Riabilitazione fratture protesi anca

L'ARTROPROTESI D'ANCA
ISTRUZIONI PER IL PAZIENTE
Dott. Alessandro Masini
Casa di Cura Paideia
Via Vincenzo Tiberio 46 00191 Roma
Tel.: 06330941 06330945100
DOPO L'INTERVENTO
Nelle ore che seguono all’intervento vi possono essere dei modesti dolori, ma il paziente è
comunque aiutato a combatterli dall'infusione continua a goccia lenta di un farmaco antidolorifico.
Subito dopo l'intervento si pone attenzione alla prevenzione della trombosi migliorando la
circolazione del sangue sia con farmaci, sia con le calze elastiche, sia con la mobilizzazione
precoce. Si invita il paziente ad effettuare delle contrazioni del quadricipite e dei glutei ed a
mobilizzare frequentemente la caviglia. La terapia anticoagulante con calciparina viene proseguita
per 40 giorni.
Fin dal primo giorno è importante il
posizionamento corretto dell'arto inferiore, che
deve essere mantenuto in estensione, abduzione e
lieve rotazione esterna.
Per mantenere l'arto in abduzione si utilizza, in
posizione supina, un grosso cuneo divaricatore
posto tra gli arti inferiori.
In decubito laterale, consentito dopo la rimozione del
drenaggio (in 2a giornata), si utilizza un cuscino che mantenga gli arti divaricati in questa
posizione.
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In 2a - 3a giornata il paziente viene messo in posizione eretta ed inizia a camminare dapprima con il
deambulatore e poi con i bastoni canadesi, avendo cura di caricare parzialmente sul lato operato.
Le sedute di chinesiterapia consistono in esercizi
attivi del collo del piede e del ginocchio ed attiviassistiti dell'anca (figura n. 1) in modesta flessione; è
comunque necessario evitare esercizi in adduzione,
rotazione interna e flessione oltre i 90°.
Fig. 1 : esercizi di rinforzo muscolare per
il quadricipite
Tra la 5a e la 7a giornata il paziente viene dimesso con un appuntamento per un successivo controllo
ambulatoriale.
Prima della dimissione viene insegnato l'uso dei bastoni canadesi nella deambulazione, come salire
e scendere dal letto, alzarsi e sedersi, il salire e lo scendere le scale e come comportarsi nelle attività
della vita quotidiana.
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Bisogna salire e scendere dal letto sempre dal lato non operato: quindi, in caso di intervento
all'anca destra, si scenderà dalla parte sinistra e si risalirà dalla parte sinistra.
Bisogna, nell'alzarsi e sedersi, aiutarsi con gli arti superiori per controllare il bacino ed evitare
quindi movimenti a rischio come la flessione, l'adduzione e la rotazione interna.
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Bisogna deambulare aiutandosi inizialmente con il deambulatore e successivamente appena
sicuri delle proprie capacità con i bastoni canadesi.
ALLA DIMISSIONE
Una volta a casa il paziente deve utilizzare due bastoni canadesi per un carico graduale e
progressivo fino al controllo ambulatoriale, dormire con un cuscino tra le gambe, indossare le calze
elastiche per almeno 40 giorni ed eseguire gli esercizi di potenziamento muscolare già appresi
durante il ricovero, in particolare per i glutei e per i muscoli della coscia (figure n. 2, 3, 4).
Fig. 2: esercizi di rinforzo muscolare per il quadricipite
e l'ileo-psoas
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Fig. 3a : esercizi di rinforzo muscolare per
gli abduttori eseguiti in ortostatismo….
Fig. 3b: …. ed in clinostatismo.
Fig. 4 : esercizi di rinforzo muscolare per gli
estensori
Gli esercizi devono essere eseguiti più volte nel corso della giornata; è importante comunque evitare
di stancarsi eccessivamente, ricordando che è meglio un giorno di inattività che fare il "passo più
lungo della
gamba".
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posizione seduta scorretta
posizione seduta corretta
Il paziente deve continuare a non flettere l'anca oltre i 90°, addurla e/o intraruotarla; pertanto deve
sedersi solo su sedie alte, ad arti leggermente divaricati, senza mai accavallare le gambe, ed
utilizzare un rialzo per il bidet e per il water.
Durante i mesi successivi si va verso una progressiva normalizzazione, grazie ad un opportuno
trattamento rieducativo che consenta di recuperare l'ampiezza dei movimenti e la forza muscolare.
Dopo il primo controllo ambulatoriale clinico e radiografico (in genere ad 1 mese dall’intervento)
può essere utile usare la cyclette con sellino alto ed iniziare il nuoto. Si abbandonano quindi
gradualmente la terapia antitrombotica, le calze elastiche ed i bastoni canadesi.
Si torna pertanto ad una vita normale, con il solo limite di evitare di sottoporre l'impianto protesico
ad un lavoro eccessivo od a stress inutili che ne ridurrebbero l'efficienza e la durata.
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Per evitare flessioni dell’anca mentre fa il bagno,
usi una spugna con il manico lungo e una doccia.
Il terapista le può mostrare come usare un sedile
da doccia, o una sedia nella vasca da bagno o nel
box doccia.
Nel vestirsi farsi aiutare nell’indossare le calze e
usare un calzascarpe dal manico lungo per
mettere le scarpe evitando così una eccessiva
flessione e adduzione dell’anca
Utilizzare uno strumento per prendere
oggetti che sono o troppo bassi o troppo
alti. Cercare di mettere gli oggetti
sempre ad altezza conveniente.
Piccoli oggetti possono essere tenuti
nelle tasche magari di un grembiule.
Come passeggero assicurarsi che il
sedile della macchina sia spostato tutto
indietro. Appoggiarsi sul sedile
utilizzandolo come supporto. Scivolare
quindi posteriormente in posizione
semireclinata e ruotare tutto il corpo e
le gambe in posizione frontale.
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L'efficienza dell’artroprotesi e la sua affidabilità nel tempo è, infine, assicurata
dalla precisa effettuazione di periodiche visite di controllo. Nessun sanitario è
responsabile nei confronti di un paziente che non si sia sottoposto ad un preciso
calendario di controlli, sia clinici che radiografici, che prevede le seguenti
scadenze:
- 1 mese
- 3 mesi
- 6 mesi
- 1 anno dall'intervento.
Successivamente i controlli clinici e radiologici dovranno essere effettuati ogni anno per tutta la
vita o quando intervengano disturbi o situazioni particolari.
La ricerca sui materiali e sui modelli ha reso molto affidabili e durature le artroprotesi attualmente
in uso; tuttavia il movimento, anche se l'attrito è minimo, determina comunque usura e liberazione
di detriti. In alcuni casi a compromettere l'efficienza dell'impianto, con conseguente mobilizzazione
della protesi, è il rapporto tra l'osso (materiale vitale) e il metallo (materiale inorganico). La struttura
dell'osso può variare negli anni per malattie o traumi e non offrire più una qualità idonea a
mantenere stabilmente la protesi. Quindi è bene mantenersi in buona salute e, comunque, evitare
all'impianto protesico degli stress eccessivi.
Il paziente deve essere consapevole che la durata della protesi dipende in massima parte dall'uso che
ne farà e dal suo modo di vivere.
Il successo dell'intervento di artroprotesi deriva dagli indiscussi risultati che è capace
di assicurare: recupero del movimento, assenza del dolore, ma soprattutto
miglioramento della qualità della vita, con ripresa dell'attività lavorativa e della vita di
relazione.
Con ripresa della vita di relazione non si intende solo la capacità di poter interagire con
il prossimo a fini lavorativi o produttivi, ma si intende, piuttosto, la possibilità di
tornare ad una vita normale, pienamente attiva ed arricchita dalla ritrovata possibilità
di partecipazione.
L'intervento di artroprotesi, se ben preparato, ben condotto e ben eseguito, ridona all'individuo
quell'integrità che il dolore e l'impotenza funzionale gli avevano tolto.
Data intervento: ……/ ……/ ……
Data prossimo controllo: ……/ ……/ ……
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