Escursioni testuali: incontri con i grandi testi della filosofia

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Centro Culturale mir
LABORATORIO DI FILOSOFIA
Escursioni testuali: incontri con i grandi testi della filosofia
Orario: venerdì 18.30 – 20.30
Durata: 5 lezioni
Inizio: venerdì 13 gennaio 2017
Il corso mira ad accompagnare i partecipanti in una sorta di “viaggio di esplorazione” all’interno di alcune
delle opere più significative della filosofia occidentale, partendo da Platone per giungere ad Hannah Arendt.
Si cercherà di illustrare la genesi dell’opera, spiegando a quali tipi di problemi intendeva rispondere.
Le lezioni saranno centrate soprattutto sulla lettura guidata di alcuni dei passi più significativi dei testi in
modo da entrare in contatto diretto con la “voce” del filosofo, con le sue argomentazioni, con il particolare
stile di pensiero che lo caratterizza, con la bellezza peculiare della scrittura filosofica. Lo scopo è quello di
invitare i partecipanti ad un incontro diretto, autentico, con i testi filosofici, troppo spesso ritenuti ardui e
privi di fascino.
La prima opera presentata sarà il Fedro di Platone, l’opera in cui vengono presentati i grandi temi del
pensiero platonico: l’amore, l’anima, le idee, la vera retorica. Uno dei testi più affascinanti ed importanti di
tutta la storia del pensiero occidentale, fondamentale per comprendere alcuni dei nodi fondamentali della
nostra cultura.
Si passerà poi alla Lettera a Meneceo di Epicuro: se ne evidenzierà la totale contrapposizione al pensiero
platonico, cercando di spiegare che l’epicureismo così come lo si conosce di solito nulla ha a che fare con
l’autentico messaggio epicureo.
Il terzo incontro si concentrerà sui Dialoghi sulla religione naturale di Hume. Si tratta dell’opera più amata
dallo stesso Hume, in cui il grande filosofo scozzese sferra un colpo mortale ad ogni tentativo di dimostrare
l’esistenza di dio a partire dall’ordine esistente in natura. Il testo fu letto da Darwin che in un certo senso
concluse ciò che Hume aveva iniziato quasi un secolo prima: confutare la prova dell’esistenza di dio che
parte dalla presupposizione di un progetto, di un “intelligent design”.
Il quarto incontro presenterà l’opera giovanile di Nietzsche, La nascita della tragedia. In questo capolavoro
Nietzsche non solo modifica radicalmente l’immagine della grecità che si era imposta a partire
dall’interpretazione di Winckelmann come quintessenza della grazia, dell’armonia e dell’equilibrio,
introducendo la coppia concettuale di apollineo e dionisiaco, ma propone una vera e propria rifondazione
della cultura europea pochi mesi dopo la dichiarazione della nascita del secondo Reich a Versailles nel 1871.
L’ultimo incontro metterà al centro dell’attenzione una delle opere capitali del Novecento: La banalità del
male di Hannah Arendt. La grande pensatrice ebrea, tedesca (poi americana) viene inviata dal settimanale
New Yorker a Gerusalemme per assistere al processo contro Adolf Eichmann, l’uomo che si era reso
corresponsabile della morte di alcuni milioni di ebrei. Ciò che comprese durante i mesi del processo ha
contribuito a modificare radicalmente la nostra idea del male.
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