QUESTIONI DI PRESCRIZIONE In questa rubrica si pubblica una revisione dei giudizi sintetici sui farmaci di nuova o meno nuova introduzione in Italia, ripresa dalle riviste specializzate “INFORMAZIONI SUI FARMACI”, “DIALOGO SUI FARMACI”, “THE MEDICAL LETTER”, “PRESCRIRE”, “DRUGS AND THERAPEUTICS BULLETIN”, “TREATMENT GUIDELINES. Nell’inserto di questo mese è riportata la valutazione di tre molecole. angina pectoris stabile non adeguatamente controllati con le terapie antianginose di prima linea) presenta un modesto effetto sintomatico in pazienti con angina pectoris stabile, a fronte di una tossicità cardiovascolare non ancora chiara. Il suo uso viene pertanto raccomandato unicamente come sintomatico con particolare attenzione agli eventi avversi. Lacosamide è indicata per la terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria in pazienti con epilessia a partire dai 16 anni di età. Gli eventi avversi cardiovascolari e psichiatrici, consigliano per ora a limitare l’uso del farmaco unicamente ai pazienti per i quali non ci siano altre possibilità terapeutiche. Ustekinumab, nei pazienti affetti da psoriasi a placche di grado da moderato a grave presenta una maggiore efficacia rispetto ad etanercept e uno schema terapeutico favorevole. A causa dei potenziali rischi nell’uso a lungo termine, quali l’insorgenza di neoplasie e disordini cardiovascolari, l’uso di ustekinumab deve essere limitato all’ultima linea di trattamento, dopo fallimento degli altri farmaci biologici. Ranolazina (trattamento sintomatico dei pazienti con Guido Giustetto LACOSAMIDE Vimpat ® 14 compresse 50 mg 14 compresse 100 mg 14 compresse 150 mg 14 compresse 200 mg 56 compresse 50 mg 56 compresse 100 mg 56 compresse 150 mg 56 compresse 200 mg Sciroppo 200 ml 15 mg/ml Flac. 20 ml sol. e.v. 200 mg UCB Pharma € 12,69 € 25,37 € 38,09 € 50,78 € 50,78 € 101,54 € 152,31 € 203,09 € 54,40 € 79,57 Indicazioni registrate: terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria in pazienti con epilessia a partire dai 16 anni di età. Classe A. Da: INFORMAZIONI SUI FARMACI, 2010, N. 4 35 dico che infonda lentamente il farmaco due volte al giorno. La lacosamide è un nuovo antiepilettico registrato tramite procedura centralizzata europea nel aprile 09 09 trattamento delle crisi parziali dell’adulto. Si tratta dimarzo Costo un aminoacido chimicamente correlato alla serina il La lacosamide, al dosaggio di 400 mg al cui meccanismo d’azione non è stato ancora comgiorno, ha un costo annuo di 2.647 euro. Il costo depletamente chiarito. Due sono le modalità ipotizzate gli altri antiepilettici di impiego come terapia aggiunattraverso le quali il farmaco esercita il suo effetto tiva nelle crisi parziali (alla dose massima consigliata) antiepilettico: l’inattivazione lenta dei canali del sovaria da 661 euro (lamotrigina) a 4.686 euro (topiradio voltaggio-dipendenti (con conseguente stabilizmato). zazione delle membrane neuronali ipereccitabili) e il legame con la proteina CRMP-2 (Collapsin Response Da: DIALOGO SUI FARMACI, 2010, N. 4 Mediator Protein-2) espressa prevalentemente nel siIl nuovo antiepilettico lacosamide è stato stema nervoso centrale che risulta coinvolta nella difvalutato in 3 studi clinici di confronto con placebo, ferenziazione neuronale e nella crescita degli assoni. della durata di 18 settimane, condotti in pazienti farmaco-resistenti. La lacosamide, come tutti gli antiepilettici che l’hanLa dose massima raccomandata (400 mg/die), ma no preceduto si è dimostrata significativamente più non quella di 200 mg/die, ha mostrato un efficacia efficace del placebo, ma mancano dati comparativi statisticamente significativa vs placebo, con un tasso diretti e nessuno dei numerosi composti disponibili di responder di circa il 40% (numero di pazienti con possiede caratteristiche esclusive che possano orienuna riduzione degli attacchi epilettici > 50% rispetto tare la scelta. Il basso rischio di interazioni non è chiaal basale). ramente documentato. La formulazione iniettabile Le principali reazioni avverse osservate sono state a è una utile alternativa alla via orale quando questa livello di sistema nervoso centrale e gastrointestinale. risulti temporaneamente preclusa, ma si può sommiLe più frequenti sono state vertigini, cefalea, diplopia, nistrare a domicilio solo con l’intervento di un meastenia, nausea e vomito. Tutti gli eventi avversi, ad 35 novembre settembre dicembre 0910 QUESTIONI DI PRESCRIZIONE eccezione della cefalea, hanno mostrato una relazione dose-risposta. La tossicità cardiovascolare, concretamente il prolungamento dell’intervallo PR con rischio di blocco atrioventricolare, e gli eventi avversi psichiatrici, principalmente il rischio di suicidio, sono tra gli effetti avversi gravi rilevati. È in corso uno studio post-marketing che valuterà l’incidenza di tali eventi nel lungo termine. Sarebbe opportuna una regolamentazione più restrittiva nella prescrizione del farmaco, per un’accurata selezione dei pazienti. Il nostro giudizio Fino a quando non saranno disponibili dati di sicurezza a lungo termine, principalmente sugli eventi cardiovascolari e psichiatrici, l’uso del farmaco dovrebbe limitarsi unicamente ai pazienti per i quali non ci siano altre possibilità terapeutiche. Da: THE MEDICAL LETTER, 2009, N. 16 La lacosamide offre un’ulteriore opzione per il trattamento aggiuntivo delle crisi convulsive a insorgenza parziale nei pazienti adulti. La sua efficacia nelle crisi consultive a insorgenza parziale risulta essere simile a quella di altri farmaci utilizzati per questa indicazione, ma non sono disponibili studi di confronto diretto. I vantaggi offerti dalla lacosamide sono un basso rischio di interazioni farmacologiche e la disponibilità di una formulazione EV. Da: LA REVUE PRESCRIRE, 2009, N. 29 Nei pazienti affetti da epilessia parziale non è dimostrato che il trattamento aggiuntivo con Lacosamide sia almeno efficace quanto quello di altri antiepilettici già commercializzati. La Lacosamide espone ad un rischio accresciuto di disturbi della conduzione cardiaca atrioventricolare e non offre vantaggi sugli effetti indesiderati. Piuttosto che affidarsi alla Lacosamide, nei pazienti affetti da epilessia parziale resistente ai trattamenti abituali in monoterapia, conviene ricercare metodicamente e minuziosamente una combinazione efficace. RANOLAZINA Ranexa ® Menarini 60 compresse 375 mg R.P. 60 compresse 500 mg R.P. 60 compresse 750 mg R.P. € 75,96 € 75,96 € 75,96 Indicazioni registrate: terapia aggiuntiva nel trattamento sintomatico dei pazienti con angina pectoris stabile non adeguatamente controllati con le terapie antianginose di prima linea come beta-bloccanti e/o calcio antagonisti, o che non le tollerano. Classe A (PHT). Continuità terapeutica Ospedale-Territorio. Diagnosi e Piano Terapeutico. 36 Da: INFORMAZIONI SUI FARMACI, 2010, N. 3 più con dosi superiori a quelle massime registrate. Il Ranexa è una nuova formulazione orale a farmaco presenta inoltre un profilo di sicurezza prorilascio prolungato contenente ranolazina, un farmaco blematico, dovuto ad un in-dice terapeutico ristretto e antianginoso “add on” registrato tramite procedura una farmacocinetica complessa che espone ad un eleaprile 09 09rischio di effetti indesiderati soprattutto i pazienti centralizzata europea. Disponibile negli USA dal 2006,marzo vato la ranolazina ha un meccanismo d’azione in gran parfragili (per presenza di comorbidità e politerapie). Il suo te sconosciuto, ma è probabile che alcuni degli effetrapporto beneficio/rischio negativo limita fortemente ti antianginosi derivino dalla inibizione della corrente la popolazione di pazienti elegibili al trattamento. tardiva di ingresso del sodio nelle cellule cardiache. Si ritiene che questo porti ad una diminuzione delle conCosto centrazioni intracellulari di calcio e riduca gli squilibri Alle dosi raccomandate, il costo annuale delionici e le anomalie di ripolarizzazione durante l’ischela ranolazina è 912 euro. mia, migliorando la funzione del ventricolo sinistro. L’effetto antianginoso viene raggiunto senza variazioni Da: DIALOGO SUI FARMACI, 2010, N. 4 clinicamente significative della frequenza cardiaca o I 2 studi principali a supporto dell’efficacia di della pressione arteriosa. ranolazina come terapia aggiuntiva in pazienti con angina stabile, hanno mostrato una riduzione statisticaLa ranolazina è un nuovo antianginoso indicato nella mente significativa, sebbene modesta, della frequenterapia aggiuntiva di pazienti non responsivi o intolleza degli attacchi anginosi e un aumento della durata ranti a farmaci di prima linea (come calcio-antagonisti dell’esercizio fisico privo di sintomi anginosi rispetto e/o beta-bloccanti). In due studi di breve durata non a placebo. Tuttavia, solamente una piccola parte dei esenti da critiche (in uno, il trattamento di base è stapazienti arruolati (20%) è stata trattata con la dose teto giudicato sub-ottimale dalla stessa agenzia regolarapeutica raccomandata. toria europea), la ranolazina ha prodotto un piccolo Un solo studio di grandi dimensioni, su 6.560 pazienti miglioramento della durata dell’esercizio fisico e della con sindrome coronarica acuta, di cui il 54% presentafrequenza degli attacchi. L’effetto, anche se statisticava anche angina cronica stabile, ha considerato l’efficamente significativo rispetto al placebo, è risultato di cia di ranolazina nella riduzione della mortalità, ma ha modesta rilevanza clinica ed è stato ottenuto per lo fallito nel dimostrarne la superiorità rispetto al placebo. dicembre 10 36 QUESTIONI DI PRESCRIZIONE La ricerca Dai in Provincia congressi LA MEDICINA MANUALE VUOLE UNA CONFERENZA DI CONSENSO Gli effetti collaterali più frequenti sono stati costipazione, dispepsia, diarrea e palpitazioni. Tutte le reazioni avverse sono risultate dose-dipendenti. Esistono due aspetti importanti che richiedono ulteriori approfondimenti: la potenziale tossicità cardiovascolare (prolungamento QT e torsioni di punta) e l’alto numero di potenziali interazioni farmacologiche legate alla sua farmacocinetica. Il nostro giudizio Ranolazina presenta un modesto effetto sintomatico in pazienti con angina pectoris stabile, a fronte di una tossicità cardiovascolare non ancora chiara. Mostra inoltre un profilo farmacocinetico che rende il farmaco a rischio d’interazione con alcuni tra i medicinali più prescritti negli anziani. Il suo uso viene pertanto raccomandato unicamente come sintomatico con particolare attenzione agli eventi avversi. Da: LA REVUE PRESCRIRE, 2009, N. 29 Nei pazienti affetti da angina stabile ag- giungere la Ranolazina alla Amlodipina non aumenta praticamente la sua efficacia preventiva (- 0,3 crisi/settimana), mentre i suoi effetti sulla mortalità sono mal definiti, ci sono rischi di gravi effetti collaterali, come l’allungamento dell’intervallo QT e le interazioni farmacocinetiche sono numerose tra i pazienti spesso in politerapia. Da: THE MEDICAL LETTER, 2006, N. 14 Nel corso di indagini a breve termine, la ranolazina ha indotto un modesto, ma statisticamente significativo miglioramento della durata dello sforzo, del tempo di comparsa di ischemia e di altri parametri di valutazione dell’angina, senza causare modificazioni emodinamiche. Resta da stabilire l’importanza clinica di questi risultati e l’effetto sugli eventi cardiovascolari e sulla mortalità. Fino a quando non saranno disponibili altri dati, il farmaco dovrebbe essere riservato all’impiego nei pazienti che non hanno risposto ad altri farmaci antianginosi e non abbiano alternative terapeutiche. USTEKINUMAB Stelara ® Janssen-Cilag Flaconcino 45 mg 0,5 ml Flaconcino 90 mg 1 ml € 3.150 € 3.150 (prezzo ex-factory, IVA esclusa) Classe H. Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti -reumatologo, dermatologo, internista (RRL). Sottoposto alla disciplina dello studio PSOCARE e a monitoraggio intensivo delle reazioni avverse. Conservare in frigorifero (2°C-8°C) 37 Indicazioni registrate: trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo in pazienti adulti che non hanno risposto o che presentano controindicazioni o che sono intolleranti ad altre terapie sistemiche, incluse ciclosporina, metotrexato o PUVA. Da: INFORMAZIONI SUI FARMACI, 2010, N. 1 degli immunosoppressori, come dimostra marzoindesiderati aprile 09 09 Ustekinumab è un anticorpo monoclonale IgG interamente umano prodotto in una linea cellulare di mieloma murino, usando la tecnica del DNA ricombinante. È stato registrato tramite procedura centralizzata europea nel trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo in pazienti non responders o intolleranti ad altre terapie sistemiche. La psoriasi è una malattia caratterizzata da una regolazione anomala delle cellule T attivate e da sovraproduzione di citochine pro-infiammatorie. Ustekinumab inibisce l’attività di IL-12 e di IL-23, impedendo il legame di queste citochine con la proteina recettoriale IL-12R1 espressa sulla superficie delle cellule immunitarie e prevenendo le reazioni a cascata del processo infiammatorio, tappe rilevanti per la patogenesi della psoriasi. Nella terapia della psoriasi vengono utilizzati farmaci topici come i cheratolitici, i corticosteroidi e i derivati della vitamina D. Nelle forme più estese si ricorre alla fototerapia con psoralene e raggi ultravioletti (PUVA). Nei casi più gravi e recidivanti si passa ai farmaci immunosoppressori come metotrexato e ciclosporina; l’ultima risorsa è rappresentata dagli antagonisti del TNF etanercept, infliximab e adalimumab. Gli effetti 37 il caso dell’efalizumab (Raptiva) ritirato dal commercio nel giugno dello scorso anno, possono essere particolarmente gravi. Con Ustekinumab risultati positivi sono stati riportati in due studi di fase III verso placebo in pazienti con psoriasi a placche moderata-grave e in uno studio di confronto con etanercept, nel quale si è dimostrato superiore nel numero di pazienti migliorati dopo 12 settimane di trattamento. Rispetto agli anti-TNF, presenta il vantaggio di una minore frequenza di somministrazioni, ma la maggiore durata d’azione potrebbe rivelarsi uno svantaggio in caso di comparsa di effetti indesiderati. In considerazione del limitato numero di pazienti trattati e l’assenza di dati di medio-lungo termine sul rischio di cancro, ustekinumab dovrebbe essere prudenzialmente riservato ai pazienti con psoriasi grave che non hanno risposto o presentano controindicazioni all’uso di un anti-TNF. Costo Il costo di ustekinumab è più alto di quello degli altri farmaci biologici utilizzabili per via sottocutanea nel trattamento della psoriasi moderata-grave. dicembre 10 QUESTIONI DI PRESCRIZIONE Le differenze tra i costi annui di mantenimento sono comunque modeste. Infliximab è il più costoso, presenta un tasso di risposta più alto degli altri farmaci, Costo Costo annuo verifica risposta mantenimento Biologico Dosaggio PASI 75 Etanercept (Enbrel) Adalimumab (Humira) Infliximab (Remicade) Ustekinumab (Stelara) 50 mg s.c. 2 volte/settimana per 12 settimane, poi una volta/settimana 57% 12 sett 5.817€ 12.603 € 80 mg s.c. una volta, poi 40 mg s.c. ogni 2 settimane 71% 16 sett 5.075€ 13.196 € 5 mg/kg e.v. alle settimane 0, 2, 6, poi ogni 8 settimane (pz 70 kg) 75% 14 sett 7.590€ 14.095 € 45 mg s.c. alle settimane 0, 4, poi ogni 12 settimane 68% 14 sett 6.300€ 13.545 € Da: DIALOGO SUI FARMACI, 2010, N. 3 Ustekinumab è un anticorpo monoclonale che si lega alla sub unità p40 comune sia all’interleuchina 12 che all’interleuchina 23. Questo meccanismo d’azione è differente rispetto a quello degli altri farmaci biologici comunemente impiegati per il trattamento della psoriasi a placche (inibitori del tumor necrosis factor-alfa - TNFalfa). Sono stati condotti tre studi clinici di fase 3, di cui due verso placebo (PHOENIX 110 e PHOENIX 211) ed uno verso etanercept (ACCEPT12) su un totale di 2.899 pazienti con psoriasi a placche di grado moderato grave. 38 ma deve essere somministrato per via endovenosa in regime di day hospital (i costi di infusione non sono stati conteggiati). za di neoplasie (rilevate nel 1,14% della popolazione trattata con ustekinumab dopo 120 giorni di trattamento) e la comparsa di disordini cardiovascolari: negli studi clinici 5 pazienti trattati con il farmaco hanno avuto infarto. Risulta in corso uno studio che valuterà l’incidenza di neoplasie a lungo termine. Il nostro giudizio In pazienti affetti da psoriasi a placche di grado da moderato a grave ustekinumab presenta una maggiore efficacia rispetto ad etanercept e uno schema terapeutico favorevole. A causa dei potenziali rischi nell’uso a lungo termine, quali l’insorgenza di neoplasie e disordini cardiovascolari, l’uso di ustekinumab deve essere limitato all’ultima linea di trattamento, dopo fallimento degli altri farmaci biologici. Dopo 12 settimane di trattamento ustekinumab 45 o 90 mg ha mostrato una superiorità statisticamente significativa nel miglioramento dell’estensione e della gravità della psoriasi (scale PASI e PGA) sia rispetto a placebo che ad etanercept. Si è osservato un miglioraDa: THE MEDICAL LETTER, 2010, N. 6 mento del 75% della psoriasi (PASI 75) nel 67,1% dei Nei pazienti con psoriasi moderata-grave pazienti trattati con ustekinumab 45 mg, nel 68,5% l’ustekinumab rappresenta una nuova opzione teradei trattati con i 90 mg, nel 56,8% con etanercept e peutica caratterizzata da un elevato livello di efficacia nel 3,4% con placebo10-12. Dati di efficacia a medio e da uno schema di somministrazione meno frequentermine hanno mostrato che la risposta raggiunta viete rispetto alle altre terapie sistemiche per la psoriasi. ne mantenuta per circa 15 settimane dopo interruzioLa sua sicurezza a lungo termine non è nota; la possine della terapia. aprile 09 marzo 09 bilità di un aumento dell’incidenza di tumori maligni Nei tre studi clinici l’incidenza di eventi avversi è stata costituisce un motivo di preoccupazione. circa del 50% in ognuno dei gruppi in studio, incluso il placebo. La principale reazione avversa è stata l’inDa: LA REVUE PRESCRIRE, 2009, N. 29 sorgenza di infezioni, che si è manifestata nel 27,8% Nei pazienti adulti affetti da psoriasi a con ustekinumab 45 mg, nel 26% con ustekinumab placche, in uno studio con prove di efficacia basse, 90 mg, nel 29% con etanercept e nel 23% con plal’ustekinumab è sembrato più efficace dell’etanercept cebo. a breve termine. L’ustekinumab è fortemente sospetAltri eventi avversi comuni, rilevati in meno del 15% to di un effetto cancerogeno e di effetti indesiderati dei pazienti includono: infezioni delle alte vie respirapsichici e infettivi mal delineati, in particolare tra i patorie, rinofaringite, artralgia e cefalea. zienti anziani. Per le condizioni particolarmente severe Legati al meccanismo d’azione di ustekinumab sono nonostante le terapie in atto, in mancanza di meglio, state identificate 2 aree critiche di rischio: l’insorgenconviene utilizzare un inibitore del TNF alfa. Gruppo di lavoro per QUESTIONI DI PRESCRIZIONE Guido Giustetto ................................................................................. Medico di Famiglia Marco Rapellino................................................................................ Medico Ospedaliero Lorenza Ferraro ............................................... Responsabile del Serv. Farmaceutico Asl 4 Fiorenza Enrico ................................................... Farmacista del Serv. Farmaceutico Asl 4 Emanuela Fiorio .................................................. Farmacista del Serv. Farmaceutico Asl 4 settembre marzo dicembre 09 10 09 38