DI CAPUA CARMELA
(rev. Prof. Scotto)
3AT
1801
Alessandro Volta (Como) si trova in opposizione con Antonio Galvani
(Bologna) che era un fisiologo che faceva esperimenti vari, in particolare
su rane morte. Galvani ha scoperto che toccandole con una pinzetta
metallica esse si muovevano e quindi sostiene che l’elettricità è di
origine animale; Volta non era d’accordo e lo dimostra inventando la pila.
Ha preso dei dischi di rame e zinco mettendo in mezzo a quest’ ultimi
feltrini imbevuti di acqua e acido.
Volta illustra questa invenzione, nel 1801 a Parigi dinanzi a Napoleone
Bonaparte.
1820
Il danese Cristian Oersted
scopre che facendo passare corrente
(mediante una pila di Volta) in un filo si crea un campo magnetico.
Questa teoria viene facilmente dimostrata tramite un semplice
esperimento.
Si collegano un filo conduttore ad una pila. Nelle vicinanze del filo si
pone una bussola; ogni volta che si chiude il circuito facendo passare
corrente si nota che l’ago della bussola si muove.
Questo fenomeno, in realtà, era già stato scoperto nel 1802 da
Romagnosi (giurista italiano) che aveva pubblicato la scoperta su
giornali di Trento e Rovereto.
(Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gian_Domenico_Romagnosi
e
http://www3.unitn.it/unitn/numero30/fisico.html)
Fino all’invenzione di Volta non si aveva la disponibilità di una sorgente
costante di corrente elettrica. Gli studi era ancora scarsi: esistevano
macchine elettrostatiche che si caricavano e che erano utilizzate nei
salotti del ‘700 per giochi collettivi (il bacio di Venere).
L’unico sistema per mantenere una sorgente di elettricità nel tempo (per
un breve tempo) era la bottiglia di Leida (città dell’Olanda) inventata per
caso intorno al 1750. Era un prototipo di condensatore.
Anche Franklin studiava i fenomeni elettrici (soprattutto le scariche dei
fulmini). Ma solo con Alessandro Volta il mondo elettrico ebbe un grande
“impulso”.
Dopo Volta ricordiamo Simon Ohm che studiò soprattutto le proprietà dei
materiali, Michael Faraday, Andrè Ampere, e soprattutto James Clerk
Maxwell che sistemò le varie teorie in un unico modello matematico.