita
65
VITA IN FARMACIA
27/09/2014 La Repubblica - Bari
Neonato palleggiato da un ospedale all'altro
67
27/09/2014 La Repubblica - Firenze
Il ticket sulle medicine riguarda soltanto un toscano su cinque
68
27/09/2014 La Repubblica - Milano
Maroni: "Nel 2016 taglieremo tutti i superticket"
69
27/09/2014 La Stampa - Torino
Dalle case di riposo uno "scandalo" da 8 milioni di euro
70
27/09/2014 La Stampa - Torino
Quelle dimissioni pilotate rese facili dai controlli insufficienti
71
27/09/2014 La Stampa - Torino
"Verifiche avviate ma i privati isolino chi non rispetta le regole"
72
27/09/2014 La Stampa - Cuneo
"Pochi fondi per la ricerca ma in Italia ci sono eccellenze"
73
27/09/2014 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Farmacia comunale: per due posti 150 domande da tutta Italia
74
27/09/2014 QN - Il Resto del Carlino - Rovigo
Spesa farmaceutica diminuisce in Veneto
75
27/09/2014 Avvenire - Milano
Regione e sindacati, ok alla riforma
76
27/09/2014 Il Gazzettino - Venezia
Jesolo in rosso di 10 milioni «Ecco perché voglio i privati»
77
27/09/2014 Il Mattino - Napoli
«No ai tagli lineari nella sanità, penalizzati i cittadini»
78
27/09/2014 Il Tempo - Roma
Lite alla Asl, vaccinazioni bloccate
79
27/09/2014 QN - La Nazione - Firenze
Doppi primari e 'scippi' di reparti Massa e il Meyer, valzer di sprechi
80
27/09/2014 QN - La Nazione - Livorno
«O si vendono le farmacie o si aumentano le tasse»
81
PROFESSIONI
27/09/2014 Il Sole 24 Ore
La Toscana apre alla farmaceutica
83
26/09/2014 Viver Sani e Belli
mani e piedi COME PALLONCINI
84
27/09/2014 Saper Vivere
II segreto per vivere di più può essere mangiare poco
86
27/09/2014 Panorama della Sanita
Un'integrazione da condividere
87
27/09/2014 Panorama della Sanita
Primi risultati (diminuiscono i ricoveri)
88
PERSONAGGI
27/09/2014 La Gazzetta di Parma
L'Istat: ancora in calo la fiducia delle imprese
92
27/09/2014 Giornale di Sicilia - Catania
Farmaceutica, Etnafiere ospita Pharmevolution
93
IN PRIMO PIANO
1 articolo
27/09/2014
Milano Finanza - N.190 - 27 settembre 2014
Pag. 2
(diffusione:100933, tiratura:169909)
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
CON IL PHARMACEUTICAL CARE SI PUNTAA RISPARMI DI SPESA MOLTO FORTI
A Catania è pharmevolution
L'obiettivo è la razionalizzazione dei servizi. Per Nicolosi (Federfarma) servono la presa in carico del paziente
e la sinergia con i medici di base
Carlo Lo Re
Punto della situazione sul settore farmaceutico italiano e siciliano a Belpasso (Catania) oggi e domani,
durante Pharmevolution, la convention regionale del comparto che si terrà al centro Etnafiere del mall
Etnapolis. Fra gli altri dati che saranno resi disponibili, saranno presentati anche i risultati dello studio del
Centro ricerche di economia in sanità (Ceis) dell'Università di Roma «Tor Vergata», che ha preso in esame i
pazienti in trattamento antipertensivo, dei quali solo il 41% assume correttamente i farmaci necessari. Il che
ha un risvolto economico non da poco. Vediamo quale. Secondo il Ceis, portare la percentuale corrente al
70% per i soli pazienti ipertesi significherebbe risparmiare ben 100 milioni di euro di spesa ospedaliera in 10
anni, un obiettivo possibile con l'ingresso del pharmaceutical care nelle farmacie siciliane. «La strada giusta
per mantenere i servizi sanitari al cittadino senza aumentare la spesa pubblica», ha dichiarato Gioacchino
Nicolosi, vicepresidente di Federfarma nazionale e presidente di Federfarma Catania, «è il pharmaceutical
care, ossia la presa in carico del paziente da parte delle farmacie, con il monitoraggio dell'aderenza alle cure
e ai trattamenti terapeutici. Un modello che potrebbe estendersi ad altre patologie diffuse, come il diabete, e
comportare risparmi a più zeri per la sanità pubblica». Insomma, servirebbe, e in fretta, passare dal modello,
innanzitutto culturale, di una farmacia esclusiva dispensatrice di farmaci a una farmacia dispensatrice sì di
farmaci, ma anche di servizi, il primo dei quali l'assistenza sul corretto utilizzo delle medicine. «Abbiamo dato
prova di saper reagire al cambiamento», ha proseguito Nicolosi, «di essere un settore che ha ancora molto
da dire e da offrire in termini di sanità territoriale. Adesso ci attende una sfida ulteriore e, se sarà necessario,
chiederemo nuovi investimenti al Servizio sanitario nazionale». Per Nicolosi è comunque acclarato come il
percorso per una concreta ottimizzazione dei servizi offerti dal mondo sanitario ai pazienti e utenti debba
essere congiunto e condiviso fra farmacisti e medici di base: «dobbiamo trovare una strada per coordinare il
nostro impegno e ottenere un risultato anche per la sanità pubblica. In questo contesto, nonostante ci sia una
marginalità sempre più ridotta e i colleghi siano meno propensi a continuare a investire senza un ritorno
economico, la farmacia deve imboccare la strada del Pharmaceutical care. Questo non darà riscontro a breve
termine, ma nel medio e lungo periodo si otterranno risultati concreti». Altra novità a Belpasso sarà la
presenza della Francia come nazione ospite, con una delegazione, guidata da Philippe Liebermann, che farà
il punto sui problemi del sistema farmaceutico d'Oltralpe. Nelle due giornate di Pharmevolution si
susseguiranno poi convegni, dibattiti e anche question time, con la partecipazione di politici nazionali esperti
del comparto e docenti. Una serie serrata di eventi che avrà il suo momento clou nel convegno di Federfarma
Sicilia su «La sanità del futuro», cui parteciperanno la presidente di Federfarma nazionale, Anna Rosa
Racca, e il presidente regionale, Francesco Mangano, il segretario, Fofi Maurizio Pace, e il direttore generale
del Dipartimento pianificazione strategica dell'Assessorato regionale alla Salute, Salvatore Sammartano.
Molto spazio è previsto anche per la formazione, con corsi Ecm, Fad e seminari vari, per dare sia ai
farmacisti che ai medici di base che interverranno l'opportunità di un aggiornamento professionale sui temi di
maggior interesse, ma anche di un confronto diretto con le ultime novità delle aziende dell'health care, del
beauty care, dei servizi e delle professioni legate al vasto mondo delle farmacie. (riproduzione riservata)
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 27/09/2014
7
SANITÀ NAZIONALE
36 articoli
27/09/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 14
(diffusione:334076, tiratura:405061)
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Authority. Il provvedimento è rivolto anche agli studi odontoiatrici
Multa dell' Antitrust ai medici per i limiti alla pubblicità
PAROLA DI GARANTE Per Giovanni Pitruzzella i limiti previsti dall'Ordine costituiscono «illecite restrizioni
della concorrenza» - Esulta Groupon
Rosanna Magnano
Dall'Antitrust arriva una stangata da 832mila euro alla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei
medici e odontoiatri, per i divieti e paletti sulla pubblicità in materia sanitaria contenuti nel Codice
deontologico del 2006 e nelle Linee guida applicative. Lo prevede il provvedimento 25078 pubblicato sul
bollettino di ieri.
Una vittoria per Groupon, big mondiale dei gruppi d'acquisto su web, e per gli studi odontoiatrici che lo
scorso anno hanno denunciato al Garante della concorrenza di essere stati soggetti a sanzioni disciplinari da
parte di singoli Ordini provinciali per aver violato le norme deontologiche facendosi pubblicità.
Secondo il Garante Giovanni Pitruzzella infatti i limiti previsti dall'Ordine costituiscono «illecite restrizioni della
concorrenza». In particolare l'Authority si sofferma sul parametro del "decoro professionale", che dovrebbe
caratterizzare la pubblicità in materia sanitaria, e sul divieto di pubblicità promozionale. Sotto la lente le
disposizioni dell'articolo 56 del Codice deontologico e dei punti 5 e 9 delle Linee guida, che «idonee ad
ostacolare ingiustificatamente l'attività pubblicitaria dei medici e degli odontoiatri, costituiscono illecite
restrizioni della concorrenza. Tali disposizioni integrano un'unica intesa restrittiva della concorrenza in
violazione dell'articolo 101 del Tfue».
Nel vecchio codice Fnomceo si legge infatti che «La pubblicità dell'informazione in materia sanitaria, fornita
da singoli o da strutture sanitarie pubbliche o private, non può prescindere, nelle forme e nei contenuti, da
principi di correttezza informativa, responsabilità e decoro professionale. La pubblicità promozionale e
comparativa è vietata». Poco cambia, secondo l'Antitrust, anche con il nuovo Codice del 2014, che pure non
prevede il parametro del "decoro professionale" e il divieto di "pubblicità promozionale"
«Si rileva infatti - sottolinea l'Antitrust - che è stata tuttavia introdotta, al secondo comma, una serie di
parametri alcuni dei quali molto generici e non previsti dalla vigente normativa (la pubblicità sanitaria
dovrebbe essere «prudente, obiettiva, pertinente») e pertanto potenzialmente suscettibili di una applicazione
restrittiva della concorrenza, analogamente a quanto riscontrato per il concetto di decoro professionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
9
27/09/2014
La Stampa - Ed. nazionale
Pag. 38
(diffusione:309253, tiratura:418328)
La girandola delle case di cura
L'indagine della Finanza si è conclusa dopo gli accertamenti su migliaia di cartelle Contesta la gestione dei
degenti: anziani "palleggiati" ogni due mesi tra le strutture
MASSIMILIANO PEGGIO
Anziani «palleggiati» da una casa di cura all'altra per lucrare sui rimborsi sanitari. Una girandola artificiosa di
ricoveri e dimissioni in auge da anni, sotto gli occhi di tutti. Una pratica così diffusa, tollerata e priva di
controlli che, secondo la Corte dei Conti, avrebbe causato ai contribuenti piemontesi un danno erariale di 7
milioni e 899 mila euro. Per questo motivo i magistrati contabili, dopo un'indagine monumentale della Guardia
di Finanza, ha presentato il conto a 30 case di cura e a cinque dirigenti regionali. Non solo: ad uno dei più
discussi imprenditori del settore, già finito al centro di altre vicende giudiziarie, Pietro Camerlengo, i giudici
contestano un danno di oltre un milione e 700 mila euro. Le richieste di risarcimento, anche in solido, per gli
anni che vanno dal 1999 al 2007, sono state spedite nel corso dell'estate scorsa. Il dibattimento si aprirà il
prossimo 15 gennaio. L'indagine L'inchiesta della Corte dei Conti ha preso il via da due indagini della giustizia
penale, naufragate nel corso degli anni tra prescrizioni e archiviazioni. Una riguardava proprio Pietro
Camerlengo, finito nel 1999 nel mirino dei carabinieri del Nas, (il tribunale nel 2007 ha dichiarato prescritte le
accuse di truffa) scoprendo il meccanismo delle dimissioni a tempo determinato dei pazienti cronici.
Questione di soldi. O per meglio dire di tariffe di ricovero che la Regione rimborsa alle strutture pubbliche e
private. In linea generale, per i pazienti destinati a ricoveri di riabilitazione o lungodegenza, la legge prevede
«una riduzione del 40% della tariffa giornaliera al superamento del sessantesimo giorno continuativo di
ricovero». Ciò «al fine di scoraggiare degenze eccessivamente prolungate, giustificato dal minor consumo di
risorse impegnate per il trattamento di pazienti». Ma per «magia» i pazienti venivano dimessi alla scadenza
del 60° giorno, riportati a casa o spediti in pronto soccorso per un po', e poi ricoverati in una nuova struttura.
Una girandola studiata per interrompere la continuità della degenza e non incorrere nel taglio della tariffa. E
per far funzionare questo meccanismo, osserva la Corte dei Conti, non è stato necessario ricorre ad «un
accordo tra strutture sanitarie o alla regia di un unico soggetto...» ma è stata «sufficiente la consapevolezza
che un tale "modus operandi" crea un continuo giro di pazienti e permette maggiori introiti...». Zero controlli Il
meccanismo svelato dai Nas, nonostante lo scalpore delle vicende giudiziarie di allora, non s'è mai arrestato.
Così ha accertato la Finanza esaminando i ricoveri di tutte le strutture sanitarie del Piemonte in un arco
temporale di 8 anni. Un lavoro certosino esteso a miglia di cartelle cliniche. E tutto ciò sarebbe avvenuto per
mancanza dei controlli funzionari. In quanto «la Regione - osserva la procura della Corte dei Conti - non ha
attivato un sistema per l'incrocio dei dati». Di più. La «Regione, compiacente, non ha attivato controlli,
preferendo tollerare il fenomeno dei ricoveri ripetuti». Ente morale dell'Ordine dei Chierici Regolari Ministri
degli Infermi-Camilliani ,49 a» 16.920,14 6 Fondazione Don Carlo Gnocchi ASTI 3.980,71 .89 5.959,71
Fondazione Salvatore Maugeri clinica del lavoro e della riabilitazione 2.572,46 138.128,31 Nel mirino della
Corte dei Conti I soldi sottratti alla Regione dalle case di riposo dal 1999 al 2007 IVREA Villa Cristina
TORINO 6.694,33 1.686.676,51 Ente morale Piccola Casa della Divina Provvidenza Cottolengo Villa Iris
19.054,82 5.136,61 Ente Morale dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli) 1.812,76
517.413,54 2.024,99 ARONA Residenza Bernini già Case di cura riunite Major e Bernini Centimetri LA
STAMPA 407.971,61 BRUINO Associazione Silenziosi Operai della Croce 99 , 0 6 15.653,96 rg io o e C . Pro
Infantia spa (società che gestisce l'Ospedalino Koelliker) M ic ic he he he le le C . e LANZO Fallimento Nuova
San Paolo casa di cura PECETTO Il danno totale al sistema sanitario regionale è stimato in A 5 funzionari
regionali contestato un danno in solido di 145.948,14 4.278.776,07 Casa di cura San Giorgio 54.558,50 dal
2002 al 2006 per mancati controlli 81.734,26 35.235,08 11.445,97 BOVES (CN) 19.768,64 Adriana srl
554.948,15 823.944,15 ARIGNANO PIANEZZA 47.600,49 813.472,93 Ente morale «La Residenza» Villa
Papa Giovanni XXIII 332.258,57 Casa di cura Ville Augusta 113.139,81 Villa Grazia 481.970,11 BRA (CN)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
INCHIESTA DELLA CORTE DEI CONTI
27/09/2014
La Stampa - Ed. nazionale
Pag. 38
(diffusione:309253, tiratura:418328)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
11
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
167.899,06 SAN CARLO CANAVESE PIOSSASCO Villa Patrizia 191.693,43 Santa Croce 855.745,79 Casa
di cura e riposo San Luca Fallimento Casa di cura Sant'Anna Fallimento istituto Climatico ROBILANTE (CN)
SAN MAURIZIO CANAVESE ALESSANDRIA Nuova Casa di Cura città di Alessandria RODELLO (CN)
BUTTIGLIERA ALTA Gestione Sanitaria spa Policlinico di Monza-Casa di cura privata 7.899.403,28
Fondazione Orizzonte Speranza Onlus Casa di cura San Secondo di Trotti Maina e C. Casa di cura San
Carlo Clinea Spa già Ville Turina Amione Casa di cura San Michele di Patria Sergio e C. SAN GIORGIO
CANAVESE
Foto: Inchieste multiple
Foto: Anche la procura si era occupata dei problemi di numerose case di riposo piemontesi e delle condizioni
degli anziani
27/09/2014
Il Messaggero - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Tagli alle detrazioni nel mirino la sanità
Luca Cifoni Michele Di Branco
Se la spending review non sarà sufficiente, il ministero dell'Economia prevede tagli alle detrazioni fiscali per 2
miliardi. Cifoni e Di Branco a pag. 6 R O M A Al ministero dell'Economia sono convinti che la spending review
centrerà i suoi obiettivi mettendo in discesa il percorso della legge di Stabilità: proprio ieri è stato pubblicato
l'elenco dei prezzi benchmark della Consip, che fa parte del programma di razionalizzazione degli acquisti a
cui ha lavorato il commissario Cottarelli. Ma ad inizio agosto il titolare di Via XX Settembre, Pier Carlo
Padoan, è stato chiaro ricordando che se i risparmi di spesa fossero insufficienti scatterebbe la clausola di
salvaguardia che prevede un taglio alle agevolazioni fiscali. Un intervento da circa 3 miliardi di euro. Il
problema di fondo è che il governo, nel caso, vorrebbe evitare un'operazione di carattere lineare tale da
coinvolgere, anche se marginalmente, voci come famiglie, lavoro e pensioni aumentando di fatto le tasse a
carico degli italiani. Così i tecnici hanno preparato un menù di possibili interventi in modo da consentire al
premier Matteo Renzi di operare le scelte politiche finali. La ricognizione, al momento, parla di tagli da 2
miliardi. Ed oltre agli interventi su agricoltura ed autotrasporto già in cantiere, la novità delle ultime ore
riguarda la sanità. Sul piatto non ci sono solo i tagli al Fondo sanitario nazionale, su cui sotto traccia è in
corso una trattativa con le regioni in rivolta. Il governo ragionerebbe infatti sull'ipotesi di porre un tetto che
limiterebbe la possibilità di detrarre le spese sanitarie per le famiglie con redditi alti. Non un taglio lineare
degli sconti (le spese sanitarie si portano in detrazione al 19%) ma un sistema graduale legato al reddito (più
cresce il reddito più cala lo sconto) fino alla perdita del bonus. Si tratta di un'ipotesi, ma l'intervento avrebbe il
marchio dell'equità e consentirebbe comunque di recuperare risorse (le spese sanitarie, secondo il rapporto
sulle tax expenditures dell'ex sottosegretario Vieri Ceriani, sono portate in detrazione da oltre 14 milioni di
contribuenti, comportando una erosione fiscale di oltre 2,3 miliardi).
LE PRINCIPALI VOCI Quanto alla revisione della spesa, l'elenco dei prezzi appena pubblicato comprende
anche le caratteristiche essenziali di beni e servizi: in questo modo si vuole impedire che le amministrazioni si
sottraggano alle procedure Consip, e paghino quindi prezzi più elevati, con la giustificazione che hanno
bisogno di un prodotto leggermente diverso. Le principali voci indicate nel decreto del Mef sono l'acquisto di
autoveicoli, i buoni pasto, i carburanti e il gasolio da riscaldamento, le carte di credito, le derrate alimentari,
l'energia elettrica, la pulizia e la manutenzione degli uffici, le fotocopiatrici, le licenze software, il noleggio
autoveicoli, i pc desktop e portatili, le stampanti, la telefonia fissa e mobile, ed anche vari macchinari sanitari.
La pubblicazione dei prezzi, e la definizione delle "caratteristiche essenziali" spiega il Mef, servirà ad
agevolare la funzione di vigilanza attribuita all'autorità anti-corruzione (Anac) ma rappresenta anche uno
strumento per le amministrazioni, che potranno confrontare i prezzi indicati con quelli che effettivamente
pagano ed adeguare quindi i propri programmi di acquisto.
Le agevolazioni fiscali
720
56,8
9,1
21,5 Valore di cui casa 250 miliardi 103 miliardi famiglia valori in miliardi 3,6 sulle accise 38,8 sull'Iva lavoro e
pensioni Altre agevolazioni 16 miliardi di cui 10 miliardi riguardano enti commerciali e imposte dirette delle
imprese riguardano le persone fisiche e in par ticolare sono così suddivise
Foto: Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
12
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La manovra
27/09/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 10
(diffusione:105812, tiratura:151233)
La Sanità torna nel mirino, ipotesi taglio delle detrazioni
Tra i risparmi previsti dalla legge di Stabilità si studia un tetto alle spese da indicare nel 730 per le famiglie
con i redditi più alti Spending review: il Mef pubblica l'elenco dei prezzi standard per gli acquisti nella pubblica
amministrazione, deciso con il Commissario uscente Carlo Cottarelli
ROMA La sanità torna nel mirino. O meglio, non sarebbe mai uscita davvero dal novero delle voci che
dovranno contribuire a comporre la legge di Stabilità. Ma sul piatto non ci sono solo i "soliti" tagli al Fondo
sanitario nazionale, su cui sotto traccia è in corso una trattativa, difficile, con le Regioni. Il governo
ragionerebbe infatti anche sull'ipotesi di porre un tetto che limiterebbe la possibilità di detrarre le spese
sanitarie per le famiglie con redditi alti. Non un taglio lineare degli sconti (le spese sanitarie si portano in
detrazione al 19%) ma un sistema a decalage legato al reddito (più cresce il reddito più cala lo sconto) fino
magari a eliminarli del tutto. È un'ipotesi, ma l'intervento avrebbe il marchio dell'equità e consentirebbe
comunque di recuperare risorse (le spese sanitarie, secondo il rapporto sulle tax expenditure di Vieri Ceriani,
sono portate in detrazione da oltre 14 milioni di contribuenti, comportando una "erosione fiscale" di oltre 2,3
miliardi). Il governo punta comunque ora a mettere a punto per il 2015 una legge di Stabilità davvero
espansiva, volta a rilanciare l'economia e quindi l'occupazione, da far viaggiare in questo senso
parallelamente al Jobs Act. E da trovare ci sono circa 20 miliardi di euro: 3 per coprire il taglio lineare alle tax
expenditure previsto da Letta (che si vuole invece scongiurare), 4-5 per le spese indifferibili, 7 per rendere
permanente il bonus degli 80 euro. Nel menù dovrebbe anche entrare un nuovo taglio delle tasse, con 2-3
miliardi di "dote", probabilmente a favore delle imprese, anche se si sta lavorando all'estensione della platea
del bonus in favore delle famiglie (che Ncd continua a chiedere con forza). C'è poi un miliardo già promesso
alla scuola, e uno o due miliardi, a seconda delle risorse, per avviare il superamento del patto di stabilità
interno. E ci dovrebbero essere anche i due miliardi necessari ai nuovi ammortizzatori sociali. Sul fronte dei
risparmi si punta tutto sulla spending review per la quale, per il 2015-2016, sarà con ogni probabilità chiamata
a contribuire anche la sanità. «Risparmi di spesa pari al 3% fanno ridere, non sono neanche ipotizzabili», dice
il coordinatore degli assessori regionali al Bilancio Massimo Garavaglia. La tensione tra i governatori è
palpabile. Gli incontri si susseguono, la trattativa (di cui starebbero tirando le fila Sergio Chiamparino e
Graziano Delrio) è aperta e le Regioni starebbero mettendo a punto un documento. Intanto fa un passo avanti
l'operazione spending review sui costi della P.a. con una stretta sugli acquisti, dai buoni pasto alle pulizie, da
idraulici a benzina. È stato, infatti, pubblicato l'elenco dei «prezzi benchmark Consip» con le caratteristiche
essenziali dei beni che impediranno che «lievi variazioni delle caratteristiche del bene possano giustificare
acquisti fuori convenzione a prezzi più elevati». Lo comunica il Mef, che ha realizzato l'elenco con il
Commissario per la revisione della spesa Carlo Cottarelli.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Via XX Settembre
27/09/2014
Avvenire - Ed. nazionale
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Fondi ridotti da Comuni e Regioni. Le famiglie integrano di tasca propria Esemplare il caso dell'Abruzzo che
prevede a carico del paziente una quota di compartecipazione tra il 30 e il 60% per il servizio di riabilitazione
ALESSIA GUERRIERI ROMA
Non si tratta di gentili concessioni. La garanzia dell'assistenza e dell'accesso alle prestazioni sanitarie per i
non autosufficienti, senza mandare in default il bilancio familiare, è un diritto. Un diritto che adesso, a
cominciare dall'Abruzzo, rischia di essere messo in discussione. L'hanno già ribattezzata il "ticket per i
disabili" la nuova trovata della regione guidata da Luciano D'Alfonso per rimpinguare le casse del sistema
sanitario sottoposto a piano di rientro. Una quota di compartecipazione tra il 30 e il 60% del costo del servizio
di riabilitazione nelle strutture private a carico dei pazienti, applicata dal 1 ottobre sulla base di due decreti
agostani (n.91 e 92) del governatore-commissario ad acta della sanità abruzzese. Sabrina Serafini così, ad
esempio, per continuare a mandare cinque giorni la settimana il figlio Franco - disabile grave - nel centro
riabilitativo dovrà sborsare 600 euro a mese. Ma si può arrivare anche a duemila euro per un'assistenza
territoriale residenziale per disabili privi di sostegno familiare. Il caso Abruzzo, comunque, è solo l'ultimo
effetto della politica dei tagli lineari che vive il settore socio-sanitario in Italia, sebbene generalizzare sia
impossibile, con 21 regioni che viaggiano a velocità diverse. Il nuovo Patto per la salute rassicura sui fondi
previsti nei prossimi tre anni ma non sulla fine delle diseguaglianze tra i cittadini nell'accesso ai servizi. A
mettere in allarme alcune associazioni che fanno parte del Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i
movimenti di base) è l'articolo 6 del Patto: prevede che le prestazioni sociosanitarie siano effettuate «nei limiti
delle risorse previste» e che spetti alle Regioni decidere quale integrazione stabilire tra i servizi, in particolar
modo per disabili e non autosufficienti. «Un'inaccettabile discriminazione tra soggetti malati, in contrasto con
le leggi in vigore», sostengono Aps (Associazione promozione sociale), l'Ulces (Unione per la lotta contro
l'emarginazione sociale) e l'Utim (Unione per la tutela degli insufficienti mentali), che hanno deciso di far
ricorso al Tar contro la norma approvata da governo e Regioni il 10 luglio scorso. Pure il sociale, comunque,
non se la passa meglio. E anche in questo caso si viaggia in ordine sparso. La spesa sociale comunale per la
disabilità, tanto per citare una voce in bilancio, nel Centro e al Sud non arriva mai nemmeno al 20% delle
uscite complessive, contro una media nazionale vicina al 25%. In più, il denaro speso pro-capite per la
disabilità nel nostro Paese oscilla dai 771 euro del Sud ai 5.370 euro del Nord-Est (dati Istat). Ed ecco che
dove non arriva il pubblico ci si arrangia, in famiglia. Con la rete di assistenza informale e quel lavoro di cura
privato quantificato in quasi 10 miliardi di euro l'anno. Ma non basta più. Ad aggravare il tutto, il fatto che nelle
casse comunali, stando alla recente ripartizione del Fondo di solidarietà, arriveranno 172 milioni di euro in
meno. Perciò a farne le spese, molto probabilmente, saranno ancora i soliti noti. I primi campanelli d'allarme
stanno già suonando, soprattutto al Nord. A Torino, il sindaco Piero Fassino dovrà fare i conti con 4 milioni di
euro in meno di trasferimenti, idem a Venezia dove ne mancheranno 5. Proprio la città lagunare ha appena
sospeso gli abbonamenti gratuiti ai mezzi di trasporto pubblico a favore degli invalidi fisici o psichici totali.
Dimezzati gli sconti per il bus e le mense scolastiche anche nel comune di Portogruaro, ma sono in atto piani
di revisione della spesa in tutto il Veneto dove agli enti locali non arriveranno 25 milioni di euro. Tuttavia sono
persino gli scuolabus i nuovi obiettivi dei tagli dai sindaci italiani. Ultimo caso in ordine di tempo è il comune
mantovano di Villimpenta, dove dall'inizio della scuola si viaggia con un solo pullmino - rinunciando al servizio
capillare nelle frazioni - pur di risparmiare 18mila euro.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Tagli alla spesa, i disabili pagano il conto
27/09/2014
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«Si è guardato troppo ai conti e poco all'assistenza di qualità»
A.Guer.
Si è guardato troppo ai bilanci e poco alle persone. Insomma, «siamo stati troppo attenti a far quadrare i conti
e non a garantire un'assistenza di qualità, accessibile e innovativa». Tonino Aceti, responsabile del
Coordinamento associazioni malati cronici, prova a snocciolare quello che 30 miliardi di tagli dal 2010 nel
settore sanitario hanno comportato. «Abbiamo ridotto l'offerta dei servizi ospedalieri, aumentato i ticket - dice
- ma abbiamo dimenticato l'assistenza domiciliare, le cronicità e le disabilità». Certo la situazione è molto più
difficile nelle regioni con piano di rientro, ma ora anche i territori in salute finanziaria stanno tirando la cinghia;
basta pensare, ricorda Aceti, «al taglio dell'assegno di cura in Umbria ed Emilia Romagna». I cittadini
reclamano servizi che nel tempo sono stati trascurati. Le difficoltà d'accesso alla riabilitazione ad esempio,
spiega Aceti anticipando qualche dato contenuto nel rapporto Pit salute in uscita la prossima settimana, è
salito «dal 13,6% nel 2010, al 20,3% lo scorso anno, e le persone denunciano soprattutto la tendenza del
pubblico a fornire un servizio standard indipendentemente dai risultati», o la maniacale attenzione al budget
invece che alla prestazione. Anche nel sociale i costi dell'assistenza «sono stati scaricati sulle persone aggiunge il portavoce anche del Tribunale per i diritti del malato - e questo è inaccettabile, perché si va a
colpire famiglie già disagiate». Altra vergogna «è la riforma del calcolo dell'Isee che inserisce persino gli
assegni d'invalidità nel calcolo reddituale». In un momento di vacche magre, però, da dove ripartire?
Innanzitutto «vanno destinate le giuste risorse al Ssn e alle politiche sociali - secondo Aceti - e va fatta una
seria programmazione dei servizi per spendere meglio». In più, bisogna lavorare «sull'aggiornamento dei Lea
e sull'alleggerimento dei ticket per i malati cronici e i disabili».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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ACETI (CNAMC)
27/09/2014
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Un sorriso in 150 piazze d'Italia
L'Associazione italiana per il bambino in ospedale ripropone oggi la Giornata nazionale, giunta alla decima
edizione
MARCELLO PALMIERI
Quel sorriso che regalano ogni giorno ai piccoli ricoverati, oggi lo portano in 150 piazze d'Italia: compie 10
anni la Giornata nazionale "perAmore, perAbio". «Un appuntamento - spiega Francesca Sabbadini, di
Fondazione Abio (Associazione italiana per il bambino in ospedale) Italia - che racconta il senso di essere
volontari e di appartenere a un movimento che ogni giorno offre il proprio tempo, sorriso, sostegno alle
centinaia di migliaia di bambini, adolescenti e genitori che affrontano l'esperienza dell'ospedale». Da Trento a
Palermo, isole comprese, 150 stand in altrettante piazze accolgono gli animatori di quella che vuole essere
una festa: palloncini e giochi per i piccoli, possibilità di lasciare un'offerta per i grandi. Con un omaggio, per
chi vorrà sostenere le attività istituzionali dell'ente: un cestino di pere, simbolo della Giornata. Cinquemila
volontari in 200 pediatrie e 67 associazioni "figliate" da una fondazione centrale, che coordina l'attività del
movimento: ecco i numeri di Abio Italia. Un'esperienza che prima di tutto accoglie. Già. Perché «l'ospedale spiegano dall'organismo - rappresenta, per il bambino, il distacco dai propri punti di riferimento, dalle
abitudini, oltre che il contatto con il dolore». Ecco allora un primo impegno di Abio: creare nelle pediatrie
ambienti a misura di bambino, come la sala giochi dell'ospedale "V. Buzzi" di Milano inaugurata a giugno
(altre apriranno presto a Torino, Bologna e Pistoia). Oppure, realizzare libretti plurilingue per spiegare ai
bimbi come funziona quel luogo sconosciuto e misterioso. Abio pensa anche ai genitori. Per incentivarli a
trascorrere le notti con i piccoli ammalati, installa in reparto poltrone letto. Nello stesso tempo, sostituisce
mamma e papà quando impegni di lavoro non consentono loro di stare in reparto. A proposito di reparti: Abio
li vuole "all'altezza di bambini". Si chiama così il riconoscimento che il movimento offre alle strutture
rispondenti ai criteri del "manuale per la certificazione della Carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti in
ospedale".
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Abio.
27/09/2014
Avvenire - Ed. nazionale
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Un altro missionario stroncato dal virus
Il dolore dei Fatebenefratelli per la morte dello spagnolo Manuel García Viejo contagiato in Sierra Leone.
Lorenzin con Obama al vertice alla Casa Bianca
B.U.
«Soffrire, pregare, lavorare». È tutto quello che c'è da fare, spiega frà Marco Fabello, della provincia
Lombardo-Veneta dei Fatebenefratelli, di fronte allo stillicillo che sta provocando ebola: 200 morti al giorno,
2.917 dallo scoppio dell'epidemia, 6.263 casi. Tra le vittime c'è anche padre Manuel García Viejo, 69 anni,
dell'ordine Ospedaliero San Giovanni di Dio - Fatebenefratelli, morto giovedì in un ospedale di Madrid dopo
essere stato infettato dal virus in Sierra Leone dove lavorava come chirurgo. Il secondo religioso spagnolo a
perdere la vita nell'epidemia di febbre emorragica, dopo Miguel Pajares, 75 anni. Padre García Viejo era
stato rimpatriato grazie alla disponibilità del governo spagnolo il 22 settembre e trasferito in ospedale in
condizioni gravi. Non era stato possibile somministrargli lo Zmapp, il siero sperimentale usato con successo
su due pazienti americani. «Il dolore e la paura - spiega frà Fabello - sono una condizione che condividiamo
con gli operatori sanitari laici e con le popolazioni colpite. E la preghiera - con cui invochiamo l'intercessione
di San Giovanni di Dio - è l'unica in grado di darci la forza e l'audacia necessarie». Ce ne vuole tanta, di
forza, e ci vuole tanta audacia per stare "dentro" una delle emergenze più gravi della storia. Ebola non si
ferma, e l'Africa occidentale è ormai in ginocchio. L'Organizzazione mondiale della sanità rilancia appelli
quotidiani per ricordare le proporzioni disastrose dell'epidemia; le organizzazioni mediche e di assistenza
insistono che la risposta internazionale è ancora ampiamente insufficiente. «Nessuno dovrebbe morire
perché non ci sono letti o tende di isolamento così come sta succedendo in Africa Occidentale» ha detto ieri il
presidente Usa, Barack Obama, parlando al summit mondiale sulla "Sicurezza della sanità globale" alla Casa
Bianca. «Nessuno - ha aggiunto - dovrebbe essere lasciato in balia di una terribile malattia. La lotta contro
ebola rimane una priorità della sicurezza nazionale del nostro Paese». All'evento ha partecipato anche il
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha evidenziato la necessità di una forte leadership mondiale per
affrontare l'emergenza. Intanto, però, qualcuno che riesce a sconfiggere il virus c'è. Qualcuno come
Mamadee, 11 anni. Vive in Liberia, uno dei Paesi più colpiti. È stato infettato da ebola. Ma dopo un periodo di
trattamento al centro di Foya di Medici senza frontiere è guarito. Nella struttura, due terzi dei casi non
sopravvivono al virus. I pazienti sono a letto. O ascoltano la radio sulle sedie di plastica. Mamadee gironzola
in mezzo a loro. Sorride. E infonde speranza.
Foto: Padre García Viejo in Sierra Leone (Ap)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Ebola.
27/09/2014
Il Gazzettino - Ed. nazionale
Pag. 21
(diffusione:86966, tiratura:114104)
La spesa farmaceutica cala ancora I conti migliorano del 4,2% sul 2013
VENEZIA - Prosegue il trend virtuoso della Regione del Veneto sul fronte della spesa farmaceutica che,
secondo il monitoraggio dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) nel semestre gennaio-giugno 2014, ha fatto
segnare un nuovo calo del 4,2% sul 2013, attestandosi a 658.426.474 euro: cioè 28.385.800 euro in meno.
«Pressoché tutte le rilevazioni per il Veneto - sottolinea con soddisfazione l'assessore alla Sanità Luca
Coletto - sono inferiori alla media nazionale e la spesa farmaceutica in particolare è ben al di sotto del limite».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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VENETO "VIRTUOSO"
27/09/2014
Il Manifesto - Ed. nazionale
Pag. 15
(diffusione:24728, tiratura:83923)
Rifiuto delle cure
Matteo Mainardi
Tra le richieste quotidiane all'Associazione Luca Coscioni, vi sono quelle relative al diritto di sospendere
terapie, anche vitali. È utile quindi precisare, anche ai lettori di questa rubrica, che seppur spesso sotto la
resistenza dei medici, tale diritto è già presente nell'ordinamento italiano. Ad affermarlo è la Corte di
Cassazione. Con la sentenza n. 21748 del 2007, è stato infatti indicato come il diritto di rifiutare le cure sia
fondato «sulla libera disponibilità del bene salute da parte del diretto interessato nel possesso delle sue
capacità di intendere e di volere». Quando il rifiuto sia informato, autentico ed attuale «non c'è possibilità di
disattenderlo in nome di un dovere di curarsi come principio di ordine pubblico», e non può essere disatteso
neanche quando «da esso consegua il sacrificio del bene della vita». Come tutti i diritti di libertà, il diritto del
singolo alla salute, esclusi i trattamenti sanitari previsti dalla legge come obbligatori, «implica la tutela del suo
risvolto negativo: il diritto di perdere la salute, di ammalarsi, di non curarsi, di vivere le fasi finali della propria
esistenza secondo canoni di dignità umana propri dell'interessato, finanche di lasciarsi morire». La
Cassazione aggiunge che, fondandosi l'obbligo giuridico di praticare o continuare la terapia sul consenso del
malato, questo vincolo cessa «quando il consenso viene meno in seguito al rifiuto delle terapie da parte di
costui». Nella prospettiva indicata dalla Corte «il consenso informato ha come correlato la facoltà non solo di
scegliere tra le diverse possibilità di trattamento medico, ma anche eventualmente di rifiutare la terapia e di
decidere consapevolmente di interromperla, in tutte le fasi della vita, anche in quella terminale». Anche il
Comitato nazionale di bioetica (2008) sottolinea questo diritto del paziente. Il medico, recepita l'istanza della
persona, può astenersi «da comportamenti ritenuti contrari alle proprie concezioni etiche e professionali» ma
«il paziente ha in ogni caso il diritto a ottenere altrimenti la realizzazione della propria richiesta all'interruzione
delle cure». Il medico deve evitare ogni forma di accanimento clinico e deve garantire sempre le cure
palliative. Estratto da «Vademecum fine vita. Il diritto di rifiutare le cure» a cura dell'Associazione Luca
Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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VERSO L'EUTANASIA LEGALE
27/09/2014
ItaliaOggi
Pag. 8
(diffusione:88538, tiratura:156000)
A Viareggio il festival della Salute ed a Massa quello degli ammanchi
FOSCO TERRINCIA
È in corso, come da qualche anno in Toscana, il Festival della Salute. Incontri, dibattiti, screening pubblici
gratuiti, per un evento cui l'assessorato per il diritto alla Salute della Toscana collabora e, immaginiamo,
sponsorizza. Lo fanno a Viareggio (Lu). Se l'avessero fatto un po' più su, verso Massa, sarebbe stato il
Festival della salute che non c'è, nel senso che qualcuno se l'è fregata: 400 milioni di ammanco all'Asl 1, una
cifra che fa impallidire i crack del San Raffaele e la truffa Maugeri, per i quali c'è gente in carcere e un
governatore, Roberto Formigoni, è stato appiedato. In Toscana, invece, il piddino Enrico Rossi, indagato per
falso ideologico, e che si proclama estraneo ripetendo che la Regione è parte lesa in quello scandalo, è stato
già ricandidato alle prossime regionali. Per lo scandalo di Massa, la Regione ha persino fatto causa civile alla
Deloitte, società pagata per certifi care i bilanci delle sue Asl e quindi anche quello incriminato del 2008.
Senonché, proprio nei giorni scorsi, il Tribunale di Milano ha dato ragione alla società di revisione e torto alla
Regione: i revisori fecero quanto necessario. Sentenza che fa il paio con l'assoluzione, nel febbraio scorso,
dell'ex-direttore generale della stessa Asl e che era stato licenziato dalla Regione stessa, scoperto lo
scandalo. Il manager, hanno sentenziato i giudici di Massa, rigettando la richiesta dei pm di condanna a più di
due anni, aveva agito correttamente. A Viareggio, il Festival della salute.A Massa, quello del mistero: chi si è
fregato tutti quei soldi e perché? La procura sta ancora indagando. Dal 2010. © Riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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L'ASL TOSCANA HA PERSO 400 MILIONI MA NON SI SA CHI LI ABBIA PRESI
27/09/2014
ItaliaOggi
Pag. 26
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Medici, multa da 831 mila euro
Sanzionati dall' Antitrust per i limiti alla pubblicità
IGNAZIO MARINO
L'Antitrust ha sanzionato la Fnomceo (la federazione degli ordini dei medici e degli odontoiatri) con una multa
di oltre 830 mila euro. Per l'Agcm il codice deontologico di categoria prevede delle disposizioni idonee ad
ostacolare ingiustifi catamente l'attività pubblicitaria degli iscritti. E che costituiscono, quindi, illecite restrizioni
della concorrenza. In passato il Garante aveva multato altre categoria, quali i geologi e i notai, ma mai con
una cifra così alta (si veda tabella in pagina). L'intesa in esame, si legge sull'ultimo bollettino dell'Agcm n. 37
pubblicato nei giorni scorsi , è idonea a falsare sensibilmente il gioco della concorrenza sul mercato rilevante,
se si considera che il Codice di deontologia medica 2006 e le Linee guida dettano norme a cui si devono
adeguare le condotte di tutti gli iscritti agli Albi presenti sull'intero territorio nazionale; inoltre la Fnomceo è,
per legge, l'associazione nazionale rappresentativa delle professioni mediche e odontoiatriche e ad essa
sono conferiti significativi poteri, quali quello «di vigilare, sul piano nazionale, alla conservazione del decoro
professionale e dell'indipendenza delle rispettive professioni», di coordinare e promuovere l'attività degli
Ordini o Collegi, oltre che fornire indicazioni sulle norme deontologiche, anche mediante il Codice
deontologico e le Linee guida. Diversamente da quanto sostenuto dalla Federazione, spiega ancora l'Autorità
guidata da Giovanni Pitruzzella, l'approvazione del nuovo Codice di deontologia medica 2014, che non
prevede il parametro del «decoro professionale» e il divieto di «pubblicità promozionale»» nonché la formale
abolizione delle Linee guida non consentono di ritenere superate le problematiche concorrenziali contestate
nell'ambito del presente procedimento istruttorio. Si rileva infatti che, nonostante sia stato eliminato dall'art.
56 il parametro del «decoro professionale» a cui si doveva adeguare la pubblicità sanitaria, è stata tuttavia
introdotta, al secondo comma, una serie di parametri alcuni dei quali molto generici e non previsti dalla
vigente normativa. Osserva inoltre l'Antitrust che, pur essendo stato eliminato dall'art. 56 il divieto di
«pubblicità promozionale»,è ancora previsto, al terzo comma, un generale divieto di pubblicità comparativa
che, oltre a non essere conforme al vigente dettato normativo, costituisce un'ingiustifi cata limitazione
dell'attività promozionale delle professioni sanitarie. La Federazione dovrà pagare la sanzione amministrativa
pecuniaria nella misura di 831.816 euro entro il termine di novanta giorni dalla notificazione del
provvedimento. E assumere misure atte a porre termine all'illecito riscontrato dandone conto entro il 31
gennaio 2015 alla stessa Antitrust.© Riproduzione riservata
I precedenti Notai Notai Geologi Categoria Sanzione Il 13 luglio 2010 l'Agcm ha sanzionato il Consiglio
nazionale con una multa di 14.254 euro per non aver cancellato l'inderogabilità dei minimi tariffari Il 13 giugno
2013 l'Agcm ha sanzionato i Consigli notarili di Milano, Bari e Verona con multe, rispettivamente, di 99.403
euro 10.227 euro e 20.445 euro per aver posto in essere tre distinte intese restrittive della concorrenza fi
nalizzate a reintrodurre i minimi tariffari precedentemente abrogati Il 20 agosto 2014 l'Agcm ha bloccato la
costituzione dell'Associazione mutualistica del Veneto perché ritenuta un freno alla concorrenza nei mercati
provinciali della fornitura di servizi professionali notarili
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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L'Agcm contro la Federazione degli ordini (Fnomceo): intesa restrittiva della concorrenza
27/09/2014
La Padania - Ed. nazionale
Pag. 12
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La spesa farmaceutica diminuita in un anno del 4,2% Zaia: «Ecco come si fa ad applicare i costi standard e
mantenere alta la qualità del servizio»
Prosegue il cammino virtuoso della Regione del Veneto sul fronte della spesa sanitaria. In particolare,
secondo il Monitoraggio sulle Regioni italiane effettuato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) nel semestre
gennaio-giugno 2014, la spesa farmaceutica in Veneto ha fatto segnare un nuovo calo del 4,2% rispetto allo
stesso periodo dell'anno precedente, attestandosi a 658,4 milioni, per un'incidenza del 14,2% sul totale della
spesa sanitaria, rispetto al tetto nazionale fissato al 14,85%. Le ricette emesse in Veneto sono passate da 21
milioni del primo semestre 2013 a 20,5 milioni del primo trimestre 2014, con un calo del 2,2% contro un dato
nazionale in aumento dello 0,3%. La spesa territoriale si è attestata al 9,5% del totale della spesa sanitaria,
rispetto ad un tetto nazionale fissato all'11,35% La spesa ospedaliera è stata del 4,7% del totale, quando il
tetto nazionale è fissato al 3,5%. Molto soddisfatto dei risultati raggiunti il presidente della Regione Luca Zaia:
«Ecco cosa significa saper applicare i costi standard in sanità a 360 gradi, controllando l'entità della spesa e
innalzandone la qualità. I 28 milioni risparmiati in Veneto in un solo settore possono moltiplicarsi e diventare
miliardi a livello nazionale. Prima si fa e prima si avranno risultati immediati ben superiori di quelli di qualsiasi
roboante riforma di quelle che ci vengono sbandierate ogni giorno, più volte al giorno». «Si applichino
ovunque i criteri e i costi sui quali il sistema sanitario veneto sta concentrando il suo lavoro quotidiano aggiunge Zaia - e in tutta Italia la spesa sanitaria non sarà più un problema, non serviranno Commissari in
molte Regioni e tagli nazionali, che sempre vengono garantiti come non lineari, ma che sinora si sono rivelati
vere e proprie mazzate sulla testa di chi non le merita, come il Veneto e le altre, purtroppo poche, Regioni
virtuose». «Nel caso della farmaceutica - conclude Zaia - si tratta davvero di applicare equilibrio, buon senso
e professionalità nelle prescrizioni, che si traduce in appropriatezza. Questo fanno ogni giorno tutti i
protagonisti della sanità veneta e per questo li ringrazio uno a uno». «Pressochè tutte le rilevazioni per il
Veneto - sottolinea l'assessore alla Sanità Luca Coletto - sono inferiori alla media nazionale e la spesa
farmaceutica in particolare è ben al di sotto del limite di virtuosità indicato a livello nazionale. Significa che il
grande lavoro di squadra portato avanti tra Regione, ospedali, medici di medicina generale e farmacie
continua ad essere vincente e vede crescere il livello di appropriatezza delle prescrizioni, fondamentale per
dare un miglior servizio a minori costi, che poi non significa altro che meno soldi tolti dalle tasche dei cittadini
o investiti ancora meglio in cure e servizi».
Foto: • Zaia al Polo chirugico di Borgo Trento (Vr)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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SANITA VENETA, il risparmio è servito «Italia, COPIACI!»
27/09/2014
Milano Finanza - N.190 - 27 settembre 2014
Pag. 34
(diffusione:100933, tiratura:169909)
Più fondi meno ticket
Roberta Castellarin e Paola Valentini
Proprio 40 anni fa partì il processo di soppressione delle mutue che per anni avevano garantito la cura della
salute degli italiani. Tra queste la più famosa era l'Inam, l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro le
malattie. Ogni categoria di lavoratore aveva la propria cassa mutua che copriva le spese mediche e
ospedaliere anche dei famigliari con i contributi versati dagli stessi lavoratori e dai datori di lavoro.
L'assistenza delle mutue era però legata allo status di lavoratori e non di cittadini, con conseguenti casi di
scopertura. Per questo alla fine degli anni 70, con la legge 833 del 1978, fu creato, in sostituzione del sistema
delle mutue, il Servizio sanitario nazionale nato per garantire a tutti l'accesso alle cure. Un modello
universalistico che a distanza di oltre 30 anni è oggi in discussione. Fra tagli alla spesa pubblica e aumento
della vita media, quello che era stato pensato come una sistema pubblico finanziato dallo Stato stesso
attraverso la fiscalità generale e i ticket sanitari è oggetto di una profonda revisione di spesa. Peraltro, a
dispetto di quello che comunemente si pensa, c'è da dire che in Italia per la sanità non si impiegano poi così
tante risorse in più rispetto agli altri Paesi. Anzi. In base agli ultimi dati Ocse, con un rapporto spesa
sanitariaPil del 9,2% l'Italia nel 2012 è al di sotto degli Usa, che sulla sanità nell'anno ha investito quasi il 18%
del Pil. Ma l'Italia è sotto anche a diversi Paesi europei, come Olanda (11,8%), Francia (11,6%), Svizzera
(11,4%) e Germania (11,3%). Per ogni persona, in Italia si pagano circa 200 euro in meno degli altri Paesi. Il
settore pubblico è la principale fonte di finanziamento della sanità in quasi tutti i Paesi Ocse. Ma il problema è
che in Italia queste risorse pubbliche sono spese male, di qui l'aumento dei ticket e la presenza di lunghe liste
d'attesa che spingono sempre più italiani a rivolgersi al privato con costi maggiori. Non solo: l'incremento dei
ticket può far sì che talvolta una cura a pagamento diretto costi meno di quella pubblica. «Il Ssn doveva
essere universale e gratuito così come previsto dalla Legge 833 ma non è così, e per diversi motivi», dice
Carlo Fiordaliso, segretario confederale Uil che ha dedicato un convegno nei giorni scorsi proprio alle nuove
sfide nella sanità. «Bisogna quindi pensare a una soluzione alternativa, come l'assistenza integrativa, che
non mini la presenza del Ssn, anzi lo rinforzi facendo confluire denaro fresco nelle casse delle Aziende
sanitarie e alleggerendolo da ciò che le sta soffocando». Secondo l'ultima indagine del Censis, attualmente la
spesa sanitaria privata ammonta a 26,9 miliardi di euro e quella pubblica a 108,8 miliardi. Il problema è che
dei quasi 27 miliardi di spesa sanitaria privata, circa l'80% del suo ammontare è pagata direttamente dai
cittadini (out of pocket). «Nell'ultimo anno, causa la crisi in atto, più di 9 milioni di italiani dichiarano di non
avere potuto accedere a prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno per ragioni economiche. Sempre
secondo il Censis il 71% degli italiani ha acquistato farmaci a prezzo pieno, oltre il 41% ha fatto visite
odontoiatriche pagando di tasca propria, il 35% ha pagato le visite specialistiche e il 18,6% esami
ambulatoriali», sottolinea Fiammetta Fabris di Unisalute. Per questo è arrivato il momento di riorganizzare il
sistema sanitario pubblico. «L'ammodernamento del Ssn è necessario, nell'interesse dei pazienti, ed è la
cosa giusta da fare per garantirlo alle generazioni future. Bisogna passare dalle logiche frammentate di
sussidi e benefici monetari a logiche che privilegino servizi possibilmente domiciliari», spiega Isabella
Mastrobuoni, direttore generale dell'Asl di Frosinone. Che tra le proposte concrete per un nuovo piano
sanitario nazionale ha lanciato l'idea «di promuovere l'adesione ai fondi da parte dei cittadini, piuttosto che
aumentare i ticket». E qui entrano in gioco le coperture sanitarie integrative. «Puntare su prevenzione e
sull'ausilio dell'assistenza sanitaria integrativa diviene la traiettoria necessaria da seguire per un Paese che
vuole crescere e dirsi più giusto e competitivo», spiega Francesco Maria Gennaro del Dipartimento delle
Politiche di cittadinanza e salute della Uil. Categorica la conclusione di Carmelo Barbagallo, segretario
generale aggiunto Uil: «Un Paese che non offre prospettive è un Paese destinato a morire, noi dobbiamo
impedirlo e dobbiamo lottare per garantire stabilità ai giovani e flessibilità agli anziani, che è esattamente il
contrario di quello che sta facendo il Governo ora. Sanità e lavoro sono punti da difendere in ogni modo». È
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evidente che l'incremento del fabbisogno assistenziale e della spesa conseguente non può essere affrontato
solo con politiche di razionalizzazione dei costi ma, «per garantire la sostenibilità finanziaria dell'intero
sistema dell'assistenza pubblica risulta necessario ripensare il sistema dell'offerta e di reperimento delle
risorse e favorire lo sviluppo di forme di finanziamento aggiuntive e integrative rispetto a quelle pubbliche
quali i fondi sanitari integrativi», aggiunge Fabris. (riproduzione riservata)
LA SANITÀ VISTA DAGLI ITALIANI Cresce la percezione di una erosione della qualità dell'offerta del
servizio sanitario regionale. Secondo lei l'SSN della sua regione negli ultimi 2 anni è... GRAFICA MF-MILANO
FINANZA Fonte: Indagine Censis 2014 2011 2014 11% 28,9% 60,1% 38,5% 56% -5,5% +9,6% -4,1%
Migliorato Peggiorato Uguale Differenza 2014/2011
LA SPESA PRIVATA PER IL WELFARE IN ITALIA La spesa sanitaria pubblica corrente risulta nel 2012 di
circa 111 miliardi di euro. Quella privata è pari a circa 30 miliardi di euro. Dati 2012 Tipologia Previdenza
complementare Spesa per sanità Oop* Spesa per assistenza Ltc** Spesa per sanità intermediata Spesa
welfare individuale** Spesa totale In milioni di euro 12.052 27.234 10.000 3.366 1.000 53.652 In % del pil
0,77% 1,74% 0,64% 0,215% 3,43 % Spesa pubblica 1,5% 3,4% 1,2% 0,42% 6,7% Spesa pubblica circa 800
miliardi di euro (stima) * Out of the pocket ovvero spesa sostenuta dal cittadino di tasca propia ** Stime su
dati Istat - Inps Fonte: Covip, Rgs, Istat, Ministero della Salute GRAFICA MF-MILANO FINANZA
I FONDI SANITARI IN ITALIA 2010 2011 2012 2013 GRAFICA MF-MILANO FINANZA Numero fondi sanitari
integrativi Fonte: Ministero della Salute 13 68 73 85 267 255 265 276 280 323 338 361 Registrati Attestati
Respinti Ccnl Fondi pensione Fondi sanitari Numero forme di welfare integrativo contrattuale Fonte: Rbm
Salute-Previmedical 43 39 20 Assistiti fondi sanitari attestati c/o anagrafe - In milioni di unità Fonte: Ministero
della Salute 2011 2012 2013 3,14 5,14 5,8
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Nuovi equilibri cercansi
Anna Messia
Anche il settore della sanità integrativa appare in cerca di nuove vie di sviluppo e di un assetto più stabile ed
efficiente. Da una parte ci sono le compagnie di assicurazione che stanno guardando a questo comparto con
ritrovato interesse. Come Generali, per esempio, che ha recentemente annunciato di voler crescere nel
settore degli employee benefits (che oltre alla sanità comprende anche la previdenza o gli infortuni per i
dipendenti), nominando Sergio Di Caro nuovo responsabile di Geb (Generali Employee Benefit), la società
del gruppo specializzata nel comparto dei servizi ai dipendenti. Poi ci sono i colossi come Axa o Allianz, ma
pure gli operatori specializzati, come Unisalute, del gruppo Unipol Sai e player in crescita, come Reale
Mutua. Finora le compagnie non hanno ottenuto grandi guadagni da questo ramo di attività, nonostante i costi
delle coperture assicurative sanitarie, secondo una recente indagine di Towers Watson, siano superiori ad
altri Paesi europei, con una media che nel 2014 si è attestata al 7,2%, contro il 2,3% della Francia, il 3% di
Spagna e Germania, e il 5,4% del resto d'Europa. Un trend che, tra l'altro, appare in crescita, proprio in Italia,
dove nel 2013 i costi erano in media del 6,2%, contro il del 6% dell'anno immediatamente precedente.
Dall'altra parte, però, ci sono le aziende, che non sono certo contente di pagare salate coperture sanitarie per
i propri dipendenti e stanno cercando soluzioni per risparmiare «decidendo per esempio di bypassare il
canale dei broker, che finora sono stati gli intermediari prediletti in questo mercato, negoziando direttamente
con le compagnie di assicurazione», osserva Fabio Carniol, country leader di Towers Watson e
amministratore delegato di Towers Watson Italia, «e non mancano neppure casi di società che stanno
studiando forme di autoassicurazioni, che nelle grandi aziende americane sono ormai le più diffuse». Quel
che appare certo è che il mercato dei piani sanitari aziendali sia destinato a espandersi. Non solo perché la
sanità pubblica è una coperta sempre più corta e meno calda, ma anche perché proprio i piani di assistenza
sanitaria sono considerati essenziali nella politica di miglioramento del benessere e della produttività dalle
stesse aziende che si stanno preparando sempre di più a rispondere a questa domanda. D'altronde è ormai
evidente che il benessere e la salute dei dipendenti ha effetti direttamente proporzionali sulla produttività.
Dalla stessa indagine di Tower Watson realizzata intervistando 892 aziende mondiali, di cui 65 in Italia,
emerge che il 46% delle imprese italiane ha già messo a punto una politica di assistenza sanitaria e di
gestione del benessere interno all'azienda, da realizzare entro i prossimi cinque anni. E un altro 38% delle
società contattate da Towers Watson ha dichiarato di non aver ancora realizzato alcuna politica, ma che sta
già pianificando di adottarne una entro il prossimo biennio. Insomma, le aziende sono in pieno fermento su
questo fronte e il mondo degli employee benefit sembra essere alla vigilia di una grande rivoluzione. A questo
punto bisognerà però capire quanto le compagnie di assicurazione riusciranno a rispondere a questa
richiesta, e con quale profittabilità. «Le assicurazioni si stanno attrezzando, e ci sono ampi spazi
d'innovazione, ma finora l'offerta è stata poco personalizzata, anche a causa anche dell'intermediazione dei
broker», osserva Carniol. «Non ci sono, per esempio, polizze che premiano con costi più contenuti l'impegno
delle aziende a investire sulla salute dei propri dipendenti». Eppure il 24% delle imprese italiane intervistate
da Towers Watson ha previsto per esempio un check up biometrico per i propri dipendenti, per conoscere
indice di massa corporea, pressione o colesterolo. Un altro 16% ha pianificato questi esami preventivi per il
2014 e l'11% li ha messi in cantiere per il 2015-2016. Mentre il 52% delle imprese contattate ha lanciato
programmi di check un di prevenzione, per esempio per visite urologiche o mammografiche. Anche se c'è da
aggiungere che i tassi di partecipazione dei dipendenti sono ancora limitati, pari per esempio solo al 35% nel
caso dei check up di prevenzione. «Per riuscire ad avere agevolazioni sulle coperture sanitarie alcune
imprese più virtuose sul fronte della prevenzione dei dipendenti stanno cercando di creare un rapporto diretto
con le assicurazioni e questo potrebbe colpire i grandi broker che finora sono stati gli intermediari di questo
mercato», osserva il manager, «ma ci sono sempre più imprese e fondi che valutano l'ipotesi del passaggio
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alla forma autoassicurata». Un modello che negli Stati Uniti, mercato decisamente più avanzato in tema di
employee benefit, sembra oramai dominare, specie tra le grandi aziende. Più del 90% delle imprese con oltre
5 mila dipendenti l'anno scorso aveva scelto forme di autoassicurazione, percentuale che nel 1999 era
appena superiore al 60%. Ma anche l'80% di quelle che hanno un numero di dipendenti compreso tra mille e
5 mila ha optato per l'autoassicurazione, contro il 60% del 1999. Stessa tendenza nel Regno Unito. Il modello
autoassicurato, comunque, è già oggi quello prevalente in Italia, per le forme di assistenza sanitaria collettiva,
con il 23% dei fondi sanitari e delle polizze collettive assicurate, a dispetto del 37% dei fondi sanitari
integrativi che sono invece autogestiti. Il mercato intermediato, che vale oggi circa 3,3 miliardi,è formato poi
per il 30% dalle polizze individuali e per il 10% da mutue autogestite. Un modello, quest'ultimo, che potrebbe
essere riscoperto dalle imprese. «Ci sono grandi aziende che hanno scelto questa forma, come Fincantieri
che ha aderito alla Mutua Cesare Pozzo», conclude Carniol, «e ci sono aziende che stanno studiando
progetti per mettersi insieme e creare una massa critica sufficiente al lancio di una nuova mutua». Quelle
forme di assistenza sanitaria che dominavano in Italia 40 anni fa, e che per anni avevano garantito la cura
della salute degli italiani, potrebbero vivere insomma una seconda giovinezza. (riproduzione riservata)
IN EUROPA L'ITALIA HA UN INCREMENTO COSTI SUPERIORE AGLI ALTRI PAESI i costi delle
assicurazioni sanitarie - Dati al lordo dell'inflazione Fonte: Towerswatson.com GRAFICA MF-MILANO
FINANZA ITALIA REGNO UNITO EUROPA SPAGNA GERMANIA FRANCIA 6,0% 5,4% 5,3% 2,9% 2,3%
2,2% 6,2% 5,1% 5,2% 2,9% 3,1% 2,7% 7,2% 6,1% 5,4% 3,0% 3,0% 2,3% 2012 2013 2014 0 1 2 3 4 5 6 7 8
Foto: Fabio Carniol
27/09/2014
La Notizia Giornale
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Stress e paure al centro del Festival della Salute Prima regola: un uso critico dei social network
elena de blasi
Migliorare la formazione, aiutare i giovani a non cadere nel bullismo o a emulare fenomeni che dilagano su
internet. Passare in sostanza anche con i nostri ragazzi da una cultura dell'emergenza a una cultura della
prevenzione come proposta pedagogica, spingendoli a sviluppare le loro competenze, la capacità di giudizio
e la ricerca dello stile di vita desiderato. La VII edizione del Festival della Salute che animerà fino a domani il
Centro Congressi Principe di Piemonte e la Passeggiata Lungomare di Viareggio, ideato e organizzato da
Goodlink, sta affrontando queste tematiche con al centro quest'anno l'educazione alla prevenzione e ai sani
modi di vivere proprio dei giovani. PATOLOGIE POCO VIRTUALI Le influenze ambientali, sociali ed
economiche che condizionano i comportamenti determinano infatti seri fattori di rischio. Una regolare attività
fisica e un'alimentazione equilibrata non sono solo strumenti di prevenzione di molte patologie ma
contribuiscono in modo sifnificativo a ridurre il rischio di sviluppare atteggiamenti violenti, favoriscono lo
sviluppo dell'autostima e facilitano la gestione dell'ansia nelle situazioni stressanti. Tutto questo però va
spiegato ai gio vani e i ragazzi che partecipano al Festival lo stanno scoprendo, insieme all'importanza di un
uso critico, attivo e creativo dei social media. Videogame online, chat, social network, di cui Facebook è il re
indiscusso, si stanno trasformando sempre più in ambienti di rappresentazione di un mondo parallelo in cui
rifugiarsi, essere qualcun altro senza alcun timore per il valore dei gesti che si compiono nella vita reale. Una
second life che deresponsabilizza e spinge molti ragazzi a compiere inconsapevolmente atti anche gravi.
NUOVI MONDI Anche così si prende atto dei profondi cambiamenti che hanno coinvolto il mondo della sanità
negli ultimi anni, modificando scelte e modelli organizzativi degli interventi sanitari. A questo si de dica il
Festival della Salute di Viareggio, con oltre 2.000 mq di tensostrutture appositamente montate attorno al
Centro Congressi, 80 incontri, eventi sportivi e spettacoli. I convegni stanno coinvolgendo più di 200 relatori,
esperti, divulgatori e personaggi dello spettacolo e dello sport. Oltre dieci mila i giovani studenti già
intervenuti. A disposizione dei visitatori 60 espositori di prodotti ed editoria di settore e la possibilità di
eseguire screening e consulenze gratuite.
La sfida Quest'anno l'evento punta a fornire ai ragazzi strumenti per evitare e gestire gli atteggiamenti
violenti
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Ridurre web e giochi online Così si cura l'ansia dei giovani
27/09/2014
La Notizia Giornale
Pag. 14
L'ultima occasione è il Festival della Salute, ma il tema della prevenzione resta al centro di una rivoluzione
che stenta a decollare nel mondo della sanità. Soprattutto ai giovani, infatti, va spiegata l'importanza di
rivolgersi spontaneamente e periodicamente a chi può aiutarli a scoprire per tempo eventuali problemi di
salute. Di qui l'iniziativa del Festival, che all'interno di apposite sale attrezzate sta consentendo a migliaia di
persone di sottoporsi gratuitamente a screening e test medici. Non è necessaria alcuna prenotazione. Sono
più di quaranta gli screening e i test ai quali è possibile sottoporsi: da quello oculistico a quello posturale, dal
controllo odon toiatrico allo screening di prevenzione del tumore alla mammella. Solo nei primi due giorni
dell'evento sono stati già effettuati più di 5000 test. Uno sforzo reso possibile dalle Associazioni di
volontariato e dal personale sanitari della Asl 12 Versilia.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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screening gratuiti la prevenzione si impara da piccoli
27/09/2014
La Notizia Giornale
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Sono 800 i medicinali che restano introvabili L'industria preferisce venderli dove ricava di più
carola olMi
Dopo la denuncia presentata dal Presiden te di Federfarma Lazio franco caprino alla Procura della Repubbli
ca di Roma sulla carenza dei farmaci, a distanza di più di un anno, anche le associazioni dei consumatori
sembrano rendersi conto di una problematica così importante per la salute dei cittadini. Altroconsumo ha
deciso infatti di verificare i prodotti spesso irreperibili nel circuito distributivo, arrivando alla cifra di circa 800
farmaci ufficialmen te introvabili, molti dei quali di classe A e salvavita, e di indirizzare una segnalazione al
ministro Beatrice Lorenzin e al direttore generale dell'Aifa Luca Pani. LA VERIFICA Il fenomeno, secondo
Altroconsu mo, è complesso e molto più ampio di quanto le istituzioni non dicano. "Le cause di questa
difficoltà di ac cesso sono svariate e chiamano in causa i diversi attori della filiera del farmaco. Che, però,
stanno dando vita al solito scaricabarile" riferisce l'agenzia HelpConsumatori. "I gros sisti accusano le case
farmaceutiche di favorire la produzione dei loro farmaci negli stati con mercati più redditizi, a danno della
produzione nel nostro Paese. Le aziende farmaceuti che, a loro volta, accusano i distributori all'ingrosso,
sempre più dediti al business dell'esportazione parallela: esportano farmaci dall'Italia, dove mediamente i
prezzi dei farmaci di classe A sono più bassi, in Paesi dove i prezzi degli stessi medicinali sono più alti". Il
problema è che l'esportazione parallela è un'attività del tutto legale in Europa e sfiora i 5 miliardi e mezzo di
euro. "Questa pratica, però, mina il diritto alle cure dei cittadini residenti nei Paesi da cui i farmaci fug gono scrive Altroconsumo -. E non va dimenticato il campo dei traffici illeciti: capita, infatti, che in seguito a una
falsificazione dei documenti, i farmaci vengano reintrodotti nella catena distributiva di altri Paesi europei".
LORENZIN Per arginare il fe nomeno, il ministero della Salute ha emanato a giugno scorso un provvedimento
che impone ai distributori che esportano di garantire comunque un assortimento permanente di medicinali.
Ma il pro blema resta. Così, dopo aver raccolto 170 testimonianze da parte di cittadini Altroconsumo ha
segnalato 53 me dicinali non inclusi nella lista stilata dall'Aifa e ha chiesto chiarimenti sul la maggiorazione
del prezzo di alcuni farmaci, ricomparsi sugli scaffali con prezzi 10-12 volte più alti.
La denunciaFederfarma Lazio aveva attivato la Procura di Roma Ma Altroconsumo adesso certifica che nulla
è cambiato
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Farmaci dirottati all'estero L'emergenza non ha fine
27/09/2014
La Notizia Giornale
Pag. 15
L'allarme dei pediatri. Troppe favole metropolitane sugli effetti collaterali
alessandra fassari
Quattro genitori su dieci temono i vaccini. In particolare, il 23% ha paura degli effetti collatera li immediati,
come febbre o reazioni allergiche e il 18% delle conseguenze successive, come l'autismo o malattie
autoimmuni, nonostante per il mondo scientifico e l'Organizzazione mondia le della sanità non esista alcuna
connessione. Il risultato è che solo uno su due fa vaccinare il figlio per lo pneu mococco, uno su tre per il
meningococco, il 18% sceglie l'anti-varicella, il 10% l'antinfluenzale o l'anti-Hpv. DISINFORMAZIONE I dati,
che denotano la pericolosa diffusione di timori originati da una sostanziale condizione di disinformazione,
emergono da un'indagine dell'Osservatorio Paidòss, condotta su 350 fra pediatri e genitori e presentata
durante il primo Forum Internazionale dell'infanzia, dell'adolescenza e della famiglia, in corso a Napoli. La
ricerca, della quale riferisce un lancio Ansa , svela che le famiglie temono le malattie, ma solo una su due sa
che esiste un vaccino per l'epatite A, una su cinque che esiste quello per il meningococco C. Nel 90% dei
casi si informano sul web ma il 30% non sanno che esistono siti istituzionali dedicati. CONSIGLI
INASCOLTATI "Tra i primi risultati nei motori di ricerca dominano leggende antivaccino. Il dottor internet è il
peggior nemico", ha spiegato Giuseppe Mele , presidente Paidòss. Eppure 9 pediatri di famiglia su 1o li
raccomandano. Restando però molto spesso inascoltati.
Dottor Internet Praticamente tutti i medici di famiglia li raccomandano ma le famiglie si fanno ingannare dal
web e rinunciano
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Vaccini, ne hanno paura quattro genitori su dieci
27/09/2014
Osservatore Romano
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(tiratura:60000)
Ebola minaccia per la sicurezza mondiale
F REETOWN , 26. Oltre duecento morti al giorno. Il virus dell'ebola dilaga nell'Africa occidentale e, finora,
nessuna delle misure messe in campo è riuscita frenarne la diffusione. «C'è il rischio di una catastrofe
umanitaria», ha avvertito ieri il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, intervenendo a un incontro alle
Nazioni Unite sulla diffusione del virus, mentre i presidenti di Liberia e Sierra Leone hanno definito l'epidemia
una minaccia peggiore del terrorismo. L'ultimo bilancio dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha
confermato che l'epidemia è di base contenuta in Nigeria e Senegal, mentre resta estremamente letale in
Sierra Leone, Liberia e Guinea. In Liberia, la presidente, Ellen Johnson Sirleaf, ha invitato il mondo a fare di
più, sottolineando che il Paese non può sconfiggere da solo il virus. Molti malati muoiono in casa per la
carenza di letti nei centri di cura, contagiando così i familiari, vicini e altre persone. Nelle peggiori stime degli
esperti, Liberia e Sierra Leone possono arrivare ad affrontare quasi un milione e mezzo di casi entro la fine di
gennaio, pari a più del 10 per cento della loro popolazione. Riguardo a questa emergenza Obama ha
pronunciato parole forti: «Se l'epidemia non sarà fermata potrebbe esserci una catastrofe umanitaria nelle
aree più colpite e in un'era in cui le crisi regionali possono rapidamente diventare minacce globali. Fermare
l'ebola è interesse del mondo intero, è una minaccia alla sicurezza regionale e globale». E nel ribadire il
messaggio lanciato in questi giorni dall'Onu, i ministri degli Esteri del G 7 hanno chiesto che i Paesi dell'Africa
occidentale colpiti dall'epidemia dell'ebola non rimangano isolati. All'incontro ha partecipato anche il
segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che ha pronunciato parole molto dure: «Ebola uccide oltre
duecento persone al giorno, due terzi delle quali donne», ha precisato, rendendo poi omaggio ai trecento
operatori sanitari morti a causa del virus. In alcuni casi, comunque, i programmi locali stanno portando
risultati promettenti. A New York è intervenuta anche Joanne Liu, presidente internazionale di Medici senza
frontiere. Nel suo discorso ha detto che «le promesse non si sono ancora concretizzate. I malati sono
disperati, le loro famiglie e chi si prende cura di loro sono arrabbiati, gli operatori umanitari sono esausti.
Mantenere la qualità delle cure è una sfida immensa». «I tassi di contagio raddoppiano ogni tre settimane ha aggiunto - mentre paura e panico si stanno diffondendo rapidamente. Un numero crescente di persone sta
morendo per altre malattie come la malaria a causa del collasso dei sistemi sanitari e senza l'aiuto
internazionale andremo molto al di là delle peggiori previsioni». «Oggi - ha concluso - l'ebola sta vincendo».
La Banca mondiale - che ieri ha stanziato ulteriori centosettanta milioni di dollari - sostiene che l'impatto
economico dell'epidemia potrebbe crescere di otto volte, più per la paura del contagio che per la malattia
stessa. Sarebbe proprio la paura la causa principale dell'a r re s t o dell'economia nei Paesi maggiormente
colpiti dal virus.
Foto: Un uomo nel centro di Monrovia (Afp)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Obama e Ban Ki-moon sottolineano i pericoli dell'epidemia
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Gente - N.40 - 7 ottobre 2014
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S.O.S. unghie occhio allo smalto
MANICURE E CosMEtICI tRoppo AggREssIvI possoNo dANNEggIARlE. sE CAMbIANo ColoRE o sI
INdEbolIsCoNo, fARMACI spECIfICI E bAgNI dI ACqUA E bICARboNAto CoNtRAstANo lE MICosI
Paola Occhipinti
Mani in primo piano. La moda vuole unghie perfette e per averle le italiane si sottopongono a continui trattamenti estetici, spesso aggressivi, che a volte lasciano il segno e richiedono l'intervento di un medico
specialistico. «Negli ultimi tre anni c'è stato un aumento del 75% della richiesta di visite dermatologiche per
problemi alle unghie», spiega il dottor Antonino Di Pietro, direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita Cutis di
Milano, che al suo interno ha per l'appunto aperto il primo Ambulatorio per il Benessere e la Cura delle
Unghie ( www.istitutodermoclinico.com ). «Le patologie dell'unghia sono in gran parte dovute a manicure
casalinghe aggressive, all'utilizzo di prodotti poco affini con la superficie ungueale ma anche a malattie
ereditarie, all'anemia e all'utilizzo di farmaci che possono interferire con la loro salute. Ma la ricostruzione
delle unghie in gel o acrilico, presa d'assalto da donne di tutte le età, non è da condannare in assoluto»,
precisa l'esperto. «Certo è che una persona con le unghie deboli non potrà avere giovamento da questo
trattamento». In questo campo però, l'utilizzo di prodotti di qualità e il metodo di applicazione sono condizioni
indispensabili per salvaguardare la salute delle unghie. «Il primo elemento che il cliente ha a disposizione per
verificare se un centro lavora bene è quello di accertarsi che l'operatrice abbia un diploma che attesti
l'idoneità alla professione, rilasciato dalle aziende del mercato delle unghie», spiega Libera Ciccomascolo,
presidente Uninail. «Un altro indizio per verificarne la qualità è che il centro utilizzi prodotti dello stesso
marchio, essendo formulati per lavorare in sinergia». «Una volta interrotto il trattamento, se l'unghia dovesse
essere molto sottile, allora è bene fare una pausa di un paio di mesi prima di ricominciare», continua Di
Pietro. «Anche la manicure fai-da-te deve rispettare la fisiologia dell'unghia e ciò che le sta intorno. Spesso
infatti, un taglietto può essere il terreno per la comparsa di funghi e batteri che vanno trattati tempestivamente
per non peggiorare la situazione. In genere un segnale premonitore è l'alterazione dell'unghia nel colore e
nella forma: se sono gialle, frastagliate o biancastre vuol dire che qualcosa non va. La cura per debellare un
fungo può essere anche molto lunga perché la micosi crea una barriera contro pomate e lozioni. L'ammollo
quotidiano in acqua e bicarbonato è utile per contrastare la crescita del fungo, ma spesso non è sufficiente e
perciò bisogna prescrivere farmaci a base di terbifanina o itraconazolo. In ogni caso occorre rivolgersi allo
specialista prima di intraprendere qualsiasi tipo di cura farmacologica». Se invece si tratta di unghie stressate
da agenti esterni e cosmetici, allora è utile una cura rinforzante cercando di evitare gli smalti, a meno che non
siano di tipo curativo per ricompattare lo strato corneo. «Anche l'olio di mandorle o una crema nutriente da
massaggiare intorno all'unghia (sulle cuticole) servono a stimolare la circolazione sanguigna», spiega Di
Pietro. «Ricordate che quando tagliate le unghie la lunghezza deve essere limitata al polpastrello per non
esporle a possibili urti esterni e per regolarle meglio scegliere la lima di cartone al posto di quella in metallo
che risulta più aggressiva. Infine, per rimuovere l'indurente, meglio utilizzare un solvente povero di acetone
(che disidrata le unghie e le rende più fragili). Anche l'assunzione di integratori a base di aminoacidi solforati
è utile, a patto che siano assunti senza interruzione per almeno un paio di mesi. Insomma, controllare
l'aspetto è importante: in condizioni normali l'unghia deve essere forte, lucida e leggermente elastica. Se
invece è alterata, allora è opportuno fare una visita dallo specialista per un controllo». l
MEGLIO LA LIMA DI CARTONE Pedicure e manicure casalinghe devono essere delicate. Per regolare le
unghie di mani e piedi, le limette di cartone sono l'ideale. Quelle di ferro a lungo andare intaccano la
cheratina e compromettono la salute dell'unghia.
ora che arriva il freddo
scarpe comode e igiene salvano i piedi Non solo tacchi alti: i problemi ai piedi e alle unghie sono spesso
provocati anche dalle calzature chiuse e basse. Se sono strette, infatti, le dita si ritrovano in poco spazio e le
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le visite dermatologiche sono aumentate del 75% salute
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Gente - N.40 - 7 ottobre 2014
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unghie rischiano di incarnirsi. Inoltre capita che in inverno, più che d'estate, l'igiene sia più carente e ciò
predispone al rischio di micosi e infezioni. La pulizia e la lunghezza delle unghie diventa perciò fondamentale.
Per accorciarle è bene seguire la linea dell'unghia con un tronchesino, senza tagliare troppo vicino alla pelle
e senza lasciare punte che possono incarnirsi. Quanto ai piedi, se rinchiusi tutto il giorno nelle calzature in
gomma sono a rischio micosi. I piedi sudati e bagnati possono essere bersaglio della Tinea Pedis, l'infezione
più conosciuta e contagiosa. I segnali sono eritema, desquamazione tra le dita, ispessimento cutaneo. Se
capita, si deve intervenire con prodotti antifungini da acquistare in farmacia e da applicare sul piede, nei
calzini e nelle scarpe.
Foto: evitate l'acetOne le unghie laccate sono belle, ma per rimuovere lo smalto utilizzate solventi poveri di
acetone, che le disidrata e indebolisce.
Foto: QuANDO SI SfALDANO, SONO uTILI GLI IMPACChI DI OLIO DI MANDORLE
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Viver Sani e Belli - N.40 - 3 ottobre 2014
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make app
Le tonalità sono quelle di tendenza, i xprodotti anche. E l'interpretazione che cambia in base alla situazione.
Per un trucco che valorizza e fa sentire sempre a proprio agio
Servizio di Alberta Mascherpa.
untuali come ad ogni stagione, dalle passerelle arrivano le nuove tendenze per il make up. Quelle per
l'autunno parlano di labbra dai colori pieni, di palpebre che dal rosa baby passano al blu metallizzato, di
zigomi accesi da fard setosi. E come sempre la moda suggerisce e le donne interpretano: tra le nuove
proposte si possono trovare quelle che meglio si addicono al proprio modo di essere e alle diverse occasioni.
Per essere perfette sempre, da mattina a sera. Gli effetti sono delicati, i colori tenui, le sfumature morbide per
arare un insieme che suggerisce elegtiuza e professionalità. Non si vede eppure c'è. È discreto ma fa la
differenza. Il trucco della donna impegnata punta sulla trasparenza e sulla raffinatezza per dare luce al viso,
eleganza ai tratti. * Nulla è lasciato al caso. Anzi: il make up punta sulla perfezione, fino nei minimi particolari:
sul viso una BB uniforma e da colore in leggerezza, senza appesantire e fare macchia, mentre mascara e
matite specifiche definiscono con precisione le sopracciglia per creare una cornice raffinata allo sguardo. *
Nella palette autunnale, la scelta cade sui toni più caldi e naturali della terra per vestire con discrezione le
palpebre, il rosa delicato per accendere di luce le guance e le labbra, il marrone e il corallo per impreziosire le
unghie. 1. Smalto Faby Nature Peau D'Ange Faoy Contiene I T O di ingredienti di origine vegetale ricovati
dallo lavorazione di mais, legno e cotone senza derivati del petrolio (profumeria e centri estetici, €17). 2. BB
Perfect Creant Staminal Cells CoìiìSiur Minimizza le imperfezioni, illumina, uniforma. Con cellule staminali di
uva rossa (centri estetici, 50 mi, € 32). Perfezionatore Effetto Bonne Mine Tre polveri in nuance da mixare o
usare da sole, come cipria levigante, ombretto, illuminatore per occhi, zigomi e décolleté (profumeria, i
29,80,1imited edition). 4. Rouge Artist Intense Bois de Roise Clair Saline In un tono che richiama il colore del
legno rosato, ha una formula che assicura comfort e tenuta (da Sephora, i 24,50). 5. Silicium n° 36 Marron
Glacé 6. Ombre Matte n° 06 Earth Ckuins Al tatto è una crema morbida, che si trasforma sulle palpebre in
una polvere fine e omogenea (profumeria, i 20). 7, Chubby Stick Cheek Colour Balm Amp'd up Apple Gmkjue
Un blush in crema dal tocco rosato che risveglia gualsiasi tonalità di incarnato. Si passa lo stick sulle guance
e si sfuma con le dita o il pennello (profumeria, € 27). 8, Eyebrow Perfect 2ml Pentii n° 01 Deborah Milano
Con la punta sottile dalla consistenza scorrevole riempie il sopracciglio, con quella grossa dal finish mat
illumina (grande distribuzione, € 7,90). 9. Long Last Lipstick Lustrous È cremoso e delicato sulle labbra,
lascia un colore pieno che non si dissolve, non sfuma e non secco (profumeria, € 23,50). 10. Artist Shadow
Eye Shadow Metal Gun h k ha Dallo linea di ombretti Artist collection ad alta concentratone di pigmenti, la
nuance classica ed elegante (Sephora, € 25,50). 11. Browdrama Dark Brown Regala un colore luminoso a
lunga durata: il filtro solare lo protegge. Con silicio rinforzante (farmacia, i 12). Un mascara per sopracciglia in
gel che le mette in ordine e le definisce senza grumi (grande distribuzione, € 9,99). 12, Vamp! Cream
Eyeshadow n^OOl Gold Pupa Regala un colore scintillante che illumina lo sguardo: soffice e confortevole,
rimane uniforme. Facile da applicare con le dita (profumeria, £11,70). Creatività senza eccessi, con un tocco
di colore che vivacizza il viso, regalando vitalità a tutto l'insieme. Via libera alla fantasia. Sulle laobra si
possono osare effetti olografici e metallizzati regalati da gloss scintillanti che danno volume. * Gli occhi
puntano sui due toni vedette dell'estate, che si riconfermano per l'autunno: il verde in tutte le versioni fino a
quella "acida", s il blu dal cobalto al navy, meglio se con un tocco ultra-shine. Questi colori si possono
scegliere per Peyeliner: il blu e perfetto © per sottolineare gli occhi con vivacità, senza eccessi. *
Immancabile è il mascara che allunga e da profondità, mentre per il viso non può mancare il fondotinta, che
compatta e il blush che risveglia l'incarnato. 1. Lobo Led Lipgloss Choru 3. Nail Lacquer Mango Dorat Perlai
Kik La texture in gel dona uno brillantezz laccato: speciali resine assicurati aderenza e tenuta del colore, il
citra rinforza e protegge le unghie (negozi monomarca, i 2,90), 7. Baby lips Elettro Strik aRos Maybelline New
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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belezza focus
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Yor., Un tocco di rosa e un goloso gusto di 8. Vamp! Gel Liner 004 Elettri Con una solo passata rende le
ciglic Lo specchietto incorporato su cui si riflett lo bocca illuminata dalla luce emessa da led incluso nel tappo
permette di colorar le labbro in ogni situozion (farmacia, € 19,50,. 2. Glam Blush Sweet Berrie U Uno delicata
sfumatura che richiamo frutti di bosco per un colorito naturale una pelle vellutata, dall'aspetto uniform e
compatto (centri estetici e saloni, i 27). 4. Lip Gloss Effect n° 02 Jeweh in a Botth Essena Le labbra non
passano inosservate grazii ai sorprendenti effetti metallici i olografici regalati da questo gloss do pigmenti
superbrillonti (grondi distribuzione, f 3.19! Con vitamina E e oli di jojoba e cotone idratanti e protettivi, si usa
come kojal i eyeliner e anche come ombretto di sfumare con il comodo opplicoton (profumeria, 1 13,60) 6.
Ombretto 24 Ore Silkn°)( Luminous Greei Debomh Milani Con pigmenti puri e perle per un color intenso, si
usa asciutto per un finis luminoso, bagnato per un risultai metallico (grande distribuzione, i 7,99! i in gel
dall'applicazione I e moderabile a piacere: l'altissimo concentrazione di pigmenti assicuro un tratto pieno,
impeccabile o lungc (profumeria, € 14,90). 9. Perfettionist Youth-lnfusing Makeup SPF 25 Desert Beige Estée
Lauaei Fluido, impalpabile e dalla coperture perfetta, grazie olio tecnologia ontietò del siero perfectionist
idrato, riempie, levigo e rimodello (profumeria, i 55). 10. Mascara High Definition L'eleganza del nero,
l'intensità del viola e la sensualità del rosso per conquistare con una femminilità che non lascia nulla al caso.
Il make up più raffinato e sexy punta sullo sguardo. Gli ombretti in crema sono ideali per realizzare uno
smoky eyes sofisticato, che mette in primo piano gli occhi. * In alternativa, può bastare un tratto di eyeliner
che la tendenza impone spesso, perfettamente definito, a delineare con precisione la forma dell'occhio. *
Immancabile il mascara che definisce, allunga e volumizza per aggiungere mistero. * Fondotinta e correttore
regalano un incarnato impeccabile, mentre una polvere scintillante aggiunge una nota di luce che sottolinea i
tratti. * Da non scordare sulle labbra il tocco glamour di un rossetto rosso o, in alternativa, di uno viola, da
stendere dopo aver disegnato il contorno della labbra con la matita per evitare sbavature. : '"V W, Metal Glam
n° 18 Choco Chic More&More Blush n° 62 10. LedNail Polisti Damsonite ' Lash Princess Mascara Effetto
Volumizzante Lo consistenza delicata od otto coprenzo tegola alle palpebre un colore doi bagliori metallici
(grande distribuzione, £ 3,19). Impalpabile, lascia sulle guance un colore discreto e fresco e scolpisce i tratti,
risvegliando la luminosità dell'incarnato (negozi monomarca, £ 27,90). Chubby Stick Moisturizing Lip Colour
Baiiti Voluptuous Violet Veste le labbra con un tocco di colore dalla raffinata lucentezza. Nella formula mango
e burro di karitè (profumeria, £ 20). NovalipDuon"198Rouge Mat Le II cuore del colore cela Lha, glicerina e
pantenolo per nutrire, il polmero filmogeno fissa il colore (farmacia, €17,20). 5. Lipliner n° 14 Femme Fatale
La mina morbida assicura un contorno preciso e labbra disegnate pronte a ricevere il rossetto (grande
distribuzione, £ 1,29). 6.3inl Kaiat Divine Violet Deborah Milano Dentro l'occhio per un look intenso, come
eyeliner e sfumato sullo palpebra per lo smoky eyes (grande distribuzione, £9,90). / Golden Infusion n° 001
Pink Gold Pupa Una polvere setosa, ricca di perle per un effetto di luce che esalta i tratti. Con un delicato
profumo (profumeria, € 16,90). 8. Vamp! Cream Eyeshadow n° 002 Deep Purple Pupa Un viola metallico, dal
colore pieno con perle e pigmenti scintillanti. Formula in crema dafa stesura impeccabile (profumeria,
£11,70). 9. Multiplay Matita Occhi Triplo Uso n. 64 Ha una formula scorrevole e un triplice uso: come kajal da
profondità, come eyeliner delinea l'occhio, come ombretto colora le palpebre (profumeria, € 13,60).
Garantisce un'applicazione impeccabile anche steso al buio grazie alla luce a led incorporata nel tappo.
Formula delicata, tenuta ottimale (farmacia, € 14,50). Vi Fondotinta + Correttore Duo Perfezione Totale Due
prodotti in uno: nel tubo c'è il fondotinta con attivi puri che illumina e si prende cura della pelle, nella capsula il
correttore (profumeria, £ 33). La forma sinuosa dello scovolino pettina e separa ogni ciglia, regalando volume
estremo (grande distribuzione, £ 4,19). colistar maybelline LABA KIKA ESSENCE PUPA DEBORAH
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CREMA PER IL CORPO AMICA PER LA PELLE
La scelta merita attenzione: il prodotto di trattamento migliore è quello che risponde ai bisogni specifici della
propria cute, centrando l'obiettivo con una formulazione, una consistenza, persino una profumazione su
misura
Servizio di Albena Mascherpa.
E SI SQUAMA Crema Corpo Idratazione Intensa a tripla azione erboristeria, 200 mi, € 23. L'acido ialuronico,
ìnaturalmente presente nella pelle, è prezioso per preservarne l'idratazione e il turgore. Il massimo
dell'efficacia rigenerante si ottiene con un cosmetico che lo impiega nelle sue tre forme disponibili, a basso,
medio e alto peso molecolare, perché possa lavorare a tutti i livelli, dalla superficie cutanea, fino in profondità.
Talasso Burro Corpo , farmacia, 25tf mi, €32. La consistenza ricca di un burro per il corpo è particolarmente
adatta a restituire alla cute secca il nutrimento che le manca. I burri vegetali che lo compongono, di karité,
pesca e capuacu, fondono a contatto con il calore della pelle, penetrando a fondo per riparare le screpolature
e restituire compattezza e morbidezza anche alle zone più ruvide. Velvet Effect - , prendeteci distribuzione,
220 mi, 17,99. A volte ci si dimentica di usare un trattamento per il corpo. La pelle protesta e a poco a poco
diventa sempre più secca. Il modo migliore per ricordarsene è puntare su un prodotto capace di conquistare
con la sua consistenza soffice, che si assorbe in un attimo senza lunghi massaggi, il suo profumo delicato e,
naturalmente, la sua formula ricca, idratante e rigenerante. Ne è ruvida E SPESSA "A L'olio è il migliore
alleato. Altamente nutritivo, senza essere grasso, apporta alla pelle i lipidi che servono per rigenerarla a
fondo evitando screpolature. Tanti i suoi usi: si mette nel bagno, si usa per un rilassante massaggio e si
applica sulla pelle umida dalla doccia per un gesto nutriente quando si va di fretta. Olio Corpo Elosticizzante
Idra Riparatore - , grande distribuzione, 250 mi, € 7,50. * La crema va usata come se fosse un impacco,
mettendola in dose generosa su tutto il corpo, senza trascurare nessun punto: la pelle che manca di
nutrimento la assorbe subito, ritrovando così la sua naturale compattezza. La formula ideale? Un concentrato
di oli essenziali e principi attivi nutrienti, ad azione restitutiva e ammorbidente. Crema Fluida Avvolgente con
crema di pistacchio e magnolia - , grande distribuzione, 250 mi, € 4,85. Crème Fondante Combat Celi Crema
Tonificante Erboristeria Magoni::',;--, erboristeria,' 150 mi, T " " Raffermissante - ime Boéy, farmacia, 200 mi,
€ 39. * Idratare e nutrire a fondo con acido ialuronico, pantenolo, oli e burri vegetali, restano i gesti
imprescindibili per preservare l'elasticità e la compattezza della cute. Utile anche incrementare la respirazione
delle cellule con glicoproteine di origine vegetale, in modo da offrire più ossigeno e nutrimento i
all'epidermide. § * II desiderio è avere subito un profilo più definito. A questo servono principi attivi
dall'immediato effetto lifting, come la mimosa e gli zuccheri dì avena. E fondamentale anche l'azione
rassodante a lunga durata assicurata da sostanze come i fiocchi di segale e la kigelia africana, che rinforzano
la struttura della cute. * Le smagliature sono un problema tipico della gravidanza, ma non solo, visto che
anche le diete drastiche e le attività fisiche troppo intense possono provocarle. La migliore soluzione è
prevenirle con l'impiego di un trattamento specifico: gli oli naturali sono particolarmente efficaci nel mantenere
la compattezza della pelle, evitando che si strappi. Bio-Oil - Bio-Oil, farmacia, 125 mi, € 19,95.
E INVECCHIATA * Gli antiossidanti contrastano i radicali liberi, molecole tossiche che innescano il processo
di invecchiamento della cute. Ne sono ricchi gli agrumi di Sicilia, che contengono anche alfa-idrossiacidi
preziosi per eliminare le cellule morte e risvegliare la luminosità della pelle. In più, hanno un profumo che
rivitalizza e da all'istante benessere. Oleo Latte Nutriente Anti-Età profumeria, 200 m|J= JJ§, Rilostil Siero
Riqenerante Body Gorr , farmacia, 200 mi, € 36,50. * Ha bisogno di un trattamento urto da usare solo o in
abbinamento ad altre formule per un'azione potenziata contro le insidie dell'età. Un siero è un
superconcentrato di principi attivi come la creatina e altre sostanze naturali in grado di attivare il metabolismo
cellulare rallentato dal tempo per dare nuova energia alla cute. * L'aloè è apprezzata per le sue proprietà
lenitive e addolcenti. Un gel che ne contiene l'estratto ad alta concentrazione è un prezioso Sos, che
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BEUATY SAPERNE DI PIU
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tampona le piccole irritazioni e i rossori, oltre ad apportare idratazione profonda, in modo che la pelle ritrovi
presto comfort e benessere. Dermo Gel Eco Biologico grande distribuzione, 150 mi, € 8,60 •* Risponde con
fastidio alla minima aggressione esterna. Ci vuole un prodotto delicato nella formula e nella consistenza con
principi attivi come l'estratto di rose, calmante. Anche gli altri ingredienti devono essere dolci, come gli oli
vegetali, che rafforzano la barriera protettiva della cute alzandone le difese. Lait Fondant Apaisant Rose Roger & Gallet, profumeria e farmacia, 200 mi, i 17.
Julienne Moore
«Mi piacciono i prodotti ecofriendly e bio: latte e miele sono tra i miei ingredienti preferiti» LAETITIA CASTA
«Creme con olio di oliva e mandorle rendono la pelle luminosa»
iodi rose una decisa calmante e ...orbidente, eale quando la pelle è irritata
26/09/2014
Viver Sani e Belli - N.40 - 3 ottobre 2014
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UN VISO TUTTO ACQUA...E MICELLE
Per togliere il trucco alla sera e purificare il viso al mattino. Delicatissima, è il prodotto ideale per una
detersione perfetta e rispettosa della pelle. Le numerose versioni, poi, rispondono a ogni esigenza
dì Alberta Mascherpa.
1. Acqua Mkellare Struccante Acqua alle Rose E composta per il 95% da ingredienti di origine naturale tra i
quali l'acqua disiato di rosa, tonificante (grande distribuzione, 200 mi, €5,99). 2. DermatoCleon Lozione
Struccante Mkellare 3 in 1 Eucerin Efficace sul trucco woterproof, elimino le impurità dalla pelle. Il complesso
Apg e glucodicerolo idratano (farmacia, 200 mi, €13). 4. Kariténatura Bio Acqua Mkellare Snuda de/Vor/fé
Senza profumo, purifica viso, occhi e labbra. Con burro di karitè liquido e vitamina E antiage (erboristeria e
farmacia, 250 mi, €9,90). 5. Acqua Mkellare Detergente Verna II suo punto ai forza è l'acqua virginiono,
prezioso per calmare piccole irritazioni e rossori (qrande distribuzione, 200 mi, €4,70). 3. Pureté Thermale
Struccante Mkellare 3 ini Viéy Ideale per le pelli sensibili, elimina il malte up e deterge con dolcezza. Con
provitamina B5 e acquo termale di Vichy, idrotanti (farmacia, 200 mi, €13,50). 6. Lichtena Equilydra % Acqua
Mkellare Giuliani Fresca e leggera, contiene acqua distillata di arancia amara e AR-GB11, brevetto
dall'attività lenitiva (farmacia, 200 mi, €13,50). 7. Sebo Vegetai Acqua Mkellare Purificante 2 in 1 Yves Rocher
Per le pelli miste e grasse, elimina sporco e sebo, toglie il trucco e tonifica (negozi monomorca, www.yvesrocher. it, 200 mi, €5,95). A cura MARIE ANGE CASTA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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bellezza BEUTY VIP
27/09/2014
Io e il mio Bambino - N.375 - ottobre 2014
Pag. 34
(diffusione:225319, tiratura:257504)
Farmaci per bambini: cè da fi darsi?
No agli allarmismi, sì a una maggiore consapevolezza sul giusto utilizzo
Francesca Capelli
1LAgenzia del farmaco (Aifa), in una campagna sulluso responsabile dei medicinali, sottolinea che solo il 50
per cento delle molecole è stato sperimentato per luso pediatrico. È un dato che deve preoccupare?
L'obiettivo della campagna in realtà è l'opposto. Vuole inviare alle famiglie il messaggio che i farmaci sono
sicuri se ci si af da al pediatra. Il fai da te va sempre evitato: anche in caso di problemi apparentemente
banali, mai usare con i nostri f gli una medicina che ha funzionato con noi, magari dimezzando la dose. Un
esempio: dare un antipiretico-analgesico come il nimesulide a un bambino, con una posologia inferiore a
quella dell'adulto, è un grave errore. La molecola, infatti, non viene prescritta in pediatria perché ha ef etti
collaterali importanti. Il pediatra prescriverà farmaci dall'azione equivalente, ma sicuri e studiati, come il
paracetamolo o l'ibuprofene. 2Si può però stare tranquilli sulla sicurezza dei farmaci non sperimentati sui
bambini? Molti dei farmaci usati in pediatria hanno alle spalle una lunga storia e sono molto conosciuti, anche
se all'epoca dell'entrata in commercio non era stata fatta, perché non ancora obbligatoria, la sperimentazione
classica in doppio cieco per l'uso pediatrico (cioè lo studio clinico in cui è coinvolto un gruppo che assume la
molecola e un altro che assume una sostanza priva di ef etti farmacologici o, nel caso di bambini, il
medicinale a un dosaggio dif erente o altra molecola già nota, e né lo sperimentatore né i soggetti
partecipanti sono a conoscenza dei trattamenti assegnati). La funzione del pediatra è proprio quella di
prescrivere le molecole più conosciute e studiate. Qualche esempio? Per un antibiotico come l'amoxicillina,
esistono studi sulle dosi ottimali per i bambini. Altri prodotti come la cetirizina (antistaminico) hanno alle spalle
letteratura medica basata su studi nell'infanzia, lo stesso si può dire per gli antiasmatici come il salbutamolo o
lo stesso cortisone. Se poi durante la somministrazione si hanno reazioni importanti o diverse da quelle
descritte nei foglietti illustrativi, il medico deve segnalarle ai servizi di farmacovigilanza. 3Allora quando si
parla di farmaci sperimentati sul bambino, a cosa si fa riferimento? A farmaci che sono stati sperimentati in
doppio cieco con gruppo di controllo, procedura obbligatoria in Europa solo dal 2007. Si tratta sempre di
molecole già approvate per gli adulti, con i quali si sono rivelate sicure ed ef caci. La sperimentazione sui
bimbi riguarda sempre la ricerca della posologia più corretta. GETTY IMAGES
Foto: Leo Venturelli pediatra di famiglia a Bergamo e Responsabile educazione alla salute della SIPPS
(Società Italiana Pediatria Preventiva e Sociale)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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TEMPO REALE / 3 domande a...
27/09/2014
Io e il mio Bambino - N.375 - ottobre 2014
Pag. 74
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Infuenza & C. gioca d'anticipo!
Obiettivo: rafforzare lorganismo dei piccoli in vista della stagione fredda e delle "immancabili" infezioni
Maria Cristina Valsecchi
L'estate è ormai un ricordo. È in arrivo la stagione fredda e, con l'apertura di asili nido e scuole dell'infanzia,
tornano a circolare come ogni anno raf reddori, infezioni gastrointestinali, inf uenza e forme parainf uenzali.
Ecco perché diventa davvero molto importante preparare al meglio i nostri piccoli, raf orzando il loro
organismo e le loro difese immunitarie grazie ai preziosi consigli degli esperti. L'obiettivo? Af rontare un
autunno e un inverno sereni. PRIMO: DIETA BILANCIATA, MOTO E TANTA NANNA "Alimentazione e stile di
vita sani sono le prime, essenziali condizioni per assicurare il benessere dei piccoli", dice Alberto Villani,
direttore del Servizio di Pediatria generale dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma, "La dieta deve essere
equilibrata e completa, ricca di frutta e verdura, che assicurano un buon apporto di vitamine e sali minerali".
Gianfranco Trapani, esperto di medicina integrata, suggerisce un'accortezza da osservare se un bambino sof
re frequentemente di otite e catarro. "A 3-4 anni di vita, dopo avere completato lo svezzamento, un consumo
eccessivo di latte stimola in modo esagerato la proliferazione cellulare e può favorire l'accumulo di muco nelle
alte vie respiratorie", spiega Trapani. "Ai piccoli soggetti a questi disturbi consiglio di berne in quantità
moderata e alternarlo con i latti vegetali. E, a tutti, di non pasteggiare a latte: non è una bevanda ma un
alimento completo, che incide sensibilmente sull'introito calorico". Nonostante l'arrivo del maltempo, i bambini
devono continuare a giocare all'aria aperta, a fare movimento, a esporsi ai raggi del sole, che inducono la
produzione di vitamina D. "Devono essere vestiti in modo tale da proteggerli dal freddo, ma senza
esagerare", prosegue Alberto Villani. "Inoltre, è importante che dormano un numero di ore adeguato alla loro
età e alle loro esigenze. Se al mattino si svegliano presto per andare all'asilo, non possono coricarsi tardi
tutte le sere. Seguire queste regole non impedirà loro di ammalarsi nel corso dell'anno, soprattutto se hanno
cominciato da poco a fare vita di comunità, ma il loro sistema immunitario afronterà con più efficacia le
inevitabili infezioni". ImmunostImolantI e IntegratorI: servono? "Gli immunostimolanti, come dice il nome, sono
prodotti che hanno la funzione di stimolare la risposta del sistema immunitario alle infezioni", spiega Susanna
Esposito, direttore dell'Unità di pediatria ad alta intensità di cura del Policlinico di Milano. "I prodotti in
commercio che vantano di rientrare in questa categoria sono tanti e si basano su diferenti meccanismi
d'azione. Allo stato attuale, due immunostimolanti per cui esistono valide dimostrazioni di efficacia in pediatria
sono l'OM-85 BV e il pidotimod. Possono trarne beneficio i bambini soggetti a un numero elevato di infezioni
nel corso dell'anno. Vanno somministrati per 10 giorni al mese, per 3-6 mesi consecutivi in autunno e inverno
su prescrizione del medico curante". Anche per quanto riguarda gli integratori eventualmente indicati, la
parola spetta al pediatra. " D iversi studi dimostrano l'utilità di un'integrazione per i bambini soggetti a infezioni
respiratorie ricorrenti, cioè quelli che hanno più di 6-8 episodi infettivi all'anno o 4 episodi all'anno localizzati
sempre nella stessa sede, per esempio 4 otiti medie acute o 4 bronchiti asmatiche", dice Susanna Esposito.
"In particolare, ci sono evidenze a favore di un'integrazione di vitamina D, zinco e lattoferrina. Sono deboli,
invece, le evidenze sull'utilità degli altri integratori, a meno che il bambino non abbia una specifica carenza,
nel qual caso spetta al pediatra prescrivere supplementi mirati dopo avere efettuato gli esami del caso.
Eviterei, invece, di medicalizzare i bimbi sani, quelli che hanno in media tre episodi infettivi all'anno. Per loro è
sufficiente una dieta equilibrata". antIbIotIcI: uno scudo per pochI La profilassi antibiotica consiste nella
somministrazione di antibiotici a basso dosaggio protratta nel tempo a scopo preventivo, per ridurre la
frequenza di infezioni batteriche ricorrenti, per esempio di otiti. una misura utile e consigliabile solo in
pochissimi casi selezionati per evitare l'incremento dell'antibiotico-resistenza", osserva Susanna Esposito. "E
a prescriverla deve essere uno specialista di una struttura di secondo livello". La maggior parte delle infezioni
respiratorie che colpiscono i più piccoli è di origine virale e non batterica. "Evidentemente la profilassi
antibiotica non è di alcun beneficio per queste patologie", puntualizza Villani. AntinfluenzAle: A chi è
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
40
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BENESSERE BEBÈ Prevenzione
27/09/2014
Io e il mio Bambino - N.375 - ottobre 2014
Pag. 74
(diffusione:225319, tiratura:257504)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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consigliAtA "Il vaccino antinfuenzale, disponibile negli ambulatori vaccinali e nelle farmacie di tutta Italia a
partire da ottobre, è raccomandato e oferto gratuitamente ad alcune categorie di persone a maggior rischio di
complicanze se contraggono l'infezione", spiega Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di
epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute. "Tra queste, i bambini a partire dai 6 mesi che sofrono
di patologie croniche e le donne in attesa al 2° e 3° trimestre di gravidanza". I bimbi sani sopra i 6 mesi
possono vaccinarsi a pagamento presso gli ambulatori o lo studio del pediatra, acquistando il vaccino in
farmacia. "Per loro non c'è raccomandazione perché non sono a maggior rischio di complicazioni, ma i
genitori, sentito il pediatra, possono decidere di vaccinarli lo stesso, per risparmiare loro un'infezione
fastidiosa e a tutta la famiglia il disagio organizzativo dovuto alla malattia", dice Villani. Quest'anno il vaccino
antinfuenzale prodotto dalle aziende, in accordo con le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità,
è identico a quello dell'anno scorso. "Questo perché i ceppi virali che si prevede circoleranno nella prossima
stagione infuenzale sono gli stessi del 2013-2014", spiega Salmaso. "Dato che la protezione immunitaria
conferita dalla vaccinazione antinfuenzale ha una durata limitata nel tempo, chi si è vaccinato l'anno scorso
deve comunque ripetere la vaccinazione se vuole prevenire il contagio anche nella prossima stagione". Ma
anche altre vaccinazioni proteggono i piccoli dalle infezioni stagionali. " L a vaccinazione anti-pneumococcica,
compresa nel calendario vaccinale nazionale, ha lo scopo primario di proteggere i bambini dal rischio di
meningite e sepsi, ma li difende anche da otiti, bronchiti e polmoniti", dice Susanna Esposito. "La
vaccinazione anti-rotavirus, poi, previene le più comuni infezioni gastrointestinali (vedi articolo a pag. 95).
Ritengo che sarebbe utile somministrarla a tutti i bimbi, ma in particolare a quelli nati prematuri. Il ciclo
vaccinale va completato entro i primi 6 mesi di vita". DEPOSITPHOTOS gettyimages
Consulenza di Alberto Villani direttore del Servizio di Pediatria generale e malattie infettive dellOspedale
Pediatrico Bambino Gesù di Roma Stefania Salmaso direttore del Centro nazionale di epidemiologia,
sorveglianza e promozione della salute Gianfranco Trapani pediatra di Sanremo, esperto di medicina
integrata e vicepresidente di SMB Italia Susanna Esposito direttore dellUnità di pediatria ad alta intensità di
cura del Policlinico di Milano e presidente dellAssociazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini
Immunologici
Uno stile di vita sano rafforza le difese dell'organismo
I probiotici giovano?
"c'è molto interesse della comunità scientifica sul microbiota, cioè sulla fora batterica e il suo ruolo nella
difesa dalle infezioni", osserva villani. "e sono in corso ricerche per valutare l'utilità della somministrazione di
specifici probiotici. tuttavia, per il momento non abbiamo dati chiari al riguardo. Di certo non fanno miracoli,
ma se abbinati a uno stile di vita sano e a un'alimentazione corretta possono aiutare. attenzione, però: in
commercio si trova una vasta varietà di prodotti, alcuni validi, altri meno. Anche se non c'è l'obbligo di ricetta
per il loro acquisto, è consigliabile che mamma e papà consultino il pediatra per avere un'indicazione precisa.
via libera, naturalmente, allo yogurt con fermenti vivi, che è un alimento salutare".
Un aiuto dalle piante
"Per raforzare il sistema immunitario si può somministrare tintura madre di echinacea o di uncaria tomentosa,
oppure macerato glicerinato di rosa canina, vitis vinifera o carpinus betulus", consiglia trapani. "in commercio
si trovano estratti idroenzimatici di queste piante che non contengono alcol. in alternativa, quelli a base di
alcol vanno diluiti in acqua tiepida e agitati per qualche minuto, per farli evaporare. è sempre opportuno
rivolgersi al pediatra di riferimento per avere un'indicazione su quale rimedio somministrare e sul dosaggio".
Cure termali "specifiche" "Possono giovare, a patto che siano mirate alle necessità del bimbo e prescritte
dal pediatra di riferimento", sostiene Alberto Villani. "esistono centri termali attrezzati per la cura dei piccoli,
che ofrono diversi trattamenti. È necessario individuare lo specifico trattamento adatto a seconda dei disturbi
di cui sofre il bambino". Le cure termali sono particolarmente utili per combattere le infiammazioni recidivanti
delle vie respiratorie. "Ne possono beneficiare i piccoli che sofrono di catarro e otiti ricorrenti", aggiunge
Gianfranco Trapani. "Per mantenere pulite le vie respiratorie anche senza ricorrere alle cure termali, consiglio
27/09/2014
Io e il mio Bambino - N.375 - ottobre 2014
Pag. 74
(diffusione:225319, tiratura:257504)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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di pulire mattino e sera il nasino dei bambini con circa 10 ml di soluzione fsiologica per narice, usando una
siringa senza ago, per rimuovere le secrezioni e abbattere la carica virale e batterica", dice Susanna
Esposito.
27/09/2014
Io e il mio Bambino - N.375 - ottobre 2014
Pag. 95
(diffusione:225319, tiratura:257504)
Rotavirus, si previene
È un agente infettivo insidioso, specie per i piccoli. Perciò, i pediatri consigliano il vaccino a tutti i neonati
Chiara Bonavoglia
Colpisce praticamente tutti i bimbi entro i 4-5 anni, con episodi ripetuti di diarrea e vomito. Ma non tutti sanno
che la gastroenterite da rotavirus , la forma più grave, può essere evitata con un vaccino, da efettuare a
partire dalla 6ª settimana di vita e da completare entro la 24ª/32ª. In Italia è disponibile dal 2007 e, oggi, è
oferto gratuitamente solo in Sicilia. I dati regionali presentati al 70° Congresso Italiano di Pediatria, che si è
tenuto a Palermo lo scorso giugno, giocano a favore di un inserimento nel calendario nazionale. ObIettIvO
ImmunIzzazIOne L'Organizzazione mondiale della sanità e le società scientifiche, compresa la Società
Italiana di Pediatria, raccomandano la vaccinazione a tutti i nuovi nati. Non solo a quelli "a rischio", cioè a chi
già sofre di una patologia cronica che potrebbe aggravarsi in caso di gastroenterite. Perché proprio tutti? I
due vaccini attualmente disponibili hanno mostrato di prevenire più dell'80% dei ricoveri in ospedale e tra il 77
e l'80% dei casi gravi, con un abbattimento notevole dei costi medici e sociali. "L'obiettivo in Sicilia è di
vaccinare l'80% dei nuovi nati", spiega Francesco Vitale, ordinario di Igiene all'Università di Palermo. "È la
quota necessaria a interrompere la catena di trasmissione di questo virus molto insidioso, che arriva in
concomitanza con infezioni virali stagionali, come l'infuenza, e che spesso si difonde nei reparti ospedalieri".
quale protezione? In commercio esistono due vaccini, entrambi a base di virus vivi attenuati. Quello adottato
in Sicilia è monovalente, basato su virus di origine umana. L'altro è pentavalente (contiene 5 diversi ceppi),
basato su virus di origine umana/bovina. Entrambi sono formulati in gocce, da somministrare per bocca
presso il centro vaccinale o lo studio del pediatra. I due vaccini differiscono per dosi e tempi di
somministrazione: in due o tre volte, a seconda del prodotto. "Sono equivalenti come sicurezza ed efficacia:
nei trial vaccinali hanno dato lo stesso livello di protezione ai bimbi vaccinati", dice Vitale. Dopo l'Austria e il
Belgio, che per primi hanno introdotto la vaccinazione di massa, nel 2013 la Gran Bretagna ha preso la
stessa decisione e quest'anno dovrebbero seguire Germania e Francia. Possono essere somministrati
insieme agli altri vaccini, ma in Italia la loro difusione è scarsa. Dati rassicuranti La storia del vaccino contro il
rotavirus è partita male: il primo a uscire, nel '99 è stato ritirato dopo meno di un anno dall'immissione in
commercio negli Stati Uniti, a causa della sua associazione con casi di invaginazione intestinale (una grave
condizione in cui parte dell'intestino scivola all'interno di un altro tratto, provocandone l'ostruzione). "La
ricerca ha dimostrato che gli attuali vaccini, oltre a essere efficaci, sono estremamente sicuri. I dati più
recenti, provenienti dall'Australia, indicano appena 4 casi di invaginazione in più ogni 100mila vaccinati, ma
con un beneficio di migliaia di ricoveri risparmiati". tips images getty images InveRno, tempo dI
gastRoenteRIte Detta anche infuenza intestinale, è la causa più frequente di ricovero in ospedale
nell'infanzia: 300mila casi, 80mila visite mediche e 10mila ricoveri l'anno solo in Italia. Virus molto
contagioso. Si trasmette per via oro-fecale, tramite acqua, cibi, oggetti contaminati. Il decorso è variabile: da
forme senza sintomi, sino a febbre, vomito e diarrea che possono protrarsi anche per 3 settimane. cure. Il
rischio maggiore è la disidratazione che può mettere a rischio la vita del lattante se non trattata subito,
somministrando acqua o soluzioni saline. I probiotici possono ridurre la durata dei sintomi di un giorno e
mezzo.
Due i vaccini disponibili
soltanto in sicilia il vaccino è gratis e inserito nel calendario vaccinale. Nel resto d'Italia, l'intero ciclo costa
circa 160 euro se acquistato a prezzo intero in farmacia, 50-60 euro se ottenuto tramite le Asl (quando la
regione prevede la compartecipazione alla spesa). "In Sicilia abbiamo ottenuto una copertura media del 30%,
con picchi del 45% a Palermo e Trapani", spiega Vitale. "Un buon risultato se consideriamo che la
vaccinazione, introdotta alla fine del 2012, è iniziata nel 2013". Ecco le indicazioni dell'Istituto Superiore di
Sanità sui tempi di somministrazione. Monovalente (Rotarix™). Si dà per via orale in 2 dosi, all'età di 2 e 4
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Salute le schede
27/09/2014
Io e il mio Bambino - N.375 - ottobre 2014
Pag. 95
(diffusione:225319, tiratura:257504)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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mesi. La prima può essere somministrata a partire dalla 6ª settimana e non oltre le 12 settimane di vita.
L'intervallo fra le due dosi deve essere di almeno 4 settimane. La seconda dose dovrebbe essere proposta
entro le 16 settimane, e in ogni caso non oltre le 24. Pentavalente (RotaTeq™). Si dà in 3 dosi per via orale
a 2, 4 e 6 mesi. La prima va proposta fra le 6 e le 12 settimane, le successive a intervalli di 4-10 settimane.
Tutte le dosi vanno somministrate entro le 32 settimane.
Foto: Consulenza di Francesco Vitale,
Foto: ordinario di Igiene all'Università di Palermo
Foto: nei bimbi, la gastroenterite può causare una seria disidratazione
27/09/2014
Ok - salute e benessere - N.10 - ottobre 2014
Pag. 120
(diffusione:165834, tiratura:254212)
Test di gravidanza sempre più precisi
STEFANIA CIFANI
Attendibili, facili da usare, tecnologici. Sono i nuovi test di gravidanza acquistabili in farmacia. In commercio
esistono tre tipologie di test: oltre a quelli tradizionali che individuano lo stato di gravidanza a partire dal primo
giorno di ritardo del ciclo mestruale, da qualche anno sono disponibili i test cosiddetti precoci e quelli digitali.
«I test precoci», afferma Camillo Camera, titolare della Farmacia Sant'Adriano di Binasco, «si possono
eseguire già quattro giorni prima dell'inizio previsto del ciclo in quanto presentano una maggiore sensibilità
nel rilevare anche basse concentrazioni di beta-HCG (gonadotropina corionica), prodotto dalla placenta e
detto anche ormone della gravidanza. Per aumentarne l'accuratezza la confezione contiene due stick, così da
ripetere l'esame il giorno di inizio previsto delle mestruazioni. L'ultima novità riguarda i test digitali, provvisti di
un display dove compare, oltre alla dicitura "incinta" o "non incinta", anche il numero delle settimane
trascorse dal concepimento». Esito in un paio di minuti A prescindere dal tipo di test scelto, quali
accorgimenti adottare per eseguirlo? «Prima di tutto eseguire il test immediatamente dopo l'apertura.
Bagnare bene il tamponano tenendolo sotto il flusso di urina per circa 15-20 secondi. Alcuni prodotti
cambiano colore per indicare che questa fase è stata compiuta correttamente. Durante il tempo di attesa, che
varia da 2 a 5 minuti, tenere il dispositivo in posizione orizzontale o rivolto verso il basso. Se il test viene
eseguito il giorno di inizio previsto del ciclo o nei giorni successivi può essere eseguito in qualsiasi momento
della giornata, nel caso dei test precoci invece è opportuno utilizzare le prime urine del mattino, avendo cura
di non bere molto durante la notte affinchè siano più concentrate e quindi il test risulti più affidabile». La
produzione dell'ormone beta-HCG inizia infatti dopo circa dieci giorni dal concepimento e cresce con il
passare dei giorni. L'affidabilità di questi dispositivi è molto alta, superiore al 90%. «Per i test precoci»
prosegue Camera «questa si assesta sul 60%. Naturalmente con il passare dei giorni aumenta la produzione
ormonale e di conseguenza la certezza del risultato. Un test positivo è indice di gravidanza in corso, mentre
un esito negativo potrebbe essere falsato da un ciclo irregolare o perché eseguito troppo presto. Anche una
recente sospensione della pillola anticoncezionale e precedenti terapie per la fertilità, infine, possono alterare
i risultati dei test».
Cosa fare se è positivo Un risultato positivo non lascia in genere dubbi sullo stato di gravidanza, soprattutto
se eseguito dopo alcuni giorni di ritardo mestruale. Il passo successivo è quello di rivolgersi a un ginecologo
per la prescrizione degli esami di routine. Ecco quelli da eseguire entro la decima settimana, secondo le
indicazioni del ministero della Salute: • emocromo, che verrà ripetuto nel corso della gravidanza per
controllare la concentrazione di globuli rossi nel sangue e diagnosticare una eventuale anemia; • ricerca del
gruppo sanguigno e fattore Rh; • esame delle urine per verif icare la funzionalità renale; • t e s t di positività a
malattie infettive (toxoplasmosi, rosolia, sifilide, HIV); • urinocoltura per rilevare una eventuale infezione delle
vie urinarie; • ecografia per confermare, nei casi dubbi, a quale settimana di gravidanza ci si trova; • pap test,
quando siano trascorsi più di tre anni dall'ultimo.
Foto: CAMILLO CAMERA, titolare della Farmacia Sant'Adriano, in via Matteotti 76/A a Binasco (Milano).
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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IN FARMACIA
27/09/2014
Ok - salute e benessere - N.10 - ottobre 2014
Pag. 121
(diffusione:165834, tiratura:254212)
Ricetta elettronica al via anche in Veneto
Già una realtà in alcune regioni, la ricetta elettronica è in altre ancora in fase di avvio. Difficile prevedere
quando, ma in futuro questa novità tecnologica rivoluzionerà il sistema delle prescrizioni sanitarie mettendo in
collegamento in una volta sola medici di famiglia e pediatri, pazienti e farmacie. Quali i vantaggi? Più di uno,
stando agli addetti ai lavori. La progressiva eliminazione delle prescrizioni cartacee (le tradizionali ricette
rosse) a favore di un sistema che, una volta a regime, sarà completamente informatizzato, porterà un ingente
risparmio di risorse. Solo per fare un esempio, nella Regione Veneto, attiva dal 1° settembre, si stima che
saranno risparmiati oltre 3 milioni di euro. Al di là dell'aspetto economico, e alla possibilità di un controllo più
preciso della spesa farmaceutica da parte del Servizio sanitario nazionale, l'iniziativa dovrebbe garantire
anche prescrizioni più sicure e appropriate, a favore di una maggiore tutela della salute dei pazienti. Le
prescrizioni continuative poi, potranno arrivare in farmacia via mail evitando agli assistiti di recarsi dal medico.
Come funziona? Al posto delle ricette cartacee i medici riceveranno dalle Asl di appartenenza una serie di
numeri che al momento della prescrizione dovranno inserire nel sistema, collegandosi in rete attraverso il
proprio computer, e associare al codice fiscale del paziente, che consentirà al sistema di rintracciare
eventuali esenzioni per permettere al medico di compilare correttamente la prescrizione online. In una prima
fase all'assistito verrà consegnato un promemoria in carta bianca, anche per garantire l'acquisto del farmaco
in caso di impossibilità di accesso al server, ma in prospettiva questo andrà eliminato e tutto dovrà essere
gestito attraverso la tessera sanitaria. Il farmacista, infine, inserendo codice fiscale del cliente e numero della
ricetta, potrà accedere alla prescrizione completa e quindi erogare il medicinale. Dopo i farmaci, la stessa
sorte toccherà alle prescrizioni di esami e visite specialistiche. A fronte di tanti vantaggi non mancano tuttavia
le difficoltà, legate per esempio all'investimento necessario per aggiornare i sistemi informatici di medici e
farmacie, o alle connessioni Internet, ancora troppo lente in molte zone d'Italia. Il provvedimento, dal quale
sono escluse le ricette per i farmaci del dolore che continueranno quindi a essere cartacee, è attualmente a
regime in Sicilia, Valle d'Aosta, Basilicata, Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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INNOVAZIONE IN FARMACIA ...FLASH
27/09/2014
Ok - salute e benessere - N.10 - ottobre 2014
Pag. 121
(diffusione:165834, tiratura:254212)
Ridare il sorriso alle pazienti oncologiche
Un laboratorio di bellezza che, come recita lo slogan dell'iniziativa, serve a «ritrovare il sorriso davanti allo
specchio e dentro di sé». Per due ore e mezzo, gratuitamente e con l'aiuto di consulenti volontari e di una
psicoterapeuta presente agli incontri, le donne sottoposte a trattamenti oncologici imparano a truccarsi e
valorizzare il proprio aspetto. Per migliorare il proprio benessere e senso di autostima durante un periodo
critico come quelle delle cure antitumorali. L'iniziativa, nata nel 2006 sulla scia di un analogo progetto
americano, si chiama «La forza e il sorriso», e in Italia ha già visto la partecipazione di migliaia di donne in 45
strutture sanitarie tra ospedali, associazioni e onlus. Acquistando prodotti cosmetici in farmacia è possibile
sostenere il progetto: dal 15 ottobre al 31 dicembre, infatti, per ogni rossetto o mascara di La RochePosay.
Comprati in questo canale di vendita un euro sarà devoluto all'associazione. Per conoscere le farmacie
aderenti, che forniranno inoltre consigli personalizzati a ogni donna per valorizzare il proprio sorriso, si può
chiamare il numero verde 800.916482 a partire dal 15 ottobre.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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IN FARMACIA ...FLASH
27/09/2014
Ok - salute e benessere - N.10 - ottobre 2014
Pag. 122
(diffusione:165834, tiratura:254212)
Farmaci in dolce attesa: sbagliato sospenderli
Una credenza molto diffusa e sbagliata vuole che qualsiasi farmaco si assuma nel corso dei nove mesi di
gestazione possa avere effetti negativi per la futura mamma e causare malformazioni al nascituro. Ora
l'Agenzia Italiana del Farmaco ha promosso una campagna a favore di un corretto atteggiamento nei
confronti dell'assunzione di medicinali in gravidanza. L'iniziativa si rivolge alle donne in età fertile, e agli
operatori sanitari, con l'obiettivo di cambiare la percezione negativa associata all'uso di farmaci nella
gestazione. In realtà, i farmaci davvero controindicati sono la minoranza: tra questi, i prodotti per l'epilessia,
alcuni principi attivi per il trattamento dell'ipertensione come gli ACE-inibitori, medicinali per la psoriasi e gravi
forme di acne, gli anticoagulanti e i farmaci per uso psichiatrico. Inoltre, sospendere una terapia già in corso e
quindi necessaria per la salute della madre, fondamentale per il sano sviluppo del feto, è considerato più
rischioso che non assumere i relativi farmaci. Naturalmente si fa riferimento a prescrizioni mediche, mentre
alle future mamme è vietato intraprendere terapie fai da te e modificare i dosaggi di quelle eventualmente già
in corso. In gravidanza, infatti, l'assorbimento e l'eliminazione dei principi attivi dall'organismo si modificano,
per questo ogni cambiamento deve avvenire sotto il controllo del medico. Sul sito farmaciegravidanza.gov.it,
oltre a conoscere le principali patologie della gravidanza, è possibile consultare le schede dei farmaci più
indicati redatte secondo le più aggiornate conoscenze scientifiche attualmente disponibili sul loro sicuro
impiego.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
IN FARMACIA ...FLASH NEOMAMME
27/09/2014
Ok - salute e benessere - N.10 - ottobre 2014
Pag. 76
(diffusione:165834, tiratura:254212)
Depilazione Cure estetiche e terapie contro i peli superflui
DAL RASOIO ALLE CERETTE, DAL LASER ALLA LUCE PULSATA, PRO E CONTRO DI OGNI TECNICA
ALICE DI PIETRO
Peli e guai non mancano mai, dice un proverbio popolare. E se i problemi fossero proprio i peli? Esistono
metodi di ogni tipo per depilarsi: dal classico rasoio alla ceretta, dalle creme alla tecnologia laser. «Oggi,
senza peli ci si sente meglio con se stessi perché i trend sociali dettano questo modello di bellezza: il pelo da
una sensazione di sporcizia, mente la pelle glabra è sinonimo di cura personale», spiega Alberto Caputo,
psichiatra, psicoterapeuta e presidente dello IES (Istituto di Evoluzione Sessuale). Ecco allora che, in caso di
patologie che possono colpire giovani donne e che comportano la crescita di peli indesiderati, scatta anche
un disagio psicologico perché non ci si sente conformi al gruppo dei pari. «Esiste una correlazione stretta tra
il concetto riduzione del pelo e convenzioni sociali», continua Caputo. «Le sessantottine, per esempio, non si
depilavano come simbolo di ribellione per annullare la differenza tra i sessi. La percezione del pelo pubico
incolto sanciva la liberazione sessuale in termini di eccesso. Oggi, depilarsi il corpo incarna l'aspetto
dell'identità culturale sessuale moderna, fino all'assenza totale del pelo che determina una
desessualizzazione della fase preadolescenziale, che oggi è una moda, e va interpretata come una
regressione verso una deresponsabilizzazione, un divertimento e un'assenza di regole riconducibile a una
nostalgia dell'età della giovinezza». Nei centri estetici, tra l'altro, uno dei servizi attualmente più richiesti è la
depilazione femminile pubica detta alla brasiliana, e cioè totale, come nelle rappresentazioni artistiche
rinascimentali. Al di là delle zone, depilarsi è una pratica comune in tutto il mondo. Vincono le americane, che
tengono molto a esibire una pelle liscissima. Al secondo posto le europee, fatta eccezione per le donne
francesi e spagnole, note per non ritenere la depilazione una priorità. Se in Cina la cultura della depilazione
non è così diffusa, in India le donne utilizzano diverse tecniche per depilare tutto il corpo da secoli, come il filo
di cotone. Insomma, «con il tempo l'attenzione per la depilazione sta aumentando: i peli danno fastidio, e ci si
sente meglio quando non ci sono», conferma Caputo. Detto questo, la depilazione può risultare in alcuni casi
un'operazione dolorosa e portare con sé una conseguenza spiacevole: se per esempio dopo avere utilizzato
la ceretta o l'epilatore elettrico la pelle si arrossa e compaiono dei brufoletti potrebbe trattarsi di follicolite,
un'infiammazione batterica del follicolo pilifero, il sacco che contiene il bulbo del pelo. «Se compaiono
problemi sarebbe bene fare uno studio della pelle dal dermatalogo, per capire qual è la metodica più adatta,
già in età adolescenziale», consiglia Sandra Lorenzi, responsabile della sezione micologia e patologia
annessi cutanei dell'Istituto dermatologico europeo di Milano. «Ogni pelle ha problematiche ed esigenze
diverse che si traducono in metodi di depilazioni differenti». Ecco le alternative illustrate dalla specialista, da
fare a casa o dall'estetista. RASOIO «II pelo è come una piccola piramide che ha una base leggermente più
larga e poi, man mano che cresce, si assottiglia», spiega Lorenzi. «Quando si rade, questo non diventa più
duro ma al tatto si sente maggiormente la base: in realtà la lametta non modifica la struttura del pelo,
tagliandolo, gli si conferisce solo una sorta di energia». } Come si fa. Ammorbidisci la pelle con acqua tiepida,
spalma la schiuma o gel emolliente per depilazione, poi passa la lametta contropelo. Se ncn hai il prodotto
specifico, va bene anche il bagnoschiuma che usi sotto la doccia o per il bagno. } Pro. È la tecnica che ha
meno effetti collaterali. È indicata per chi ha la tendenza a soffrire di peli incarniti. Con la rasatura, che non
prevede lo strappo del bulbo pilifero, non si rischia la follicolite. } Contro. È bene evitare il rasoio se ci sono
lesioni sulla cute. È necessario ripetere la depilazione piuttosto spesso. } Costo medio. I rasoi monouso
costano circa un euro, quelli più moderni con gel emolliente vicino alle lame circa 10 euro. CERETTA «Con la
cera si strappa il pelo dalla radice, estirpando il bulbo pilifero e apportando un danno: ecco perché molto
spesso, con il passare del tempo, i peli crescono sempre meno», dice l'esperta. La ceretta può essere fatta a
caldo o a freddo. } Strisce depilatorie. Solitamente sono a base di miele e resine naturali e la loro texture è
collosa: pronte all'uso, molto pratiche, si scaldano tra le mani, si applicano e si strappano con un gesto deciso
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
PIACERSI DI PIÙ
27/09/2014
Ok - salute e benessere - N.10 - ottobre 2014
Pag. 76
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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contropelo. } A caldo. Si usano cere solide a temperatura ambiente, come quelle liposolubili a base di
biossido di titanio e azulene, che si sciolgono a 40 gradi e si applicano con una spatola sulla cute. Poi si
aspetta che la temperatura scenda fino a 36-37 gradi e, a quel punto si sovrappone una striscia di tessuto,
infine si strappa sempre contropelo. } Come si fa. Prima di procedere con la ceretta passa una spugna con
acqua calda per dilatare i pori e poi asciuga. Quando fai la ceretta a caldo stendi poi un velo di talco sulla
zona da epilare: in questo modo la cera aderisce meno sulla superficie della pelle, mentre il pelo viene
inglobato dalla cera che strappa in maniera più efficace. Al termine, si può appoggiare sulla zona un
sacchetto col ghiaccio per sentire meno dolore. } Pro. La ceretta, sia a caldo sia a freddo, garantisce una
pelle liscia per 15-30 giorni. J Contro. E controindicata per chi soffre di peli incarniti: il pelo quando ricresce
trova una cute più densa e si ricurva su se stesso causando l'incarnimento e aumentando il rischio di
follicoliti. Lo strappo, soprattutto sul viso, potrebbe essere un po' aggressivo soprattutto per chi ha la pelle
delicata perché si potrebbe creare una fragilità capillare. In caso di pelle sensibile, poi, il rischio è di
infiammare la cute, soprattutto nella zona dei baffetti. A lungo andare potrebbero presentarsi delle macchie. }
Costo medio. Le strisce costano circa 7 euro, mentre per le cere da riscaldare il prezzo è dagli 8-10 euro in
su. CREMA DEPILATORIA «Funziona concettualmente come il rasoio, perché elimina il pelo all'esterno
chimicamente, e non meccanicamente come avviene con la lama», dice Lorenzi. Il pelo si scioglie per effetto
dell'acido tioglicolico, sostanza che rompe i legami tra le molecole di cheratina, la proteina di cui sono fatti i
peli, che quindi si spezzano alla base e vengono via. Esistono creme da applicare con la spatolina, altre da
vaporizzare sulle zone interessate, e altre ancora da lasciare agire durante la doccia. } Come si fa. Stendi il
prodotto o spruzzalo direttamente sulla pelle ricoprendo tutti i peli. Lascia agire per quattro-sei minuti e poi
rimuovi con la spatolina. Se la zona non è ancora liscia, lascia agire qualche istante ancora (ma senza
superare gli otto minuti) e poi sciacqua e asciuga senza strofinare. } Pro. Se usata bene, la crema depilatoria
è uno dei metodi più delicati per rimuovere i peli e non ha effetti collaterali. } Contro. Potrebbero esserci delle
allergie ai componenti della crema. Inoltre, come per il rasoio, è necessario ripetere la depilazione piuttosto
spesso perché l'effetto dura cinque-sette giorni. } Costo medio: da 5 a 15 euro. EPILATORE ELETTRICO Si
tratta di un apparecchio alimentato a corrente che epila: le lame rotanti agganciano il pelo e lo strappano,
insieme al suo bulbo, come se fossero tante pinzette. Gli epilatori vanno utilizzati preferibilmente su peli corti
per non spezzarli ma strapparli alla radice ed evitati sulle zone sensibili come inguine o ascelle. } Come.
Iniziare la seduta dopo la doccia e prima di applicare la crema idratante. } Pro. Questa metodica garantisce
una ricrescita dei peli dopo sette-dieci giorni. } Contro. Come la ceretta, l'epilatore elettrico può causare
follicoliti. } Costo medio. A partire da 40 euro, a seconda dei modelli. L'EPILAZIONE AD ALTA TECNOLOGIA
Una soluzione pressoché definitiva per eliminare i peli potrebbe essere rivolgersi a un dermatalogo per
sottoporsi all'epilazione. La tecnologia ha introdotto ormai da un decennio il laser e la luce pulsata, soluzioni
che però richiedono costanza nelle sedute e anche un investimento economico non indifferente. «Il laser è
una luce che non esiste in natura, completamente artificiale, che colpisce ogni singolo pelo e 10 elimina»,
spiega Ivano Luppino, dermatalogo plastico dell'Istituto Dermoclinico Vita-Cutis di Milano e responsabile del
dipartimento laser dell'Isplad. «Speciali lampade allo xenon, ad altissima potenza, emettono fasci luminosi
che, attraversando un particolare cristallo, sono convogliati da specchi convergenti verso il tessuto da colpire.
Questa luce così intensa risulta costituita da raggi della stessa lunghezza d'onda capace di colpire la
melanina posta all'interno del pelo, che si surriscalda talmente tanto fino a distruggersi. Nel corpo umano
esistono sostanze che si chiamano cromofori, capaci di interagire con specifiche lunghezze d'onda: e il
cromoforo, per 11 pelo, è rappresentato dalla melanina. Ogni soggetto che si sottopone a sedute di
epilazione laser possiede un suo corredo genetico di melanina, e quindi di colorazione del pelo, che viene
riconosciuto da una particolare lunghezza l'onda della luce». I laser, infatti, non sono tutti uguali e hanno
diverse lunghezze d'onda. Ecco quelli che possono essere usati in maniera efficace nella rimozione dei peli. •
Laser Neodimio YAG: efficace soprattutto nei fototipi III e IV, quindi tendenzialmente più scuri, tipici delle
popolazioni mediterranee, anche con una moderata abbronzatura e senza il rischio di provocare macchie
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residue. • Laser Diodi: laser particolarmente efficace in tutti i fototipi. • Alexandrite: utilizzato nelle popolazioni
con fototipo più chiaro. Altra apparecchiatura utilizzabile per l'epilazione progressivamente definitiva è la luce
pulsata o luce intensamente pulsata (IPL), più versatile e meno dolorosa rispetto al laser. In ogni caso, prima
di sottoporsi a una seduta di epilazione ad alta tecnologia è bene seguire alcune avvertenze. In primo luogo
laser e luce pulsata sono da evitare sulla pelle abbronzata. «Il laser non colpisce solo la melanina del pelo,
ma anche quella presente in abbondanza nella parte più superficiale della pelle», spiega Luppino. «In questa
situazione le sedute sono meno efficaci e il rischio di ustione e macchie della pelle è piuttosto alto». Il pelo,
poi, deve essere preventivamente rasato (senza necessità di effettuare il contropelo) o tagliato molto corto
con delle forbicine o con la crema depilatoria. «La situazione ideale è che il pelo fuoriesca per non più di un
millimetro perché in questo modo, come una piccola antenna, capta la luce dell'apparecchio, la assorbe e la
concentra in profondità verso il bulbo», continua il dermatologo. «Se il pelo è troppo lungo, invece, l'energia si
disperde e non colpisce la papilla germinativa, rendendo il trattamento inefficace». Che lo specialista utilizzi
laser o luce pulsata, l'importante è che abbia le necessarie conoscenze di base per far sì sì che lo strumento
di alta tecnologia sia impiegato al meglio, perché i rischi e gli effetti indesiderati sono dietro l'angolo. Sono
strumentazioni molto sofisticate, che devono essere opportunamente adattate in base al colore della pelle e
dei peli del paziente. } Sedute. Per ottenere risultati sono necessarie almeno otto sedute, una volta al mese,
per il primo anno; saranno poi utili alcune sedute di mantenimento, meno frequenti, per evitare la ricrescita
dei peli. E necessario fare più sedute perché i peli non crescono rutti allo stesso ritmo, e quindi c'è bisogno di
agire in momenti diversi per colpirli nella fase di crescita giusta. j Costo. Dai 150 euro in su a seduta, in base
alla zona da trattare. } Effetti collaterali. Un'eccessiva potenza del laser e della luce pulsata potrebbe causare
bruciature della pelle e lasciare delle macchie. Dopo ogni seduta è opportuno non prendere il sole e non fare
lettini abbronzanti perché la pelle è irritata per il fascio luminoso da cui è stata colpita. Ma già il giorno dopo
non ci saranno problemi. I TRATTAMENTI NEI CENTRI ESTETICI Oltre alle cerette, i centri estetici offrono
altri due tipi di trattamenti. } Luce pulsata. La seduta deve essere svolta in totale sicurezza, per cui le
macchine dei centri estetici sono calibrate per garantire risultati in assenza di rischi, e quindi dotate di minor
potenza rispetto a quelle in uso dai dermatologi. • Sedute. Mediamente ne servono dieci. • Costo. Una seduta
costa da 70 euro in su, in relazione all'operatore che esegue il trattamento e all'estensione della zona da
trattare. • Effetti collaterali. La luce pulsata, se non usata correttamente, potrebbe bruciare la pelle. }
Elettrodepilazione. Si esegue con aghi diatermici i quali conducono la corrente elettrica fin dentro il bulbo,
bruciandolo. La scarica viene convogliata fino alla papilla germinativa, che viene quindi folgorata. • Sedute. Di
solito sono sufficienti una o al massimo due. • Costo. A seconda delle parti del corpo, il . prezzo è dai 30 euro
in su. • Effetti collaterali. Il rischio è che la corrente si scarichi anche in superficie provocando ustioni e
cicatrici permanenti. QUANDO I PELI SONO TROPPI Fin qui quella che potremmo definire la routine
depilatoria con cui hanno a che fare le donne, chi più chi meno, perché è evidente a tutti che le nordiche da
questo punto di vista normalmente hanno meno problemi, o meglio, meno peli, rispetto per esempio a
mediterranee e latino americane. «Questo dipende probabilmente da una maggiore sensibilità del follicolo
pilifero all'azione degli ormoni androgeni, maschili, presenti anche nel sesso femminile a basse
concentrazioni per regolare diverse funzioni vitali», spiega Luca Persani, professore di endocrinologia
all'Università degli Studi di Milano e direttore dell'unità operativa di endocrinologia dell'ospedale San Luca,
Istituto Auxologico Italiano a Milano. «In questo caso si parla di ipertricosi, cioè un aumento diffuso della
pelosità in zone già normalmente ricoperte di peli, e può essere dovuto a caratteristiche familiari o legato
appunto a influenze etniche». Purtroppo però molte giovani donne si trovano a fare i conti con un aumento
dei peli anche in zone dove non dovrebbero esserci: un fenomeno che può metterle profondamente in crisi, e
che può essere dovuto a problemi endocrini che portano a un eccesso di ormoni maschili circolanti nel
sangue. «Un'eccessiva crescita di peli più scuri e forti in zone tipicamente maschili come viso e torace, o
intorno all'areola del capezzolo o all'ombelico, è definita irsutismo» spiega Persani. «Contemporaneamente
potrebbero verificarsi una perdita di capelli alle tempie o al vertice del capo e irregolarità del ciclo mestruale.
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Nei casi più gravi, in cui anche il tono della voce può modificarsi assumendo caratteristiche maschili, si parla
di virilizzazione». } La sindrome dell'ovaio policistico. Quali sono le cause di ipertricosi e irsutismo? Ci sono
alcune patologie, tra cui per esempio forme di ipotiroidismo o ipertiroidismo, o l'eccessiva secrezione di
prolattina: sarà compito del medico specialista formulare la diagnosi e stabilire la corretta terapia in grado
anche di controllare l'eccessiva crescita di peli. Ma la causa più frequente di irsutismo è la sindrome dell'ovaio
policistico (PCOs, Polycystic Ovary Syndrome), malattia che colpisce circa il 5-10% delle donne, in genere
intorno ai 18-25 anni. «La definizione di questa condizione è cambiata nel corso degli anni», spiega
Francesco Orio, professore associato di endocrinologia all'Università Parthenope di Napoli e responsabile
della endocrinologia e diabetologia, tecniche di fertilità dell'Azienda ospedaliero-universitaria San Giovanni di
Dio e Ruggì d'Aragona di Salerno. «Per la diagnosi è necessario documentare in primo luogo la presenza di
iperandrogenismo sia a livello clinico che biochimico, quindi valutando da un lato l'irsutismo e dall'altro
misurando gli androgeni circolanti nel sangue, come il testosterone. La PCOs è confermata se a questo
quadro si associano irregolarità mestruale o mancanza dell'ovulazione, oltre che, l'eventuale presenza di cisti
ovariche riscontrabili con l'ecografia. Inoltre, le donne che soffrono di questa malattia, spesso hanno problemi
di sovrappeso o obesità, e di sindrome metabolica, con un aumento della resistenza all'insulina. In queste
condizioni il quadro clinico si aggrava e predispone nel tempo a un aumentato rischio di diabete mellito di tipo
2 ed eventuale rischio cardiovascolare che va monitorato costantemente». } Come si cura. «In primo luogo
bisogna intervenire modificando lo stile di vita: sport, alimentazione corretta e controllo del peso corporeo
sono fondamentali per diminuire la resistenza insulinica e di conseguenza, contribuiscono in maniera
determinante nel ridurre le manifestazioni dell'iperandrogenismo», dice Persani. «Se necessario si può anche
prescrivere una pillola anticoncezionale a base di estroprogestinici o progestinico», aggiunge Orio. «Alcune
pillole contengono come progestinico un composto ad azione antiandrogena, e dunque possono risolvere in
tempi più rapidi il problema dell'irsutismo. Nelle donne in cui la pillola è controindicata è stato proposto
l'utilizzo off label di un farmaco insulino-sensibilizzante, la metformina: questa terapia, oltre a migliorare la
resistenza insulinica, può contribuire a ristabilire l'ovulazione, regolarizzare il ciclo riducendo quindi anche
l'eccessiva produzione di ormoni androgeni causa dell'irsurtismo». IPA
PINZETTA E FILO PER LE ZONE PIÙ DELICATE Pelo per pelo. Per le zone sensibili e circoscritte, come
baffetti, sopracciglia e viso in generale, puoi usare la pinzetta o provare l'epilazione con il filo indiano.
Entrambi i metodi garantiscono precisione nell'esecuzione e strappano il pelo dalla radice. Per ottenere
risultati ottimali con la pinzetta, procedi così: individua il pelo e posiziona l'attrezzo aperto alla sua base. A
questo punto, stringi la presa e strappa con un colpo secco. In commercio ci sono anche pinzette dotate di
luce led, che scovano anche i peli più nascosti. • L'epilazione con il filo di cotone, invece, il cui nome originale
è Bande Abru (bande significa filo e abru significa sopracciglio) si fa nel centro estetico «ed è una metodica
priva di effetti collaterali», commenta la dermatologa Sandra Lorenzi. L'estetista posiziona il filato tra le dita
delle mani e, contemporaneamente, lo tiene legato al collo o stretto tra i denti per fare leva e riuscire a
estirpare i peli dalla radice con molta precisione.
SPRAY 1. Crema depilatoria spray di Strep (4,70 €; grande distribuzione) con camelia e vitamina E, ha
un'azione protettiva e idratante. 2. Crema depilatoria spray di Veet (7,69€; grande distribuzione) per pelli
sensibili con aloè vera e vitamina E. CREMA 3. Crema depilatoria corpo di Vichy (13,71 € ; farmacia)
arricchita con olio di mandorle e acqua termale anti-irritante. 4. Crema depilatoria ascelle e bikini di Depilzero
(4,27 €; grande distribuzione) con proteine e olio di jojoba ha un'azione protettiva e idratante. UOMO 5.
Crema depilatoria Uomo di Collistar (18,20 €; profumeria) lenisce e idrata la pelle con olio di jojoba, cera
d'api, estratto di malva. 6. Crema depilatoria speciale uomo Bioetyc di Deborah (8,60 € ; negozi monomarca e
profumeria) con estratto di foglie di malva e olio di jojoba, lascia la pelle liscia e morbida. SOTTO LA DOCCIA
7. Crema Depilatoria Corpo «In Doccia» all'olio di argan di Depilzero (5,02€; grande distribuzione) è un elisir
di bellezza per le sue proprietà emollienti e dermoprotettive. 8. Crema Depilatoria Sotto la Doccia Doppio Uso
di Strep (6,20 €; grande distribuzione), con oli naturali della frutta, si può usare sotto la doccia o come una
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crema tradizionale. CERA 9. Cera Gel di Veet (11,49 € ; grande distribuzione) con olio di mandorla e
fragranza di fiori di loto. Si scalda in acqua o nel microonde. 10. Kit cera a caldo di Strep (4,45€; grande
distribuzione) con pura cera d'api e olio di camelia, si scalda nel microonde e si usa senza strisce.
Strisce depilatorie CON MENTOLO NATURALE di Bilboa. Rimuovono i peli garantendo una tollerabilità
cutanea dermatologicamente comprovata (7,99 €; grande distribuzione). HAIRMINIMIZER™di Veet. Per pelli
sensibili, con vitamina E e olio di mandorla, rimuovono alla radice i peli più corti (8,99€; grande distribuzione).
ALL'OLIO DI ARGAN di Depilzero. Assicurano una pelle idratata, morbida e liscia come la seta (6,ll € ;
grande distribuzione). TRASPARENTI CRISTAL di Strep. Contengono olio di camelia e vitamina E dall'azione
idratante e dermoprotettiva(6,05€; grande distribuzione). PURPLE DREAM di Lycia EasyColor. Con cera
profumata al biossido di titanio (6,90 € ; farmacia, grande distribuzione, profumeria e specializzati). GAMBE E
BRACCIA di Geomar. Contengono estratto naturale di alga fucuseoliodijojoba, ad azione idratante ed
emolliente (5,49 €; grande distribuzione). VISO CON EASY STRIP di Veet. Per pelli normali, contengono
burro di karité per idratare e profumano ai frutti di bosco (6,79 € ; grande distribuzione). VISO E BIKINI
ALL'OLIO DI ARGAN di Depilzero. Con proprietà emollienti, lasciano la pelle liscia come seta (4,34 € ; grande
distribuzione). VISO E BIKINI PELLI SENSIBILI di Geomar. Con estratto naturale di alga f ucus e biossido di
titanio (4,09 € ; grande distribuzione). VISO CON MENTOLO NATURALE di Bilboa. Con cera d'api; le
salviettine dopo cera contengono mentolo (5,50 € ; grande distribuzione). DELICATE TOUCH di Lycia. Con
calendula, sono studiate per pelli sensibili (6,99 € ; farmacia, grande distribuzione, profumeria e specializzati).
SOPRACCIGLIA TRASPARENTI CRYSTAL di Strep. Con olio di camelia e vitamina E, garantiscono uno
strappo preciso (5,06 €; grande distribuzione).
IN AUMENTO GLI UOMINI GLABRI La depilazione maschile ha storicamente a che fare con gli atleti e i
soldati, che per motivi tecnici e professionali hanno sempre dovuto rinunciare ai peli sulle gambe e, a volte,
sul torso. Anche gli assidui frequentatori di palestre preferiscono essere glabri, soprattutto sul petto, usando
cerette e rasoi. «La depilazione inguinale, soprattutto, ha assunto una valenza di femminilizzazione, tanto
che, per esempio, si associava con un'icona omosessuale. Ma c'è da dire che oggi è una pratica molto
diffusa per igiene e per moda», dice lo psichiatra e psicoterapeuta Alberto Caputo. Dato che sempre più
maschi oggi scelgono di rinunciare ai peli, in commercio ci sono prodotti ad hoc per l'uomo: le creme
depilatorie, per esempio, corredate da applicatore, sono una soluzione comoda e veloce per rimuovere i peli.
Ricorda però di accorciare preventivamente il pelo con forbicine se è particolarmente lungo. Un'altra opzione
sono i rasoi elettrici, utili per tagliare i peli a varie lunghezze o a pelle. Anche la ceretta è una pratica efficace,
ma dolorosa e al alto rischio di follicolite, soprattutto sulla schiena. La soluzione migliore è l'epilazione laser.
Visti in commercio SILK-ÉPIL7WET6-DRY Body £r Face di Braun. Epilatore, si usa anche sotto la doccia
(149,90 €; negozi di elettronica e grande distribuzione). VENUSOCEANA di Gillette. Con manico ergonomico
e testina oscillante che si adatta ad ascelle e caviglie (7,98 €; grande distribuzione). KITSCALDACERA di
Lycia. Elettrico, con applicatore roll on(19€; farmacia, grande distribuzione, profumeria e negozi specializzati).
EASYWAX Kit Scalda cera di Veet. Con applicatore scorrevole, è pratico e garantisce ottimi risultati (18,99 €;
grande distribuzione). LADYSHAVER di Remington con due lamine oscillanti, raggiunge le zone più difficili
(37 €; negozi di elettronica e grande distribuzione). PUNTA PRECISIONE Pinzetta per Sopracciglia di
Sephora. In acciaio inossidabile, strappa anche i peli più corti (10,90 €; Sephora). TWEEZERS di Kiko
Cosmetics. Pinzetta professionale per sopracciglia che garantisce la massima precisione e uno strappo
deciso (4,90 €; negozi Kiko). QUATTRO FOR WOMEN BIKINI di Wilkinson. Rasoio per il pube con regolatore
elettrico, si usa anche sotto la doccia (11,90 € ; grande distribuzione).
E DOPO, OLI EMOLLIENTI SULLA PELLE Una volta conclusa la depilazione, r ricorda di applicare prodotti
specifici rinfrescanti, come quelli a base di menta e aloè vera. Se hai utilizzato la ceretta, puoi usare le
salviettine già in dotazione: contengono oli emollienti e tolgono anche i residui di cera. In generale, invece,
opta per lozioni e creme con estratto di avena, vitamina E, inositolo e oli vegetali. In caso di arrossamenti,
cerca preparati a base di ossido di zinco e magnesio silicato. Se hai la pelle sensibile che si irrita facilmente,
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per disinfettare la cute puoi usare un detergente a base di clorexidina. In commercio ci sono anche le creme
specifiche post epilatorie che ritardano la crescita del pelo: danno ottimi risultati, perché contengono enzimi in
grado di degradare i residui di cheratina nel bulbo pilifero.
Visti in commercio INOCREMA BIANCA di Promin. Ideale dopo l'epilazione laser, contiene inositolo per
recuperare la normalità della pelle (18 € ; farmacia). PELLE DI VELLUTO di Naturaverde. Crema dopo
depilazione con collagene, elastina e vitamine per una pelle morbida (3,90 € ; grande distribuzione).
SALVIETTINE POST EPILAZIONE di Strep. Con olio di camelia, di mandorle dolci e vitamina E, eliminano i
residui di cera (2,92 € ; grande distribuzione). L'ALOÈ RINFRESCA &• TONIFICA di L'Erbolario. Contiene
succo di aloè per un effetto lenitivo (16,50 € ; negozi monomarca, erboristeria e farmacia). 2INI IDRATANTE
ANTIRISCRESCITA di Yves Rocher. Con scutellaria, una radice originaria della Cina (12,95€; negozi
monomarca e presentatrici).
Foto: Esistono prodotti specifici per ogni parte del corpo, anche per le zone più sensibili Jb>
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Ok - salute e benessere - N.10 - ottobre 2014 - capelli
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Quando serve un aiuto
sono considerati i punti forti del fascino femminile, però, secondo i risultati di un recente sondaggio
commissionato da Dove, marchio cosmetico per la cura della persona, le donne non hanno un buon feeling
con i propri capelli. Sembra infatti che il 93% delle intervistate, tra i 18 e i 65 anni, non sia soddisfatto della
propria chioma e addirittura il 20% dichiara di aver cancellato almeno una volta nella vita un appuntamento,
perché non si sentiva in ordine con la propria testa. Certo è che l'umidità increspa i capelli, lo smog li
appesantisce, il eloro li rende aridi, il calore eccessivo di phon e piastre li sfibra, le tinte li indeboliscono e lo
stress emotivo o problemi ormonali li fanno diventare spenti e opachi. «I nemici dei capelli sono tanti, ma si
combattono fornendo alla chioma le giuste attenzioni: trattamenti mirati in grado di apportare nutrimento e
riparare le parti danneggiate, restituendo alla fibra forza e bellezza», spiega Gabriella Fabbrocini, docente di
dermatologia presso l'Università Federico II di Napoli. «I principi attivi realmente utili non sono poi così tanti,
ma visto il gran numero di prodotti disponibili per una scelta davvero mirata alle proprie esigenze è sempre
opportuno leggere attentamente le etichette e scegliere in base alla loro composizione». Ecco dunque
qualche indicazione per trovare l'aiuto in più adeguato alle particolari e diverse necessità della vostra chioma.
MASCHERE E IMPACCHI Toccasana per ogni tipo di capelli, la maschera è il trattamento che più di tutti si
presta a soccorrere la chioma in caso di inestetismi. Agisce penetrando nel capello umido grazie alla sua
formula arricchita di principi attivi, è però importante uniformare il prodotto su tutta la capigliatura con un
pettine, insistendo con un massaggio manuale soprattutto sulle lunghezze e sulle punte. In genere, va
eseguita con cadenza almeno settimanale, applicandola dopo lo shampoo sui capelli umidi in sostituzione del
balsamo e lasciandola agire dai cinque ai dieci minuti, asportandola poi con un risciacquo abbondante. «In
alternativa o in aggiunta alla maschera si può far ricorso agli impacchi con formulazioni più concentrate e
tempi di posa più lunghi: circa trenta minuti ma anche di più se i capelli sono molto sciupati», aggiunge
Leonardo Celleno responsabile dermatologia del Complesso integrato Columbus e membro del Centro di
cosmetologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Si applicano sui capelli umidi dalle radi ci alle
punte prima dello shampoo specifico (vedi pagina XX) che va eseguito alla fine del tempo di posa. In genere i
prodotti con formulazioni per impacchi si acquistano nei saloni dei parrucchieri, in profumeria o in farmacia e i
più comuni sono a base di cheratina (Jean Louis David) oppure di argilla bianca o verde arricchita con un
complesso di oli come quello di argan e di jojoba e sostanze funzionali per purificare la cute e allo stesso
tempo ristabilire il naturale film idrolipidico, idratando e ammorbidendo in profondità. Tra queste rientra
l'estratto di equiseto, una pianta remineralizzante utile per rinforzare la fibra capillare. Un'accortezza per
facilitare la penetrazione dei principi attivi degli impacchi, ma anche delle maschere, è quella di avvolgere la
testa con un foglio di pellicola trasparente (va bene quella che si usa in cucina), facendo così un involucro
occlusivo e creando un ambiente più caldo rispetto al clima circostante. • Per nutrire e ammorbidire. Da
ricercare in etichetta sono le sostanze nutrienti e idratanti come il pantenolo (vitamina B5), l'olio di jojoba e il
burro di karitè, lipidi vegetali dermoaffini che sono in grado di creare su ogni singolo capello un film leggero,
una sorta di micro-guaina protettiva, che ridona volume e consistenza alla capigliatura. I trattamenti con
questi principi attivi rendono i capelli docili e pettinabilì, oltre a ridare lucentezza e far riacquistare la giusta
consistenza. • Per cute sensibile che si irrita facilmente. Alla base di un bel capello c'è sempre un cuoio
capelluto sano. Lo stress, gli agenti chimici, l'inquinamento, possono però disidratarlo, desquamarlo,
arrossarlo. Specifica in caso di cute sensibile è la maschera addolcente e dall'alto livello di tollerabilità all'olio
di mandorle, ricco in acidi grassi insaturi e poli-insaturi dalle proprietà emollienti e nutrienti. Sempre in questo
tipo di maschera è facile trovare la glicerina, dalle proprietà idratanti e lenitive, e l'estratto di menta, in grado
di rinfrescare la cute. • Per rinforzare e ristrutturare chiome fragili. Se i capelli sono particolarmente deboli,
stopposi e secchi conviene optare per una maschera ristrutturante e districante da applicare almeno ogni tre
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giorni. Il complesso di principi attivi da ricercare è quello che prevede ceramidi, che svolgono un'azione
ricostituente rendendo soffice e luminoso il capello, più la cheratina che ripara e rinforza la fibra, restituisce
corposità e aiuta la radice a rinforzarsi. • Contro le doppie punte. Per evitare i danni da umidità, rotture e
doppie punte è fondamentale il ricorso a sostanze di rivestimento che ricostituiscano il film idrolipidico e
creino una sorta di guaina sul capello. Questi trattamenti da un lato apportano principi attivi nutrienti e
rigeneranti e dall'altro contrastano l'impoverimento della parte finale del capello. Le sostanze utilizzate in
questo senso sono i derivati di silicone, le mucillagini, i polifenoli estratti da varie piante tra cui quelle con
spiccate proprietà antiossidanti come il melograno. Per ottimizzarne i risultati questo tipo di maschera va
applicata insistendo soprattutto sulle punte. • Per esaltare il colore. Più che mai essenziale nel caso di capelli
tinti, la maschera compensa rapidamente le aggressioni degli agenti chimici riequilibrando, nutrendo a fondo
e preservando la tonalità della colorazione. Le più indicate sono a base di elastina, collagene o cheratina.
Meno comune, ma decisamente efficace, è anche l'estratto di bacche di olivello spinoso dalle virtù antiradicali liberi e che contribuisce a fissare a lungo il colore. La frequenza ideale è un paio di volte a settimana.
Ci sono anche le nuove CC Cream (Color Correction), prodotti multifunzionali che pigmentano, nutrono,
danno lucentezza e vigore ai capelli grazie alla cheratina di lana dì cachemire che ripara e alla vitamina B5
che idrata. Hanno gli stessi tempi di posa delle maschere, si applicano dopo aver fatto lo shampoo e si
rimuovono poi con un abbondante risciacquo. • Per capelli crespi Sono difficili da domare perché
faticosamente pettinabili, opachi e in genere ruvidi al tatto. Responsabile di questi inconvenienti è la scarsa
idratazione, quindi conviene ricorrere a maschere superemollienti. I principi attivi da preferire? Oli come
quello di lino ricco di omega 3 che irrobustiscono la membrana delle cellule e quindi ne migliorano
l'idratazione, ma sono consigliabili anche il burro di Karité e l'olio di enotera, ottima fonte di acido
gammalinolenico che nutre, idrata e protegge. • Per dare volume La regola principale per donare volume a
una chioma appesantita oppure ai capelli fini? Meno è, meglio è: infatti usare quantità eccessive di prodotto,
shampoo o balsamo che sia, rischia di sovraccaricare i fusti e quindi di ottenere un effetto piatto. Tra gli
ingredienti più indicati in questi casi sono da consigliare l'olio di noce di Macadamia e le proteine della soia
che idratano e lucidano senza appesantire. OLI,SIERIEBBCREAM Se il balsamo si usa dopo ogni shampoo e
la maschera e gli impacchi a cadenza più o meno settimanale, spray e goccine a base dì oli vegetali possono
essere usati ogni giorno. Ne esistono di diverso tipo e ognuno di questi, oltre ad apportare acidi grassi
polinsaturi benefici per i capelli, assolve a una funzione specifica: l'olio ai semi di lino agisce sui capelli secchi
grazie a betacarotene e vitamina F, quello di argan, ricco di vitamina E, dalle proprietà antiossidanti,
combatte le doppie punte e aiuta in caso di capelli deboli, secchi, sfibrati e privi di lucentezza, l'olio ai semi di
cotone è un perfetto districante mentre quello di avocado è ottimo per rinforzare il bulbo. Gli oli sono pratici e
decisamente facili da applicare: basta scaldarne qualche goccia tra le mani (si dosano facilmente con gli
applicatori incorporati) e strofinare dolcemente il prodotto sui capelli, ciocca per ciocca, distribuendolo poi su
tutta la chioma con l'aiuto di un pettine di legno a denti larghi e lasciandolo in posa per un'ora o anche di più.
Per ultimo si procede con il lavaggio abituale. L'ultima moda? La BB cream. Significa Beauty Balm, ovvero
crema di bellezza ed è un trattamento intensivo antinvecchiamento che non richiede risciacquo e si applica
sia sui capelli umidi per proteggerli prima di procedere allo styling, sia sui capelli asciutti per dare un tocco
finale alla messa in piega. In pratica si spruzza sulle lunghezze con l'apposito dosatore spray per nutrire,
lucidare, riparare, fortificare, rimpolpare e districare con un solo gesto. Questo prodotto contiene infatti un mix
di oli naturali arricchiti con principi attivi specifici, lucidanti e rimpolpanti come l'estratto di moringa oleifera che
ricostituisce il fusto, le proteine del grano, quelle del riso e della seta che rinforzano e ancora la cheratina
idrolizzata che ripara i danni delle lunghezze e crea volume.
Ltossigeno-ozonoterapia Eccentrica star sempre attenta alla forma e all'aspetto, Madonna ha affermato
pubblicamente che la sua chioma è diventata più morbida esetosa grazieai bagni di ossigeno e ozono. Sarà
vero? La risposta dell'esperto è affermativa. «Con questo trattamento è infatti possibile stimolare il
microcircolo a livello del cuoio capelluto», spiega Marianno Franzini, docente di ossigeno-ozonoterapia
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Ok - salute e benessere - N.10 - ottobre 2014 - capelli
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all'Università di Pavia. «Il risultato? Capigliature più lucenti e più forti. Dopo limpiego anticellulite, l'ossigenoozonoterapia si sta affermando anche in campo tricologico. E non solo per l'estetica: a livello sperimentale
stiamo ottenendo buoni risultati nel frenare la caduta dei capelli causata da stress, fattori ormonali o
stagionali». Ma come si effettua il trattamento? «I capelli vengono incappucciati dal dermatologo specializzato
in ossigenoozonoterapia con un sacchetto al quale è collegato il tubo di un apposito apparecchio certificato
che produce e riversa ossigeno e ozono», risponde Franzini. «La seduta, totalmente indolore, dura circa venti
minuti e costa circa 50-60 euro. Per vedere i primi risultati, però, bisogna farne da dieci a quindici. A casa il
paziente proseguirà il trattamento utilizzando uno shampoo all'ossigeno e ozono, due volte alla settimana per
almeno sei mesi».
Maschere e impacchi su misura
D DAVINES Naturaltech Purifyng Gel con fitoceutici da tarassaco e piroctone olamina dalla forte azione antinf
iammatoria, riduce la desquamazione e aiuta a mantenere la cute pulita e sana (26,40 euro; saloni
concessionari). B CARITÀ Haute Beauté Cheveu Maschera Purificante per capelli misti e grassi con il
complesso esclusivo Capital Matière: ristruttura il cuore della fibra capillare (47 euro; istituti di bellezza). B
BIOPOINT Cromatix Protezione Colore amplifica la luminosità dei capelli colorati, lasciando la fibra più
elastica e più brillante (16,54 euro; profumeria). QlSCHIA COSMETICI NATURALI Maschera capillare al
fango termale, costituisce un efficace trattamento antiforfora in
più, grazie alla camomilla e all'olio di jojoba svolge un'efficace azione antinf iammatoria (20 euro;
www.termedellabellezza.it). 0YVESROCHER Maschera all'argilla marocchina viso e capelli che associa
l'effetto emolliente dell'olio di argan bio all'argilla del Marocco per le sue virtù purificanti e addolcenti (12,95
euro; negozi Yves Rocher e vendita diretta tramite presentatrici). 0KURACTIVE Maschera alla cheratina per
capelli secchi e aridi, dona vitalità e morbidezza (16,60 euro; farmacia). HBIONIKE Defence Hair Pro
maschera riequilibrante, contiene succo di aloè vera, pantenolo, estratto di ninfea d'acqua e contrasta le
irritazioni del cuoio capelluto (16 euro; farmacia).
ElERILIASensicare Maschera Sebo Assorbente con argilla bianca, menta, melissa, noce moscata. Indicata
per cute e capelli grassi, agisce senza ungere (18,50 euro; migliori parrucchieri e saloni Evos). • DIEGO
DALLA PALMA Lisciospaghetto Maschera Lisciante Rimpolpante con acido ialuronicono per un effetto filler,
riduce il crespo e l'effetto elettrostatico (17,90 euro; profumerie concessionarie); COTRIL Tubo Mask Creative
Walk Honey & Milk con estratti naturali del miele e proteine del latte che agiscono come idratanti ed
emollienti, rendendo i capelli forti e luminosi (11,60 euro; saloni). M RENÉFURTERER Melaleuca Gel
Esfoliante Antiforfora agli oli essenziali purificanti con estratti di
albicocca micronizzati e mentolo per un effetto lenitivo e rinfrescante della cute (19,90 euro; farmacia).
BISHATUSH Balance Hair Mud con argilla bianca ed estratto di foglie di limone biologico, riduce l'eccesso di
sebo senza appesantire i capelli (prezzo a richiesta; atelier Aldo Coppola e migliori parrucchieri). B
COLLISTAR Maschera Rinforzante Extra-Volume ristruttura la fibra capillare grazie a speciali agenti siliconici
che ne aumentano lo spessore senza appesantirli (17,90 euro; profumeria); NASHI ARGAN Deep Infusion
con olio di argan e olio di lino biologico per un effetto ristrutturante e riparatore profondo con risultati
immediatamente visibili (21,50 euro ; saloni professionali).
Vitalità e bellezza si conquistano anche a tavola
Un'alimentazione completa fornisce tutti i nutrienti utili per l'ottimale crescita e vitalità del capello. Ci sono
però alcune sostanze da assumere con regolarità. «I veri mattoni per la sintesi della cheratina, la proteina
della struttura capillare, sono cistina e metionina: si trovano nei cereali e nelle proteine», spiega la
dermatologa Sabriella Fabbrocini. «Una loro carenza può provocare fragilità, diradamento e diminuzione della
crescita. L'alimentazione deve quindi prevedere vitamine da associare a minerali (ferro, zinco, magnesio,
rame e selenio)». Ecco cosa favorisce la bellezza, vitalità e benessere delle chiome.
} VITAMINA A Si trova nell'olio di fegato di merluzzo,! tuorlo d'uovo, burro e in molti ortaggi come carote
crude, spinaci e broccoli: nutre il capello, ne previene l'invecchiamento ed è utile in caso di forfora e
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secchezza. ) VITAMINE DEL COMPLESSO B Cereali integrali, pollo, lievito di birra, noci, uova e latte la
contengono in gran quantità. È fondamentale per l'attività del follicolo pilifero e per la crescita dei capelli. }
VITAMINA E Ne sono ricchi germe digrano, piselli, oli di arachidi e di soia, fegato e frutta secca. Contribuisce
a contrastare i radicali liberi, responsabili del deterioramento cellulare e della caduta delle chiome. } ACIDI
GRASSI OMEGA-3 E OMEGA-6 Sono contenuti soprattutto in sardine, merluzzo, aringhe, salmone e non
solo favoriscono il microcircolo della cute ma contribuiscono anche alla produzione della cheratina. }
VITAMINA H Presente ingrande quantità nel tuorlo d'uovo, nella carne, pesce e nella frutta nel secca,
partecipa al mantenimento dell'integrità cutanea e una sua carenza fa diventare i capelli sottili.
Dalla brillantina al sei
In principio era l'olio di makassar, usato, sembra, da Rodolfo Valentino che decretò il successo della testa
lucida e ordinata, simbolo di eleganza e divismo. Poi arrivò la brillantina, nata nel 1928 nei laboratori inglesi
della County Chemical Company, una formula che univa oli minerali, vegetali, cera vergine e che fruttò al suo
prodotto di punta, la Brylcreem milioni di sterline l'anno. In voga sino agli anni 50, la brillantina ebbe varianti
come l'olio di vaselina profumato alla lavanda e reso famoso prima dai divi americani e dai piloti della Royal
Air Force, poi dal filone musicale rocka-billy che infiammò gli anni '50 e da quello cinematografico american
graffiti culminato nel 1978 con il film Srease, brillantina, appunto, che grazie a John Travolta e alla sua banda
di studenti la rese famosa e di nuovo in auge sino alla metà degli anni 80. «Momento in cui la cosmetica ha al
suo arco frecce potenti per trasformare quella miscela untuosa in un prodotto più pratico: il gel a effetto
bagnato», spiega Umberto Borellini, cosmetologo di Milano, «l'olio di vaselina tendeva all'untuosità e a
sciogliersi con il calore, più avanti quindi ne venne prodotta una versione a base di petrolato, dalla texture più
compatta. Il gel è invece un prodotto a base di acqua, alcol, sostanze gelificanti e oli vegetali come quello di
sesamo o di girasole, insieme a derivati siliconici che lucidano la chioma senza ungerla ma con il limite di
tendere a disidratare il capello se il contenuto alcolico è eccessivo. Oggi ne esistono versioni diversissime
che alla capacità modellante uniscono potere trattante come nel caso dei gel con filtri solari». Ma la vecchia
brillantina non è scomparsa. Puntualizza Borellini: «L'italiana Linetti (creata nel 1946 e diventata icona del
lifestyle della dolcevita italiana), esiste ancora, per uomini affezionati a un look classico e modellato (a
differenza del gel non serve a fissare ma a rendere i capelli lucenti e composti), mentre negli Stati Uniti è
facile trovare la hair wax che contiene cera d'api e olio di ricino idrogenato, più fluido e che rende
l'applicazione più facile». Insomma la brillantina ha più di 80 anni, ma resiste alle mode.
Foto: «Faccio i colpi di sole da quando ho 15 anni... Per mantenere i capelli morbidi e luminosi, appena ho un
po' di tempo applico maschere nutrienti e impacchi specifici». Eleonora Daniele
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Acquista energia e vinci la tristezza dell'autunno
La fine dell'estate porta anche un cambio dell'umore: si riprende la routine quotidiana e le ore di luce
diventano sempre più corte. Si tratta della Sad, Seasonal affective disorder, cioè squilibrio umorale
stagionale. Ecco come combatterlo in modo naturale
Già da qualche settimana hai concluso vacanze tranquille e rigeneratrici e già ti senti esausta, come se non
avessi ricaricato le pile? Ogni anno si ripete la stessa cosa, quando si avvicina l'autunno hai l'umore a terra e
non ti senti in grado di fare fronte all'infinità di faccende di cui ti occupi (casa, figli, lavoro)? Se questo è ciò
che ti accade, ti tranquillizzerà sapere che non sei sola perché molte donne, soprattutto fra i 30 e i 60 anni, si
sentonocosì in questo periodo dell'anno: stanche al minimo sforzo, tendenzialmente tristi, irritabili, apatiche.
SEI TROPPO SENSIBILE AL CAMBIO DI STAGIONE? Le lunghe giornate di sole stanno finendo ed è alle
porte l'autunno, con la caduta delle foglie, l'abbassamento delle temperature e le giornate di pioggia.
Sicuramente dai la responsabilità del tuo cattivo umore al cambio stagionale e hai ragione, ma non per una
pura questione emotiva. Il tuo crollo ha una spiegazione fisiologica. •k Così ti influenza la luce. In molte
persone, la riduzione della luce modifica l'equilibrio di sostanze chimiche nel cervello: queste cercano di
risolvere spontaneamente il problema gettandosi sui dolci. A spiegare un comportamento del genere è Nor
man Rosenthal, dei National Institute of Meritai Health degli Stati Uniti. I carboidrati, dice l'esperto, sono un
antidepressivo naturale perché innalzano i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore che ha un'azione
positiva sull'umore. Invece di sgranocchiare dolci a danno della linea, però, puoi ottenere lo stesso risultato
con i carboidrati complessi (pane, pasta, riso, patate): ecco perché non devono mai mancare pane e pasta
nella tua alimentazione. TI È DIFFICILE LA ROUTINE QUOTIDIANA? All'astenia (parola che viene dal gre co
e significa "mancanza di vigore") dell'autunno si somma in questo periodo dell'anno un'altra sindrome, quella
postvacanza, che agisce a sua volta sull'umore. Infatti, dopo qualche settimana senza impegni il ritorno alla
routine è per molti faticoso, e risulta difficile riadattarsi. Sentiamo di non farcela e compaiono stress,
malumore, insonnia. SOLUZIONI IN FARMACIA? Chi soffre di astenia autunnale ha a che fare con disturbi
transitori che durano due o tre settimane e in genere non nascondono nulla di grave, ma influiscono molto
sulla qualità di vita. Perciò in questo periodo dell'anno aumentano le visite in farmacia alla ricerca di rimedi
rinvigorenti che possano aiutare, ma devi prima rivolgerti al tuo medico. Molto spesso questa apatia e
mancanza di energia può risolversi con semplici cambiamenti nella vita quotidiana e, soprattutto,
nell'alimentazione. II piano che ti aiuta a coltivare l'ottimismo Se la diminuzione delle ore di luce e il ritorno
alla routine ti influenzano, è evidente che il tuo organismo ha difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti. Questa
alterazione biologica scompare con il ripristino del ritmo normale dell'organismo. Per recuperarlo quanto
prima, basta effettuare semplici cambiamenti della routine quotidiana. 1 Concediti del tempo JL per tornare
alla norma Ottobre è il mese in cui spesso si torna a svolgere in pieno le proprie attività: anche per gli adulti, è
come se ricominciasse la scuola. * Concediti un po' di tempo e riprendi in modo graduale le attività (la
palestra, il corso di pittura o le uscite settimanali con le amiche). 2Vedi il bicchiere mezzo pieno I medici sono
d'accordo sul fatto che l'astenia autunnale non esisterebbe se il lavoro e il ritorno alla routine non fossero
vissuti da alcune persone in maniera negativa e faticosa. È vero che questo ritorno alla normalità richiede un
adattamento a cambiamenti orari e obblighi che possono provocare un certo stress. • Se ti impegni con
ottimismo e ti dai qualche obiettivo che ti stimoli ad affrontare il periodo che ti aspetta, non ti costerà così
tanto. O Vai a dormire presto, O ti sveglierai presto Gran parte della tua stanchezza è dovuta al fatto che con
l'autunno anche il tuo orologio biologico deve adattarsi alla nuova stagione e alle minori ore di luce della
giornata. •k Quanto prima ti imporrai degli orari per il sonno che si adattino alla tua nuova routine, tanto prima
riuscirai a regolare il tuo bioritmo. A Cammina almeno H~ 40 minuti al giorno Se in estate hai smesso di fare
esercizio fisico, o non ne hai mai fatto, camminare è una buona scelta, perché non richiede nessun
allenamento particolare e presenta una serie di vantaggi. * Ti aiuta a vincere l'apatia perché camminando
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LA SALUTE PER TUTTI COMBATTERE LA STANCHEZZA IN MODO NATURALE
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produci endorfine, le sostanze che nel cervello provocano una sensazione di benessere diffuso e migliorano
così anche l'umore. Inoltre tonifichi i muscoli a fondo, così il tuo organismo diventa più resistente alla
stanchezza. Rafforzi anche il sistema immunitario, e secondo alcune ricerche le persone che soffrono di
astenia autunnale sono più soggette alle infezioni. jT Fai (sempre) \J 5 pasti al giorno È un consiglio
frequente di SAPERVIma con l'astenia è ancora più importante. Per mantenere livelli ottimali di energia sia a
metà mattina sia a metà pomeriggio, l'ideale è fare 3 pasti principali e 2 spuntini. •k Allo stesso modo è
importante evitare i pasti abbondanti che ti faranno entrare in uno stato di torpore durante la digestione o non
ti lasceranno dormire bene di notte, quindi non riposerai e ti sentirai più stanca il giorno seguente. Prendi il
sole U 10 minuti al giorno La causa principale della tristezza autunnale è la diminuzione delle ore trascorse al
sole: questa situazione, oltre a ridurre i livelli di vitamina D, che rinforza l'organismo, fa sì che l'organismo
produca meno serotonina: di conseguenza hai più sonnolenza e ti senti meno vitale; ma se approfitti della
luce naturale e ti esponi al sole 10 minuti, stimolerai la produzione di questo ormone e favorirai la regolazione
del tuo orologio biologico e il suo adattamento alla nuova stagione autunnale. * Prendilo nelle prime ore della
mattina e inizierai la giornata carica di energie. Se per motivi di lavoro o di impegni familiari non puoi farlo
sempre, sfrutta la pausa pranzo quotidiana per stare un po' all'aria aperta. ~~7 Alcol, tabacco e / caffeina?
Meglio di no II tabacco e l'alcol sono due elementi che contengono sostanze tossiche, le quali alla fine
rendono difficile l'ossigenazione dell'organismo, anche se attraverso processi diversi l'uno dall altro. Ma in
entrambi i casi, uno dei principali effetti collaterali è la stanchezza. * La caffeina e la teina sono sostanze
eccitanti e non fanno bene alle persone che hanno una predisposizione all'irritabilità o allo stress. Q Alterna
docce O calde e fredde Non solo stimolano la circolazione sanguigna, ma abituano anche il corpo ai cambi di
temperatura. * Fai la doccia al mattino cercando di terminare sempre con acqua fredda e insistendo sulle
gambe. Ti darà un aumento di energia. Gli alimenti che aiutano a risollevare l'umore L'ipotalamo è la parte del
cervello che regola (oltre alle funzioni primarie dell'organismo) la produzione di due sostanze chiave per il
benessere psicofisico, la melatonina e la serotonina. Un equilibrio fra melatonina e serotonina è
fondamentale per il buon umore e la salute psichica. Dalla prima dipendono i cicli di sonno e veglia, mentre la
seconda è responsabile della vitalità e dell'umore. Quanta più serotonina entra in circolo nell'organismo,
migliore è lo stato d'animo. È vero che affinchè i livelli delle due sostanze siano ottimali è importante esporsi
alla luce solare e mantenere orari regolari, ma è altrettanto importante assumere alimenti che favoriscano
questo buon equilibrio. Triptofano, l'alleato che ti attiva Si tratta di un aminoacido essenziale che si può
ottenere solo attraverso l'alimentazione ed è indispensabile per la produzione di serotonina. Perciò è così
importante includere nell'alimentazione i cibi ricchi di proteine, che sono quelli che contengono in maggiore
quantità il triptofano. • Dove lo trovi. Pesce, pollo, tacchino, carni rosse magre, uova e latticini sono la
principale fonte di triptofano. Le combinazioni di legumi e cereali e anche le banane ne apportano una
discreta quantità. Carboidrati per avere sempre energia II carburante del cervello è il glucosio: per ottenere la
quantità ottimale è necessaria un'adeguata assunzione di carboidrati complessi (pane, riso, pasta) e
carboidrati semplici (frutta, miele) facendo prevalere sempre la quantità dei complessi sui semplici. Tieni
presente che se non ne assumi la quantità sufficiente, la glicemia, cioè il livello degli zuccheri nel sangue, si
abbassa e ci si sente stanchi e irritabili. •fr Le porzioni adeguate. Si consiglia di assumere 4-5 porzioni al
giorno di cereali, preferibilmente integrali (una porzione corrisponde a 40 g di pane o 50-60 g a secco di riso o
pasta) e 3 porzioni di frutta. L'irrinunciabile vitamina B Se, come abbiamo visto, il triptofano è la sostanza
principale per la produzione di serotonina, la vitamina B è a sua volta necessaria per evitare il cattivo umore.
•* Dove la trovi: germe di grano, pesce azzurro, frutta secca, legumi, cereali integrali e lievito di birra. Grassi
buoni per il sistema nervoso Gli acidi grassi omega 3 hanno un ruolo chiave nel sistema nervoso, perché
sono una componente delle membrane neuronali e favoriscono la comunicazione fra esse. * Se inserisci nella
tua alimentazione pesce azzurro, noci e semi di lino, avrai un buon apporto di omega 3. Pappa reale, un aiuto
in più La pappa reale è uno dei ricostituenti fisici e mentali più efficaci e inoltre è completamente naturale e
quindi molto sicuro. Assumine 1 cucchiaino al giorno.
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Perché colpisce di più le donne? La popolazione più sensibile a disturbi come l'astenia stagionale
dell'autunno è quella femminile. Le ragioni sono diverse. 4 t Accusiamo di più la stanchezza in generale,
anche per via delle mestruazioni e della perdita di ferro che causano mensilmente. 4 t Inoltre, siamo soggette
a scompensi ormonali: nell'età fertile la sindrome premestruale provoca cattivo umore e in menopausa; con il
calo degli estrogeni aumenta anche l'irritabilità. ^ A b b i a m o anche una maggiore predisposizione a
incorrere in ansia e depressione, quindi siamo più sensibili a qualsiasi disturbo che possa influenzare l'umore.
* Oltre a cefalee, basso rendimento e inappetenza, può anche essere presente qualche linea di febbre,
soprattutto di sera, e infiammazione dei linfonodi. ,:
Astenia autunnale o stanchezza cronica?
L'ASTENIA
• Si tratta di una stanchezza episodica e non dura più di 15 giorni o al massimo un mese.
• Ti senti stanca e spenta anche se non hai fatto nessuno sforzo che provochi questa condizione.
+ È frequente che si presentino mal di testa e difficoltà a concentrarsi, mancanza di appetito e diminuzione
della libido. Ma non sono presenti sintomi fisici (febbre, linfonodi ingrossati).
LA STANCHEZZA CRONICA
•*• Per diagnosticarla la stanchezza deve essere continua e durare più di 6 mesi.
•k Oltre a stanchezza nonostante non si siano fatti sforzi, la persona di solito nota debolezza alle gambe e
dolori muscolari e articolari.
Se sei ansiosa o sopporti male lo stress * Le persone che hanno queste caratteristiche finiscono per essere
più sensibili ai processi di astenia stagionale e ai cambiamenti di luce e di temperatura, perché si sentono
soverchiate dalle incombenze quotidiane. Perciò a volte la pressione del ritorno alla normalità causa vere e
proprie condizioni di stress acuto, con tutti i suoi sintomi: palpitazioni, sudorazione. Per ev tare di arrivare a
tanto, conviene tornare alla routine con gradualità seguendo i nostri consigli.
Se la stanchezza è dovuta a * ANEMIA. La stanchezza è uno dei sintomi caratteristici della mancanza di
ferro. Quindi, se ti senti sempre esausta, dovresti sottoporti a un'analisi per controllare se i livelli di ferro nel
sangue sono normali.
* IPOTIROIDISMO. Se la tiroide funziona poco, si manifestano stanchezza e aumento di peso, oltre ad altri
sintomi. Per verif icare questa eventualità, bisogna controllare con un'analisi del sangue i livelli dell'ormone
TSH. • APNEE NOTTURNE. Se russi e ti senti per questo ancora più stanca, potresti avere apnee notturne,
cioè interruzioni del respiro che ostacolano una buona ossigenazione e peggiorano la qualità del tuo sonno.
L'OPINIONE DELL'ESPERTO DOTTORESSA CONSUELO LAMPREDA Medico di famiglia, componente
Direttivo Fimmg di Milano "Gli integratori vanno assunti con precauzione" Comporta rischi assumere
integratori di vitamine quando si è perennemente stanchi? Possono presentarsi problemi
conlevitamineA,D,EeK,siaper abusosiaperconsumocronico. Nel primo caso possono dare luogo a nausea,
vomito, mal di testa, disappetenza, sonnolenza. Con la vitamina D, possono presentarsi disidratazione,
debolezza muscolare, nausea, vomito, stitichezza, problemi renali, perdita di peso. Con la E, nausea, cefalea,
stanchezza ed emorragie. E l'eccesso di K può aumentare il rischioditrombosi. Possono interagire con alcuni
farmaci comuni? La vitamina A può interagire con gli integratori di calcio; la D con certi antiacidi e diuretici; la
vitamina Econ la lovastatina, e la vitamina Kcon gli anticoagulanti. Cosa può indicare che si tratta di qualcosa
di più dell'astenia? Conviene consultareilmedicodi base se la condizione si protrae oltre le due settimane o se
l'intensità di uno dei sintomi è importante: stanchezza estrema, forte perdita di peso, alterazione del sonno,
profonda tristezza.
1f La dispensa ideale per l'autunno
ZUCCA E PATATA DOLCE Sono fonti di vitamina A, che rafforza le difese immunitarie
NOCI Ricche di omega 3 e coenzima Q10, sostanza dall'effetto defatigante
FUNGHI Ricchi di minerali, rivitalizzano l'organismo
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Saper Vivere - N.32 - ottobre 2014
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MANDORLE, NOCCIOLE Forniscono magnesio, che migliora il tono muscolare
CAVOLFIORE, BROCCOLI Contengono vitamina C, la cui carenza causa irritabilità C, ANZANE Aiutano
l'eliminazione delle tossine, che possono farti sentire più stanca LIEVITO DI BIRRA È uno degli alimenti con
maggiore concentrazione di vitamina B, MELAGRANA Oltre alla vitamina C contiene molta vitamina A, dal
grande effetto antiossidante
PUOI PROVARE Oli essenziali per l'equilibrio dell'organismo * Se sei stressata. Gli oli essenziali di pino
silvestre e di abete nero hanno un effetto stimolante sull'organismo, quindi funzionano molto bene in caso di
esaurimento fisico e mentale, e anche di malattie infiammatorie croniche. Usane qualche goccia per fare un
massaggio. * Quando hai mal di testa o la concentrazione manca. Puoi ricorrere a un olio essenziale
tonificante, come quello di menta piperita, e applicarne un paio di gocce su tempie o nuca, a seconda di dove
noti la tensione. Per favorire la concentrazione, si consiglia l'uso di olio essenziale di maggiorana mescolato
con qualche goccia di essenza di limone in un diffusore. * Come antistress. Il rosmarino e il timo hanno un
deciso effetto equilibrante sul sistema nervoso e favoriscono la calma sia durante il giorno sia mentre si
dorme.
Foto: L'astenia autunnale si risolve di solito in due o tre settimane. Se la tua stanchezza dura di più, senza
motivo che la spieghi, rivolgiti al medico per escludere altri disturbi
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Panorama della Sanita - N.35 - 22 settembre 2014
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Tagliare gli sprechi e investire in "Buona Sanità "
D.D.G.
L a peculiarità del Patto della Salute 2014/2016 è la riorganizzazione dell'assistenza territoriale, che
storicamente ha rappresentato sempre un punto debole del sistema attraverso l'aggregazione di medici,
pediatri e specialisti. Un disegno, che permette anche di governare la spesa farmaceutica per assicurare
oculatezza, senza rinunciare a rendere disponibili i farmaci innovativi, e che intende valorizzare le risorse
umane - in tal senso un Disegno di Legge Delega dovrebbe arrivare a ottobre - e che insiste sulla
riorganizzazione dei servizi. E' fondamentale, poi, avere la disponibilità di strumenti più incisivi, che
permettano al Ministero di verificare l'effettiva esecuzione dei Piani di rientro delle Regioni insieme alla
necessità di monitorare e verificare il mantenimento dei LEA in quelle stesse Regioni. All'interno di questo
contesto l'innovazione tecnologica rappresenta l'altra faccia della medaglia. Senza, difficilmente si
raggiungeranno gli obiettivi dichiarati. La collaborazione tra Ministero e Regioni e tra Governo e Regioni e con
il mercato è fondamentale e pertanto occorre anche una governance dei processi d'innovazione diversa
rispetto al passato, intervenendo anche sulle modalità di finanziamento dei progetti e della loro conduzione.
Non bastano attività di monitoraggio sono necessari modelli di piena e condivisa responsabilità sui
finanziamenti e sul raggiungimento dei risultati. Basta con finanziamenti a pioggia o su progetti che non
prevedono un coinvolgimento nei rischi di insuccesso. Il Ministro della Salute Lorenzin punta a risparmiare 15
miliardi in cinque anni, da reinvestire in Sanità. Attraverso quali azioni? Il problema non è che per la Salute in
Italia si spende troppo. Si spende male! Nel nostro Paese la Spesa Pubblica per la Sanità rappresenta il 7%
del PIL. Una percentuale tra le più basse in Europa occidentale. Gli inglesi spendono lo 0,7 % in più, i
tedeschi l'I,3 per cento e i francesi il 2% in più. Oltre a spendere meno, persistono gli sprechi - troppi -, le
inefficienze, i clientelismi e un ruolo della politica troppo invadente, che condizio na negativamente le scelte
del Management. Occorre, allora, tagliare gli sprechi e con quelle risorse investire in buona sanità
riorganizzando il sistema mettendo fuori la politica dai luoghi decisionali in particolare nelle nomine di primarie
e direttori generali e offrire quindi al sistema aziendale di dare le sue risposte in totale autonomia. Sempre per
tagliare i costi il Ministero sta lavorando sui costi standard e, insieme a Consip, sulla centrale unica di
acquisto. E, cosa più importante, è stata introdotta la digitalizzazione con la creazione di un open data vero.
Sul tema dei risparmi occorre innovare, il sistema non regge più: Abbiamo bisogno di rilanciare l'economia e
lo sviluppo. Occorre legare gli investimenti ai risultati e invertire la spirale negativa di questi utlimi anni.
Investimenti, risparmi strutturali, sviluppo economico, miglioramento dei servizi utilizzo dei risparmi in toto o in
parte come ulteriori investimenti e così via. I big nazionali dell'ICT hanno recentemente presentato al Ministro
Lorenzin una "position paper" a sostegno dell'e-Health per la costruzione un "ecosistema digitale" per la
Sanità. L'associazione Nova, di cui lei è presidente, ha promosso quest'incontro. Quale ruolo proattivo
possono svolgere gli stakeholder per l'innovazione in Sanità in piena collaborazione con il pubblico?
L'innovazione tecnologica è una grande opportunità, che, se tradotta in modo corretto, attraverso il
coinvolgimento di tutti gli attori del sistema, e tra questi non solo il Governo centrale e le Regioni, ma anche il
tessuto imprenditoriale ed economico, può dare grandi opportunità al Servizio Sanitario Pubblico. Proprio con
l'obiettivo di dare voce alle competenze, alle professionalità del mondo delle imprese IT, che operano nel
mondo della Sanità e non solo, ho dato vita all'associazione "NOVA", la cui prima azione è stata quella di
portare all'attenzione del Governo la vision delle maggiori competenze imprenditoriali nazionali sul Fascicolo
Sanitario Elettronico, con una proposta di coinvolgimento pubblico/privato, con la condizione di investimenti,
rischi e successi. Seguiranno altre azioni per stimolare l'innovazione e lo sviluppo, ai nuovi bisogni di una
società che cambia in termini demografici, sociali ed economici. Credo fermamente che non si può avviare il
cambiamento organizzativo senza innovazione tecnologica. Sono sicuro che il Ministero saprà sfruttare
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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PRIMO PIANO Intervista a Federico Gelli (PD), componente XII Commissione Affari Sociali e Commissione
per la Semplificazione della Camera dei Deputati
27/09/2014
Panorama della Sanita - N.35 - 22 settembre 2014
Pag. 28
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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adeguatamente il rinnovato ruolo dell'Agenzia digitale come volano per il cambiamento in tutta la P.A.. Sono
certo inoltre che il Ministro saprà mettere in campo saperi e competenze di innovazione tecnologica nel
quadro di un nuovo rilancio della politica per la salute e cogliere le grandi opportunità oggi disponibili
superando vecchie resisten-^ ze e abbattendo steccati che < non hanno ragione di esister II Presidente del
Consigli! Matteo Renzi ha posto come primo punto del suo programma del semestre italiano alla guida
dell'UE, l'innovazione tecnologica e la realizzazione della programmazione per l'Agenda digitale. Il nostro
Paese è in ritardo rispetto all'Europa e c'è necessità di maggiori investimenti in IQT e nella formazione. Qua!
punti all'ordine del giorno rii breve periodo? L'innovazione tecnologica non è solo Banda larga, questo va
detto con forza. Innovazione è quell'insieme di interventi, che consentono di innovare, cambiandoli, i
processi, semplificandoli e riducendo i costi. Ciò è possibile, se perseguiamo una politica dell'innovazione e
non semplicemente un'agenda di azioni da realizzare. Ritengo anche che sia necessaria la realizzazione di
un presidio unitario per la governance digitale, che superi la frammentazione di ruoli tra Ministeri, Agenzie e
Dipartimenti vari. In Sanità, ripeto, è necessario il superamento di tale frammentazione e operare per
rinsaldare il rapporto con il mercato all'interno di modelli innovativi di relazione, ricerca e sviluppo.
Foto: Federico Gelli
27/09/2014
Panorama della Sanita - N.35 - 22 settembre 2014
Pag. 38
Dalla visita Berna 2014 emerge un' Aifa in solida crescita
"L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) tra il 9 e il 12 settembre ha ricevuto una visita da parte di un team di
ispettori nell'ambito del terzo ciclo di benchmarkingàtWe Agenzie regolatone europee (Berna, Benchmarking
oftheEuropean Medicine*Agencies). La valutazione complessiva dell'Agenzia è risultata in significativo
miglioramento rispetto alla precedente visita di maggio 2011, con alcuni pun teggi che hanno raggiunto il
valore massimo". Lo riferisce l'Agenzia che precisa "Gli ispettori europei - Lidia Retkowska-Mika, team leader,
(Polonia), Frede Dreier (Danimarca) e Richard Andrews (UK) - hanno apprezzato la competenza, la
chiarezza e la trasparenza con cui il personale dell'Aifa ha presentato i sistemi, i processi e le procedure
dell'Agenzia e rilevato numerosi esempi di buone prassi. Il Berna, nato nel 2005, individua nell'esistenza di un
robusto sistema di gestione della qualità la garanzia dell'impegno, da parte del management delle agenzie
regolatone europee, alla protezione della salute pubblica grazie alla misurazione dei risultati, alla
documentazione dei processi, alla standardizzazione dei comportamenti e alla verifica interna. Le visite si
svolgono con cadenza triennale e i risultati confluiscono in un database anonimo che non consente un
confronto diretto o una graduatoria, ma costituisce per le agenzie valutate uno strumento di analisi e una
fonte di informazioni utili ai fini del miglioramento continuo".
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 27/09/2014
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ATTUALITÀ
VITA IN FARMACIA
15 articoli
27/09/2014
La Repubblica - Bari
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Neonato palleggiato da un ospedale all'altro
ANTONELLO CASSANO
DA CORATO al Di Venere, fino a Foggia e infine a Napoli. Un viaggio lungo 400 chilometri per cercare un
posto letto in un ospedale.
Ci sarebbero tutti gli ingredienti per l'ennesima storia di malasanità, anche perché la sventura è capitata a un
neonato barese che presentava una patologia acuta all'intestino. La sua odissea tra ospedali comincia dopo
un primo trasferimento nel reparto di terapia intensiva neonatale del Di Venere. Il neonato necessita di un
intervento urgente.
MA L' OSPEDALE dell'Asl barese non è dotato del reparto di chirurgia pediatrica. I tentativi di trasportare il
paziente nei vicini ospedali: il Giovanni fa sapere che è impossibile ricevere casi urgenti da altri ospedali. Il
Policlinico dice che non ci sono posti disponiboli. Per questo il piccolo va prima a Foggia e poi a Napoli, dove
viene finalmente operato.
Un lungo viaggio che si sarebbe potuto evitare se solo esistesse una convenzione in grado di consentire il
trasferimento di pazienti tra gli ospedali dell'Asl Bari e le due strutture che rientrano nell'organizzazione del
Policlinico. È questa la pesante accusa lanciata da Gianmarco Surico, consigliere regionale di Forza Italia,
che ha denunciato il fatto accaduto circa 15 giorni fa: «È un caso che suscita indignazione, l'odissea di un
bambino appena nato - ha affermato il consigliere - per colpa di una disorganizzazione più unica che rara».
Secondo Surico, l'assenza della convenzione tra le due strutture ha causato i disagi al neonato e alla sua
famiglia.
Ma l'uscita di Surico scatena un'ondata di proteste: «L'assenza di una convenzione - smentisce il dg del
Policlinico, Vitangelo Dattoli - non impedisce affatto trasferimenti tra i due ospedali. Dal punto di vista tecnico
non può esistere una convenzione per trasferimenti urgenti». Concetto ribadito anche da Nicola Laforgia,
primario di neonatologia e terapia intensiva neonatale al Policlinico: «Riceviamo trasferimenti di pazienti
anche senza convenzione. Del resto, non tutti gli ospedali possono dotarsi di chirurgia pediatrica. Oltre a Bari,
qui in Puglia, è presente solo a Foggia».
A Surico replica anche l'assessore regionale alla Sanità Pentassuglia che promette delle verifiche: «Adesso
devo valutare perché il bambino sia stato trasferito a Napoli, pur avendo due neonatologie in Puglia».
PER SAPERNE DI PIÙ bari.repubblica.it
Foto: SOTTO ACCUSA L'ospedale pediatrico Giovanni XXIII ha respinto il trasferimento del neonato per la
mancanza di autorizzazioni
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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LA STORIA
27/09/2014
La Repubblica - Firenze
Pag. 6
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Il ticket sulle medicine riguarda soltanto un toscano su cinque
Esentate tutte le famiglie con reddito inferiore a 36mila euro intanto la Asl rafforza i servizi per far fronte alle
code Gli sportelli dei 31 presidi sanitari saranno aperti 613 ore in più alla settimana
MICHELE BOCCI
CITTADINI in coda, che chiedono informazioni e si preoccupano per le possibili conseguenza della mancata
autocertificazione, Asl e Regione che si incontrano, potenziano i servizi, spostano i termini. La questione
preliminare all'avvio della ricetta elettronica, cioè l'obbligo per chi non è già inserito nel sistema informatico di
comunicare i suoi dati di reddito sta agitando la Toscana per un pagamento che riguarda molto pochi cittadini.
Nel 2013 solo il 21% di coloro che si sono presentati in farmacia con la ricetta rossa per ritirare la medicina
hanno pagato il ticket, di 2, 3 o 4 euro a confezione (fino a un massimo di 2 confezioni).
Tutti gli altri sono stati esentati, perché loro o il loro nucleo familiare guadagnano meno di 36 mila euro
all'anno. E i dati delle persone che non pagano sono per la maggior parte già inseriti automaticamente nel
sistema del ministero delle Finanze, dunque questi cittadini non avrebbero bisogno di andare alla Asl a
chiedere informazioni o a certificare il loro reddito. Sono invece sconosciuti coloro che pagano il massimo, i
pochissimi che in Toscana guadagnano più di 100mila euro all'anno. Ma si tratta di persone che pagano il
ticket più alto, quindi non devono fare autocertificazioni.
Secondo i dati comunicati dall'agenzia delle entrate alla Toscana, nella nostra regione il 71% dei cittadini
guadagna meno di 36 mila euro. Sono di più quelli che non hanno pagato il ticket l'anno scorso perché non
tutti sono andati a comprare i farmaci e perché bisogna considerare che ci sono anche molti esenti per
patologia, che non pagano perché colpiti da malattie croniche. Ieri la Asl di Firenze ha annunciato di aver
potenziato i suoi servizi per cercare di ridurre i tempi delle code. Un paio di giorni fa solo al presidio di Santa
Rosa in 800 hanno chiesto informazioni. L'azienda sanitaria ha deciso di tenere aperti per 613 ore in più alla
settimana i propri 31 sportelli per tutto il mese di ottobre. Tra l'altro si ricorda che chi riceve la lettera della Asl
può inviarei suoi dati via faxo per posta. Dalla Rsu però fanno notare che «la responsabilità dei disagi è della
Regione che non ha saputo approntare una campagna di informazione per impedire questo assalto agli uffici
della Asl. A oggi, però, la nostra direzione continua a sottovalutare la portata del problema, proponendo
misure che, a nostro avviso, porteranno ad un ulteriore e clamoroso flop».I sindacati criticano la decisione di
pagare gli straordinari al personale che lavora agli sportelli e chiedono di fare assunzioni a tempo determinato
per fronteggiare l'emergenza.
L'assessore alla salute Luigi Marroni ha ringraziato i cittadini toscani per la collaborazionee la pazienza
dimostrata in questi giornie siè scusato peri disagi «a causa della dimensione importante del fenomeno che
interessa quasi 800.000 cittadini toscani». Sia dall'assessorato che dalla Asl sottolineano che non è
necessario attivare la tessera sanitaria per definire il proprio reddito ai fini del calcolo del ticket.
Foto: IL TICKET Nel 2013 solo il 21% dei toscani ha dovuto pagarlo sui farmaci
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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La sanità
27/09/2014
La Repubblica - Milano
Pag. 9
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Maroni: "Nel 2016 taglieremo tutti i superticket"
(a. c.)
L'IMPEGNO è di farlo entro l'anno, con l'approvazione della legge di bilancio 2015. È la riduzione dei ticket
sanitari, cavallo di battaglia della giunta Maroni sin dal suo insediamento. E cuore dell'accordo sulla sanità
che ieri il governatore, gli assessori Mantovani (Salute) e Cantù (Famiglia) e i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno
firmato. Obiettivo, arrivare a una riforma della sanità condivisa. E utilizzare le risorse in più che dovrebbero
arrivare dall'applicazione dei costi standard per ripristinare le esenzioni per i disoccupati e cassaintegrati e
ridurre, come si legge nel documento, «i cosiddetti superticket vigenti in Lombardia su non poche prestazioni
diagnostiche, il cui ammontare induce sempre più spesso persone e famiglie in difficoltà economica a
rinunciare alla prestazione». «È un obiettivo che i sindacati condividono - sottolinea Maroni - Abbiamo le
risorse, ci metteremo mano nella legge di bilancio per il 2015». A causa del superticket, in vigore dal 2011, il
costo di alcuni esami in convenzione può schizzare fino a 66 euro.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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L'ACCORDO
27/09/2014
La Stampa - Torino
Pag. 40
(diffusione:309253, tiratura:418328)
massimiliano peggio
Anziani «palleggiati» da una casa di cura all'altra per lucrare sui rimborsi sanitari. Una girandola artificiosa di
ricoveri e dimissioni in auge da anni, sotto gli occhi di tutti. Una pratica così diffusa, tollerata e priva di
controlli che, secondo la Corte dei Conti, avrebbe causato ai contribuenti piemontesi un danno erariale di 7
milioni e 899 mila euro. Per questo motivo i magistrati contabili, dopo un'indagine monumentale della Guardia
di Finanza, ha presentato il conto a 30 case di cura e a cinque dirigenti regionali. Non solo: ad uno dei più
discussi imprenditori del settore, già finito al centro di altre vicende giudiziarie, Pietro Camerlengo, i giudici
contestano un danno di oltre un milione e 700 mila euro. Le richieste di risarcimento, anche in solido, per gli
anni che vanno dal 1999 al 2007, sono state spedite nel corso dell'estate scorsa. Il dibattimento si aprirà il
prossimo 15 gennaio. L'indagine
L'inchiesta della Corte dei Conti ha preso il via da due indagini della giustizia penale, naufragate nel corso
degli anni tra prescrizioni e archiviazioni. Una riguardava proprio Pietro Camerlengo, finito nel 1999 nel mirino
dei carabinieri del Nas, (il tribunale nel 2007 ha dichiarato prescritte le accuse di truffa) scoprendo il
meccanismo delle dimissioni a tempo determinato dei pazienti cronici. Questione di soldi. O per meglio dire di
tariffe di ricovero che la Regione rimborsa alle strutture pubbliche e private. In linea generale, per i pazienti
destinati a ricoveri di riabilitazione o lungodegenza, la legge prevede «una riduzione del 40% della tariffa
giornaliera al superamento del sessantesimo giorno continuativo di ricovero». Ciò «al fine di scoraggiare
degenze eccessivamente prolungate, giustificato dal minor consumo di risorse impegnate per il trattamento di
pazienti». Ma per «magia» i pazienti venivano dimessi alla scadenza del 60° giorno, riportati a casa o spediti
in pronto soccorso per un po', e poi ricoverati in una nuova struttura. Una girandola studiata per interrompere
la continuità della degenza e non incorrere nel taglio della tariffa. E per far funzionare questo meccanismo,
osserva la Corte dei Conti, non è stato necessario ricorre ad «un accordo tra strutture sanitarie o alla regia di
un unico soggetto...» ma è stata «sufficiente la consapevolezza che un tale "modus operandi" crea un
continuo giro di pazienti e permette maggiori introiti...». Zero controlli
Il meccanismo svelato dai Nas, nonostante lo scalpore delle vicende giudiziarie di allora, non s'è mai
arrestato. Così ha accertato la Finanza esaminando i ricoveri di tutte le strutture sanitarie del Piemonte in un
arco temporale di 8 anni. Un lavoro certosino esteso a miglia di cartelle cliniche. E tutto ciò sarebbe avvenuto
per mancanza dei controlli funzionari. In quanto «la Regione - osserva la procura della Corte dei Conti - non
ha attivato un sistema per l'incrocio dei dati». Di più. La «Regione, compiacente, non ha attivato controlli,
preferendo tollerare il fenomeno dei ricoveri ripetuti».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Dalle case di riposo uno "scandalo" da 8 milioni di euro
27/09/2014
La Stampa - Torino
Pag. 39.40
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Quelle dimissioni pilotate rese facili dai controlli insufficienti
Il fenomeno delle dimissioni «pilotate», ha accertato la Finanza, era noto in Regione fin dal 1998. Infatti in
quell'anno «la direzione Controllo Attività Sanitarie chiedeva ai direttori Generali delle Asl di segnalare tutti i
casi di pazienti che, all'atto delle dimissioni dall'ospedale venivano trasferiti presso case di cura private, i quali
dopo un periodo di ricovero pari o inferiore ai 60 giorni, fossero stati dimessi non per risoluzione della
patologia ma per nuovo trasferimento presso l'ospedale di provenienza o verso altra struttura accreditata».
Così scrive il procuratore Pia Manni nell'atto di citazione inviato alle case di cura e ai funzionari regionali,
ripercorrendo la storia del sistema sanitario piemontese. Tra i destinatari le strutture torinesi Villa Cristina, la
Residenza Bernini (già case Major), San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli). E poi Villa Adriana di Arignano,
Villa Iris di Pianezza, Casa San Michele di Bra. Per una manciata di euro anche il Cottolengo e la Fondazione
Don Gnocchi. I dirigenti regionali sono Ciriaco Ferro, Luigi Robino, Vittorio Demicheli, Enzo Turaglio, Mirko
Pia. Rispondono per omesso controllo.
I rilievi più severi della Corte dei Conti riguardano proprio il capitolo dei controlli. Anzi, la carenza
«consapevole» di vigilanza imputata agli uffici regionali, soprattutto alla luce dei fatti illeciti svelati dalle
vicende del 1999. La successiva «omessa vigilanza - si legge negli atti - ha consentito la prosecuzione della
condotta illecita anche da parte delle altre case di cura e l'aggravarsi del danno». Grazie a quel processo,
nonostante il suo esito, «erano stati svelati i meccanismi con cui venivano aggirate le norme e
l'inadeguatezza del sistema di controllo». E se prima di allora «può concedersi che l'omesso controllo fosse
colposo, dopo quei fatti... essendosi aggiunta la consapevolezza delle conseguenze dannose..., è il dolo.
Anche inspiegabile la mancata revoca del rapporto di convenzione con le cliniche... del gruppo Camerlengo,
Villa Iris, Villa Papa Giovanni XXIII, Villa Adriana».
Negli atti, inoltre, si evidenziano due punti deboli nella gestione dei pazienti lungodegenti. Primo: il sistema
informatico adottato dal Csi Piemonte per gestire il flusso dei ricoveri e contabilizzare i pagamenti non è in
grado di incrociare i dati tra tutte le strutture, almeno fino al periodo sotto inchiesta. Il cervello elettronico
regionale tiene conto solo dei flussi di pazienti all'interno di ogni singola casa di cura e quindi può essere
facilmente aggirato, senza ricorrere a mezzi fantasiosi. Secondo: è bastata una leggina regionale per
ingarbugliare ulteriormente le cose, spostando la competenza del pagamento del ricovero dalla Asl di
provenienza del malato all'Asl «in cui insiste la casa di cura». La modifica «del sistema di fatturazione
disposto dalla Regione nel 1999 per il 2000-2006 - rileva il giudice - ha reso ancora più difficile se non
impossibile il controllo sulla ripetitività dei ricoveri alla Asl pagante, essendo la stessa priva dei dati relativi al
singolo paziente e la storia dei precedenti ricoveri». [m.peg.]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Le carte
27/09/2014
La Stampa - Torino
Pag. 41
(diffusione:309253, tiratura:418328)
MAURIZIO TROPEANO
c'è un passaggio nell'atto di citazione della Corte dei Conti - «E' emerso chiaramente che la Regione, non
essendo in grado di fornire ai pazienti un adeguato servizio di assistenza tramite le Rsa ha sempre chiuso un
occhio sul comportamento illecito delle cliniche» - che ha convinto l'assessore alla Salute, Antonio Saitta di
aver imboccato la strada giusta, cioè quella di rimettere «in moto la macchina dei controlli». Quest'estate, in
epoca non sospetta, aveva chiesto all'assessorato di «rivedere tutte le procedure, delibere e decisioni che in
questi anni hanno reso difficile o annullato le verifiche». Dunque non «partiamo da zero ed è chiaro che se
non siamo già intervenuti per modificare questa situazione a partire da lunedì revocheremo ogni ostacolo
perché non vogliamo chiudere un occhio». Un sistema consolidato
Nella relazione dei giudici contabili si parla di «un modus operandi che crea un continuo giro di pazienti» e
per scardinarlo, almeno secondo Saitta, non basta l'impegno pegno della regione: «E' necessario che anche i
gestori privati ci diano una mano: devono fare pulizia al loro interno e cacciare o escludere chi non rispetta le
regole e facendolo guadagna». Saitta si riferisce soprattutto alla necessità di mettere nell'angolo chi «non
rispetta gli standard per l'accreditamento, quelli che richiedono più investimenti. Solo così possiamo tutelare i
privati che agiscono in modo corretto». Anche perché i controlli, quando vengono fatti, producono risultati. Lo
scorso luglio era stato proprio Saitta a sollevare il caso di un anziano paziente ricoverato a Villa Iris e poi
trasferito in gravi condizioni all'ospedale di Rivoli. L'assessore aveva invitato il direttore dell'Asl3 a inviare il
servizio ispettivo. Il risultato? La relazione evidenziato «una scorretta gestione assistenziale del paziente ricorda Saitta - e l'Asl ha disposto il blocco del pagamento relativo alle giornate di degenza del paziente a
Villa Iris e si è riservata di accertare eventuali inadempimenti contrattuali con la struttura accreditata». La
sfida di Saitta
Da allora Saitta non perde occasione di sottolineare la necessità di «rafforzare i controlli» anche perché «è
giusto che chi riceve i soldi pubblici rispetti le condizioni previste per ottenerli». Ma per far funzionare i
controlli basta poco, ad esempio dare al Csi (il consorzio per il sistema informativo) la possibilità di incrociare
i dati dei pazienti. Secondo al Corte dei Conti basterebbe adottare un «idoneo sistema informatico». L'
assessore lunedì mattina farà una prima verifica per capire costi e tempi per ottenere un'applicazione di
questo tipo «una banca dati in grado di tracciare tutti i passaggi dei pazienti e rendere trasparente la durata
della degenza».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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"Verifiche avviate ma i privati isolino chi non rispetta le regole"
27/09/2014
La Stampa - Cuneo
Pag. 40
(diffusione:309253, tiratura:418328)
"Pochi fondi per la ricerca ma in Italia ci sono eccellenze"
lorenzo boratto
Cosa fa un ricercatore, a cosa servono e come si applicano i suoi esperimenti, perché la ricerca è
fondamentale per lo sviluppo di una società. Ieri anche a Cuneo (e in altre 200 città di tutta Europa) si è
svolta la nona edizione della «Notte dei ricercatori», evento promosso dalla Commissione europea «per far
incontrare giovani ricercatori e cittadini».
Al mattino alla Facoltà di Agraria di piazza Torino hanno partecipato le scuole, dal pomeriggio esperimenti,
apertivi scientifici, convegni, osservazioni astronomiche dalla specola del liceo scientifico. Davide Ricaudo, 40
anni, ricercatore e docente di Agraria a Cuneo e Grugliasco: «Presentiamo un robot che si occupa in modo
automatico di irrogazione di agrofarmaci, capace di muoversi in autonomia, realizzato da noi, polo
tecnologico di Tecnogranda e due aziende di Centallo e Novi Ligure. È stato progettato per le coltivazioni
intensive in serra: le applicazioni tecnologiche in agricoltura sono davvero tante».
Maddalena Dalpozzo, 23 anni, di Narzole, studia Farmacia: «Mostriamo la galenica farmaceutica, cioè come
si realizzano i farmaci, oltre a un progetto per medicamenti a basso costo nei Paesi in via di sviluppo. La
ricerca? Mi interessa, ma forse non in Italia».
Mara Perosino, cuneese, borsista dell'Istituto zooprofilattico di Torino: «Spieghiamo cosa è la sanità animale
e la salubrità degli alimenti, con esperimenti che incuriosiscono soprattutto i più piccoli. La ricerca? I fondi
sono sempre meno, tanti scelgono l'estero anche se in Italia non mancano eccellenze».
Giorgio Costigliolo, 25 anni, studente di infermieristica: «Parliamo di tecnologia, assistenza, alimentazione e
salute, con un percorso a tappe per mostrare test, applicazioni, oltre a sfatare luoghi comuni. Cambiano
società, tecnologie, persone; è impossibile stare fermi. Fondamentale mettere in dubbio, sperimentare,
ricercare continuamente».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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CUNEO. ANCHE NELLA GRANDA LA GIORNATA PROMOSSA DALLA COMMISSIONE EUROPEA
27/09/2014
QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Pag. 19
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Farmacia comunale: per due posti 150 domande da tutta Italia
CENTOCINQUANTA candidati da tutta Italia, perfino dalla Sicilia, per un posto da direttore e uno da
collaboratore nella nuova farmacia comunale della stazione ferrovia. Sarebbe stato il Comune, all'epoca del
sindaco Stefano Aguzzi, ad imporre ai vertici di Aset Holding che gestisce le farmacie comunali, il bando
nazionale quando «sarebbe andato benissimo - fanno notare il presidente uscente Giuliano Marino e la vice
presidente Simona Bischi Paolucci - un bando regionale» . La selezione dei 150 candidati richiederà ad Aset
Holding tempo e lavoro. La farmacia dovrà aprire entro il 31 dicembre e secondo Marino ci sono le condizioni
perché i tempi siano rispettati: «Le autorizzazioni sono arrivate e i lavori appaltati». E proprio sull'ubicazione
della farmacia nella palazzina della stazione, che ha comportato la chiusura dell'ufficio dei vigili, e le
polemiche per la sicurezza, Marino e Bischi hanno replicato: «Quell'ufficio ospitava i vigili per il rilascio delle
autorizzazioni e non si occupava di sicurezza. E comunque stazione e farmacia sono a 100 metri dal
comando dei carabinieri». Nessun cambiamento in vista per Marotta che continuerà a essere gestita dalla
Holding anche se in quella parte di territorio ora è sotto Mondolfo. «Nè la Holding ha interesse a cederla - fa
notare Marino - né Mondolfo ad acquistarla. Le farmacie comunali sono nate per assicurare il servizio nei
quartieri dove i privati non avevano interesse a investire. Ovviamente con l'incremento demografico oggi la
situazione è cambiata». An. Mar.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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ALLA STAZIONE FERROVIARIA
27/09/2014
QN - Il Resto del Carlino - Rovigo
Pag. 11
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Spesa farmaceutica diminuisce in Veneto
Prosegue il trend virtuoso della Regione del Veneto sul fronte della spesa farmaceutica che, secondo il
Monitoraggio su tutte le Regioni italiane effettuato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) nel semestre
gennaiogiugno 2014, ha fatto segnare un nuovo calo del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente, attestandosi a 658.426.474 euro. In cifra assoluta, 28.385.800 euro in meno su gennaio-giugno
2013, per un'incidenza del 14,2% sul totale della spesa sanitaria, rispetto al tetto nazionale fissato al 14,85%.
Il dato è riferito alla somma della spesa territoriale e di quella ospedaliera. La spesa territoriale è stata di
434.158.088 euro, quella ospedaliera di 224.268.386 euro. «Pressoché tutte le rilevazioni per il Veneto sottolinea con soddisfazione l'Assessore alla Sanità Luca Coletto - sono inferiori alla media nazionale e la
spesa farmaceutica in particolare è ben al di sotto del limite di virtuosità indicato a livello nazionale. Significa
che il grande lavoro di squadra portato avanti tra Regione, Ospedali, Medici di Medicina Generale e Farmacie
continua ad essere vincente»
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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SANITA' CONTINUA IL TREND POSITIVO DELLA REGIONE
27/09/2014
Avvenire - Milano
Pag. 1
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Regione e sindacati, ok alla riforma
Condivisa la revisione del rapporto pubblico-privato e la progressiva abolizione dei ticket Maroni
sull'eterologa: il Parlamento ci dica se rientra nei Lea
Sinergia tra pubblico e privato e progressiva abolizione dei ticket. Sono due obiettivi per la riforma del sistema
sanitario lombardo contenuti nell'"avviso comune" sottoscritto ieri tra il governatore Roberto Maroni e i
segretari regionali di Cisl (Gianluigi Petteni), Uil (Danilo Margaritella) e Cgil (Elena Lattuada). I sindacati
«condividono l'impianto dell'ipotesi di riordino indicata dal "Libro bianco sullo sviluppo del sistema
sociosanitario in Lombardia presentato il 30 giugno» dal presidente regionale. L'accorso «ha contenuti
apprezzabili e condivisibili», ha osservato il capogruppo Pd, Enrico Brambilla, ma «ci chiediamo se questi
contenuti saranno davvero condivisi dalla coalizione di Maroni». «È un documento molto importante - ha
sottolineato il governatore - sia dal punto di vista del metodo, sia per i contenuti, che tocca tutti i temi più
rilevanti, per rendere il sistema più efficiente e più equo e che rappresenta un fondamentale punto di
riferimento». Si tratta di un "accordo storico", osserva Gigi Petteni, «frutto di un intenso lavoro per arrivare a
una condivisione delle linee, degli obiettivi e dell'utilizzo delle risorse che serviranno a tracciare il sistema
sociosanitario lombardo del futuro». Il rapporto pubblico-privato, ha detto Maroni, va fondato «non sulla
concorrenza ma su una feconda sinergia», operando «per evitare commissioni o conflitti di interesse
nell'esercizio delle funzioni di programmazione, acquisto, erogazione e controllo». I sindacati «condividono e
sostengono l'obiettivo alla base dell'impegno assunto dal presidente Maroni di realizzare una progressiva
abolizione dei ticket sanitari». «Ci metteremo mano nella legge di bilancio per il 2015», ha detto il
governatore. Che parlando di fecondazione eterologa, ha ribadito che «sono le altre Regioni a sbagliare.
Anche volendo non possiamo considerarla nei Livelli essenziali di assistenza, fino a quando il Parlamento
non dice vi se rientra o meno. Quindi la Lombardia è l'unica che si sta comportando in maniera corretta».
(En.Ne.)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Sanità .
27/09/2014
Il Gazzettino - Venezia
Pag. 27
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Jesolo in rosso di 10 milioni «Ecco perché voglio i privati»
«Jesolo ci costa una perdita di dieci milioni di euro all'anno». Bilancio in profondo rosso per l'ospedale
jesolano, finito al centro di un lungo dibattito l'altra sera in Consiglio comunale. Ad illustrare il futuro del
nosocomio di via Levantina è stato infatti il direttore dell'Asl 10, Carlo Bramezza, che ha illustrato i contenuti
della delibera inviata in Regione per promuovere una gestione pubblico-privata dell'intera struttura.
«Puntiamo a riqualificare l'intero ospedale, seguendo comunque quanto previsto dalla schede regionali - ha
detto Bramezza -, ovvero un Pronto soccorso con un centro di riabilitazione di riferimento per l'intera Azienda
sanitaria, per un totale di 105 posti letto. Il valore aggiunto potrà arrivare dai soci privati, grazie ai quali
sviluppare un polo sanitario di eccellenza internazionale, con servizi sanitari pubblici e in libera professione,
compresi anche piccoli interventi di chirurgia estetica». L'obiettivo è di far tornare i conti, grazie ad un utile
annuo stimato in 710mila euro. «La delibera presentata è solo una proposta e al momento non esiste nessun
accordo - ha spiegato Bramezza -. Spetterà alla Regione dare o meno una risposta positiva e, in questo
caso, elaboreremo il progetto assieme al Comune. Ci dovrà essere l'approvazione finale e poi la
pubblicazione del bando per individuare i soci privati. Puntiamo a creare un'eccellenza per il litorale». Già nei
prossimi giorni la questione verrà approfondita da un'apposita commissione dei capigruppo, tanto più che
l'intero Consiglio, nonostante un confronto politico a tratti diventato quasi uno scontro personale, non si è
dichiarato contrario al progetto, pur chiedendo specifiche garanzie. «Per quanto ci riguarda non dovrà essere
messa in discussione la proprietà pubblica dell'area e della struttura» sottolinea il sindaco Valerio Zoggia.
Uguale il parere del Pd, che chiede poi certezze sul restauro dell'immobile. © riproduzione riservata
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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DECIDERÀ LA REGIONE Bramezza aspetta il via libera della giunta Zaia per Jesolo
27/09/2014
Il Mattino - Napoli
Pag. 36
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Ettore Mautone
Sulla sanità (e sui rifiuti) si è arenata quattro anni fa l'esperienza di governo regionale del centrosinistra
campano guidato da Antonio Bassolino. E al modello campano di Salute - riproposto in forma riveduta e
corretta - la Fonderia delle Idee del Pd affida un pezzo sostanzioso (uno dei 10 tavoli) della proposta
programmatica per disegnare un'alternativa a Stefano Caldoro in vista delle prossime regionali. Al tavolo di
lavoro ieri a Città della Scienza oltre a Tonino Pedicini (direttore generale del Pascale ed ex manager
dell'Arsan) e Fulvio Calise, direttore della chirurgia dei trapianti del Cardarelli, hanno partecipato un centinaio
tra dirigenti della sanità, primari, manager, sindacalisti e operatori di Asl e ospedali. Tra essi Gabriele
Ricciardi docente di diabetologia del Policlinico Federico II, Ernesto Mezza, biologo presso lo stesso Ateneo,
Sergio Lodato, ex Arsan e direttore sanitario del Pascale, Fulvio Esposito primario al Santobono. E ancora
Osvaldo Nastasi della Uil, Ferdinando Schiraldi primario dell'emergenza del San Paolo, Vincenzo Viggiani,
manager dell'Azienda ospedaliero universitaria di Salerno, Giovanni Colacicco dell'Arsan ed Enzo Schiavone
di Confindustria Sanità.
«Tutti hanno collaborato attivamente - sottolinea Calise - alla stesura di un documento articolato in analisi e
proposte». Quali i contenuti del documento? Si parte dalla netta bocciatura delle cure messe in campo in
questi anni (dalla attuale come dalla precedente giunta) per guarire il male oscuro del debito sanitario
campano e proporre una correzione di rotta agli errori sostanziali nel governo della salute in Campania.
Dito puntato sui tagli lineari che «lungi dal togliere radici a sprechi e disorganizzazioni strutturali della
macchina assistenziale campana - avverte Pedicini - hanno solo livellato verso in basso la qualità dei servizi
punendo ingiustamente i migliori centri assistenziali». A pareggiare i bilanci in rosso di Asl e ospedali - è il
ragionamento - sono stati i ticket raddoppiati, le tasse più alte d'Italia (addizionali Irpef, Irap), le maggiorazioni
al bollo auto e il blocco infinito del turn-over che ha lasciato a casa oltre 10 mila operatori in sei anni di cui
1.200 solo al Cardarelli. «Un quadro disastroso - rincara Calise - che ha reso difficile la vita ai cittadini e agli
operatori inficiando sicurezza e qualità dei livelli di assistenza». Altro errore: «Scegliere commissari di
provenienza extra-regionale che poco conoscono le realtà assistenziali regionali e che hanno inciso solo sui
conti, non sull'assistenza».
Veniamo al Piano ospedaliero: prometteva risparmi duraturi per 260 mln annui. È rimasto al palo, obsoleto
prima di essere attuato, ora da rifare in due mesi (entro novembre) «senza che si sappia chi vi stia lavorando
e con quali obiettivi e criteri».
«Al di là dei proclami di Caldoro - continua Calise - al quale comunque va dato atto di essersi impegnato nel
risanamento dei conti,restano irrisolti i gravi nodi strutturali e gli errori programmatici con il rischio che il
motore del debito rimasto acceso torni a macinare milioni di euro di disavanzo senza contare il massacro
sociale, la sofferenza delle rete dell'emergenza, la migrazione sanitaria che sarà da quest'anno pagata con
tagli ai posti letto, la rete pediatrica che fa acqua da tutte le parti e la prevenzione completamente cancellata
dalla programmazione sacrificata sull'altare del pareggio di bilancio».
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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«No ai tagli lineari nella sanità , penalizzati i cittadini»
27/09/2014
Il Tempo - Roma
Pag. 1
(diffusione:50651, tiratura:76264)
La Uil Fpl: la campagna antinfluenzale doveva partire a inizio settembre Personale sanitario al palo per una
«vertenza» tra direttori della Rm D Nomine Mancano i referenti della campagna di vaccinazione e senza dati
aggiornati i medici non possono intervenire
Silvia Mancinelli
La campagna di vaccinazione dell'Asl Roma D non parte, i medici di base non possono organizzarsi e ai
cittadini, al solito ultima ruota del carro, conviene restare al caldo se non vogliono prendersi l'influenza.
«Purtroppo siamo ancora in alto mare - conferma Giuseppe Conforzi, segretario aziendale UIL-FPL -. Di
solito la campagna vaccinazione, grazie alla quale l'azienda sanitaria vaccina i soggetti a rischio, deve essere
pronta a inizio settembre in modo tale che i poliambulatori e i medici di famiglia possono rispondere alle
esigenze dell'utenza per fine ottobre, quando cominciano i primi freddi. Quest'anno, però, la Asl Roma D è
ferma come non mai a causa dell'acredine che si è venuta a creare tra il direttore dell'Uoc, dipartimento
prevenzione, rimosso dal servizio e poi reintegrato dopo aver vinto il ricorso, e il direttore generale
dell'Azienda che nel frattempo ha dovuto rimandare a casa il professionista che aveva già nominato in
sostituzione. Il risultato è che non sono stati ancora nominati i due referenti della campagna vaccinazione, il
responsabile dell'informatizzazione - che ha i dati e li trasferisce alla Regione - e il medico coordinatore.
Senza di loro i medici di base, che devono predisporre in concreto l'avvio della vaccinazione dei propri
assistiti, non possono ricevere comunicazioni sui farmaci da inoculare, sull'elenco aggiornato dei cittadini che
ne hanno la necessità e tutto il sistema - che fa risparmiare al Servizio Sanitario Nazionale milioni di euro,
scongiurando ricoveri e visite ai pronti soccorso - va così in tilt». Per spiegare meglio la situazione nella quale
si trova la campagna di vaccinazione della Asl Roma D, al contrario delle altre aziende della Capitale già
pronte per iniziare i vaccini, si potrebbe usare la metafora della nave perfettamente funzionante, collaudata
ma ferma in porto perché priva di capitani. «Mancano infatti i referenti della campagna, non consulenti esterni
ma persone strutturali già dipendenti della Asl. Impossibilitate a dare il via alle vaccinazioni, in quanto
spogliate di fatto delle loro vesti - precisa Conforzi -. I dipendenti della campagna dello scorso anno, medici,
infermieri e impiegati, non sono stati neanche pagati, nonostante i dati siano stati inviati con successo alla
Regione, e in molti poliambulatori il numero dei dottori supera di oltre la metà quello del personale
infermieristico. Una macchina così ferma non l'ho mai vista: per mettersi in cattiva luce tra loro e crearsi
vicendevolmente problemi, i direttori del dipartimento e dell'azienda stanno creando seri disagi all'equipe
della campagna e ai cittadini che ogni anno ne beneficiano».
Foto: Sanità Per far partire il piano delle vaccinazioni antinfluenzali per la cittadinanza occorre un lavoro
preparatorio
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Lite alla Asl, vaccinazioni bloccate
27/09/2014
QN - La Nazione - Firenze
Pag. 18
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Doppi primari e 'scippi' di reparti Massa e il Meyer, valzer di sprechi
Carraresi, Udc: «Nessuna integrazione tra eccellenze pediatriche toscane»
· FIRENZE E' UN DUELLO tra aziende sanitarie e direzioni generali, una sfida tra eccellenze della pediatria
che rischia di finire in un tourbillon di sprechi. Da una parte il Meyer di Firenze, l'ospedale pediatrico forse più
noto d'Italia. Dall'altra l'Ospedale Pediatrico di Massa, eccellenza che la Regione vorrebbe enfatizzare mossa
da una logica del contrappasso. E' il consigliere regionale dell'Udc Marco Carraresi a sollevare il velo su un
derby che rischia di far male alla sanità toscana. «Negli anni di 'direzione Langiano' non solo è fallito ogni
tentativo di integrazione scrive Carraresi - fra il Meyer e l'Ospedale pediatrico di Massa, in modo da realizzare
in Toscana un unico centro dell'eccellenza pediatrica. In queste ultime settimane si sta assistendo alla
progressiva espropriazione di pezzi dell'ospedale pediatrico fiorentino a favore di quello apuano». Carraresi
parte dalla vicenda della chirurgia pediatrica per denunciare duplicazioni e sprechi. «Con una nuova sala per
la cardiologia al Meyer, costata 3 milioni di euro ma praticamente inutilizzata, i cardiochirurghi sono costretti a
fare la spola tra Firenze e Massa, mettendo a rischio la vita dei bambini». Eppure, nonostante il Meyer non
abbia nessun posto letto per ricoverare bambini con patologie cardiologiche, nonostante le promesse di una
strategia condivisa tra i due ospedali, magari creando un solo dipartimento interaziendale di cardiologia, «il
prossimo 30 settembre l'Opa di Massa selezionerà con concorso il primario a cui affidare per cinque anni la
direzione dell'Unità operativa di cardiologia pediatrica, e quasi contemporaneamente il direttore generale
Langiano, pochi giorni prima di andarsene, ha rinnovato per cinque anni l'incarico all'attuale primario di
cardiologia pediatrica al Meyer. Due primari al posto di uno». L'ULTIMO «scippo» è ancora più bruciante.
«Qualche giorno fa la giunta regionale ha approvato una delibera con la quale stanzia oltre 10 milioni di euro
da destinare al potenziamento delle attività dell'ospedale pediatrico apuano. Milioni che potevano essere
utilizzati per migliorare l'integrazione fra Massa e di Firenze. Anziché, come previsto dalla delibera, attivando
presso l'OPA di Massa il 'trattamento delle patologie congenite ed acquisite dell'albero tronco bronchiale e
della laringe', che viene già da tempo effettuato anche al Meyer di Firenze, nel reparto diretto dal professor
Lorenzo Mirabile, il più grande reparto di rianimazione pediatrica in Italia. Un esempio clamoroso di inutile e
costosa duplicazione».
Il 'Meyer' di Firenze L'OSPEDALE pediatrico Anna Meyer di Firenze è una delle più antiche istituzioni
dedicate all'infanzia. Fu fondato nel 1884 in ricordo della moglie del fondatore, il commendatore e marchese
russo Giovanni Meyer, deceduta in giovane età. L'ospedale dalla sede storica di via Giordano, la notte del 14
dicembre 2007 è stato trasferito nella nuova e moderna sede di viale Pieraccini, sulle colline di Careggi. Il
nuovo ospedale è stato progettato secondo i criteri tecnologici più avanzati, con sensibilità ambientale e con
la massima attenzione alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie. Dispone di 226 posti letto multi
specialistici, di cui oltre 50 di day hospital.
Il 'Pasquinucci' di Massa L'OSPEDALE del cuore «Pasquinucci» a Massa è nato dall'esperienza
dell'Ospedale pediatrico apuano (Opa) ed è gestito dalla Fondazione Toscana «Gabriele Monasterio». La
struttura sanitaria è un centro di cardiochirurgia e cardiologia pedriatica e dell'adulto e rappresenta una delle
esperienze più avanzatei a livello nazionale e internazionale. I numeri parlano da soli: nel 2012 il tasso di
mortalità in cardiochirurgia pediatrica a 30 giorni è stato pari allo zero per cento sui 240 interventi effettuati
nel corso di tutto l'anno. Nel complesso effettua oltre 1.000 interventi cardiochirurgici all'anno fra adulti e
bambini.
Foto: Marco Carraresi
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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I DERBY DELLA SALUTE LA SANITA' PIEGATA ALLA POLITICA
27/09/2014
QN - La Nazione - Livorno
Pag. 15
(diffusione:136993, tiratura:176177)
«O si vendono le farmacie o si aumentano le tasse»
Stamani il consiglio anche sulla mozione della Tovani
- CECINA - LE FARMACIE vanno vendute e alla svelta. Quindi nessun referendum e nessuna sospensione
del bando. La risposta alle due mozioni del Movimento Cinque Stelle da parte dell'assessore al bilancio del
Comune di Cecina, federico Cartei, arriva ancora prima del consiglio comunale in programma stamani,
all'indomani della prima commissione dove, riferisce lo stesso consigliere comunale grillino Giorgio Bonari,
«Le mozioni che presenterò sono state già affossate». «LA TRATTATIVA - replica Cartei - non sarà privata.
Ci sarà un primo ed eventualmente un secondo bando. E la trattativa privata comunque non potrebbe
scendere al di sotto dell'importo stabilito dall'ultimo bando». L'alternativa alla cessione delle due farmacie
comunali per rientrare nel patto di stabilità è la vendita di altri beni, come chiedono da più parti le opposizioni.
«Ci sono beni che non possiamo vendere, non faremmo in tempo, come la Terrazza dei Tirreni. Quelli
alienabili vanno in asta il 29 settembre e sono i capannoni dello stadio e un terreno edificabile a fianco del
palasport di Marina. Se non verranno venduti la consultazione popolare sarà inutile perché a quel punto la
sospensione del bando e la mancata cessione delle farmacie ci farebbero sforare il patto di stabilità o ci
imporrebbero un aumento della tassazione». Due scenari apocalittici. Il mancato rispetto del patto di stabilità
ha come conseguenza sull'anno successivo la riduzione (ulteriore) dei trasferimenti, il blocco delle assunzioni
e della spesa corrente e l'impossibilità di stipulare finanziamenti. Quanto manchi al Comune per rispettarlo
però non è chiaro. «Dopo mille balletti di cifre scopriamo che ammonta a 1,5 milioni di euro - racconta sul suo
blog Bonari - e non 2,6 come più volte annunciato». «AD OGGI non possiamo conoscerlo - dice invece Cartei
- ed è il motivo per cui nel bando chiediamo all'acquirente delle farmacie il pagamento di una cifra fino al 90%
del totale entro dicembre, ed il resto entro il 31 gennaio 2015 per utilizzarlo nell'anno successivo. Non
sappiamo se Roma ci sbloccherà i fondi per il tetto della Fogazzaro e i 300mila euro di lavori come non
sappiamo se dovremo pagare il lotto fiume entro l'anno. Nelle peggiore delle ipotesi potrebbero essere due
milioni». Ma la battaglia non è finita qui: stamani la discussione arriva in consiglio comunale. C'è anche la
mozione della Tovani che, sul «ballerino» magazzino della farmacie has chiesto l'intyervento della Finanza.
Cecilia Morello Image: 20140927/foto/3056.jpg
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 27/09/2014
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CECINA L' ASSESSORE CARTEI ALLE PRESE CON IL BILANCIO
PROFESSIONI
5 articoli
27/09/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 10
(diffusione:334076, tiratura:405061)
La Toscana apre alla farmaceutica
IL GOVERNATORE ROSSI «Il nostro atteggiamento verso questo settore è amichevole, per questo offriamo
un tavolo per risolvere i problemi»
Silvia Pieraccini
FIRENZE
Tenere insieme controllo della spesa sanitaria, servizi di qualità e sviluppo dell'industria farmaceutica. La
Toscana tenta la "quadratura del cerchio" con una nuova stagione di relazioni, inaugurata ieri, con le aziende
della pharma e devices valley, terzo polo italiano delle scienze della vita (dopo Lombardia e Lazio) che conta
200 imprese, 12mila addetti (di cui 2.000 in ricerca e sviluppo) e un fatturato 2013 di 6 miliardi di euro (+9%),
per il 63% all'export. L'idea del presidente toscano Enrico Rossi è quella di chiamare a raccolta, due-tre volte
all'anno, le principali multinazionali e aziende familiari che operano sul territorio per capire le loro esigenze e
dare disponibilità all'ascolto e alla risoluzione degli intoppi burocratici, così da agevolare investimenti e
crescita.
Ieri si è svolto il primo meeting, al quale hanno partecipato una ventina di aziende, da Menarini a Eli Lilly, da
Pfizer a GlaxoSmithKline, da Kedrion a Novartis, da Abiogen a Molteni, affiancate dal presidente di
Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. «Il nostro atteggiamento verso questo settore è amichevole, per
questo offriamo un tavolo per risolvere i problemi», ha detto Rossi assumendosi tre impegni. Il primo:
migliorare i tempi e l'implementazione delle sperimentazioni cliniche, riducendo i comitati etici che le
autorizzano (dai quattro di oggi a uno solo) e i giorni per il rilascio del via libera (dai 28 attuali a una
settimana), e rimuovendo gli ostacoli "a valle" che spesso si incontrano nelle strutture sanitarie. Rossi ha
promesso un'ipotesi di riorganizzazione entro Natale, per dare impulso agli investimenti delle aziende nelle
sperimentazioni che oggi sono di 12 milioni di euro all'anno (erano 3 milioni nel 2006).
Secondo impegno: coordinare la formazione universitaria offerta dalle tre università di Firenze, Pisa e Siena.
«In un mondo dove la specializzazione è sempre più forte, non si può rimanere alle facoltà di medicina di 40
anni fa», ha detto Rossi. Terzo impegno: dar vita a un ufficio regionale per brevettare la ricerca fatta con soldi
pubblici, promuovere gli spin-off e proporli alle start up. «Bisogna evitare che la ricerca fatta in Toscana sia
portata fuori dal primo che passa pagando pochi soldi, e fare in modo che sia contrattualizzata qui», hanno
detto Rossi e l'assessore alla Sanità Luigi Marroni, invitando le aziende farmaceutiche a partecipare ai bandi
su ricerca e sviluppo pubblicati nelle settimane scorse dalla Regione anticipando i finanziamenti europei.
Da Farmindustria è arrivato un sì condizionato: «Siamo un settore che può garantire la crescita e siamo
pronti a far ripartire gli investimenti, a patto di avere stabilità e certezza delle regole», ha assicurato il
presidente Scaccabarozzi, ricordando gli 1,5 miliardi di investimenti in stand by, che darebbero vita a duemila
nuovi posti di lavoro.
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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 27/09/2014
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Industria. Alleanza Regione-imprese TOSCANA
26/09/2014
Viver Sani e Belli - N.40 - 3 ottobre 2014
Pag. 50
(diffusione:178924, tiratura:864000)
Spesso è colpa di cattive abitudini o di un momentaneo rallentamento della circolazione ma, talvolta, può
nascondere fondere disturbi più seri
Servizio di Cesare Beiti
PERCHÉ COMPARE gonfiore Se il meccanismo di deposito e di riassorbimento dei liquidi dai capillari non
funziona come dovrebbe, si verifica un edema, cioè un accumulo di liquidi. Le cause principali sono queste.
Difetto di spinta del sangue Quando il cuore non ha la forza di richiamare il sangue venoso, che ristagna
soprattutto nelle parti basse del corpo (gambe, piedi). Perdita di tono dei capillari Se la capacità di
contrazione dei capillari si riduce, si ha un maggior passaggio di liquidi che, non essendo riassorbiti,
aumentano progressivamente. Deficit di proteine nel sangue Quando si hanno disturbi ai reni o al fegato, il
sangue non ha più la forza per mantenere i liquidi all'interno dei vasi, che cosi fuoriescono. Drenaggio
insufficiente È la conseguenza dell'incapacità dei capillari linfatici di riassorbire liquidi, a causa del cattivo
funzionamento delle valvole presenti sulle pareti delle vene. A lungo in piedi o seduti Se si sta molte ore
fermi, in piedi o seduti, si verifica un rallentamento del flusso di sangue verso il cuore, con comparsa di
edemi. Che COSa fare Non restare fermi per molto tempo, ma fare brevi camminate, poiché la contrazione
dei muscoli attiva la circolazione del sangue. Indossare calze elastiche o collant a compressione graduata,
che hanno un'azione contenitiva sulle vene. Come prevenire Non portare scarpe troppo strette o troppo
larghe, né con tacchi superiori ai cinque centimetri di altezza. * Non indossare vestiti troppo stretti, perché
non permettono la corretta circolazione"del sangue.
Troppo sale nella dieta
Che cosa fare
Come prevenire Per Sostituire il sale con appositi preparati che si possono acquistare nei supermercati o in
farmacia senza ricetta medica. I cibi troppo salati aumentano la densità dei fluidi e inducono a introdurre
maggiori quantità di acqua, con conseguente ristagno di liquidi. * Inoltre, un eccesso di sale fa diminuire
l'elasticità delle arterie più piccole, causando un aumento di pressione che affatica il cuore. insaporire i cibi,
usare le erbe aromatiche. * Tenere sotto controllo il peso.
PUÒ DIPENDERE da alcune malattiei Quando i gonfiori durano per oltre otto-dieci giorni, bisogna rivolgersi
a un medico per escludere problemi anche seri a reni, cuore o tiroide. 1 Se il disturbo ha origine a livello
renale, il gonfiore compare all'improvviso, soprattutto alle palpebre appena svegli. Inoltre, sono presenti
eccessiva o scarsa eliminazione di urina e difficoltà a fare pipì. 1 Quando il problema è il funzionamento del
muscolo cardiaco, oltre che a gambe e caviglie, i gonfiori sono presenti anche all'addome. A ciò si
aggiungono affanno e stanchezza anche per sforzi lievi. I Le disfunzioni della tiroide causano gonfiori alle
palpebre e a tutto il viso, sonnolenza diurna, continuo senso di freddo e aumento del peso corporeo.
Colpa della stitichezza
Come prevenire
Che cosa fare e aiutano 1 attività dell'apparato digerente. Seguire una dieta ricca di fibre, frutta e verdura, per
facilitare l'eliminazione delle feci. * Ridurre o eliminare fritti e cibi molto grassi. * Bere almeno un litro e mezzo
di acqua naturale lontano dai pasti. Se le feci rimangono nell'ultimo tratto dell'intestino, comprimono le vene
vicine. Questo causa un ostacolo alla circolazione del sangue venoso e un ristagno di liquidi che provoca
gonfiori alle gambe. Camminare un'ora al giorno, poiché le contrazioni dei muscoli delle gambe facilitano il
ritorno del sangue al cuore
Sta arrivando il ciclo Si dorme spesso male Prima dell'arrivo delle mestruazioni si ha una maggiore
quantità di progesterone nel sangue, ormone che fa aumentare il diametro delle vene, e un ristagno di
sangue che favorisce la comparsa dei gonfiori. Che COSa fare Per tutta la settimana che precede le
mestruazioni non superare le 1.800-2.000 calorie al giorno, preferendo cibi ricchi di acido linoleico (contenuto,
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 27/09/2014
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mani e piedi COME PALLONCINI
26/09/2014
Viver Sani e Belli - N.40 - 3 ottobre 2014
Pag. 50
(diffusione:178924, tiratura:864000)
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 27/09/2014
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per esempio, in olio di semi di mais, di girasole, di sesamo, di soia e noci). Come prevenire Ridurre il
consumo di caffè, té e bevande che contengono caffeina perché dilatano i vasi sanguigni, favorendo la
comparsa di gonfiori.
leggermente sollevate rispetto alla testa.
Come prevenire Non
Che cosa fare Dormire con il braccio sotto il cuscino o sotto la schiena provoca una pressione sulle vene del
braccio che fa rallentare la circolazione. Dormire con le braccia stese lungo i fianchi e le gambe bere liquidi
poco prima di dormire. * Di notte, non trattenere le urine, ma alzarsi dal letto per svuotare la vescica. Servizio
di Cesare Beiti.
È possibile verificare la presenza di ristagno di liquidi con una manovra semplicissima, che tutti
possono fare: il pitting test. Basta premere con il pollice o con l'indice la zona interessata. Se c'è un
gonfiore, compare una leggera depressione, che sparisce da sola ma lentamente.
Con la consulenza delprofessorAlessandro Boccanelli, direttore di Cardiologia all'ospedale San Giovanni
Addolorata di Roma.
SE IL FENOMENO SI PROTRAE PER DIVERSI GIORNI, E BENE RIVOLGERSI AL MEDICO
27/09/2014
Saper Vivere - N.32 - ottobre 2014
Pag. 6
II segreto per vivere di più può essere mangiare poco
Questa semplice ricetta per allungare la vita si ricava da uno studio compiuto da ricercatori della Scuola
Universitaria di Medicina di Washington. Dopo vari test eseguiti su animali, gli esperti sono riusciti a
identificare il meccanismo tramite cui una proteina (la SIRT1) da un lato ritarda il processo di invecchiamento
del cervello, e dall'altro aumenta la longevità riducendo il rischio di tumori. L'importanza della scoperta sta nel
fatto che questo meccanismo si attiva con un'alimentazione povera di calorie (ma non carente di sostanze
nutritive).
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 27/09/2014
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SALUTE ATTIVA
27/09/2014
Panorama della Sanita - N.35 - 22 settembre 2014
Pag. 38
Un'integrazione da condividere
della Camera, in assistenza sanitaria integrativa deve mantenere la propria indipendenza gestionale e
operativa, al fine di poter continuare quell'opera di "benessere sociale" mai venuta meno, anzi rafforzata e
ampliata negli ultimi anni caratterizzati da una perdurante crisi". E quanto ritengono Faschim, Federchimica,
Farmindustria, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec, riuniti lo scorso 16 settembre intorno a un tavolo a Milano per
parlare dei traguardi raggiunti nella sanità integrativa contrattuale e per riflettere sulle eventuali implicazioni
derivanti dall'indagine conoscitiva sullo stato del Ssn delle Commissioni riunite V (Bilancio) e XII (Affari
Sociali) della Camera dei Deputati, approvata il 4 giugno 2014 e in materia di tagli alla spesa pubblica.
Faschim e le sue Parti Sociali "sono consapevoli che la sanità pubblica debba ricercare un nuovo modello di
integrazione tra pubblico e privato e intendono approfondire l'impatto per i Fondi di assistenza sanitaria
integrativa, in termini di maggiori oneri, obblighi e minore libertà e autonomia gestionale di eventuali nuovi
modelli. Un rischio paradossale se pensiamo che gli stessi Fondi sono emanazione del Ceni, e quindi va
garantita la loro indipendenza, espressione dell'autonomia collettiva e del libero confronto tra le Parti Sociali".
«Questa iniziativa» ha spiegato Silvano Veronese, Presidente di Faschim «è un'occasione di valutazione dei
risultati raggiunti, frutto di un modello di relazioni industriali "partecipative" e costruttive, elemento distintivo
della storia contrattuale della categoria. Il continuo incremento degli iscritti e l'aumento delle prestazioni
erogate conferma il forte apprezzamento della nostra base associativa. È in questo contesto che alcune
indicazioni, contenute nelle conclusioni della recente indagine parlamentare delle Commissioni riunite 5
qualche punto riprese anche dal recente "Patto per la salute" sottoscritto dal Governo e Regioni, ci
convincono e vanno apprezzate. Altre - che riguardano più da vicino l'assistenza integrativa - ci lasciano
alquanto perplessi. L'ipotesi di obbligare Fondi sanatari a garantire specifiche tipologie di prestazioni (oltre a
quelle previste dal D.M. del 27/10/2009) incidendo anche sull'autonomia gestionale, potrebbe comportare
delle criticità per la stabilità finanziaria dei Fondi sino a un potenziale, e sarebbe un grave errore, disinteresse
dei lavoratori ad aderire a questo strumento». «Il Faschim» ha evidenziato il Presidente di Farmindustria,
Massimo Scaccabarozzi « è un flore all'occhiello del settore chimico-farmaceutico. Primo Fondo sanitario a
livello confindustriale con un numero di associati sempre crescente: da 40 mila del 2004 agli attuali 164 mila.
Uno strumento, per il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, nato grazie alle buone relazioni tra
sindacati e aziende. Successi che vanno consolidati continuando ad assicurare al Faschim una propria
autonomia, soprattutto in un momento di veloci cambiamenti economici a livello globale. Un modeUo virtuoso
da tutelare e potenziare - anche per una maggiore competitivita delle imprese - con adeguate politiche di
agevolazione fiscale che porteranno maggiore efficienza del Servizio Sanitario Nazionale e benefici per le
casse dello Stato». «Voglio sottolineare» ha aggiunto Cesare Puccioni, Presidente di Federchimica «il
significato politico di aver costituito, dieci anni fa, Faschim, grazie ad un positivo sistema di relazioni
industriali che, in modo lungimirante, ha saputo cogliere per tempo esigenze ed aspettative di tutela della
salute dei lavoratori. Il Fondo è un istituto contrattuale e riterrei inopportuno e pericoloso imporre ai fondi,
soprattutto quelli di emanazione negoziale, vincoli o limitazioni. Sono sicuro che tanto maggiore sarà la
diffusione di tali fondi e la partecipazione dei lavoratori, tanto maggiori saranno i benefici in termini di minori
costi per il Ssn. I Fondi devono quindi essere sostenuti e decisamente incentivati anche con ulteriori sgravi
fiscali».
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ATTUALITÀ / Assistenza sanitaria integrativa e Ssn
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Primi risultati (diminuiscono i ricoveri)
Piero Salvadori*
con riferimento al precedente articolo pubblicato su Panorama della Sanità, siamo ora a fornire i primi risultati
relativi agli indicatori di performance estraibili dal Sistema Informativo Territoriale ed Ospedaliero, di cui da
tempo si è dotata la Azienda Usi 11 di Empoli. La prima Casa Della Salute (Cds) aperta in Toscana è stata
quella di Castiglion Fiorentino, della Azienda Usi 8 di Arezzo, che risultava funzionante già dal 2004. Poi a
partire dalla fine del 2008 il progetto di realizzazione delle Cds è decollato anche nella Azienda Usi 11 di
Empoli a partenza proprio dalla città di Empoli per poi estendersi alla Bassa Valdelsa (Certaldo) ed al
Valdarno Inferiore (Montopoli Valdarno). Le figure n° 1 e n° 2 mostrano l'evoluzione delle Cds nella Ausi 11,
che alla data attuale sono 7, ma dovranno diventare almeno una per ogni comune della Ausi e cioè 15, se
non 17, perché è in previsione la realizzazione di 2 Cds nei comuni con più di 25.000 abitanti. Alle Cds ad
oggi funzionanti è stato dedicata anche una parte del sito web della Ausi 11 (www. uslll.toscana.it) sia in
italiano (http://www. usi ll.toscana.it/ pagina_O.php? pag= casasalutehome &home pag= homel&
homepos=104) che in inglese (http:// www. usili.toscana.it/pagina_ O.php?pag = casasalute | e
nglish&casasalute pag= casasalute_ l&casasalutepos=7) al fine di informare al meglio possibile la
popolazione per un uso efficiente e responsabile dei servizi in esse contenuti. Dunque nella Ausi di Empoli,
sulle attuali 7 Cds attive, una risulta ormai funzionante da quasi 7 anni. Le altre sono più recenti, ed al
31.12.13 ne erano in pieno esercizio 5. Da diversi anni anche il sistema informativo ha seguito di pari passo
tale evoluzione. Sono stati creati indicatori di performance (Kpi Key Performances Indicators) distinti per
ambito temporale, spaziale ed aggregativo. Gli indicatori principalmente usati sono stati i tassi relativi a
performance numeriche e di spesa come sotto elencati: 1. ricoveri ospedalieri 2. accertamenti specialistici
(visite e diagnostica) 3. farmaceutica territoriale 4. richiesta trasporti sanitari ordinari (cioè non urgenti) 5.
accessi al pronto soccorso, non seguiti da ricovero ospedaliero. Gli accessi seguiti da ricovero sono
conteggiati nella valorizzazione Drg dei ricoveri. 6. prescrizione di ausili. Solo ausili delle tipologie più
frequenti (es. letti, deambulatori) che, come da deliberazione Giunta Regionale Toscana, possono essere
richiesti anche dai Medici di Medicina Generale (Mmg) 7. accessi di assistenza domiciliare e residenziale
effettuata da Mmg (Adi, Adp, Adr). Allegati "G e H" Accordo Collettivo Nazionale 8. prestazioni aggiuntive dei
Mmg o Prestazioni dì particolare impegno professionali (Ppip). Allegato "D" Accordo Collettivo Nazionale Per
effettuare una valutazione dell'impatto economico del modello si sono prese in considerazione le variazioni
percentuali della valorizzazione economica degli indicatori citati. Tale valutazione è stata condotta con due
modalità diverse. 1. È stato effettuato uno studio del trend temporale per la sola Cds di Empoli (avendo 6 anni
di attività a portata di mano, se si esclude il 2014) relativamente agli indicatori sopra citati ai numeri 1,2,3,5,7
e 8, per i quali eravamo in possesso di una "serie storica" di dati. Popolazione assistita dalla Cds di Empoli:
7.500 persone nel 2009; 16.500 nel 2013. 2. come studio trasversale, di prevalenza, sono stati calcolati tutti
ed 8 gli indicatori sopra riportati relativi al periodo 1.1.14 31.05.14 per le Cds attive all'I. 12.13 e cioè Empoli,
Certaldo, Montopoli Valdarno e Castelfiorentino e confrontati con la media di Ausi. Le due valutazioni citate
sono riportate alle figure N° 3 e N° 4. La figura N° 3 riporta le variazioni percentuali in più o in meno rispetto
alla media aziendale dei costi per ciascun indicatore considerato, in un trend temporale di 6 anni. Come si
può vedere il primo colpo d'occhio è la diminuzione nel tempo della variabilità degli indicatori presi in esame.
Infatti il loro allinearsi all'asse "0" che rappresenta la media AUSL denota anche indirettamente una
acquisizione nel tempo di una maggiore appropriatezza, se si considera che l'estrema variabilità possa
essere vista come inversamente proporzionale alla appropriatezza. Dal punto di vista statistico, va
considerato che la popolazione che genera queste performance della Cds di Empoli, viene poi di nuovo
conteggiata nel calcolo della media aziendale. Il rapporto popolazione Cds Empoli / popolazione Ausi 11
totale è di circa 1:20 e non sembra talmente alto da poter influenzare la media stessa, rendendo non
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LAVORO / Case della Salute, AUSL 11 Empoli:
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significativo il confronto. Detto questo l'analisi puntuale del grafico riportato nella figura 3 mostra alcune
interessanti linee di tendenza: • la spesa per i ricoveri (valorizzata in Drg) generata dalla popolazione servita
dalla Cds, prima superiore alla media Ausi, tende con gli anni ad abbassarsi sotto la media. Tale evidenza è
confermata anche da quanto riportato nella successiva tabella di cui alla figura N° 4. • la spesa per gli
accertamenti specialistici, superiore alla media Ausi prima della apertura della Cds (= anno 2008) tende ad
uniformarsi alla linea della media, senza ridursi. Tale evidenza denota che il minor accesso in ospedale (vedi
punto precedente) trova soluzione nella diagnostica territoriale. • La farmaceutica invece continua a restare
sotto la media aziendale, frutto non tanto di un minor numero di prescrizioni, quanto di un maggior uso di
farmaci generici e/o farmaci in distribuzione diretta. • Gli accessi al Pronto Soccorso (Ps) hanno un
andamento variabile, dimostrato anche dalla successiva figura 4. In pratica Non sembra che il modello
assistenziale di Cds sia capace di ridurre l'accesso dei cittadini al PS, che evidentemente conosce altre
dinamiche, quali la presenza notevole di popolazione straniera, non abituata a ricorrere al medico di famiglia,
ovvero l'accesso in ore (notturne o festive) nelle quali la medicina generale non svolge servizio, ma è
sostituita dalla Continuità Assistenziale o infine altre ragioni che meritano studi più approfonditi. • Infine
alcune performance previste per i Mmg negli Accordi Collettivi Nazionali (vedere punti 7 e 8 del citato elenco).
Si riducono molto le Prestazioni Aggiuntive (o PPIP), ed aumentano invece gli accessi domiciliari Adi-AdpAdr. Questo comportamento ha una sua logica spiegazione basata sul fatto che almeno una parte delle
Prestazioni Aggiuntive è traslata sul personale infermieristico sempre presente nella Cds(vedi modello Cdsdel
precedente articolo), mentre l'attività domiciliare si potenzia sui cittadini affetti da cronicità (anziani, disabili
ecc.) al fine di evitare il ricovero ospedaliere In questo caso l'asse Mmg - Infermiere è di cruciale importanza
al fine di assistere il cittadino il più a lungo possibile nel suo abituale ambiente di vita e di lavoro, evitando,
sempre per quanto possibile, l'istituzionalizzazione. Al fine di dare maggiore consistenza statistica al
campione, anziché esaminare una sola Cds, sono state considerate le performance di 4 Cds che risultavano
già aperte al 1.12.13.1 dati estratti si riferiscono ad un lasso temporale che va dal 1.1.14 al 31.05.14 e si
riferiscono ad un campione di 45.400 abitanti su una popolazione totale della Ausi 11 di circa 240.000
abitanti. La tabella inserita come ultima figura considera tutti ed 8 gli indicatori di performance citati,
riportando nella seconda colonna il costo medio in euro per abitante (metodo standardizzato sulla
popolazione pesata per età) per ciascuna variabile. Nella terza colonna la variazione percentuale in più o in
meno rispetto ad una media aziendale e infine nella quarta colonna è riportata la maggiore spesa o la minore
spesa secondo una ipotetica astrazione che considera l'eventualità che tutti i cittadini della Ausi 11 di Empoii
fossero serviti da un modello simile a quello descritto per la Cds. Essa valuta indirettamente i costi ed i
benefici economici di tale modalità assistenziale. Nella seconda colonna si vede inoltre come la voce che
economicamente pesa di più è costituita dalla valorizzazione dei ricoveri, seguita dalla specialistica (esami
diagnostici e visite specialistiche) poi la farmaceutica territoriale e le altre variabili.... staccate Conclusioni
Posto che, ovviamente, non esiste un modello assistenziale che possa costituire la "panacea" sia per la
salute dei cittadini, tanto meno per le finanze delle aziende locali, dai primi risultati esposti si può però
desumere almeno due linee di tendenza: l.il modello Cds o Cds-like, così come definito nel precedente
articolo, riduce la variabilità prescrittiva tipica dei medici e si incammina verso l'appropriatezza 2.pur nella
parzialità dell'esempio si può ipotizzare un risparmio annuo di oltre 4 milioni di euro e cioè di circa 18 euro a
cittadino/anno seguito da una forma assistenziale/organizza ti va come la Cds. Ovviamente trattandosi di
maggior risparmio dovuto principalmente a minori ricoveri il dato va visto in prospettiva e non come risparmio
vivo annuo da bilancio Ausi. Altre e più approfondite ricerche ci potranno dire se la rotta tracciata possa
portare ad una vera razionalizzazione della spesa e contemporaneamente ad un miglioramento della qualità
dell'assistenza: quasi una quadratura del cerchio in sanità.
Figura 2- collocazione geografica delle CDS attualmente funzionanti*Azienda USL11 Empoli
Figura 1 - cronologia di apertura delle varie CDS nella AUSL 11-Empoli Case della Salute AUSL 11 ;
sede e data apertura | Certaldo, 1.7.2010 Kmpoli, 24.10.2008 Galleno, 20.05.2014 ^Montatone, 4.03.2014
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Cerreto Guidi, 13.12.2013 Castelfiorentino, 31.10.2013 Montopoli V.A, 25.06.2011 ,- CDS Empoii trend
temporale principali performance
Figura 3 - trend temporale di alcuni indicatori di performance per la CDS diEmpoli
Figura 4 - Tabella costi per indicatore considerato. Ipotesi costi / risparmi 393 191 139 € per pesato
Costo in cittadino per età Prestazioni aggiuntive Risparmio ipotizzato totale Spese ipotizzate in eccesso
Saldo finale variaz.ne % delle nostre CDS Costo in + o in meno se tutti i MMG della AlSL 11 si
comportassero come quelli Ricoveri osp.ri Specialistica (visite spec.che e esami diagn.ci) Farmaceutica
Trasporti sanitari ordinali Accessi al Pronto Soccorso Prescrizione ausili Ass.za dom.re e res.le MMC (ARIADP-ADR)
PERSONAGGI
2 articoli
27/09/2014
La Gazzetta di Parma
Pag. 4
(diffusione:42090, tiratura:51160)
L'Istat: ancora in calo la fiducia delle imprese
Buone notizie invece dai mercati: l'asta dei Bot fa il pieno
ROMA II La ripresa si allontana e la fiducia delle imprese torna a scendere, alimentando dubbi sulle future
decisioni d ' investimento e quindi sull ' occupazione proprio mentre la Bce punta a rilanciare la spesa in
conto capitale delle aziende spingendo le banche a dare più credito. L ' indice di fiducia delle imprese
calcolato dall ' Istat, a settembre, è sceso ancora a 86,6 punti dagli 88,1 di agosto. Un pessimismo che
colpisce tutti settori: manifatturiero, servizi di mercato, costruzioni e commercio al dettaglio, agricoltura. Il dato
è il più basso del 2014, per trovarne uno più negativo bisogna risalire a dicembre 2013. Ma mentre l '
economia reale delude, con l ' Italia tornata in recessione, la Francia stagnante e la Germania costretta a
ridimensionare drasticamente le sue stime di crescita, sui mercati è tutt ' altra musica. Le borse, in un clima
galvanizzato dalle prospettive di un intervento sempre più consistente dal parte della Banca centrale europea,
chiudono in deciso rialzo, con Milano boom (+1,88%), Parigi a +0,91% e l ' unica nota negativa di Francoforte
(-0,20%). Lo spread guadagna qualche punto attestandosi a 141 punti base ma restando sostanzialmente
stabile sui livelli delle ultime settimane. Ma l ' asta di Bot fa il pieno, con tutti i sette miliardi di euro di titoli
semestrali offerti dal Tesoro ben sottoscritti dagli investitori (13 miliardi la domanda) anche se a un
rendimento in lieve rialzo, allo 0,232%, dal minimo storico dello 0,136% toccato nel mese di agosto. Uno
scollamento fra mercati ed economia reale tutto europeo (e non comune a tutti i Paesi: la spagna ha rivisto la
stima di crescita a +1,3% quest ' anno e 2% il prossimo), visto che il Pil americano segna il rialzo più forte da
fine 2011 con un tasso annualizzato accelerato al 4,6%, al di sopra di quanto atteso da molti economisti. «La
crescita economica negli Stati Uniti prosegue ed è forte», commenta la Casa Bianca, secondo cui «l '
economia america na ha fatto tanta strada dalla Grande recessione», ma resta «ancora molto lavoro da fare
per rafforzare la ripresa e garantire una maggiore sicurezza finanziaria alle famiglie dei lavoratori americani».
Mentre l ' euro continua a cedere terreno, scivolando oggi a nuovi minimi di due anni fino a 1,2680 dollari, va
a picco il rublo. Il tentativo delle autorità russe di ri-nazionalizzare Bashneft fa temere una stretta del Cremlino
sulle libertà economiche che allontana gli investitori. La divisa russa precipita ai minimi record sul dollaro, che
sfonda quota 39, fra i timori per la guerra delle sanzioni con l ' Occidente innescata dalla crisi ucraina. Non
sono mancati i commenti politici ai dati dell'Istat. «I dati Istat parlano chiaro: in Italia, le imprese che ancora
riescono a resistere sono sempre più scoraggiate da una ripresa che non c'è. Quando la fiducia del tessuto
produttivo cala a questo ritmo si perdono, via via, tutte le prospettive di sviluppo. Renzi ha davanti a se un '
unica via obbligata: giù le tasse, meno burocrazia e un mercato del lavoro più libero. Di fronte ad una
situazione così complessa e delicata, non è più tempo di compromessi al ribasso», dice il senatore di Forza
Italia Andrea Mandelli. u
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ALLARME I DATI ALIMENTANO DUBBI SUL FUTURO DI INVESTIMENTI E OCCUPAZIONE
27/09/2014
Giornale di Sicilia - Catania
Pag. 35
Farmaceutica, Etnafiere ospita Pharmevolution
Inizia oggi e prosegue domani a Etnafiere la quarta edizione di Pharmevolution, la convention-evento della
farmaceutica con 72 espositori e una trentina di relatori tra i più autorevoli esperti in campo farmaceutico, 12
convegni, 4 corsi Ecm e un corso Fad. Saranno presenti alla cerimonia di apertura degli stand il
sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione, i senatori Pippo Pagano e Salvatore Torrisi, il
deputato Giovanni Burtone, il deputato all'Ars Nino D'Asero, il presidente di Federfarma Anna Rosa Racca, il
vicepresidente Gioacchino Nicolosi e quello regionale Francesco Mangano.
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