P11 - LINEE DI TRASMISSIONE E GUIDE D’ONDA P11.1 – Una linea di trasmissione in coppia coassiale di lunghezza l = 2 km presenta le seguenti costanti primarie: R = 40,2 Ω/km; L = 0,26 mH/km; C = 46,2 nF/km; G = 10-5 S/km La linea è chiusa su un carico ohmico RL = 75 Ω ed è alimentata da un generatore di segnale sinusoidale a frequenza f = 1 MHz, avente f.e.m. di valore efficace E = 3 V e resistenza interna puramente ohmica Rg = 75 Ω. Determinare l’impedenza caratteristica della linea e i valori di tensione, corrente e potenza all’ingresso della linea e sul carico, nonché i valori della lunghezza d’onda e della velocità di propagazione del segnale in linea. Soluzione Conviene determinare dapprima l’impedenza longitudinale Z e l’ammettenza trasversale Y per unità di lunghezza di linea: Z = R + jω L = 40,2 + j 2π ⋅ 106 × 0,26 ⋅ 10 −3 = 40,2 + j 1633,6 (Ω / km) Y = G + j ω C = 10 −5 + j 2π ⋅ 106 × 46,2 ⋅ 10 −9 = 10 −5 − j 0,29 ( S / km) ovvero, in modulo e argomento: Z = 40,2 + 1633,6 = 1634 Ω / km ; 2 2 θ z = arctg 1633,6 = 88,6 o 40,2 θ y = arctg Y = 10 −10 + 0,29 2 ≅ 0,29 S / km ; 0,29 ≅ 90 o −5 10 Si ha allora, per l’impedenza caratteristica (20.3): Z0 = 1634 Z = = 75 Ω 0,29 Y ; θ o = arctg θz − θy 2 ≅ 0,7 o cioè: Z o = Ro + jX o = 75 cos 0,7 + j 75 senθ ≅ 75 Ω e per la costante di propagazione: γ = ZY = 1634 ⋅ 0,29 = 21,8 ; θγ = θz + θy 2 = 89,30 o cioè: γ = α + jβ = 21,8 cos 89,30 o + j21,8sen89,30 o ≅ 0,266 + j21,8 L’impedenza caratteristica della linea può ritenersi dunque puramente ohmica e di valore uguale al carico RL ed alla resistenza interna del generatore di segnale. La linea funziona pertanto in regime progressivo ed al suo ingresso si ha (generatore di resistenza Ro interna chiuso su Ro): E 3 = = 1,5V 2 2 V 1,5 Ii = i = = 0,02A = 20mA R 0 7,5 Vi = Pi = Vi I i = 1,5 × 0,02 = 3 ⋅ 10 −2 W = 30 mW Per determinare le grandezze all’uscita della linea, si applicano le equazioni dei telefonisti (5.10) che,tenuto presente il valore calcolato per la costante di attenuazione della linea: α = 0,266 N / km forniscono i seguenti valori di tensione della linea: VL = Vi e − αl = 1,5e −0, 266⋅2 = 0,88V I L = I i e −αl = 0,02 e −0, 266⋅ 2 = 1,17 ⋅ 10 −2 A = 11,7 mA PL = VL I L = 0,88 × 1,17 ⋅ 10 −2 = 1,03 ⋅ 10 −2W = 10,3 mW Il rendimento di trasmissione, inteso come rapporto tra la potenza assorbita dal carico e la potenza uscente dalla linea ed incidente sul carico, è unitario, perché la linea funziona in regime progressivo e quindi non vi è riflessione in corrispondenza del carico. Il rendimento di propagazione, invece,è minore di 1 a causa della dissipazione di potenza lungo la linea: PL 10,3 = = 0,34 Pi 30 Si può osservare che l’inverso di η p corrisponde al quadrato dell’attenuazione che ηp = l’onda di tensione e quella di corrente subiscono nel propagarsi lungo la linea. Si ha infatti: α l[ N ] = 0,266 × 2 = 0,532 N αl = e 0,532 ≅ 1,7 1 1 = 2 ≅ 0,34 2 (αl) 1,7 Per quanto riguarda infine la lunghezza d’onda e la velocità di propagazione del segnale in linea, dal valore calcolato della costante di fase: β = 21,8 rad / km = 21,8 ⋅ 10−3 rad / m si risale, in base alla (20.10), al valore della lunghezza d’onda: λ= 2π β = 2π ≅ 288 m 21,8 ⋅ 10− 3 e da questo alla velocità di propagazione,in base alla (20.11): u = λf = 288 ⋅ 10 6 = 2,88 ⋅ 10 8 m / s Il fattore di velocità della linea risulta prossimo all’unità: kv = c 3 ⋅ 10 8 = = 1,04 u 2,88 ⋅ 10 8 il che significa che nella coppia coassiale considerata l’isolante in cui si propaga l’onda e. m. del segnale ha una costante dielettrica relativa pressoché unitaria,come accade ad esempio per la coppia coassiale normalizzata D/d = 9,5/2,6 nella quale il conduttore interno è centrato mediante dischetti anulari di polietilene, inseriti a clip ad opportuna distanza fra loro, cosicché l’isolante della coppia è costituito prevalentemente da aria. Si può verificare la correttezza dei calcoli eseguiti, controllando l’eguaglianza: LC = µε fra il prodotto delle costanti primarie L e C della linea ed il prodotto fra la permeabilità magnetica µ e la costante dielettrica ε dell’isolante; le dimensioni di tali prodotti sono quelle dell’inverso di una velocità al quadrato, e cioè s2/m2 se si esprimono L e µ in H/m, e C ed ε in F/m. Per il prodotto LC si ottiene: LC = 0,26 ⋅ 10−6 ⋅ 46,2 ⋅ 10 −12 ≅ 1,2 ⋅ 10−17 s 2 / m 2 . Per il prodotto µε assumendo µr=1 (assenza di materiale ferromagnetico nell’isolante), dalle relazioni: u= c kv ; u= c εr si trae: e quindi: ε r = k 2v = 1,04 2 = 1,08 εµ = ε o ε r µ o = 8,859 ⋅ 10 −12 ⋅ 1,08 ⋅ 4π ⋅ 10 −7 ≅ 1,2 ⋅ 10 −17 s2/m2 Risulta quindi verificata l’uguaglianza sopra indicata. _______________________________________________________________ P11.2 – Una linea di trasmissione senza perdite, con impedenza caratteristica Ro = 75 Ω, è chiusa su un carico di impedenza Z L = 15 + j45 . Se λ è la lunghezza d’onda del segnale trasmesso, determinare il coefficiente di riflessione sul carico, il rapporto d’onda stazionaria e l’impedenza di ingresso all’origine della linea, nei due seguenti casi in cui la lunghezza della linea è: a) l = 10,55 λ b) l = 10,75 λ Soluzione I valori del coefficiente di riflessione e del rapporto d’onda stazionaria dipendono solo dall’impedenza di carico Z L , in rapporto al valore dell’impedenza caratteristica R0 della linea, e sono perciò gli stessi per entrambi i casi a) e b) considerati. Precisamente, detta z L l’impedenza di carico “normalizzata” rispetto ad R0 zL = Z L 15 + j45 = = 0,2 + j0,6 R0 75 dalla relazione generale (20.19) si ottiene, per il coefficiente di riflessione della tensione in corrispondenza del carico: K LV = ZL − Z0 z L − 1 0,2 + j0,6 − 1 = = = −0,334 + j0,667 ZL + Z0 z L + 1 0,2 + j0,6 + 1 ovvero, in modulo e fase: K LV = 0,334 2 + 0,667 2 = 0,746 0,667 Ψ = arctg (− 0,334) =-63,4o Ciò significa che l’onda di tensione riflessa in corrispondenza del carico ha un’ampiezza pari al 74,6% di quella dell’onda diretta, ed è sfasata rispetto a questa di 63,4 gradi in ritardo. Spostandosi dal carico verso il generatore di segnale,le ampiezze dell’onda diretta e dell’onda riflessa rimangono costanti,nell’ipotesi di linea senza perdite,ma la loro fase relativa varia con continuità lungo la linea (perché le due onde si propagano in sensi opposti), dando luogo ad un regime stazionario, con ventri di massima ampiezza del segnale risultante nei punti in cui le due onde si trovano in fase,e nodi di minima ampiezza del segnale risultante nei punti in cui queste si trovano in opposizione di fase. Il rapporto tra ampiezza massima e minima definisce il ROS, dato in base alla (20.26) da: ROS = 1 + K LV 1 + 0,746 = = 6,87 1 − K LV 1 − 0,746 Per quanto riguarda l’impedenza di ingresso della linea, vista dal generatore, si applica la (20.25): d λ Zd = R 0 d R 0 + jZ L tg 2π λ Z L + jR 0 tg 2π ponendo d uguale all’intera lunghezza l della linea: a) per l = 10,5 λ si ha: tg(2π ⋅ 10,5) = 0 e quindi si ottiene: Z l = R0 ZL = Z L = 15 + j 45 R0 La linea è “trasparente” rispetto al carico, perché contiene un numero intero di mezze lunghezze d’onda. b) per l = 10,75 λ si ha: ctg(2π ⋅ 10,75) = 0 e quindi si ottiene: l + jR 0 R2 75 2 λ Zl = R 0 = 0 = l Z 15 + j45 R 0 ctg 2π + jZ L λ Z 0 ctg 2π La linea è un “trasformatore in quarto d’onda”, perché contiene un numero intero dispari di quarti di lunghezza d’onda. Nel nostro caso si ottiene: 75 2 75 2 (15 − j45) Zl = = = 37,5 − j112,5 15 + j45 15 2 + 45 2 L’impedenza del carico Z L , di tipo induttivo e di valore: Z L = 15 2 + 45 2 = 47,43 viene vista dal generatore come un’impedenza di tipo capacitivo, di valore: corrispondente a : Z l = 37,52 + 112,52 = 118,58 Ω Zl = R02 752 = = 118,58 Ω Z L 47,43 ___________________________________________________________ P11.3 – Una linea di trasmissione senza perdite in coppia coassiale, avente impedenza caratteristica R0 = 50Ω, è chiusa su un carico puramente ohmico RL = 25Ω. Il segnale da trasmettere ha frequenza f = 200 MHz; la linea è lunga l = 2,25 m ed è caratterizzata da un fattore di velocità (rapporto tra velocità di propagazione libera e velocità di propagazione guidata) kv =1,52. Determinare: a) la costante dielettrica dell’isolante della coppia coassiale; b) il rapporto d’onda stazionario del regime di propagazione; c) la distanza dal carico del primo ventre di tensione, e il numero dei ventri di tensione presenti lungo la linea in regime stazionario; d) l’impedenza di ingresso misurabile a distanza d = 1 m dal carico, e quella vista dal generatore di segnale; e) il rendimento di trasmissione,inteso come rapporto tra la potenza assorbita dal carico e la potenza associata all’onda incidente diretta sul carico stesso. Soluzione a) Costante dielettrica Dalla relazione (20.23) che lega la velocità di propagazione del segnale lungo la linea a quella nello spazio libero, in funzione delle caratteristiche elettriche in cui ha sede la propagazione dell’onda elettromagnetica associata al segnale: u= c µrεr si può ricavare la costante dielettrica relativa (supponendo unitaria la permeabilità magnetica relativa): εr = c2 = k 2v = 1,52 2 = 2,31 u2 valore tipico del polietilene, usato come isolante in molte coppie coassiali in alta frequenza. Il valore assoluto si ottiene moltiplicando εr per la costante dielettrica εo del vuoto: ε = ε r ε o = 2,31 × 8,85 ⋅ 10 −12 ≅ 2 ⋅ 10 −11 F / m = 20 pF / m b) Rapporto d’ onda stazionaria Per calcolare il ROS occorre conoscere l’entità della riflessione che il segnale subisce in corrispondenza del carico, a causa della diversità dei valori di RL e Ro. Possiamo partire dalla relazione generale (20.19) che esprime il valore complesso del coefficiente di riflessione della tensione sul carico: Z L − Z o 25 − 50 1 = − − j0 = 3 Z L + Z o 25 + 50 Il segno negativo della parte reale di K LV e la mancanza della parte immaginaria, K LV = esprimono il fatto che in corrispondenza del carico l’onda di tensione riflessa è in opposizione di fase rispetto all’onda diretta, per cui in tale punto si ha un nodo di tensione. In base alla (20.26), poiché il modulo del coefficiente di riflessione è pari a 1/3, il rapporto d’onda stazionaria risulta: ROS = 1 + K LV 1 + 1 / 3 = =2 1 − K LV 1 − 1 / 3 Più direttamente, quando il carico di una linea senza perdite è puramente ohmico, il valore del ROS si può determinare calcolando il rapporto RL/Ro, se RL/Ro, o il rapporto Ro/RL, se, come nel nostro caso, RL<Ro (v. Probl. 20.2 del testo). Si ottiene infatti: ROS = c) Ventri di tensione R o 50 = =2 R L 25 La distanza del primo ventre di tensione dal carico si può calcolare mediante la (20.32), in funzione dell’argomento Ψ del coefficiente di riflessione,che nel nostro caso è pari a 180o (ovvero π radianti): dv = λΨ λπ λ = = 4π 4π 4 Movendosi verso il carico, i successivi punti di ventre si trovano distanziati di λ/2 fra loro, con λ dato da: Si ha dunque: u c 3 ⋅ 10 8 λ= = = = 1m f k v f 1,52 ⋅ 200 ⋅ 10 6 dv = λ 1 = = 0,25m 4 4 e il numero complessivo dei punti di ventre di tensione presenti lungo la linea in regime stazionario può essere calcolato con la seguente relazione: l − dv n = 1 + INT ≤ λ/2 in cui si è indicato con INT ≤ x il numero intero uguale a x o più prossimo ad esso per difetto: Si ottiene: n = 1 + INT ≤ 2,25 − 0,25 =5 0,5 ventri compreso il punto di ventre in cui viene a trovarsi il generatore, posto a distanza di due intere lunghezze d’onda dal primo ventre. d) Impedenza di ingresso A distanza d = 1 m dal carico,essendo: tg 2π d 1 = tg 2π = 0 λ 1 l’impedenza di ingresso della linea risulta, in base alla (20.25): Z d = Ro RL + jRotg 2π Ro + jRLtg 2π d λ = R RL = R = 25 Ω o L d λ Ro Allo stesso risultato si perviene osservando che nel punto a distanza di 1m dal carico c’è un nodo di tensione, per cui la Zd è puramente ohmica ed assume il valore minimo espresso dalla (20.34). Si ottiene infatti: Z d = Rm = Ro 50 = = 25 Ω ROS 2 Nel punto di origine della linea, dove è applicato il generatore di segnale, è presente invece un ventre di tensione, per cui è valida la (20.37), che fornisce: Z l = R M = R o ⋅ ROS = 50 ⋅ 2 = 100Ω e) Rendimento di trasmissione Il rendimento di trasmissione di una linea senza perdite dipende dal valore del coefficiente di riflessione, variando tra 1, nel caso di linea in regime progressivo, a zero nel caso di linea con carico che non assorbe potenza (linea in corto circuito o a circuito aperto, o con carico puramente reattivo). Nel nostro caso, applicando la (5.45) si ottiene: η = 1 − K 2LV = 1 − 1 = 0,89 32 In luogo del rendimento η, spesso si considera il suo inverso espresso in decibel ed indicato come perdita per disadattamento (ML, Mismatch Loss): ML(dB ) = 10 log 1 η = −10 logη = −10 log 0,89 = 0,5 dB _____________________________________________________________ P11.4 – Si vuole fare il bilancio energetico di un sistema costituito da una linea di trasmissione alimentata da un segnale sinusoidale di valore efficace Vi = 4V e frequenza f =130 Mz, e chiusa su un carico ohmico RL= 50 Ω. La linea, lunga l = 30λ (con λ lunghezza d’onda del segnale in linea) ha impedenza caratteristica Ro = 75 Ω e presenta un fattore di velocità (rapporto tra velocità di propagazione libera e guidata) kv = 1,54 ed una costante di attenuazione α = 4,6·10-3 N/m. Soluzione All’atto dell’applicazione del segnale all’ingresso della linea, nasce un’onda di + tensione di ampiezza,in valore efficace, Vi = 4V , a cui si associa un’onda di corrente di ampiezza: I i+ = Vi+ 4 = = 5,33 ⋅ 10 − 2 A R o 75 in fase con l’onda di tensione, dato il carattere puramente ohmico dell’impedenza caratteristica della linea. La potenza immessa in linea vale pertanto: Pi + = Vi + I i+ = 4 × 5,33 ⋅ 10 −2 = 0,21 W Nella propagazione lungo l’intera linea il segnale subisce un’attenuazione, espressa in neper da: A[ N ] = αl = 4,6 ⋅ 10−3 ⋅ 30λ con λ dato da: λ= c kf f = 3 ⋅ 108 = 1,5 m 1,54 × 130 ⋅ 106 Si ottiene: A[ N ] = 4,6 ⋅ 10−3 × 30 × 1,5 = 0,207 N ovvero in decibel, ricordando la (25.5): A[ dB ] ≅ 8,69 A[ N ] = 8,69 × 0,207 ≅ 1,8 dB corrispondente ad un rapporto di tensioni: Vi+ = 101,8 / 20 = 1,23 + VL L’ampiezza dell’onda di tensione incidente sul carico vale quindi: VL+ = Vi + 4 = = 3,25 V 1,23 1,23 e quella dell’onda di corrente: I i+ 5,33 ⋅ 10 −2 I = = 4,33 ⋅ 10 − 2 A 1,23 1,23 + L Pertanto la potenza del segnale incidente sul carico vale: PL+ = VL+ I L+ = 3,25 ⋅ 4,33 ⋅ 10−2 = 0,14 W A causa del disadattamento di impedenze tra linea e carico ( R o = 75Ω ≠ R L = 50Ω ), in corrispondenza del carico si produce riflessione delle onde di tensione e di corrente, in misura dipendente dal coefficiente di riflessione sul carico, dato per l’onda di tensione dalla (20.19): K LV = Z L − Z o 50 − 75 = −0,2 = Z L + Z o 50 + 75 Il segno negativo nella parte reale di K LV e la mancanza della parte immaginaria, indicano che l’onda riflessa di tensione in corrispondenza del carico è in opposizione di fase con l’onda diretta. In tal modo il rapporto fra la tensione totale sul carico: VL = VL+ − 0,2VL+ = 0,8 × 3,25 = 2,6 V e la corrente totale: I L = I L+ + 0,8I L+ = 1,2 × 4,33 ⋅ 10−2 = 5,2 ⋅ 10−2 A fornisce: VL 2,6 = = 50Ω = R L I L 5,2 ⋅ 10 −2 + La potenza PL assorbita dal carico è la differenza fra la potenza incidente PL e quella riflessa data da: PL− = VL− I −L = K LV VL+ ⋅ K LV I +L = K 2LV PL+ Si ottiene pertanto: ( ) ( ) 2 PL = PL+ − PL− = PL+ 1 − K LV = 0,14 1 − 0,2 2 = 0,13 W + Il rapporto fra la potenza PL uscente dalla linea ed incidente sul carico, e la potenza Pi+ immessa all’ingresso della linea definisce il rendimento di propagazione della linea: PL+ 0,14 ηp = + = ≅ 0,66 0,21 Pi Tale rendimento dipende dalla dissipazione di potenza lungo la linea e corrisponde all’inverso dell’attenuazione di potenza, pari al quadrato dell’attenuazione di tensione o di corrente: 1 (αl) 2 = 1 ≅ 0,66 1,23 2 + Il rapporto fra la potenza PL assorbita dal carico e la potenza PL incidente sul carico stesso, definisce invece il rendimento di trasmissione: η= PL 0,13 = ≅ 0,93 PL+ 0,14 mentre il suo inverso, espresso in unità logaritmiche, fornisce la perdita per disadattamento, indicata con ML (Mismatch Loss): ML(dB ) = 10 log 1 η = −10 logη = −10 log 0,93 = 0,38 dB Infine il prodotto dei due rendimenti η p e η fornisce il rendimento di trasferimento complessivo del sistema linea-carico, che tiene conto sia delle perdite per dissipazione lungo la linea che della riflessione per disadattamento delle impedenze fra linea e carico: ηt = η pη = 0,66 × 0,93 = 0,61 ovvero: η t % = 100 PL 0,13 = 100 = 61% + 0,21 Pi __________________________________________________________ P11.5 – Sia data una linea di trasmissione caratterizzata da una resistenza caratteristica Ro = 300 Ω e da un fattore di velocità kv = 1,5. Si vuole realizzare l’adattamento di impedenza tra la linea ed un carico RL, utilizzando un trasformatore in quarto d’onda avente lunghezza lt = 25 cm e impedenza caratteristica Ro*= 150 Ω. Determinare il valore della resistenza di carico e quello della frequenza a cui si ha l’adattamento. Soluzione La resistenza caratteristica Ro* del trasformatore in quarto d’onda deve essere la media geometrica fra la resistenza caratteristica Ro della linea e la resistenza RL: R *o = R o R L Da questa relazione è possibile ricavare il valore di RL, dato da: RL = R *o2 150 2 = = 75Ω Ro 300 Per quanto riguarda la frequenza del segnale a cui si verifica l’adattamento d’impedenza, posto: λ = 4lt = 4 × 0,25 = 1 m dalla relazione che lega la lunghezza d’onda alla velocità di trasmissione ed alla frequenza del segnale in linea: λ= u c = f k vf si ricava: f = c kv λ = 3 ⋅ 108 = 2 ⋅ 108 Hz = 200 MHz 1,5 ⋅ 1 Questo è in realtà il più piccolo dei valori di frequenza a cui si determina l’adattamento d’impedenza fra la linea assegnata ed il carico RL = 75 Ω. Altri possibili valori sono i multipli dispari di 200 MHz, in corrispondenza dei quali il tratto di linea lungo lt = 25cm del trasformatore risulta sempre in quarto d’onda, a meno di un numero intero di mezze lunghezze d’onda, che sono “trasparenti” al segnale. _______________________________________________________________ P11.6 – Una linea in alta frequenza, priva di perdite, con impedenza caratteristica Ro=75 Ω e con isolante avente costante dielettrica relativa εr=2,25, deve alimentare,alla frequenza f = 400 MHz, un carico di impedenza ZL = (50 + j100 ) Ω . Volendo ottenere l’adattamento di impedenza mediante uno stub in parallelo al carico ed un trasformatore in quarto d’onda fra linea e carico, si calcoli la lunghezza ls dello stub, realizzato con un tronco di linea in corto circuito avente le stesse caratteristiche della linea assegnata, nonché l’impedenza caratteristica Ro* e la lunghezza lt del trasformatore in quarto d’onda. Soluzione All’impedenza Z L de carico corrisponde l’ammettenza: Y L = G L + jB L = 1 1 = = 4 ⋅ 10 −3 − j8 ⋅ 10 −3 Z L 50 + j100 L’ammettenza di ingresso, puramente suscettiva, dello stub in corto circuito, ricavabile dalla (20.27): Yc = − j l 1 ctg 2π s Ro λ deve essere uguale ed opposta alla suscettanza del carico, affinché nel parallelo la loro somma si annulli: −j l 1 ctg2π s = j8 ⋅ 10 −3 75 λ con: u c 3 ⋅ 10 8 λ= = = = 0,5 f f ε r 400 ⋅ 10 6 2,25 avendo posto u = c / ε r in base alla (20.23)., nell’ipotesi di µr = 1. Si ottiene l’equazione in ls: ctg 2π ls = 75 ⋅ 8 ⋅ 10 −3 = −0,6 0,5 o anche: tg 2π ls 1 =− = −1,667 0,5 0,6 da cui si ricava (la funzione tangente è periodica con periodo di π radianti, e conviene scegliere la soluzione più piccola non negativa): ls = 0,5 [arctg (− 1,667 ) + π ] = 0,168 m = 16,8 cm 2π Con l’introduzione dello stub il carico visto dalla linea diventa una resistenza pura di valore pari a: 1 1 = = 250 Ω GL 4 ⋅ 10− 3 RL' = e quindi, per realizzare il completo adattamento di impedenza tra linea e carico,è necessario interporre un trasformatore in λ/4 realizzato con un tratto di linea senza perdite di lunghezza: lt = λ 4 = 0,5 = 0,125 m = 12,5 cm 4 e con impedenza caratteristica Ro* pari alla media geometrica fra la nuova resistenza di carico RL’ e l’impedenza caratteristica Ro della linea assegnata: Ro* = RL' Ro = 250 × 75 ≅ 137 Ω Si osservi che, una volta realizzato l’adattamento di impedenza, la linea funziona in regime progressivo, poiché l’onda riflessa dal carico Z L viene “intrappolata” nei pressi del carico, lungo i tratti di linea costituenti lo stub e il trasformatore in quarto d’onda. Di questi ultimi,il tratto relativo allo stub funziona in regime stazionario puro (KLV = 1; ROS = ∞), mentre quello del trasformatore in quarto d’onda è sede di un regime stazionario con caratteristiche dipendenti dalle impedenze da adattare, perché da queste ' * dipendono i valori delle resistenze R L e R o che interessano il trasformatore. Nel nostro caso ad esempio, si ha, per il trasformatore in λ/4: K *LV = R 'L − R *o 250 − 137 = 0,292 = R 'L + R *o 250 + 137 ROS* = 1 + K *LV 1 + 0,292 = 1,8 = 1 − K *LV 1 − 0,292 _____________________________________________________________ P11.7 - La guida d’onda rettangolare normalizzata WR90 ha le dimensioni trasversali interne a = 22,86 mm, b=10,16 mm, con dielettrico aria secca (εr = 1). Nell’ipotesi di assenza di perdite sulle pareti, determinare: le frequenze di taglio dei primi cinque modi di propagazione,, le lunghezze d’onda libera e in guida, la velocità di fase e di gruppo per una frequenza f = 10,2 GHz. Soluzione Le lunghezze d’onda di taglio per un generico modo trasverso-elettrico TEmn o trasverso-magnetico TMmn di una guida rettangolare sono tutte espresse dalla formula (24.4): λc = 2 2 m n + a b 2 nella quale gli indici m,n assumono tutti i possibili valori interi, con l’esclusione dei valori m = 0, n = 0 per i modi TM. Nella guida d’onda assegnata avente un rapporto fra le dimensioni interne: b 10,16 = = 0,44 < 0,5 a 22,86 la successione dei primi cinque modi di propagazione, ordinati per valori decrescenti delle lunghezze d’onda di taglio, e quindi per valori crescenti delle frequenze di taglio, è la seguente: 1) TE10: λc = fc = 2) 2 2 1 +0 a = 2a = 2 × 22,86 = 45,72 mm 3 ⋅ 108 3 ⋅ 108 = = 6,5617 ⋅ 109 Hz = 6,5617 GHz λc 45,72 ⋅ 10− 3 TE20: λc = 2 2 2 +0 a = a = 22,86 mm La lunghezza d’onda di taglio è la metà di quella del modo TE10, e quindi la frequenza di taglio è il doppio: f c = 2 × 6,5617 = 13,1233 GHz 3) TE01: λc = fc = 2 1 0+ b 2 = 2b = 2 × 10,16 = 20,32 mm 3 ⋅ 108 3 ⋅ 108 = = 1,4764 ⋅ 1010 Hz = 14,7640 GHz −3 λc 20,32 ⋅ 10 4), 5) TE11, TM11: 2 λc = 1 1 + 2 2 a b fc = 3 ⋅ 108 λc = 2ab = a +b 2 2 = 2 × 22,86 × 10,16 22,862 + 10,16 2 = 18,57 mm 3 ⋅ 108 = 1,6155 ⋅ 1010 Hz = 16,1550 GHz 18,57 ⋅ 10− 3 Alla frequenza f = 10,2 GHz si propaga soltanto il modo TE10, perché i successivi modi di propagazione hanno frequenza di taglio superiore a 10,2 GHz, e quindi si ha, esprimendo le lunghezze in centimetri: a) Lunghezza d’onda libera E’ la lunghezza d’onda relativa alla propagazione nello spazio dell’onda e. m. alla frequenza considerata. λ= b) 3 ⋅ 1010 c = = 2,9412 cm f 10,2 ⋅ 109 Lunghezza d’onda in guida e velocità di gruppo Si applica la (24.7) che fornisce: λg = λ λ 1 − λc 2 = 2,9412 2,9412 1− 4,572 2 = 3,8417 cm Si ottiene λg > λ, perché la velocità di propagazione ug dell’energia associata all’onda elettromagnetica lungo l’asse longitudinale z della guida (detta velocità di gruppo) è minore della velocità libera, a causa delle successive riflessioni dell’onda lungo le pareti laterali della guida: ug = c λ 2,9412 = 3 ⋅ 10 8 = 2,2968 ⋅ 10 8 m / s λg 3,8417 c) Velocità di fase E’ data dal prodotto della frequenza dell’onda e. m. per la lunghezza d’onda in guida: u f = f ⋅ λg = 10,2 ⋅ 109 × 3,8417 ⋅ 10−2 = 3,9185 ⋅ 108 m / s Si ottiene un valore maggiore della velocità della luce (velocità di propagazione dell’energia elettromagnetica nel vuoto), ma si tratta di una velocità di tipo “geometrico”, non “energetico”. Il prodotto della velocità di fase per la velocità di gruppo deve coincidere in ogni caso con il quadrato della velocità della luce; si ha infatti: ( u g u f = 2,968 ⋅ 108 ⋅ 3,9185 ⋅ 108 = 9 ⋅ 1016 = 3 ⋅ 10 8 ) 2 = c2 ______________________________________________________________ P11.8 - Una guida d’onda rettangolare ha le dimensioni trasversali esterne 25,4X127 mm e spessore delle pareti 1,27 mm. Determinare: a) la lunghezza d’onda e la frequenza del segnale a più bassa frequenza che può propagarsi nella guida d’onda considerata; b) la frequenza di taglio per i modi di propagazione TE11 e TM11; c)i possibili modi di propagazione per un segnale a frequenza f = 16,5 GHz . Inoltre, per un segnale a frequenza f = 10 GHz, nel caso di guida d’onda lunga l = 41 cm, chiusa su un carico resistivo RL = 600Ω, determinare: d) l’impedenza caratteristica della guida d’onda; e) l’impedenza di ingresso; f) il rendimento di trasmissione. Soluzione Sottraendo alle dimensioni trasversali esterne il doppio dello spessore delle pareti delle guide d’onda, si ottengono le dimensioni interne: a = 25,4 − 2 × 1,27 = 22,86 mm ; b = 12,7 − 2 × 1,27 = 10,16 mm corrispondenti a quelle della guida WR90 considerata nel problema precedente. a) I valori di λ ed f richiesti sono quelli di taglio del modo di propagazione fondamentale T10, e cioè: λc10 = 2a = 2 × 22,86 = 45,72 mm f c10 = c λc = 3 ⋅ 10 8 = 6,562 GHz 45,72 ⋅ 10 −3 b) Per i modi di propagazione TE11 e TM11, ponendo m = 1, n = 1, nella (24.4) si ottiene: λc11 = 2ab a 2 + b 2 = 2 × 22,86 × 10,16 22,86 2 + 10,16 2 = 18,57 mm e quindi: f c11 = c λc = 3 ⋅ 10 8 = 16,16 GHz 18,57 ⋅ 10 −3 c) Si ha: f = 16,50 GH z > 16,16 GH z e pertanto per il segnale considerato sono possibili tutti i modi di propagazione, compatibili con le condizioni ai limiti, fino a TE11 e TM11, e cioè: TE10, TE20, TE01, TE11, TM11 d) Alla frequenza di 10 GHz è possibile solo il modo di propagazione TE10, in corrispondenza del quale l’impedenza caratteristica della guida assume il valore dato dalla formula (24.8): Rog = 377 λ 1 − λc 2 377 = 3 ⋅ 10 1 − −3 45,72 ⋅ 10 −2 2 ≅ 500 Ω essendo: c 3 ⋅ 10 8 = 3 ⋅ 10 − 2 m λ= = 9 f 8 ⋅ 10 la lunghezza d’onda libera corrispondente alla frequenza considerata. e) L’impedenza d’ingresso della guida d’onda si calcola con la formula (20.25) già nota dalla teoria delle linee di trasmissione: d λ Zd = R o d R o + jZ L tg 2π λ Z L + jR o tg 2π ponendo al posto di λ il valore della lunghezza d’onda in guida, dato dalla (24.7): λg [cm] = λ λ 1 − λc 2 = 3 3 1− 4,572 2 = 3,98 cm Essendo: Ro = 500 Ω; RL = 600 Ω; d = l = 41 cm; tg 2π d 41 = tg 2π = −2,98 λg 3,98 si ottiene: Z L = 500 600 − j 500 × 2,98 = 430 + j 47,56 500 − j 600 × 2,98 f) Il rendimento di trasmissione della guida d’onda dipende dall’entità della riflessione di potenza che si determina in corrispondenza del carico a causa del disadattamento di impedenza. Nel nostro caso il disadattamento è modesto e quindi il rendimento è prossimo all’unità. Si ha infatti: K LV = R L − R o 600 − 500 = = 0,091 R L + R o 600 + 500 η = 1 − K 2LV = 1 − 0,0912 ≅ 0,99 con una perdita per disadattamento (Mismatch Loss): ML(dB ) = −10 logη = −10 log 0,99 = 0,044 dB __________________________________________________________