Le vie del suo Riscatto
1
Introduzione
Leggere la crisi come rapporto libertà / tecnica
fa vedere che il problema non è solo tecnico
ma anche culturale o spirituale nel senso di
superare lo spirito individualista / materialista
della stagione, appunto, tecno-nihilista
La libertà di massa ha permesso una forma di
libertà adolescenziale. Ora si cresce. Facendo
crescere forme diffuse di socialità, alleanza,
contribuzione.
2
1980 2008 Libertà di Massa
 Dal 45 agli anni settanta la stagione post
bellica raggiunge il suo apice e la sua crisi
 Il compromesso fordista-welfarista reso
possibile dalle poitiche economiche
keynesiane aveva creato benessere di massa
 L'accesso all'istruzione aveva reso possibile
pensare con la propria testa
 La libertà reale creava una domanda di
soggettività che si è dispiegata fino ad oggi
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Segni di Crisi: trappole,effetti avversi
Sul piano culturale ci sono due filoni che
interpretano la domanda di soggettività:
1. La protesta del 68: autodeterminazione
assoluta, rifiuto dell'autorità, riconducibile
alla critica romantica dell'artista: passione
emozione. L'io è legislatore morale di se
stesso. Soggettività di sinistra.
2. Neoliberismo antistatale. Crescita
ininterrotta di opportunità. Libertà di destra
4
Crisi: del capitalismo societario
Saturazione del mercato. La crescita economica
è compiuta
Società postindustriale o dei servizi
La domanda degli anni settanta è: declino o
rilancio? Rilancio ovviamente, ma per farlo
Si apre una fase di distruzione creativa. Fine
dello stato nazione. La nuova infrastruttura
istituzionale si sviluppa lungo tre direttrici:
5
6
Mercato globale
Karl Polanyi nel 44 sostiene che il mercato non è
un fenomeno naturale ma una costruzione
storica influenzata profondamente da scelte
politiche. Monetizzando il lavoro comincia
l'opera di sganciamento dai legami sociali che
se rende il lavoro molto più efficiente lo rende
anche, alla lunga, socialmente insostenibile.
L'economia di mercato è un progetto politico
anglosassone
7
Keynes
Per contrastare il feticcio della liquidità Keynes
stabilì delle regole internazionali che
scoraggiassero la speculazione a breve ed
incoraggiasse gli investimenti a medio e
lungo termine. Ciò consenti il prosperare delle
società nazionali dentro la logica dello
scambio fordista welfarista. Tale assetto è
superato negli '80 dalla deregulation. Ma già
nel '71 si abbandona il vincolo soldi-oro.
8
Deregulation
La deregulation rompe il vincolo tra crescita
reale e crescita monetaria. Cominciata nel '71,
esplode negli '80, segnando la fine dei vincoli
introdotti dopo la crisi del '29 per contrastare
la speculazione a breve termine. Dopo la
caduta del muro di Berlino il progetto di una
società globale di mercato decolla.
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Washington Consensus
Fiducia nel mercato. Disciplina fiscale.
Liberalizzare tassi d’interesse, import export,
mercato del lavoro. Privatizzare il pubblico
Greenspan fa decollare speculazione finanziaria
e debito.
10
Politica anglosassone
Liberalizzare i movimenti dei capitali
Mercato mondiale: ingresso della Cina, che si
avvia a diventare la prima economia globale.
L'uscita dall'assetto Keynesiano avviene per
impulso degli interessi anglosassoni nella
cornice del neoliberismo. Il NeoL predica il
mercato come luogo della scelta soggettiva,
in contrapposizione allo Stato. Indica che
l'interlocutore del mercato è il mondo.
11
Neoliberismo
Lo scenario delle politiche economiche è il
mondo non più gli Stati Nazione.
Finito il colonialismo subentra un controllo non
più militare ma tramite politiche economiche
pensate per l'intero pianeta.
Distruzione creativa
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Technè
La seconda direttrice è la costruzione del
sistema tecnico planetario. Come aveva già
capito Max Weber, si afferma la logica della
razionalità sulla logica dello scopo, che trova
la sua massima espressione nella tecnica.
Ciò implica una STANDARDIZZAZIONE
UNIVERSALE che elimina le singolarità, la
conoscenza locale. Poi la tecnica diventa
sistema per via delle interdipendenze.
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Tecnica
La tecnica sfugge ad ogni sistema valoriale
secondo Ellul. Ciò che funziona è legittimo e
in grado di definire la realtà.
Di fronte a ciò l'argomentare, il legame sociale,
sono fattori inconsistenti. Le infrastrutture
della vita sociale hanno successo perché al
loro interno la verità non si raggiunge
mediante la discussione tra esseri umani ma è
il prodotto di una mera logica tecnica.
14
Spazio estetico mediatizzato
La crisi del capitalismo societario coincide con
la crisi della televisione di stato. Viviamo in un
ambiente totalmente mediatizzato che
trasforma la nostra relazione con la realtà.
La comunicazione continua, disseminata e
frammentata finisce per diventare ipnotica
Come in un mercato affollato si perde la
cognizione di scopo per attivare una modalità
passiva, prona alla soddisfazione immediata
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Beppe Grillo
Definendo un contesto che contiene diversità e
contraddizioni in grado sempre maggiore, (in
quanto predomina la curiosità e l'intensità
dell'esperienza,) la produzione simbolica è
essenzialmente anarchica. Società liquida.
Pura forma vuota, inassimilabile ad un sistema
coerente di significati. Un dispositivo che
macina, consuma e sterilizza qualsiasi
contenuto.
16
Nuova forma di ordine simbolico
REGIME DELL'EQUIVALENZA in nome della
libertà dal vincolo di verità.
Ogni significato diventa mero punto di vista con
il risultato che niente ha più valore di
qualcos'altro. Nello spazio estetico
mediatizzato, prevalgono ordini transitori in
un quadro di incessanti cambiamenti e
contaminazioni, gerarchizzati solo dal regime
della spettacolarizzazione.
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Nuova forma di ordine simbolico
Distinguere tra finzione e realtà é più difficile.
Sparite le tradizionali basi di legittimazione, si
afferma un neosofismo dove è vero ciò che
viene comunicato più efficacemente.
Il sentimento è più efficace del ragionamento
per definire la verità.
È vero ciò che cattura, coinvolge e appare come
più grande di noi anche se effimero.
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Nuova forma di ordine simbolico
Ciò che conta è l'entusiasmo immediato senza
alcun impegno rispetto al prima o al dopo.
All'interno della spazio estetico mediatizzato, il
consenso non si fonda su qualche argomento
ma è pura condivisione di un'emozione
fugace, di una sensazione galvanizzante.
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Ingegneria del consenso
L'Obiettivo è conseguire l'effetto, catturare
l'attenzione, scalfire l'assuefazione generata
dall'eccesso di stimolazione.
Al di là delle certezze offerte dalla tecnica c'è un
secondo registro su cui poggia la verità:
l'intensità del coinvolgimento emotivo che si
realizza nella spettacolarizzazione.
Al di là di qualsiasi costrutto c'è la verità della
nostra corporeità
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Nuovo modello di crescita
Per uscire dalla stagnazione economica e
ridurre la conflittualità sindacale gli interessi
economico politici anglosassoni mollano il
modello fordista welfarista che coniuga
crescita economica a sviluppo sociale e
aprono allo scenario globale. Questa
decisione assieme ad altre contingenze
cambia l'intera forma sociale. L'economia si
sradica dai vincoli sociali e istituzionali che la
limitano. Idem per il soggetto.
21
Nuovo modello di crescita
I capitali mobili sono ora in grado di mettere
sotto tutela politica ogni singola nazione, che
non è più libera di scegliere autonomamente
la propria politica. (vedi passo indietro di
Mitterand nei primi '80).
Cambia la logica dell'economia:
Mobilità planetaria, finanziarizzazione short,
modularità dei progetti, consumo
immateriale
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Mobilità e planetarizzazione
Superamento del capitalismo societario. La
relazione tra economia e società, fissata nel
dopoguerra su standard di confini statali, di
dissolve. Mercato globale, tecnica e spazio
estetico mediatizzato, rendono possibile un
agire su scala planetaria. In pochi anni la
mobilità di merci, persone e simboli diventa
infinitamente superiore. Consumare e
produrre sono tecnologicamente connessi.
Perciò la mobilità diventa un valore
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Finanziarizzazione e shortermismo
Prima c'era una visione "realista" dell'economia.
Ora, svincolatasi dalla realtà locale, la
governance d'impresa cambia per adattarsi
ad un capitale finanziario reso perfettamente
mobile e potenzialmente infinito.
Nel '96 gli utili finanziari USA superano gli utili
manifatturieri. Nel 2007 gli utili finanziari
sono al 46% del tot. mentre il manifatturiero
cala al 5%. Le stok option trasformano i
manager in capitalisti
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Modularità e progetto
I beni sono ancora prodotti in grande quantità
ma sono allestiti con componenti flessibili per
accontentare una domanda segmentata
Il progetto è qualcosa di provvisorio capace di
adattarsi rapidamente al mutato contesto
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Smaterializzazione e consumo
La fase industriale si avvia all'esaurimento per
far spazio alla società post industriale o alla
società dei servizi
Il prodotto non è solo un oggetto o un servizio
ma un esperienza personale
L'economia dell'esperienza lavora direttamente
su piano immateriale. Perciò ruolo centrale
ha la comunicazione nello spazio estetico
mediatizzato
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Smaterializzazione e consumo
Per quanto ancora legata alla produzione di
beni materiali, l'economia si espande nel
simbolico lungo tre piste principali:
1. Valore simbolico di ciò che si produce
2. La logica produttiva invade ogni campo
3. Diffusione della telematica e del digitale
Non più bisogni ma desideri. Non basta saper
fare un prodotto bisogna saperlo invogliare.
Conta il consumo più che la produzione.
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Potenza >>>> volontà di potenza
Dal 68 in poi emerge l'IO, perché ci sono le
condizioni per la piena espressione della
libertà individuale
Qual è l'idea di IO che si afferma?
28
Volontà di Potenza
Qual è l'idea di io che si afferma? Quella di
Volontà di Potenza. Il ventesimo secolo si
caratterizza per l'affermarsi della volontà di
potenza che da categoria filosofica diventa
prassi politico economica e sociale.
Il capitalismo tecno nihilista è l'ultima risposta a
questa esigenza di rispondere alla liberazione
della volontà di potenza. Il luogo comune è
che il soggetto è tale solo se si espande. Se
ciò viene impedito
29
Volontà di Potenza
Si rischia di far riemergere la volontà di potenza
in forme violente e incontrollabili. Le due
matrici culturali emerse dalla crisi del
capitalismo societario sono il '68 ed il
neoliberismo. Ciò che accomuna tali posizioni
è che la volontà di potenza è qualcosa che
pertiene all'individuo. Per garantire ciò si
accetta che la volontà di potenza è il motore
di qualsiasi società. Poi si riduce la V.d.P. in
desiderio di godimento. Infine …
30
Volontà di Potenza
Infine … il mercato globale, il sistema tecnico e
lo spazio estetico mediatizzato canalizzano la
VdP in forme non pericolose e sfruttabili.
Come la magrezza …
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Il capitalismo tecno nichilista
A differenza del Potere istituito, segnato dal
confine, Volontà di Potenza è sconfinamento,
ampliamento degli spazi d'azione e perdita
degli obiettivi di senso.
Questo sconfinamento è consentito dalla
tecnica che elude il Significato e il Senso e
instaura il regime dell'Equivalenza.
Ogni senso va bene (nichilismo).
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Libertà ab-soluta
La verità del capitalismo tecno nichilista è
l'assunzione della libertà come principio
primo. La libertà o è illimitata o non è tale.
Oltre ogni moralismo, al di là del bene e del
male, la libertà assoluta permette
l'espandersi della volontà di potenza unica
presente in ciascuno, ultima verità.
Il capitalismo tecno nihilista sarebbe una forma
sociale dell'idea assoluta di libertà
33
Libertà ab-soluta
Il desiderio di ogni singolo io è direttamente
collegato alla produzione che deve perciò
essere modulare e flessibile, per rispondere ai
desideri cangianti, spesso indotti ad arte.
Il relativismo degenera in nichilismo al punto da
mettere a disposizione del singolo uno spazio
potenzialmente infinito di espansione del sé
La potenzialità (reali o fittizie) permettono una
vita quotidiana stabilmente euforizzata
Si afferma così il nichilismo sorridente
34
Il nuovo discorso del capitalista
Apparentemente il capitalismo TN rinuncia a
chiedere all'individuo il rispetto di norme e
valori condivisi. In realtà mentre si disgrega,
la vita sociale si ricostituisce in nuove forme
E assieme alle forme cambiano anche i modi di
pensare le relazioni fra le persone.
Sottol'apparente caos il capitalismo TN segue
una logica . Stabilizza i rapporti sociali non
riferendosi a valori o credenze comuni ma …
35
Il nuovo discorso del capitalista
ma sulla base di procedure e dispositivi che
risolvon o i problemi pratici senza mettere in
discussione i valori. Il vuoto di senso e la
mancanza di legame sono compensati
dall'accesso ad esperienze emotivamente
cariche basate sull'efficacia comunicativa.
Anche se disseminato il discorso del capitalista
emerge dalla pubblicità come un pentalogo:
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37
Sii te stesso!
L'individuo e i suoi desideri, come nel bambino
viziato, è la misura di tutte le cose. Se così
non è allora si tratta di fallimento personale
Problemi impliciti: non so chi sono perché sono
sradicato dal mio contesto di partenza.
Distruggendo gli altri chi riconoscerà ciò che
sono?
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Sii te stesso!
Per non sapere chi si è, mancando l'Altro, ma
rimanendo aperto al marchingegno
mediatico, con l'obbligo (per esistere) a
rimanere connessi (Orwell) e a farsi vedere
dal Grande Fratello, non rimane che
uniformarsi allo standard.
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Sii aperto
Per non privarsi delle possibilità che il futuro ci
riserva e che pottebbero farci stare bene
L'apertura negoziabile a nuovo valori, nuove
appartenenze nuovi modi di essere sé stessi
Trionfa l'ossessione di lasciarsi sfuggire la buona
occasione. Tutto è un gioco: cogliamo l'attimo
Libertà è aprirsi ed esplorare: impazzire si può
Nessun progetto, solo performance artistica
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Rispetta lo standard
Sempre in forma, perennemente attivi e
all'altezza della situazione.
Bisogna andare sempre al massimo
Non raggiungere lo standard implica colpa
sociale
Bisogna essere belli e felici
41
Senti!
Privato di riferimenti stabili di senso, il soggetto
è inteso come un fascio di emozioni e
sensazioni, una macchina deisderante che
insegue ciò che non sa
MUSICA: senza problemi del suo significato
Fai sentire: seduci!
42
Fatti vedere e rimani connesso
Fonte di senso è la visibilità
43
L'economia psichica tecno nichilista
Pensato come volonta di potenza, il cittadino
tecnonichilista non occorre obbedisca a
norme morali. Basta che si esprima
rispettando norme di funzionamento tecnico.
Libero è chi si esprime senza lasciarsi
condizionare da alcuna autorità o legame.
Libertà di performare oltre ogni limite, anche di
sé stesso. Il modello è l'artista.
44
L'economia psichica tecno nichilista
Più che cercarsi il soggetto immerso nello
universo tecno nichilista trova, sé stesso,
conformandosi ai modelli predisposti
Liberi di scegliere le alternative configurate
intorno a noi, sempre disponibili ad
abbandonare uno scopo per un altro che
nemmeno si conosce
45
L'artista moderno
L'artista moderno è uno che vive fuori da ogni
disegno e limite (anche di senso e di scopo)
così come il fruitore dell'arte moderna è alla
ricerca della sorpresa, dello stupore, del
perdersi di ogni significato.
Perdersi, naufragare, come modo per uscire
dalla gabbia sociale e interiore. Chi si perde si
ritrova. Aperto oltre la propria volontà
46
L'artista moderno
Aperti all'evento che mi sorprende e mi sovrasta
Il soggetto che si fa portare dagli eventi, supera
la fase fallica dell'epoca precedente. Nel
nome di un innocenza costitutiva dello aperto
che si propone di non fare violenza alla realtà.
Così c'è un'espansione senza signoria interna,
ma esterna, determinata dalle combinazioni.
47
Libertà
Non c'è alcuna costrizione ma si ha il dovere di
desiderare ciò che viene reso desiderabile
L'espansione così possibile si realizza tramite lo
slegamento delle relazioni, delle istituzioni,
dei significati.
Percio la crisi è angosciante, perchè smonta il
mito della crescita senza limiti. È la fine del
modello di sviluppo degli anni '80 e '90
48
crisi finanziaria, sociale, energetica
Dopo l'enorme espansione nei paesi emergenti
la diffusione della democrazia e del mercato
ogni singolo ha visto espandersi il proprio
potenziale d'azione. La condizione che ha
permesso ciò è lo SLEGARSI delle relazioni,
delle istituzioni e dei significati. Ma la crisi del
2007 segna la fine di un modello di sviluppo.
La crisi ruota intorno al tema del VALORE
49
crisi finanziaria, sociale, energetica
La crisi non potrà essere superata senza trovare
un nuovo modello di sviluppo che superi la
autoreferenzialità in cui quello precedente si
è avvitato
50
Crisi finanziaria
Come mai dopo vent'anni di espansione i paesi
occidentali si sono trovati inebitati?
Come mai crescere implica fragilità e
disorientamento?
La disponibilità di enormi risorse finanziarie ha
imposto l'offerta di nuovo credito quasi che il
debito fosse una esigenza del prestatore più
che creditore
51
Crisi finanziaria: il delirio
Il potere dell'epoca della potenza si struttura sul
superamento del vincolo di realtà
Si afferma una personalità che trae forza dalla
indistinzione psicotica tra pensiero e realtà
Se tutto ciò che è pensabile è possibile ci si
ritrova in un mondo in cui ninte è più reale.
IMMAGINA:PUOI!
52
Crisi sociale: Impoveriti e disuguali
Assecondando i profitti e trascurando lo
sviluppo sociale il tecno nichilismo sega
il tronco che lo sostiene. Espandere il sé per
ritrovarsi vecchi, disoccupati, poveri, precari,
single e indebitati fa perdere magia al tema
individualista. Siamo in piena disillusione
53
Senza legami
L'espansione, dissolvendo tutte le forme di
legame sociale ha creato le condizioni della
propria involuzione.
Come se lo sviluppo economico potesse andare
disgiunto dall'integrazione sociale che è il
presupposto della sua sostenibilità.
Lo slegamento non è di per sé negativo.
È, in effetti, un fattore dinamico.
54
Senza legami
Non è questione di conflitto tra individuo e
gruppo ma di trovare un diverso equilibrio.
Perché il legame non è solo dipendenza ma
anche fondamento e sostegno.
La liquefazione del legame sociale è sintomo di
difficoltà a condividere significati.
55
Senza legami
La grammatica del tecno nichilismo sostiene
una produzione di significati pressoché
infinita. Tale grammatica non è interessata ad
alcun contenuto perché la questione del
senso è ridotta ad un fatto individuale. In
questo modo la separazione tra funzioni e
significati indebolisce qualsiasi discussione
sui principi comuni. Esistono solo opinioni.
Così la politica è fatta dipendere dal desiderio.
56
La grammatica del tecno nichilismo
Così una realtà condivisa è impossibile. Ogni
realtà è opinione. È reale ciò che funziona.
Non è più possibile fare un'esame di realtà e
tanto meno condividerlo nel tempo.
Cade così la possibilità di condividere un'etica
Il vivere sociale non può più istituzionalizzare
forme e contenuti dell'agire.
57
La grammatica del tecno nichilismo
Questa è la diagnosi profonda della crisi delle
democrazie avanzate: assolutizzare la libertà
rende difficile decidere altrimenti rispetto la
logica della potenza. Il prevalere del regime
dell'equivalenza dei significati polverizza il
tessuto sociale nel suo essere rete di relazioni
interpersonali ed istituzionali basata sulla
condivisione di segni e simboli.
58
Significazione e istituzionalizzazione
Significare la realtà è composto da due forme:
Teukein e Legein. Fare e Pensare. Nel tecno
nichilismo viene eroso il pensare e visto con
sospetto ogni tentativo di ricomposizione di
significato condiviso. Così mentre nel 900 si
sognava una società di eguali il tecno
nichilismo sogna una società di differenti.
Il mito implicito è che l'aperto (del CSM)
destrutturi definitivamente l'ordine sociale.
59
L'illusione
Ma nel mentre si dissolvono i vetusti ordini
sociali se ne riformano altri nei quali la
differenza maschera la diseguaglianza
L'illusione è che i dispositivi tecnici possano dar
forma a una ricomposizione sociale neutrale.
Ma le cose non vanno così.
Il capitale sociale si riduce e l'emergere del
rischio induce uno stato di polizia.
60
L'illusione
In un mondo di infiniti liberi, l'altro é rimosso,
per ricomparire come minaccia.
Nel momento in cui le relazioni si moltiplicno
all'infinito diventiamo fragili, impreparati e
timorosi, di fronte al legame che istituiscono.
Per l'indebolirsi delle mediazioni istituzionali,
l'altro fa paura spingendo a distanziarsi, al
carcere, al ghetto (CSM).
61
Ritorna la legge del dato di fatto
Slegame sociale, deistituzionalizzazione,
perdita del capitale sociale, distacco
dall'alterità, aumento dell'insicurezza e
ricorso a strategie di sicurazione sono tutte
premesse per il ritorno del dato di fatto, la
legge del più forte che sostituisce l'elaborare
collettivo, razionale, formale. Cresce e si
globalizza così anche l'illegalità e il malaffare
62
Invecchiati e depressi
Si divarica lo scarto tra l'espansione della
potenza e la capacità psichica di sostenerla
Aumenta il rischio e l'angoscia di perdersi nelle
molteplici opportunità. Ovvero tra le troppe
opportunità si perde di vista la propria
autenticità che è fatta di radici e legami.
L'isola dell'io viene trascinata dalla corrente
dopo che i legami col continente sono stati
rescissi. La stessa unità dell’io è messa in crisi
63
Corroso il carattere del'uomo flessibile
Potendo far tutto è più difficile motivarsi a far
qualcosa
L'eccitazione permanente determina vuoto di
desiderio e perciò di senso. Nostalgia di
legame, stanchezza esistenziale, depressione
Per quanto negato da farmaci e consumismo, il
vuoto e il lutto della perdita, riemergono.
Il 20% della popolazione adulta USA soffre di
disturbi mentali
64
Godi e performa!
Il capitalismo TN fa ammalare di depressione i
soggetti e la società imponendo a entrambi
stimolanti per una più rapida ripresa che non
tenga conto delle cause
Al collasso dell'energia psichica si aggiunge la
crisi di forniture energetiche, di acqua e di
terra e il problema delle emissioni
Dopo vent'anni la potenza è costretta ad una
battuta d'arresto
65
Seconda globalizzazione
All'uscire dalla crisi il mondo è diverso perché il
modello di sviluppo è a sua volta in crisi.
Si apre la seconda globalizzazione in cui la
politica torna ad affiancare l'economia e la
religione affianca di nuovo la tecnica. Non c'è
più un mondo da colonizzare. Perciò la storia
non è finita: sta ricominciando. Il 2008 è la
cesura con la fase precedente. Con la prima
globalizzazione i paesi sviluppati hanno
66
Seconda globalizzazione
Esportato capitali e lavoro nei paesi emergenti,
sfruttando la propria superiorità. Il baricentro
dell'economia si sposta sui paesi emergenti
lasciando il vecchio nord in difficoltà per
reperire denaro, invecchiato e disilluso.
In questa nuova fase della crisi, in cui la finanza
scarica sul debito sovrano i propri errori, è la
democrazia a entrare in crisi. Così antipolitica
ed estrema destra convogliano ansia e rabbia
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2° globalizzazione e politica
Il destino di un paese non è più pensabile in
modo indipenente da quello degli altri
Bisogna smaltire una montagna di debiti senza
dire chi deve sopportarne i costi
Bisogna gestire una marea migratoria
Bisogna gestire la riottosità islamica
Se la crisi del 29 fu superata solo dopo 30 anni,
alla fine del secondo conflitto mondiale a
quale nuovo conflitto ci si prepara?
68
Tecnica e corpo
Nella seconda globalizzazione ogni singolo,
ogni comunità dovrà misurarsi con gli
standard imposti dal sistema tecnico
instauratosi a livello mondiale
69
La libertà dei Liberi
70
Irrompe la crisi … che fa discriminare
Cos'è "crescita" per società mature, indebitate,
invecchiate, depresse, disuguali?
Dopo statalismo e mercantilismo cosa c'è di
nuovo nel rapporto tra soggetto e istituzioni?
Vent'anni di crescita trainata dal mercato, dal
sistema tecnico planetario e dallo spazio
estetico mediatizzato hanno portato al delirio
71
Esame di realtà
Lo smarrimento in cui ci si trova dice che la crisi
è crisi di valore:
 Di valore economico
 Di valore spirituale
Per girare pagina va ammesso il fallimento e
elaborato il lutto
72
Esame di realtà
Non si tratta di tornare indietro ma di imparare
dall'esperienza fatta, discriminando tra il
buono e il negativo, per capire quale sia la
strada per uno sviluppo nuovo
Si tratta di stare nella storia per cogliere senso
ed esperienza da essa evitando la tentazione
di espungere la spiritualità da essa nel senso
di orizzonte più ampio del tornaconto egoista
73
Libertà non è proprietà di una monade
Siamo volontà dipotenza ma anche fragilità,
debito,storie, desiderio, empatia, cura, limite.
Le patologie della libertà riguardano la
relazione (con sé stessi e col mondo).
Da relazione si riparte per una nuova immagine
di libertà
Che riconosca l'impotenza
Che riconosca l'altro e risponda all'altrui libertà
74
Libertà non è proprietà di una monade
La libertà senza le necessarie precondizioni non
esiste, perciò le precondizioni vanno curate
Non c'è libertà senza un progetto sociale
75
Libertà relazionale
La fragilità delle democrazie avanzate nasce da
un individualismo radicale che pretende
libertà assolta dal dovere della relazione, cioè
da un progetto sociale.
L'eccesso individualista porta a disconoscere
una realtà al di fuori dell'individuo, quel
grembo vitale che gli permette di vivere
La crisi costringe a farlo: dopo la potenza ci fa
sperimentare l'impotenza.
76
Libertà relazionale
Il tecno nichilismo riduce la vita a tecnica e
proprietà. I l soggetto è tale in quanto
proprietario. Ma … come dice Levinas …
Si è liberi rispondendo a un volto.
Esattamente ciò che si perde nello Stato Sociale
E allora ci sono
Tre modi per riscoprire la libertà reale …
77
Tre piste per rintracciare la realtà
 La vita non è un limitte da superare ma un
ambiente che ci permette di vivere e di cui
prendersi cura anche se in modo dialettico
 I confini non sono solo limiti alla potenza ma
il modo in cui possiamo accedere alla libertà
 La realtà pone domande di senso
78
Libertà come cura
Il tecnonichilismo ha negato il limite imposto
dal vivere reale all'agire individuale tramite la
tecnica e la mediatizzazione che danno
l'illusione di un mondo autoreferenziale.
La volontà individuale è considerata svincolata
da circostanze storiche, biologiche,
relazionali, ossia libera da qualsiasi limite.
La libertà è proprietà di un individuo virtuale, di
una macchina.
79
Libertà come cura
Si preferisce ridurre il soggetto a un'astrazione
piuttosto che ammettere il limite della
relazione, così l'individuo, illuso di sciogliersi
da ogni legame, si dissolve.
Ma l'io si forma sempre in relazione con l'altro
cioè rispondendo all'altro da sé che lo
interpella. La libertà umana si realizza in un
ambiente e in una relazione con esso di cui si
deve avere cura. Cosa che il TN si è sempre
rifiutato di fare, tramite le istituzioni
80
Libertà come cura
Es: l'istituzione CSM che non interpella il suo
territorio e viceversa, preferendo proporsi
come risposta globale ai bisogni del singolo
piuttosto che mediare per elicitare risposte
dai territori impoveriti
Però il CSM alla triestina ha certamente
investito nel contrasto alla tecnica nichilista
che assieme alle istituzioni deresponsabilizza
I soggetti dalla cura di sé e dell'ambiente
81
Libertà come cura
Le istituzioni sgravano dalle responsabilità così
che l'incuria diventa un tratto tipico.
È speculatore chi se ne frega delle conseguenze
economiche e sociali dei suoi affari.
Si tende così a fregarsene delle conseguenze sul
mondo circostante e persino sul corpo.
Il welfare e il sistema sanitario rischiano sempre
di deresponsabilizzare
82
Libertà come cura
La crisi è l’esito dell'accumulazione sistemica di
tale incuria. Incuria della storia, dell'ambiente
e delle relazioni.
Nella sua logica autoreferenziale il TN punta su
innovazione tecnica e fluidità assumendo
tutto il resto come mero giacimento cui
attingere senza badare alla sua continuità,
senza investire sulla sua cura e riproduzione,
fino a prosciugarlo. (LAGO D’ARAL)
83
Libertà come cura
L'incuria rivela l'impotenza, la fragilità, la
malattia, il fallimento, la morte. Non si parla
di elogiare l'impotenza ma almeno di non
negarla e di farne lo spunto per contrastare
l'incuria. Con la presa in cura.
Curare l'ambiente storico, naturale, relazionale.
Curare una società di autistici, dove tutti
parlano ma nessuno ascolta.
84
Ecologia sociale: sostenibilità sociale
La socialità, proprio come l'ambiente naturale,
fa sempre più fatica a riprodursi in modo
autonomo. Pare che ci sia bisogno di
un'attenzione specifica per consentire lo
sviluppo di vita relazionale.
Perché la libertà assoluta negativa punta a
recidere ogni legame, ogni debito.
È un delirio che si ritorce contro di sé.
85
Ecologia sociale
Lo sbilanciarsi individualistico e l'affrancarsi
dalle relazioni soffocanti della comunità
riducono il legame sociale a mero effetto
collaterale di azioni individuali libere non
riferite a uno scopo comune.
L'individualizzazione spinta suscita forme
comunitarie regressive, che evocano una
concezione organicistica e fusionale del
sociale che è pur sempre monadica
86
Ecologia sociale
Il problema è che né il sociale né l'individuale
sono riconosciuti come radicati nella stessa
origine, perciò sono visti in conflitto, fino alla
patologizzazione del rapporto individuo gruppo e all'annullamento di uno dei due poli
secondo una modalità fusionale.
La sfida è trovare come l'individuo esprima il
suo valore senza cadere nell'iperidividualismo
e nell'irrealtà dell'ipersocialità fusionale
87
Libertà come assunzione del limite
Il mito della società delle differenze è solo un
diverso modo per riproporre l'individualismo
senza limiti. L'individuo virtuale
autoreferenziale, indifferente alla realtà,
portatore di diritti e di nessun dovere.
L'affermazione assoluta della differenza
conduce alla solitudine allo sradicamento e a
un universalismo astratto.
L'uomo che tende al massimo di libertà …
88
Libertà come assunzione del limite
L'uomo che tende al massimo di libertà non
decide per una posizione rispetto ad un'altra,
propende piuttosto per l'illimitato e
l'incondizionato. (Mazzuia)
89
Libertà come trascendenza
Libertà e senso
L'uomo, spinto dal desiderio, interpellato dalla
contingenza e dallo scorrere del suo cliclo
vitale é libero quando si interroga sul senso,
sulla direzione degli avvenimenti
90
Libertà generativa
L'immaginario della libertà individualista
espansiva delude perché riduce l'esistenza al
dato immanente facendo prevalere lo
scetticismo che non sa proteggere l'individuo
sociale. Questa libertà è adolescenziale.
È troppo immaginaria e avulsa dalla realtà.
Ha prodotto un'accelerazione che lascia una
eredità di debiti, frammentazione,
disuguaglianza.
91
Libertà generativa
Per Erik Erikson l'adulto nel superare la fase
adolescenziale autoreferenziale ed espansiva
evolve verso la fase generativa che è un'altra
tappa verso lo sviluppo della maturità. Vale
per l'individuo, come per l'organizzazione,
come per la società. La libertà generativa fa
uscire dalla crisi attuale. Il termine generativo
richiama la vita e la capacità di mettere al
mondo e custorire ciò che é fatto esistere.
92
Libertà generativa
Essa crea e dirige gratuitamente una nuova
generazione. Cura le condizioni sostenibili
innovative e generose della convivenza
sociale. Senza cadere in scelte regressive che
limitino la libertà.
Esprimendo il sovrappiù dell'iniziativa personale
implica l'agire diversamente e la libertà.
Generare è far esistere qualcosa demistificando
la volontà di potenza auto referenziale
93
Libertà generativa
Essere generativi implica comporre la libertà di
scopo, tendenzialmente dissipativa con
l'esigenza di lasciare traccia in modo
rispettoso per chi verrà dopo di noi.
L'esistenza dell'altro non è così una proiezione
del proprio desiderio o un ostacolo alla
propria soddisfazione ma anzittutto la dimora
della propria identità. Generatività è
profondo equilibrio tra individuo e socialità
94
Libertà generativa
Generatività: equilibrio tra individuale e sociale
perciò non si riduce ad azione prosociale
subordinate agli affari personali ma è
soggettività che si realizza nella relazione
Se la libertà non è generativa della soggettività
dell'altro è degenerativa ciò significa che il
desiderio si nutre non di oggetti ma di legami
Essere generativi significa accettare il rischio di
mettere al mondo un valore che vale la nostra
vita ma che non possiamo possedere
95
Libertà generativa
Che sia un figlio, un'associazione, un'impresa
generare vuol dire accettare che il generato
troverà le sue vie diverse dalle nostre
Libertà generativa è spendersi al massimo ma
senza cadere nell'ossessione del controllo
Generare è creare mantenere donare
96
Dall'espansione all'eccedenza
La logica espansiva del tecno nichilismo ha
coniugato la volonta di potenza individuale
con la potenza sistemica: l'una si alimenta
dall'altra. La volontà di potenza prosegue ad
espandersi tramite libertà negative e si libera
dallo spettro del fallimento mediante
un'accelerazione continua. La potenza si
trasforma in prepotenza pretendendo che la
realtà si adatti al proprio progetto. E collassa.
97
Dall'espansione all'eccedenza
La crisi dei valori e la crisi del valore economico
coincidono
L'eccedere della vita diversamente dalla
espansione non procede per addizione senza
fine ma riconoscendo il limite, assumendolo
Per uscire dal tecno nichilismo si passa
dall'espansione all'eccedenza. Nasciamo con
un debito infinito di gratitudine nei confronti
delgli altri. Tutti siamo reciprocamente
indebitati e ciò costituisce il legame sociale.
98
CRESCITA E VALORE
Che cos'è CRESCERE per le società avanzate?
Saper essere più competitivi? Non basta
La crescita che serve è anche sociale culturale
istituzionale.
Il nuovo protagonismo non è più nel rivendicare
i propri diritti ma nel consumare impegnato e
critico, nel rivedere il proprio stile di vita alla
luce delle nuove consapevolezze, per una
cura proattiva delle risorse umane e materiali
99
Dal profitto a imprese socialmente sensibili
Nuova stagione imprenditoriale:
Dallo sfruttamento alla reciprocità
Dare un senso condiviso alla propria impresa
100
La città generativa
Crescita che non aspira alla massima
accelerazione ma stabilisce il proprio ritmo in
rapporto al vincolo della sostenibilità umana
sociale ambientale attraverso cui viene
mantenuto vivo il rapporto con la realtà
101
CRESCITA E VALORE
La crescita non aspira più alla massima
accelerazione ma allinea il proprio ritmo con
la sostenibilità umana, sociale, ambientale
102
La sfida del valore condiviso
 Secondo Hirshmann le società oscillano tra il
polo soggettivo e quello collettivo.
 All'indomani del modello societario segnato
da massima inclusione e integrazione c'è
l'esplosione liberale che sarà seguita da una
fase di recupero dell'alleanza: ristabilimento
dei legami e della condivisione di significati
 Idea centrale è quella di valore condiviso
103
Cosè valore condiviso
Il mercato è definito dai bisogni della società e
non solo dai bisogni economici convenzionali
Valore come dimensione relazionale e di senso
Il valore torna ad essere l'effetto di una
produzione collettiva di senso senza con
questo rientrare nella cornice welfarista e
keynesiana (lo stato non può riprendere il
posto delle forze sociali imprendioriali e
umane esercitando nuove forme di egemonia
104
Cosè valore condiviso
Ciò che conta in questa visione è il pluralismo
dei soggetti e delle arene.
L'omogeneizzazione del welfare non è più
pensabile
105
Centralità dell'alleanza
Riequilibrare Stato Mercato Società civile non
con troppo stato (socialdemocrazia) né con
troppo mercato (individualismo) bensì con
l'alleanza che si può concepire in rapporto ad
un confine, il quale, stabilendo un dentro, si
relaziona con un fuori. Non c'è alleanza se
non dentro confini e limiti. Però l'obiettivo
non è la chiusura ma l'apertura relazionale
sensata e sostenibile
106
Centralità dell'alleanza
Far interagire positivamente stato imprese e
società civile è il segreto per una crescita di
nuova generazione
107
Economia della contribuzione
Attribuendo un ruolo a forme comunitarie di
organizzazione che si prendano cura di
aspetti di contesto, rinnovando le istituzioni e
riqualificando la spesa pubblica.
La città generativa può aiutare lo stato a
superare la propria crisi nella prospettiva della
sussidiarietà e della POLIARCHIA
Quanto più la società è complessa tanto più è
necessario moltiplicare i luoghi e le forme di
decisione (Robert Dahl 1971)
108
Economia della contribuzione
Le relazioni industriali sono uno strumento di
innovazione istituzionale nell'ottica di uno
scambio sociale win win
Es: responsabilità ambientale che sfugga al
controllo statale
Es: rilocalizzare per individuare i contesti più
favorevoli alle sinergie (norme-universitàtrasporti-indotto)
Es: rilancio del concetto di bene comune p.278
109
Welfare: da protezione a promozione di
VALORE SOCIALE. Il welfare che il tecno
nichilismo rubrica sotto la voce COSTO è,
nella città generativa, il luogo elettivo dove
ripensare il rapporto tra economia e società
Successo o fallimento del welfare europeo,
essendo unico nel suo genere, determinerà il
destino del pianeta. Sarà eccezione o punto di
riferimento? Non è il welfare a causare la crisi
ma l'opposto: è la soluzione, per certi aspetti
110
Welfare: da protezione a promozione di
Il welfare state nasce come protezione della
democrazia. Ma la nozione di diritto
individuale affermata in modo astratto ha
indebolito la consapevolezza che i benefici
possono sussistere entro determinati limiti.
Il patto tra individuo e comunità politica si è
dissolto. Troppo welfare indebolisce le risorse
personali e sociali alimentando una domanda
crescente incapace di riconoscere il debito nei
confronti della comunità
111
Welfare: da protezione a promozione di
Il welfare ha indebolito la socialità anziché
sostenerla, per troppo tecnicismo
La vita umana è troppo complessa per essere
assicurata. L'imperativo di garantire tutti si
scontra con inflazione delle richieste e
spegnimento delle capacità collettive e
personali di intervenire creativamente nella
soluzione dei problemi.
Amarthia Sen: capacitazione: fare delle scelte
112
Welfare: da protezione a promozione di
Capacitazione: scegliere e realizzare ciò cui si dà
valore come progetto sociale è un valore e
non un costo.
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Contro ambienti
La società orizzontale nasce contrapponendosi
a quella gerarchica autoritaria tradizionale
È comprensibile che abbia ecceduto sul
versante individuale
Dietro la libertà individuale c'è la paura di essere
condizionati dagli altri ma ora si tratta di
superare l'immagine di una società piatta ed
unificata. Per Walzer la vita buona si realizza
garantendo una …
114
Walzer
pluralità di sfere di giustizia istituzionalizzate
Pluralità di sfere distributive autonome
ciascuna organizzata da regole proprie
Tale idea di giustizia non insegue l'uguaglianza
sulla base di un unico paniere di beni ma
tenta la via di un'uguaglianza complessa che
si riferisca a beni costituzionalmente diversi.
Una società libera è consapevole di contenere
diverse arene che distribuiscono beni diversi
115
Walzer
Solo tale immaginario permette di sfuggire alla
tirannia del regime dell'equivalenza.
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