Dipartimento di PSICOLOGIA
Corso di laurea in scienze e tecniche psicologiche
Psicopatologia dell’Umore
Dott. Antonio Prunas
Psicopatologia Generale
A.A. 2014/2015
Un po’ di definizioni…
z
z
z
z
Umore: Stato affettivo di base interno di un
individuo,
prevalente
e
prolungato
o
disposizionale. E ’ relativamente stabile e
condiziona la qualità e l’intensità dei vissuti oltre
che
l ’ attività
cognitiva,
volitiva
e
comportamentale.
Emozione: esperienza spontanea e transitoria
con specifici correlati somatici.
Sentimenti: concetto simile a quello di emozione
ma che non contempla correlati somatici; “ la
coloritura soggettiva dei nostri processi psichici”.
Affetti: termine estensivo che comprende umore,
sentimenti, atteggiamenti, preferenze, ecc.
Emozioni
z
z
E’ una reazione affettiva intensa con insorgenza
acuta e di breve durata determinata da uno
stimolo ambientale (Galimberti, 1999).
Fenomeni multi-sfaccettati e complessi, che
provocano dei cambiamenti nell ’ esperienza
soggettiva, nel comportamento e nella fisiologia
dell’individuo; quest’ultima investe le funzioni
vegetative, motorie e sensorie, oltre a quelle
complesse e universali reazioni espressive
riguardanti la mimica facciale, gli atteggiamenti
del corpo e le abituali forme di comunicazione.
Componenti dell’espressione emotiva
z
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z
z
z
Intensità: da assente (apatia, stupor, catatonia)
a intensa (rabbia, panico, disperazione).
Qualità (valenza): felice, triste, arrabbiato,
ansioso.
Variabilità:
da
estremamente
labile
all ’ espressione continuativa di uno specifico
stato emotivo per settimane (mania) o mesi
(depressione).
Appropriatezza: dalla congruenza tra l’emozione
e la situazione fino all’assenza di alcun tipo di
connessione (depressione, mania, panico).
Riconoscimento:
compromissione
nel
riconoscimento dell’espressione emotiva propria
e altrui.
Taylor e Vaidya, 2008
Disturbi dell’intensità
z
Ridotta espressione delle emozioni:
z Ottundimento/appiattimento
z Avolizione
z Apatia
z
Accentuata espressione delle emozioni
Ridotta espressione delle emozioni
Ottundimento affettivo: mancanza di sensibilità
emotiva;
z Appiattimento affettivo: riduzione dell’intensità.
z
Perdita dell’espressività emotiva nei gesti (rigidità,
immobilità, riduzione movimenti spontanei),
espressione facciale (a maschera, raro contatto
visivo) e tono della voce (monotonia):
Schizofrenia
Lesioni frontali
Ridotta espressione delle emozioni
z
Avolizione
Riduzione negli interessi e nel livello di
attività associata all’assenza di emozioni:
Schizofrenia
Lesioni frontali.
Povertà ideativa, assenza di interessi,
indifferenza, assenza di pianificazione.
Ridotta espressione delle emozioni
z
Apatia/abulia
Ridotta risonanza cognitiva ed emotiva dei pazienti
quando si interagisce con loro; grave mancanza di
spontaneità nel cercare il contatto visivo, nel
rivolgersi ad altri e nell’interscambio mediante i
gesti e la mimica. Ridotto interesse per le
circostanze di vita e gli eventi quotidiani, e ridotta
spinta all’azione.
Accentuata espressione delle
emozioni
z
z
z
z
z
Mania, depressione
Panico, fobie
Lesioni cerebrali traumatiche
Delirium
Disturbi di personalità
Disturbi della variabilità
La valenza dell’espressione emotiva cambia
di norma al variare delle circostanze.
La coartazione emotiva è la perdita della
normale variabilità.
La labilità è un’accentuazione della normale
variabilità (mania, demenza).
Appropriatezza
z
Paratimia: espressione di un’emozione
che è l’esatto opposto di quella che ci si
attenderebbe in quelle circostanze (per
esempio ridere di una notizia tragica) o
un’espressione delle emozioni che appare
innaturale, esagerata o teatrale.
Riconoscimento delle emozioni
z
Consapevolezza dell’esperienza emotiva
altrui
z Empatia:
z
narcisismo, antisocialità, psicopatia
Consapevolezza dell’esperienza emotiva
soggettiva
z Alessitimia:
ridotta capacità di fare
esperienza, identificare, verbalizzare e
riflettere sulle emozioni. Vita fantastica
decisamente povera.
Umore
z
E’ il sottofondo della vita psichica di un
individuo e prepara il terreno alle emozioni.
Umore
L’umore è la globalità della scala di uno
strumento musicale, le cui singole note
corrispondono agli affetti, emozioni e
sentimenti.
z Le reazioni emotive sono come tempeste,
laddove gli umori sono invece paragonabili
ai mutamenti climatici stagionali.
z
L’umore descrive lo stato del sé in relazione
al proprio ambiente.
Vi è una vastissima gamma di variazioni di
ciò che può essere ragionevolmente definito
umore normale.
L’umore patologico, cioè l’umore di cui il
paziente soffre o che provoca disturbo o
sofferenza ad altri, è a sua volta soggetto a
grandi variazioni, e il grado di accettabilità
per gli altri varia a seconda dei contesti
sociali (Sims, pag. 398).
Il clinico deve porsi due domande:
La persona si trova in uno stato di
sofferenza?
z L ’ espressione dell ’ umore è inappropriata
rispetto a questo contesto sociale?
z
La psicopatologia dell’umore è confinata a
quelle situazioni in cui si possa rispondere
affermativamente ad almeno una delle
domande. (Sims, pag. 398)
Depressione
z
Sintomo
z
Sindrome
(insieme di sintomi che covariano nel
tempo: episodio depressivo maggiore)
z
Disturbo dell’umore
(ad esempio, sentirsi triste, giù di morale)
(entità nosografica)
Depressione come sintomo
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z
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z
z
1) umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come
riportato dal soggetto (per es., si sente triste o vuoto) o come osservato
dagli altri (per es., appare lamentoso).
2) marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le
attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno
3) significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso.
4) insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno.
5) agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile
dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o
rallentato)
6) faticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno
7) sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che
possono essere deliranti), quasi ogni giorno (non semplicemente
autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato)
8) ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi ogni
giorno
9) pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente
ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o
l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.
Depressione come sintomo (II)
Il sintomo depressione si presenta come
un sentimento di malinconia e di
indifferenza che condiziona l ’ intera vita
psichica.
Tristezza vitale
Il “peso” della propria condizione viene avvertito
dal paziente in termini realmente fisici, somatici ed
espresso come una sofferenza non precisamente
definibile, ma localizzabile nel corpo, ora al petto,
ora allo stomaco o altrove; il malato si lamenta di
“un’oppressione”, di “un peso”, di “una smania”
al corpo, che non è dolore, non è angoscia, non è
un vero e proprio peso, ma qualcosa di indefinibile
eppure concreto, come se il dolore morale si fosse
materializzato nel corpo.
Tristezza vissuta come sentimento somatico
localizzato:
z
z
z
z
z
Testa: "un senso di oppressione, come una nuvola
nera che mi schiaccia la testa";
Addome: "ho un senso di pesantezza nell'intestino, è
come se rallentasse e poi si fermasse";
Torace: "sento come un peso che mi opprime sul
torace, mi impedisce di respirare";
Occhi: "tutto appare nero, scuro e opaco; gli occhi
sono pesanti, non riesco a vedere bene";
Gambe: "le gambe sono pesantissime, con tutta
questa stanchezza non riesco a camminare".
Il paziente riferisce l ’ incapacità di provare emozioni e
sentimenti
adeguati,
in
termini
di
intensità,
immodificabilità rispetto agli eventi esterni e durata
nel tempo.
È importante differenziare una condizione emotiva
“normale”, seppur di disagio, ma ancorata alla condizione
di vita del paziente, da una manifestazione psicopatologica
che per definizione è autonoma rispetto al contesto in
cui vive il soggetto e indipendente dagli accadimenti
esterni.
L’elemento cardine di differenziazione non sta tanto nel
fattore quantitativo, quanto nella particolare fissità del
tono dell’umore che si ritrova nella patologia
Quanto straordinariamente scarsa sia l ’ influenzabilità
reattiva dei ciclotimici (*), lo si può vedere con chiara
evidenza anche durante particolari, insolite situazioni.
Durante gli allarmi aerei e nei rifugi anti-aerei gli
schizofrenici, anche quelli eccitati, si comportavano per lo
più in modo sorprendentemente razionale e adattato alla
situazione. Invece i ciclotimici in stato di grave arresto o di
agitazione non si modificavano affatto (…). Anche in
quest ’ occasione si può vedere quanto profondamente
l ’ evento ciclotimico si allontani da tutto quello che è
reattivo all’ “avvenimento” (Schneider).
(*)= depressione malinconica endogena
Sindrome depressiva
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z
z
1) umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come
riportato dall’individuo (per es., si sente triste, vuoto, disperato) o come
osservato da altri (per es., appare lamentoso).
2) marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le
attività per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni (come indicato
dal resoconto soggettivo o dall’osservazione)
3) significativa perdita di peso, non dovuta a dieta, o aumento di peso,
oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi tutti i giorni.
4) insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni.
5) agitazione o rallentamento psicomotori quasi tutti i giorni (osservabile
dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o
rallentato)
6) faticabilità o mancanza di energia quasi tutti i giorni
7) sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che
possono essere deliranti), quasi tutti i giorni (non semplicemente
autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato)
8) ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi tutti i
giorni (come impressione soggettiva o osservata da altri)
9) pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente
ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o un
piano specifico per commettere suicidio.
Sindrome depressiva (II)
1)
2)
3)
4)
Sintomi
Sintomi
Sintomi
Sintomi
della sfera emotivo-affettiva
cognitivi
neurovegetativi
psicomotori
Sindrome depressiva (III)
1) Sintomi della sfera emotivo-affettiva:
Deflessione timica (con tristezza, dolore morale,
disperazione) che non è influenzabile da interventi
esterni di incoraggiamento o consolazione e che
spesso è accompagnata da perdita di interesse e
piacere (anedonia) con sentimenti di indifferenza e
inadeguatezza, di aridità e di vuoto, talora con
sentimenti di perdita e mancanza di sentimenti
(depersonalizzazione).
2) Sintomi cognitivo-percettivi:
Diminuita capacità di pensare e di concentrarsi, di
seguire un discorso articolato, di prendere decisioni
(anche banali della vita quotidiana), di memorizzare.
Rallentamento più o meno grave del flusso di
pensiero, impoverimento dei contenuti mentali che
ripropongono gli stessi temi dolorosi fino ad esperire
la sensazione dell’arrestarsi del tempo, della perdita
della dimensione futura, con una “ frattura del
divenire”.
Contenuti di pensiero
Sono dominati da temi di:
-
tristezza,
incapacità,
preoccupazioni economiche,
preoccupazioni ipocondriache,
auto-svalutazione,
colpa,
inguaribilità,
autoaccusa,
morte.
Ideazione di morte
In due terzi dei pazienti sono presenti il desiderio di
morire e l’ideazione suicidiaria.
Questi possono variare per:
- gravità;
- rischio di attuazione;
- consapevolezza da parte del paziente del loro
rapporto causale con la sindrome depressiva.
Inizialmente il paziente può trovarsi a pensare alla
morte in senso generale, con modalità quasi
speculativo-filosofiche,
senza
desiderio
consapevole di morire né propositi di suicidio.
Con l’aggravarsi della sintomatologia depressiva il
paziente può arrivare a desiderare di morire pur
senza contemplare iniziative auto-soppressive: per
esempio, il desiderio di “morire nel sonno” o che
“Dio ponga fine alla mia vita”.
3. Sintomi neurovegetativi:
Perdita di appetito, riduzione di peso;
Disturbi del sonno qualitativi e quantitativi;
Astenia, affaticabilità, senso di peso psicofisico e
di torpore;
Perdita di interesse sessuale con difficoltà di
erezione e disturbi del desiderio.
4. Sintomi psicomotori:
Marcato rallentamento motorio, andatura lenta,
difficoltà nei movimenti che vengono effettuati con
sforzo evidente; il paziente resta a lungo seduto
immobile o a letto tutto il giorno, trascurando
l ’ alimentazione, l ’ abbigliamento e l ’ igiene
personale.
Produzione ideica ridotta: eloquio spontaneo
stentato, lento o addirittura assente, a voce bassa
o in tono lacunoso, monotono e povero di
contenuti, che si può ridurre a risposte laconiche o
monosillabiche, con lunghi tempi di latenza delle
risposte, che si ottengono solo dopo ripetute
sollecitazioni.
Ridotta mimica e gestualità.
Principali sintomi depressivi
Esordio
Labilità emotiva, riduzione degli interessi, astenia, difficoltà di concentrazione,
disturbi somatici (cefalea, inappetenza, insonnia)
Periodo di stato
Umore: abbattimento, tristezza, indifferenza, anedonia, ansia, irritabilità
Sintomi psicomotori: rallentamento, mancanza di energie, ridotta espressività
mimica, linguaggio scarno oppure agitazione, irrequietezza, mimica vivace ma
sofferente, aumentata produttività verbale
Sintomi cognitivi: rallentamento ideico, ottundimento mentale, difficoltà di
concentrazione e memoria, visione negativa di sé, del mondo, del futuro,
desiderio di morire o idee di suicidio, deliri congrui o incongrui all’umore
Sintomi neurovegetativi: insonnia, risveglio precoce o ipersonnia; inappetenza
o iperfagia, riduzione della libido, alternanza diurna con miglioramento serale.
Sintomi residui
Labilità affettiva, irritabilità, bassa autostima, isolamento sociale.
La sindrome maniacale
Alterazione dell ’ umore che comporta un
sentimento di allegria ed euforia immotivate. Il
soggetto avverte e riferisce una condizione di
completo benessere assolutamente diversa da
quella esperita normalmente sia per intensità che
per durata. La visione di sé e del mondo è
improntata a eccessivo ottimismo e superficialità
nella valutazione dei rischi con un’ abnorme stima
di sé e delle proprie capacità.
La sindrome maniacale
Alterazione
dell ’ Umore:
z
umore
euforico
persistentemente elevato e/o irritabile. Euforia e allegria
immotivata si alternano a marcata irritabilità. Spesso il
paziente lamenta uno stato d ’ ansia e agitazione con
contenuti di tipo depressivo, che si alternano a iperattività
psicomotoria e allentamento dei nessi associativi.
z
Alterazione dell’Ideazione: stima ipertrofica di sé e
delle proprie capacità. Il flusso del pensiero è accelerato e
può giungere fino alla fuga delle idee: digressioni continue e
rapidissime fra un’idea e l’altra
z Alterazione del Comportamento: spinta ad agire
difficilmente controllabile dall’esterno; manca la valutazione
delle conseguenze delle proprie azioni, esibizionismo e
disinibizione psicomotoria. Nella mania “ pura ” è raro il
suicidio che è invece frequentissimo negli stadi maniacali misti.
Mania: la qualità dell’umore
• elevato, euforico, con sensazioni di pienezza, di potenza, di gioia
immotivata
• autostima elevata
• senso di perfetta e magica sintonia con il mondo circostante
• facilità allo scherzo, al motteggio, al riso
• contatto interpersonale facile e immediato, poi intrusivo
• attento a particolari e manchevolezze nelle persone che lo
circondano che sottolinea con divertita ironia o con
tormentosa insistenza
• se contrastato, perde facilmente la pazienza, diventa ostile,
irascibile
• repentini cambiamenti di umore