Le vie del suo Riscatto 1 Introduzione Leggere la crisi come rapporto libertà / tecnica fa vedere che il problema non è solo tecnico ma anche culturale o spirituale nel senso di superare lo spirito individualista / materialista della stagione, appunto, tecno-nihilista La libertà di massa ha permesso una forma di libertà adolescenziale. Ora si cresce. Facendo crescere forme diffuse di socialità, alleanza, contribuzione. 2 1980 2008 Libertà di Massa Dal 45 agli anni settanta la stagione post bellica raggiunge il suo apice e la sua crisi Il compromesso fordista-welfarista reso possibile dalle poitiche economiche keynesiane aveva creato benessere di massa L'accesso all'istruzione aveva reso possibile pensare con la propria testa La libertà reale creava una domanda di soggettività che si è dispiegata fino ad oggi 3 Segni di Crisi: trappole,effetti avversi Sul piano culturale ci sono due filoni che interpretano la domanda di soggettività: 1. La protesta del 68: autodeterminazione assoluta, rifiuto dell'autorità, riconducibile alla critica romantica dell'artista: passione emozione. L'io è legislatore morale di se stesso. Soggettività di sinistra. 2. Neoliberismo antistatale. Crescita ininterrotta di opportunità. Libertà di destra 4 Crisi: del capitalismo societario Saturazione del mercato. La crescita economica è compiuta Società postindustriale o dei servizi La domanda degli anni settanta è: declino o rilancio? Rilancio ovviamente, ma per farlo Si apre una fase di distruzione creativa. Fine dello stato nazione. La nuova infrastruttura istituzionale si sviluppa lungo tre direttrici: 5 6 Mercato globale Karl Polanyi nel 44 sostiene che il mercato non è un fenomeno naturale ma una costruzione storica influenzata profondamente da scelte politiche. Monetizzando il lavoro comincia l'opera di sganciamento dai legami sociali che se rende il lavoro molto più efficiente lo rende anche, alla lunga, socialmente insostenibile. L'economia di mercato è un progetto politico anglosassone 7 Keynes Per contrastare il feticcio della liquidità Keynes stabilì delle regole internazionali che scoraggiassero la speculazione a breve ed incoraggiasse gli investimenti a medio e lungo termine. Ciò consenti il prosperare delle società nazionali dentro la logica dello scambio fordista welfarista. Tale assetto è superato negli '80 dalla deregulation. Ma già nel '71 si abbandona il vincolo soldi-oro. 8 Deregulation La deregulation rompe il vincolo tra crescita reale e crescita monetaria. Cominciata nel '71, esplode negli '80, segnando la fine dei vincoli introdotti dopo la crisi del '29 per contrastare la speculazione a breve termine. Dopo la caduta del muro di Berlino il progetto di una società globale di mercato decolla. 9 Washington Consensus Fiducia nel mercato. Disciplina fiscale. Liberalizzare tassi d’interesse, import export, mercato del lavoro. Privatizzare il pubblico Greenspan fa decollare speculazione finanziaria e debito. 10 Politica anglosassone Liberalizzare i movimenti dei capitali Mercato mondiale: ingresso della Cina, che si avvia a diventare la prima economia globale. L'uscita dall'assetto Keynesiano avviene per impulso degli interessi anglosassoni nella cornice del neoliberismo. Il NeoL predica il mercato come luogo della scelta soggettiva, in contrapposizione allo Stato. Indica che l'interlocutore del mercato è il mondo. 11 Neoliberismo Lo scenario delle politiche economiche è il mondo non più gli Stati Nazione. Finito il colonialismo subentra un controllo non più militare ma tramite politiche economiche pensate per l'intero pianeta. Distruzione creativa 12 Technè La seconda direttrice è la costruzione del sistema tecnico planetario. Come aveva già capito Max Weber, si afferma la logica della razionalità sulla logica dello scopo, che trova la sua massima espressione nella tecnica. Ciò implica una STANDARDIZZAZIONE UNIVERSALE che elimina le singolarità, la conoscenza locale. Poi la tecnica diventa sistema per via delle interdipendenze. 13 Tecnica La tecnica sfugge ad ogni sistema valoriale secondo Ellul. Ciò che funziona è legittimo e in grado di definire la realtà. Di fronte a ciò l'argomentare, il legame sociale, sono fattori inconsistenti. Le infrastrutture della vita sociale hanno successo perché al loro interno la verità non si raggiunge mediante la discussione tra esseri umani ma è il prodotto di una mera logica tecnica. 14 Spazio estetico mediatizzato La crisi del capitalismo societario coincide con la crisi della televisione di stato. Viviamo in un ambiente totalmente mediatizzato che trasforma la nostra relazione con la realtà. La comunicazione continua, disseminata e frammentata finisce per diventare ipnotica Come in un mercato affollato si perde la cognizione di scopo per attivare una modalità passiva, prona alla soddisfazione immediata 15 Beppe Grillo Definendo un contesto che contiene diversità e contraddizioni in grado sempre maggiore, (in quanto predomina la curiosità e l'intensità dell'esperienza,) la produzione simbolica è essenzialmente anarchica. Società liquida. Pura forma vuota, inassimilabile ad un sistema coerente di significati. Un dispositivo che macina, consuma e sterilizza qualsiasi contenuto. 16 Nuova forma di ordine simbolico REGIME DELL'EQUIVALENZA in nome della libertà dal vincolo di verità. Ogni significato diventa mero punto di vista con il risultato che niente ha più valore di qualcos'altro. Nello spazio estetico mediatizzato, prevalgono ordini transitori in un quadro di incessanti cambiamenti e contaminazioni, gerarchizzati solo dal regime della spettacolarizzazione. 17 Nuova forma di ordine simbolico Distinguere tra finzione e realtà é più difficile. Sparite le tradizionali basi di legittimazione, si afferma un neosofismo dove è vero ciò che viene comunicato più efficacemente. Il sentimento è più efficace del ragionamento per definire la verità. È vero ciò che cattura, coinvolge e appare come più grande di noi anche se effimero. 18 Nuova forma di ordine simbolico Ciò che conta è l'entusiasmo immediato senza alcun impegno rispetto al prima o al dopo. All'interno della spazio estetico mediatizzato, il consenso non si fonda su qualche argomento ma è pura condivisione di un'emozione fugace, di una sensazione galvanizzante. 19 Ingegneria del consenso L'Obiettivo è conseguire l'effetto, catturare l'attenzione, scalfire l'assuefazione generata dall'eccesso di stimolazione. Al di là delle certezze offerte dalla tecnica c'è un secondo registro su cui poggia la verità: l'intensità del coinvolgimento emotivo che si realizza nella spettacolarizzazione. Al di là di qualsiasi costrutto c'è la verità della nostra corporeità 20 Nuovo modello di crescita Per uscire dalla stagnazione economica e ridurre la conflittualità sindacale gli interessi economico politici anglosassoni mollano il modello fordista welfarista che coniuga crescita economica a sviluppo sociale e aprono allo scenario globale. Questa decisione assieme ad altre contingenze cambia l'intera forma sociale. L'economia si sradica dai vincoli sociali e istituzionali che la limitano. Idem per il soggetto. 21 Nuovo modello di crescita I capitali mobili sono ora in grado di mettere sotto tutela politica ogni singola nazione, che non è più libera di scegliere autonomamente la propria politica. (vedi passo indietro di Mitterand nei primi '80). Cambia la logica dell'economia: Mobilità planetaria, finanziarizzazione short, modularità dei progetti, consumo immateriale 22 Mobilità e planetarizzazione Superamento del capitalismo societario. La relazione tra economia e società, fissata nel dopoguerra su standard di confini statali, di dissolve. Mercato globale, tecnica e spazio estetico mediatizzato, rendono possibile un agire su scala planetaria. In pochi anni la mobilità di merci, persone e simboli diventa infinitamente superiore. Consumare e produrre sono tecnologicamente connessi. Perciò la mobilità diventa un valore 23 Finanziarizzazione e shortermismo Prima c'era una visione "realista" dell'economia. Ora, svincolatasi dalla realtà locale, la governance d'impresa cambia per adattarsi ad un capitale finanziario reso perfettamente mobile e potenzialmente infinito. Nel '96 gli utili finanziari USA superano gli utili manifatturieri. Nel 2007 gli utili finanziari sono al 46% del tot. mentre il manifatturiero cala al 5%. Le stok option trasformano i manager in capitalisti 24 Modularità e progetto I beni sono ancora prodotti in grande quantità ma sono allestiti con componenti flessibili per accontentare una domanda segmentata Il progetto è qualcosa di provvisorio capace di adattarsi rapidamente al mutato contesto 25 Smaterializzazione e consumo La fase industriale si avvia all'esaurimento per far spazio alla società post industriale o alla società dei servizi Il prodotto non è solo un oggetto o un servizio ma un esperienza personale L'economia dell'esperienza lavora direttamente su piano immateriale. Perciò ruolo centrale ha la comunicazione nello spazio estetico mediatizzato 26 Smaterializzazione e consumo Per quanto ancora legata alla produzione di beni materiali, l'economia si espande nel simbolico lungo tre piste principali: 1. Valore simbolico di ciò che si produce 2. La logica produttiva invade ogni campo 3. Diffusione della telematica e del digitale Non più bisogni ma desideri. Non basta saper fare un prodotto bisogna saperlo invogliare. Conta il consumo più che la produzione. 27 Potenza >>>> volontà di potenza Dal 68 in poi emerge l'IO, perché ci sono le condizioni per la piena espressione della libertà individuale Qual è l'idea di IO che si afferma? 28 Volontà di Potenza Qual è l'idea di io che si afferma? Quella di Volontà di Potenza. Il ventesimo secolo si caratterizza per l'affermarsi della volontà di potenza che da categoria filosofica diventa prassi politico economica e sociale. Il capitalismo tecno nihilista è l'ultima risposta a questa esigenza di rispondere alla liberazione della volontà di potenza. Il luogo comune è che il soggetto è tale solo se si espande. Se ciò viene impedito 29 Volontà di Potenza Si rischia di far riemergere la volontà di potenza in forme violente e incontrollabili. Le due matrici culturali emerse dalla crisi del capitalismo societario sono il '68 ed il neoliberismo. Ciò che accomuna tali posizioni è che la volontà di potenza è qualcosa che pertiene all'individuo. Per garantire ciò si accetta che la volontà di potenza è il motore di qualsiasi società. Poi si riduce la V.d.P. in desiderio di godimento. Infine … 30 Volontà di Potenza Infine … il mercato globale, il sistema tecnico e lo spazio estetico mediatizzato canalizzano la VdP in forme non pericolose e sfruttabili. Come la magrezza … 31 Il capitalismo tecno nichilista A differenza del Potere istituito, segnato dal confine, Volontà di Potenza è sconfinamento, ampliamento degli spazi d'azione e perdita degli obiettivi di senso. Questo sconfinamento è consentito dalla tecnica che elude il Significato e il Senso e instaura il regime dell'Equivalenza. Ogni senso va bene (nichilismo). 32 Libertà ab-soluta La verità del capitalismo tecno nichilista è l'assunzione della libertà come principio primo. La libertà o è illimitata o non è tale. Oltre ogni moralismo, al di là del bene e del male, la libertà assoluta permette l'espandersi della volontà di potenza unica presente in ciascuno, ultima verità. Il capitalismo tecno nihilista sarebbe una forma sociale dell'idea assoluta di libertà 33 Libertà ab-soluta Il desiderio di ogni singolo io è direttamente collegato alla produzione che deve perciò essere modulare e flessibile, per rispondere ai desideri cangianti, spesso indotti ad arte. Il relativismo degenera in nichilismo al punto da mettere a disposizione del singolo uno spazio potenzialmente infinito di espansione del sé La potenzialità (reali o fittizie) permettono una vita quotidiana stabilmente euforizzata Si afferma così il nichilismo sorridente 34 Il nuovo discorso del capitalista Apparentemente il capitalismo TN rinuncia a chiedere all'individuo il rispetto di norme e valori condivisi. In realtà mentre si disgrega, la vita sociale si ricostituisce in nuove forme E assieme alle forme cambiano anche i modi di pensare le relazioni fra le persone. Sottol'apparente caos il capitalismo TN segue una logica . Stabilizza i rapporti sociali non riferendosi a valori o credenze comuni ma … 35 Il nuovo discorso del capitalista ma sulla base di procedure e dispositivi che risolvon o i problemi pratici senza mettere in discussione i valori. Il vuoto di senso e la mancanza di legame sono compensati dall'accesso ad esperienze emotivamente cariche basate sull'efficacia comunicativa. Anche se disseminato il discorso del capitalista emerge dalla pubblicità come un pentalogo: 36 37 Sii te stesso! L'individuo e i suoi desideri, come nel bambino viziato, è la misura di tutte le cose. Se così non è allora si tratta di fallimento personale Problemi impliciti: non so chi sono perché sono sradicato dal mio contesto di partenza. Distruggendo gli altri chi riconoscerà ciò che sono? 38 Sii te stesso! Per non sapere chi si è, mancando l'Altro, ma rimanendo aperto al marchingegno mediatico, con l'obbligo (per esistere) a rimanere connessi (Orwell) e a farsi vedere dal Grande Fratello, non rimane che uniformarsi allo standard. 39 Sii aperto Per non privarsi delle possibilità che il futuro ci riserva e che pottebbero farci stare bene L'apertura negoziabile a nuovo valori, nuove appartenenze nuovi modi di essere sé stessi Trionfa l'ossessione di lasciarsi sfuggire la buona occasione. Tutto è un gioco: cogliamo l'attimo Libertà è aprirsi ed esplorare: impazzire si può Nessun progetto, solo performance artistica 40 Rispetta lo standard Sempre in forma, perennemente attivi e all'altezza della situazione. Bisogna andare sempre al massimo Non raggiungere lo standard implica colpa sociale Bisogna essere belli e felici 41 Senti! Privato di riferimenti stabili di senso, il soggetto è inteso come un fascio di emozioni e sensazioni, una macchina deisderante che insegue ciò che non sa MUSICA: senza problemi del suo significato Fai sentire: seduci! 42 Fatti vedere e rimani connesso Fonte di senso è la visibilità 43 L'economia psichica tecno nichilista Pensato come volonta di potenza, il cittadino tecnonichilista non occorre obbedisca a norme morali. Basta che si esprima rispettando norme di funzionamento tecnico. Libero è chi si esprime senza lasciarsi condizionare da alcuna autorità o legame. Libertà di performare oltre ogni limite, anche di sé stesso. Il modello è l'artista. 44 L'economia psichica tecno nichilista Più che cercarsi il soggetto immerso nello universo tecno nichilista trova, sé stesso, conformandosi ai modelli predisposti Liberi di scegliere le alternative configurate intorno a noi, sempre disponibili ad abbandonare uno scopo per un altro che nemmeno si conosce 45 L'artista moderno L'artista moderno è uno che vive fuori da ogni disegno e limite (anche di senso e di scopo) così come il fruitore dell'arte moderna è alla ricerca della sorpresa, dello stupore, del perdersi di ogni significato. Perdersi, naufragare, come modo per uscire dalla gabbia sociale e interiore. Chi si perde si ritrova. Aperto oltre la propria volontà 46 L'artista moderno Aperti all'evento che mi sorprende e mi sovrasta Il soggetto che si fa portare dagli eventi, supera la fase fallica dell'epoca precedente. Nel nome di un innocenza costitutiva dello aperto che si propone di non fare violenza alla realtà. Così c'è un'espansione senza signoria interna, ma esterna, determinata dalle combinazioni. 47 Libertà Non c'è alcuna costrizione ma si ha il dovere di desiderare ciò che viene reso desiderabile L'espansione così possibile si realizza tramite lo slegamento delle relazioni, delle istituzioni, dei significati. Percio la crisi è angosciante, perchè smonta il mito della crescita senza limiti. È la fine del modello di sviluppo degli anni '80 e '90 48 crisi finanziaria, sociale, energetica Dopo l'enorme espansione nei paesi emergenti la diffusione della democrazia e del mercato ogni singolo ha visto espandersi il proprio potenziale d'azione. La condizione che ha permesso ciò è lo SLEGARSI delle relazioni, delle istituzioni e dei significati. Ma la crisi del 2007 segna la fine di un modello di sviluppo. La crisi ruota intorno al tema del VALORE 49 crisi finanziaria, sociale, energetica La crisi non potrà essere superata senza trovare un nuovo modello di sviluppo che superi la autoreferenzialità in cui quello precedente si è avvitato 50 Crisi finanziaria Come mai dopo vent'anni di espansione i paesi occidentali si sono trovati inebitati? Come mai crescere implica fragilità e disorientamento? La disponibilità di enormi risorse finanziarie ha imposto l'offerta di nuovo credito quasi che il debito fosse una esigenza del prestatore più che creditore 51 Crisi finanziaria: il delirio Il potere dell'epoca della potenza si struttura sul superamento del vincolo di realtà Si afferma una personalità che trae forza dalla indistinzione psicotica tra pensiero e realtà Se tutto ciò che è pensabile è possibile ci si ritrova in un mondo in cui ninte è più reale. IMMAGINA:PUOI! 52 Crisi sociale: Impoveriti e disuguali Assecondando i profitti e trascurando lo sviluppo sociale il tecno nichilismo sega il tronco che lo sostiene. Espandere il sé per ritrovarsi vecchi, disoccupati, poveri, precari, single e indebitati fa perdere magia al tema individualista. Siamo in piena disillusione 53 Senza legami L'espansione, dissolvendo tutte le forme di legame sociale ha creato le condizioni della propria involuzione. Come se lo sviluppo economico potesse andare disgiunto dall'integrazione sociale che è il presupposto della sua sostenibilità. Lo slegamento non è di per sé negativo. È, in effetti, un fattore dinamico. 54 Senza legami Non è questione di conflitto tra individuo e gruppo ma di trovare un diverso equilibrio. Perché il legame non è solo dipendenza ma anche fondamento e sostegno. La liquefazione del legame sociale è sintomo di difficoltà a condividere significati. 55 Senza legami La grammatica del tecno nichilismo sostiene una produzione di significati pressoché infinita. Tale grammatica non è interessata ad alcun contenuto perché la questione del senso è ridotta ad un fatto individuale. In questo modo la separazione tra funzioni e significati indebolisce qualsiasi discussione sui principi comuni. Esistono solo opinioni. Così la politica è fatta dipendere dal desiderio. 56 La grammatica del tecno nichilismo Così una realtà condivisa è impossibile. Ogni realtà è opinione. È reale ciò che funziona. Non è più possibile fare un'esame di realtà e tanto meno condividerlo nel tempo. Cade così la possibilità di condividere un'etica Il vivere sociale non può più istituzionalizzare forme e contenuti dell'agire. 57 La grammatica del tecno nichilismo Questa è la diagnosi profonda della crisi delle democrazie avanzate: assolutizzare la libertà rende difficile decidere altrimenti rispetto la logica della potenza. Il prevalere del regime dell'equivalenza dei significati polverizza il tessuto sociale nel suo essere rete di relazioni interpersonali ed istituzionali basata sulla condivisione di segni e simboli. 58 Significazione e istituzionalizzazione Significare la realtà è composto da due forme: Teukein e Legein. Fare e Pensare. Nel tecno nichilismo viene eroso il pensare e visto con sospetto ogni tentativo di ricomposizione di significato condiviso. Così mentre nel 900 si sognava una società di eguali il tecno nichilismo sogna una società di differenti. Il mito implicito è che l'aperto (del CSM) destrutturi definitivamente l'ordine sociale. 59 L'illusione Ma nel mentre si dissolvono i vetusti ordini sociali se ne riformano altri nei quali la differenza maschera la diseguaglianza L'illusione è che i dispositivi tecnici possano dar forma a una ricomposizione sociale neutrale. Ma le cose non vanno così. Il capitale sociale si riduce e l'emergere del rischio induce uno stato di polizia. 60 L'illusione In un mondo di infiniti liberi, l'altro é rimosso, per ricomparire come minaccia. Nel momento in cui le relazioni si moltiplicno all'infinito diventiamo fragili, impreparati e timorosi, di fronte al legame che istituiscono. Per l'indebolirsi delle mediazioni istituzionali, l'altro fa paura spingendo a distanziarsi, al carcere, al ghetto (CSM). 61 Ritorna la legge del dato di fatto Slegame sociale, deistituzionalizzazione, perdita del capitale sociale, distacco dall'alterità, aumento dell'insicurezza e ricorso a strategie di sicurazione sono tutte premesse per il ritorno del dato di fatto, la legge del più forte che sostituisce l'elaborare collettivo, razionale, formale. Cresce e si globalizza così anche l'illegalità e il malaffare 62 Invecchiati e depressi Si divarica lo scarto tra l'espansione della potenza e la capacità psichica di sostenerla Aumenta il rischio e l'angoscia di perdersi nelle molteplici opportunità. Ovvero tra le troppe opportunità si perde di vista la propria autenticità che è fatta di radici e legami. L'isola dell'io viene trascinata dalla corrente dopo che i legami col continente sono stati rescissi. La stessa unità dell’io è messa in crisi 63 Corroso il carattere del'uomo flessibile Potendo far tutto è più difficile motivarsi a far qualcosa L'eccitazione permanente determina vuoto di desiderio e perciò di senso. Nostalgia di legame, stanchezza esistenziale, depressione Per quanto negato da farmaci e consumismo, il vuoto e il lutto della perdita, riemergono. Il 20% della popolazione adulta USA soffre di disturbi mentali 64 Godi e performa! Il capitalismo TN fa ammalare di depressione i soggetti e la società imponendo a entrambi stimolanti per una più rapida ripresa che non tenga conto delle cause Al collasso dell'energia psichica si aggiunge la crisi di forniture energetiche, di acqua e di terra e il problema delle emissioni Dopo vent'anni la potenza è costretta ad una battuta d'arresto 65 Seconda globalizzazione All'uscire dalla crisi il mondo è diverso perché il modello di sviluppo è a sua volta in crisi. Si apre la seconda globalizzazione in cui la politica torna ad affiancare l'economia e la religione affianca di nuovo la tecnica. Non c'è più un mondo da colonizzare. Perciò la storia non è finita: sta ricominciando. Il 2008 è la cesura con la fase precedente. Con la prima globalizzazione i paesi sviluppati hanno 66 Seconda globalizzazione Esportato capitali e lavoro nei paesi emergenti, sfruttando la propria superiorità. Il baricentro dell'economia si sposta sui paesi emergenti lasciando il vecchio nord in difficoltà per reperire denaro, invecchiato e disilluso. In questa nuova fase della crisi, in cui la finanza scarica sul debito sovrano i propri errori, è la democrazia a entrare in crisi. Così antipolitica ed estrema destra convogliano ansia e rabbia 67 2° globalizzazione e politica Il destino di un paese non è più pensabile in modo indipenente da quello degli altri Bisogna smaltire una montagna di debiti senza dire chi deve sopportarne i costi Bisogna gestire una marea migratoria Bisogna gestire la riottosità islamica Se la crisi del 29 fu superata solo dopo 30 anni, alla fine del secondo conflitto mondiale a quale nuovo conflitto ci si prepara? 68 Tecnica e corpo Nella seconda globalizzazione ogni singolo, ogni comunità dovrà misurarsi con gli standard imposti dal sistema tecnico instauratosi a livello mondiale 69 La libertà dei Liberi 70 Irrompe la crisi … che fa discriminare Cos'è "crescita" per società mature, indebitate, invecchiate, depresse, disuguali? Dopo statalismo e mercantilismo cosa c'è di nuovo nel rapporto tra soggetto e istituzioni? Vent'anni di crescita trainata dal mercato, dal sistema tecnico planetario e dallo spazio estetico mediatizzato hanno portato al delirio 71 Esame di realtà Lo smarrimento in cui ci si trova dice che la crisi è crisi di valore: Di valore economico Di valore spirituale Per girare pagina va ammesso il fallimento e elaborato il lutto 72 Esame di realtà Non si tratta di tornare indietro ma di imparare dall'esperienza fatta, discriminando tra il buono e il negativo, per capire quale sia la strada per uno sviluppo nuovo Si tratta di stare nella storia per cogliere senso ed esperienza da essa evitando la tentazione di espungere la spiritualità da essa nel senso di orizzonte più ampio del tornaconto egoista 73 Libertà non è proprietà di una monade Siamo volontà dipotenza ma anche fragilità, debito,storie, desiderio, empatia, cura, limite. Le patologie della libertà riguardano la relazione (con sé stessi e col mondo). Da relazione si riparte per una nuova immagine di libertà Che riconosca l'impotenza Che riconosca l'altro e risponda all'altrui libertà 74 Libertà non è proprietà di una monade La libertà senza le necessarie precondizioni non esiste, perciò le precondizioni vanno curate Non c'è libertà senza un progetto sociale 75 Libertà relazionale La fragilità delle democrazie avanzate nasce da un individualismo radicale che pretende libertà assolta dal dovere della relazione, cioè da un progetto sociale. L'eccesso individualista porta a disconoscere una realtà al di fuori dell'individuo, quel grembo vitale che gli permette di vivere La crisi costringe a farlo: dopo la potenza ci fa sperimentare l'impotenza. 76 Libertà relazionale Il tecno nichilismo riduce la vita a tecnica e proprietà. I l soggetto è tale in quanto proprietario. Ma … come dice Levinas … Si è liberi rispondendo a un volto. Esattamente ciò che si perde nello Stato Sociale E allora ci sono Tre modi per riscoprire la libertà reale … 77 Tre piste per rintracciare la realtà La vita non è un limitte da superare ma un ambiente che ci permette di vivere e di cui prendersi cura anche se in modo dialettico I confini non sono solo limiti alla potenza ma il modo in cui possiamo accedere alla libertà La realtà pone domande di senso 78 Libertà come cura Il tecnonichilismo ha negato il limite imposto dal vivere reale all'agire individuale tramite la tecnica e la mediatizzazione che danno l'illusione di un mondo autoreferenziale. La volontà individuale è considerata svincolata da circostanze storiche, biologiche, relazionali, ossia libera da qualsiasi limite. La libertà è proprietà di un individuo virtuale, di una macchina. 79 Libertà come cura Si preferisce ridurre il soggetto a un'astrazione piuttosto che ammettere il limite della relazione, così l'individuo, illuso di sciogliersi da ogni legame, si dissolve. Ma l'io si forma sempre in relazione con l'altro cioè rispondendo all'altro da sé che lo interpella. La libertà umana si realizza in un ambiente e in una relazione con esso di cui si deve avere cura. Cosa che il TN si è sempre rifiutato di fare, tramite le istituzioni 80 Libertà come cura Es: l'istituzione CSM che non interpella il suo territorio e viceversa, preferendo proporsi come risposta globale ai bisogni del singolo piuttosto che mediare per elicitare risposte dai territori impoveriti Però il CSM alla triestina ha certamente investito nel contrasto alla tecnica nichilista che assieme alle istituzioni deresponsabilizza I soggetti dalla cura di sé e dell'ambiente 81 Libertà come cura Le istituzioni sgravano dalle responsabilità così che l'incuria diventa un tratto tipico. È speculatore chi se ne frega delle conseguenze economiche e sociali dei suoi affari. Si tende così a fregarsene delle conseguenze sul mondo circostante e persino sul corpo. Il welfare e il sistema sanitario rischiano sempre di deresponsabilizzare 82 Libertà come cura La crisi è l’esito dell'accumulazione sistemica di tale incuria. Incuria della storia, dell'ambiente e delle relazioni. Nella sua logica autoreferenziale il TN punta su innovazione tecnica e fluidità assumendo tutto il resto come mero giacimento cui attingere senza badare alla sua continuità, senza investire sulla sua cura e riproduzione, fino a prosciugarlo. (LAGO D’ARAL) 83 Libertà come cura L'incuria rivela l'impotenza, la fragilità, la malattia, il fallimento, la morte. Non si parla di elogiare l'impotenza ma almeno di non negarla e di farne lo spunto per contrastare l'incuria. Con la presa in cura. Curare l'ambiente storico, naturale, relazionale. Curare una società di autistici, dove tutti parlano ma nessuno ascolta. 84 Ecologia sociale: sostenibilità sociale La socialità, proprio come l'ambiente naturale, fa sempre più fatica a riprodursi in modo autonomo. Pare che ci sia bisogno di un'attenzione specifica per consentire lo sviluppo di vita relazionale. Perché la libertà assoluta negativa punta a recidere ogni legame, ogni debito. È un delirio che si ritorce contro di sé. 85 Ecologia sociale Lo sbilanciarsi individualistico e l'affrancarsi dalle relazioni soffocanti della comunità riducono il legame sociale a mero effetto collaterale di azioni individuali libere non riferite a uno scopo comune. L'individualizzazione spinta suscita forme comunitarie regressive, che evocano una concezione organicistica e fusionale del sociale che è pur sempre monadica 86 Ecologia sociale Il problema è che né il sociale né l'individuale sono riconosciuti come radicati nella stessa origine, perciò sono visti in conflitto, fino alla patologizzazione del rapporto individuo gruppo e all'annullamento di uno dei due poli secondo una modalità fusionale. La sfida è trovare come l'individuo esprima il suo valore senza cadere nell'iperidividualismo e nell'irrealtà dell'ipersocialità fusionale 87 Libertà come assunzione del limite Il mito della società delle differenze è solo un diverso modo per riproporre l'individualismo senza limiti. L'individuo virtuale autoreferenziale, indifferente alla realtà, portatore di diritti e di nessun dovere. L'affermazione assoluta della differenza conduce alla solitudine allo sradicamento e a un universalismo astratto. L'uomo che tende al massimo di libertà … 88 Libertà come assunzione del limite L'uomo che tende al massimo di libertà non decide per una posizione rispetto ad un'altra, propende piuttosto per l'illimitato e l'incondizionato. (Mazzuia) 89 Libertà come trascendenza Libertà e senso L'uomo, spinto dal desiderio, interpellato dalla contingenza e dallo scorrere del suo cliclo vitale é libero quando si interroga sul senso, sulla direzione degli avvenimenti 90 Libertà generativa L'immaginario della libertà individualista espansiva delude perché riduce l'esistenza al dato immanente facendo prevalere lo scetticismo che non sa proteggere l'individuo sociale. Questa libertà è adolescenziale. È troppo immaginaria e avulsa dalla realtà. Ha prodotto un'accelerazione che lascia una eredità di debiti, frammentazione, disuguaglianza. 91 Libertà generativa Per Erik Erikson l'adulto nel superare la fase adolescenziale autoreferenziale ed espansiva evolve verso la fase generativa che è un'altra tappa verso lo sviluppo della maturità. Vale per l'individuo, come per l'organizzazione, come per la società. La libertà generativa fa uscire dalla crisi attuale. Il termine generativo richiama la vita e la capacità di mettere al mondo e custorire ciò che é fatto esistere. 92 Libertà generativa Essa crea e dirige gratuitamente una nuova generazione. Cura le condizioni sostenibili innovative e generose della convivenza sociale. Senza cadere in scelte regressive che limitino la libertà. Esprimendo il sovrappiù dell'iniziativa personale implica l'agire diversamente e la libertà. Generare è far esistere qualcosa demistificando la volontà di potenza auto referenziale 93 Libertà generativa Essere generativi implica comporre la libertà di scopo, tendenzialmente dissipativa con l'esigenza di lasciare traccia in modo rispettoso per chi verrà dopo di noi. L'esistenza dell'altro non è così una proiezione del proprio desiderio o un ostacolo alla propria soddisfazione ma anzittutto la dimora della propria identità. Generatività è profondo equilibrio tra individuo e socialità 94 Libertà generativa Generatività: equilibrio tra individuale e sociale perciò non si riduce ad azione prosociale subordinate agli affari personali ma è soggettività che si realizza nella relazione Se la libertà non è generativa della soggettività dell'altro è degenerativa ciò significa che il desiderio si nutre non di oggetti ma di legami Essere generativi significa accettare il rischio di mettere al mondo un valore che vale la nostra vita ma che non possiamo possedere 95 Libertà generativa Che sia un figlio, un'associazione, un'impresa generare vuol dire accettare che il generato troverà le sue vie diverse dalle nostre Libertà generativa è spendersi al massimo ma senza cadere nell'ossessione del controllo Generare è creare mantenere donare 96 Dall'espansione all'eccedenza La logica espansiva del tecno nichilismo ha coniugato la volonta di potenza individuale con la potenza sistemica: l'una si alimenta dall'altra. La volontà di potenza prosegue ad espandersi tramite libertà negative e si libera dallo spettro del fallimento mediante un'accelerazione continua. La potenza si trasforma in prepotenza pretendendo che la realtà si adatti al proprio progetto. E collassa. 97 Dall'espansione all'eccedenza La crisi dei valori e la crisi del valore economico coincidono L'eccedere della vita diversamente dalla espansione non procede per addizione senza fine ma riconoscendo il limite, assumendolo Per uscire dal tecno nichilismo si passa dall'espansione all'eccedenza. Nasciamo con un debito infinito di gratitudine nei confronti delgli altri. Tutti siamo reciprocamente indebitati e ciò costituisce il legame sociale. 98 CRESCITA E VALORE Che cos'è CRESCERE per le società avanzate? Saper essere più competitivi? Non basta La crescita che serve è anche sociale culturale istituzionale. Il nuovo protagonismo non è più nel rivendicare i propri diritti ma nel consumare impegnato e critico, nel rivedere il proprio stile di vita alla luce delle nuove consapevolezze, per una cura proattiva delle risorse umane e materiali 99 Dal profitto a imprese socialmente sensibili Nuova stagione imprenditoriale: Dallo sfruttamento alla reciprocità Dare un senso condiviso alla propria impresa 100 La città generativa Crescita che non aspira alla massima accelerazione ma stabilisce il proprio ritmo in rapporto al vincolo della sostenibilità umana sociale ambientale attraverso cui viene mantenuto vivo il rapporto con la realtà 101 CRESCITA E VALORE La crescita non aspira più alla massima accelerazione ma allinea il proprio ritmo con la sostenibilità umana, sociale, ambientale 102 La sfida del valore condiviso Secondo Hirshmann le società oscillano tra il polo soggettivo e quello collettivo. All'indomani del modello societario segnato da massima inclusione e integrazione c'è l'esplosione liberale che sarà seguita da una fase di recupero dell'alleanza: ristabilimento dei legami e della condivisione di significati Idea centrale è quella di valore condiviso 103 Cosè valore condiviso Il mercato è definito dai bisogni della società e non solo dai bisogni economici convenzionali Valore come dimensione relazionale e di senso Il valore torna ad essere l'effetto di una produzione collettiva di senso senza con questo rientrare nella cornice welfarista e keynesiana (lo stato non può riprendere il posto delle forze sociali imprendioriali e umane esercitando nuove forme di egemonia 104 Cosè valore condiviso Ciò che conta in questa visione è il pluralismo dei soggetti e delle arene. L'omogeneizzazione del welfare non è più pensabile 105 Centralità dell'alleanza Riequilibrare Stato Mercato Società civile non con troppo stato (socialdemocrazia) né con troppo mercato (individualismo) bensì con l'alleanza che si può concepire in rapporto ad un confine, il quale, stabilendo un dentro, si relaziona con un fuori. Non c'è alleanza se non dentro confini e limiti. Però l'obiettivo non è la chiusura ma l'apertura relazionale sensata e sostenibile 106 Centralità dell'alleanza Far interagire positivamente stato imprese e società civile è il segreto per una crescita di nuova generazione 107 Economia della contribuzione Attribuendo un ruolo a forme comunitarie di organizzazione che si prendano cura di aspetti di contesto, rinnovando le istituzioni e riqualificando la spesa pubblica. La città generativa può aiutare lo stato a superare la propria crisi nella prospettiva della sussidiarietà e della POLIARCHIA Quanto più la società è complessa tanto più è necessario moltiplicare i luoghi e le forme di decisione (Robert Dahl 1971) 108 Economia della contribuzione Le relazioni industriali sono uno strumento di innovazione istituzionale nell'ottica di uno scambio sociale win win Es: responsabilità ambientale che sfugga al controllo statale Es: rilocalizzare per individuare i contesti più favorevoli alle sinergie (norme-universitàtrasporti-indotto) Es: rilancio del concetto di bene comune p.278 109 Welfare: da protezione a promozione di VALORE SOCIALE. Il welfare che il tecno nichilismo rubrica sotto la voce COSTO è, nella città generativa, il luogo elettivo dove ripensare il rapporto tra economia e società Successo o fallimento del welfare europeo, essendo unico nel suo genere, determinerà il destino del pianeta. Sarà eccezione o punto di riferimento? Non è il welfare a causare la crisi ma l'opposto: è la soluzione, per certi aspetti 110 Welfare: da protezione a promozione di Il welfare state nasce come protezione della democrazia. Ma la nozione di diritto individuale affermata in modo astratto ha indebolito la consapevolezza che i benefici possono sussistere entro determinati limiti. Il patto tra individuo e comunità politica si è dissolto. Troppo welfare indebolisce le risorse personali e sociali alimentando una domanda crescente incapace di riconoscere il debito nei confronti della comunità 111 Welfare: da protezione a promozione di Il welfare ha indebolito la socialità anziché sostenerla, per troppo tecnicismo La vita umana è troppo complessa per essere assicurata. L'imperativo di garantire tutti si scontra con inflazione delle richieste e spegnimento delle capacità collettive e personali di intervenire creativamente nella soluzione dei problemi. Amarthia Sen: capacitazione: fare delle scelte 112 Welfare: da protezione a promozione di Capacitazione: scegliere e realizzare ciò cui si dà valore come progetto sociale è un valore e non un costo. 113 Contro ambienti La società orizzontale nasce contrapponendosi a quella gerarchica autoritaria tradizionale È comprensibile che abbia ecceduto sul versante individuale Dietro la libertà individuale c'è la paura di essere condizionati dagli altri ma ora si tratta di superare l'immagine di una società piatta ed unificata. Per Walzer la vita buona si realizza garantendo una … 114 Walzer pluralità di sfere di giustizia istituzionalizzate Pluralità di sfere distributive autonome ciascuna organizzata da regole proprie Tale idea di giustizia non insegue l'uguaglianza sulla base di un unico paniere di beni ma tenta la via di un'uguaglianza complessa che si riferisca a beni costituzionalmente diversi. Una società libera è consapevole di contenere diverse arene che distribuiscono beni diversi 115 Walzer Solo tale immaginario permette di sfuggire alla tirannia del regime dell'equivalenza. 116