BIBLIOTECA COMUNALE
GIOVEDI’ 14 marzo 2013
Ore 20:45
Ingresso gratuito
Titolo Originale: Le scaphandre et le papillon
Paese: Francia, USA
Anno: 2007
Regia: Julian Schnabel
Sceneggiatura: Ronald Harwood
Durata: 112'
Interpreti: Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner,
Marie-Josèe Croze, Anne Consigny,Max von Sidow
Altri premi:Golden Globe per il Miglior Film
Straniero, Golden Globe per il miglior regista, Premio
La favola vera, tra dramma
César per il migliore attore a Mathieu Amalric
Lo scafandro e la farfalla è un film del 2007 diretto
Da Julian Schnabel, vincitore del premio per la
Miglior regia al 60° Festival di Cannes.
TRAMA
L'8 dicembre 1995 un ictus getta Jean-Dominique
Bauby,caporedattore della famosa rivista francese
ELLE, in coma profondo. Quando ne esce, tutte le
sue funzioni motorie sono deteriorate. Colpito da
quella che la medicina chiama locked-in syndrome, e
che lascia perfettamente lucidi ma prigionieri del
proprio corpo inerte, Bauby non può più muoversi,
mangiare, parlare o anche semplicemente respirare
senza aiuto. In quel corpo rigido e incontrollabile
come lo scafandro di un palombaro, solo un occhio si
muove. Quell'occhio, il sinistro, è il suo legame con il
mondo, con gli altri, con la vita. Sbattendo una volta le
palpebre del suo occhio Bauby dice di sì, due volte
significano un no. Sempre con un battito di ciglia,
ferma un interlocutore su una lettera dell'alfabeto che
gli viene recitato secondo uno schema ideato dalla
brava giovane logopedista che lo assiste. Così, lettera
dopo lettera, Bauby detta parole, frasi, pagine intere...
Con il suo occhio Bauby scrive il libro con la sua
storia: per settimane intere, ogni mattina prima
dell'alba, pensa e memorizza un capitolo che più tardi
detta a una redattrice del suo editore. Così, da dietro
l'oblò del suo scafandro, invia le cartoline di un mondo
che si può solo immaginare, dove vola leggera la
farfalla del suo spirito.
COMMENTI
“HO APPENA SCOPERTO CHE A
PARTE IL MIO OCCHIO HO ALTRE
DUE COSE CHE NON SONO
PARALIZZATE:
LA
MIA
IMMAGINAZIONE E LA MIA
MEMORIA”
Il regista bilancia in modo perfetto la cruda
descrizione dello stato in cui si trova Jean, ai
feed-back della sua esuberante vita passata.
Nella parte iniziale noi vediamo tutto attraverso il
suo unico occhio, ora appannato ora no e
ascoltiamo la sua voce che ci guida nei suoi
pensieri, cosciente di non poter esser udito da
nessuno
Il film sottolinea molto bene che per ottenere
questo “miracolo della normalità” in una
situazione così eccezionale non è sufficiente
l’impegno del paziente: sono decisivi quasi
quanto la sua voglia di vivere le operatrici che si
prodigano intorno a lui per ridargli con costanza
e pazienza una parvenza di vita normale (con il
supporto di attrezzature ospedaliere eccezionali:
saranno state pubbliche?) e l’affetto della madre
dei suoi figli, che passa lunghe giornate con lui,
parlandogli come se nulla fosse accaduto.
Lo scafandro e la farfalla è un film sulla sfida,
sulla pazienza, sulla persistenza.
Poetico
nelle
immagini,
delicato
nella
sceneggiatura e mirabilmente interpretato.
Interviene il Dr. P.Rubatto, medico
chirurgo, specialista in cure palliative
della fondazione FARO ONLUS
(www.fondazionefaro.it)