SALUTE. FRATTURE TORACO-LOMBARI, MAGGIORE FREQUENZA IN UOMINI SINCH: MA DONNE ANZIANE HANNO PRIMATO SU QUELLE DA OSTEOPOROSI (DIRE) Roma, 24 giu. - Le percentuali variano in base al sesso ma anche all'eta'. In linea generale, pero', le fratture toraco-lombari traumatiche sono piu' frequenti nei giovani maschi. Le cause sono legate ad attivita' lavorative piu' manuali, tipiche degli uomini, ma anche ad una maggiore attivita' fisica. La situazione si ribalta pero' negli anziani, dove invece a spiccare sono le donne per fratture traumatiche da osteoporosi. A spiegarlo e' Andrea Barbanera, vicepresidente della SINch, raggiunto al telefono dalla Dire mentre e' in corso a Napoli il 64° Congresso nazionale della Societa' italiana di Neurochirurgia. "Non abbiamo dati precisi in merito- dice Barbanera- perche' purtroppo non esiste un registro nazionale ufficiale. Di certo, pero', le percentuali legate alle fratture cambiano tra uomini e donne anche rispetto alle varie fasi della vita". Ma in che maniera possono essere trattate chirurgicamente? "Per quanto riguarda i traumi sportivi- risponde il vicepresidente SINch- questi incidono per una buona percentuale nelle fratture toraco-lombari, ma rispetto al passato, grazie a diagnosi e terapie mediche e chirurgiche sempre piu' precoci, oggi il paziente riesce a tornare prima in forma e con minor dolore. Le fratture vertebrali sono in ogni caso classificate prima in base alla clinica e alla radiologia, e poi, a seconda dei parametri che emergono, possono essere trattate sostanzialmente in due modi: o in maniera conservativa, pensiamo al riposo o al dover indossare un supporto esterno (come il busto); oppure attraverso un trattamento chirurgico, con delle tecniche ovviamente differenti da caso a caso. Esistono infatti indicazioni piu' precise in base alla clinica che comporta la frattura e alla caratteristica radiologica della stessa". In quali casi e' indispensabile intervenire a livello chirurgico? "Bisogna intervenire il piu' delle volte- spiega ancora Barbanera- ma in particolare quando ci troviamo di fronte ad un disturbo neurologico, come conseguenza della frattura, ma anche quando per esempio la vertebra e' talmente danneggiata che il paziente non potrebbe mettere il peso del proprio corpo sulla stessa, perche' altrimenti questa avrebbe un danno secondario. Diciamo, dunque, che un danno neurologico o una instabilita' della colonna sono due condizioni che danno un'indicazione chirurgica nell'immediato". Il trattamento chirurgico delle fratture vertebrali, ha poi due obiettivi: "Decomprimere le strutture nervose (ad esempio nelle frattura da 'scoppio' o nelle deformita' post-traumatiche) e stabilizzare il rachide quando la frattura lo ha reso instabile". Esistono tecniche innovative? "Oltre al trattamento chirurgico- rispionde ancora Barbanera- i pazienti con fratture toraco-lombari possono essere trattati anche con tecniche innovative: tra queste ci sono quelle rappresentate dalla chirurgia mininvasiva e/o percutanea e la cifoplastica e/o vertebroplastica con possibilita' di rimodellare la vertebrale e riempirla con del cemento anche osteoattivo. Classificare in maniera appropriata la frattura e applicare la metodologia chirurgica corretta, che puo' variare da quella minimamente invasiva a procedure piu' aggressive, e' di fondamentale importanza. Al contrario, trattare in maniera non ottimale una frattura condanna il paziente ad avere dolore con una importante limitazione della riabilitazione oltre che la possibilita' di deformita' tardive- conclude l'esperto- che possono comportare un secondo intervento spesso complicato". (Cds/ Dire) 17:29 24-06-15