POLARIZZATORE A PILA DI VETRO Anno di costruzione: ~1830 Dimensioni: altezza dello strumento totale 22,5 cm, larghezza totale 11,0 cm. Supporto: diametro 3,0 cm, altezza 1,0 cm. Descrizione visiva: montato su una base rotonda in metallo l'apparecchio è tutto in ottone, il polarizzatore è costituito da una pila di otto lastre di vetro trasparenti, fra loro parallele e leggermente distanziate l'una dall'altra. L'analizzatore è un prisma di Nicol. La pila di lastre è libera di ruotare intorno all'asse passante per i perni di sospensione e intorno all'asse del tubo. La sua inclinazione viene misurata su un disco graduato da 0 a 360 gradi sessagesimali, di due gradi in due gradi; la sua orientazione e quella del nicol analizzatore sono misurate su scale, suddivise in gradi sessagesimali da 0 a 360, riportate sulle ghiere cilindriche, argentate e girevoli, con le quali sono, rispettivamente, solidali. Funzionamento e utilizzo: i preparati da studiare, montati su dischetti di sughero, vengono fissati ad una ghiera di ottone che può scorrere e ruotare, con lieve attrito, all'interno di un anello imperniato diametralmente a due bracci che uniscono alla rimanente la parte iniziale del tubo a cui è fissata la pila polarizzatrice. Il preparato può quindi avere una qualunque orientazione intorno all'asse del tubo e, poiché l'anello può ruotare intorno all'asse passante per i perni, può anche assumere una qualunque inclinazione. Il fascio che, provenendo dalla pila polarizzatrice, ha attraversato il preparato, viene fatto convergere sull'analizzatore da una lente, posta all'interno del tubo, che dà un'immagine su un disco di vetro smerigliato fissato al tubo mediante un lungo gambo di ottone brunito, che, scorrendo nel blocchetto di sostegno, consente di fissarlo a distanze diverse dall'analizzatore. La pila di lastre illuminata in incidenza brewsteriana, con un fascio parallelo di luce naturale, può inviare nel tubo, per riflessione, un fascio totalmente polarizzato linearmente, che vibra perpendicolarmente al piano di incidenza, o, per rifrazione, un fascio parzialmente polarizzato linearmente, con un buon grado di polarizzazione, che vibra nel piano di incidenza. Viene usato per dimostrare le proprietà di polarizzazione della luce Un po’ di storia : la scoperta della polarizzazione della luce si deve a Malus (1808), che cercò di spiegarla nell'ambito della teoria corpuscolare, introducendo peculiari proprietà delle particelle luminose, su cui le particelle del mezzo ottico agirebbero. Jean Baptiste Biot (1774-1862 - fisico, matematico e astronomo francese) intuì l'importanza di questi nuovi fenomeni e ne studiò le proprietà, costruendo anche alcuni strumenti tra cui il polarizzatore a pila. ed ora .. oggi sappiamo non solo che, in incidenza brewsteriana, il fascio riflesso da una lastra di vetro è totalmente polarizzato linearmente e vibra perpendicolarmente al piano di incidenza, ma anche che la sua intensità è circa il 7,3 % di quella incidente. Reference: http://www.museodifisica.it/ITA/htm/strumento.php?id=94 http://www.museodifisica.it/ITA/htm/approfondimento.php?id=94 http://www.fondazionegalileogalilei.it/museo/collezioni/strumenti_scientifici/ottica/schede _ottica/app_biot.html Politecnico Milano.